Non mi pare si parli di apocalisse, se mai di declino. E perchè mai l'occidente dovrebbe esserne immune? Occidente non geografico, ma culturale. Se due terzi delle stelle hanno un nome arabo è perchè per un certo periodo due terzi della cultura scientifica mondiale stava a Baghdad, poi è arrivato il medioevo islamico, e direi che non si sono più ripresi. E l'età dell'oro islamica è durata quasi 4 secoli, tanto quanto noi abbiamo sopravvissuto l'illuminismo.
Non sono esplosi in una palla di fuoco, sono finiti in una spirale di declino risultata nella colonizzazione coatta da parte di una parte di mondo, che al tempo, non possedeva nemmeno i classici greci e ha dovuto andare li a "prenderseli". Ed è successo decine di altre volte nella storia. Non si capisce perchè il paradigma occidentale dovrebbe essere immune a tale destino, quando praticamente ci sono passati tutti, prima o dopo.
Non significa che accadrà, o che sia scritto che accada, ma il tizio intervistato sembra un moderato pessimista non un apocalitticista, come capita sovente una volta che si prende la calcolatrice in mano, e si fanno poi osservazioni logiche anche difficili, come il bisogno del nucleare e l'aleatoriertà delle promesse rinnovabili.
Come dice Sgiombo, vista la posta in gioco, la prudenza dovrebbe essere massima (e non sarebbe ancora sufficiente).
Non sono esplosi in una palla di fuoco, sono finiti in una spirale di declino risultata nella colonizzazione coatta da parte di una parte di mondo, che al tempo, non possedeva nemmeno i classici greci e ha dovuto andare li a "prenderseli". Ed è successo decine di altre volte nella storia. Non si capisce perchè il paradigma occidentale dovrebbe essere immune a tale destino, quando praticamente ci sono passati tutti, prima o dopo.
Non significa che accadrà, o che sia scritto che accada, ma il tizio intervistato sembra un moderato pessimista non un apocalitticista, come capita sovente una volta che si prende la calcolatrice in mano, e si fanno poi osservazioni logiche anche difficili, come il bisogno del nucleare e l'aleatoriertà delle promesse rinnovabili.
Come dice Sgiombo, vista la posta in gioco, la prudenza dovrebbe essere massima (e non sarebbe ancora sufficiente).