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Messaggi - anthonyi

#3241
Citazione di: InVerno il 25 Giugno 2022, 17:42:21 PM. Il problema di fondo è la mobilitazione, Putin sa che non può chiamare al fronte i figli della borghesia moscovita e non può portare i venti di guerra nelle metropoli, almeno finchè non gli viene data una scusa per farlo (per questo attaccare la Crimea o il territorio russo in generale, sarebbe un suicidio). 

L'Ucraina comunque ha già colpito in territorio russo, anche se non ha introdotto militari. 
Qualora succedesse Putin potrebbe esigere l'aiuto dagli altri aderenti alla CSI, ma la cosa non riguarderebbe la Crimea, che nessuno di questi stati mi risulta abbia riconosciuta come russa. D'altronde Putin & Co hanno manifestato tante volte atteggiamenti minacciosi nei confronti di differenti comportamenti bellici ucraini e dell'occidente che é davvero difficile capire quali siano le situazioni che possono innescare il salto di qualità nella guerra. 
Piuttosto che la mobilitazione, ha preferito ritirarsi da Kiev e da kharkiv, perché non é disposto a rischiare più di tanto, davvero non capisco perché la cosa dovrebbe cambiare per la Crimea? E perché mai i giovani moscoviti dovrebbero essere più consenzienti a morire per Sebastopoli che per il donbass? 
#3242
Citazione di: Jacopus il 25 Giugno 2022, 23:26:24 PMInfine. Ad essere coerenti fino in fondo anche il coitus interruptus o l'uso del contraccettivo dovrebbero essere aboliti, poiché anche in quel caso si interrompe una possibile creazione della vita. Ed anche Onan dovrebbe essere vietato per via giudiziaria?
Una vita che già c'é é cosa differente da una vita possibile. Dal momento del concepimento c'é già un individuo della specie umana univocamente definito dal suo genoma. L'aborto non é un metodo contraccettivo, é interruzione di una vita umana, non riguarda le politiche di fertilità, ma la tutela della vita umana. 



#3243
C'é una profonda differenza tra l'aborto e la maternità, ipazia. Nell'aborto si rompono tutta una serie di meccanismi ormonali che la natura appositamente predispone per  preparare la donna alla procreazione, è questo genera forti squilibri. A questo si aggiunge il senso di colpa, nel caso di aborto provocato, perché al di là di tutte le giustificazioni sociali, la donna sa quello che ha fatto, e questo gli pesa. 
Nella maternità, invece, la donna é protetta grazie a questi meccanismi naturali, da buona parte delle difficoltà fisiche e psicologiche connesse con la stessa.
Oltretutto l'esistenza di questi meccanismi, che modificano la psiche della donna, necessita un approfondimento del concetto di gravidanza involontaria, che può essere tale al momento del concepimento, ma poi tende, con l'avanzare della gravidanza, e con il rafforzarsi dei messaggi chimici che legano la madre al feto, a diventare sempre più desiderata.
Questa é la ragione per la quale la terza opzione, cioé partorire e poi lasciare il figlio in ospedale, é raramente utilizzata, l'aspirante abortista percepisce che se lascia quel bambino crescere nella sua pancia sarà sempre più legata a lui, e dopo nato, non potrà abbandonarlo, e allora cerca di eliminarlo il prima possibile. 
#3244
Citazione di: baylham il 25 Giugno 2022, 16:09:44 PML'aborto non è affatto una tragedia, la tragedia è la gravidanza indesiderata.
La legislazione italiana sull'aborto, una volta eliminati i medici obiettori, è un buon compromesso da difendere.
Questo credo dovrebbe dirlo chi l'aborto lo ha vissuto, sia come operatore, sia come paziente. Ci sono donne che il trauma non lo recuperano più. E poi vorrei capire cosa si intende con "eliminare i medici obiettori", ora un medico che, per professione e per scelta di vita, salva le vite umane, deve essere costretto a rinnegare questi principi a favore della vita, e sopprimere delle vite umane? Si possono fare tutti i ragionamenti giuridici e sociali che si vuole, l'aborto, legale o meno, resterà sempre la soppressione di una vita umana. 
#3245
Citazione di: viator il 25 Giugno 2022, 11:26:05 AMSalve. Citando pyrosphera : " il nascituro anche quando non è ancora persona non è qualcosa che si ha diritto di sopprimere, neppure per decisione concorde del maschio e della femmina".


Della notissima serie "polveroni infiniti circa ciò che ci si rifiuta di definire".

Riscriviamo: "il nascituro anche quando non è ancora pulcino non è qualcosa che si ha diritto di sopprimere, neppure per decisione concorde del gallo e della gallina".

Se si sostiene la prima di queste due affermazioni, ovviamente - per logica - si deve risultare d'accordo anche sulla seconda............dal momento che la definizione di "persona" non è stata data.

Qualcuno dirà che per persona si intende (quanto è ignorante il povero viator !) solo la persona umana.

Ma lo spermatozoo umano non è una persona (o sì ?), l'ovulo umano neppure, la morula nemmeno, l'embrione neanche, il feto......................

Le persone sono gli esseri umani dotati di coscienza FORMATA, non gli esseri umani che ancora non possiedono una coscienza. E chi di voi sa dirmi quando esattamente - all'interno di un corpo umano - si insedia una coscienza oppure un'anima ?.


Il resto sono solo ciance poco divertenti fatte da persone che non sanno cosa sia la persona. Saluti.

Ciao viator, resta il problema di quelli che la coscienza non la sviluppano neanche da adulti, che facciamo con loro? 
#3246
Bello il bracciale, a me fa pensare al più noto Modulatore Elettronico COn IONI, presentato durante il covid appunto come strumento in grado di proteggere dall'infezione. Non posso dimenticare le divertenti clip propagandistiche che mastrota gli faceva su propaganda live denominandolo con l'azzeccatissimo acrostico MECOIONI. 
#3247
Citazione di: InVerno il 24 Giugno 2022, 15:10:09 PMC'è una piccola postilla, gli Ucraini sono in mobilitazione generale, i Russi no e per vari motivi penso che non la dichiarerebbero a meno che, il conflitto subisse un escalation tipo nei Baltici o gli ucraini si avvicinassero alla Crimea. Il secondo punto sopratutto, sento alcuni ucraini che sperano di riprendere la Crimea, questa è un assurdità che si devono togliere dalla testa, attaccare la Crimea è l'equivalente di attaccare Mosca. Detto questo, il punto rimane, i russi hanno seri problemi di fanteria e non possono accedere all'intero bacino demografico, paradossalmente stanno muovendo guerra pur non essendo in stato di guerra, e questo limita profondamente le loro capacità. Hanno perso anche molti operatori specializzati nelle prime settimane con i vestiti da parata, e questi non li sostituisci con un Boris qualsiasi, compreso il fatto che a quanto capisco hanno avuto serie perdite anche tra gli istruttori, e quindi hanno difficoltà a riaddestrare. Siccome gli ucraini non comunicano le loro perdite in fatto di uomini, è difficile trarre giudizi, io comunque avrei seri dubbi che i russi possano puntare oltre al Donbass.
Perché gli ucraini dovrebbero togliersi dalla testa la Crimea? Strategicamente potrebbe essere più facile puntare alla Crimea che al donbass che é molto più vicino al confine russo, è strategicamente difendibile dalla Russia. Naturalmente é questione futura, con Un'ucraina che ha mobilitato oltre 7 8 centomilauomini, e con le consegne di armi occidentali ottime, abbondanti ed efficaci, ma non é per nulla escluso che ci si arrivi.
L'altro giorno l'Ucraina ha attaccato gli impianti di estrazione in mar nero, per avere il controllo dei quali la Crimea é essenziale. 
#3248
Ciao a tutti! E' difficile valutare cosa sia realmente successo in questo mese nella sacca del donbass. Direi che da quando é stata conquistata la collina di popasna questo destino era abbastanza segnato, solo che alle previsioni russe di conquistare severodonesk in 3 giorni si é contrapposta la realtà di una resistenza che é durata 40 giorni e che ha indotto la Russia a mettere in gioco molte unità, oltretutto sguarnendo ulteriormente il fronte più meridionale. Oggi sappiamo che é stato dato l'ordine di ritiro da severodonesk, comunque credo che nell'area siano rimasti non molti soldati ucraini, certamente quelli di azot, completamente circondati, si dovranno consegnare ai russi, comunque il loro dovere l'hanno fatto, le perdite per i russi sono state certamente notevoli (pare che solo l'armata di luhansk abbia perso oltre la metà degli effettivi) e si é evitato un attacco su altri fronti. 
#3249
Attualità / Re: La crisi di Kaliningrad
24 Giugno 2022, 13:49:28 PM
Solo una notazione, eutidemo, il massacro di wounded knee fu talmente sistematico che circa 50 su 350 della tribù ribelle sono sopravvissuti, e sul campo si contarono anche alcune decine di soldati statunitensi morti, non si sa in che modo. Se poi per te questo é uguale alla shoah o al genocidio degli armeni io mi arrendo. 
#3250
Attualità / Re: La crisi di Kaliningrad
24 Giugno 2022, 11:37:30 AM
Citazione di: atomista non pentito il 24 Giugno 2022, 10:35:54 AMFantastico  in particolare : " In tutta la storia umana I conflitti tra popoli hanno generato morti, concentrati nei popoli più deboli e inadatti a convivere con gli altri.
Tra i nativi sud e centro americani, e gli indiani d'America c'era una profonda differenza, perché quest'ultimi erano dotati di abitudini e culture incompatibili con la convivenza con i coloni. Questo rende il loro sterminio assai differente da quello che poi nel ventesimo secolo sarebbe stato definito come genocidio, cioè lo sterminio di popoli che invece possono convivere con gli altri pur mantenendo una loro cultura. "
Bene , in tutta la storia umana fino a pochi anni fa un bimbo nato con la sindrome di Down non avrebbe mai potuto trovare un lavoro ad esempio come cameriere , ora se vieni ad Asti trovi un ristorante dove sono tutti ragazzi in questa condizione...... non Ti pensare pero' che tale attivita' possa essere alla merce' del mercato duro e puro che pare ti piaccia tanto , un lavoratore Down non potra' mai avere la produttivita' di un lavoratore "diciamo normodotato" per cui ci vuole qualcosa che vada oltre al mercato ed oltre al " tutta la storia umana ".  Mi pare tra l'altro che l'affermazione della vena di razzismo che abita la cultura yankee sia dimostrata dai fatti ( due pesi e due misure gia' solo nell'ammanettare un ,presunto, malvivente  ad esempio ) . Che poi la stessa vena scorra anche in tutto il resto del pianeta in forme e modi diversi ( magari meno eclatanti) si vedra' in altra sede.
P.S. Sinceramente non vedo cosa di diverso ci sia nello sterminio degli indigeni nordamericani da cio' che sta facendo putin.  Per una qualche presunta esigenza di un popolo si sta uccidendo chi legittimamente occupa(va) un territorio. Si potrebbe dire A PROPOSITO DEL CONFLITTO IN UCRAINA..... " In tutta la storia umana  ecc ecc"

Il mio riferimento, atomista, é al concetto di genocidio che é invenzione del ventesimo secolo, altrimenti accusiamo pure homo sapiens africano di aver sterminato il neanderthal, vero nativo dell'Europa.
Comunque complimenti anche a te atomista per essere entrato nella squadra dei razzisti, visto che fai affermazioni moralmente lesive e generalizzate sul popolo statunitense, almeno questo secondo le categorie di jacopus.
Tenuto conto dei pregiudizi razzisti che hai nei confronti del popolo americano mi meraviglierebbe se tu riuscissi a cogliere delle differenze tra le guerre indiane e la shoah ebraica, figuriamoci l'invasione di Putin in Ucraina.
#3251
Attualità / Re: La crisi di Kaliningrad
24 Giugno 2022, 08:11:22 AM
Eutidemo, non farti confondere dalla propaganda che certe ideologie hanno costruito nel ventesimo secolo sulla storia delle guerre indiane negli USA. 
In tutta la storia umana I conflitti tra popoli hanno generato morti, concentrati nei popoli più deboli e inadatti a convivere con gli altri. 
Tra i nativi sud e centro americani, e gli indiani d'America c'era una profonda differenza, perché quest'ultimi erano dotati di abitudini e culture incompatibili con la convivenza con i coloni. Questo rende il loro sterminio assai differente da quello che poi nel ventesimo secolo sarebbe stato definito come genocidio, cioè lo sterminio di popoli che invece possono convivere con gli altri pur mantenendo una loro cultura. 
D'altronde a proposito di razzismo, visto che io sono stato censurato al riguardo per cosa similare, affermare come fai tu, che negli Yankees scorre un'indubbia vena di razzismo, non é tecnicamente un'affermazione razzista? 
A te è ai lettori la risposta. 
::)



#3252
Attualità / Re: Guerra in Ucraina II
24 Giugno 2022, 07:32:12 AM
La guerra é una scelta politica, ipazia. Sempre inopportuna dal punto di vista economico, non a caso é stata iniziata da Putin, il quale snobba la ratio puramente economica dell'occidente. 
Armi e guerra non sono la stessa cosa, le imprese fanno solo le armi, e lasciano agli stati decidere se queste armi servono per la pace o per la guerra. 

E anche i cittadini non sono schiavi, sono liberi di decidere di consumare o meno, compatibilmente col loro reddito, e quindi responsabili ciascuno in proporzione. 

Non esiste etica senza responsabilità. 
#3253
Attualità / Re: Guerra in Ucraina II
24 Giugno 2022, 01:28:09 AM
Citazione di: InVerno il 23 Giugno 2022, 21:34:29 PMTi rispondo oltre a Jacopus, non perchè sono in disaccordo con lui, ma perchè tu dici che faccio il paraculo, ma in verità mi sembra il contrario. Fai finta che quelli che criticano il liberismo siano dei matti che non capiscono un acca di economia, eppure non mi pare proprio, mi pare invece che stanno in compagnia di premi nobel e pubblicazioni mainstream, altro che matti, un esempio di oggi (ma ci sono vent'anni almeno di arretrati) potrebbe essere quest'articolo del NYT (sic!) condiviso da Krugman (1). Ma poniamo il fatto che effettivamente siamo tutti matti, e solo tu e Calenda ci capite qualcosa, e torniamo alla domanda iniziale: cosa c'è di male in un orologio da un milione di euro se qualcuno può permetterselo? Beh, poniamo il fatto che il milione non sia il prezzo, ma il costo crudo, cioè che si siano utilizzati un milione di euro di risorse/energia/lavoro per produrre un oggetto che ha l'unica funzione di dire che ora è, quando si puà raggiungere lo stesso risultato con una spesa di 10cents o 1 euro a seconda se è integrato in un sistema esistente o indipendente, sei davvero sicuro di voler chiedere, seriamente, che cosa c'è di male? Sei davvero sicuro che non ci sia niente di male, nel bruciare un milione di euro di risorse in un aggeggio che ti dice che ora è, e che non abbia implicazioni morali? Questa risposta, dovrai darla alle generazioni a venire, mentre usano il Po come pista ciclabibile.

Ps. non vi preoccupate degli offtopics, questo topic è stato creato apposta per avere un margine molto esteso.


(1) https://www.nytimes.com/2022/06/22/opinion/inflation-corporate-profits.html
Non so se tu sia o meno paraculo, io certo non lo sono perché mi presento trasparentemente con le mie posizioni teoriche.
I dibattiti dei nobel lasciamoli a loro, l'economia é più semplice di così, ed é fatta di buonsenso, almeno finché non é inquinata da un'ideologia che vede nel profitto la fonte di ogni male.
Ricordo di essermi fatto un'idea, dell'idea che hai tu di "economia" molto tempo fa, quando mi dicesti sul caso degli investimenti cinesi in Etiopia che alla fine, dopo aver SFRUTTATO i terreni per 99 anni, i cinesi lasceranno li solo ruderi fatiscenti.
E' evidente che l'idea che hai tu di economia, cioé sfruttamento, é diversa dalla mia, cioè gestione e valorizzazione di risorse.
Gestire per 99 anni delle attività agricole vuol dire assumere lavoratori, insegnare loro quello che devono fare, dargli la possibilità di far pratica, poi magari qualcuno di questi, più intraprendente, la fa partire la sua azienda agricola, questa é l'economia, i ruderi, invece, sono archeologia industriale. 
Ora tornando all'orologio da un milione di dollari, prezzo di mercato equivalente a 25000 tonnellate di grano. Solo che se tu impedisci o vieti la produzione di quell'orologio non avrai 25000 tonnellate di grano in più, avrai solo un orologio da un milione in meno e degli artigiani, tecnici etc. Che non lavorano. 
I processi produttivi sono appunto produttivi, creano ricchezza, non la distruggono. 
La distruzione di ricchezza, di risorse, di ambiente, si può realizzare sia con, sia senza processi produttivi, ma soprattutto é una responsabilità di tutti noi esseri umani e non di un alieno sistema capitalistico finanziario. 
La tragedia del po' non c'entra nulla col sistema di mercato, ma c'entra molto con l'incapacità di programmazione del nostro sistema politico e con i limiti dei nostri agricoltori. Se poi andiamo alle cause superiori chi, nella sua vita, non ha mai usufruito di beni prodotti dal sistema economico scagli la prima condanna. Se però ne ha usufruito stia zitto perché é complice. 
 In Israele e negli USA coltivano nel deserto, e anche gli spagnoli sono bravi a coltivare terreni aridi, basta imparare da loro.
#3254
Attualità / Re: Guerra in Ucraina II
23 Giugno 2022, 17:11:46 PM
Fai bene a preoccuparti di un mondo terribile, jacopus, perché il mondo é terribile, almeno al di fuori di una piccola minoranza di privilegiati che possono permettersi discorsi ideali come questi come me, e immagino te!
L'epidemia di covid, la guerra (così rientriamo in topic), la carestia, ce lo stanno ricordando. 
Di solito però, dai momenti difficili si esce migliori, io ho fiducia, vedo una politica che ad esempio nell'epidemia é stata abbastanza compatta dalla parte giusta, ed anche adesso, nella guerra in Ucraina, le  scelte politiche sono molto ragionevoli e non si lasciano contagiare né da pericolose derive di disarmo, né da altrettanto pericolose derive militaresche estreme. 
Sto seguendo molto la politica di armamento dell'ucraina e noto con quanta attenzione e parsimonia questa venga effettuata, é una vera e propria strategia che guida l'Ucraina al di là della propria volontà, direi che se in questa guerra sia russi che ucraini hanno fatto degli errori, gli strateghi della NATO non ne hanno fatto nemmeno uno. 
#3255
Attualità / Re: Guerra in Ucraina II
23 Giugno 2022, 15:11:19 PM
Citazione di: Jacopus il 23 Giugno 2022, 14:14:50 PMAnthonyi. A proposito della tua risposta a Inverno. Non si tratta di pararsi il posteriore, a mio giudizio, ma di scegliere un certo tipo di liberalismo. L'attuale è pessimo perché ha svolto un'azione, continua da almeno 40 anni, di distruzione di ogni dialettica politica/economia rovesciandola in modo simmetrico, rispetto a com'era nel medioevo. Lì il potere politico (bellatores e oratores) faceva carta straccia del potere economico (laboratores). Oggi il potere economico ridicolizza il potere politico e culturale, adottando un rigido monoteismo del reddito e dell'accumulazione. Avendo perso per strada il senso "etico/religioso" del capitalismo originario ed avendolo sostituito con un enorme narcisismo di massa, in grado di stravolgere le relazioni umane, nel nome del Dio denaro. Un tale terremoto che rischia di far precipitare il capitalismo stesso, riattivando, come dice Fukuyama, la storia. In questo modo, con buona pace di tutti, il liberalismo, sempre più simile alla criminalità organizzata e senza alcuna polizia a contrastarlo,  butterà al cesso anche i suoi frutti positivi, la libertà di espressione, la conquista dei diritti civili, la libertà del commercio e delle opinioni. Se il liberalismo permette a singole persone di comprare orologi da un milione e mezzo di dollari, non è più "invidia" o le forze dell'economia libera o il merito che viene ricompensato ma una forma subdola di distruzione della dignità umana.
Jacopus, anche tu partecipi all'idea che il "liberalismo" é la causa di tutti i mali. non ti é mai passata l'idea che se ci sono dei problemi la causa può essere differente? Prendi l'Italia per esempio, paese nel quale l'applicazione di politiche liberali é stata sempre difficile, con il risultato di avere bassa crescita, bassa occupazione e bassi salari. Poi gli ideologi di sinistra vengono a raccontare che la colpa di questi livelli salariali é dell'eccesso di liberalizzazione dei mercati che l'Italia non ha mai conosciuto.
Poi spiegami perché se uno si compra un orologio da un milione di dollari offende la tua dignità? Se quei soldi li ha guadagnati legalmente vuol dire che quella persona ha mosso economicamente almeno 5 milioni di dollari permettendo a chissà quante persone di lavorare e di guadagnarsi la dignità, quella vera, quella del lavoro, e non quella di un osservatore morale e intellettuale che guarda le cose ponendosi dall'alto con supponenza.