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Messaggi - Eutidemo

#3286
Avete assassinato qualcuno dopo le ore  22,30 del 30 ottobre, e la polizia vi chiede un alibi per la notte tra il 30 ed il 31 ottobre?
Se non intendete confessare il delitto, potreste pensare di avere solo due possibilità:
a)
Raccontare che, all'ora dell'omicidio (poniamo le 23,00), eravate a soli in casa; ma è un alibi che, ovviamente, serve a poco.
b)
Ovvero cercare di inventarvi un alibi falso per quell'ora (poniamo le 23,00), ma è una cosa che potrebbe ritorcervisi contro, se la polizia lo scopre.
Però, in realtà, c'è una terza possibilità, che, io, in un mio raccontino giallo scritto nel 1971, chiamai il "falso alibi dell'innocente imbecille"; il quale, invece, dovrebbe più correttamente chiamarsi il "falso alibi del colpevole paraculo"!
E adesso vi spiego come funziona!

SINTESI DELLA VICENDA
La sera del 30 ottobre 1975, in via Caravaggio, tranquilla strada residenziale tra i quartieri di Posillipo e di Fuorigrotta, la famiglia Santangelo si stava per sedere a tavola.
Per la precisione, si trattava di:
- Mimmo Santangelo, il "pater familias", che era nel suo studio insieme al cagnolino;
- Gemma Cenname, la moglie, che era in cucina indaffarata a preparare la cena;
- Angela Santangelo, la figlia diciannovenne, che era seduta sul letto nella camera matrimoniale, in pigiama e febbricitante.
***
Qualcuno suonò il campanello, per cui Mimmo andò ad aprire seguito dal piccolo Yorkshire Terrier che abbaiava festante; ed ecco che in casa entrò l'ospite misterioso.
Il padrone di casa, evidentemente, lo conosceva molto bene,  visto che gli offrì perfino un bicchiere di liquore nel suo studio (vennero ritrovati i due bicchieri).
***
Dopo aver degustato il liquore, però, l'ospite colpì a tradimento Mimmo Santangelo con un oggetto contundente; poi si avventò sul povero cagnolino soffocandolo per impedirgli di attirare l'attenzione con il suo abbaiare disperato.
***
Quindi si diresse in cucina dove tramortì la moglie Gemma; mentre dalla stanza da letto faceva capolino Angela, atterrita dai rumori, per vedere cosa succedeva.
***
Quest'ultima, però, non ebbe neanche il tempo di capire cosa stesse accadendo,  perchè venne a sua volta colpita al volto con tale violenza che morì sul colpo.
***
Ma i genitori non sono ancora morti,  per cui l'assassino li uccide a coltellate; poi  torna sulla soglia della camera da letto dove c'è il corpo di Angela.
Non accorgendosi che è già morta, la sventra con due coltellate al ventre e altre cinque al collo.
***
Poi l'assassino trascina i corpi di tre delle quattro vittime nella vasca da bagno e deposita lì, una sopra l'altro il cane e i genitori di Angela; quest'ultima, invece, visto che la vasca è ormai troppo affollata, la lascia sul letto avvolto in un tappeto intriso di sangue.
Tali dettagli, lasciano pensare che l'assassino abbia voluto che il fetore dei cadaveri ritardasse il più possibile ad essere percepito fuori della porta dell'appartamento;  ciò allo scopo di far pensare, almeno per qualche giorno, che la famiglia fosse partita per un viaggio.
***
Dalle 23 alle 5 del mattino i vicini sentono  rumori continui, ma pensano ad un trasloco.
***
L'assassino (e/o gli assassini) lascia(no):
- un'impronta di scarpa taglia 42 nel sangue;
- delle cicche di sigaretta, tra cui una di marca Gitanes;
- una traccia della mano sporca di sangue sul davanzale di una finestra;
- un paio di guanti di gomma nel bagno.

SINTESI DELLE INDAGINI
Venne subito indagato Domenico Zarrelli, nipote di Gemma Cenname, figlio di un presidente di corte d'Appello e fratello di un avvocato (e poi divenuto avvocato anche lui); all'epoca era un giovanotto con un passato alquanto turbolento.
A carico di Zarrelli sussistevano vari elementi indiziari, tra i quali, in breve:
a)
Quella notte, un testimone riferì di averlo visto spostare la macchina di Mimmo Santangelo, da dove era solitamente parcheggiata (sotto casa) in un'altra strada un po' più lontana; probabilmente per far pensare, almeno per qualche giorno, che la famiglia fosse partita per un viaggio.
b)
Presentava delle ferite sulla mano destra, compatibili con una recente colluttazione.
c)
Quanto al movente, venne accertato che Domenico era uno studente scapestrato, amante della dolce vita, delle donne e delle auto di lusso e sempre ricoperto di debiti; per cui era sempre in cerca di qualche parente che gli facesse un prestito.
Tra cui soprattutto la zia Gemma; che era tra le persone che avevano più volte aiutato Domenico (ed era stata la più "spremuta" di tutte).
Per cui la polizia  suppose che Zarrelli avesse ucciso lo zio adottivo "in stato d'ira", dopo che questi gli aveva negato un ennesimo prestito; e che, poi, avesse dovuto necessariamente eliminare le uniche due testimoni.
La Procura, quindi, concluse che il colpevole era lui, e lo rinviò a giudizio.

SINTESI DEI PROCESSI
Dopo alterne vicende, in estrema sintesi, Domenico Zarrelli venne assolto con sentenza definitiva, grazie al "ragionevole dubbio" di cui all'art.533 c.p.
Ed infatti:
a)
La testimonianza di coloro che lo avevano visto spostare la macchina della vittima venne ritenuta poco affidabile, a causa della scarsa luce notturna; ma, soprattutto perchè si ritenne che Zarrelli fosse troppo alto per poter guidare agevolmente la vettura dello zio.
b)
Le ferite sulla mano risultarono, sì, compatibili con una recente colluttazione; però potevano essere attribuite anche ad altre cause.
c)
Zarrelli non calzava il numero 42, come quello di un'impronta lasciata nell'appartamento; venne infatti esclusa l'ipotesi di un'impronta simulata, ovvero di altri complici.
d)
Quanto al movente, venne, sì, accertato che Zarrelli era sempre ricoperto di debiti e che spesso batteva cassa dalla zia; ma la circostanza   che avesse ucciso lo zio adottivo in stato d'ira, dopo che questi gli aveva negato un ennesimo prestito era meramente congetturale, e, quindi, irrilevante ai fini probatori.

IL FALSO ALIBI "GIUSTIFICANTE"
Paradossalmente, però, quello che più di tutto contò ai fini della sua assoluzione, fu la circostanza che lui si era difeso, sì, con un alibi assolutamente "falso", ma, nello stesso tempo, anche del tutto "inconguente"; per cui si ritenne che solo un innocente avrebbe potuto raccontare una cosa del genere.
***
Ed infatti:
- dichiarò che quella sera era stato al cinema (il che non era vero);
- ma in un orario diverso da quello del delitto.
Lascio raccontarlo a lui in prima persona!
(password: "logos")
https://www.dailymotion.com/video/x86leka

IL MIO RACCONTINO GIALLO DEL 1971
Quando ascoltai anch'io questa eccezionale registrazione, nella bellissima trasmissione "Il giallo e il nero", rimasi letteralmente esterrefatto; ed infatti, soprendentemente, essa corrispondeva in tutto e per tutto all'espediente a cui era ricorso un "assassino immaginario" in un raccontino giallo che avevo scritto a vent'anni, nel 1971 (e che poi avevo sfruttato nell'estate del 1972 per inscenare un finto processo dal vivo con alcuni amici, ma che non venne mai pubblicato).
***
Ed infatti:

a)
In un altro mio precedente racconto, avevo ipotizzato il classico caso dell'alibi  "precostituito" nell'ambito di un delitto "premeditato"; nel quale l'assassino entra nel cinema alle ore 20,30 facendosi ben notare dalla cassiera, ne esce travestito alle 21,00, uccide la vittima alle ore 21,30, torna nel cinema con un altro travestimento alle ore 22,00, ed esce a fine spettacolo alle ore 22,30, senza travestimento e facendosi ben notare da più persone.
Ed infatti, all'epoca, si entrava e si usciva dai cinema in qualunque momento, a prescindere dall'"inizio dello spettacolo".

b)
In un mio successivo racconto, invece, avevo ipotizzato l'ipotesi (molto più complicata per l'assassino) nella quale l'omicidio  non era stato affatto "premeditato" in anticipo, ma era avvenuto d'impulso, sul momento.
In tal caso, infatti:
- o l'assassino, se riesce a trovarli,  si compra a posteriori dei testimoni molto attendibili (che poi, però, possono ricattarlo a vita);
- oppure ricorre alla solita "storiella" del cinema, del teatro, dello stadio ecc., raccontando che era lì al momento del delitto.
Ma, come la cronaca nera testimonia (anche nel caso di Zarelli) si tratta di un espediente davvero "idiota", perchè la polizia ci mette poco a scoprire che è falso.
E allora?
***
E allora, nel mio raccontino, l'assassino fa il seguente ragionamento: "Sai che c'è? Io, se mi chiedono un alibi, racconto che sono stato al cinema in un orario incompatibile con quello dell'omicidio (che invece, ovviamente, rammento benissimo); quando, poi, però, si scopre che non era affatto vero, faccio finta di 'cadere dal pero', e dico alla polizia: <<Mannaggia, scusatemi se ho mentito, ma, poichè ero stato indagato a causa del mio movente, per paura, mi sono inventato alla bell'e meglio un "alibi" fasullo>>.
Però, ragazzi, suvvia: Se fossi stato davvero colpevole, l'alibi me lo sarei inventato per l'ora del delitto, e non per un'altra ora.
Non vi pare?"
Così, nel processo simulato con alcuni amici dell'estate del 1972:
- il colpevole venne assolto ai sensi dell'art.533 CPP, perchè il suo argomento difensivo lo fornì dello scudo del "ragionevole dubbio";
- non potè neanche essere condannato per falsa testimonianza, perchè non era un "testimone", bensì un "imputato", il quale ha il pieno diritto di mentire (*).


EPILOGO
Come ho detto, Zarelli venne assolto, ed è stato pure risarcito dallo Stato per danni morali e materiali con un milione e quattrocentomila euro.
Nel 2011, però, il procuratore aggiunto Giovanni Melillo ordinò che venissero nuovamente analizzate con i più moderni mezzi scientifici le tracce biologiche presenti sulla scena e prelevati da un bicchiere, delle cicche di sigaretta e un asciugamano macchiato di sangue; e, nel 2014 giunse la conferma che quel DNA appartiene indubbiamente a Domenico Zarrelli e ad altri due soggetti non identificati che potrebbero avere agito in concorso con l'uomo.
Però, secondo il principio del "ne bis in idem", Zarelli ormai non può più essere processato una seconda volta con la stessa accusa; anzi, gli stessi reperti che avrebbero costituito un importante punto di partenza per la riapertura del caso sono stati distrutti prima che il Gip potesse pronunciarsi sulla riapertura delle indagini.
Per cui la strage di via Caravaggio, 42 anni dopo, resta ancora impunita; almeno, dalla giustizia di questa terra!
***
NOTA (*)
Se il diritto di difesa, è, secondo il dettato dell' art. 24 Cost., inviolabile , ne discende che I' imputato ha il diritto di difendersi nel modo che ritiene più opportuno e con le modalità che reputa più convenienti.
Per cui, se l'imputato, al fine di resistere all'accusa che gli viene mossa, decide di effettuare una ricostruzione della sua condotta difforme dal vero, questo suo atteggiamento rientra a pieno titolo nel suo inviolabile diritto di difesa.
A questo si aggiunga che, le regole che governano l'istruzione dibattimentale, non prevedono, per l'imputato, al momento in cui deve sottoporsi all'esame ex art. 503 cpp, l'obbligo del giuramento previsto per i testimoni ed i consulenti.
#3287
Ciao Ipazia. :)
In effetti, trovo davvero  ostico pensare che una successione di punti "adimensionali" possa produrre un linea "monodimensionale"; come ho detto, mi sembra come pensare ad una casa di mattoni costruita senza mattoni.
Ed anche, posto che si vogliano considerare "esistenti" anche dei mattoni "adimensionali", trovo davvero  ostico pensare che una casa di tre piani possa essere composta dello stesso identico numero di mattoni di una casa di trenta piani.
***
Quanto, invece, al pensare che da 1 si passi per accumulazione a 2, non lo trovo affatto "ostico", bensì, semmai,  un po'  "tautologico"; ed infatti dire che 1+1 equivale a (dire) 2, è come dire che un animale con "due gambe", come l'uomo, è un "animale bipede".
***
Un saluto! :)
***
#3288
Ciao Viator. :)
In verità, "definire" qualcosa "indefinibile" suona un po' contraddittorio; tuttavia come  "calembour", lo ritengo senz'altro più che accettabile e condivisibile, almeno per quanto riguarda il "punto".
***
Secondo me i "concetti" sono delle "astrazioni", utili per indicare l'"archetipo" di oggetti che esistono materialmente, ma che non corrispondono a nessuno di essi in particolare: ad esempio "la sedia" è un concetto "archetipico", "desunto" dalle caratteristiche comuni a tutte le singole "sedie", ma, ovviamente, non è affatto "una sedia".
***
Quanto alla definizione di "punto", sebbene "indefinibile" non significhi necessariamente "inesistente", forse, invece, potrebbe definirsi tale ciò che è privo di dimensioni spaziali di qualsiasi tipo; come, appunto, il "punto".
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Un saluto! :)
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#3289
Ciao Bobmax
A parte il fatto che il "punto" è un concetto "geometrico", e non "matematico", tutto sommato penso che il tuo ragionamento possa considerarsi valido per entrambi gli ambiti; almeno a livello di "astrazione".
Ed invero, il pensiero "geometrico" (.), così come quello "matematico" (1),  seppur nato dalla osservazione del mondo fisico, se ne è man mano distaccato, fino a costituire un mondo "razionale" a sé.
Al riguardo, sono d'accordo con te che:
- confondere il mondo razionale con il mondo reale, checchè ne dica Hegel, costituisce un grave errore;
- usare il mondo razionale per capire il mondo reale, invece, è uno dei massimi traguardi della mente umana rispetto a quella animale (che a volte è molto intelligente, ma è incapace di astrazione).
***
Un saluto! :)
***
#3290
Da bambino trovavo alquanto difficoltoso riuscire a comprendere che cosa fosse un punto; ora che sono vecchio, invece, lo trovo ancora più difficile.
E adesso vi spiego perchè!

***
Alle elementari mi insegnarono che una linea (ad es., una retta) è un insieme infinito di punti; e che, il  punto, dunque, è l'elemento fondamentale della geometria, senza il quale non si darebbero né linee, né piani, né volumi.
E va bene!
***
Poi mi spiegarono pure che la geometria (almeno quella intuitiva) si basa sulla percezione di enti e figure geometrici di cui è possibile immaginare il corrispettivo empirico, percepibile mediante i sensi; ad esempio, un cerchio o un quadrato assolutamente "perfetti" in natura non esistono, però il loro corrispondente "reale" sicuramente sì.
E va bene!
***
Ma il punto, chi ne ha mai visto il suo corrispondente in natura?

IL CORRISPONDENTE IN NATURA DEL PUNTO
Il punto, possiamo indicarlo convenzionalmente su un foglio di carta, mediante una matita dalla punta molto sottile; però sappiamo benissimo che si tratta soltanto di un "segno convenzionale", che sta per "qualche cosa d'altro".
Quello segnato sulla carta, infatti, visto con una lente d'ingrandimento, è soltanto una piccola pallina nera; cioè un "cerchio", e non un "punto" (sebbene possa assumere anche altre forme, le più svariate).

***

LE OPINIONI DEGLI ANTICHI
Al riguardo, in estrema (e forse un po' eccessiva), possiamo ricordare:

1) Platone
Platone non parla mai del "punto" geometrico; però, nel Sofista, per bocca di Socrate, sembra farvi un riferimento indiretto parlando del'"uno".
Ed infatti scrive: "Occorre certamente dire, secondo un giusto ragionamento, che sia del tutto indivisibile ciò che è veramente uno."
Platone, per dire "indivisibile",  usa il vocabolo greco  "αμερές" (che vuol dire "privo di parti").

2) Aristotele.
A differenza di Platone, Aristotele (nella sua "Metafisica") fa invece una netta distinzione tra:
- il concetto di "uno" (1);
- il concetto di "punto" (.).
Ed infatti postula seguente distinzione:
- "ciò che è indivisibile ("αμερές") secondo la quantità e in quanto quantità, e che è indivisibile ("αμερές") in tutte le dimensioni e non ha posizione si chiama <<uno>>";
- ciò che, invece, è indivisibile ("αμερές") in tutte le dimensioni ma ha una posizione, si chiama <<punto>>".

3) Euclide
Euclide scrive: "Σημεΐόν έστιν ού μέρος ούθέν", cioè, "il punto è ciò che non ha parti"; utilizza, cioè, la stessa terimonologia di Platone e Aristotele, in quanto "αμερές"  deriva da  "μέρος" preceduto dall'"alpha steritokòn" privativo .
Non è ben chiaro, almeno per me, se la "definizione" di "punto" data da Euclide presupponga il concetto di "punto come unità" (che risale a Platone e, prima ancora, a Pitagora) oppure quella di "punto come ente razionale privo di dimensioni" (data da Aristotele); però a me pare che, "sostanzialmente", il grande matematico, non si discosti granchè dalla definizione di Platone, e da quella esplicitata in modo più articolato  da Aristotele.

LE OPINIONI DEI MODERNI
Il matematico Carl B. Boyer, riguardo a tale genere di definizioni, scrive: "Alcune definizioni non definiscono un bel niente! Ed infatti dire, come fa Euclide, che «un punto è ciò che non ha parti», non significa minimamente definire tali entità, giacché una definizione deve essere espressa in termini di concetti che vengono prima e che sono più noti delle cose definite." (Carl L. Boyer "A History of Mathematics, 1968).
***
Assunto, questo, che spesso (ma non sempre), viene recepito sui testi didattici delle scuole superiori, così come nel seguente: "Il punto non si può definire in alcun modo; ed infatti, in ogni scienza esistono dei concetti che si debbono supporre noti a priori e che, pertanto, non vengono definiti attraverso altre parole o altri concetti di quella determinata scienza. Ma la mancanza di definizione non è dovuta al fatto che i concetti in esame  sono così comuni e semplici da non aver bisogno di essere definiti, bensì  per una vera e propria impossibilità logica di definirli." (L. Cateni - R. Fortini, Il pensiero geometrico. Manuale di geometria per il liceo scientifico, Firenze, Felice Le Monnier, 1975, p. 3.)
Evviva la sincerità!
***
In modo molto più "spiccio", su un altro testo di geometria trovo scritto: "Il punto è un ente geometrico che non ha dimensioni ed è indicato generalmente  con una lettera stampatella maiuscola: A" (Rinaldo Cigna - Marina Devalle, Matematica (2 voll.), Milano, Casa Editrrice Tramontana, 1967, vol. 1, p.  192).
Evviva lo spirito pratico!

LA MIA (NON) OPINIONE
Sul "punto" devo confessare di non riuscire a farmi una vera e propria opinione, in quanto:
- capisco benissimo il significato del "lemma" denominato "punto", perchè lo uso (e lo scrivo) in continuazione;
- però mi sfugge completamente il "concetto" razionale di "punto".
***
Ed infatti:

a)
Come si fa a costruire, sia pure idealmente, una "entità geometrica che ha delle dimensioni", con delle componenti che, invece, sono "prive di dimensioni"?
Cioè, visto che sono tutti d'accordo (me compreso) sul fatto che "il punto non ha dimensioni", come è possibile che, mettendo in fila -uno appresso all'altro- tanti punti, ne possa scaturire una "linea"; cioè un qualcosa che, invece, ha la dimensione della "lunghezza"?
Senza mattoni, infatti, non vedo come si possa costruire una casa fatta di mattoni.

b)
Se le parti di cui il punto si compone sono "nulla", come può essere "reale" (ed anche "razionale") ciò che si compone di punti?
Al riguardo, Max Simon, rifacendosi un po' alla "definizione" di Marziano Capella ( V secolo dopo Cristo), scrive: "Punctum est cuius  pars nihil est" ("Punto è ciò la cui parte è niente"); vale a dire che le parti di cui il punto si compone sono "nulla".
E se è vero che le parti di cui il punto si compone sono "nulla", allora dovrebbe risultare "nulla" anche qualsiasi forma geometrica composta dai punti che ne fanno parte; ma, poichè così non è, deve per forza esserci qualcosa di sbagliato nel concetto di "punto" (se lo si vuole "concettualizzare" oltre un uso strettamente "pratico").

c)
Come può esistere qualcosa che non si può "numerare"?
Infine, mentre qualsiasi forma geometrica può essere idealmente numerata "da uno ad infinito", il punto, invece, no.
Ad esempio, nella seguente immagine, io ho disegnato una fila di quadrati contigui (che costituiscono un rettangolo), e, sotto, ho disegnato una fila di punti contigui (che costituiscono una semiretta)

Quello che risulta evidente dal disegno, è che:
- i quadrati contigui da me disegnati sono 12, ma potrebbero anche essere 1, 100 o 1000, o addirittura infiniti (anche se questi ultimi sarebbero impossibili da disegnare e da contare);
- i punti contigui da me disegnati, invece, sono infiniti (ma non potrei mai disegnarne un numero limitato tale, cioè, da poter essere contato).
Il paradosso sta nel fatto che io:
- posso disegnare una fila limitata di quadrati contigui ma non posso disegnare una fila infinita di quadrati contigui;
- mentre, al contrario, qualsiasi fila di punti contigui io disegni, breve o lunga che essa sia, conterrà necessariamente un numero infinito di punti (anche se volessi, infatti, non riuscirei mai a disegnare una semiretta composta soltanto da 12 punti contigui). 

CONCLUSIONE
In realtà, non penso che ci sia al riguardo alcun reale "paradosso"; è solo che, personalmente, mi sfugge completamente il concetto "razionale" di "punto" (mentre ad altri probabilmente no).
Trovo, cioè, che il concetto di "punto" sia utilissimo in pratica, ed assolutamente da non abbandonare a tali fini; però, almeno per le mie limitate facoltà di astrazione, non lo ritengo "razionalizzabile".
Se lo si fa, secondo me, si cade in dei "non sensi" logici!
***
Ad esempio, se io disegno una semiretta, posso anche indicare i suoi estremi come "termine sinistro" e "termine destro", il che, concettualmente, sarebbe del tutto corretto; però, se si trattasse di un disegno più complesso, in cui più semirette si incrociano "ad asterisco" (*), la faccenda comincerebbe a farsi un tantino complicata.
Pertanto, per convezione, in pratica è molto più semplice dire che la mia semiretta va dal "punto" A al "punto" B; sebbene, concettualmente, si tratti di elementi geometrtici "fatti di niente"!

***
Per concludere, ricordo che, sotto il nome di P.F.G. ("Point Free geometry" cioè "Geometria Senza Punti"), viene indicato un nuovo tipo di geometria assumendo come nozione primitiva quella di "regione" piuttosto che quella di "punto".
Ma, al riguardo, non ne so di più!
:)
***
#3291
Attualità / BUON NATALE A TUTTI!
25 Dicembre 2021, 06:32:47 AM
Non so se qualcuno di voi sia Musulmano, però trovo comunque assurdo che, per non offendere i Musulmani, si debbano augurare "Buone Feste" invece di "Buon Natale"; i Buddisti, gli Ebrei e gli altri, in genere, almeno che io sappia, se ne fregano altamente.
Quanto ai Musulmani, invece, dopo Maometto, il profeta che venerano di più è proprio Gesù; quindi non vedo proprio perchè dovrebbero aversela a male se si festeggia il giorno (sia pur fittizio) della sua nascita.
Non vuol mica dire riconoscerne automaticamente la divinità!🤗

***
Nell'Islam, invero, Gesù è riconosciuto come il Messia e un Profeta; così  come lo è Maometto.
La sua menzione viene sempre accompagnata dall'eulogia "alayhi al-salām", molto simile all'eulogia impiegata per il profeta Maometto;  il Corano si riferisce a Gesù con la formula "il messaggero di Dio" o "la parola di Dio" oltre che il "Messia" e il "Figlio di Maria".
***
La quale pure è molto venerata dai Musulmani; tanto è vero che, secondo alcuni, la credenza nella "Immacolata Concezione di Maria" noi la avremmo  "mutuata" ufficiosamente  da loro ai tempi delle Crociate.
Sebbene, poi, tale credenza sia stata "dogmatizzata" e ufficializzata soltanto nel 1854 da Pio IX!🤗
***
Quindi non vedo proprio cosa ci sia di male ad augurare "Buon Natale" a un musulmano; a meno che non sia un musulmano che ignora il Corano!🤗
***
D'altronde, musulmani a parte, il Natale si festeggiava, con altri nomi, da molto prima che nascesse Gesù.
Dal 274 d.C, peraltro, il 25 dicembre veniva già festeggiato con il nome di "Natale", così come adesso; solo che ci si riferiva alla nascita del dio Mitra ("Dies Natalis Solis Invicti"), e non alla nascita di Cristo, che, invece, i  cristiani festeggiavano all'incirca il 6 gennaio.🤗
***
Però, visto che quest'ultima data non se la filava nessuno, dal 380 d.c. in poi, una volta "preso il potere", i   cristiani spostarono anche la loro la festa della natività di Cristo al  25 dicembre, che aveva avuto più successo di quella loro; e non dovettero neanche cambiarle il nome, continuando ad augurarsi vicendevolmente "Buon Natale" così come si faceva prima, quando, in quel giorno, si festeggiava la nascita del dio Mitra (oltre che, come dalla preistoria, il solstizio d'inverno).🤗
***
Per cui, a parte il fatto che non si ha la benchè minima idea nè del giorno nè dell'anno in cui è effettivamente nato Gesù, non vedo per quale motivo non si debba continuare nell'usanza di augurarsi "Buon Natale" il 25 dicembre, visto che si tratta di un giorno che si è sempre e comunque festeggiato sin dai tempi di "Stonehenge".🤗
***
Fermo restando, ovviamente, che (almeno per noi Cristiani) la nascita di Cristo, oltre che, per "legitima fictio" il 25 dicembre, andrebbe festeggiata ogni giorno dell'anno; ma all'interno del nostro cuore, e non nei cenoni!
***
Per cui, BUON NATALE a tutti, ai belli e ai brutti (pure ai "novax")!
***
#3292
A differenza delle "fake news" che circolano in rete, è assolutamente "falso" che il Tribunale di Velletri abbia emesso una "sentenza" con la quale ha riconosciuto il "diritto" di una infermiera "nopass" di continuare a lavorare in corsia; ed infatti, quella emessa dal Tribunale di Velletri il 14 dicembre scorso, è soltanto una semplice "ordinanza", di carattere meramente provvisorio.


L'ORDINANZA IN GENERALE
L'"ordinanza" è uno dei provvedimenti tipici del giudice; però, a differenza della "sentenza", essa non "chiude" affatto il processo, bensì decide soltanto, provvisoriamente, una questione ad esso connessa.
***
L'"ordinanza" deve essere, sì, motivata; però, come precisa l'art.134 comma 1 del codice di procedura civile, visto che si tratta di una "attività processuale di carattere secondario", a differenza della "sentenza" può essere motivata anche "succintamente".
***
Vista la sua minor rilevanza, peraltro,  l'"ordinanza"  non necessita nemmeno di un apposito "atto": ciò significa che, se pronunciata in udienza, è messa direttamente "a verbale", senza che sia redatto documento a parte, come, invece, avviene per la sentenza.
***
Questo, tanto per capire di che cosa stiamo parlando!


L'ORDINANZA DEL GIUDICE DI VELLETRI IN PARTICOLARE
Il Giudice di Velletri, di conseguenza, astenendosi, per ora, da una "valutazione approfondita" della questione giuridica a lui sottoposta, nella sua "ordinanza" ha "testualmente" (e onestamente ) premesso (e ammesso) che la sua è ancora soltanto una mera "valutazione sommaria" della questione.

1) Valutazione preliminare
Tale "testuale" precisazione, ha il chiaro scopo di mettere prudentemente "le mani avanti"; onde ripararsi dai pesci che il Giudice di Velletri, inevitabilmente, rischia di ricevere in faccia!
***
Ad ogni modo, ad onor del vero, bisogna ammettere che la sua "valutazione sommaria" è molto ben argomentata; questo bisogna riconoscerglielo!
***
Il fatto è, però, che un giudice, se riscontra che alcuni aspetti di una legge, secondo lui, sono di "dubbia interpretazione costituzionale", non può affatto disapplicare la legge per applicare direttamente la Costituzione come la intende lui; ed infatti il giudice può e deve applicare soltanto la legge ordinaria!
Ed infatti, secondo l'art. 1 della legge cost. 1/1948: "La questione di legittimità costituzionale non ritenuta dal giudice manifestamente infondata, è rimessa alla Corte costituzionale per la sua decisione".
Non può mica deciderla lui!
Se lo fa, invece di rispettare la Costituzione, la viola!

***
Il giudice di Velletri, quindi, per "superare" tale insuperabile ostacolo, cerca di "aggirarlo" sostenendo che "Una lettura costituzionalmente orientata (e dunque obbligata) della legge in questione, induce a ritenere che non in tutti i casi la prestazione degli operatori di interesse sanitario non vaccinati é vietata, ma solo laddove quest'ultima inciderebbe sulla salute pubblica e su adeguale condizioni di sicurezza nell'erogazione delle prestazioni sanitarie. Altrimenti il bilanciamento costituzionalmente rilevante tra la salute pubblica (interesse prevalente) e i diritti della persona (interessi soccombenti) non sussisterebbe, con indebita compromissione dei diritti dei singoli."
***
Opinione più che legittima (come le altre), la quale, però, secondo me, doveva essere rappresentata per il tramite di una "ordinanza di rimessione alla Corte Costituzionale": cioè, attraverso l'atto di promovimento dei giudizi di legittimità costituzionale delle leggi "in via incidentale".
E' questo che, almeno secondo me, doveva (e tutt'ora è ancora in tempo a fare) il Giudice di Velletri.

2) Merito
Quanto al merito delle sue varie argomentazioni, circa il bilanciamento costituzionalmente rilevante tra la salute pubblica (interesse prevalente) e i diritti della persona (interessi soccombenti), secondo me, il Giudice di Velletri:
- non cade affatto in errore nell'equiparare il lavoro svolto dal personale sanitario al lavoro svolto dal personale di altri settori a contatto con il pubblico;
- cade invece, in errore, quando, poi, cerca di aggirare l'ostacolo facendo riferimento al Personale del settore sanitario addetto ad attività di carattere non sanitario, omologabili  a quelle del personale di altri settori a contatto con il pubblico.

Ed infatti:

a) Personale del settore sanitario e personale di altri settori a contatto con il pubblico.
E' ovvio che le due situazioni non sono comparabili, in quanto:

°
Il lavoro svolto dal personale sanitario comporta un "contatto fisico" con i pazienti molto più intimo e ravvicinato di quello che può avere il personale di altri settori a contatto con il pubblico; per cui, essendo maggiore il rischio di contagio, mi sembra del tutto ragionevole che in un  ospedale si prevedano maggiori e più stretti obblighi di cautela anticovid.
Ivi compreso, quindi, anche l'obbligo vaccinale; ma, ovviamente, solo in aggiunta a tutte le altre possibili e necessarie cautele, e non in alternativa ad esse.

°
Il lavoro svolto dal personale sanitario comporta un "contatto fisico" anche con persone malate di covid, mentre il personale di altri settori a contatto con il pubblico, può avere solo occasionalmente un "contatto fisico" con persone malate di covid; per cui, anche in tale caso, essendo maggiore il rischio di contagio, mi sembra del tutto ragionevole che in un  ospedale si prevedano maggiori e più stretti obblighi di cautela anticovid.
Ivi compreso, quindi, anche l'obbligo vaccinale; ma, ovviamente, solo in aggiunta a tutte le altre possibili e necessarie cautele, e non in alternativa ad esse.

°
Il lavoro svolto dal personale sanitario comporta un "contatto fisico" con pazienti già malati per conto loro (anche se non di covid), a differenza di quanto accade per il personale di altri settori a contatto con il pubblico; per cui, essendo maggiore il rischio di contagio, se contratto da persone già malate, mi sembra del tutto ragionevole che in un  ospedale si prevedano maggiori e più stretti obblighi di cautela anticovid.
Ivi compreso, quindi, anche l'obbligo vaccinale; ma, ovviamente, solo in aggiunta a tutte le altre possibili e necessarie cautele, e non in alternativa ad esse.

b) Personale del settore sanitario addetto ad attività di carattere non sanitario, omologabili  a quelle del personale di altri settori a contatto con il pubblico.
Il Giudice di Velletri:
-  non potendo ragionevolmente equiparare il lavoro svolto dal personale sanitario   al lavoro svolto dal personale di altri settori a contatto con il pubblico;
- cerca di aggirare l'ostacolo facendo riferimento al Personale del settore sanitario addetto ad attività di carattere non sanitario, omologabili  a quelle del personale di altri settori a contatto con il pubblico.
***
Ed infatti, nell'"ordinanza" (per quello che vale sotto tale profilo), il Giudice scrive: "L'ASL a cui appartiene l'infermiera ricorrente conta nei proprio organico migliaia di dipendenti (il che non è vero);  e, quindi, potrà agevolmente assegnare alla ricorrente compiti anche di natura amministrativa,   salvaguardando così gli interessi di salute pubblica tutelati dalla norma in esame."
***
Si tratta di un argomento molto "abile" e "sottile", ma, almeno a mio parere, assolutamente "fallace" e "paralogistico", in quanto:

°
- Un conto è ipotizzare la riassegnazione del personale amministrativo a determinati compiti di natura amministrativa diversi da quelli per lui previsti dall'organigramma amministrativo originario (ad esempio dal "front office" al "back office"), ovvero la riassegnazione del personale sanitario a determinati compiti di natura sanitaria diversi da quelli per lui previsti dall'organigramma sanitario originario (ad esempio dalla "corsia" all'"assistenza in "sala operatoria");
- Un altro conto, invece, è ipotizzare la riassegnazione del personale amministrativo a determinati compiti di natura sanitaria (designando un contabile ad assistere i malati), ovvero la riassegnazione del personale sanitario a determinati compiti di natura amministrativa (designando un'infermiera al reparto contabilità di una ASL).
Ovviamente, "in estemporanei e provvisori casi di emergenza":
- anche un contabile potrà senz'altro effettuare pratiche di "pronto soccorso" ad un suo collega che si dovesse sentire male, non essendoci personale medico nelle vicinanze;
- così come una infermiera, in caso di assenza per malattia del personale contabile, potrà essere provvisoriamente destinata a "registrare gli incassi giornalieri" di una struttura sanitaria.
Ma sicuramente non possono essere "soluzioni a regime", poichè:
- gli infermieri devono fare gli infermieri;
- gli impiegati devono fare gli impiegati.
Punto!!!

°
In ogni caso, non può certo essere il Giudice di Velletri (nè la Cassazione) a poter imporre anomale e provvisorie soluzioni del genere in ambiti che non sono i suoi; ed infatti, il potere "giurisdizionale" non può interferire nè con il potere "legislativo"  nè con quello "amministrativo" (sebbene le ASL ormai non lo siano formalmente più).
Il Giudice di Velletri, invece, "impipandosene" del "principio della divisione dei poteri" del Montesquieu, ed evidentemente sentendosi nel ruolo del "Re Sole";
- prima pretende di interferire con le leggi dello Stato che chiaramente impongono l'obbligo vaccinale a "tutto" il personale sanitario;
- poi pretende addirittura di imporre ad una ASL di "organizzarsi" così come "ordina" lui.
***
Ed infatti, nel caso di specie la "Commissione Interna della ASL" (vedi allegati 10, 11 e 12 del fascicolo della parte resistente), aveva spiegato diffusamente e documentatamente al Giudice di Velletri che la ricorrente novax non poteva essere adeguatamente ricollocata in altri settori -come già si era fatto, per accontentarla, in precedenza-; ma il Giudice, se ne è altamente "impipato", senza minimamente motivare la sua decisione (ammesso e non concesso che gli allegati li abbia letti).
***
Se, come il Giudice di Velletri sostiene, gli infermieri no vax possono buttare nel cesso la loro esperienza professionale infermieristica, per essere destinati ad attività amministrative (allo scopo soddisfare le loro "ubbie" no vax), allora, secondo me, anche i giudici no vax possono buttare nel cesso la loro esperienza professionale giuridica, e dedicarsi all'ippica; il che, in effetti, in alcuni casi sarebbe senz'altro consigliabile.
***

CONCLUSIONE 
Secondo me, quindi, il Giudice di Velletri,  sebbene con argomentazioni molto abili e sottili, sostiene delle tesi assolutamente fallaci; però, anche avesse ragione lui, non sta certo a nessuno di noi due decidere al riguardo.
Ed infatti è una questione che può decidere soltanto la Corte Costituzionale!
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#3293
Attualità / Chi è il più contagioso?
24 Dicembre 2021, 05:35:59 AM
Ciao Anthony. :)
Da alcune ricerche che ho fatto su INTERNET in base alle tue indicazioni, ho trovato un sito dove si dice che, la quantità di virus (carica virale) nelle vie respiratorie superiori (naso e faringe) raggiunge il "picco" alla comparsa dei sintomi, che avviene in media dopo 5 giorni dal contagio (2-7 giorni); però il virus viene trasmesso già 2 o 3 giorni prima, sia nelle persone asintomatiche che pre-sintomatiche.
***
Si è anche constatato che il 48%-62% dei contagi ha luogo in questo periodo ed è pertanto è la causa principale di diffusione del virus; per cui Il picco di contagiosità è, comunque, nella prima settimana di infezione.
***
Sempre nello stesso sito viene spiegato che, benché il tampone molecolare possa risultare positivo fino a 6 settimane dall'infezione, "...la contagiosità si annulla dopo 8 giorni dalla comparsa dei sintomi poiché il virus non si trova più in forma attiva a livello di naso e bocca negli asintomatici e paucisintomatici."
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Il sito è questo:
https://orl.it/cosa-sappiamo-oggi-del-covid-19/
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Un saluto! :)
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#3294
Ciao Socrate78 :)
Le indagini con il LUMINOL, probabilmente, non sono state effettuate in quanto considerate superflue, visto che il (sedicente) omicida aveva confessato il delitto; però, anche secondo me, è stato un grave errore.
Ed infatti, come giustamente scrivi tu, tali indagini sarebbero potute risultare estremamente utili per rilevare molte cose sulla dinamica delittuosa: su DOVE è avvenuto il crimine, se il corpo è stato trasportato da un luogo all'altro della casa ecc.
***
Quanto alla intercettazione del discorso tra Viola Giorgini e una sua amica, in cui si dice: "Le pistole sono rimaste per tutto il giorno appoggiate sul DIVANO...", secondo me, tali parole, estrapolate dal dialogo completo, non significano molto; ed infatti, visto che una sola di tali pistole è stata usata per sparare alla vittima, non ci vedrei niente di strano nel fatto che:
- sia stata presa dal divano;
- portata in bagno per sparare alla vittima;
- infine posata di nuovo sul divano insieme alle altre.
***
Ed infatti mi sembra naturale che le armi non fossero situate nel bagno (nel lavandino o nel bidet, visto che la vasca era occupata), bensì in un luogo esterno; e che poi una sola di esse sia stata introdotta nel bagno per sparare alla vittima, e, infine, di nuovo portata fuori e rimessa al suo posto.
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Un saluto! :)
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#3295
Attualità / Chi è il più contagioso?
23 Dicembre 2021, 10:58:51 AM
Ciao Viator. :)
Hai scritto una cosa molto saggia!
Ed infatti anche io, come te, trovo giusto e naturale che noi "del primo mondo", comportandoci come abbiamo fatto, ci siamo davvero meritati un bel "purgante"; cioè, la cosidetta "terza e quarta ondata" del contagio (e, forse, anche la "quinta" e la "sesta").
***
Ed infatti, essendoci accaparrati a suon di quattrini la maggioranza dei vaccini, ed avendo lasciato gli avanzi agli abitanti del terzo mondo, pensavamo, ormai, di "aver messo il culo al sicuro"; e che loro si arrangiassero pure come potevano.
***
Non abbiamo riflettuto, però, che, così facendo, non solo ci siamo comportati da "spietati egoisti", ma anche da "egoisti molto stupidi "; ed infatti, abbandonato a se stesso, e senza serie campagne vaccinali, il terzo mondo è divenuto il "terreno di coltura" di perfide varianti del virus.
Le quali, poi, ci sono rimbalzate indietro nel nostro primo mondo, "bucando" i vaccini di cui ci eramo ingordamente abbuffati, come:
- la DELTA, di provenienza indiana;
- la OMICRON, di provenienza africana.
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Ben ci sta!
>:(
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Un saluto! :)
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#3296
Attualità / Chi è il più contagioso?
23 Dicembre 2021, 10:37:33 AM
Ciao Inverno. :)
Hai perfettamente ragione!
Ed infatti, salvo qualche deprecabile eccezione, non mi risulta che nessuno scienziato serio abbia mai promesso che il vaccino (di qualunque tipo fosse) ci avrebbe conferito una immunità al 100%.
Anzi, rammento che quando feci la mia prima vaccinazione, rimasi alquanto deluso dal leggere sulla "liberatoria" che la "presunta" efficacia protettiva di quel vaccino era "stimata" all'incirca del 68%.
:(
***
Quanto alla circostanza che la carica virale di picco è nei primi giorni di incubazione, prima che la malattia manifesti sintomatologia, e che il vaccino velocizza la guarigione dalla malattia quando il picco è già passato, questo sinceramente non lo sapevo proprio.
Ma se è così (e se lo dici tu non ho ragione di dubitarne), questo effettivamente spiega perchè i contagi permangono ma i decorsi sono più lievi e più brevi.
***
Sono anche perfettamente d'accordo con te che le classiche misure di prevenzione "distanziamento+mascherina" (almeno per ora) non dovrebbero essere "mai" abbandonate neanche dai vaccinati; come le persone di buon senso hanno già fatto senza che il governo gli desse una coccardina colorata.
Ed infatti, secondo me, i vaccinati che fanno baldoria senza mascherina, in quanto troppo fiduciosi nel vaccino, sono, forse, ancora più sciocchi dei "no vax"!
***
Un saluto! :)
***
#3297
Attualità / Chi è il più contagioso?
23 Dicembre 2021, 10:19:01 AM
Citazione di: anthonyi il 22 Dicembre 2021, 13:57:42 PM
Ciao eutidemo, nella differenza tra vax e novax bisogna anche considerare che la carica virale è misurata nei seni nasali, che sono il primo posto del corpo dove normalmente il virus arriva, un posto nel quale, oltretutto, l'azione degli anticorpi del vaccino è minima. Se però consideriamo la quantità di virus che un novax sviluppa in tutto l'apparato respiratorio questo è certamente molto più alto di un vaccinato, ed è probabilmente proporzionale alla quantità di virus emesso durante la malattia, che è poi quello che genera il contagio.
Devo onestamente ammettere che questa è una cosa che ignoravo completamente; nè possiedo la competenza per poter giudicare se sia plausibile o meno.
Però, poichè sono sicuro che è una notizia che tu hai assunto da una fonte attendibile, ti credo senz'altro!
Grazie per l'informazione! :)
P.S.
Puoi darmi il link, per cortesia?

#3298
Attualità / Chi è il più contagioso?
23 Dicembre 2021, 10:11:02 AM
Ciao Alexander. :)
Contagia di più un no-vax con uno scafandro da palombaro o un si-vax nudo che va in giro starnutendo e tossendo in faccia a tutti quelli che incontra?
:D
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Ma che razza di modo di ragionare!!!
E' ovvio che i ragionamenti "seri" vanno sempre fatti "ceteris paribus"; altrimenti diventano palesemente paralogistici!
***
Quanto alla "conta" dei contagi tra il 2020 e il 2021 (nei Paesi dove sono state effettuate le vaccinazioni di massa), quello che "conta" di più non è certo la "conta" dei contagi, bensì la "conta" delle malattie gravi, dei ricoveri in terapia intensiva e dei dei decessi; i quali sono tutti crollati in senso verticale grazie ai vaccini.
Ma come si fa a non capire una cosa tanto semplice!
::)
***
Quanto al fatto che oltre al virus, "evapora" velocemente anche la protezione data dai vaccini, ti faccio notare che:
- il "virus" dei vaccinati evapora in molti meno "giorni" di quanto non avvenga nei non vaccinati;
- la "protezione immunologica" dei vaccinati, invece, "comincia" lentamente ad evaporare in "mesi", in media (a seconda dei vaccini), a partire dal terzo mese, ma comunque permane sicuramente, sia pure attenuata, fino al sesto mese ed anche oltre.
- la "protezione immunologica" dei non-vaccinati, infine, a livello di anticorpi  è completamente "assente da subito", per cui la loro unica protezione consiste nelle mascherine e nelle altre misure anticovid.
Il che è sicuramente un'ottima e consigliabile cosa: però, di sicuro, non ha evitato loro di finire con una con una percentuale molto più elevata dei vaccinati in corsie d'ospedale e nelle terapie intensive (e, a centinaia, nei cimiteri).
Ma vaglielo a spiegare!
::)
***
Ed infatti:
- almeno in teoria, spiegare a un novax che "vaccino+mascherina" è sicuramente "più sicuro" della sola "mascherina", dovrebbe essere altrettanto facile che spiegare ad un "incursore" che "mitraglietta+giubbotto antiproiettile" è sicuramente "più sicuro" del solo "giubbotto antiproiettile";
- purtroppo, però, in pratica, spiegare a un novax che "vaccino+mascherina" è sicuramente "più sicuro" della sola "mascherina", e assolutamente "inutile", in quanto non c'è verso di convincere chi ha "abdicato" alla logica più elementare a favore dei propri preconcetti.
Il che non toglie che i vaccinati che fanno baldoria senza mascherina, in quanto troppo fiduciosi nel vaccino, siano, forse, ancora più sciocchi dei "no vax"!
::)
***
Credo che questo sia più campo della psicologia, che non della logica e della razionalità!
***
Un saluto! :)
***
P.S. IMPORTANTE
Però, senza la benchè minima ironia, devo ammettere che mi hai fatto riflettere su un "errore" che -sia pure involontariamente- io commetto in continuazione quando scrivo.
Mentre tu, invece, no!
:-[
***
Ed infatti mi sono accorto che, scrivendo:
- io contrappongo sempre i "no vax" ai "pro vax";
- tu, invece, molto più correttamente, contrapponi i "no vax" ai "sì vax".
***
Ed infatti, a ben vedere:
- o si contrappongono gli "anti vax" ai "pro vax";
- oppure si contrappongo i "no vax" ai "sì vax".
***
Grazie per avermici fatto riflettere!
;)
***
Bisogna sempre riflettere su quello che scrivono gli altri, non solo per eventualmente contraddirli, ma anche per quanto di buono possono scrivere per farci riflettere sui nostri errori!
***
Ancora un saluto! :)
***
#3299
Attualità / Chi è il più contagioso?
22 Dicembre 2021, 12:29:28 PM
Alcuni studi recenti hanno dimostrato che sussistono  "carichi virali di picco" simili sia nelle persone vaccinate sia nelle persone non vaccinate che contraggono il COVID; il che, per i "novax" e soprattutto i "nopass", costuisce un argomento che spesso usano a spada tratta a sostegno delle loro tesi.
Non si tratta di una "fake news", in quanto la notizia è assolutamente vera!

***
I"novax" e i "nopass", però, dimenticano di precisare che questi studi:
- dimostrano soltanto una "carica virale di picco" simile tra vaccinati e non vaccinati,  cioè la più elevata quantità di virus nel momento del "climax" individuale;
- però, gli stessi studi tanto spesso citati dai  "novax" e soprattutto dai "nopass", hanno pure dimostrato che le persone vaccinate eliminano il virus molto più velocemente, e con livelli complessivamente inferiori di infezione virale.
***
Non bisogna confondere il contagio con la malattia!
***
Vale a dire che i  contagi subiti dai vaccinati sono, in base a tali studi:
- molto più "lievi" (il che costituisce un vantaggio per il singolo vaccinato)
- molto più "brevi" (il che costituisce un vantaggio anche per l'intera collettività, perchè chi è contagioso per minor tempo, contagia statisticamente di meno).
***
Ed infatti, visto che che anche i novax e i nopass riconoscono che i vaccini accelerano notevolmente l'eliminazione del COVID dal corpo,  è OVVIO che, matematicamente e statisticamente le persone vaccinate hanno meno opportunità di diffondere il virus, perchè il virus che li aveva infettati "evapora" più rapidamente.
***
Sherlock Holmes avrebbe detto: "E' elementare Watson!"
***
Ho cercato di mostrarlo anche visivamente, con un breve videoclip di mia realizzazione (che, però, serve solo per dare l'idea).
(password: "logos")
https://www.dailymotion.com/video/x86icc6
***
Mi scuso per la rozza realizzazione del video, che contiene vari errori di italiano, e che, comunque, è anche concettualmente "difettoso"; ma, purtroppo, l'ho creato molto in fretta, avendo altri numerosi impegni.
Ed infatti, a ben vedere, avrei dovuto utilizzare "almeno" tre piatti, i terzo dei quali con "biglie verdi mai profumate".
In tal modo, riversando in tale terzo piatto sia le biglie d'acciaio che quelle di plastica, poichè le prime perdono l'odore prima delle seconde, si sarebbe visto che le biglie verdi si sarebbero statisticamente "contagiate" soprattutto da queste ultime, molto più frequentemente che non dalle prime.
***
#3300
Ero indeciso se inserire questo post in coda al topic "Delitto Vannini: una sentenza molto discutibile!"
https://www.riflessioni.it/logos/attualita/delitto-vannini-una-sentenza-molto-discutibile!/
Però, poi, ho pensato che il caso di Davide Vannicola, sebbene strettamente connesso al delitto Vannini, meritava un topic a parte, in quanto si tratta davvero di un un "giallo nel giallo"!
***
Ed infatti, continuando a navigare su INTERNET, alla ricerca di ulteriori notizie più aggiornate sul delitto di Marco Vannini, mi sono imbattuto nella notizia che un certo Davide Vannicola, ha riferito alla polizia che Roberto Izzo, ex comandante dei carabinieri di Ladispoli, gli avrebbe confidato che non era stato Antonio Ciontoli a sparare a Marco Vannini, bensì il figlio Federico.
Questo Vannicola, infatti, ha riferito di una telefonata che Izzo avrebbe ricevuto da Ciontoli padre, nella quale il comandante dei carabinieri all'epoca in servizio a Ladispoli avrebbe consigliato all'uomo di prendersi lui tutta la colpa al posto del figlio; più o meno per i motivi che avevo supposto io.
***
Inoltre Vannicola ha dichiarato quanto segue al Procuratore di Civitavecchia Andrea Vardaro e al sostituto procuratore Roberto Savelli:
"Il Maresciallo Izzo e Antonio Ciontoli? Avevano un patto. Non appena Izzo fosse andato in pensione, Ciontoli lo avrebbe aiutato a farlo entrare nei servizi segreti. Izzo impazziva all'idea di poter far parte dei servizi segreti e avrebbe fatto qualunque cosa per entrarvi".
***
Dopo tali dichiarazioni, la Procura della Repubblica ha necessariamente dovuto interrogare Roberto Izzo, il quale ha smentito recisamente la cosa, asserendo di non sapere neanche chi fosse Davide Vannicola; inoltre non sono state rilevate telefonate sospette tra Roberto Izzo e Antonio Ciontoli nel periodo immediatamente successivo all'omicidio.
Per cui la pratica è stata archiviata senza ulteriori indagini; il che mi lascia molto perplesso.
***
Ed infatti:
1)
Mi pare un po' strano che Roberto Izzo non sappia neanche chi sia Davide Vannicola, visto che lo conosceva tanto bene da conferirirgli addirittura una "delega illimitata" a ritirare raccomandate a suo nome e per suo conto, firmando "in sue veci".

Conferire una delega del genere a qualcuno, secondo me, implica un rapporto di "confidenza" abbastanza stretto; per cui non vedo come si possa escludere che Izzo abbia effettivamente raccontato della telefonata di Ciontoli a Vannicola.
2)
Quanto al fatto che non sono state rilevate telefonate sospette tra Antonio Ciontoli  e Roberto Izzo e nel periodo immediatamente successivo all'omicidio, temo che la Procura di Civitavecchia non abbia considerato due circostanze:
a)
Sperare di trovare traccia nei tabulati telefonici di una "telefonata confidenziale" intercorsa tra un agente dei servizi segreti ed un carabiniere, è come sperare di vincere la lotteria di Capodanno senza neanche aver comprato il biglietto; ed infatti è ovvio che tali telefonate vengono fatte con SIM anonime non tracciabili.

b)
A parte questo, Vannicola aveva dichiarato agli inquirenti che: "Il Maresciallo Izzo aveva un'altra utenza telefonica. Io stesso gli regalai un telefono "dual sim". Credo che il secondo numero lo abbia dismesso nel 2016".
3)
Infine, come mai gli inquirenti :
- non si sono chiesti per quale diamine di motivo Vannicola si sarebbe dovuto inventare una cosa del genere, se non per pure e semplici "ragioni di giustizia"?
- non hanno fatto la benchè minima indagine circa gli ipotetici motivi di una sua eventuale menzogna?
- non hanno incriminato Vannicola per calunnia nei confronti di Izzo, e per simulazione di reato, visto che erano così sicuri che lui mentiva?
***
Secondo me, è una vicenda molto poco chiara!
::)
***