Ciao Aleph. Quello che descrivi secondo me potrebbe rientrare in una visione pessimistica della vita. Giustamente citi Leopardi. Però Leopardi non era un depresso. Svolgeva delle attività, scriveva, viaggiava, amava per quanto fosse possibile. Se alla visione pessimistica aggiungiamo il "sentirsi annichiliti", se non riusciamo a svolgere le attività quotidiane perché oppressi da un senso di inutilità assoluto, allora si rientra nel campo del malessere psicologico più o meno grave. Non essendoci una distorsione della realtà, ovvero essendoci solo nel senso di considerare il mondo un posto terribile e irredimibile, si è nel campo della depressione, come hai già pensato anche tu.
Eugenio Borgna ha scritto un paio di libri molto interessanti sulla depressione. Se preferisci un romanzo c'è "il male oscuro" di GIuseppe Berto.
Eugenio Borgna ha scritto un paio di libri molto interessanti sulla depressione. Se preferisci un romanzo c'è "il male oscuro" di GIuseppe Berto.