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Messaggi - InVerno

#3256
Citazione di: anthonyi il 14 Luglio 2019, 20:47:49 PMIo non credo, Jacopus, che il Capitalismo sia più dannoso per gli Italiani di quanto lo siano gli Italiani stessi. Negli USA le spiaggie sono tutte libere, e ci sono anche servizi di sicurezza adeguati, eppure è la patria del Capitalismo. Riguardo al progetto collettivo, io, più specificatamente lo definirei progetto sul territorio, e poi cultura del rispetto delle regole. Nell'esempio all'inizio del Post si rimarcava la mancanza di parcheggi, però c'erano anche le auto in sosta vietata. Se io devo andare da qualche parte in macchina e so che non troverò parcheggio mi organizzo in qualche modo, e i modi per organizzarsi possono essere di due tipi, rispettando le regole, e quindi portando la macchina dove posso parcheggiare, oppure trasgredendo le regole, gli Italiani, istintivamente, prediligono la seconda, salvo poi lamentarsi che il traffico è bloccato perché si sono troppe macchine in sosta vietata.
Saluti
Anche alle Galapagos non hanno problemi di spiaggia e parcheggio, ma ho paura che la predatorietà del capitalismo americano si manifesti in altri lidi che le spiagge e i parchimetri ad esse associate, avendo essi sovrabbondanza di spazi. Facciamo che lasciamo perdere lezioni di cultura del bene comune da una nazione che non ha un SSN, cioè dove il capitale preda letteralmente sulla pelle della gente? L'esempio portato da Jacopus ha senso perchè è un attività privata  svolta in un contesto fortemente limitato, da limiti inderogabili, limiti che spesso si fa finta di non conoscere e che spesso il pubblico ha disconosciuto a sua volta giusto per fare "sviluppo territoriale" o "urbanistico" o altre supercazzole che lette oggi farebbero ridere i polli. Gli stessi limiti ecologici macroscopici che oggi l'impresa privata non vuole nemmeno tenere in considerazione, in virtù della crescita continua e inderogabile. Nel piccolo delle amministrazioni italiane si aggira una strana creatura imprenditore-politico, l'arraffone piazza-tutto faccio-io, che è il vero urbanista locale, non è ne paladino del pubblico ne sottostà al mercato, è una chimera.
#3257
Citazione di: anthonyi il 14 Luglio 2019, 07:00:51 AM
Citazione di: InVerno il 13 Luglio 2019, 20:23:02 PM
Citazione di: anthonyi il 13 Luglio 2019, 19:59:09 PMPiuttosto le autorità comunali dovrebbero organizzarsi meglio, predisponendo adeguate aree di parcheggio a pagamento.
La rapallizzazione del territorio è un problema urbanistico serio con pochi sbocchi reali se non le demolizioni (assolutamente improbabili).. Non esistono aree da predisporre a parcheggio a pagamento, le piante medievali strette dei paesi e le periferie densamente costruite, oltre che l'orografia scoscesa, rendono queste toppe spesso peggio del buco, sui parcheggi fatti sugli alvei ci abbiamo fatto fior fior di alluvioni. Purtroppo le normative riguardo ai parcheggi obbligatori sono spesso arrivate troppo tardi o sono state facilmente aggirate, chi studia urbanistica (oggi) sa che i parcheggi estremamente importanti, ma per i palazzinari non erano remunerativi quanto un 6 piani.

Ciao Inverno, il problema dei parcheggi non c'è solo nella riviera ligure, se necessario il comune gli spazi li può ricavare in aree periferiche, ci sono i parcheggi multipiano, etc. A Sperlonga le aree di parcheggio sono all'uscita della Superstrada, naturalmente a pagamento, la macchina la lasci li e ti fai una bella passeggiata nel centro storico finchè arrivi alla spiaggia. Lo so che è faticoso, soprattutto per noi Italiani che siamo comodi, ma è sempre meglio che mettersi ad abbattere case.
Un saluto
Penso che Jacopus volesse sottolineare un processo dove il profitto privato sregolato tende a erodere i suoi fondamentali alla base sempre e comunque, cioè che non implementa all'interno dei propri meccanismi un qualsivoglia principio di sostenibilità a lungo termine.  L'urbanistica non è mica l'unica cosa, vedi Iano che dice "abbasso le cinque terre", ancora venti anni fa non avrebbe avuto senso dirlo, si trattava di semplici paesini sulla costa con un flusso di turisti sostenibile. Ma negli ultimi anni si sono trasformate in una sorta di rave party di trappole per turisti e ossigeno respirabile misurato, al punto che si era parlato a lungo di metterle a numero chiuso.  Certi problemi sono ovunque come dici tu, ma io non ho mai sentito da nessun altra parte l'ipotesi di un numero chiuso all'ingresso in un paese\parco. Il risultato è che per esempio, il 90% dei miei ospiti vengono per andare alle cinque terre, e il 90% di loro se ne va dicendo che si tratta di un esperienza che probabilmente non rifarebbero, per decine di motivi diversi e che hanno tutti a che fare con un modo di fare turismo sregolato e predatorio, usa e getta, sia per chi visita (che ha un esperienza usa e getta) sia per il visitatore (che si sente usato e gettato). Peraltro la seconda città dove ultimamente passo più tempo (Venezia) ha subito lo stesso identico trattamento, in entrambi i casi la locuzione "stupro quotidiano" è massimante descrittiva..
#3258
Citazione di: anthonyi il 13 Luglio 2019, 19:59:09 PMPiuttosto le autorità comunali dovrebbero organizzarsi meglio, predisponendo adeguate aree di parcheggio a pagamento.
La rapallizzazione del territorio è un problema urbanistico serio con pochi sbocchi reali se non le demolizioni (assolutamente improbabili).. Non esistono aree da predisporre a parcheggio a pagamento, le piante medievali strette dei paesi e le periferie densamente costruite, oltre che l'orografia scoscesa, rendono queste toppe spesso peggio del buco, sui parcheggi fatti sugli alvei ci abbiamo fatto fior fior di alluvioni. Purtroppo le normative riguardo ai parcheggi obbligatori sono spesso arrivate troppo tardi o sono state facilmente aggirate, chi studia urbanistica (oggi) sa che i parcheggi estremamente importanti, ma per i palazzinari non erano remunerativi quanto un 6 piani.
#3259
Citazione di: Jacopus il 11 Luglio 2019, 20:45:47 PME' probabile che questo modo di pensare sia radicato nell'uomo, fin da quando era necessario distinguere il proprio in-group dall'out-group e in quel caso si trattava realmente di vita o di morte. Però, ora, che possiamo distaccarci da questo modello, poichè fortunatamente viviamo in un ambiente molto meno ostile, ci risulta difficile separarci da questo metodo di interpretazione del mondo e di raffigurazione di chi ci è vicino e di chi ci è lontano.
Ti sbagli.. internet è dialogativamente e relazionalmente il luogo più ostile che l'uomo abbia mai esperito, per questo le modalità del dialogo sono state esasperate verso la polarizzazione, anche poi fuori da internet. Il cannocchiale dell'internauta cerca nuova terra di conquista e si guarda bene dai nemici, è un predatore di likes in mezzo ad altri predatori di likes. Scrivere un commento di apertura verso il prossimo significa lasciare il proprio forziere incustodito, meglio non farlo nemmeno salire sulla nave e proseguire per la propria rotta... buzzurro! buonista! stronzo! io me ne vado...
#3260
Attualità / Re:Sovranisti, globalisti e umanitari
11 Luglio 2019, 12:57:46 PM
Citazione di: Ipazia il 11 Luglio 2019, 07:00:27 AMIl sovranismo si regge sul dato incontrovertibile che le tasse non si pagano, e il lavoratori non operano e vivono, in una illusoria nazione mondiale, ma il tutto è  investito entro gli steccati nazionali laddove i mastini del capitale bacchettano duro se non fai quadrare il bilancio. Finchè non ci sarà un effettivo governo mondiale dell'economia, con tutti i suoi risvolti politici, militari, fiscali, assistenziali, lo stato-nazione resta l'unica base solida di ogni ragionamento e scelta politico-economica. Tutto il resto appartiene all'illusorio ideologico che come ogni mistificazione, scavando appena sotto la crosta superficiale dell'ideologia, rivela le sue radici strutturali di marxiana memoria. Quelle radici che gli illusionisti del nostro tempo tentano di esorcizzare chiamandole complotto.
Un po come dire : sposarsi sarebbe la soluzione dei nostri problemi, ma nel frattempo che aspettiamo di essere sposati: lasciamoci..sono sempre rimasto allibito da come i marxisti sappiano effettivamente parlare molto bene tanto quasi da convincerti, se non ti accorgi che alla base dei loro ragiomenti stanno questi paradossi qua. Nutro forti speranze riguardo al successo di "in attesa dello stato mondiale" come meme, se Salvini lo adotta fa sicuramente un successone. E' sempre comodo dire che le cose giuste sono lontane ("aiutiamoli a casa loro") e quindi tantovale fare il caspio che si vuole, io per esempio dovrei diventare un astronauta, ma siccome lo vedo improbabile penso che ripiegherò sul fare il ladro di appartamenti.
#3261
Attualità / Re:Sovranisti, globalisti e umanitari
10 Luglio 2019, 10:17:37 AM
Citazione di: Ipazia il 09 Luglio 2019, 17:34:02 PM
Stiamo scivolando su argomenti: la mafia non esiste. L'hanno inventata i complottisti. Eppure anche sul fronte capitalista qualcuno intellettualmente onesto vi è.
Buffett (seguito a ruota da altri 18 billionari che il 24 giugno hanno scritto al congresso chiedendo che gli vengano aumentate le tasse) evidentemente ha in mente quello che anche i muri sanno, affamare oltre ad un certo livello la popolazione riduce a tal punto i consumi da impoverire se stesso - dimostrando niente più che questi personaggi sono e continuano ad essere guidati dal proprio profitto, e non da complotti internazionali di sodomizzazione. E nonostante chiedano di essere tassati vengono omaggiati di un tax-cut da Trump (che nel frattempo intontisce gli americani con storie di muri e migranti). Guardacaso da noi, sempre dietro ai migranti, si aggira la flat-tax. Belli questi becchini vestiti da dottori..
Insomma questa "classe" ha una coscienza così forte che pur chiedendo di pagare di più non riesce nemmeno a farsi aumentare le tasse, probabilmente ostacolati  dal combinato Gruber-Parolin, in attesa che dimostrino le loro buone intenzioni scoprendo lo strumento della donazione bancaria. Nel frattempo capitalisti di tutt'altra lungimiranza, nello stesso paese di Buffett mettono "all'asta" la propria dimora al miglior offerente dando una dimostrazione scolastica  di come interpretano i confini statali. Se vuoi la casa di Bezos nel tuo stato, lui chiede tasse zero, e se gli fai pagare le tasse lui va altrove.. E se quell "altrove" è sotto il tuo potere governativo, puoi far si che due stati non si facciano concorrenza fiscale per ottenere la residenza del mago delle spedizioni, se quell' "altrove" è fuori dalla tua sfera di controllo fiscale, allieterà il magnate con una residenza esentasse pur di stare alla base del suo indotto. La tua esposizione continua a fallire nel trovare la "pistola fumante", ma se non altro linkando Buffett ti sei sparata nel piede da sola.
#3262
Attualità / Re:Sovranisti, globalisti e umanitari
10 Luglio 2019, 00:08:52 AM
Citazione di: Ipazia il 09 Luglio 2019, 10:43:22 AM
Bilderberg è il luogo dell'anima capitalistica globale. Ed infatti ogni anno si riunisce in un hotel diverso. Una specie di festival di San Remo della koinè globalista in cui si fa più filosofia che pratica del globalismo. La pratica ha un andamento più rizomatico come da questo organigramma dove si intersecano tra loro centri di potere sovranazionali politico-economici che sono la vera macchina da guerra del progetto globale. Nulla di nuovo. E' la solita vecchia guerra di classe, in cui la classe dominante dimostra una coesione e coerenza operativa su scala planetaria mai vista prima d'ora. Capace di abrogare le frontiere meglio delle strumentali Racket(e) d'assalto.

Non è che il globalismo abbia abolito tutte le contraddizioni interne. Occidente, Islam (sunnita vs. sciita), Israele, Cina, Russia rappresentano centri di potere relativamente autonomi e spesso conflittuali. Ma è la Borsa/Mercato nostop-fulltime l'orologio che scandisce globalisticamente i tempi dello spirito che tutti rispettano. Anche in tempo di guerra. Neppure questa è una novità. Basta rileggersi Trilussa.
Quando apro un link e mi trovo davanti un simbolo degli "illuminati" diffiderei a priori di quello che c'è all'interno in qualsivoglia modo sia giustificato, chi usa questa terminologia o è in malafede o è in ignoranza, e anche se il resto dello schema potesse valere qualcosa, si tratta di uno schema compilato da una persona che utilizza come tasselli bufale conclamate e confutate da biblioteche di informazioni. Che il mondo privato sia riuscito a sfruttare per primo le possibilità tecniche della globalizzazione è ovvio, questo però non significa che la globalizzazione sia interamente un progetto politico con un mandante individuale
o collegiale, quanto prevalentemente un prodotto della tecnica. L'unico modo per NON avere rapporti con gli States (per esempio) è tornare al mondo precolombiano,  e qualcuno tempo fa aveva proposto di tornare all'impero romano.  D'altro canto la politica può mitigare e alterare i processi di globalizzazione, l'esistenza di un  muro di Berlino fu effettivamente vantaggioso per i lavoratori di qua (meno per i russi). Trump a fatica (e per pochi giorni mi sa) è riuscito a bannare l'azienda di telefonini cinese. Ma sono innanzitutto i popoli, i sacri e illibati popoli, a non sapersi organizzare democraticamente per difendersi e cercare di tenere il passo,  se votano chi nella promesa di uno stato più "forte" (con i poveracci) agisce per uno stato più debole (politicamente), se preferiscono uno stato di polizia con confini geopolitici ridicoli ad un organizzazione di peso globale.
#3263
Attualità / Re:Sovranisti, globalisti e umanitari
09 Luglio 2019, 10:05:52 AM
Citazione di: Ipazia il 09 Luglio 2019, 08:07:18 AMSi nascondono all'Hotel Bilderberg ogni anno a porte semichiuse con qualche menestrello della galassia mediatica (ma anche in luoghi meno mediatici e più geopolitici) e vogliono comandare il mondo. Il Globalismo è la risposta planetaria all'internazionalismo proletario la cui ultima fiammata nei movimenti del secolo scorso portò alla sconfitta dell'impero occidentale in Asia, subito ricucita col piano Condor e seguita dalla lunga marcia di recupero del tasso di profitto che ha pagato la cedola nell'89 col crollo dell'impero sovietico. E, in economia, con l'azzeramento di oltre un secolo di conquiste sindacali (per chi le aveva conquistate).
Cioè mi stai dicendo che Lilli Gruber, Lucio Caracciolo, Elena Cattaneo e Pietro Parolin (per menzionare i "nostri globalisti") insieme al primo ministro della Serbia e il CEO della Vodafone sono i famosi globalisti che andiamo cercando? E il resto della lista è altrettanto "poco impressionante" con una lunga sequela di "trombati" e "bacucchi". Quindi sarebbero loro? La accendiamo? Voglio credere che tu stia scherzando, siamo ancora lontani mi pare, da avere nomi e cognomi vagamente realistici..chissà se questo topic riuscirà nell'impresa di andare oltre al fusarico "turbomondialisti apolidi"...  I veri "globalisti" dichiarati hanno nomi e cognomi, come Edgar Morin, ma non hanno niente da spartire con il complotto di cui parli.
#3264
Presentazione nuovi iscritti / Re:Buon pomeriggio
08 Luglio 2019, 18:30:12 PM
Buon pomeriggio Domenico, lascia che ti illumini sul regolamento del forum:

https://www.riflessioni.it/archivio/regole_forum.htm

Ho cancellato il tuo primo post in contravvenzione dei punti 7 e 9. E' un ambo, ma c'è un premio speciale per chi fa tombola.
#3265
Attualità / Re:Sovranisti, globalisti e umanitari
08 Luglio 2019, 07:06:26 AM
Citazione di: Ipazia il 06 Luglio 2019, 17:18:35 PM
Accolgo l'invito di InVerno di dedicare una discussione mirata alle vicende migratorie aldilà delle situazioni contingenti che si verificano sempre più frequentemente in cui si mette in scena la contrapposizione tra favorevoli e contrari all'accoglienza di migranti economici dall'Africa e da qualche paese asiatico.

Illustre assente nel titolo della discussione è l'internazionalismo proletario, venuto a mancare con la (provvisoria suppongo e spero) vittoria della way of life capitalistica su scala globale.
Grazie per aver accolto l'invito, penso che un topic con questa ampiezza argomentativa era giusto fosse presente. Personalmente ho un dubbio, particolarmente riguardo a uno degli invitati al titolo-triello, i cosidetti "globalisti". Siccome immagino che questo termine verrà ripetuto aiosa in questo topic, mi chiedevo se fosse possibile definirlo. Quando penso ai "globalisti" (meglio planetaristi? mondialisti?) mi vengono in mente una lunga serie di pensatori di cultura marxista, antistalinisti, che hanno proseguito il filone delle proprie idee internazionalistiche fino a immaginare leviatani globali seguendo il  semplice assunto che per una grande parete serve un grande pennello. Si può essere in accordo o meno con questi pensatori, ed essi possono avere più o meno successo nel mondo accademico e popolare, ma sicuramente non sono loro che hanno dato vita alla globalizzazione, sono anzi tra le persone meno ascoltate sul pianeta, altrimenti organizzazioni come l'ONU avrebbero un potere reale. Perciò i globalisti (turbocapitalisti anonimi?) devono essere altri. Chi sono? Dove si nascondono?Che cosa vogliono?
#3266
Il caso seawatch si è praticamente spento sia nell'opinione pubblica sia a quanto pare in questo topic, se avete considerazioni collaterali riguardo alla politica italiana africana o chessia, vi pregherei di aprire topic dedicati. Grazie.
#3267
E' pur vero che al di la delle posizioni personali dei frequentatori del forum, la sinistra italiana si è data spesso e sovente a lauto pietismo, che poi i frequentatori vengano identificati immediatamente come portatori di quel pietismo politico solo perchè rispettano i fatti accertati, è un assunto gratuito che giova solo al gioco delle parti..Il tema della sicurezza e del controllo migratorio non aveva alcuna ragione di finire nelle mani della destra, poteva tranquillamente essere gestito dalla sinistra con tutte le fondazioni ideologiche e politiche necessarie ad argomentare coerentemente una narrazione basata però sui fatti (a differenza di quel che fa Salvini) e non sui sentimenti (a differenza di quel che fa la sinistra oggi). Salvini è volato al 30% conquistando socialisti e cristiani, non so di chi meravigliarmi di meno onestamente, ma entrambi mi sembra non abbiano capito che il nazionalismo è un pacchetto completo, non è solo politiche antimigratorie. Chissà qual'è il numero di telefono che deve comporre un sovranista-isolazionista (che è appena rimasto col cerino in mano nel proprio continente) per costringere politiche di controllo demografico nell'africa subsahariana. Probabilmente quello dello psichiatra, per cercare di curare un disturbo bipolare. :)
#3268
Citazione di: Ipazia il 02 Luglio 2019, 18:28:49 PM
Nella tomba di Marx nel cimitero di Highgate sta scritto "Workers of all lands unite". Workers ha un preciso significato nell'etica e cultura marxista. Non ho nulla contro i 5 milioni di immigrati che si guadagnano da vivere onestamente in Italia
Honest regular workers with citizenship rights of all lands, unite! Ipazia l'unica cosa che dimostri (come se la storia non l'avesse dimostrato abbastanza) è che l'ideologia che dici di sposare è solo un vessillo vuoto da riempire contro chiunque, la questione non sta nella definzione di workers, ma nell'obbiettivo del risentimento personale di chi sposa queste idee che nel tuo caso capita tra i migranti. Lo spettacolo tragico di una politica nazionale piegata alla lotta contro gli ultimi, stratagemma da manuale elementare per distogliere l'attenzione dall'arricchimento dei primi, non è sufficiente per evitarci Marx? Marx, e qualsiasi persona di buon senso, avrebbe il vomito nel vedere uno scempio di politica come questa che non ha una parola da dire contro i capitalisti, ma aspre lotte da fare contro i poveracci... esperti di diritto marittimo, unitevi!
#3269
Citazione di: paul11 il 30 Giugno 2019, 18:00:33 PMAllora perchè ai poveri cristi africani non li si aiuta direttamente dai luoghi di provenienza?
Tempo fa aveva fatto scalpore il fatto che l'ex sindaco di Londra avesse affermato che Hitler fosse un sionista.. un uscita di cattivo gusto, ma è vero che una discreta parte della propaganda razzista del ventesimo secolo si lavava le mani con "aiutarli a casa loro", anche dandogli uno stato, un pò perchè è un non sequitur, un pò perche sposta il baricentro del problema. So che tu sei in buona fede nel dirlo, ma siccome poi queste invocazioni finiscono nella bocca di altri, di altri ho meno fiducia, specialmente politici, e non sono mai andate oltre agli slogan, perchè dargli risonanza perciò? C'è un dilemma morale nel mondo occidentale che è ben esemplificato dalle biografie della famiglia Rakete, il padre importante e ricco ingegnere militare, è una delle tante colonne dell'assetto geopolitico attuale. La figlia, usa la posizione agiata di famiglia per fare la crocerossina nel mediterraneo (e pare che vadano d'accordo). Da una parte li armiamo da una parte li amiamo, e andiamo d'accordo. Capisco perchè un socialista si preoccupi delle migrazioni come svalutazione delle condizioni di lavoro interne, meno capisco perchè per affermare questo semplice fatto che non ha bisogno di granchè spiegazioni, debba spingersi a flirtare con tesi complottistiche dell'estrema destra, come l'idea che dietro ai barconi ci sia il grande occhio del malefico Sauron (volevo dire Soros). Suvvia..
#3270
Tematiche Culturali e Sociali / La mancia
29 Giugno 2019, 12:41:57 PM
https://www.youtube.com/watch?v=X270oKseDaQ

E' da un po di tempo che questo "americanissimo" dialogo si presenta sempre più sovente anche nei nostri luoghi di ristorazione, Mi pare, ma potrebbe essere una mia personale sensazione, che lasciare la mancia si stia trasformando da un extra per un servizio particolarmente accomodante o un lascito di qualcuno che voleva dimostrare le proprie disponibilità, a qualcosa di "obbligatorio" onde evitare la vergogna di apparire di braccino corto e non rispettare i lavoratori. I discorsi sulla mancia si sono poi ampliati con i rider, i tassisti fai da te, e tutte queste "nuove professioni" che si basano sempre più spesso sull'elargizione della mancia per essere economicamente valide.

Personalmente non sono contrario alla mancia, ma l'idea che essa sia obbligatoria per supportare i contratti da schifo di alcuni mi pare uno scarica barile di non poco conto, dal datore di lavoro al cliente. I motivi per cui mi sembra un chiaro regresso sono tra gli altri

- Che dietro a chi consegna il prodotto c'è una catena di lavoro che non è esposta alle mancie (dalle cucine ai magazzini) ma che ha spesso pessimi contratti tanto quanto. La mancia quindi può sollevare le sorti economiche di solo una parte dei lavoratori, ed evidentemente non può essere una soluzione reale al problema.
- In Italia la mancia continua ad essere facoltativa, ma se si arrivasse ai punti americani dove se non lasci la mancia i camerieri ti inseguono fuori dal ristorante, è evidente che sarebbe una finta facoltà quanto un prezzo fisso, calcolato nella maniera meno trasparente possibile (ed esentasse\contributi)
- Mette il lavoratore in una situazione di ricatto continuo di fronte al cliente, spesso guadagnarsi la mancia può voler dire eseguire una quantità di lavoro extra che non è detto la rendano economicamente valida per il lavoratore. Chiedere per esempio ad un rider di cambiare parte di una consegna, rifarsi tutto il tragitto immaginando di essere ben compensato, e poi venir ripagato con una mancia "modica".
- E in ultimo, rovina la natura conviviale della cena, almeno personalmente credo che il buon gusto preveda che soldi e cibo non vadano mescolati insieme, c'è sempre un momento in cui bisogna pagare, ma penso che sia un momento da gestire con discrezione ed educazione. Vedere delle cene tra amici terminare con una calcolatrice e una colletta con soldi sul tavolo è un "modus americano" che preferirei rimanesse dov'è.