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Messaggi - InVerno

#3271
Cerchiamo di non portare la discussione fuori tema con le prosopopee sul capitalismo? La facilità con cui si usa il termine "fascista" in Italia ha completamente depauperato il termine di significato.. ma d'altro canto, come Churchill si accorse, o in Italia vivevano cento milioni di persone, oppure c'era qualcosa che non tornava nella velocità con cui cinquanta milioni di fascisti si erano trasformati nel giro di qualche giorno in  cinquanta milioni di antifascisti. Le cose non mi sembrano cambiate, il termine "fascista" continua ad essere più che un attribuzione storico\sociale, un termine per indicare il "fuori gioco" del nemico politico, che sia il capitalista o che sia qualcuno che inneggia alla democrazia diretta, dare del fascista continua ad essere uno ottimo strumento per delegittimare quello che non ci piace o non vogliamo. Siamo una democrazia troppo giovane per maneggiare incubi così profondi senza trasformarli in macchiette ideologiche..
#3272
Citazione di: Vittorio Sechi il 30 Marzo 2019, 22:28:37 PM
Esistono tantissimi parametri per misurare il livello di democrazia di una comunità. Ognuno di essi propone alcuni parametri, ritenendoli preminenti ed irrinunciabili.

A parer mio il parametro più appropriato, quello che più di ogni altro rende al meglio quale sia il livello di democrazia raggiunto da una società sia "la garanzia del dissenso".

Una comunità è tanto più democratica quanto maggiore sarà la garanzia offerta al dissenso di esprimersi.
E considereresti la satira dissenso? Ad oggi la satira è rimasta con Crozza, che più che il satiro fa l'imitatore-imbonitore. Quanto sono durati Guzzanti, Grillo e Luttazzi (e altri) in televisione (e quanto avessero le mani legate) basta per ricordarci che cultura del dissenso ci fosse in Italia prima che arrivassero i fascisti, che tralaltro casualmente sono proprio la creatura di un satiro. Io che a volte seguo la satira americana penso che i loro spettacoli in Italia potrebbe andare in onda al massimo su qualche canale di provincia (sperando che nessuno li veda e decida di chiuderli alla seconda puntata).
#3273
Ciao Paul, grazie per l'esaustiva risposta. Innanzitutto vorrei specificare che seppur venga chiamato comunemente problema del male, io preferirei chiamarlo problema della sofferenza (il che include anche il male impersonale), e in questi termini usavo il termine "male". Perciò si, la sofferenza la trovo anche nelle galassie, negli tsunami e nella fine dei dinosauri.  Nella Bibbia si trovano diverse risposte alla sofferenza, nell'antico testamento generalmente viene vista come una punizione per gli inosservanti e impenitenti, ma già negli ultimi (cronologicamente) testi (per esempio Daniele) pare comparire una sensibilità diversa, di un indipendenza cosmologica del male. Essendo questo testo datato all'incirca nel 150ac. , suppongo che l'idea di un entità del male stesse maturando all'interno delle comunità ebraiche, la cui fortuna passate le leggendarie vicende deuteronomiche non era certo ai suoi fasti. Invasi da nord a sud  da cani e porci, devastati e demoliti da guerre e carestie, suppongo nemmeno gli ebrei veterotestamentari fossero più particolarmente soddisfatti della spiegazione della sofferenza come punizione divina, quando è troppo è troppo, per il popolo eletto da Dio.  E anche per gli Europei, passato il terremoto di Lisbona del 1755, direi che è un interpretazione abbandonata.
Gesù nasce (parrebbe) vicino al centro di espansione del cinismo in palestina, e il suo messaggio risulta (almeno a me) come una strana mistura di cinismo e di quel dualismo che le comunità ebraiche evidentemente avevano coltivato nel frattempo. Personalmente non riesco a concepire in maniera logica e coerente il messaggio di Cristo se non come dualista. Sono d'accordo con te nel dire che se dualismo è, è un dualismo mitigato, dove cioè il bene ha la prevalenza finale(Parusia) ma l'attesa è durata un po troppo. Risultava certamente credibile al tempo di Cristo, Paolo adirittura era convinto potesse accadere prima della sua morte. Ma onestamente, passati duemila anni, direi che questa risposta non è più particolarmente convicente per nessuno, così come quella punitiva non lo era più per molti ebrei quando nacque Cristo. Perlomeno, visto che il male è riuscito a resistere a Dio per tutto questo tempo, direi che i dubbi di Agostino (utente) sono fondati: non è che invece si tratta di manicheismo e il bene e il male si equivalgono costantemente senza mai sconfiggere l'un l'altro? Non è che Dio ha le mani legate? Si suol dire che il messaggio di Cristo è sempre attuale, lo si dice un po come un mantra senza rifletterci su, a giudicare da come sono andate le cose, direi che questo non si è rivelato vero e gli uomini hanno cercato altre risposte alla sofferenza e le hanno trovate nella chaos impersonale della natura. E considerata quanto hanno atteso prima di gettare la spugna (due millenni) direi che non hanno certo mancato di pazienza, non sono loro a non essersi presentati all'appuntamento della Parusia..
#3274
Citazione di: baylham il 29 Marzo 2019, 10:48:22 AM
Sul non primato della politica ho già dedicato un argomento. Chiunque creda nel primato, nel potere della politica, può facilmente dimostrarlo, risolvendo alla radice il problema dell' ur-fascismo o qualunque altro problema di natura politica. Se non è in grado lui perché mai gli altri dovrebbero essere in grado?
Infatti la politica è l'unica forza che possa fermare il fascismo, con una soluzione molto semplice: finanziare le scuole. Davvero non serve altro.
Il fascista invece pensa di raddrizzare le persone con la forza, che sia del mercato o delle armi, non ha interesse a partire "dal basso", preferisce coercire dall'alto e pianificare le menti prima che il mercato. E finchè la politica aveva una predominanza, le scuole erano decentemente finanziate, e lo sono ancora nei paesi dove la politica non è messa alle corde dai debiti. Chi ha portato le spese dell'istruzione ai minimi storici è chi non vede un interesse concreto (perchè l'unico interesse è quello del denaro) nel finanziare le scuole, perchè non c'è un ritorno immediato che risani i debiti. Al massimo si fa un corso preassuzione per insegnare le basi del rispondere al telefono, ma studiare storia e letteratura, gli antidoti al fascismo? Tempo fa un noto laureato alla bocconi aveva persino proposto di toglierle di mezzo, tanto non si lavora con quelle e non si produce niente, a che servono?Che cosa l'hai letto a fare Leopardi? Hai diminuito il Pil e basta.
Serve una volontà politica che si interessi del benessere e della cultura "a qualsiasi costo" per avere buone scuole, ma "qualsiasi costo" non è una voce fatturabile.  Dare la colpa ai populisti per la ricerca del risultato del breve periodo, è come dare del cornuto all'asino. C'è un intera classe dirigente votata al profitto che si sta rosicando letteralmente la terra da sotto i piedi, rovinando il pianeta, e questi dovrebbero essere i modelli del lungo periodo. Quelli delle 2 televisioni al prezzo di 1, ora si lamentano che i politici fanno le stesse promesse illusorie, l'ironia è forte e amara.  Che Trump e Berlusconi siano campioni del mercato, prima che populisti massimi, pare sfuggire alla tua analisi. Anche il populismo non nasce sotto i cavoli, ma è storicamente nato (ed è innegabile) in quella cultura mercatista che secondo alcuni dovrebbe essere la soluzione!
#3275
Citazione di: paul11 il 28 Marzo 2019, 21:08:47 PMSe il male esiste è perchè ontologicamente è comunque concesso da Dio, diversamente non dovrebbe esserci e dovremmo vivere già in Paradiso..Se Dio concesse ad un angelo disubbediente "luminoso" Lucifero di disobbedire con altrettanti angeli "ammutinati" e Dio non li ha annientati, è perchè è altrettanto concesso il libero arbitrio(scelta fra il bene e il male) compreso agli umani e predicato da Gesù( il demonio appare come tentatore nel deserto dello stesso Gesù,così come scaccia il demonio da indemoniati,posseduti dal demonio)
L'idea che il libero arbitrio risolva il problema del male, a mio avviso, fa acqua da parecchi versanti. Innanzitutto il libero arbitrio non ha nulla a che fare con il male impersonale, che purtuttavia esiste ed è nel regno di Dio perciò il libero arbitrio non spiega come una singola epidemia di influenza possa aver mietuto quaranta milioni di vittime, non fu arbitrio di nessuno. Ma anche volendo trascurare il male impersonale (che pur esiste, e su cui Dio può intervenire, stando alle scritture ed in particolare all'antico testamento) rimane un secondo problema, ovvero l'esistenza del paradiso. Se esiste un paradiso dove il male non esiste, ciò significa che in paradiso saremo privati del libero arbitrio, e ciò non spiega perchè il paradiso non sia ora anzichè domani o dopo la morte. Se Dio può far si che esista il paradiso, perchè non privarci ora del libero arbitrio? L'esistenza del male rimane quindi conseguenza dell'inazione di Dio e non del libero arbitrio dell'uomo.
#3276
Citazione di: baylham il 28 Marzo 2019, 16:48:14 PM
E' una tua interpretazione che non condivido.
La sovranità del popolo non implica l'onnipotenza della politica, tanto meno di un governo o di una maggioranza.
Nel caso di Eco il significato delle sue affermazioni è completamente distorto: non ha proposta alcuna censura informatica, ha invece proposto un nuovo ruolo per gli intermediari dell'informazione, i giornalisti, data la nuova tecnologia della rete.
Il problema insolubile è la tolleranza degli intolleranti.
Ogni politica è espressione di un potere e di una tecnica.
Tu la vedi come "onnipotenza" semplicemente perchè pensi che il mercato sia un riflesso della natura e che necessiti dell'onnipotenza politica per essere governato, io non vedo nessuno bisogno di onnipotenza, ma di un semplice primato. Detto questo, Sechi ha fatto un discorso molto ampio e interessante parlando di un fascismo instintuale. Io sono perfettamente d'accordo (a parte che non userei il termine fascismo, tantopiù dovendo usare un prefisso come "ur" per renderlo fruibile), e quello che è importante di questo, è che abbiamo centinaia di esempi storici per capire come esso si sviluppi. E quello che si vede nella storia, è che il fascismo non nasce sotto i cavoli, nasce come reazione ad una classe diriginte insensibile verso il popolo, arrogante verso la povertà e l'ignoranza, e che si autotutela attraverso giusticazioni metafische (dio, mercato, altro) e un altra serie di importanti cause..
La prima cosa che fece Hitler al potere non fu gasare gli ebrei, ma regalare dentiere gratis a tutti quelli che non se la potevano permettere, perchè indebitati nei debiti di guerra che a Versailles erano stati sovrastimati con intenti punitivi e pedagogici.  Quelli che oggi puniscono con i debiti, commettono la stessa identica cretinaggine, e poi piangeranno il fascismo di domani.
#3277
Ciao Agostino, benvenuto anche da parte mia!
Non mi sembra di vedere nessun problema particolare con la tua stesura, e anche se ci fosse importante è capirsi, solo ti suggerirei di evitare di usare il grassetto da cima a fondo. Riguardo alla tua domanda, penso che per cristianesimo intendi "cattolicesimo attuale", e penso che in questo caso i frati ti abbiano suggerito bene, la dottrina cattolica è in qualche modo monista. Personalmente (ma è un fatto di interpretazione) penso che non lo sia sempre stata, particolarmente agli esordi, gli elementi dualistici (non direi strettamente manichei) sono preponderanti e possono essere trovati ovunque nei testi. Purtroppo l'interpretazione dualistica è andata perduta con gli gnostici, i cui testi ancora sono parzialmente introvabili (in particolare il vangelo segreto di Marco) e perciò non è sopravissuta al tempo una vera e propria dottrina gnostica che possa rispondere a questa ed altre importanti questioni (in particolare la teodicea, insolvibile da un punto di vista monista) perciò spero che qualcuno più dotto di me possa risponderti, ma ci sono seri problemi di fondo nel farlo. E' un ottima domanda comunque (secondo me) che se approfondita a dovere può aiutare molto a riflettere. Aggiungo solo che ritengo scorretto parlare di manicheismo perchè anche nel caso fosse sopravvissuta una dottrina dualista, sarebbe una cosidetta dottrina dualistica "mitigata", dove il male ha una sua indipendenza cosmologica, ma è comunque in qualche modo sottoposto al bene, a differenza del manicheismo dove le due forze teoricamente si equivalgono e sono in eterna lotta. Saluti e auguri di una proficua partecipazione.
#3278
Citazione di: baylham il 28 Marzo 2019, 10:07:49 AM
Sono perfettamente d'accordo con la frase incriminata. Se mi spieghi che cosa c'entra con il fascismo ti sarò grato.
La frase "incriminata" dice in soldoni che il mercato è sovrano del popolo, non penso di doverti spiegare perchè tale affermazione nasconde un profondo spirito antidemocratico. Antidemocratica è anche la famosa affermazione di Eco su internet e gli imbecilli. La democrazia è forse il più inefficiente sistema di governo che sia stato mai pensato, lo sapeva Socrate e lo sappiamo anche noi. La tolleranza per gli "imbecilli" sta alla base della democrazia, chi li detesta e li espropria del potere, a favore dell'efficienza del sistema, aspira a regimi non democratici, che essi siano fascisti o tecnocratici per me poco importa, persa la democrazia c'è solo la guerra, dei mercati o delle bombe, in ogni caso sono due destinazioni a cui non aspiro e che sono egualmente ripugnanti dal mio punto di vista.
#3279
(tratto da wikipedia)

Il formaggio e i vermi
Il titolo del libro è tratto da un verbale del processo nel quale l'imputato descrive come crede si sia formato il cosmo: in un caos primordiale, i quattro elementi (acqua, aria, terra e fuoco) erano tutti fusi insieme. Il caos si va poi condensando in una massa come il formaggio nel latte e dentro di esso, proprio come si creano i vermi nel formaggio, nascono gli angeli e Dio, per volontà della Santissima Maestà. Nel corso del libro, l'autore mostra come dietro a questa descrizione della Cosmogonia si celino influssi della Bibbia e di altri libri conosciuti dal mugnaio friulano, ma anche elementi della cultura popolare, alcuni dei quali presumibilmente di origine antichissima. L'idea della nascita del vivente dal non vivente (i vermi dal formaggio), peraltro, era in quel periodo appannaggio della cultura ufficiale e non solo delle credenze popolari, e paradossalmente era considerata un'idea di tipo scientista in quanto contrapposta all'idea di creazione da parte di un essere superiore.
Il libro non si limita solamente a trattare la vicenda del mugnaio friulano, ma interviene autorevolmente su due grandi questioni storiografiche.


Come appendice al topic : https://www.riflessioni.it/logos/tematiche-spirituali/cos'e-la-vita-e-da-dove-viene/msg31410/#new

Il libro è frubilissimo e a tratti persino divertente, se non fosse che racconta in realtà una storia tragica. Per conto mio molte delle affermazioni di Ginzburg non sono supportate da opportune considerazioni e rimangono un pò "campate in aria" , allo stesso tempo la contestualizzazzione di Menocchio è lasciata alle conoscenze del lettore, ma questo a mio avviso è un difetto di un po tutte le "microstorie".
Approfondendo il pensiero di Menocchio non si può che rimanere impressionati davanti alla sua cinica onestà ed intuito, il linguaggio vernacolare aggiunge quel pizzico di simpatia e familiarità. Se peraltro consideriamo le attuali teorie sulla formazione della terra e della luna, esse si adattano perfettamente alla metafora della cosmologia di Menocchio, perciò tanto di cappello per questo mugnaio "scientista", e tanto di cappello a Ginzburg per aver portato alla luce questo piccolo capolavoro microstorico.
#3280
Citazione di: anthonyi il 28 Marzo 2019, 06:33:08 AM
Ciao Inverno, ammetto che quella frase sia stata infelice, ma la tua interpretazione del "fascismo pedagogico" è a mio parere controfattuale. La democrazia è anche educazione alla stessa, ed è fatta di rispetto per le istituzioni e per l'esperienza di chi sa. Al contrario il fascismo le istituzioni le umilia, ed incarcera le persone competenti perché la loro competenza diventa denuncia dell'incompetenza del fascismo. Nel conflitto tra l'odierno populismo che governa l'Italia e le istituzioni Europee (Ma non solo Europee, solo 9 mesi fa abbiamo avuto un leader populista che voleva mandare sotto processo Mattarella perché non aveva ceduto alle sue pretese) io il fascismo lo associo molto più ai primi che ai secondi.
Un saluto
Quella frase l'ha detta uno e la pensavano in mille, l'ho segnalata non per predermela con il bavarese (che anzi ringrazio per aver rotto il muro dell'ipocrisia), ma per dire che quello è lo spirito europeo. Non ho granchè simpatia per gli sgangherati Italiani, ma finchè il parlamento europeo non avrà poteri formali e di fatto, finchè l'ecofin non sarà eletta, l'educazione alla democrazia possiamo tranquillamente tenerla nelle scuole italiane, visto che in quelle di Strasburgo si trovano solo copie di Platone (come in tutte le non-democrazie).

[ Potevo scrivere qualcosa di più intelligente per commemorare il mio post numero 1000. Perdonatemi]
#3281
Citazione di: Jacopus il 27 Marzo 2019, 08:31:05 AM
Che il modello amico/nemico  possa essere stato assorbito in qualche modo dall'antifascismo è verosimile ma affinché non si torni alla notte delle vacche tutte nere è necessario differenziare: il fascismo è una categoria mentale, uno stato della mente che affonda le sue origini nella personalità autoritaria, nel maschio alfa, nella tradizione che taglia il nodo di Gordio invece di provare a scioglierlo. In questo concordo con Tersite. L'antifascismo è apertura verso un modello emancipatorio, sempre in salita perché deve fronteggiare la nostra storia biologica e culturale. In questo senso fascismo e antifascismo sono antitetici e impossibili da equiparare.
L'antifascismo però soffre di un altro è più grave disturbo: è diventato un simulacro. L'antifascismo è opera e parola attiva contro tutti i processi che schiacciano l'uomo, mentre oggi, per tanti motivi è ridotto a corone di alloro secche appoggiate a cippi anonimi. E il peggio è che quegli stessi uomini che appoggiano le corone, nei fatti e nelle parole sono, nel migliore dei casi, collusi o "zona grigia". L'antifascismo significa essere pronti a morire. Chi è pronto a morire per la libertà?
Del maschio alfa non ci sarebbe nessun bisogno, in un antropologia positiva. E' nell'antropologia negativa, nel rifiuto del caos e nella ricerca dell'ordine salvifico che possa mitigare l'homo homini lupus, che il totalitarismo trova terreno fertile. Il fascista è intimamente ossessionato dai torti tra gli uomini, ne è stupefatto, chiude il pugno e lo sbatte sul tavolo per raddrizzarli. E in questo hanno secondo me parzialmente ragione Ipazia e Sgiombo, nell'indicare come "fasciste" la prassi politica di alcuni figuri ed alcune istituzioni, perchè si intravede nel loro predicato quella sfiducia cosmologica nell'individuo che deve essere "pedagogizzato". Non suonano fanfare e non si fanno marce, ma frasi tipo "il mercato vi insegnerà a votare" che sono risuonate tempo fa, non sono meno "fasciste" di qualche svalvolato che saluta delle tombe con il braccio alzato. Sono proprio fasciste (e non totalitariste e o nazionaliste) perchè sono sgangherate, retorica senza sostanza, senza nemmeno una patria da difendere, ma cercano solo un uomo da educare ad obbedire per uno strano, malevolo  e perverso senso estetico dell'ordine e della giustizia che colpirà i "peccatori" (oggi "debitori"). Non sono per niente d'accordo con Sgiombo su Churchill.  Simpatie personali del personaggio a parte, la gran bretagna e la sua magna charta, la common law della società al centro della società sono baluardi antifascisti dai tempi del medioevo, prima ancora che l'assolutismo francese facesse capolino con il cesarismo napoleonico. Non a caso hanno voluto la Brexit, proprio sentendo lo stesso odore di fascismo che sente Sgiombo.
#3282
Citazione di: Freedom il 26 Marzo 2019, 11:20:28 AM
Ma la vita cos'è e da dove viene? In altre parole: a parte le definizioni scolastiche (movimento, capacità riproduttiva, etc.) come possiamo rappresentarci la vita? E ancora: c'è un momento preciso nel quale possiamo individuare l'apparire della vita? Nel senso: possiamo individuare quando un sasso, un minerale acquisisce, appunto, la vita? E se ci riuscissimo potremmo almeno immaginare da dove viene la vita?
Probabilmente dal sole? Intesa la provenienza come "conditio sine qua non" , perchè altrimenti la "provenienza" non si spiega (se non in un ottica panspermica, troppo complessa al momento da considerare). Sarà una risposta "scolastica" ma stiamo cercando vita nell'universo, e attualmente a parte rare eccezioni come campi gravitazionali lunari che potrebbero riprodurre le condizioni necessarie alla vita anche in zone molto distanti dal sole, il consenso è che la vita (intesa nella sua accezione terrestre) possa esistere solamente ad un certa distanza dal sole, non troppa e non troppo poca, il che fa del sole (o meglio fa delle stelle) la condizione prima necessaria alla vita (più dell'acqua che potrebbe essere sostituita da qualche altro liquido). Non solo in termini di calore necessario ai processi vitali, ma anche in termini di molecole sufficientemente complesse per sostenere la vita (da qui la famosa "frase per canzoni" che recita che "siamo polvere di stelle"). Praticamente tutta la vita terrestre è orientata al sole, ogni albero, ogni alga, ogni filo d'erba indica spontaneamente il sole come la sua sorgente di vita. Gli unici ad avere dubbi su questo globo riguardo alla provenienza della vita sono gli esseri umani, perchè tutte le altre forme di vita paiono non avere dubbi a riguardo, lottando disperatamente fino alla morte per un cosidetto "posto al sole". E se qualcuno volesse obiettare che questa risposta non è abbastanza "spirituale" ricordo che gli antichi hanno costruito praticamente tutti i sistemi religiosi in riferimento alle stelle e al sole, seppur ce ne siamo dimenticati.
#3283
Visto che Sari è in vena di delucidazioni ne avrei qualcuna da chiedere anche io..

- Visto che ti sei detto possibilista riguardo ai vegetali, perchè non i funghi? Sono molto più vicini al regno animale di quanto lo siano i vegetali, e alcuni micologi (tra cui il grande Paul Stamets) hanno più volte avanzato l'ipotesi che siano "coscienti". In un certo senso sono i funghi il "vero respiro della foresta", (sicuramente più del vento tra le foglie), o per ancora meglio dire in metafora "internet della foresta". Non sarei dispiaciuto di rinascere boleto, molto più dispiaciuto di rinascere amanita (o altro "velenoso") perchè purtroppo c'è una folta schiera di ineducati che li prendono a bastonate quando li vedono. :(

- Non ho tralaltro mai capito se il circolo delle rinascite sia un sistema chiuso terrestre, o prenda in considerazione l'intero universo. Nel secondo caso sarebbe interessante come l'esperienza di una rinascinata interplanetaria possa avvenire.. Perchè se è probabile che esista vita al di la della terra, non è per niente detto che essa si basi sul DNA o sul carbonio e l'ossigeno.. Insomma, tradurre l'esperienza mortale di questo pianeta, in una forma di vita che potrebbe essere quella di una piovra a metano, non è per niente intuitivo quanto cinghiali e canguri!L'idea comunque non è preclusa se si prende in considerazione l'ipotesi della panspermia.

Ciao :)
#3284
Citazione di: sgiombo il 21 Marzo 2019, 10:39:21 AM
Non capisco l' affermazione che i panelli solari producono 40 volte le radiazioni (penso gamma e x, cioé quelle dannose alla salute e oltre certe dosi letali) del nucleare (a parità di energia prodotta?).

Comunque il problema del nucleare non sono le radiazioni prodotte "fisiologicamente" (che in teoria dovrebbero essere di infima entità (sic!) ma quelle conseguenti "fughe" da guasti e malfunzionamenti e incidenti di varia gravità, fino a quelli catastrofici già verificatisi (che non é detto siano i peggiori; non mi tocco nulla non essendo superstizioso).
Oltre ad un adeguato smaltimento (o meglio: stoccaggio) delle scorie per tempi "biologici".

Ma esistono anche misure che sarebbero efficacissime, anche se sono dolorosissime, "politicamente difficilissime da realizzarsi" eppure teoricamente possibili come il controllo demografico e un drastico ridimensionamento del consumismo pro-capite (medio, tenendo conto del pollo di Trilussa).


D' altra parte soluzioni facili e indolori non ce ne sono: se c'é chi favoleggia di fonti di energia inesauribili e non inquinanti (nucleare di fusione, magari "fredda", fissione nucleare di xesima generazione, ecc.) o é uno sprovveduto ignorante (di termodinamica) o é in perfetta malafede.
Sono 40 volte rispetto al nucleare, e 80 volte rispetto al carbone. Fonte completa: tab.45 pag 76 https://www.unscear.org/docs/publications/2016/UNSCEAR_2016_Annex-B-CORR.pdf . Quando dicevo che i minatori cinesi non se la passavano bene mi riferivo anche al fatto che sono esposti a quantità di radiazioni considerevoli senza avere l'equipaggiamento necessario a schermarle. Incidenti peggiori di quelli di Chernobyl sono difficili da immaginare, per il fatto che la tecnologia usata li era totalmente inadeguata.

Sono d'accordo con te riguardo alle "dolorosissime ed efficacissime". Ripeto, non supporterei mai il nucleare se quelle soluzioni fossero disponibili, ma mi sembrano semplicemente impossibili prima di "sbatterci di naso", cosa che vorrei onestamente evitare..

Riguardo al "totalmente riciclabili" invece le nazioni unite non paiono molto d'accordo, infatti ci segnalano che il primo mondo scarica sul secondo\terzo dal 60 al 90% dei prodotti elettronici (compresi pannelli, inverter, batterie etc)  questi ultimi poi li riciclano sotterrandoli e inquinando con cadmio zinco e altri elementi tossici falde e terreni. https://www.unenvironment.org/news-and-stories/press-release/illegally-traded-and-dumped-e-waste-worth-19-billion-annually-poses
Evidentemente nemmeno nel terzo mondo si trova conveniente riciclarli, e se non ci riescono loro con quel costo di manodopera, vorrei ben vedere quando sarà convieniente per noi...
#3285
Si, è possibile che nel futuro la tecnologia ci consegni rinnovabili che producono "dieci volte" quelle attuali (anche le batterie dovrebbero contenere dieci volte quelle attuali) ma per ora crescono ad un tasso ragionevole del 1% annuo. Lo stesso tasso a cui è aumentata l'efficienza del nucleare e le altre fonti. Se ci sarà un punto di svolta drastico, lo vedremo e valuteremo, potrà esserci sia nell'efficienza del solare che sulla sicurezza del nucleare. Io non ho messo il nucleare in contrapposizione al solare, io mi interesso di chi può OGGI ragionevolmente sostituire il carbone, non fra quaratanni ipotizzando tecnologie che non esistono attraverso esercizi di fantasia, per queste cose devi chiedere a Elon Munsk. Oggi sappiamo che per produrre lo stesso terawatt di energia elettrica le rinnovabili utilizzano 17 volte le quantità di materiali del nucleare,  occupano 450 volte lo spazio a terra per la produzione, producono 3 volte la CO2, il costo al kw è circa 3 volte, e producono 40 volte le radiazioni  (il solare, non l'eolico, per via dell'estrazione dei minerali rari necessari ai pannelli). Tutti dati delle nazioni unite, non presi da qualche blog. E tralaltro sappiamo che vivere in una città inquinata ha un indice di mortalità tre volte superiore rispetto ad essere un "ripulitore" di Chernobyl. E non mi risulta un piano per riciclare i pannelli dove si possa leggere costi e benefici, perciò non capisco come tu sia sicura siano "totalmente riciclabili", sarei molto interessato visto che non vedo l'ora di "riciclare" i miei. Questo è quello che sappiamo oggi, se domani troveremo una pallina di gomma che produce 10 milioni di gigawatt, sarò ben contento di avvocare per il suo utilizzo.