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Messaggi - iano

#3271
Tematiche Filosofiche / Re: Ti sento, quindi esisti.
15 Gennaio 2023, 18:02:54 PM
Citazione di: daniele22 il 15 Gennaio 2023, 14:02:46 PMDa Newton a Einstein è cambiato il parametro "direzione"? Giacché ... ripeto ... quando vado in salita faccio fatica.

Fai fatica perchè acquisisci energia potenziale spendendo energia chimica e producendo calore, ma senti la fatica solo se non sei abituato a farla.
Se porti un sacco di cemento fai fatica perchè di solito non porti sacchi di cemento, ma sopporti il peso di kilometri di aria sopra di te senza pensarci.
Fai fatica anche da fermo ma non la senti.

Da Newton ad Einstein è cambiato qualcosa?
Da un punto di vista filosofico potremmo dire che il ''rivoluzionario'' Einstein ha messo in atto una restaurazione in effetti, ripristinando l'azione locale che Newton aveva abolito.
Azione locale significa che la forza non si trasmette attraverso il vuoto, ma per contatto diretto fra i corpi, o indirettamente attraverso un intermediario.
Nessuno si rassegnava inizialmente all'azione non locale di Newton, senza per questo voler rinnegare la sua mirabile teoria.
Si è cercato allora per tanto tempo un intermediario, l'etere, finché non ci si è arresi e si ammesso che non vi era nessun intermediario.
Nel sentire comune  tutti hanno accettato alla fine, e ancor oggi accettiamo (anzi non ci poniamo proprio più il problema) la mancanza di un intermediario.
Ma quel rivoluzionario di Einstein, che in effetti era un gran reazionario, trova un nuovo intermediario, lo spazio-tempo, col quale ripristina  il vecchio regime dell'azione locale.
Dobbiamo quindi riportare indietro il nostro sentire, per riadattarlo alla presenza di un intermediario?
Ma quanto deve andare avanti sto giochino? :))
#3272
Tematiche Filosofiche / Re: Ti sento, quindi esisti.
15 Gennaio 2023, 12:08:35 PM
Citazione di: Claudia K il 15 Gennaio 2023, 11:53:26 AMMa infatti non mi verrebbe mai da pensare che una forza esista perchè io "la sento" o non esista perchè "non la sento".
(Avremmo la perfetta parodia della scienza, se ci si basasse sul "sentire", a cominciare dal "sentire" connesso a gravi patologie psichiatriche).
Però questo è il normale sentire.
Quello da cui siamo partiti, ricordando che non è un viaggio riservato a pochi, perchè il nostro sentire, attuale o futuro, ha senso solo quando condiviso sulla lunga distanza, e diversamente diventa patologico.
Ma con il concetto di forza, inteso come ente matematico (vettore), credo sia iniziato un viaggio umano in cui ciò che esiste si svincola dal nostro sentire attuale. La meta però non può che essere un ''diversamente sentire '', cioè una futura nuova sensibilità che oggi giudicheremmo patologica, come tu che sei già proiettata nel futuro giudichi patologica l'attuale.
Non credo invece possa esistere un ''diversamente esistere'' e questa transizione fra vecchie e nuove sensibilità mi sembra l'occasione giusta per sviscerare cosa sia l'esistenza.
Secondo me l'esistente nasce come interfaccia fra osservatore e osservato, non essendo quindi né l'uno né l'altro, ed essendo qualcosa che nasce da un rapporto che muta, parimenti muta.
Oggi esistono le forze e domani non esistono più.
Ci sarà un diverso sentire?
Continueremo a sentire ciò che di nuovo esisterà?
Sentire è primitivo rispetto ad esistere.
Possiamo dire ovvia l'esistenza delle cose senza conoscere a fondo il processo del sentire?
Di solito  ci si appella ai fatti come fossero indipendenti da noi.
Sarà vero?

#3273
Tematiche Filosofiche / Re: Ti sento, quindi esisti.
15 Gennaio 2023, 10:30:54 AM
Ciao Daniele.
Quella di un corpo su cui non agiscono forze è una condizione ideale.
Cioè di fatto non esiste.
Paradossalmente quindi quando non senti alcuna forza il motivo è che vi sono almeno due forze applicate su di te, che però, essendo uguali e contrarie, si annullano.
il motivo , per dirla al modo di Newton, è che la terra è bella e attraente, ma tu non sei da meno. Anzi, siete proprio attraenti uguale.  ;D
Questo dice la teoria estetica di Newton, stante l'elegante simmetria della sua legge di gravità.
La fisica è un tripudio di simmetrie a ben pensarci, dove ogni cosa, se inventata è, nasce sempre col suo opposto, per dire che sembra esserci una logica che vincola anche le libere invenzioni, che del tutto libere non sono mai quindi.
Possiamo scrivere la legge in diverse forme, Newton, Einstein, ma tutte sembrano sottostare agli stessi vincoli formali di simmetria.
Questo significa che la realtà è simmetrica?
Simmetrico di sicuro è il nostro linguaggio dove ad ogni termine corrisponde il suo opposto, e noi con quegli opposti descriviamo la realtà.
Ad ogni invenzione corrisponde una invenzione uguale e contraria, che Newton traduce con ''ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria''.
#3274
Tematiche Filosofiche / Ti sento, quindi esisti.
14 Gennaio 2023, 23:20:20 PM
Partiamo da questa osservazione di Bobmax in risposta a Claudia.:



-''L'esempio della forza di gravità è calzante.
È stato ormai appurato che non esiste alcuna forza.
Cioè le masse non agiscono tra loro a distanza. Ma vi è una deformazione spazio-temporale.
Questa deformazione è stata descritta dalla relatività generale. Una nuova legge che ha scalzato la precedente newtoniana.
Ma sarebbe un grave errore credere che quest'ultima sia la Legge!
Perché la faremmo diventare un idolo.
È sempre e soltanto una interpretazione, che sarà un domani sostituta da un'altra.'' -
--------------------------------------

Un professore di fisica mi chiese una volta:
-Come fai a dire che la forza non esiste se tu la senti?-
Al momento, barando un pò, risposi che le cose non esistono per il motivo che io le sento.
Una risposta buttata giù al momento lì per lì per darmi un contegno.
Oggi però ne sono più  convinto di allora, anche se la questione è più complicata di così.

Voi cosa ne pensate?
#3275
Tematiche Filosofiche / Ti sento, quindi esisti.
14 Gennaio 2023, 23:18:43 PM
Partiamo da questa osservazione di Bobmax in risposta a Claudia.:



''L'esempio della forza di gravità è calzante.
È stato ormai appurato che non esiste alcuna forza.
Cioè le masse non agiscono tra loro a distanza. Ma vi è una deformazione spazio-temporale.
Questa deformazione è stata descritta dalla relatività generale. Una nuova legge che ha scalzato la precedente newtoniana.
Ma sarebbe un grave errore credere che quest'ultima sia la Legge!
Perché la faremmo diventare un idolo. 
È sempre e soltanto una interpretazione, che sarà un domani sostituta da un'altra.''


Un professore di fisica mi chiese una volta:
-Come fai a dire che la forza non esiste se tu la senti?-
Al momento, barando un pò, risposi che le cose non esistono per il motivo che io le sento.
Una risposta buttata giù al momento lì per lì per darmi un contegno.
Oggi però ne sono più  convinto di allora.

Voi cosa ne pensate?
#3276
Storia / Re: Il mistero delle grandi menti del passato
14 Gennaio 2023, 23:07:30 PM
Citazione di: Claudia K il 14 Gennaio 2023, 22:12:53 PMSe parliamo di Scienza sono quasi d'accordo: il classico cammino che si compie (e si può compiere solo) salendo in spalla ai giganti che ci hanno preceduto.
In Arte e Letteratura ...non annoio più e torno a Dante come parametro. Di Comedia effettivamente Divina c'è solo quella dal 1300... e nessuna opera può pallidissimamente essere ad Essa accostata, nei secoli dei secoli...
Con Dante ti sei messa in una botte di ferro, è vero. ;D
Lo stesso potremmo fare, parlando di musica, citando Bach.
Uno scriveva in una lingua inventata da lui, e l'altro in una scala musicale di sua invenzione.
Ma parleremmo ancora di loro se quella lingua e quella scala non avessero avuto seguito?
Questo per dire che non si tratta necessariamente di casi isolati, ma dei ''soliti noti''.
#3277
Varie / Re: Il problemino dei triangoli
14 Gennaio 2023, 22:45:06 PM
@ Bobmax.
Anche questa tua osservazione:
''L'esempio della forza di gravità è calzante.
È stato ormai appurato che non esiste alcuna forza.
Cioè le masse non agiscono tra loro a distanza. Ma vi è una deformazione spazio-temporale.
Questa deformazione è stata descritta dalla relatività generale. Una nuova legge che ha scalzato la precedente newtoniana.
Ma sarebbe un grave errore credere che quest'ultima sia la Legge!
Perché la faremmo diventare un idolo.
È sempre e soltanto una interpretazione, che sarà un domani sostituta da un'altra.''
é da sottolineare.

Un professore di fisica mi chiese una volta:
-Come fai a dire che la forza non esiste se tu la senti?-
Al momento, barando un pò, risposi che le cose non esistono per il motivo che io le sento.
Oggi darei una risposta più articolata e più sincera, non sovrapponibile a quella, ma non molto diversa da quella che al momento buttai giù lì per lì.
#3278
Varie / Re: Il problemino dei triangoli
14 Gennaio 2023, 22:01:43 PM
@ Bobmax, Claudia.
Caro Bob  :),  finalmente ti sei sbottonato, e a parte i riferimenti all'amore, non avrei saputo dire di meglio.
In particolare il ''so di non sapere'' di Socrate si potrebbe effettivamente tradurre con la tua frase:

''1) La rinuncia al possesso della Verità
2) Fede nella Verità ''

Può sembrare una frase di difficile comprensione, ed in effetti lo è, ma quella di Socrate non lo è di meno, anche se sembra.
Claudia interpreta un Socrate che anelita sapere, andando alla ricerca della verità con grande umiltà.
Un Socrate che oggi, sempre secondo Claudia, potrebbe dirsi almeno moderatamente soddisfatto del sapere accumulato fin qui dall'uomo.
Ma io credo che noi non siamo quell'uomo che era Socrate e che il sapere non si accumula come soldi in banca, perchè il sapere siamo noi, e noi non sappiamo nella misura in cui saremo, come Socrate non sapeva nella misura in cui siamo.

@ Ciao Claudia.
Tutto sommato la scienza và avanti lo stesso, sia che si creda che le sue leggi le inventiamo o le scopriamo.
Però credo che pur raggiungendo comunque i suoi obiettivi vada avanti con modalità diverse a seconda di quel che si crede.
Ora, siccome io credo che la scienza sia un impresa umana, anche se la si racconta come l'opera di pochi geni, sospetto che una scienza che inventi leggi, senza andare alla scoperta di sacrali misteri, aumenterebbe la platea di chi sente la scienza come cosa propria, e non per pochi eletti.
Tanto che se credessi che la scienza faccia davvero scoperte, negherei la mia fede.
#3279
Storia / Re: Il mistero delle grandi menti del passato
14 Gennaio 2023, 21:25:08 PM
Nessun mistero.
Quando è il momento giusto un genio si trova sempre.
Tanto è vero che molte scoperte avvengono in contemporanea, anche se di solito , magari dopo accese dispute, si riconosce un solo scopritore.
A Newton bisognerebbe affiancare Leibnitz, ad esempio, etc...
La scienza è un impresa umana, ma è più facile descriverla come l'impresa di un genio , che, se avesse fatto davvero tutto lui, allora sarebbe davvero un alieno.
#3280
Scienza e Tecnologia / Re: Fisica
14 Gennaio 2023, 10:53:41 AM
Ciao Walter e benvenuto.
Soffiando alimenti la combustione perchè introduci ossigeno.
Aumentando la temperatura aumentano i salti quantici degli elettroni sia in numero che in qualità.
#3281
Scienza e Tecnologia / Re: Esistono le razze umane?
14 Gennaio 2023, 08:26:48 AM
Se disegnato su un foglio di carta una linea continua, in quanto continua  ha una sua identità indivisibile, ma ciò nonostante ci viene naturale  caratterizzarla scovandovi salti, avvallamenti e sommità. Questa descrizione dipende però dalla scala in cui osserviamo la curva, per cui variando la scala in quella che sembrava una linea retta appariranno valli e montagne.
E' come se noi possedessimo lenti con diverso ingrandimento , che usiamo in modo differenziato a seconda della distanza dell'osservato, perchè abbiamo l'esigenza  di distinguere bene i soggetti con cui ci rapportiamo di solito socialmente, amplificando nella nostra percezioni le differenze.
Così ogni soggetto a noi prossimo avrà per noi la sua identità ben riconoscibile, per cui con certezza potremo dare ad ognuno il suo nome.
Man mano che i soggetti sono socialmente da noi distanti li distingueremo con difficoltà e tenderemo sempre più a raggrupparli sotto un solo nome.
Neanche a dirlo, il rischio è che poi una innocente quanto vitalmente funzionale capacità di distinguere, insita nello ''spazio sociale'', diventi una discriminazione a tutti gli effetti, ed è così che nascono le razze umane.
Diversamente perfino gli animali, quando con essi abbiamo assidua frequentazione, come avviene per i nostri animali domestici, ci appariranno ''quasi'' umani.
Umano ci appare ciò che a noi è socialmente più prossimo, e animale ciò che è distante.
Se vado a vivere in Cina col tempo gli europei mi appariranno tutti uguali, e sembrandomi tutti uguali gli darò un sol nome.

Ma Jacopus saprà dirci meglio sulla nostra raffinata capacità di distinguere i volti, capacità vitale, della quale ho cercato di suggerire anche  gli inevitabili connessi inconvenienti.
Si tenga conto che le primitive distinzioni tassonomiche, quelle di Linneo, sono per noi, non botanici e non zoologi, ancora attuali, e perciò le razze mantengono ancora per noi la loro attualità, nonostante le dotte recenti smentite.


#3282
Varie / Re: Il problemino dei triangoli
12 Gennaio 2023, 16:39:59 PM
Ciao Eutidemo.
L'errore non è tuo, ma di chi ha illustrato il problema nel sito che hai linkato.
Ma possibile che una volta che te lo abbiamo fatto notare tu non lo hai visto ancora?
Lo schema risolutivo è quello che ci ha dato il nostro Bobmax.
Applicato alla prima figura che appare nel sito l'equazione di Bob ci dà 18.
Applicato alla seconda figura che appare nel sito, DIVERSA DALLA PRIMA, dà 24.
#3283
Varie / Re: Il problemino dei triangoli
12 Gennaio 2023, 15:51:12 PM
Citazione di: bobmax il 12 Gennaio 2023, 15:20:54 PMConcordo,
occorre tuttavia secondo me considerare, che la correttezza logica è sì auspicabile, ma solo come mezzo, mai come fine.

E' cioè necessaria una coerenza razionale nella nostra interpretazione della realtà. Perché in caso contrario saremmo in balìa dell'assurdo.
Ma se la realtà fosse davvero e soltanto logica... saremmo altrettanto perduti, se non peggio!
Perché la vita non sarebbe che vuoto meccanismo.

Invece il Caos traspare qui e là.
Spesso si tratta semplicemente di svarioni. Ma a volte capita di giungere al limite del razionale, dove la logica fonda la propria metafisica...
Lì, forse, possiamo assaporare l'autentica libertà.

Come i grandi poeti d'altronde, ch'erano senz'altro grandissimi logici.

l'apparenza a volte inganna Bob, perchè se ci pensi, se è pur vero che la matematica è razionale perchè applica rigorosamente la logica, non c'è invece nulla di più irrazionale delle regole logiche, perchè non sottostanno a nessuna regola.
Quindi se mai trovassimo le regole logiche cui sottostà la realtà intera avremmo così dimostrato che è irrazionale.
Ma secondo me non è né razionale né irrazionale, e forse di irrazionale c'è solo il timore o l'auspicio che razionale sia.
Se con la rete peschiamo i pesci significa che i pesci sono ''retazionali'' ?
La logica è quella cosa che ti autorizza a considerare a volte successioni diverse di simboli, come uguali.
Ma ti sembra razionale affermare che cose diverse sono la stessa cosa in diversa forma?
La logica è fondamentalmente irrazionale.
Razionale è solo ciò che ad essa sottosta.

Quello che è sottinteso ad esempio nel nostro problemino, come in problemi simili, è che ci sia una logica che ci autorizzi a considerare come uguali, seppur di diversa forma, ciò che è triangolo in forma di definizione matematica , con ciò che è triangolo in forma di disegno.
Da questo esempio si capisce come possa essere utile qualcosa che pure è fondamentalmente irrazionale.
Abbiamo capito fin dai tempi di Platone che non esistono triangoli perfetti in questo mondo, irriproducibili neanche con le tecniche di disegno più avanzate, e che i triangoli veri stanno in un altro mondo.
Manca ancora da capire che se una verità esiste non è in questo mondo, e che non è irriproducibile neanche con le tecniche di manipolazione simbolica più avanzate.
#3284
La realtà è sempre un ibrido fra le nostre semplificazioni a voler essere ottimisti, ma purtroppo le semplificazioni funzionano solo se crediamo che corrispondano perfettamente alla realtà, per cui, prima o poi arriviamo alle contraddizioni cui ci portano le nostre credenze.
Meglio sarebbe tener sempre presente che con semplificazioni abbiamo sempre a che fare, se questo non rendesse inefficace l'applicazione stessa delle nostre semplificazioni.
Seppure esistesse una verità codificabile in parole, sappiamo bene di dover procedere comunque per tentativi ed errori per giungervi, per cui non possiamo non ammettere che gli errori fruttino. Ma secondo me perchè fruttino in fondo devono essere commessi in modo convinto.
Dobbiamo sbagliare cioè in buona fede, convinti quindi di possedere già la verità.
Siamo convinti che esistano azioni volontarie ed involontarie, ma è già tanto che esistano le azioni.
Non è sbagliato sbagliare, sbagliato e non saper tornare sui propri passi in fretta, tornare in fretta sui nostri passi ma solo per tornare diversamente a sbagliare.
E' arrivato il momenti di tornare indietro a rivedere le nostre definizioni di volontario e involontario applicate alla realtà, e riscrivere il vocabolario..
#3285
Ciao Eutidemo.
Hai ragione, ma intendevo dire che una scelta volontaria, anche quando tale ci appare, è sempre un ibrido fra volontarietà e involontarietà.
Ma che differenza c'è fra volontarietà e involontarietà?
Secondo me per capirlo bisogna introdurre il fattore tempo.
Faccio un esempio.
Dopo essermi chiuso diverse volte fuori di casa ho deciso di non chiudere la porta se prima non metto la chiave nella toppa, e a furia di farlo lo faccio senza più pensarlo, ''istintivamente''.
Metto la chiave nella toppa adesso senza deciderlo, ma c'è stato un momento nel passato in cui ho preso quella decisione, che metto in atto nel presente grazie al fatto di essermi autocondizionato.
Se ammettiamo che io ho messo  la chiave nella toppa perchè ho preso questa decisione due anni fà, allora sono comunque sempre io a decidere, anche quando non decido al momento.
Chissà quanti milioni di anni fà abbiamo deciso di emozionarsi davanti ad un tramonto, per cui adesso ci godiamo solo l'emozione senza capire da dove arrivi.
Non sembra esserci un motivo dietro la nostra emozione, ma non può non esserci.
In sostanza, ad ogni scelta  corrisponde una sola decisone, ma ad ogni decisone possono corrispondere più scelte uguali. Se invece ammettiamo che possa esserci solo una corrispondenza biunivoca fra scelte e decisioni, per cui a una sola scelta corrisponde una ed una sola decisione, e viceversa, dovremo allora concludere, come in effetti di solito facciamo, che esistono scelte che non sembrano derivare da una decisione, come fossero involontarie.
Se io campassi un milione di anni, come ovviamente auguro a me e a tutti voi, alla fine la sequenza ''mettere chiave nella toppa prima di chiudere la porta'' verrebbe codificata nel DNA nel seguente modo imperativo: ''E' impossibile chiudere la porta se prima non metti la chiave nella toppa'', il che è falso, ma non importa che sia falso, l'importante è che funzioni.