La risposta data a Green Demetr , sulla iniziale ''scelta inconsapevole'' (perchè non si fà una scelta quando non si immaginano neanche alternative possibili) dell'istanza sociale, mi dà l'occasione di fare un paragone con ciò che intendo dire con questa discussione.
Immaginiamo dunque che la realtà sia un continuo sul quale abbiamo operato una divisione in parti senza sapere di farlo, perchè inconsapevoli della relatività di questa operazione che ammette operazioni simili, ma alternative.
Ci apparirà allora naturale che quelle parti abbiano una esistenza in sè, come ci appariva naturale che la terra stesse al centro del mondo.
Le lezioni da trarre dalla relatività di Einstein non sono dunque diverse da quelle che possiamo trarre dalla cosmologia galileiana.
E' lo stesso meccanismo che si ripete, e continuerà a ripetersi, che è quello di esplicitare il nostro inconscio per constatare che esso effettua scelte di default in automatico, che possiamo quindi coscientemente diversificare. Esistono dunque mondi alternativi al ''mondo sociale'', secondo la terminologia proposta da Green Demetr, nei quali è parimenti possibile vivere, ma basta anche solo, dico io, almeno portarsene dietro una mappa, per non restare del tutto esclusi da questi mondi alternativi che si sono palesati come dal nulla, ma che in effetti nascono, al pari di quello la cui mappa abbiamo mandato a memoria, il mondo sociale, da una interazione con la realtà che non è una ''dinamica statica'', come un ciclo che si ripete, ma in continua evoluzione, come noi lo siamo.
Immaginiamo dunque che la realtà sia un continuo sul quale abbiamo operato una divisione in parti senza sapere di farlo, perchè inconsapevoli della relatività di questa operazione che ammette operazioni simili, ma alternative.
Ci apparirà allora naturale che quelle parti abbiano una esistenza in sè, come ci appariva naturale che la terra stesse al centro del mondo.
Le lezioni da trarre dalla relatività di Einstein non sono dunque diverse da quelle che possiamo trarre dalla cosmologia galileiana.
E' lo stesso meccanismo che si ripete, e continuerà a ripetersi, che è quello di esplicitare il nostro inconscio per constatare che esso effettua scelte di default in automatico, che possiamo quindi coscientemente diversificare. Esistono dunque mondi alternativi al ''mondo sociale'', secondo la terminologia proposta da Green Demetr, nei quali è parimenti possibile vivere, ma basta anche solo, dico io, almeno portarsene dietro una mappa, per non restare del tutto esclusi da questi mondi alternativi che si sono palesati come dal nulla, ma che in effetti nascono, al pari di quello la cui mappa abbiamo mandato a memoria, il mondo sociale, da una interazione con la realtà che non è una ''dinamica statica'', come un ciclo che si ripete, ma in continua evoluzione, come noi lo siamo.