Salve. Sono molto perplesso circa l'uso del termine "cosa" che trovo privo di significato filosofico.
Dal momento che secondo me nulla può esistere in modo inerte, statico, visto che si troverà sempre in relazione con altro (unica eccezione : l'Assoluto), ciascuna "cosa" risulterà essere effetto di una causa e causa di ulteriori effetti.
Come potremmo chiamare ciò che è sempre frutto di un cambiamento (cioè di una causa) e produce invariabilmente dei cambiamenti (effetti) ? ENTE.
Per quanto poi riguarda "la cosa in sé", dovrebbe appunto divenire "l'ente in sé", riconducendo correttamente ogni discorso su di essa al significato del verbo essere.
Che io appunto definisco come "la condizione per la quale le cause producono degli effetti". Saluti.
Dal momento che secondo me nulla può esistere in modo inerte, statico, visto che si troverà sempre in relazione con altro (unica eccezione : l'Assoluto), ciascuna "cosa" risulterà essere effetto di una causa e causa di ulteriori effetti.
Come potremmo chiamare ciò che è sempre frutto di un cambiamento (cioè di una causa) e produce invariabilmente dei cambiamenti (effetti) ? ENTE.
Per quanto poi riguarda "la cosa in sé", dovrebbe appunto divenire "l'ente in sé", riconducendo correttamente ogni discorso su di essa al significato del verbo essere.
Che io appunto definisco come "la condizione per la quale le cause producono degli effetti". Saluti.