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Messaggi - InVerno

#3286
Citazione di: paul11 il 19 Marzo 2019, 14:49:03 PM
Non ha torto Socrate nel post iniziale, c' è parecchio di "politico" anche se il problema in generale c'è e ha ragione anche Anthonyi , è economico il problema.
I movimenti ecologisti che avevano base negli USA (non in Cina) negli anni 50/60 (come il Sierra Club che poi darà origine agli altri) inizialmente erano tutti pro-nucleare. Ad un certo punto però una parte degli attivisti fu presa da una preoccupazione: la costruzione di centrali avrebbe favorito l'immigrazione, l'industrializzazione delle campagne, e una serie di modifiche che avrebbero deturpato il territorio ulteriormente.
Che è una considerazione corretta, ma va seguita da un alternativa. Decisero che il controllo demografico avrebbe salvato la situazione, non rendendo necessarie le centrali e cominciarono ad opporsi al nucleare per ragioni di pianificazione territoriale (non di efficienza).  Ma indovina un pò, il controllo demografico non era un idea molto popolare, sopratutto negli USA dove lo stato è molto "piccolo".  Dopo qualche anno dovettero abbandonare la soluzione del controllo demografico....e la sostituirono con la strategia delle rinnovabili come alternativa al nucleare, e oggi siamo qua, senza chiederci se questa idea alternativa abbia un qualche fondamento pratico. Questi "ecologisti" vedevano al carbone come qualcosa di assolutamente valido, il combustibile "ponte" in attesa delle rinnovabili...e oggi dopo 50 anni siamo ancora sul ponte ma non si vede la riva.
Io personalmente sono rimasto al passaggio precedente, ovvero controllo demografico che piaccia o meno, ma per fare questo ora bisogna scardinare quello che è diventato un diritto inalienabile degli uomini (lo è ?). L'idea di avere una demografia fuori controllo (anzi, sostenuta) e di supportarla con sole e vento, mi pare così naif e assurda che non riesco a non sorridere pensandoci, ma non è necessario essere seri di questi tempi, basta colorare di verde le cose e tutto diventa ecologico. C'è gente per esempio che vende "energia pulita" (?), cioè non la mette in rete rendendola indistinguibile dall'altra, ma evidentemente la conserva in bottiglie (verdi) per venderla direttamente a me senza che venga confusa con quella sporca e cattiva, per fare di me un cittadino modello!Hip hip hurrà!
#3287
Anche io lo considero pericoloso (anche se a Fuskushima di radiazioni non è morto nessuno), ma è l'unica forma di energia di cui sappiamo controllare le scorie (è un "paradosso" ma è vero) e non certamente più pericoloso del carbone che attraverso l'inquinamento uccide milioni di persone (e altri organismi) ogni anno. E' lo stesso problema di comparare le morti per mano degli assassini, con le morti per colpa delle sigarette, e domandarsi quale sia il male minore. I primi fanno notizia i secondi riempono gli obitori.
Poi tutto dipende anche da un altra questione, ovvero come vogliamo vivere il territorio. Se pensiamo (come io penso) ad umanità "diffusa" sul territorio, magari con metà della popolazione globale attuale, e con vaste zone "polmone", potremmo anche farcela con le rinnovabili. Ma siccome l'idea della decrescita demografica è vista come una specie di iattura, e i popoli vivono ammucchiati nell'urbe per produrre non si sa cosa (servizi di servizi di servizi di servizi), il nucleare ha più senso. La demografia è l'aspetto dirimente, considera che per trasformare gli attuali USA in una potenza completamente "rinnovabile" sarebbe necessario un investimento pari a 10 guerre in Iraq,  e dopo venti-trenta anni buttare tutto in una discarica e pagare altre 10 guerre in Iraq. Sai cosa? Penso che gli americani preferiscano fare una guerra e assicurarsi altro petrolio per mezzo secolo, che spendere l'ammontare di venti guerre per mettere i pannelli solari. Bisogna anche essere realisti.. Se qualcun altro fosse interessato al dibattito nucleare\rinnovabili si potrebbe aprire un topic dedicato. Saluti.
#3288
Non risponderò sulla Cina perchè ho paura che per vari motivi ci porterebbe troppo lontano dal tema, riguardo a quanto sotto invece, direi che acquisire una coscienza non significa automaticamente agire in maniera coscienziosa, ma perlomeno pone dei limiti agli errori macroscopici che si possono fare. Direi per esempio che in Europa (continente geografico) sarebbe molto complesso eleggere qualcuno che propone un ritorno al carbone, come è successo con Trump. Il fatto che si debba ancora fare tanto a livello di "micro", di costumi ed etica individuale, è vero ma nel tempo ho capito che spesso ha funzionato come arma di distrazione. Il motivo è che in questi anni si è posto tanta attenzione all'etica individuale, e pochissima su piani industriali ed energetici dove il dibattito pubblico latita per dire un eufemismo. Avrei preferito qualche rigidezza in meno sulle lampadine accese di notte, e ragionamenti più seri su questioni più serie. Ma considerato che abbiamo recentemente (di nuovo) rifiutato il nucleare per motivi a me ignoti (non considero i 37 morti di Chernobyl come un fattore razionalmente interessante) penso che faremmo bene ad aprire discussioni più ampie anzichè autoinfliggerci punizioni eccessive individualmente (anche se i SUV non li capisco nemmeno io).
#3289
Citazione di: Socrate78 il 17 Marzo 2019, 12:56:23 PM
Dimenticate anche le cause naturali del buco dell'ozono, nel 1991 a giugno vi fu una fortissima eruzione del vulcano Pinatubo che immise nell'atmosfera molti gas venefici che causarono un assottigliamento dello strato di ozono, quindi anche la natura ci ha messo lo zampino in questo problema.
E' inglese e non so che farci, ma qui trovi un buon riassunto delle cause del riscaldamento globale: https://science2017.globalchange.gov/chapter/2/
e qui una serie di possibilità (vulcani compresi) che non sappiamo predire ne abbiamo mai studiato accuratamente : https://science2017.globalchange.gov/chapter/15/
#3290
Citazione di: sgiombo il 16 Marzo 2019, 16:44:45 PM
X InVerno

Se in Cina (ammesso e non concesso) "si continua a fare il bello e il cattivo tempo, come al solito", negli USA si fa certamente ancor peggio per l' ambiente, dato che sistematicamentein ogni trattativa internazionale i loro governi ("loro" ==  degli USA e basta) sono quelli che si oppongono sempre a qualsiasi accordo per la limitazione delle attività umane dannose per l' ambiente stesso.
Sono loro e non la Cina a "porre [a tutto il mondo] il problema di che cosa si può fare se gli altri non fanno lo stesso".
Storicamente e culturalmente forse hai ragione, attualmente e praticamente non credo. Per farla spicciola, per tornare a produzioni sostenibili (oggi chiamate tautologicamente "biologiche") e fare ricerca servono investimenti. Se interi settori produttivi finiscono in mano ai cinesi (come la pappa reale per l'ape) l'utile diminuisce, le spese sanitarie aumentano, e poi diventa antieconomico sviluppare. Visto che il canale commerciale con gli USA non si è aperto (fortunatamente) e la concorrenza sul settore alimentare non si sente quasi, direi che gli USA non sono il problema di chi vuole investire in qualità e ricerca. Tanto di cappello ai """"""sovranisti"""""" che parlano di via della seta, è proprio quello di cui avevamo bisogno!
Io poi, non direi proprio di essere disfattista. Inanzitutto sono soddisfatto di come il popolo europeo nel giro di un ventennio abbia maturato una coscienza ecologica, onestamente non me lo sarei aspettato con tanta velocità ed efficacia. Anche considerando che la gran parte della popolazione vive in ambiente urbano. Io non mi sorprendo per niente che Socrate mostri dei dubbi, ma sicuramente mi conferma che vive in un ambiente urbano, altrimenti non avrebbe potuto non notare che mandorli e mandarini sono arrivati in toscana, e decine di altri segnali che sono disponibili a occhio nudo. Poi il fatto che sappiamo come aumentare la temperatura, può anche essere considerato come un asso nella manica che potrebbe essere utile nelle mani dei nostri discendenti (le glaciazioni sono altrettanto pericolose quanto il riscaldamento globale). Il punto è che quando si acquisisce un potere, esso va usato con responsabilità oppure non usato. Oggi abbiamo la responsabilità di dimuinire drasticamente la temperatura, perchè oltre al degrado sistemico dell'ambiente non sappiamo predire quanti "cigni neri" ci siano sulla strada. Stare ad un grado centigrado dal limite, sperando che eruzioni vulcaniche e altri fattori completamente fuori controllo non vadano ad aggiungere carico ad una situazione già allo stremo, è una mossa da giocatori di poker, non da giardinieri dell'eden.
#3291
La spiegazione di Sgiombo ha senso, ma non forzerei troppo la mano.. i problemi maggiori delle api vengono dalla globalizzazione, non dal riscaldamento globale. Il fatto che all'aeroporto sia facile fermare droga e salami, ma molto difficile fermare insetti, è il problema delle api. Varroa destructor e vespa vellutina sono il problema delle api, e ad oggi anzichè fare progressi si è regrediti. Se negli anni 80 una famiglia di api poteva sopravvivere con circa 6\7000 parassiti, ad oggi, superato il numero di 2000 la famiglia è praticamente spacciata. Venti anni di pratiche scorrette intese solamente al risultato commerciale, hanno portato a questo punto da cui nessuno sa come tornare indietro. E mentre in EU si è regolamentato, in Cina si continua a fare il bello e il cattivo tempo, come al solito ponendo il problema di che cosa si può fare se gli altri non lo fanno lo stesso. E non ho nemmeno voglia di parlare di vellutina, visto che una delle poche contromisure possibile è seguire una vespa nel cielo per chilometri per trovare il suo alveare e distruggerlo. Così facile che le quarantene non hanno funzionato e si sta espandendo in tutto il continente. Il fatto che il nesso diretto tra riscaldamento e api sia flebile non significa che questi due fenomeni insieme non siano un cocktail estremamente distruttivo, perchè lo sono. In Cina molti frutteti sono impollinati a mano, il progresso che fa fare agli uomini il lavoro delle api. Mi verrebbe da consigliare di non comprare miele cinese per le pratiche che si andrebbero a premiare, ma sapendo che i pollini possono essere distrutti rendendo l'origine del miele incerta, è molto difficile anche in laboratorio identificare il miele cinese, e perciò a meno di non comprare direttamente dal produttore, molto probabilmente il problema non si può evitare.
#3292
Il catastrofismo è giustificato dalla distanza che c'è tra noi e la soluzione del problema energetico (in tutte le sue forme) e la constatazione che gli sforzi fatti fino ad ora ci hanno allontanato dalla soluzione anzichè avvicinarla. Quando hai, come la Cina, il 4% dell'energia prodotta col nucleare, e tutta la costa già pullulla di centrali, dovrai pure chiederti come trovare il restante 96% in maniera pulita. E se questo sembra un problema risolvibile con qualche "guizzo d'ingegno" suppongo che personaggi come Elon Munsk e le sue mirabolanti promesse di tecnologie aliene che ci salveranno, abbiano davvero fatto breccia nel cuore degli speranzosi.. ma purtroppo le teorie di Munsk cozzano sempre con i principi della fisica, e all'orizzonte non c'è granchè altro a cui guardare per rispondere a quel 96%, che è una distanza che non si percorre mettendo i pannelli solari sul tetto o inventando qualche monorotaia.
#3293
Citazione di: anthonyi il 15 Marzo 2019, 11:12:24 AMSi alzerà il livello del mare, e con questo? C'è un paese come l'Olanda che vive quasi tutto al di sotto del livello del mare. Aumenteranno le aree aride e con questo? C'è una regione come l'andalusia in Spagna, semidesertica, che negli ultimi anni è diventata un paradiso di produzioni agricole in serra.
Come li fai i polder nel pacifico? E fermi l'avanzata del Sahara con le serre? Davvero pensi che soluzioni adottate su microclimi specifici e locali, possa funzionare estesamente su tutto il globo? E' come chiedere ad uno che ha fatto tappi di sughero tutta la vita di costruirti una diga idroelettrica...
#3294
Attualità / Re:INNOVAZIONE
15 Marzo 2019, 10:23:28 AM
Io comunque non sarei così contrario all'innovazione, in fin dei conti fa parte di un processo di selezione di caratteristiche tecnologiche che devono essere provate e scelte dal più ampio campionario possibile. Penso sia giusto mettere alla prova tecnologie che offrono anche poco vantaggio, perchè spesso capita che nella pratica si rivelino grandi vantaggi, o ulteriori motivazioni per non adottarle. Quello che è più problematico, è quando queste innovazioni vengono forzate e valutate dal semplice lato economico. Spesso centraline e schede sono il nodo che è sufficiente tagliare per attivare l'obsolescienza programmata di prodotto per esempio. Oppure alcuni prodotti vengono iper-ingegnerizzati pur di poter inserire in progetto\fattura una serie di amenicoli senza necessità alcuna ma che fa comodo vendere. Il punto sta sempre nella pubblicità, perchè è attraverso la pubblicità che si instillano bisogni non riscontrati nella pratica ed esperienza. Dimenticarci di chiederci una semplice domanda prima di acquistare qualcosa ("ne ho davvero bisogno?") è lo scopo di questa pubblicità, che va ad interferire con una selezione tecnologica razionale, basata sull'efficienza e la sostenibilità, anzichè sull'emotività.
#3295
L'ipotesi dei detrattori della teoria (esistono e sono praticamente tutti in USA, a proposito di interessi..) è che l'origine del surriscaldamento non sia antropica, non che il surriscaldamento non esista, quello è impossibile da sostenere davanti ad un semplice grafico. L'ipotesi del "riscaldamento non antropico" tuttavia significa solamente che siamo destinati ad una gigantesca frittura senza poterci fare nulla, il che non è molto consolatorio, e comunque non ha nessuna prova. I coralli non muoiono per l'innalzamento dei mari, recentemente è stato prodotto un documentario chiamato "Chasing Coral" dove si fa il punto della  -gravissima - situazione. Se questo è un piano per contenere i paesi in via di sviluppo è il peggiore che abbia mai visto, perchè sono proprio coloro i quali che per aspirazione di potenza o impossibilità tecnica hanno fatto meno per una transizione. I paesi sovrasviluppati d'altro canto hanno speso molto rallentando probabilmente le proprie economie. Al massimo, se volessi complottare, direi che è un piano dei paesi poveri per limitare i ricchi. Pensa alla Germania e a quanto ha investito in eolico e solare e pensa a quanto questi investimenti siano spesso soldi buttati al vento. L'anno scorso la Germania ha incrementato del 5% le installazioni di rinnovabili ma ha diminuito l'energia prodotta da esse del 5%. C'era poco sole\vento. Se avesse investito in carbone (come tutti i paesi in via di sviluppo) non avrebbero dovuto preocupparsi delle nuvole e avrebbbe avuto un immediato ritorno dell'investimento. Peraltro, c'è anche il rischio (concretissimo) che le rinnovabili siano solo un vicolo cieco tecnologico, e che la Germania abbia solo costruito una valanga di ciarpame elettronico per nulla (e presto da smaltire), cosa che ormai viene sostenuta sempre da più scienziati. Altro che essere vicini alla soluzione..
#3296
Attualità / Re:INNOVAZIONE
13 Marzo 2019, 20:32:44 PM
Citazione di: sgiombo il 13 Marzo 2019, 19:03:33 PM
Conosco poco la Cina, ma quanto qui scritto mi sembra una caricatura particolarmente campata in aria, oltre che malevola.
Le statistiche, delle più disparate fonti, anche ostili, parlano di complessivi enormi (anche se non esenti da problemi e non continui-ininterrotti) progressi dal 1949 in poi e soprattutto negli ultimi decenni nel superamento della miseria lasciata in eredità dal semicolonialismo imperialistico occidentale e nell' espansione del benessere di massa.
Il tema era l'innovazione inutile, in particolare quello dell'elettronica superflua e similari, che mi trova tralaltro d'accordo. Neanche io sono contento di avere una scheda elettronica anche sul cavatappi. Di quale caricatura parli? C'è un monopolio minerario e produttivo, e politiche socioeconomiche e commerciali orientate a produrre quel fenomeno di cui parli (a spese dei cinesi). Ci vuole una certa elasticità mentale per affermare che sia un fenomeno "made in USA", quando basta guardare la scritta dietro alla scatoletta che dice "made in China".
#3297
Attualità / Re:INNOVAZIONE
13 Marzo 2019, 11:55:22 AM
Citazione di: Ipazia il 13 Marzo 2019, 08:18:11 AM
Innovazione è la quarta I che va ad aggiungersi delle tre canoniche della mitologia dominante: Impresa-Inglese-Informatica. Mitologia più potente di tutte quelle ereditate dal passato.
Ma veramente l'elettronica parla cinese, e da un bel pezzo. Il 90% dei minerali rari estratti per la produzione di materiali elettronici ha sede in Cina..teoricamente le altre nazioni non hanno nemmeno le materie prime per produrre elettronica, o per meglio dire, non possono condurre miniere nelle condizioni disumane Cinesi, e quindi vedrebbero i prezzi raddoppiare o triplicare. Nemmeno in africa si riesce a far di conto su questi minerali! Dietro a ogni pezzo di elettronica c'è un cinese trattato nelle peggior condizioni di lavoro storicamente conosciute (evviva il proletariato!). Del tipo che i costruttori delle piramidi (che non erano per niente schiavi, e anzi erano ben educati e foraggiati) in confronto con i lavoratori cinesi paiono dei pascià titolari di una S.p.a.
#3298
Tendenzialmente da profano mi affiderei interamente al parere di Messner, se non altro perchè conoscendo il personaggio, li avrebbe criticati anche se avessero portato a casa la vetta (credo). Ho poca empatia invece per chi se ne sta seduto al colosseo aspettando, con il senno di poi, se girare il pollice per un verso o per l'altro. Se questi alpinisti erano degli scriteriati alla ricerca di notorietà, lo erano proprio perchè sapevano che qualcuno li aspettava già con le bandierine italiane in caso avessero raggiunto la vetta (i telegiornali, istagram e altri media poi non aspettano altro).
#3299
Usare il congiuntivo è solo la regola grammaticale specifica alla nostra lingua per formulare un ipotesi, altre lingue pur non possedendo il congiuntivo formulano tranquillamente le ipotesi in altre forme (per esempio con un condizionale di "secondo grado"). Perciò è importante sapere di che cosa stanno parlando gli autori, perchè potrebbe tranquillamente essere che il congiuntivo stia degenerando ma le ipotesi vengano formulate "sgrammaticate" (ma pur sempre ipotesi) e perciò non ci sia nessuna relazione con il modo di pensare degli Italiani. E' lo stesso discorso che si fece quando gli sms "costringevano" ad abbreviare, ed alcuni avevano ipotizzato l'apocalisse della grammatica. Il punto è che se scrivo "ke" il lettore legge "che", perciò c'è una "sgrammaticatura" ma il messaggio funzionalmente non cambia (e infatti nessuna apocalisse della grammatica ci ha colpito). Con questo non voglio condonare la grammatica scorretta, ma le ipotesi portate dagli autori, che hanno dei risvolti culturali notevoli, non mi sembrano granchè supportate? A partire dal fatto, che gli errori sul congiuntivo, per esperienza personale (e perciò chiedevo dati statistici) mi paiono equamente distribuiti tra generazioni. O perlomeno non mi è mai parso che le generazioni precedenti potessero essere considerate come quelle dei "maghi del congiuntivo" perciò non avverto questo declino che viene prospettato.
#3300
Ciao Sileno, non riesco a trovare la pubblicazione. Ma questo assunto è basato su dei dati statistici? Ci sono periodi di riferimento per esempio?
E poi intende che il congiuntivo viene sbagliato sempre più spesso grammaticalmente, o che viene evitato a priori? Grazie.