Menu principale
Menu

Mostra messaggi

Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i messaggi inviati da questo utente. Nota: puoi vedere solo i messaggi inviati nelle aree dove hai l'accesso.

Mostra messaggi Menu

Messaggi - Eutidemo

#3256
Citazione di: niko il 09 Gennaio 2022, 12:22:58 PM

Se i robot non fossero capaci di fare delle scelte causali, non esisterebbe nemmeno il videogioco del tetris che hanno inventato trenta anni fa.


Le scelte casuali derivano da un incrocio tra gli scopi del programma "principale" e circostanze esterne che stanno avvenendo indipendentemente dal programma principale e dai suoi scopi, ma i cui esiti mutuamente escludentisi il programma principale può conoscere in un dato attimo, e abbinare ognuno a uno e uno solo dei risultati possibili di un sorteggio, appunto i famosi algoritmi di randomizzazione.


E' come dire, invece di scegliere se mettermi una camicia blu o un'altra rossa "a caso", cosa che un computer non può fare perché "a caso" per lui non esiste, guardo dalla finestra e metto camicia rossa se fuori passa prima macchina rossa e camicia blu se passa prima macchina blu, cosa che un computer può benissimo fare, e più, e meglio, e con più imparzialità, e con più finezza di dettagli, di noi umani, e l'effetto sarà per tutti gli osservatori esterni uguale, e assolutamente casuale, tranne che per lui che conosce il "segreto",  una cosa un po' da autistici, infatti i computer sono un po' autistici, ma funzionano benissimo per quello per cui devono funzionare, compreso, a certi livelli di complessità, simulare gli uomini. 


Per dare una risposta seria al problema dell'asino, l'asino non sceglie tra A (balla destra) o B (balla sinistra), e basta, ma tra A (balla destra), B (balla sinistra) o C (morire di fame). Non è una coppia di opzioni, ma un trio, perché ovviamente anche non agire è un'opzione.


La sua scelta "casuale" è perfettamente comprensibile se ci si mette dal suo punto di vista (interno), perché la "razionalità" etologica e veteroliberista che entro certi limiti si pretende da lui che eserciti, l'ha già esercitata a monte prima di "scegliere", scremando le alternative e portandole da tre, che erano, a due, che sono diventate secondo il setaccio del suo lume asinino, escludendo sempre quella che non è conveniente per lui (la morte), e accorpando nell'unità di un agire indifferente le due che gli sono risultate equivalentemente preferibili (balla A e balla B), per la gioia, appunto, degli etologi e degli economisti (i filosofi l'asino li lascia perdere, perché tanto lo sa, che sono incontentabili).


Nella prospettiva dei viventi, spesso ci sono cause con due o più effetti, ed effetti figli di due o più cause, questo è il modo base con cui possiamo accorpare e scorporare le alternative quando ragioniamo situazionalmente, e ci fermiamo nell'incorporazione o scorporazione quando siamo soddisfatti del risultato raggiunto, è ovvio che il processo di decisione in sé è continuabile indefinitamente (e se cammina verso la balla A, perché muove prima la zampa sinistra e non la zampa destra? e se muove prima la zampa destra, perché nel frattempo sbatte gli occhi o non sbatte gli occhi? eccetera...).


Insomma se a una sola causa seguisse sempre uno e un solo effetto, non solo l'asino morirebbe di fame, ma penso proprio che tutta la vita di questo mondo non esisterebbe.
Hai ragione: l'asino non sceglie tra A (balla destra) o B (balla sinistra), e basta, ma tra A (balla destra), B (balla sinistra) o C (morire di fame). Non è una coppia di opzioni, ma un trio, perché ovviamente anche non agire è un'opzione.
Ma la vera scelta, ovviamente, è solo tra C e (A B).
#3257
Citazione di: iano il 09 Gennaio 2022, 14:36:50 PM
Non ti ho dato ragione Eutidemo, sei tu che te la prendi.😅
Ho solo detto che tu hai potuto fare una scelta perché non sei simmetrico, e perciò la situazione della simmetria del teatro di scelta ne resta inficiata, cioè non è data, ma solo teoricamente supposta astraendo te, osservatore che decide, dalla situazione.
Comunque consolati, perché qui uno del tutto simmetrico non lo trovi .😅
Ed allora perchè hai scritto le frasi in quell'ordine, e non nell'ordine inverso?
Avevi un motivo, o è stato per puro caso?
#3258
Ciao Iano. :)
Quanto all'altro tuo discorso, lo trovo di gran lunga più condivisibile del precedente.

CETERIS PARIBUS
Ed infatti sono convinto anche io che, quando facciamo una scelta in una situazione che "ci sembra" perfettamente simmetrica, non potendosi trovare la causa all'interno della situazione, non è detto, però, che questa non sia dentro a chi sceglie, anche quando non se ne rende conto a livello cosciente.
***
Ad esempio, se io fossi superstizioso, per scaramanzia potrei mangiare per primo l'uovo di destra, essendo convinto che mangiare per primo quello di sinistra potrebbe portarmi jella.
***
Ed invero, è "ovvio" che noi definiamo fittiziamente la situazione come simmetrica solo perché la astraiamo da un contesto che simmetrico non è mai; astraendo in particolare dal contesto di riferimento colui che deve scegliere, al fine di formulare il paradosso.
***
Ma il paradosso di Buridano parte proprio dal presupposto di una teorica "perfetta simmetricità speculare"; altrimenti, oltre ad essere "paralogistico", sarebbe anche un sofisma del tutto "sciocco" ed insipido.
***
Ed infatti, se il somaro vede un altro somaro pisciare nel mucchio di sinistra, è ovvio che si dirige verso quello di destra.
Bella scoperta!
:D
***
Il paradosso vale solo se ipotizzato "ceteris paribus"!-

IL SOMARO ROBOT
Quanto ad immaginare un "asino robot", trovo il tuo spunto di estremo interesse; senz'altro degno di un topic a parte.
Al riguardo, come tu giustamente osservi, si dovrebbe pervenire alla conclusione logica che il robot non possa scegliere in queste condizioni, a meno che non sia stato programmato appositamente per fare una scelta in queste condizioni, notando però che la scelta diverrebbe allora possibile perché programmarlo equivarrebbe introdurre di fatto in esso una asimmetria.
***
Tu, però, dimentichi le tre leggi della robotica:
1. Un robot non può recar danno a un essere umano né può permettere che, a causa del proprio mancato intervento, un essere umano riceva danno.
2. Un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani, purché tali ordini non contravvengano alla Prima Legge.
3. Un robot deve proteggere la propria esistenza e cercare di sopravvivere in ogni circostanza, purché questa autodifesa non contrasti con la Prima e con la Seconda Legge.
***
Per cui, ammesso e non concesso che anche un "asino robot", per sopravvivere, si debba nutrire di fieno, è ovvio che, pure lui, si mangerebbe entrambi i mucchi, in un ordine sequenziale del tutto casuale; ed infatti, cambiando l'ordine dei mucchi, il prodotto della "pappata complessiva" non cambierebbe!
***
Non ho disegnato il caso B2 non per un lapsus freudiano, bensì semplicemente:
- perchè lo ritenevo ovvio;
- per non perdere troppo tempo a disegnare una cosa inutile.
***
Ed infatti, se devo disegnare il percorso tra due località situate su una strada a doppio senso, è ovvio che disegno un tratto solo, e non entrambi!
Ad esempio, se ti voglio comunicare il seguente percorso di 7 km.

poi che motivo c'è di ridisegnartelo di nuovo in senso contrario?

***
Un saluto! :)
***
#3259
Ciao Iano. :)
Come ho cercato vanamente di spiegare, i casi B1 e B2 non comportano alcun tipo di vera e propria"scelta" , in quanto non implicano niente di sostanzialmente "diverso" l'una dall'altra; ed infatti, in ogni caso, il somaro cammina per quindici metri, e poi si mangia tutti e due i mucchi per non morire di fame!
La scelta è tra vivere e morire di fame, non tra quale dei due mucchi mangiare prima dell'altro!
***
D'altronde, allo stesso modo, tu mangi indifferentemente le due uova che ti trovi nel piatto senza minimamente porti il problema della "precedenza" tra le due; e ti alzi da un lato qualsiasi della sedia per andare ad orinare in bagno, per evitare di fartela addosso.
:D
***
D'altronde, sei tu che hai dimostrato che ho ragione io, quando hai scritto:
- "Che una scelta la   si faccia, lo hai dimostrato tu!".
Ed infatti avresti potuto benissimo scrivere, con lo stesso identico significato:
- "Lo hai dimostrato tu, che una scelta la si faccia!".
***
Però non mi pare affatto che tu sia rimasto bloccato, non sapendo se scrivere prima una cosa o prima l'altra; ed infatti, cambiando l'ordine dei fattori, il prodotto non cambia!
***
Un saluto! :)
***
#3260
Ripeto che, secondo me il paradosso è posto in modo ingannevole, in quanto la "scelta" vera e propria:
- non è affatto tra mangiare il mucchio di fieno di destra o quello di sinistra;
- bensì è tra VIVERE (mangiandoli entrambi) o MORIRE DI FAME (non mangiandone nessuno dei due).
***
Pertanto è "fallace" sostenere che il somaro possa morire di fame, poichè non è in grado di scegliere tra il mangiare il mucchio di fieno di destra o quello di sinistra; ed infatti, potendoli mangiare benissimo tutti e due uno dopo l'altro (chi glielo impedisce?), non ha nessuna necessità di dover scegliere!
***
Altrimenti, seguendo la "pseudologica" del falso "paradosso", davanti ad una qualsiasi pietanza, saremmo "sempre" impossibilitati a scegliere da quale parte del piatto cominciare a mangiarla; il che non è "paradossale", bensì è semplicemente "ridicolo".
Ad esempio, sarebbe come porsi il problema di quale delle due uova servite nel piatto mangiare per prima; e, non sapendo quale scegliere, restare a digiuno!

***
Non solo!
Dopo aver molto intelligentemente rinunciato a mangiare le due uova, sentendo lo stimolo ad orinare, vorremmo recarci nel bagno; però, poichè non riusciamo a scegliere da quale lato della sedia alzarci (destro o sinistro), alla fine restiamo seduti e decidiamo di farcela sotto!

***
Secondo me è evidente che si tratta di un "paralogismo", in quanto, così come nel caso dei due mucchi di fieno e delle due uova, la scelta non è se alzarsi dal lato destro o dal lato sinistro della sedia per recarsi al bagno, bensì consiste nel farsela addosso o no.
***
Il caso dell'"Asino di Buridano" è sostanzialmente identico: il "trucco" consiste nel postulare una "ingannevole isostenia" logica (e psicologica).
***
Ed infatti, nel caso in cui il somaro  si trovasse innanzi ad entrambi i mucchi di fieno,  i quali si trovassero in linea retta tutti e due davanti a lui, uno a 5 metri di distanza e l'altro a 15 metri di distanza, a nessuno verrebbe in mente di porre in dubbio che "logicamente", l'animale (ed anche Einstein):
- compirebbe i primi 5 metri per mangiarsi il primo mucchio;
- proseguirebbe poi per gli altri 10  per mangiarsi il secondo mucchio.
***
Allo stesso identico modo, a ben vedere, se il somaro si trovasse esattamente in mezzo ai due mucchi di fieno,  i quali si trovano in linea retta a 5 metri di distanza da lui uno a sinistra e l'altro a destra, anche in tal caso l'animale non si troverebbe in nessuna "reale" situazione di dubbio paralizzante o di effettiva "isostenia", in quanto, in barba a Buridano:
- compirebbe i primi 5 metri per mangiarsi un primo mucchio;
- e poi, con una curva ad "U" compirebbe altri 10 metri per mangiarsi il secondo mucchio.

***
Non c'è nessuna differenza "reale" tra i due casi!
***
Come si rileva dall'immagine, in realtà l'asino sceglierebbe di mangiare entrambi i mucchi di fieno, seguendo il percorso più breve per raggiungerli entrambi; il quale, in tutti e due i casi, è sempre di 15 metri.
L'unica differenza è che, in un caso, il tragitto è di 15 metri senza curve, mentre nell'altro caso è di 15 metri con un'inevitabile curva ad U; ma non credo che questo farebbe desistere il somaro dll'unica scelta "logica" possibile, che è quella di mangiare entrambi i mucchi di fieno per non morire di fame!
***
Un saluto a tutti! :)
***
#3261
Al riguardo, possiamo porci due interrogativi:
- chi lo ha veramente formulato?
- come lo si può risolvere?


CHI HA FORMULATO IL PARADOSSO?
Il celebre paradosso dell"Asino di Buridano", in realtà, non sembra che sia mai stato formulato, almeno sotto la forma del famoso esempio del somaro, dal celebre filosofo Giovanni Buridano.
Ed infatti:
1)
Il primo a concepirlo, facendo però riferimento ad una "tigre", e non ad un "somaro", fu Ovidio, quando scrisse: "Tigris ut auditis diversa valle duorum exstimulata fame mugitibus armentorum nescit, utro potius ruat, et ruere ardet utroque." ("Come una tigre, eccitata dalla fame, sentendo in due valli distinte muggire due armenti, non sa su quale dei due avventarsi e vorrebbe avventarsi su entrambi")  (P.Ovidio Nasone, Metamorfosi 5,164-166)
2)
Seguì Dante, scrivendo: "Intra due cibi, distanti e moventi, d'un modo, prima si morria di fame, che liber uom l'un si recasse ai denti (Dante, Paradiso, IV, 1-3).
3)
L'esempio vero e proprio dell'"asino", però, almeno per come mi sembra di ricordare, lo formulò "ufficialmente" soltanto Karl Popper, laddove scrisse: "Un asino affamato e assetato è accovacciato esattamente tra due mucchi di fieno con, vicino a ognuno, un secchio d'acqua, ma non c'è niente che lo determini ad andare da una parte piuttosto che dall'altra. Perciò, resta fermo e muore."(Karl R. Popper, Il pensiero essenziale, Armando Editore, 1998, p. 265).

COME SI PUO' RISOLVERE IL PARADOSSO?
Secondo me il paradosso è posto in modo ingannevole, in quanto la "scelta" vera e propria, cioè quella di carattere "sostanziale":
- non è affatto tra mangiare il mucchio di fieno di destra o quello di sinistra;
- bensì è tra VIVERE (mangiandoli entrambi) o MORIRE DI FAME (non mangiandone nessuno dei due).
Quella tra il mucchio di destra o quello di sinistra, a mio parere, non è affatto una "scelta" vera e propria, ma attiene soltanto al  "percorso" più breve per sfamarsi con entrambi!
La presunta "scelta", cioè, non riguarda affatto se mangiare un "mucchio" o l'altro, bensì soltanto il "tragitto" che l'asino dovrà fare per mangiarseli tutti e due.
***
Ed infatti:
a)
Nel caso A, trovandosi il somaro innanzi ad entrambi i mucchi di fieno,  i quali si trovano in linea retta tutti e e due davanti a lui, uno a 5 metri di distanza e l'altro a 15 metri di distanza, l'animale:
- compirà i primi 5 metri per mangiarsi il primo mucchio;
- proseguirà poi per gli altri 10  per mangiarsi il secondo mucchio.
b)
Nel caso B, invece, trovandosi il somaro esattamente in mezzo ai due mucchi di fieno,  i quali si trovano in linea retta a 5 metri di distanza da lui uno a sinistra e l'altro a destra,  l'animale:
- compirà i primi 5 metri per mangiarsi un primo mucchio;
- e poi, con una curva ad "U" compirà altri 10 metri per mangiarsi il secondo mucchio.

***
Come si rileva dall'immagine, in realtà l'asino sceglie di mangiare entrambi i mucchi di fieno, seguendo il percorso più breve per raggiungerli entrambi; il quale è sempre di 15 metri.
L'unica differenza è che, in un caso, sono 15 metri senza curve, mentre nell'altro caso sono 15 metri con un'inevitabile curva ad U; ma questo non incide minimamente sull'unica scelta possibile, che è quella di mangiare entrambi i mucchi di fieno per non morire di fame!
***
A voler essere pignoli, si potrebbe eccepire che, nel caso B, il somaro morirebbe di fame non riuscendo a decidere se fare il tragitto curvo a destra ovvero quello a sinistra; ma è evidente che in tal caso non si tratterebbe di una vera e propria "scelta", perchè la lunghezza dei due percorsi è assolutamente identica e speculare (ed entrambi consentono di mangiare tutti e due i mucchi di fieno).
***
Altrimenti,  a morire di fame, non sarebbe soltanto l'asino di Buridano, ma tutti quanti noi nel momento in cui ci sediamo a tavola!
***
Ed infatti, seguendo la pseudologica del falso paradosso, davanti ad una qualsiasi pietanza, saremmo impossibilitati a scegliere da quale parte del piatto cominciare a mangiarla.
Quale delle due uova decidete di mangiare per prima?

***
Posto in questi termini, secondo me, il problema non si pone affatto!
;)
***
#3262
Citazione di: InVerno il 05 Gennaio 2022, 16:58:29 PM
La carota è il presidente della repubblica. Mentre il governo in carica pianifica come spendere somme spropositate di euro ed i grandi temi politici imperversano il globo, nei brevi spazi informativi rimasti intonsi dal covid si è ben deciso già tempo orsono che per un intero semestre  terrà banco la  discussione per decidere il nome di colui che di quegli euro non potrà toccarli manco con i guanti.  Il format dello show che attirerà gli equidi è composto da candidature estrapolate, gole profonde del transatlantico, autocanditature a sorpresa e  tradimenti lacrimestrappa tra fazioni politiche di una piccola provincia europea che deve scegliere chi mette lo smoking, e non trova nessuno, chiede il bis a quello prima, continua a sfogliare l'elenco telefonico degli amici, ce la farà Claudio ad eliminare Sabatino? Nella prossima puntata..
Trovo molto divertente tua battuta secondo la quale la "carota" è proprio il Presidente della Repubblica.
Resta solo da capire se finirà:
- in "bocca" a qualcuno degno di papparsela;
- ovvero, come suol dirsi "in culo all'ortolano"!
Come è accaduto con altri Presidente della Repubblica, sul cui nome è meglio stendere un velo pietoso!
:'(
#3263
Ciao Bobmax. :)
Circa il fatto che l'eventuale "strategia del bastone e della carota" da parte di Berlusconi possa risultare di molto dubbia efficacia, in quanto  Berlusconi al Quirinale potrebbe rendere estremamente difficoltosa ogni possibile maggioranza di governo, rendendo così alquanto arduo il prosieguo della legislatura, non ho mai sostenuto il contrario; anzi, avevo scritto chiaramente che il calcolo di Berlusconi (se veramente lo sta facendo) è senz'altro molto "azzardato".
Quello che, invece, sostengo è che lui potrebbe avere benissimo in mente una strategia del genere; ed infatti, nei suoi panni, per diventare Presidente della Repubblica, non ne vedo molte altre (per vincente o perdente che, poi, possa dimostrarsi in concreto).
***
Quanto al fatto che la "strategia del bastone e della carota" potrebbe invece essere quella di Draghi, non nego che le tue considerazioni possano senz'altro contenere una parte di verità; ed infatti, avendo lui affermato chiaramente come la legislatura debba proseguire sino alla sua naturale conclusione, diverrebbe arduo per qualunque partito mettersi contro il Presidente Draghi, se non vuole sciogliere le camere.
***
Però, una volta eletto Draghi PdR, secondo me Berlusconi -così come ha chiaramente minacciato- non avrebbe alcuna remora ad uscire da un "governo ammucchiata" come quello attuale, il quale si regge in piedi solo grazie al fatto che è diretto da Draghi; ed infatti, privato del "trono presidenziale", secondo me Berlusconi potrebbe reagire come Sansone, facendo crollare per ripicca tutta l'impalcatura faticosamente eretta da Draghi ("Muoia Sansone con tutti i Filistei").
Non credo che, in fondo, almeno dal suo punto di vista, ci sarebbe molto da perdere in eventuali elezioni anticipate.
***
Se invece diventa PdR Barlusconi, non dubito che, rifiutandosi categoricamente di sciogliere le camere (cosa che, peraltro, non desidera nessuno), potrebbe in qualche modo trovare dei "governi d'accatto", che reggano in qualche modo fino al 2023; o qualche "governo tecnico", oppure  una qualche altra "semiammucchiata" di varia natura.
***
Però, come ripeto, si tratta solo di congetture!
***
Un saluto! :)
***
#3264
Ciao Anthony. :)
A me sembra che Renzi sappia manipolare molto efficacemente le forze "partitiche"; ma,  di sicuro, non molto bene quelle "politiche", che sono una cosa alquanto diversa.
Ed infatti, a livello "politico", ormai hanno capito tutti benissimo di che razza di imbroglione e di bugiardo si tratta: però ha dimenticato, che, come diceva Abramo Lincoln: ""Si possono ingannare poche persone per molto tempo o molte persone per poco tempo; ma non si possono ingannare molte persone per molto tempo".
***
Tanto è vero che, secondo l'ultimo sondaggio effettuato dall'IPSOS  il 24 dicembre 2021 per conto del Corriere della Sera, "Italia Viva" è ormai quasi "Defunta"; essendo scesa nei consensi elettorali addirittura all'1,8%.
Non mi sembrano certo prestazioni degne di un "genio della politica".
Ed infatti non bisogna confondere l'abilità manovriera di "palazzo" di uno scaltro "politicante", con lo spessore di un vero "politico"!
***
Sono invece d'accordo con te che, non godendo ormai più di un significativo consenso elettorale, Renzi tenterà di "salire sul tram" di una coalizione di centro (destra) liberale, per la quale il leader ideale sarebbe Mario Draghi; con lui, si intende, nel ruolo di "mosca cocchiera", anche se, in realtà, gli daranno solo uno "strapuntino"!
Per cui sono convinto anche io, come te, che l' obiettivo principale di Renzi è che Draghi non sia eletto PdR; ed infatti, se lo fosse, e, quindi, si prospettasse l'eventualità di elezioni anticipate, chi rischierebbe più di tutti sarebbero lui e i quattro "giannizzeri" toscani che ha fatto "eleggere" (o meglio "nominare") insieme a lui nelle passate elezioni. 
Dovrebbero tornarsene quasi tutti al paesello, a coltivare l'orto; come, caldamente, io mi auguro!
***
Un saluto! :)
***
#3265
Citazione di: Ipazia il 05 Gennaio 2022, 12:03:30 PM
Sulla scia del presidente tampone Mattarella suggerirei, anche con una spolverata di politicamente corretto per boccaloni,  Cartabia. Un tampone al quadrato che ha dimostrato, tanto in Corte Costituzionale che come ministro, il suo allineamento totale al potere più lercio della parrocchietta italica, fedelmente appecorata a "vili affaristi", NATO, finanza globale e clero di stato. Un Renzi+Draghi+Berlusconi+Conte al femminile. Cosa chiedere di più ? Letta non lo nomino neppure: un ominicchio più che un capobastone.

Anche Gentiloni non sarebbe male come presidente tampone asservito ai poteri forti, ma è troppo connotato nella sua parrocchia nazionale di partito.

Va da sé che, dopo il servizio reso a Berlusconi con la riforma dell'impunità, il bastone e la carota (uso bastone), resterebbero in corpo alla mollusca razza italica.
Hai ragione!
Dopo il servizio reso a Berlusconi con la riforma dell'impunità, il bastone e la carota (uso posteriore), resterebbero in corpo alla mollusca razza italica.
:( 
#3266
Ciao Anthony. :)
Temo di essere stato frainteso!
Ed infatti io non intendevo affatto sostenere che Berlusconi, sia pure con la sua strategia ricattatoria, riuscirà sul serio a diventare Presidente della Repubblica; anzi, tutto sommato, credo proprio che non ce la farà!
Volevo solo dire che ci proverà senz'altro, con tutti i mezzi a sua disposizione!
***
Per il resto, sono d'accordo con te sul fatto che Renzi:
- pur avendo un peso politico estremamente ridotto (e pressochè nullo sul piano elettorale);
- tuttavia, mettendo tale peso irrisorio su uno dei due piatti della bilancia, poichè esse si trovano in un equilibrio quasi perfetto, potrebbe farlo risultare determinante.

***
Tutto dipende da quello che otterrebbe in cambio!
;)
***
In effetti, Renzi mi sembra essere la "controparte ideale" di Berlusconi, in quanto, almeno secondo me:
- sono entrambi due "narcisisti" privi di scrupoli;
- Berlusconi è bravissimo a "comprare", e lo fa nei modi più disparati;
- Renzi è bravissimo a "vendersi", e lo fa nei modi più disparati.
***
Sono decisamente fatti per intendersi; sempre che riescano a mettersi d'accordo sul prezzo!
***
Un saluto! :)
***

P.S.
Se io dovessi fare da "mediatore commerciale" tra i due, suggerirei a Renzi di offrire il suo aiuto elettorale a Berlusconi, in cambio delle "quote azionarie di maggioranza" del suo "partito-azienda"; ed infatti, una volta "giubilato" Berlusconi a P.della R. (Dio non lo voglia),  a mio parere, quello tra "Italia Viva" e "Forza Italia" costituirebbe un "connubio perfetto".
Ed infatti, da tale "fusione", con qualche leggerissima perdita a destra e a sinistra, potrebbe nascere il nuovo partito "Viva Forza Italia", agli ordini di Renzi!
Se davvero lo faranno, pretendo una "provvigione"!
:)
#3267
P.S.
Ovviamente, se Draghi fosse eletto Presidente della Repubblica, l'attuale maggioranza di governo, per continuare ad essere tale, dovrebbe trovare un nuovo Presidente del Consiglio che continuasse a gestirla nello stesso modo "unitario" e   "plurincludente" con cui la gestiva Draghi; il che, a prescindere dalla velata "minaccia" berlusconiana, sarebbe "oggettivamente" alquanto difficile da realizzare.
Tuttavia, il modo con il quale Berlusconi, sia pur velatamente, "ha messo le mani avanti", collegando tale circostanza ad una sua candidatura a Presidente della Repubblica (quale unico mezzo per salvare l'attuale maggioranza di governo, ed evitare così il ricorso alle urne), a mio parere, suona un po' come un "avviso trasversale" di tipo vagamente "pseudo-ricattatorio"; ed infatti, a ben vedere, potrebbero comunque esserci altre possibili opzioni!
Ma, come ho detto, si tratta solo di interpretazioni!
;)
#3268
I più probabili "eligendi" alla carica di Presidente della Repubblica, sono quattro o cinque; ma uno solo di loro, come mezzo di persuasione elettorale, può avvalersi della cosiddetta "strategia del bastone e della carota".
Indovinate chi è!

***
In base ai sondaggi di INDEX RESEARCH, effettuati anonimamente tra tutti i parlamentari chiamati ad eleggere il nuovo Presidente della Repubblica, sono risultate le seguenti "propensione di voto":
- Mario Draghi al 16,6%;
- Mattarella bis al 16,3%;
- Silvio Berlusconi al 10,6%;
- Marta Cartabia al 10,5%.
Tutti gli altri sono sotto il 10%: Romano Prodi al 7,5%, Paolo Gentiloni al 5,3%, Liliana Segre al 4,5%, Emma Bonino al 3,5% e Pier Ferdinando Casini al 2,4% (Renzi 0,013%)
Il restante 22,8% ha preferito non rispondere o comunque ha indicato un altro nome per il Colle.
***
Tuttavia, occorre considerare che l'unico candidato che, come mezzo di persuasione elettorale, può fare ricorso alla "strategia del bastone e della carota", è Silvio Berlusconi.
***
Ed infatti:
a)
Berlusconi ha fatto chiaramente capire che, se il "favorito" Mario Draghi lasciasse Palazzo Chigi per diventare Presidente della Repubblica, lui, in quanto "leader" di "Forza Italia", farebbe subito uscire il suo partito dalla maggioranza di governo; in tal modo, inevitabilmente, porterebbe il Paese ad elezioni anticipate ben prima della naturale scadenza della legislatura, nel 2023.
Bastone!
Ha invece promesso che, se sarà lui ad essere Presidente della Repubblica, garantirà la regolare scadenza della legislatura fino al 2023.
Carota!
b)
Ed infatti, occorre considerare che,  in base alla legge costituzionale del 19 ottobre 2020, n. 1, confermata dal referendum popolare del 20 e 21 settembre 2020, in caso di elezioni anticipate:
- un terzo dei parlamentari, a causa della riduzione del numero dei seggi, non verrà più rieletto;
- circa un altro terzo resterà fuori perché i partiti di riferimento non li ricandideranno.
Ne consegue che, sia per ragioni di "ordine politico", sia per ragioni di "interesse personale", la maggioranza dei parlamentari potrebbe essere indotta a cercare di evitare tale "jattura".
***
A parte questo, credo che tutti  rammenteranno che Berlusconi venne condannato a tre anni di carcere per la famosa "compravendita di parlamentari" (a suon di milioni di euro), che causò la caduta del Governo Prodi nel 2008; condanna che però, come anche molte sue altre condanne, "saltò" per effetto dell'intervenuta "prescrizione"!
Con questo, però, non intendo assolutamente dire, e neanche insinuare, che Berlusconi potrebbe "riprovarci" per farsi eleggere Presidente della Repubblica; Dio me ne guardi!
Ed infatti, dopo un'ulteriore condanna (una volta tanto non "prescritta", e, quindi, regolarmente scontata a Cesano Boscone), il leader di Forza Italia si è finalmente "ravveduto" ottenendo così una piena "riabilitazione"; per cui, essendosi ormai  definitivamente "emendato" dal suo passato criminale, sono convinto che ben difficilmente tornerebbe a "delinquere".
***
Ormai, Berlusconi ha imparato che i parlamentari può benissimo provare a "comprarseli" (in senso metaforico) in un modo:
- molto più "legale", evitando, così, di rischiare di finire in galera pagandoli in contanti;
- molto più "economico", evitando, così, di doverli pagare di tasca propria.
Basta soltanto assicurare loro un altro anno di regolari e legali "prebende" parlamentari se lo eleggono; ovvero minacciare di fargliele perdere se non lo eleggono!
***
Ovviamente, io ignoro se questa sia realmente la sua "strategia", in quanto  le mie sono soltanto mere congetture (spero infondate).
"Honni soit qui mal y pense!".
Ma, se davvero fosse così, spero proprio che, almeno questa volta, il ricatto "del bastone e della carota" non funzioni.

***
#3269

Ciao Phil. :)
Quando tu parli di rette "apparenti" e di curve "impercettibili", sinceramente, a  me sembra che tu confondi un tantino la "geometria" con l'"ottica".

OTTICA E GEOMETRIA
Ed infatti, non c'è dubbio che, sotto il profilo dell'"ottica", l'orizzonte del nostro pianeta:
- si manifesti come una "apparente" linea "retta" (tanto è vero che il 5% degli Italiani è ancora convinto che la Terra sia piatta):

- ma che, in effetti, si tratti soltanto di una "impercettibile" linea curva (come si può distintamente vedere da un satellite:

***
Ed invero, sempre restando nel campo dell'"ottica", ovvero, se preferisci, della "fenomenologia della percezione visiva", come tu, stesso correttamente  scrivi (ed io sottoscrivo):
- parlare di una "retta apparente" significa parlare di qualcosa che non è una retta, ma lo sembra soltanto (così come l'orizzonte visto dalla spiaggia);
- parlare di una "curvatura impercettibile" significa parlare di una "curvatura" difficile da "percepire" da vicino, e che, invece, diventa sempre più "percepibile" mano a mano che se ne allontana (così come l'orizzonte visto da un satellite).
***
Non c'è parimenti dubbio, invece, che, sotto il profilo della "geometria", una linea o è "curva" o è "retta"; e, questo, a prescindere da come fisicamente ci appare sotto il profilo dell'"ottica", ovvero, se preferisci, della "fenomenologia della percezione visiva".

FONTI SULLA "PICCOLEZZA DEL PUNTO"
Quanto alle "fonti" che mi hai chiesto, le quali definiscono il punto come "infinitamente piccolo", potrei citarti:
1)
Daniil Charms, ("Casi" Adelphi Books):

2)
O.Lagerkrantz ("Scrivere come Dio" Ed. Marietti):

3)
G. Szpiro ("L'enigma di Poincaré" Odifreddi Ed.Apogeo):

E potrei continuare a lungo!
***
Ma c'era davvero bisogno di dover citare delle "fonti", per mettersi d'accordo sul fatto, ovvio, che il punto è  "infinitamente piccolo", e, quindi. è "privo di dimensioni"?
Ed infatti, ragionando "a contrario", saresti forse mai in grado di spiegarmi cosa mai sarebbe un punto "finitamente piccolo", e, quindi "fornito di dimensioni"?

IL PRINCIPIO DI NON CONTRADDIZIONE
Quanto al fatto che qualcosa possa e/o debba necessariamente diventare "altro da sé", non è certo mia intenzione quella di ledere il "principio di non contraddizione" (sebbene oggi venga messo anch'esso in discussione); io dico semplicemente che, mutandone le condizioni e le circostanze che ne determinano le caratteristiche, deve necessariamente mutare anche la corrispondente definizione originaria di un qualche cosa.

CAMBIO DI DIMENSIONI
Stando così le cose, quindi, se accorciamo all'infinito il "segmento di retta" che costituisce il lato di un quadrato, cosa ci resta di tale lato  se non un punto "privo di dimensioni"?
Ed infatti, un "segmento di retta" accorciato "all'infinito", assume indubbiamente le caratteristiche di un "punto"; o, almeno, sia pure nella mia "crassa" ignoranza matematica, a me, logicamente, sembra così!
***
Circa il fatto che, se aumenti  all'infinito la larghezza di un piano, ne ricavi un "cilindro" di grandezza infinita, per semplificare il discorso, avevo appunto precisato che ci tratta di "cilindro aperto", e, cioè, senza superfici chiuse ai due lati; ma, volendo, possiamo ipotizzare pure loro, quali cerchi di area infinita che chiudono gli estremi di un cilindro infinitamente grande.
Il discorso non cambia!
***
Comunque non riesco a capire:
- perchè ti stupisca tanto che da "un piano a due dimensioni" portate all'infinito, possa scaturire un cilindro a "tre dimensioni";
- mentre non  ti stupisce affatto che da "una retta  ad una singola dimensione", portata all'infinito, possa scaturire un cerchio infinito a "due dimensioni".
"Simul stabunt aut simul cadent"; il discorso non cambia!
***
Come non cambia per qualsiasi "forma geometrica", la quale, estesa o ridotta all'infinito, più che "diventare altra da se stessa", perde il senso "formale" della sua definizione in "misura finita"!
***
D'altronde da "un piano a due dimensioni" esteso all'infinito in larghezza e lunghezza, non scaturisce forse una "sfera di grandezza infinita"?
Ed infatti, basta un qualsiasi minimo accenno di convessità o di concavità della sua superficie, ed ecco che potremo avere una sfera:
- di "gigantesca grandezza" (come il nostro sole);
- ma non certo di "infinita grandezza".
***
Non devi cadere nell'errore dell'"apparenza" e della "percettibilità" delle forme a livello "fenomenologico"; le quali, in un mondo "non fisico", possono soltanto indurci in errore.
Come ho cercato di spiegare in premessa!

CONCLUSIONI
In effetti, però, mi rendo conto che non sei tu ad annoiare me, bensì sono io ad annoiare te; anche perchè, come più volte ho ripetuto, in matematica e geometria sono sempre stato un somaro patentato!
Figuriamoci cosa ne posso capire delle "matematiche moderne"; a parte il constatare che anche i "matematici moderni", a volte, litigano tra di loro (così come fecero Russel e Wittgenstein circa la "teoria degli insiemi")!
***
Ho provato a farmene un'idea, ma, purtroppo:
- avendo fatto il liceo classico mi mancano gli strumenti cognitivi adeguati;
- anche se li avessi , temo molto che la mia conformazione mentale non sia molto adeguata ad affrontare certe tematiche.
***
Pertanto:
- benchè il mio "modo di ragionare" continui a ripetermi interiormente che "ho ragione", ed a portarmi sempre alle medesime conclusioni;
- tuttavia il mio "buon senso" mi induce invece a ritenere che, molto probabilmente, "ho torto marcio".
Ed infatti non posso certo essere un buon giudice in una materia che non mi è per niente congeniale!
"Sutor, nec supra crepidam!"
;D
***
In conclusione, quindi, anche poichè non possiamo continuare a girare in tondo "all'infinito" sulle stesse cose, i direi che è meglio darci un taglio, mettendoci sopra una croce.
O meglio, un bel PUNTO!       
***
Un saluto! :)
***
***

#3270
Ciao Phil. :)
Quanto ai tuoi paradossi, la circonferenza che diventa una  "retta apparente" con una  "curvatura impercettibile" mi sembra appunto un evidente paradosso; ed infatti una linea o è "curva" o è "retta", ma non può essere un po' l'una o un po' l'altra.
Una donna non può essere "incinta soltanto un pochino"!
;)
***
Quanto alla questione dei "matematici seri", non è tanto che io preferisca non  addentrarmi in discorsi troppo tecnici; ma è proprio che non se sono in grado, anche volendo.
Sono troppo incompetente in materia!
Però, visto che i "matematici seri" li vedo litigare anche tra di loro, ne desumo che anch'essi, tutto sommato, non abbiano poi le idee tanto chiare riguardo a certe problematiche.

***
Quanto al fatto che, secondo me, le "entità infinitamente piccole", non avendo dimensioni, non sono per loro natura "misurabili", mi sembra che su questo tutti i matematici siano d'accordo; ma forse, appunto per ignoranza, su tale punto mi sbaglio.
***
D'altronde, secondo me, anche le "entità infinitamente grandi", non avendo dimensioni "misurabili", si confondono un po' tra di loro; come i gatti al crepusculo, che sembrano tutti grigi.
Ed infatti, davanti ad una "retta di lunghezza infinita", come fai a sapere se si tratta:
- del "lato" di un quadrato infinitamente grande;
- ovvero della "circonferenza" di un cerchio infinitamente grande;
- ovvero di "entrambe le cose" contemporaneamente?
***
Tu mi risponderai che sai che è il "lato" di un quadrato infinitamente grande perchè tu parti dal presupposto che sia un quadrato; ma io potrei replicare che so che è la "circonferenza" di un cerchio infinitamente grande, in quanto io parto dal presupposto che sia un cerchio.
Ma non c'è modo di saperlo!
***
Peraltro, quando tu scrivi che "l'infinitamente piccolo, proprio in quanto tale, non può diventare a-dimensionale" e poi, però, aggiungi che "il punto è privo di dimensioni", cadi in manifesta  contraddizione; ed infatti il punto (per unanime parere di tutti i matematici) è senz'altro un'entità geometrica "infinitamente piccola", ma nessuno dubita che sia "adimensionale" e, quindi,  "non misurabile".
***
Tu cerchi di aggirare l'ostacolo sostenendo che, però, "una "forma geometrica dimensionale non può diventare altro-da-sé come se fosse un bruco che diventa farfalla"; e, cioè, che una forma, caratterizzata da almeno "due dimensioni", non può mai perdere tali dimensioni e diventare un punto "privo di dimensioni".
***
Ma allora, partendo dalla tua stessa premessa, ne consegue che un "segmento di retta", in quanto caratterizzato soltanto da "una dimensione" (la lunghezza), accorciato all'infinito diventa un punto "privo di dimensioni"; cos'altro diventerebbe, senno?
***
Stando così le cose, quindi, se accorciamo all'infinito il "segmento di retta" che costituisce il lato di un quadrato, cosa ci resta di tale lato  se non un punto "privo di dimensioni"?
***
E come fa un quadrato che ha per lato un punto "privo di dimensioni" ad avere delle dimensioni?
Ovviamente non ce l'ha, perchè ormai è diventato un punto pure lui.
***
Di conseguenza, se vogliamo insistere a dire che "esser forma esclude il poter diventare punto", perchè non può esserci continuità dimensionale in tale processo, allora ne consegue che una forma geometrica infinitamente piccola non può esistere, perchè non sarebbe più una forma.
Sulla qual cosa possiamo anche essere d'accordo, in quanto, poichè l'unica cosa davvero infinitamente piccola è il "punto", allora ne potrebbe logicamente conseguire che una forma geometrica "infinitamente piccola" semplicemente non può esistere!
***
Quanto al fatto che non può esserci continuità fra il bidimensionale e il tridimensionale, a me sembra che:
- se aumenti  all'infinito la larghezza di un piano, ne ricavi un cilindro aperto di grandezza infinita;
-se, invece, accorci  all'infinito la larghezza di un piano, ne ricavi una retta.
***
Per quanto, infine, riguarda il "quadrato misurabile più piccolo di tutti gli altri quadrati misurabili" non so se possa essere considerato un concetto matematico; però, poichè esiste senz'altro l'insieme di "tutti i quadrati misurabili", non vedo per quale motivo non dovrebbe essere astrattamente concepibile il "quadrato misurabile più piccolo di tutti gli altri quadrati misurabili"   e il il "quadrato misurabile più grande di tutti gli altri quadrati misurabili".
Sebbene, come più volte ho ripetuto, si tratterebbe comunque di un concetto dalle implicazioni paradossali.
***
Un saluto! :)
***