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Messaggi - Eutidemo

#3226
Citazione di: anthonyi il 25 Gennaio 2022, 13:37:31 PM
Infatti Brunetta freme all'idea che Draghi possa diventare PdR, volendo provare almeno per un mesetto l'ebbrezza di essere Pdc.
L'ipotesi che tu fai però di un Brunetta che rimane sostituto per 7 anni non credo però sia possibile. La carica di PdR è infatti incompatibile con altri incarichi pubblici e quindi la sua accettazione implica la decadenza automatica dal ruolo di Pdc.
L'avevo scritto anche io che l'ipotesi che di un Brunetta che rimane sostituto per 7 anni non è assolutamente possibile ; l'avevo contemplata solo "accademicamente", per una dimostrazione "ex absurdo". :)
#3227
Se venisse eletto, per poter diventare presidente della Repubblica, Draghi dovrebbe prima rassegnare le sue dimissioni da presidente del Consiglio; però,  dopo le dimissioni di un presidente del Consiglio,  per prassi costituzionale il capo del governo dimissionario dovrebbe rimane temporaneamente in carica, fino alla nomina del suo successore, per il cosiddetto "disbrigo degli affari correnti".
***
Ma se Draghi fosse eletto presidente della Repubblica, secondo me, non potrebbe assolutamente rimanere temporaneamente in carica, fino alla nomina del suo successore come Presidente del Consiglio, per il cosiddetto "disbrigo degli affari correnti"; ed infatti non può certo svolgere contemporaneamente i due diversi incarichi "per la contradizion che nol consente!"
***
Ed allora chi sostituirebbe Draghi nel "disbrigo degli affari correnti", visto che lui non può svolgere contemporaneamente il ruolo di Presidente della Repubblica e quello di Presidente del Consiglio (sia pure provvisorio)?
***
Secondo me (ed altri)  la risposta si trova nell'art.8 della legge n. 400 del 23 agosto 1988, il quale stabilisce che: "in caso di assenza o impedimento temporaneo" il presidente del Consiglio può essere sostituito "dal vicepresidente del Consiglio oppure dal ministro più anziano del governo."
Pertanto, dato che nel governo Draghi non c'è nessun vicepresidente del Consiglio, se Draghi non potesse più svolgere il suo ruolo di capo del governo, secondo me dovrebbe essere provvisoriamente sostituito dal ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta; ed infatti,  con suoi 71 anni di età, è il ministro più anziano in carica nell'attuale governo.
***
In tal modo Draghi potrebbe giurare da presidente della Repubblica e condurre lui stesso le consultazioni per poi trovare una nuova maggioranza e un nuovo governo.
***
Però, volendo fare i pignoli, la legge in questione, in effetti, parla di un presidente del consiglio "supplente" solo nei casi di "assenza o impedimento temporaneo" di quello in carica; come, ad esempio, nel caso di malattia o di infortunio.
Ma se Draghi fosse eletto al Quirinale, i casi ipotizzabili sarebbero due:
- o l'incarico di Presidente della Repubblica si considera un "impedimento temporaneo" , ed allora, teoricamente, Brunetta dovrebbe "temporaneamente" sostituire Draghi per sette anni, fino a che l'"impendimento presidenziale" venga a cessare,  e Draghi possa così tornare a dirigere il governo (il che, come è ovvio, è assolutamente irrealistico)
- oppure l'incarico di Presidente della Repubblica non può considerarsi un vero e proprio "impedimento temporaneo" , ed allora, tecnicamente l'art.8 della legge n. 400 del 23 agosto 1988 non dovrebbe potersi applicare al caso di specie (salvo una piccola forzatura interpretativa, che, però, ritengo senz'altro praticabile ai sensi dell'art.12 delle Preleggi).
***
D'altronde l'alternativa sarebbe quella di consentire a Draghi di nominare lui stesso il proprio "sostituto" nel governo attualmente in carica; il che, a mio parere, sarebbe assolutamente incostituzionale, perchè configurerebbe una sorta di "semipresidenzialismo" mascherato.
***
Diverso sarebbe invece il caso in cui, essendo provvisoriamente sostituito da Brunetta ex art.8 citato, Draghi, una volta eletto Presidente della Repubblica, svolgesse come suo primo compito istituzionale le usuali consultazioni per creare un "nuovo" governo; il che rientrerebbe perfettamente nei suoi "poteri-doveri".
***
L'ipotesi di procrastinare il giuramento di Draghi, affinché Mattarella non abbia trovato un suo "sostituto provvisorio" nel governo corrente, o, addirittura, il suo "successore" nel futuro governo (nel tempo che è ancora in carica),  non mi sembra una soluzione assolutamente praticabile; anche perchè il Presidente uscente non mi sembra affatto disponibile per una simile operazione.
***
Un altro problema, semmai, si verificherebbe se le votazioni per il presidente della Repubblica "slittassero" oltre il 3 febbraio (data di scadenza del mandato di Mattarella);  ma questo è un tema che affronteremo a tempo debito, qualora se ne dovesse davvero presentare l'occasione.
Ma è una evenienza sicuramente da scongiurare!
***
Si prega vivamente di attenersi al tema specifico, e di evitare divagazioni OFF TOPIC.
Grazie :)
***

#3228
Citazione di: anthonyi il 24 Gennaio 2022, 10:27:18 AM
Citazione di: Eutidemo il 24 Gennaio 2022, 05:41:19 AM
Ciao Anthony. :)
Guarda che ti sbagli!
Ed infatti, il re inglese (Carlo I Stuart), venne decapitato il 30 gennaio 1649; ma gli Inglesi non si sognarono neanche lontanamente di ucciderlo per sostituirlo con un altro re migliore di lui (come scrivi tu).
Al contrario, dichiararono  decaduta la monarchia, fondando un nuovo principio: quello della sovranità popolare e del governo del Parlamento.
***
Fu solo successivamente che, con l'appoggio del generale traditore George Monck, Carlo II Stuart tornò in Inghilterra, e il 23 aprile 1661 e si fece incoronare di nuovo re; nel 1679 decise di abolire il parlamento e governò da sovrano assoluto fino al giorno della sua morte, avvenuta (troppo tardi) il 6 febbraio del 1685.
***
Per fortuna, però, un secolo dopo, ci pensarono anche i Francesi a tagliare la testa al loro re Luigi XVI; ed altrove non furono pochi i sovrani uccisi a revolverate da qualcuno dei loro sudditi più svegli (Alessandro II in Russia, Umberto I in Italia, ecc.ecc.).
Ma, secondo me, ci sono troppe teste coronate che vanno ancora in giro sul loro collo!
***
Io la vedo esattamente come Saint-Just (che fu il mio pseudonimo nel '68): "Non si può regnare senza colpa: ogni re è un ribelle e un usurpatore dei diritti degli altri uomini!".
***
Tuttavia, come avevo già scritto, è solo una questione di opinioni!
***
Un saluto! :)
***
In effetti, eutidemo, io ho fatto una sorta di sintesi storica approssimativa. Quello che intendevo è che, per ben due volte, nel 1645 e nel 1689, il popolo inglese (che poi era la borghesia, ma va bene così) ha destituito il suo Re, affermando il principio che il Re è al servizio del popolo con il quale ha sottoscritto un contratto che deve essere onorato.
La storia della monarchia inglese é dominata dall'idea dei doveri del monarca.
Questo è vero!!! ;)
A calci in culo, ma alla fine lo hanno capito (o quasi)!

#3229
Ciao Ipazia. :)
Sono perfettamente d'accordo con te che sia senz'altro meglio una regina costituzionale rispettosa della democrazia che un presidente golpista o un dittatore non votato da nessuno; solo un cretino potrebbe pensarla diversamente!
***
Però ti faccio notare che io:
- non avevo affatto detto che la "dittatura" è  meglio della "monarchia" ;
- avevo invece detto che, almeno secondo me, è la "repubblica" ad essere migliore della "monarchia".
Avevo cioè detto una cosa completamente DIVERSA da quella che hai capito tu.
***
Che poi possano esserci "repubbliche" e "monarchie" più o meno funzionanti, democratiche e/o difettose, è un altro paio di maniche; ma questo non c'entra  niente con la "questione di principio istituzionale"!
***
Quanto alla "Magna Charta" e all' "Habeas Corpus", ti faccio notare che:
- la prima fu strappata a forza al re Giovanni Senzaterra a Runnymede il 15 giugno 1215 in seguito a una rivolta;
- il secondo fu una volta per tutte consacrato grazie al Bill of Rights della "Gloriosa Rivoluzione" inglese del 1688-89.
In entrambi i casi, i"re" dell'epoca, se avessero potuto evitarlo, ne avrebbero fatto  volentieri a meno.
***
Ad ogni modo non bisogna confondere il concetto di "libertas" medievale (di matrice precipuamente aristocratica), con il concetto di "libertas" moderna (di matrice precipuamente borghese e/o popolare); ma è un discorso troppo complesso per essere affrontato qui.
***
Stendo un velo pietoso sulle tue solite farneticazioni "covidiste", perchè ritengo una inutile perdita di tempo cercare di lucidare il ghiaccio.
***
Un saluto! :)
***
#3230
Ciao Anthony. :)
Guarda che ti sbagli!
Ed infatti, il re inglese (Carlo I Stuart), venne decapitato il 30 gennaio 1649; ma gli Inglesi non si sognarono neanche lontanamente di ucciderlo per sostituirlo con un altro re migliore di lui (come scrivi tu).
Al contrario, dichiararono  decaduta la monarchia, fondando un nuovo principio: quello della sovranità popolare e del governo del Parlamento.
***
Fu solo successivamente che, con l'appoggio del generale traditore George Monck, Carlo II Stuart tornò in Inghilterra, e il 23 aprile 1661 e si fece incoronare di nuovo re; nel 1679 decise di abolire il parlamento e governò da sovrano assoluto fino al giorno della sua morte, avvenuta (troppo tardi) il 6 febbraio del 1685.
***
Per fortuna, però, un secolo dopo, ci pensarono anche i Francesi a tagliare la testa al loro re Luigi XVI; ed altrove non furono pochi i sovrani uccisi a revolverate da qualcuno dei loro sudditi più svegli (Alessandro II in Russia, Umberto I in Italia, ecc.ecc.).
Ma, secondo me, ci sono troppe teste coronate che vanno ancora in giro sul loro collo!
***
Io la vedo esattamente come Saint-Just (che fu il mio pseudonimo nel '68): "Non si può regnare senza colpa: ogni re è un ribelle e un usurpatore dei diritti degli altri uomini!".
***
Tuttavia, come avevo già scritto, è solo una questione di opinioni!
***
Un saluto! :)
***
#3231
Citazione di: JE il 22 Gennaio 2022, 06:03:58 AM
Ciao Eutidemo,


come riveli tu stesso é un titolo un po "clickbait":


Ha senso parlare di discendenza piu che sudditanza.


Cosi come i nobili tipicamente non divengono tali per ragioni patriottiche ma machiavelliche, e vanno dove tira l'aria migliore.
Hai ragione!
Però resta il fatto che:
- noi Italiani siamo "cittadini" di una repubblica (benchè notevolmente difettosa);
- gli Inglesi, invece, sono "sudditi" di un monarca (benchè molto costituzionale).
Personalmente, preferisco essere il cittadino di una repubblica delle banane, piuttosto che il suddito del miglior monarca del mondo!
Ma, ovviamente, è solo una questione di gusti e di opinioni!
;)
#3232
Che le parole di origine latina, "sparite" dal linguaggio britannico prima dell'anno mille, ci siano state "riportate" dai Normanni (i quali parlavano francese) soltanto dopo il 1066 è dimostrato soprattutto dalle denominazioni che gli inglesi utilizzano per identificare gli animali.
***
Ad esempio, a tutt'oggi:
- se un inglese incontra un maiale in una fattoria, lo chiama "pig", che è la denominazione anglosassone di tale animale;
- se, invece, vuole ordinare un piatto di maiale in un ristorante, lo chiama "pork", che è la denominazione franco-latino-normanna di tale animale.
***
Oppure
- se un inglese incontra un  "bue" in una fattoria, lo chiama "ox", che è la denominazione anglosassone di tale animale;
- al ristorante, invece, ordina "beef", dal latino "bos-bovis" e dal franco-normanno  "beouf".
***
Ovvero ancora:
- se un inglese incontra un  "cervo" in una foresta, lo chiama "deer", che è la denominazione anglosassone di tale animale allo stato brado;
- al ristorante, invece, ordina una "venison", che significa "carne di cervo", e che deriva dal latino "venatio, venationis", cioè, "caccia(gione)".
***
Questo accad(d)e perchè:
- gli Anglosassoni sottomessi dai Normanni, per parecchi secoli dopo la loro conquista, gli animali di pregio alimentare li vedevano soprattutto in qualità di servi della gleba, contadini e allevatori;
- i Normanni, invece, in qualità di "signori" e "dominatori" del territorio, li vedevano soprattutto ben arrostiti e cucinati sulle loro ricche tavole imbandite.
***
Per quanto riguarda i "polli", gli inglesi, in idioma anglosassone, li chiamano "chicken", però, laddove, nei grandi magazzini, vengono venduti a fini alimentari, li devono cercare nella "poultry section"; ed è di tutta evidenza che "poultry" deriva dal latino "pullum, pulli", mediato dal franco-normanno "poulet".
***
Ovviamente sarebbe sbagliato pensare che tali distinzioni siano sempre rigide, ricorrenti e rigorose!
***
Ed infatti, oggi, al ristorante, gli inglesi ordinano "chicken", e non certo "poultry"; termine che sarebbe perfettamente comprensibile per il cameriere, ma alquanto bizzarro (come se noi, invece di "pollo arrosto", ordinassimo "pollame arrosto").
***
Si tratta, però di distinzioni linguisticamente molto "significative" per capire che le molte parole inglesi di origine latina, sono quasi tutte derivanti da un "latino di ritorno" di origine franco-normanna.
***
Alcune "denominazioni animali" anglosassoni, invece, sono rimaste tali e quali in ogni ambito: ma, in genere, per motivi specifici.
Cioè, "pour cause!", come dicevano in Normanni!
***
Ad esempio, il "pesce", gli Inglesi lo chiamano "fish" sia quando lo pescano che quando se lo pappano a tavola; e non lo chiamano certo "poisson" con termine franco normanno.
***
Ma, almeno secondo me, la cosa è spiegabile per due ordini di ragioni:
a)
In latino, che è una lingua indoeuropea come l'anglosassone, pesce si diceva "piscis piscis", e, in tardo latino colloquiale, veniva abbreviato in "pisc"; parola che suona in modo estremamente simile a "fish" (tanto che un romano antico e un anglosassosone si sarebbero capiti perfettamente, in un'osteria).
b)
Inoltre, la parola francese che significa "pesce", cioè "poisson", oltre a risultare diversa da tale termine originario indoeuropeo, somigliava in modo molto "preoccupante" alla parola "poison"...che vuol dire "veleno"!
Per cui, evidentemente, i conquistatori Normanni  si guardavano bene dall'ordinare ai loro servi Anglosassoni : "Je voudrais du pois(s)on, s'il vous plaît!"!"
Meglio evitare sgradevoli equivoci.
***
Ma questa è solo una mia congettura; come, peraltro, buona parte delle altre! ;)
***
#3233
Citazione di: daniele22 il 21 Gennaio 2022, 15:19:30 PM
Scusi signor Rienzi, volevo farle una domanda: Quelli che si sono vaccinati ieri e hanno firmato l'autorizzazione su di un documento falso in quanto si attesta che io devo autorizzare, ma non sono certo io quello che lo deve fare, a quale categoria appartengono? L'unica cosa sensata che Lei può far firmare, sempre che mi sia consentita un suggerimento da incompetente, sarebbe una dichiarazione in cui al vaccinando si chieda se si rende conto che il suo medico di base potrebbe sconsigliarlo al vaccino per giustificati motivi.
Dato che Rienzi non c'è se qualcuno se la sente di rispondere per lui, sono tutt'orecchi
Io, da parte mia, ho già risposto; ma non ho idea di cosa risponderebbe Rienzi.
Ad ogni modo, se interverrà l'auspicata riforma normativa, il problema non si porrà più!
;)
#3234
Ciao Anthony.
La "notazione di Rienzi" (e la mia) ha sicuramente rilevanza, in quanto:
- un conto è firmare una liberatoria con la quale ci si assumono personalmente le responsabilità del trattamento sanitario, esonerando lo Stato da qualsiasi responsabilità riguardo ad un eventuale indennizzo;
- ed un altro conto, invece, è non firmare alcuna liberatoria, limitandosi semplicemente ad  adeguarsi ad un obbligo di vaccinazione imposto per legge, senza minimamente sognarsi di autorizzarlo.
***
Ed infatti, in ambito sanitario, le responsabilità sono definite per legge in base a quello che tu firmi o non firmi sotto forma di liberatoria, e non in modo astratto ed automatico dalla sola legge.
E' sempre stato così!
Tanto è vero è che, se ti operano senza una regolare liberatoria, e tu muori sotto i ferri, ne risponde la struttura sanitaria; altrimenti no (salvo, ovviamente, i casi di dolo o colpa grave)
***
Se, invece, l'ordine del giorno che impegna il governo:
- non solo a garantire più fondi per poter indennizzare chi ha riportato danni irreversibili dai vaccini anti Covid;
- ma a garantirli anche per quelle persone che non sono soggette all'obbligo vaccinale anti Covid;
diventerà una legge dello Stato, almeno per quanto concernerà la vaccinazione anticovid,
allora la questione cambierà completamente aspetto.
Il che taglierà la testa al toro del cosiddetto "consenso informato"; il quale, per ovvi motivi, non avrà più la sostanziale rilevanza che ha invece adesso!
***
Un saluto!
***
P.S.
Le valanghe di ricorsi, in buona parte, sono dovuti proprio a certi moduli di liberatoria formulati "a pene canino"




#3235
In primo luogo, occorre tenere presente che, sotto il profilo giuridico, nelle monarchie non esistono "cittadini", bensì soltanto, tecnicamente, dei "sudditi"; i quali sono legalmente soggetti al sovrano regnante, sia esso elettivo, ovvero ereditario.
Ma di quale monarca sono "sudditi" gli inglesi?
***
Al riguardo bisognerebbe ricordare loro che l'ultimo sovrano veramente "inglese", o meglio, "anglosassone", fu re Harold (nell'anno mille).
Dopodichè, gli "inglesi",  divennero tutti quanti sudditi di sovrani "normanni".
Cioè, di un "mix" di "vichinghi", stabilitisi poco tempo prima in Normandia ai tempi  del famoso Hrólfr (il "Rollo" del serial "I Vichinghi" di Netflix), e di "franchi" ad essi assimilatisi con il tempo; i quali, nel 1066, invasero ed occuparono stabilmente l'Inghilterrra sotto il comando di "Guillaume le Bâtard" (detto anche "Guglielmo il Conquistatore").
***
Venendo a tempi più recenti, dopo una progressiva assimilazione anglo-normanna, soprattutto a livello linguistico, l'ultimo sovrano più o meno "inglese", o meglio "scozzese", fu Anna Stuart (da "stewart", cioè "cameriere", quali in origine erano i suoi antenati); la quale fu regina di Inghilterra, Scozia e Irlanda dall'8 marzo 1702 fino al 1707.
***
Da allora in poi, praticamente tutti i sovrani "inglesi" sono stati dei "tedeschi"; sebbene con cognomi più o meno "camuffati", per non indisporre troppo i loro sudditi "inglesi".
***
Il primo di costoro fu Giorgio Ludovico di Hannover (nato a Osnabrück  il, 28 maggio 1660, e morto a Osnabrück, 11 giugno 1727);  il quale è stato principe elettore del Sacro Romano Impero Tedesco dal 23 gennaio 1698 sino alla sua morte, oltre ad essere sovrano di Hannover e di  molte altre terre in Bassa Sassonia (che conservò anche come re inglese).
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Seguì una serie ininterrotta di sovrani tedeschi, che conservavano i loro territori "tedeschi", senza minimamente "mescolarsi" familisticamente  con gli "inglesi".
***
Tanto è vero che la famosa regina Vittoria, anchessa della casata tedesca di Hannover, il 10 febbraio 1840 sposò, sì, il membro di un'altra casata, ma pur sempre di pura stirpe tedesca: cioè il principe Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha,  la principale linea ereditaria del casato sassone dei Wettin.
Non a caso la regina Vittoria era la nonna del Kaiser; la quale, sul suo letto di morte, assisistito da lui fino all'ultimo momento, disse: "Il Kaiser mio nipote è davvero molto buono!"
***
Una volta scoppiata nel 1914 la prima guerra mondiale, però, i regnanti inglesi ritennero decisamente  più "diplomatico" cambiare il loro cognome tedesco, assumendo quello inglese del loro castello di "Windsor"; cioè, come se io cambiassi il mio cognome con quello della strada dove abito, e, da un giorno all'altro, mi facessi chiamare il signor "Beethoven"!
***
In effetti, avere un re che faceva di cognome "Gotha", cioè lo stesso identico nome "Gotha" del bombardiere che ogni giorno massacrava di bombe Londra, non avrebbe di certo molto contribuito alla popolarità della casa regnante inglese.
***
Si potrebbe però eccepire che, alla fine, la Regina Elisabetta II ha sposato un nobile dal chiaro cognome inglese (o meglio, normanno): Filippo di "Mountbatten".
Ma non è affatto così!
Ed infatti, pochi mesi dopo la nascita di Filippo, morì a Londra suo nonno materno Luigi di "Battenberg"; il quale aveva camuffato in "Mountbatten", il suo originario cognome tipicamente tedesco di "Battenberg".
Ed infatti, in tedesco, "berg" vuol dire "monte" ("mount" in normanno); per cui sostituì la desinenza "berg" tedesca con il prefisso "mount".
Ma il significato è rimasto uguale!
***
NOTE
1)
Ovviamente questo "post" è scherzoso, poichè tutte le case regnanti, ruderi di un passato medievale che purtroppo fatica troppo a morire, sono quasi sempre state un "pout pourri" aristocratico privo qualsiasi legame autenticamente nazionale; ad esempio, Enrico III di Valois, fu persino re di Polonia, sebbene per breve tempo (e di simili esempi se ne potrebbero fare a bizzeffe).
2)
Senza considerare altri assurdi paradossi, come il fatto che i re normanni d'Inghilterra, essendo contemporaneamente anche duchi di Normandia, erano:
- vassalli dei re di Francia in quanto loro duchi;
- ma anche loro pari in quanto re.
Il che fu una delle cause della "Guerra dei cent'anni!"
3)
Sotto il profilo storiografico, peraltro, bisognerebbe anche ricordare che gli "anglossassoni" erano essi stessi di origine "tedesca", in quanto invasero la Britannia provenendo dalla Germania nel V/VI secolo d.c.; ricacciando verso oriente i precedenti abitanti, che, invece, erano "celti" (e che tali, almeno in parte, sono rimasti in Scozia, Galles, Cornovaglia, e, soprattutto, Irlanda).
E prima dei "celti" (welsh) chissà chi c'era laggiù!
#3236
A quanto pare, non sono il solo che si sia reso conto della inadeguatezza della modulistica ufficiale utilizzata in sede vaccinazione obbligatoria per gli over50.
Ed infatti lo stesso Carlo Rienzi, presidente del Codac
ons (a cui pure avevo scritto una nota al riguardo, ma sicuramente non a causa di quella), ha pubblicamente dichiarato: "Oggi i moduli sul consenso informato firmati dai soggetti che accettano di sottoporsi a vaccinazione contro il Covid non prevedono responsabilità in capo allo Stato in caso di effetti collaterali, reazioni avverse gravi o danni permanenti; questo perché la vaccinazione era, fino ad oggi, volontaria e lasciata alla libera scelta dei singoli.
Ma se il Governo non modificherà con urgenza i moduli che i cittadini over 50 dovranno firmare al momento della vaccinazione, nasceranno innumerevoli contenziosi legali e il Codacons si farà promotore di una raffica di ricorsi in tribunale contro lo Stato, per conto di tutti i soggetti coinvolti dal nuovo obbligo che subiranno danni a seguito della vaccinazione; nell'attesa delle dovute modifiche, invitiamo gli over 50 a non firmare alcun consenso informato, o a cancellare (e o a modificare) dai moduli qualsiasi clausola che escluda responsabilità dello Stato in caso di effetti avversi o danni da vaccinazione".
***
Cioè, praticamente Rienzi dice esattamente quello che sostenevo io nel mio seguente topic:
https://www.riflessioni.it/logos/attualita/ll-vaccino-obbligatorio-e-il-consensodissenso-informato-!/msg57792/#msg57792
***
Comunque, per fortuna, sembra che in arrivo ci sia di molto meglio!
;)
***
Ed infatti è recente la notizia che il Senato ha appena approvato con ben 172 sì, 2 contrari e 15 astenuti, un ordine del giorno che impegna il governo:
- non solo a garantire più fondi per poter indennizzare chi ha riportato danni irreversibili dai vaccini anti Covid:
- ma a garantirli anche per quelle persone che non sono soggette all'obbligo vaccinale anti Covid.
***
Il che taglierà la testa al toro del cosiddetto "consenso informato"!
***
Questo, però, comporterà:
- o una modifica normativa della legge 210/92, che, per ora, limita testualmente gli indennizzi alle sole vaccinazioni "obbligatorie";
- ovvero una "interpretazione autentica" di tale legge, nel senso di ritenere  tali anche le vaccinazioni "fortemente raccomandate" dallo Stato per contrastare la pandemia anticovid.
***
In tal senso, come da me ricordato altrove,  alcune sentenze passate della Corte Costituzionale avevano già dichiarato la parziale illegittimità costituzionale della norma in questione, però, purtroppo, solo riguardo a vaccini diversi da quello anticovid; e, quindi, non "automaticamente" estensibili anche a quelli o a vaccini non espressamente considerati, dando luogo ad un estenuante contenzioso (vedi nota).
***
Pertanto, se l'ordine del giorno del Senato costituisce il prodromo di un vero e proprio intervento del governo in materia, questo risolverà a monte qualsiasi problematica riguardante il "consenso informato" (o cosiddetta "liberatoria").
Ed infatti, in tal caso, l'indennizzo spetterà a "tutti" i vaccinati, volontari o non volontari che essi siano; non importerà più quello che firmeranno!
;)
***
NOTA
Contare troppo sulle sentenze costituzionali riguardanti altri tipi di vaccinazioni, sebbene io ne condivida l'interpretazione analogica, costituisce per ora un terreno molto pericoloso: ed infatti, una mera estensione della "ratio decidendi" di quelle sentenze – alle quali il legislatore non ha inoltre concretamente dato seguito – determinerebbe la sostanziale disapplicazione "ope iudicis" della disposizione censurata.
Ed infatti, secondo la stessa Corte costituzionale: "il mero riscontro della natura raccomandata della vaccinazione, per le cui conseguenze dannose si domandi indennizzo, non consente ai giudici comuni di estendere automaticamente a tale fattispecie la pur comune ratio posta a base delle precedenti, parziali, declaratorie di illegittimità costituzionale dell'art. 1, comma 1, della legge n. 210 del 1992 (analogamente, sia pur in diversa materia, sentenza n. 110 del 2012)."
#3237
Citazione di: bobmax il 19 Gennaio 2022, 11:55:46 AM
Penso che il prossimo PdR non sarà né B. né altri che gli siano sodali.
La ragione che conforta questa previsione, che è comunque pure una speranza, deriva dalla stessa diffusa mediocrità degli elettori.
Che fessi però non sono.

Un PdR di tal fatta creerebbe un tale scompiglio, che i loro "affari" ne soffrirebbero certamente.
Come per la mafia, meno reazioni si scatenano meglio è.

Quindi non vi è alcun interesse a esacerbare gli animi, neppure per la Lega, FdI e persino... per la stessa FI.

Renzi a maggior ragione, perché finita questa legislatura per lui non vi sarebbe più trippa per gatti.

In sostanza numeri non ve ne sono proprio.
Solo sulla carta si possono contare, ma in realtà ritengo che al voto sarebbero significativamente inferiori a quelli di tutto il Cds.
Hai ragione: B.sarebbe scomodo per tutti.
E' troppo inaffidabile, bislacco e compromesso (sotto tutti i punti di vista).
Inoltre, internazionalmente, sarebbe un vero disastro; soprattutto se continuasse a baciare le mani dei dittatori.
#3238
Ciao Daniele22. :)
I miei seguenti suggerimenti sono rivolti esclusivamente a coloro che vengono costretti ad apporre "forzosamente" la propria firma:
- o sotto  minaccia fisica;
- ovvero sotto ricatto morale.
Chi, invece, se ne avvalesse per cercare di frodare di prossimo (ad esempio, per non onorare un proprio debito), sarebbe condannabile per il reato di truffa o simili.
***
Per rendere quasi impossibile rendere identificabile la propria firma, senza far notare troppo che si sta cercando di alterarla (ad esempio usando la mano sinistra), occorre avere tre principali accorgimenti:

1) Avere l'accortezza di impugnare la penna non con il medio, l'indice ed il pollice (come solitamente
avviene), bensì con l'anulare l'indice ed il pollice; il che già è sufficiente ad alterare abbastanza la propria scrittura.
upload pic

2)
Apporre la propria firma senza posare il gomito e l'avambraccio sul tavolo.


3)
Se, come di solito si fa, la prima lettera di una parola la si scrive in stampatello, sostituirla sempre con il maiuscolo corsivo.


4)
Cercare di commettere qualche piccolo errore, come, ad esempio "Di Gennaro" invece di "De Gennaro".

5)
Scrivere con caratteri più grandi o più piccoli di quelli usuali (ascendenti o discendenti).

***
Tutto questo potrebbe non essere sufficiente a contrastare una buona perizia; però potrebbe essere sufficiente a suffragare una buona controperizia.
***
Un saluto :)
***
P.S.
L'unica firma sicura è quella autenticata
#3239
Ciao Baylham. :)
Il modulo di cui tu parli, almeno finchè non verrà adeguatamente modificato, è stato chiaramento predisposto:
- per l'uso esclusivo di chi ha personalmente scelto di essere vaccinato o per chi si rifiuta di essere vaccinato;
- ma non per chi, sia pur renitente, vi è stato obbligato per legge.
***
Ed infatti, sebbene in tale modulo vengano esposti i benefici ed i rischi della vaccinazione, nonchè le modalità  alternative terapeutiche, e le conseguenze di un eventuale rifiuto o di una rinuncia al completamento della vaccinazione, "in calce" a tale modulo, all'interessato si sarebbe dovute chiedere di "sottoscrivere" tre cose ben distinte l'una dal'altra;
1)
Acconsento di mia spontanea volontà, e quindi  autorizzo la somministrazione della vaccinazione, in quanto soddisfatto delle spiegazioni ricevute, ed assumendomene personalmente la responsabilità.
2)
Non acconsento affatto di mia spontanea volontà, a sottopormi alla vaccinazione; tuttavia, essendovi obbligato per legge, non mi rifiuto fisicamente di riceverla e quindi mi rivarrò sul personale medico che dovesse astenersi dal praticarmela (sanzioni, perdita di lavoro ecc.).
3)
Non acconsento affatto di mia spontanea volontà, a sottopormi alla vaccinazione; e, sebbene obbligato per legge, mi rifiuto categoricamente di riceverla, ed assumendomene personalmente la responsabilità ai fini civili e penali.
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Diversamente, "in calce" a tale modulo, per ora viene richiesto di "sottoscrivere" soltanto "due" dichiarazioni; le quali, sicuramente, non coprono tutta la gamma di tutte le possibili opzioni.

La seconda opzione (intermedia) manca, per cui secondo me è lecito che il cittadino (se del caso) la aggiunga a penna; anche rischio di litigare col personale medico.
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Il mio senso polemico nasce dal fatto che è la burocrazia statale ad avere scarso senso pratico della vita; per cui, alla lunga, ho imparato che se non metti sempre bene i puntini sulle "i" (a penna) sui moduli concepiti da burocrati acefali "scaldaseggiole", poi, non di rado, praticamente, finisci per ritrovartelo in in quel posto.
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Quando al  medico, infine, non deve negoziare un bel niente, in quanto:
- se mi rifiuto non mi deve vaccinare;
- se non mi rifiuto, invece, mi deve vaccinare "in ogni caso", qualunque "chiosa" io voglia aggiungere allo stampato.
Altrimenti ci rivedremo in Tribunale!
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Sono perfettamente d'accordo che in una democrazia non ci sono solo i diritti ma anche gli obblighi e i doveri; ma questi derivano dalla legge, e non da un qualsiasi stampato a ciclostile.
Come nella Russia degli Zar o nella Germania del Kaiser!
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Un saluto! :)
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#3240
Ciao Sapa. :)
Penso proprio che tu abbia ragione!
Ed infatti, probabilmente, Berlusconi è solo un "ballon d'essai" del centrodestra, in modo tale da poter reclamare in seguito la convergenza su un altro candidato della loro parte; ed infatti dopo la "terrificante" minaccia  di mandare Berlusconi al Quirinale, credo che centrodestra potrebbe far accettare al centrosinistra qualsiasi altro tipo di candidato (la pupù del cavallo di un corazziere sarebbe molto più accettabile di lui).
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Dire che Berlusconi sia un PdR "poco amato" da almeno la metà della popolazione, secondo me è davvero un eufemismo estremo; ed infatti, se dovesse venire eletto lui, io sarei personalmente tentato di imitare la fine di Jan Palach in piazza del Quirinale!
:'(
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Già mi vergogno moltissimo ad avere un connazionale come lui; per cui figuriamoci se me lo facessero diventare addirittura Presidente della Repubblica!
A tutto c'è un limite, che diamine!
>:(
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Un saluto! :)
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