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Messaggi - viator

#3226
Salve. Per Bobmax ed anche per chi gli ha sinora replicato ignorando il quesito che io invece sento il dovere di porre : Nel tuop esordio parli di "libertà". Quale significato/definizione deve valere secondo te per tale termine all'interno del presente argomento ? Io non l'ho capito (forse intendi "condizione di mancanza di condizionamenti a me esterni" ?). Saluti.
#3227
Salve. Mi sembra che per questo aspetto emergano due fronti contrapposti : quello "casereccio" che si sofferma sulle conseguenze individualistico-esistenziali delle aperture 7/7 e quello che affronta il problema in chiave ideologico-sociale.

E' naturale che in Italia, paese provinciale, tradizionalista, cattolico, individualista, certe cose vengano viste in modo diverso dal resto del mondo.

Nei paesi più ricchi del nostro mi sembra che questi problemi non si pongano. I paesi più ricchi di noi sono anche più liberistici e capitalistici di noi. In regime capitalistico vige il principio "ciascuno si dia da fare come può, ma chi si ferma è perduto" (nel socialismo reale vigeva invece "il ritmo lo fa il partito, e chi non si adegua verrà eliminato"). Perciò nei Paesi più ricchi si accetta con naturalezza la corsa all'efficienza produttiva.

Nei paesi più poveri del nostro, mi sembra ugualmente che questi problemi non si pongano. In essi concetti come "domenica", "festività", "week end", "diritto al riposo", "ferie pagate", "agosto moglie mia non ti conosco", "tutti al mare a mostrar le chiappe chiare" sono piuttosto oscuri. Perciò nei paesi più poveri si accetta con naturalezza il fatto che occorra lavorare sempre e comunque per uscire dalla povertà (andate a raccontare ai cinesi che orari di lavoro, divisione del tempo casa-famiglia e calendario settimanale dovrebbero essere come i nostri !).

Pensate un poco cosa succederebbe in Italia se qualcuno imponesse per decreto di scaglionare ferie ed anno scolastico lungo tutto l'arco dell'anno. La rivoluzione !!.

Comunque consoliamoci. Non siamo soli nel coltivare i nostri ritmi di vita tradizionali. C'è anche l'America Latina.
#3228
451 - Salve. Io sono un profano dell'argomento e delle sue varie implicazioni. Voglio però permettermi una divagazione teologico-filosofica circa il dogma della Trinità.
Io penso che esso sia stato inserito nella dottrina per considerazioni strategico-ideologiche.
Lo scopo sarebbe stato quello di ribadire, enfatizzare, canonizzare il legame Dio-uomo attraverso un accostamento spiritualistico che rendesse ragione - agli occhi del fedele - dell'esistenza di una "trinita" umana neurofisiologica.
Tale "trinità" umana è quella rappresentata dall'insieme (uno e trino, appunto) di una mente, di un'anima (psiche per il non credente) e di un corpo.

Ore, l'esistenza di una tale triade è ciò che ha sempre posto ai filosofi (ma anche ai profani) un sacco di interrogativi circa le relazioni ed i confini di tali tre componenti.
Tale tematica, se lasciata priva di "spiegazione" teologica, risultava pericolosa per la dottrina e la fede in quanto faceva emergere dubbi, speculazioni, contraddizioni, che avrebbero trovato sfogo solo attraverso argomentazioni naturalistiche, materialistiche, scientistiche.

Ecco allora la Trinità teologica, la quale risulta secondo me strutturabile ed interpretabile nel modo seguente :


  • DIO è la MENTE - La mente è la funzione delegata alla conoscenza, alla comunicazione ed alla volontà. Quindi Dio, quale mente divina, è colui che parla all'uomo (più precisamente lo fa attraverso la casta dei suoi interpreti, cioè i sacerdoti) mconfermandogli di esistere e dicendogli cosa egli debba fare. La mente divina sa (tutto) e quindi vuole e dispone in perfetta saggezza........a seguire poi tutti gli altri attributi di taglio mentale attribuiti a Dio dalla dottrina cattolica.
  • Lo SPIRITO SANTO è l'ANIMA-PSICHE - Lo SpiritomSanto non sarebbe altro che il veicolo delle volontà indirette, imperscrutabili di Dio. Esso è ciò che infonde l'anima (appunto !), la fede, la santità, ciò che deve illuminare le volontà e le decisioni del credente. I contenuti di un'anima così come quelli di una psiche sono di carattere essenzialmente inconsapevole-spiritualistico. Basti pernsare che la psiche contiene l'istinto di sopravvivenza, la coscienza, la funzione onirica......mentre è lo Spirito Santo che ci indirizza verso l'immortalità dell'anima, la consapevolezza dell'esisza di Dio, l'ispirazione e le visioni spiritualistiche.
  • GESU'  CRISTO è il CORPO - Gli attributi umani, materiali di Gesù Cristo sono ben noti. Egli è il Figlio, sceso tra noi e nato da umana per testimoniare l'esistenza del Padre (non umano - ecco il collegamento concreto tra l'umano ed il divino) ma anche per mostrare quali sono i doveri ed i destini del corpo umano : vivere lontano dal peccato, soffrire ed infine morire (dottreina dellam mortificazione corporale che deve enfatizzare la supremazia dello spiritualismo).

Voilà....anche questa è fatta, sospirarono i teologi. Ed ora via, avanti ancora per qualche migliaio di anni !
#3229
Salve. Mah, secondo me la morte di un corpo, consistendo nel disfacimento, nella disorganizzazione della sua SOSTANZA, provvede a restituire (brutto termine per qualcuno : riciclare) al mondo la sua materia.
La morte della psiche-anima (stranamente concomitante !!) (cioè della FORMA suprema del corpo) provvede a restituire al mondo la propria energia.
#3230
Tematiche Filosofiche / Re:Scienza e scientismo
08 Settembre 2018, 22:17:01 PM
Salve Carlo. Perfetta replica, la tua ultima. Infatti i dizionari servono per fornire un significato comune da utilizzare -come io stesso ho affermato - all'interno della comunicazione, dei discorsi, dei colloqui. Quindi dei significati appunto COLLOQUIALI, non logici o filosofici.
#3231
Salve. Al quesito contenuto nel  titolo di questa discussione occorre senz'altro rispondere negativamente, per il semplice fatto che il suo senso risiede nel termine "anima", del quale nessuno si cura di fornire una ragionevole definizione. Per me - ad esempio - l'anima potrebbe essere ciò che resta della mela dopo che abbiamo finito di spolparla a furia di morsi (il torsolo?)(i semi?)I


Inoltre, circa il "risulta difficile spiegare come il soggetto sperimenti l'esistenza di un "qualcosa" che gli dice che non è ancora giunta la fine della vita, poiché tale "predizione" risulterebbe sempre vera, quasi come se fosse l'incontro con una mente chiaroveggente" va purtroppo notato che una simile predizione risulterà vera solo nei casi in casi in cui sia vera. Cioè nei casi in cui alla predizione faccia seguito un ritorno alla vita. Che ne sappiamo dei casi in cui il soggetto avverte la predizione ma poi - beffardamente - muore comunque definitivamente senza poter quindi testimoniare la fallacia della predizione ?

Questo genere di quesiti si riallaccia all'argomento "esiste l'aldilà ?", il cui svolgimento rappresenta secondo me un esercizio di involontario umorismo.

Aldilà dell' aldiqua. Ma se non abbiamo idea dei completi contenuti dell'aldiqua....come possiamo fare a stabilire un confine con "l'aldilà" ??
#3232
Tematiche Filosofiche / Re:Scienza e scientismo
07 Settembre 2018, 22:25:41 PM
Salve, Carlo Pierini. Ti ringrazio della segnalazione nonostante io non ami le citazioni, neppure quelle da autorevoli dizionari. Filosofare - secondo me - consiste essenzialmente nell'esercitare la critica verso le convenzioni ed il senso comune. I dizionari sono appunto dei repertori di significati convenzionali.
Figurati quanto mi impressionano i loro contenuti, visto anche che io cerco costantemente di esprimermi con termini che non richiedono la consultazione di dizionari ! Saluti sinceri.
#3233
Salve. Per DeepIce. I nostri tempi, a parer mio, vedono una trasformazione del potere basata sulla migrazione del sapere.
Mentre un tempo il potere era acquisito per trasmissione ereditaria e mantenuto dalla forza delle armi, Oggi i mezzi per la conquista ed il mantenimento del potere sono cambiati, trasformandosi nel consenso (non importa quanto estorto) da una parte e nel patrimonio tecnocratico ed economico dall'altro.
Quindi i collaboratori più apprezzati sono diventati i comunicatori e gli specialisti.

Una formazione come la tua dovrebbe/potrebbe secondo me trovare uno sbocco appunto in ambito comunicativo.
A questo punto però la tua efficacia in campo comunicativo dovrebbe venir valorizzata da una certa caratteristica personale che non so se possiedi : la tendenza all'estroversione. Gli introversi possono essere ottimi comunicatori ma in genere risultano penalizzati da un eccesso di cerebralità e da una certa difficoltà di suscitare ampie empatie di carattere immediato, anche se superficiali.

D'altra parte e purtroppo io stesso, dovendo valutare un candidato che abbia a suo tempo scelto studi come i tuoi, sarei animato dal pregiudizio di aver di fronte una persona animata da un temperamento non incline ad una grande "aggressività" motivazionale.
Insomma......penserei di avere di fronte un affidabilissimo idealista più che un efficiente ed ambizioso materialista.
Oggi il problema, nel mondo lavorativo, non è più il conoscere (per quello appunto ci sono gli specialisti ed il sapere telematico), bensì la manipolazione, la strumentalizzazione e la speculazione basate sul sapere.

Purtroppo qui dal Forum possiamo solo offrire solidarietà. Auguri d'incipienti fortune !
#3234
Tematiche Filosofiche / Re:Scienza e scientismo
07 Settembre 2018, 13:00:23 PM
Salve. Per Carlo. Ma il fatto è che sia il Forum che l'argomento dovrebbero sperabilmente occuparsi di significati filosofici.....non di analisi grammaticale. L'uso del termine "assoluto" come aggettivo è prassi filosoficamente e semanticamente scorretta che possiamo tollerare solo all'interno di linguaggi colloquiali. Saluti.
#3235
Salve. Per Anthony. Capisco (credo) la tua interpretazione che è di tipo immediato e riferito appunto alla immediatezza dei comportamenti e dei modi di sentire umani. Dal mio punto di vista l'Amore fa parte dei massimi sistemi e non certo dei minimi ed umani ambiti, i quali ne rappresentano solo gli aspetti particolari e circoscritti.

Perciò io ho cercato di trattare del ruolo filosofico, concettuale e cosmico di una dimensione esistenziale così importante.
Tu invece mi hai richiamato ad uno o più degli aspetti esistenziali includibili nelle vicende personali di chiunque.

L'amore - anche restando nel limitato ambito umano - ho già detto che è la pulsione ad includere (essere inclusi) e/o a capire (essere capiti).

L'incapacità di provare amore (la quale include quindi la capacità di odiare) non è altro che l'incapacità di capire a fondo.

Se qualcuno si trovasse a poter capire tutto ciò che incontra, ti assicuro che non potrebbe fare a meno di amare tutto ciò che incontra.

Amorevoli saluti.
#3236
Tematiche Filosofiche / Re:Scienza e scientismo
06 Settembre 2018, 18:07:48 PM
Salve. Per Carlo. Secondo il tuo punto di vista "assoluto" e "relativo" sono termini contradditori.
Secondo me no poichè la mia personale definizione di "assoluto" sarebbe "Ciò che contiene senza essere contenuto da altro più grande di sè", mentre quella di relativo sarebbe "Ciò che è contenuto da altro più grande di sè".

L'obiezione sarebbe naturalmente quella di sostenere che l'assoluto, contenendo, risulterebbe in relazione, con i propri contenuti, quindi relativo.

Ma l'assoluto non consiste nè in qualche suo contenuto nè nell'insieme dei propri contenuti.

E' solamente il termine, il concetto di assoluto ad essere in relazione con altro. L'assoluto in sè (come ente) è estraneo a qualsiasi "parte" di sè. Saluti.
#3237
Salve. Luce e buio. Bene e male. Amore ed odio. In queste tre contraddizioni (e di numerosissime altre) risulta vero, attuale ed operante solo il primo dei due termini. Il secondo esprime unicamente la mancanza, la carenza, l'imperfezione del primo.

L'amore, ben prima ed al di là dell'ambito umano a noi tanto caro, deve essere definito come "LA PULSIONE A COMPRENDERE O A VENIR COMPRESI DA QUALCUNO O DA QUALCOSA".

Per COMPRENDERE si intende soprattutto L'INCLUDERE (poi solo in modo derivato il CAPIRE). Per VENIR COMPRESI, ovviamente, il reciproco.

Perciò a livello di universale genericità l'amore non è altro che la tendenza, la pulsione di ogni cosa ed essere a fondersi con l'UNICITA' e quindi l'ASSOLUTEZZA del TUTTO.

Ciò produce quindi la complessiva dinamica dell'intero mondo, la quale si realizza attraverso la riproduzione (il rimescolamento di materia ed energia producente sempre nuove forme dei medesimi contenuti...........sino alle manifestazioni riproduttive della vita) che garantisca appunto la sopravvivenza sia del mondo fisico che di quello "animato" che - infine - dello stesso mondo psichico ospitato da ciascuno di noi.

Infatti in mancanza (insufficienza - vedi l'odio) di amore la psiche - e non soltanto i corpi - non può che morire.

E questo è semplicemente anche il significato del mio motto di utente. Saluti.
#3238
Tematiche Filosofiche / Re:Scienza e scientismo
06 Settembre 2018, 12:54:28 PM
Salve. Per Carlo Pierini. Scusami, so benissimo che non sempre si può (o conviene alla comprensibilità dell'esposizione) esprimersi rigorosamente, ma il termine "verità assoluta" a me proprio non va giù.

Il suo impiego rappresenterebbe un tentativo di relativizzare l'assoluto, il cui concetto non può venir parzializzato da un qualsiasi attributo che ne confini il significato all'interno di un "subconcetto" o di una categoria esistenziale.

Perciò o la verità (definita come assoluta) è sinonimo di "assoluto" (quindi avremmo una tautologia) o una "verità" qualsiasi risulterà sempre relativa.

Ovviamente quindi la scienza non può aver prodotto una pluralità di verità ASSOLUTE. Anzi, appunto, non ne ha prodotta neppure una (per fortuna), altrimenti si sarebbe ridotta a voler far concorrenza alla fede !!

La scienza opera dubitando sui contenuti relativi dell'assoluto, la fede opera affermando l'origine assoluta di essi. Omaggi e saluti.
#3239
Salve. Certo che sono scienze, nel senso che fanno parte della conoscenza. Naturalmente però il conoscere si divide in vero, falso, inutile, divertente ed utile.
Per non perdersi in inutili approfondimenti circa le citate categorie sarà sufficiente suddividere le scienze in teoriche ed applicate.

Psicologia e psichiatria sono scienze teoriche per il semplice fatto che, come tutte le cosiddette "scienze umane" assai male si prestano (per non dire che proprio non si prestano) all'applicazione del metodo sperimentale.

Ciò risulta impedito dalla autoreferenzialità deglli argomenti, nel senso che si tratta di utilizzare una psiche ed una mente (quelle del professionista osservatore) per esaminare psiche e mente del paziente
.
E' proprio questo l'ostacolo (la soggettività che non può riuscire a trasformarsi in oggettività) che rende del tutto discutibile l'applicabilità delle sperimentazione nelle "scienza umane". Ancora una volta, avrete forse capito che io sono uno che non ama farla lunga. Saluti
#3240
Tematiche Filosofiche / Re:Critica all'emergentismo
27 Agosto 2018, 22:13:58 PM
Salve. Per SamuelSilver. Non c'è nulla che attribuisca una forma alla materia. La materia (la quale non potrebbe esistere in mancanza di energia ed anzi è essa stessa intrisa di energia e trasformabile in energia) possiede intrinsecamente una forma (la forma di qualcosa è quella tal particolare disposizione dei suoi componenti che la rende adatta, attraverso la realizzazione di una struttura, a svolgere una funzione). Ugualmente, quindi, non può esistere una materia priva di forma, poiché nulla può esistere senza svolgere una qualche funzione.

Naturalmente tutto ciò riguarda la presunta realtà oggettiva del mondo, non la realtà elaborata e concepita umanamente, la quale dà sia della forma che della funzione, ed anche di altri numerosi concetti, una interpretazione troppo legata alla limitatezza dei nostri sensi.

Quindi la dimensione materiale del mondo non può prescindere e - lungi dall'essere in contrapposizione - può esistere solo in perfetta comunione con la dimensione immateriale (i concetti di forma e di funzione sono immateriali mentre pure l'energia, una volta che si irradi in condizione elettromagnetica, è immateriale (diversamente il fotone possiederebbe una massa che gli impedirebbe di raggiungere la velocità "c")).

In che modo poi l'immateriale può diventare lo "spirituale" restando tuttavia sempre inestricabilmente connesso alla materia ? Non è il caso di trattare di ciò in questa sede.

Mi limito ad accennare una sequenza di termini, alcuni qui sopra citati, la cui concatenazione dovrebbe fornire la descrizione di un percorso che includerebbe - guarda caso - anche l'emergentismo (preferirei "emergenzialismo") e al cui interno ogni voce dovrebbe rappresentare la "necessaria" conseguenza gerarchico-evolutiva della precedente :

SOSTANZA-MATERIA-FORMA-STRUTTURA-FUNZIONE-PROGRESSIVA EVOLUZIONE DELLA QUANTITA' E COMPLESSITA' DELLE FUNZIONI - VITA - TESSUTI - ORGANI - SISTEMA NERVOSO - ISTINTO DI SOPRAVVIVENZA - PSICHE - MEMORIA - COMPARSA DELL'UOMO - COSCIENZA - IO - MENTE - INTELLETTO - CAPACITA' DI ASTRAZIONE - TRASCENDENZA - SPIRITUALITA'.

Naturalmente il percorso, nella sua logicità, non cambia se invertiamo l'ordine dei primi tre termini in FORMA - MATERIA - SOSTANZA.............

Quindi non importa se alla base dell'esistente poniamo la pura sostanza (la materia idealmente priva di energia) oppure la pura forma (l'energia idealmente priva di materia cui applicarsi, ciòè la radiazione in FORMA esclusivamente ondulatoria).

L'aspetto curioso di tutto ciò poi è che gli spiritualisti siano convinti che il percorso sopra descritto abbia direzione esattamente contraria, con lo spirito che abbia creato tutti gli aspetti del mondo ad esso retrostanti !

Perdonami per quelle che potranno sembrarti mie personali divagazioni assai poco rigorose. Io son fatto così....ed anche peggio. Saluti.