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Messaggi - InVerno

#3211
Citazione di: viator il 24 Maggio 2019, 22:52:03 PM
Salve InVerno. Grazie anche a te. Valga quanto ho appena detto ad Anthoniy.
Un'unica nota : "non credo che un crocifisso qui e la faccia granchè differenza per nessuno".
Direi invece che a qualcuno la cosa interessa parecchio. Ti sei mai chiesto perchè le chiese dei paesi di collina vengono erette sempre al sommo del colle ?.
Sono d'accordo con te, ma il problema non è la chiesa, è la collina. E lo stesso penso dei crocifissi, il problema non sono loro, ma il muro bianco a cui sono appesi. Se vogliamo ricordare le nostre origini con dei simboli appesi ad un muro facciamolo, ma facciamolo bene. Mettiamo un busto di Platone a destra, uno di Aristotele a sinistra, uno di Dante al centro, e una bella targa S.P.Q.R.  in alto (anche se forse non sta bene vicino al crocifisso) e via discorrendo. Un muro bianco con un crocifisso al centro comunica un idea molto, molto, molto, di parte delle nostre origini, e ricondurre le nostre origini a un unica identità  giudaico-cristiana come fa Anthony, è una mistificazione storica gigantesca (in un aula peraltro dove si dovrebbe insegnare storia, filosofia, letteratura etc). Io mi chiederei anzitutto una cosa molto più semplice, sono questi metodi di "conservazione culturale" proficui per chi dovrebbe essere conservato? Non saprei valutare l'incidenza dei crocifissi, la gente li guarda tra uno sbadiglio ed un altro, ma metterei la mano sul fuoco che l'ora di religione a scuola è la più grande fabbrica di anticattolici (non necessariamente atei) esistente. Quindi consiglierei a prudenza anche a chi vede queste relazioni "causa-effetto" in maniera così semplicistica.
#3212
Citazione di: anthonyi il 24 Maggio 2019, 07:42:44 AMAl riguardo, io sono dell'opinione che sia da ridiscutere il concetto di stato laico, perché la religione non può essere concepita come un fatto meramente privato.
C'è già un posto dove la religione non è concepita come un fatto privato: in chiesa. Dove c'è ampio spazio (sia in termini di superficie calpestabile, sia di spazio culturale) per affermare la dimensione pubblica della religione, celebrarla, e fortificare le radici cristiane della società, il tutto esentasse (che è già un bel "favore" per niente scontato, vedi germania). Per pubblico  tu intendi "statale" , come nelle scuole statali, e negli uffici statali. Io personalmente non condivido l'isteria di chi si è occupato di questa battaglia con tanta veemenza, non credo che un crocifisso qui e la faccia granchè differenza per nessuno, ma condivido il principio per cui i luoghi laici debbano rimanere laici, e siccome questi luoghi sono una minima frazione di tutti i luoghi e i locali ove un crocifisso è possibile appendere, non condivido nemmeno la smania dei religiosi che non gli consente di lasciare perlomeno questi luoghi neutrali. Sopratutto con un pizzico di buon senso guardando al panorama multiculturale moderno, e alla necessità di un dialogo interreligioso anzichè l'imposizione di simboli e dottrine.
#3213
Citazione di: Socrate78 il 22 Maggio 2019, 12:04:40 PMSarebbe auspicabile per me che ci fosse un'evoluzione della stessa specie umana che veda un minore attaccamento del figlio al genitore, anche perché tanto più ci si lega emotivamente alla famiglia d'origine tanto più si soffrirà quando i genitori moriranno, quindi tanto vale considerare proprio questo legame come il meno importante in assoluto.
A parte il fatto evidente che tutti moriranno, genitori, fidanzate, amici, cani.. e questo non rende i rapporti con essi meno importanti.. La famiglia rimane l'albero da cui sei caduto, e benchè alcuni si sforzino tanto di apparire come se fossero rotolati molto lontano.. quando vanno dallo psicologo si ricordano che tanto lontano non sono rotolati. Puoi prendere quanti aerei vuoi, il rapporto con i tuoi genitori ti perseguiterà tutta la vita nel bene e nel male, e la differenza tra il vederlo come un fantasma del passato o una realtà del presente, sta solo nella tua abilità di interpretarlo e risolverlo.
#3214
Citazione di: Carlo Pierini il 21 Maggio 2019, 18:21:09 PM
Il mito di Caino e Abele non è un (inesistente) archetipo del "fratricidio originario" [...], ma è proprio l'esatto contrario: è il simbolo dell'inevitabile archetipica opposizione che esiste tra "Spirito" (Abele) e "Natura" (Caino) e della tragedia che si consuma quando chi si identifica con la Natura vede lo Spirito come una contraddizione, come un nemico da sopprimere, invece  che come una realtà opposta-complementare da integrare armonicamente con la propria.

Tu dici che cosi "è", e non dubito che qualche speculatore successivo possa aver usato questo mito per trarne questa narrativa, e quindi "sia" (per lo speculatore) così, ma di questo non si ha traccia nel testo. Sapresti per esempio documentare che gli ebrei possedessero un concetto di "natura" o equivalente  da apporre a questo archetipo come tu lo intendi? Sono d'accordo che si tratta di una opposizione inevitabile, infatti molto banalmente si tratta dei primi esseri umani generati non creati successivi al peccato originale, perciò la loro opposizione è narrativamente funzionale all'argomento della corruzione umana. La narrazione tralaltro descrive solamente le loro mansioni e il loro ordine di nascita, oltre che il comportamento davanti al sacrificio, spiegando equilibri sociali rituali e introducendo temi come quello dell'obbedienza e del male. Di quel che parli tu invece non mi pare vi sia alcuna traccia nel testo , posto che poi uno può prendere dei simboli e usarli per conveire i propri significati, come è legittimo tu faccia.
#3215
E' molto difficile per un essere vivente dalla vita media di circa 80 anni comprendere quello che è accaduto nell'arco di centinaia di migliaia di anni, così come non siamo adatti a comprendere intruitivamente la meccanica quantistica, non siamo nemmeno adatti a comprendere una storia che si dipana su periodi così ampi, e sono convinto che se da qualche parte trovassimo un resoconto dettagliato di quel che accaduto, rimaremmo completamente esterreffati di quanto la nostra visione attuale sia semplicistica. E' stato per esempio calcolato che l'incidenza della fossilizzazione si attesta intorno al 2%, ciò significa che del 98% delle specie di vita sul pianeta non avremo mai informazione documentali, seppur possiamo provare a disegnare linee tratteggiate tra i pochi punti che abbiamo e non preoccuparci troppo di cosidetti "anelli mancanti". Dico questo perchè antepongo la massima prudenza a qualsiasi teoria e tratteggio, e penso che sia probabile che in quegli anni si nasconda una storia così magnificamente complessa e ricca da essere assolutamente incomprensibile alle nostre menti.. un mistero infinito a cui non troveremo mai risposte definitive (salvo non riuscire a costruire una macchina del tempo).

Detto questo, e della tua conclusione, penso che l'argomento più forte contro la violenza verso le altre specie non sia la nostra relazione genetica, ma la nostra relazione ecologica, ovvero quanto la sopravvivenza delle altre specie sia legata alla nostra da un filo inscindibile. Mi hanno detto che è "altro antropocentrismo", ma non avendo granchè stima degli esseri umani penso che sia la motivazione più convincente. E' la stessa differenza che esiste tra l'assurdo motto "Salviamo il pianeta" che usano gli ecologisti, con un motto ben più convincente e realistico come "Salviamo l'essere umano". Il secondo solletica il naturale egoismo umano, e secondo me pur essendo egualmente vero, ha ben più possibilità di essere compreso.
In relazione invece all'assurdo quantitativo di altre specie animali consumate, al di la di varie considerazioni anche dietetiche che si possono fare, dirò una cosa molto semplice. Se una persona che volesse mangiare una fetta di maiale, avesse dovuto uccidere un maiale prima di farlo, almeno una volta nella vita, 9/10 della popolazione occidentale sarebbe già vegetariana, e quei pochi carnivori rimasti avrebbero maggior rispetto  per quello che mettono nel piatto e mangerebbero anche le frattaglie. Come si faceva una volta. I supermercati hanno funzionato come i fucili, hanno aumentato la distanza tra chi uccide e la vittima, rendendo l'empatia improbabile. Tutti sanno che la fetta di carne viene da un essere vivente, ma il fatto che riescano comunque a buttarla nella spazzatura se "stasera non ho fame", è uno dei motivi per cui non ho granchè speranza che l'antifona venga capita attraverso lunghi fraseggi riguardo alla nostra relazione genetica. Sarebbe più interessante vedere chi vuole mangiare una bistecca dover infilare un punteruolo al cuore della bestia, tenerla ferma per una ventina di minuti e sentirla soffrire, palpitare e sudare mente muore, e poi vedere se ha ancora voglia di cestinare la carne in avanzo.
#3216
Citazione di: baylham il 21 Maggio 2019, 15:38:24 PMNon c'è bisogno di alcun piano Kalergi, la sostituzione avverrà spontaneamente: i processi spontanei, non regolati, sono proprio quelli destinati al successo maggiore.
Non è così e se lo pensi ti presti allo stesso tipo di fallacie logiche.. In primis come è anche detto su wikipedia mi pare, stando questi i numeri servirebbero 500 anni per l'avverarsi del suddetto scenario.. Ma sopratutto non c'è nessuna ragione per cui essere sicuri che i numeri rimangano questi (per 500 anni peraltro) . Se all'inizio del 900 avessi guardato ai miglioramenti dei tempi sui 100metri, e avessi voluto predire che cosa sarebbe successo nel 2000, avrei probabilmente ipotizzato che a quest'ora gli uomini sarebbero riusciti a correre alla velocità del suono. Non è andata proprio così perchè si sono incontrati dei limiti.. gli stessi che incontreranno le demografie anche dei migranti, che tralaltro sono già visibili.

@Sgiombo, nessuna delle due, non ti dirò il nome perchè sono gli unici assolutamente estranei a questa questione !Infatti quando gli proposi di sfruttare internet anzichè la carta stampata, mi risposero che se Lenin aveva vinto la rivoluzione con il telegrafo, loro non avevano bisogno di internet ! :D Quindi perlomeno sono estranei a questa diatriba (sempre che non stiano sabotando i telegrafi di tutto il mondo!)
#3217
Si, a scanso di equivoci la mia non era una analisi sulla Brexit, ne un analisi sul merito di qualsiasi altra questione nazionalistica, sovranista o altro.  Non sono andato nel merito di ciò, ma di come vengono create camere di risonanza e diluizione per alcune porcherie informative-giornalistiche.  Le persone decidano in propria coscienza che fare delle proprie nazioni, l'importante è che si informino il meglio possibile a riguardo.  Per esempio, non sono sicuro che l'attuale proposta dei Brexiter sul che fare una volta usciti (cosidetta ipotesi "Singapore sul Tamigi" ovvero fare del loro paese un paradiso fiscale a vantaggio di corporazioni e multinazionali) fosse esattamente ciò per cui hanno votato quelli che hanno messo la croce su "Leave", ma questa è la zuppa ora che sono filamente liberi delle grinfie delle multinazionali europeiste! Ma mi riserbo questo succulento argomento in attesa di sviluppi sulla Brexit!

Riguardo a Fusaro e la mia nota sulla sua abbronzatura, deriva dal fatto che quando andavo ai circoli marxisti, mi si diceva che non dovevo andare al mare nemmeno la domenica perchè era un segnodi  tradimento di fronte alla forza del capitale, un cedimento alla forza suadente del mefistofelico octopus capitalistico. Lo chiamo "marxista da spiaggia" perchè vedo che almeno per il suo marxismo le giornate al mare sono ampiamente  contemplate (e sono contento per lui!) :D
#3218
E' parecchio tempo ormai che mi "infiltro" tra le fila di nazionalisti e suprematisti bianchi di mezz'europa ma anche americani (a patto che si esprimano in Italiano o inglese) e sono giunto alla conclusione che gran parte del materiale propagandistico di questo settore politico derivi unicamente dalla cospirazione del piano Kalergi, rivisitata e condita in diverse maniere, anche senza l'esplicita menzione di Kalergi. Non è difficile ricorrere alle fonti di tali cospirazioni, basta risalire la corrente fino ad arrivare quasi sempre alla cospirazione Kalergi o un suo derivato. Il meccanismo con cui accade su internet è tanto diabolico quanto palese.. Il piano Kalergi sta al nuovo millennio come i Protocolli dei savi di Sion stanno al secolo scorso, l'unica cosa che cambia è il predicato, che passa dal "piano di dominazione" al "piano di sostituzione".

Si parte spesso imbattendosi in articoli\video\documentari su pubblicazioni "pop" che propongono una versione "light" basata su "statistiche" mal adoperate e tratte da dubbie fonti, si risale le fonti e si trovano articoli ben più sprezzanti della storia e dei dati, pubblicati su fonti sempre più dubbie, ma alla fine del percorso si arriva sempre li: negazionisti dell'olocausto e neonazisti che spacciano il piano Kalergi ad un pubblico vasto attraverso la diluizione sistematica dei contenuti. Facciamo un esempio veloce:

Questo è un video pubblicato da un attivista di destra anglofona "moderata" che vuole motivare la brexit come un atto di difesa contro il piano di sostituzione della popolazione nativa inglese con immigrati: https://www.youtube.com/watch?v=OTDmsmN43NA Per chi non avesse voglia di vederlo, è un video che tenta di dare un volto "moderato" alla solita sciocchezza.
Andando a prendere la prima fonte di questo video ci si imbatte nel sito: https://www.defendevropa.com/2017/news/the-great-replacement-part-2-great-britain/
Che propone idee di gran lunga meno moderate e basate su dati, quanto su interpretazioni politiche piuttosto fantasiose, e che recentemente ha oscurato l'autore dell'articolo sostituendolo con quello della redazione. Purtroppo per loro, internet ha la memoria lunga, e l'autore dell'articolo ricorre ad un certo profilo twitter tale "@realwilliam", anch'esso ora non più reperibile, ma di cui si possono trovare alcune "perle" come questa   https://i.imgur.com/Vtvbged.png .

E ben ci siamo. Un neonazista pubblica sul proprio account personale citazioni di Hitler e raccoglie una ventina di adesioni, rimescola i propri contenuti in forma più moderata su un sito e aumenta la propria platea nell'ordine delle centinaia, il suo "lavoro" viene poi raccolto da intrattenitori pop e diluito ulteriormente fino a raggiungere la cifra di 600.000 visualizzazioni, la suddetta attivista viene poi invitata in televisione e raggiunge platee di ascoltatori nell'ordine dei milioni. Sempre di feccia neonazista si tratta, solamente diluita in forma omeopatica e resa digeribile anche a palati più popolari.

Non ho altro da dire, se non che questo schema si ripete alla nausea, con in più le collaborazioni tra diversi canali "pop" e "meno pop" per aumentare la cassa di risonanza. Altro non mi rimane che citare quel che va citato, le fonti di queste boiate:

https://it.wikipedia.org/wiki/Teoria_del_complotto_sul_piano_Kalergi
https://it.wikipedia.org/wiki/Teoria_del_complotto_sul_genocidio_bianco

[Notare che sul primo vengono menzionati affiliati come Lega e il nostro carissimo marxista dell'ombrellone Fusaro]

Buona navigazione, e sempre prestare attenzione alle fonti, perchè altro non serve.
#3219
Tematiche Culturali e Sociali / Re:La volgarità
16 Maggio 2019, 15:05:49 PM
Beh non ha tutti i torti Eutidemo, al di là dell'esempio che può essere giusto o sbagliato. Mi vengono in mente le lumache nelle miniature medievali, che a quanto so io dovevano essere una presa in giro verso i Longobardi (intesi come "lenti" e "goffi") ma oggi paiono un semplice dettaglio naturalistico  e hanno perso la propria carica volgare. Forse è anche per questo che tendiamo a non conservare il volgare, perchè la carica satirica del volgare è soggetta ai tempi, ed è estemporanea. Non so di preciso perchè è uscito fuori Dante (anzichè Boccaccio, per dire) ma il volgare letterario è molto ma molto più esteso, a riprova che il volgare può aspirare a qualcosa di più che una semplice risata, ma addirittura all'immortalità letteraria. Non sono sicuro che sia sempre una questione di "dosaggio" nell'opera, per esempio vorrei vedere chi potrebbe obbiettarmi la citazione di una poesia di Giorgio Baffo, eppure nelle poesie del medesimo il volgare straborda, senza contagocce. Facciamo ampio uso della volgarità nel presente, ma abbiamo  qualche problema quando è il momento di ricordarcene, lo spennelliamo via dalle biografie, dalle opere, e sopratutto dalla religiosità. Accettare il volgare necessita una certa dose di autoironia, e specifico "auto" perchè penso, come Pavese, che la volgarità non stia nelle parole, ma negli occhi di chi guarda (o chi legge, in questo caso).
#3220
Tematiche Culturali e Sociali / Re:La volgarità
14 Maggio 2019, 22:21:58 PM
Citazione di: Jacopus il 14 Maggio 2019, 18:15:31 PM
Nei vostri discorsi non mi riconosco. Sono d'accordo solo su una osservazione di Inverno: si è davvero amici solo con quelli con cui si può essere amichevolmente volgari.
Ma qui, nel forum, non siamo amici. In tv, i tronisti o i giornalisti che si danno del tu o usano le parolacce alla Sgarbi non sono amici.
Sicuramente vi sono state epoche più volgari e il political correct ha i suoi ipocriti bachi, ma l'esercizio nella gentilezza e nelle buone maniere è una disciplina che forma le nostre stesse menti. Sta a noi poi usare questa disciplina non come manierismo forzato e falso ma come modo di interagire che permette di sviluppare il rispetto per gli altri.
Non a caso la volgarità è un tratto tipico che si associa all'esaltazione della forza, della prepotenza, del cameratismo militare.

Il termine volgare abbraccia tanti modi e tante interpretazioni , la definizione di Phil mi è parsa equidistante e ben dosata, perciò mi accoderei a quanto da lui detto. Sgarbi mi pare una caricatura del volgare, così come mi pare una caricatura di Carmelo Bene, un prodotto comico da presentare per alzare lo share. Essere maleducati non deve essere confuso con  l'essere volgari, si può essere volgari in maniera molto educata e viceversa. La nudità di San Francesco fu volgare per la gente dell'epoca e in particolare la curia, ma senza ricorrere alle parolacce. A volte i telegiornali, molto educatamente, invadono le tavole italiane con delle "cruditè" piuttosto volgari all'ora di pranzo, che sono peraltro le tattiche comunicative dei farmaci antidiarroici(anche loro fissi all'ora di pranzo).
Può sembrare un giocare sul significato della parola, ma se effettivamente il volgare è un ammiccamente a ciò che è di tutti, e perciò del volgo, Sgarbi e quel tipo di volgarità non è ciò di cui parlavo io, essendo che lo stesso si sforza continuamente di apparire "extravolgare", di astrarsi oltre al volgo e di mettere in luce l'eccellenza del suo pensiero. A parte quando si fa le foto in bagno, anche se anche questa è ormai una volgarità un pò desueta.

Insomma non mi pare così facile definire cosa sia volgare, e in particolare che cosa è rimasto di volgare in questo mondo, e perchè alcune persone abbiano sviluppato un ipersensibilità per quelle che avvertono come nuove forme di volgarità, persino nella commedia esplicita (esempio: una battuta su una persona grassa). E' la volgarità ad essere aumentata, o il moralismo?
#3221
Tematiche Culturali e Sociali / La volgarità
14 Maggio 2019, 14:32:08 PM
Beoni illustrissimi, e voi sifilitici pregiatissimi (perchè a voi e non ad altri dedico i miei scritti) [...]

L'incipit di Gargantua e Pantagruel mi aiuta a porre il mio quesito. Quale è il giusto spazio per la volgarità?
(Qualche traduttore tralaltro mi pare sia stato intimorito dalla volgarità, traducendo "sifilitici" con un più innocuo "impestati".)
Nei rapporti personali, nei rapporti sociali, nella politica e nella letteratura.. che fine ha fatto la volgarità?

Su questo forum è per esempio censurata, in quanto commenti di natura sacrilega, sbeffeggiatoria, sarcastica o denigratoria sono moderati (occhio!) quindi sarebbe per me impossibile dare del sifilitico a qualcuno di voi, anche solo in maniera sarcastica e grottesca come Rabelais. Ma siamo proprio sicuri di non aver bisogno della volgarità? Che si tratti solamente di una disfuzione linguistica, di un tratto dell'ignoranza, di un cortocicuito argomentativo, di una fase immatura del pensiero?

Ho ripercorso recentemente le amicizie della mia vita e mi sono accorto di un particolare.. considero "veri amici" solamente le persone con cui mi sento libero di essere volgare (anche se poi magari non lo sono), e ho cominciato a vedere sotto una nuova luce quegli scherzi volgari che spesso servono per "rompere il ghiaccio" e instradare una conoscenza dell'altro.  Si può conoscere l'altro, avendo paura di essere volgare nei suoi confronti? Avendo paura dell'osceno, del pornografico, delle nostre vite? Non servono i veri amici forse proprio a indagare ciò che è volgare e osceno della vita, anzichè a rinsaldare la noia plateale dell'autocompiacimento?

Il politically correct, la forza morale opposta e contraria al volgare, sta inoltre condizionando le nostre vite. Magari sotto minaccia di una qualche querela o di una semplice ricatto sociale, abbiamo recenemente "devolgarizzato" tante categorie umane, gli abbiamo dato un volto vitreo, asettico, morto.. Allo stesso tempo chi ancora vive di passioni veraci e volgari pare non essersi piegato a questi dictat, e vede nelle nuove forze "populiste" un antitodo al pensiero "non volgare" del mainstream, ritenuto infertile, incapace di essere vettore di qualcosa di vero. E allora un "vaffanculo" diventa un movimento politico per 1\3 degli Italiani. Ma non era meglio dire "andate a quel paese?"Non sarebbe stato meno volgare?

Forse sbaglia chi crede che la volgarità sia una panacea contro l'ipocrisia, ma forse sbaglia anche chi denuncia la volgarità a priori, indipendentemente dal contesto, se non altro perchè ci lascia con pessima satira da guardare\leggere, ma sopratutto perchè ci lascia senza conflitti, senza dubbi, senza lo sporco sotto le scarpe, in un mondo pieno di merde da calpestare. E con questa volgarità, lascio la parola a chi vorrà intervenire (educatamente!)
#3222
Tematiche Spirituali / Re:Accadde a Gerusalemme...
14 Maggio 2019, 09:21:58 AM
Citazione di: altamarea il 09 Maggio 2019, 19:46:43 PM
Gerusalemme, città cosmopolita, in cui si parlano lingue diverse e si prega in modo diverso. I credenti hanno in comune l'aspirazione messianica.
Accadde a Gerusalemme 1100 DC, Fulcherio di Chartres, cronache dalla prima crociata.


Noi che eravamo gli Occidentali siamo diventati gli Orientali. Colui che veniva da Rheims o Chatres è ora diventato un cittadino di Tiro o di Antiochia. Abbiamo già dimenticato i nostri luoghi natii, già essi sono sconosciuti a molti di noi o non vengono nemmeno più menzionati. Alcuni già posseggono case di proprietà ed in eredità. Alcuni hanno preso moglie non solo tra la propria gente, ma tra i Siriani, gli Armeni, o addirittura tra i Saraceni che sono giunti alla grazia del battesimo. Parole di diverse lingue sono diventate bene comune conosciuto da tutte le nazionalità, e mutua fede lega chi ignora la propria stirpe. Colui che era nato forestiero nasce ora come uno del posto, colui che nacque alieno a questa terra di essa è oggi nativo.
#3223
Citazione di: Freedom il 08 Maggio 2019, 20:08:33 PMResta tuttavia il fatto che, anche in questa prospettiva, la morte non è appropriata. Non solo per quanto ho affermato prima e ribadisco e cioè che non è nelle prerogative/facoltà umane dare la morte come punizione. Esula, ripeto, dal senso di umanità. Ma anche volendo accettare questa cosa e volerla vedere da altri punti di vista; perchè non dare al reo la possibilità di soffrire per tutto il resto della sua vita? Senza ratio vendicativa ma affinchè egli mediti in profondità sul male che ha fatto. Magari, chissà, nel futuro potrebbe anche fare qualcosa di buono: che so, aiutare i compagni di cella a rivedere in questa luce di pentimento le cose sbagliate che hanno fatto. Essere di esempio, insomma, di ciò che non si deve fare. Mi pare più giusto, saggio ed equo per tutte le parti in causa.
Per conto mio il desiderio di dare la morte ad un essere umano (che ci ha arrecato un torto grave) non solo è umano, è "troppo umano" (come diceva un altro "disadattato") per essere competenza dello stato e della società, che dovrebbe seguire tutt'altre logiche.  Quando si parla della pena di morte in america, si parla di quella operata dallo stato, non dai privati cittadini. Eppure quella possibilità esiste anche in Italia, ti compri una pistola, spari, e il giorno dopo ti costituisci in totale serenità perchè sei convinto che quella persona meritasse la morte, e sei cosciente del prezzo che la società ti chiederà di pagare per averlo fatto. Non sarà possibile in tutti i casi certamente, ma se uno è fermamente convinto delle proprie considerazioni personali, può andare fino in fondo. Perchè invece chiedere allo stato la macabra celebrazione delle proprie fantasie? Il fatto che questo desiderio sia "troppo umano" a mio avviso è ben mostrato nel duello finale del film "Seven" dove il serial killer vede la propria esecuzione come "la ciliegina sulla torta" e l'uomo che ha davanti non sa quale sia il modo più doloroso di punirlo, se mandarlo in galera o ucciderlo. Un film tralaltro che, essendo incentrato sui sette peccati, ha molto da dire anche ai cristiani a favore della pena di morte.
#3224
E.A.P. non ha commesso nessun genocidio letterario, ha scritto opere per renderci coscienti dell'oscurità dell'animo umano, cioè aiutandoci ad essere maggiormente abili nel capire le nostre pulsioni oscure e in caso a prevenire genocidi, non a farli. Lo stesso si può dire di una sfilza di giganti del pensiero in ogni materia e categoria.. Una vasta maggioranza degli uomini (non rammento la percentuale precisa) ha fantasie omicide ricorrenti per tutta la sua vita,  il fatto che divertano queste energie in "altro" (anche non-arte) per te non fa differenza? La differenza la fa il boia quando alza la scure della sua azione "purificante" verso gli empi. Non è un caso bizzarro di bispensiero se gli ex puritani oggi tifano per la pena di morte. Non commento il tuo argomento del "siamo troppi uno più uno in meno" perchè non faccio questo ragionamento nemmeno coi polli.
#3225
Scusa Jacopus ma il fatto che Bilancia venisse deriso davanti alle cuginette non è granchè indicativo, altrimenti Allan Poe che cosa doveva fare, un genocidio? La cosa "divertente" del mettere al mondo esseri umani è che essendo che sono umani, rispondono ai contesti in maniera personale, e tanto spesso da "pessime" infazie nascono geni, quanto dei disadattati. La responsabilità è comunque la loro. 

Un problema riguardo l'esecuzione capitale che non è stato citato ed è ancora più pratico di quello economico è : come? La ghigliottina e la fucilazione in passato hanno fatto il loro sporco lavoro, a mio avviso meglio di quanto modernamente si sia fatto con sedie elettriche e iniezioni letali. Se si vanno a leggere le cronache di queste esecuzioni, si ci imbatte nella descrizione di vere e proprie torture disumane. Peraltro va detto anche che i medici, per ovvi motivi deontologici, non possono operare esecuzioni, perciò quello che succede spesso è che degli sprovveduti vadano a fare questo tipo di operazioni.

Inoltre vorrei far notare che l'opinione di Socrate è probabilmente fuori dall'alveo cattolico, ma non quello cristiano. Almeno in america, la maggior parte dei sostenitore della pena capitale sono anche cristiani. Come riescano a conciliare teologicamente le due cose non è una cosa che è data sapere, ma recentemente per esempio la sen. Lynn Hutchings ha dichiarato: (traduzione a braccio mia)"Il più grande uomo vissuto sul pianeta è morto con la pena di morte, per me e per voi. Sono grata a lui per la speranza di un futuro che ci ha dato. Se Gesù non fosse morto per pena capitale, noi tutti non avremmo speranza".