Ciao Jacopus.
Il tuo spunto è molto interessante.
In effetti, come Alessandro Barbero ha recentemente ricordato in una sua eccellente "lectio magistralis", quelli che noi Europei chiamavamo "Bizantini", loro, in realtà, pur essendo ovviamente di stirpe prevalentemente greca, si autodefinivano Romani (Ρωμαίοι); cioè, dice Barbero, se chiedevi ad uno di loro la sua appartenenza nazionale, fino al quindicesimo secolo, ti avrebbe senz'altro risposto "Είμαι Ρωμαίος πολίτης"" (io sono un cittadino romano).
Non a caso, Costantinopoli era comunemente definita la "Seconda Roma", nel senso di prosecutrice dell'Impero Romano, fino a che non venne conquistata dai Turchi nel 1453.
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Quanto a Mosca, a chiamarla la "Terza Roma" fu il monaco ortodosso Filofej che scrisse tra il 1523 e il 1524 una lettera al Gran Principe di Mosca, sostenendo "Due Rome sono cadute, ma la terza resisterà per sempre".
Russa, però; per cui il suo Cesare si chiamava Czar (da Caesar)!
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Vero è che anche ad occidente era (ri)nata una nuova versione dell'Impero Romano, il cui Cesare si chiamava Kaiser (sempre da cesare da Caesar)!
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A parte tali circostanze storiche e linguistiche, in effetti, non si può negare che un certo "spirito" di carattere "universalistico", o, quantomeno, "imperialistico di tipo romano" abbia serpeggiato nelle sue più recenti versioni di tale antico fenomeno; sebbene, come è ovvio (ed è inutile starne a discutere) con modalità culturali, politiche e religiose "estremamente" diverse l'una dall'altra.
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In effetti, l'ultimo "vero" impero rimasto, che abbia caratteri abbastanza simili (sia pure "molto" vagamente) a quello romano, è quello della Terza Roma; cioè, quello di Mosca!
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Ma, è un discorso troppo complesso per poterlo affrontare qui, soprattutto perchè ora devo uscire, e, quindi, non ho avuto neanche il tempo di leggere gli altri interventi.
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Un saluto!
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Il tuo spunto è molto interessante.
In effetti, come Alessandro Barbero ha recentemente ricordato in una sua eccellente "lectio magistralis", quelli che noi Europei chiamavamo "Bizantini", loro, in realtà, pur essendo ovviamente di stirpe prevalentemente greca, si autodefinivano Romani (Ρωμαίοι); cioè, dice Barbero, se chiedevi ad uno di loro la sua appartenenza nazionale, fino al quindicesimo secolo, ti avrebbe senz'altro risposto "Είμαι Ρωμαίος πολίτης"" (io sono un cittadino romano).
Non a caso, Costantinopoli era comunemente definita la "Seconda Roma", nel senso di prosecutrice dell'Impero Romano, fino a che non venne conquistata dai Turchi nel 1453.
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Quanto a Mosca, a chiamarla la "Terza Roma" fu il monaco ortodosso Filofej che scrisse tra il 1523 e il 1524 una lettera al Gran Principe di Mosca, sostenendo "Due Rome sono cadute, ma la terza resisterà per sempre".
Russa, però; per cui il suo Cesare si chiamava Czar (da Caesar)!
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Vero è che anche ad occidente era (ri)nata una nuova versione dell'Impero Romano, il cui Cesare si chiamava Kaiser (sempre da cesare da Caesar)!
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A parte tali circostanze storiche e linguistiche, in effetti, non si può negare che un certo "spirito" di carattere "universalistico", o, quantomeno, "imperialistico di tipo romano" abbia serpeggiato nelle sue più recenti versioni di tale antico fenomeno; sebbene, come è ovvio (ed è inutile starne a discutere) con modalità culturali, politiche e religiose "estremamente" diverse l'una dall'altra.
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In effetti, l'ultimo "vero" impero rimasto, che abbia caratteri abbastanza simili (sia pure "molto" vagamente) a quello romano, è quello della Terza Roma; cioè, quello di Mosca!
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Ma, è un discorso troppo complesso per poterlo affrontare qui, soprattutto perchè ora devo uscire, e, quindi, non ho avuto neanche il tempo di leggere gli altri interventi.
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Un saluto!
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