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Messaggi - giopap

#331
Citazione di: Sariputra il 07 Aprile 2020, 18:03:51 PM

Gli errori commessi in Lombardia sono stati molti e molto gravi. Si riassumono in poche cifre: tasso di letalità al 6 Aprile 17,86% (ufficiale ma si dice che ci siano centinaia di decessi non conteggiati di anziani morti in casa..)- tasso mortalità del Veneto 5,71%.Tasso medio globale ad oggi di mortalità per Covid 5,6% (medio. Ci sono paesi che sono tra l'1 e il 2%..). Che diavolo hanno combinato in Lombardia? Non è che la popolazione lombarda sia più anziana di quella veneta, o con più patologie ...


CitazioneAll' inizio della diffusione dell' infezione in Italia furono trovati alcuni casi in provincia di Lodi, Padova e Piacenza.


Tuttavia tutti -nessuno escluso- i primi infettati in regioni del sud (Sicilia, Campania, Puglia, ecc.) provenivano invariabilmente non dalla Cina, non da Lodi o da Vo Euganeo ma da Bergamo.


Mi dissi subito allora (non é senno di poi), e sono più che convinta ora, che a Bergamo e provincia dovevano esserci già allora diversi casi di polmonite interstiziale da Covid19 erroneamente diagnosticati come "solita" influenza" con complicazione broncopneumonica batterica.


Fra L' altro Bergamo ha avuto la paradossale sfortuna che l' Atalanta quest' anno stava comportandosi magnificamente in una prestigiosa competizione europea, fatto eccezionale per una squadra provinciale (dopo l' ultima partita vinta con una squadra spagnola quattro o cinque giocatori di quest' ultima risultarono infetti).

Per questo, oltre che per il criminale "Bergamo runs" ...to hell!!! della Confindustria orobica, opportunamente segnalato da Ipazia, moltissimi sono andati allo stadio a vedere le ultime partite a strettissimo contatto reciproco o hanno seguito le partite stesse dai grossi schermi di tanti bar di tutta la provincia, dandosi pacche sulle spalle, abbracciandosi, baciandosi ad ognuno dei malauguratamente numerosi gol realizzati dall' Atalanta.
#332
Tematiche Filosofiche / Re:Viaggio su Platone.
07 Aprile 2020, 17:02:50 PM
Citazione di: Ipazia il 07 Aprile 2020, 12:29:00 PM


Qui forse si dirada la nebbia delle ragioni del contendere e appare l'opposta concezione idealistica (platonica) o materialistica (milesia): esiste, a priori, il cervello (natura, universo,...) pensato o quello che pensa. Da materialista propendo per la seconda, ma non nego che la prima concezione abbia le sue buone ragioni. Questa indecidibilità è molto philosophisch. Più deciso, col suo bias materialistico, il modo di procedere della scienza, a cui mi sento, di fronte all'aut aut anche metafisico, di aderire.


Invece personalmente aderisco al modo di procedere filosofico (che ovviamente non nega quello scientifico, solo lo critica razionalmente): non assumere a priori quanto dalla scienza conosciuto ma sottoporlo sistematicamente al dubbio metodico onde valutarne per quanto possibile significato, attendibilità, fondatezza, "grado" e condizioni di verità e di certezza; e inoltre, se fosse il caso, inquadrarlo in un' eventuale ontologia più generale (qualora esistesse altro di reale oltre a quanto scientificamente conosciuto e soprattutto e in modo meno banale eventualmente anche oltre a quanto scientificamente conoscibile).


Ma tra materialismo e idealismo "tertium (e quartum, e quintum...) datur.


E, sempre per quanto mi riguarda, mi sembra evidente che l' empiricamente constatabile irriducibilità e l' impossibilità (insensatezza) di pretese "emergenza" "o sopravvenienza" della materia (intersoggettiva, ma non per questo più reale; e misurabile) al pensiero (meramente soggettivo, ma non per questo meno reale; e non misurabile) ovvero parimenti del pensiero (meramente soggettivo e non misurabile) alla materia (intersoggettiva e misurabile) falsifichino irrimediabilmente entrambi i monismi.
#333
Tematiche Filosofiche / Re:Viaggio su Platone.
06 Aprile 2020, 21:22:01 PM
A Viator


Se per te la masturbazione non é un insipido surrogato da sfigati -e dell' attività sessuale, un po' come il "parmesan made in USA" -filosofia- per il Parmigiano-Reggiano -scienza- o la "Bianchina sprint" di Fantozzi -filosofia- per la Porsche -scienza- (come invece invece senza dubbio la é secondo me), allora ti chiedo scusa, ti avevo frainteso.


La metafora dell' etero- od omo- sessuale cieco -a che "sbaglia oggetto del desiderio" (ovviamente consenziente; mi sembra un po' da perversi immaginare il contrario: a me per esempio non sarebbe mai passato per la mente) c' entra perché senza la guida di buoni fondamenti epistemologici anche la scienza rischia di sbagliare clamorosamente nel cercare ciò che indaga.
#334
Tematiche Filosofiche / Re:Viaggio su Platone.
06 Aprile 2020, 18:01:06 PM
Caro Iano, non ho capito le tue obiezioni.


In ogni caso per me resta fermo che nessuna fiducia acritica in nessuna autorità vera o presunta, a cominciare dalla cosiddetta "comunità scientifica", che noto en passant nel caso della pandemia in atto appare più simile a  una comunità di opposte tifoserie in un bar sport che a un gruppo di seri ricercatori razionali della conoscenza, può essere un criterio di verità; scientifica e non solo.
#335
Tematiche Filosofiche / Re:Viaggio su Platone.
06 Aprile 2020, 17:50:46 PM
Citazione di: Ipazia il 06 Aprile 2020, 14:43:54 PM
Mi fa piacere sapere che per Platone, Lou e giopap i pensieri e la coscienza non hanno origine o ne hanno una misteriosa. Mi tengo la mia fede nell'ontologia scientifica della psiche e prendo atto della radicale differenza di interpretazione del reale rispetto a loro, in particolare quando parlano di: pensiero, mente, coscienza, psiche, spirito, anima,...

L'importante in ogni discussione è capire la differenza dei riferimenti ontologici dei propri interlocutori. Ora la conosco. Non ritengo che questa mia posizione sia scientista perchè riconosco grande autonomia e libertà allo spirito umano, a posteriori, ma nessuna autonomia, a priori, rispetto ad una physis che, come afferma Tomaso d'Aquino, tenta continuamente l'intelligenza umana.
...
Giustamente a problemi insolubili o insensati io e probabilmente Lou (di certo non Platone che é piuttosto affine a te, Ipazia; non certo a me) non cerco impossibili o inesistenti soluzioni.


La tua fede non é nell' ontologia scientifica (credo che intenda nella realtà descritta dalla scienza), la quale infatti non dimostra che la coscienza é nel né deriva dal cervello (in determinate circostanze funzionali) ma invece vi coesiste. Quanto a "psiche" é un concetto vago e variamente inteso da diverse discipline, scientifiche e non; mentre "anima" non é un concetto scientifico ma casomai religioso, teologico.


Anch' io, con grande facilità, prendo atto della radicale differenza di interpretazione fra noi (fra me e te, e non fa me e la scienza).
#336
Gli evasori fiscali sono responsabili delle tantissime morti altrimenti evitabili per coronavirus per la loro parte di ruberie; esattamente come lo sono gli usurai della finanza europea che sottraggono altrettanto indebitamente risorse altrimenti impiegabili (fra l' altro) per la sanità, così impedendo il possible salvataggio di tantissime vite umane (ovvero: uccidendole, per usare proprietà di linguaggio; sia gli uni che gli altri).


A me pare che la galera agli evasori (esattamente come a tutti gli altri tipi di ladri) funzioni.
Tempo fa il padre tedesco di una famosissima tennista tedesca che aveva evaso il fisco finì in galera (avete mai visto dietro le sbarre un evasore fiscale italiano?); non sarà per questo che da noi (alla faccia delle indecorose dichiarazioni rituali di ogni governo da almeno quand' ero bambina di impegnarsi a combattere l' evasione fiscale, che un minimo di senso del pudore dovrebbe indurre ad evitare) si evade molto, ma molto di più che in Germania a altrove?
#337
Tematiche Filosofiche / Re:Viaggio su Platone.
06 Aprile 2020, 14:12:04 PM
Ipazia:
"Eziologia o Etiologia:  Parte di una scienza che studia [/size]le cause[/size] di un fenomeno; part., in medicina, lo studio delle cause delle malattie; Origine".
Per Platone l'origine del pensiero sta nell'iperuranico mondo delle idee a cui il saggio deve fare riferimento per pensare correttamente e trarre la sua ispirazione ideale. Per i teisti sta in qualche entità sovrannaturale (nous, Spirito Santo,...). Per la scienza moderna l'origine del pensiero sta nel snc di ogni animale umano: biologicamente individuale e antropologicamente collettiva.

giopap:
Per la scienza moderna (correttamente interpretata e non distorta da una errata filosofia scientista; propria di fatto anche di tanti scienziati. E allora?) il pensiero necessariamente coesiste con, ma non affatto vi coincide, né ne origina, determinati processi neurofisiologici nell' ambito del SNC di varie specie animali fra cui l' uomo; ad originarne é una cosa un tantino diversa, e cioé i simboli linguistici pronunciati o scritti mediante i quali il pensiero viene comunicato ad altri soggetti coscienti; cosa possibile per il fatto che le espressioni linguistiche che significano il pensiero sono materiali e dunque intersoggettive, mentre é impossibile al pensiero stesso dal momento che questo é mentale e dunque non intersoggettivo: se ne ha esperienza unicamente ciascuno del suo proprio (che ad altri si può soltanto linguisticamente comunicare; mostrando agli altri i simboli verbali del proprio pensiero, che sono materia intersoggettiva, e non il proprio pensiero meramente soggettivo, che é cosa impossibile).





Ipazia:

Per @giopap non ho ancora capito dove stia l'origine del pensiero, della coscienza, della mente, dello spirito.


giopap:
Nella coscienza si trovano (o meglio: accadono) i fenomeni costituenti il pensiero, la mente (meramente soggettivi); e anche quelli costituenti la materia (intersoggettivi).


Da dove si origini la coscienza non saprei: la si constata immediatamente (se si constatasse il suo originarsi da qualcosa, sarebbe sempre per definizione un "qualcosa" che accade nella coscienza, che é (parte della) coscienza: mera "dislocazione" e non risoluzione del (presunto) problema o inevitabile regresso all' inifnito.




Ipazia:

(Se vogliamo chiudere la causa dobbiamo prima trovarla, mi pare  )

giopap:

A me non pare proprio.
Infatti per cercare una causa (di un fenomeno naturale) é condizione necessaria che la natura (fenomenica) in cui la si cerca sia causalmente chiusa.
Se così non fosse non avrebbe senso cercare cause naturali, dal momento che qualcosa di soprannaturale o comunque extranaturale, operando causalmente sulla natura, potrebbe benissimo in qualsiasi momento e luogo (sempre e dovunque) "confondere le acque" simulando falsamente e/o celando irrimediabilmente qualsiasi eventuale causa naturale.



Concordo quindi con Lou che:

Il pensiero propriamente non ha una origine. Soprattutto per Platone - non ritengo che il pensiero abbia "origine", nè nell'Iperuranio, nè altrove.
#338
Tematiche Filosofiche / Re:Viaggio su Platone.
06 Aprile 2020, 10:23:05 AM
Citazione di: Jacopus il 06 Aprile 2020, 09:57:47 AM
Per Giopap. Cosa ti fa pensare che pensiero e volontà non siano intersoggettivi? Credo che siano sommamente intersoggettivi, invece. Tu pensi in un certo modo a partire da una certa lingua appresa nella tua infanzia ed eventualmente attraverso le lingue apprese successivamente e le lingue sono il mezzo principale per scambiare intersoggettività. Pensi attraverso il filtro della società dove sei vissuta, che necessariamente ed inevitabilmente ti ha corredato di una serie di pregiudizi con cui devi fare i conti, ma rispetto ai quali non puoi pensare di essere immune e che hanno forgiato e continuano a forgiare il tuo pensiero. Pensi secondo il modello di pensiero che hai scelto fra quelli disponibili, che non provengono da un mondo etereo o intrapsichico ma dalle relazioni e dalla storia degli uomini e delle donne che ti hanno accompagnato nel  tuo percorso di vita. Se è poi vero il nesso fra pensiero e volontà, come insegnavano i greci allora anche la volontà, inevitabilmente è intersoggettiva.
Questo ovviamente non significa che allora siamo tutti predeterminati, ma che siamo fortemente condizionati dagli altri, anche quando pensiamo nel chiuso della nostra stanza. Ed ovviamente è vero anche il contrario, ovvero che il tuo pensiero, condizionato dagli "altri", a sua volta può condizionare il pensiero e le azioni degli altri, in un continuo feedback.


Volontà e pensiero (e sentimenti, ecc.) non sono intersoggettivi ma meramente soggettivi nel senso che le esperisce unicamente chi li prova nell' ambito della sua propria coscienza (Soggettività): "quando c' ho il mal di stomaco ce l' ho io, mica te, o no?" (Vasco Rossi).
Al contrario degli oggetti materiali (altrettanto fenomenici, nè più né meno!!!), che chiunque si colloca nelle opportune circostanze di osservazione può rilevare (intersoggettività).


Questo anche se pensieri, volontà, sentimenti, ecc. possono ovviamente essere comunicati ad altri soggetti mediante il linguaggio (che é ben altra cosa che il constatarli da parte di più soggetti coscienti), per il semplice faccio che i simboli linguistici che sono i mezzi di questa comunicazione (e non: esperienza!) intersoggettiva di pensieri, volontà, sentimenti, ecc. sono eventi (fenomenici) materiali e non mentali.
#339
Tematiche Filosofiche / Re:Viaggio su Platone.
06 Aprile 2020, 10:12:30 AM
Citazione di: Ipazia il 06 Aprile 2020, 09:11:26 AM
Ipazia:Dove sta la memoria ? Tutte le evidenze scientifiche la riconducono al snc, che funge da deposito delle informazioni pregresse. Volendo escludere interventi dello Spirito Santo, non vedo alternative a tale ipotesi.
Citazione
giopap:
Qui si confonde "memoria" come ricordi soggetivi" con "memoria" come deposito materaile di informazioni: ben diverse cose.




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Ipazia:
Altrettanto evidente è che il tracciato EEG e le variazioni morfologiche di altre strumentazioni non mi dicono cosa sto pensando, ma che sto pensando, sì. Funzionano in analogico, ma la corrispondenza biunivoca è asseverata: se penso lo strumento dà un segnale, se lo strumento sognala vuol dire che penso. E se non c'è nessun segnale risulta irreperibile anche la coscienza.
Citazione
giopap:
Esatto!



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Ipazia:
Procedendo nelle conoscenze neuroscientifiche si individuano sempre più rigorosamente le aree del snc deputate alle differenti forme di pensiero e alle reazioni emotive che le accompagnano.
Citazione
gioap:
"deputare" in nessun senso diverso da quanto appena sopra giustamente affermato: necessaria coesistenza biunivoca (e non: identificazione né emergenza)






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Ipazia:
Il pensiero poi va per conto suo e produce cose autonomamente, come il notevole frammento tomista postato da phil afferma. Ma sempre a partire dalle informazioni immagazzinate. Dove ?
...

giopsp:
Nella coscienza contenente anche il pensiero
#340
Tematiche Filosofiche / Re:Viaggio su Platone.
06 Aprile 2020, 10:02:39 AM
Viator:
Eppure la coscienza c'è senza essere alcunchè di materiale, e per essere (manifestarsi) ha bisogno di compenetrarsi con la materialità di un cervello. No cellule cerebrali, no coscienza. No nervi, no coscienza, martellata in testa, no coscienza.La coscienza e tante altre impalpabili cosucce appartengono ad una categoria che non è materiale

giopap:
Infatti essere reale é diverso da (essere reale e inoltre) manifestarsi.
E coesistenza (necessaria) é diverso da identificazione e da causazione.





Viator:

Ma il concepire certe cose dentro il nostro cranio consiste nel predisporre - all'interno del cranio stesso - tutta una rete di simbologie, nozioni, ricordi i quali, opportunamente relazionati tra di loro e memorizzati (consapevolizzati) dall'individuo.

giopap:

Dentro il nostro cranio non accade alcun concepire certe cose consistente nel predisporre - all'interno del cranio stesso - tutta una rete di simbologie, nozioni, ricordi i quali, opportunamente relazionati tra di loro e memorizzati (consapevolizzati) dall'individuo.
Tutto questo, insieme ai crani altrui che si percepiscono, accade invece nella nostra coscienza; nei crani accadono solo trasmissioni di potenziali d' azione, oltre a più banali o generici processi metabolici e basta.





Viator:

Per fare ciò occorrono appunto le reti neuronali "eccitate" da una giusta e stabile differenza di potenziale bioelettrico.---------------------------------------------------------------------------------La coscienza è una forma (la forma, la reciproca disposizione dei collegamenti intrinseci che, una volta costituiti e funzionanti all'interno del nostro cranio, generano appunto la funzione coscienziale, cioè la nostra consapevolezza di essere distinti ed interagenticon il resto del mondo (l'alterità))


giopap:

La coscienza non é affatto una forma (la forma, la reciproca disposizione dei collegamenti intrinseci, che, una volta costituiti e funzionanti all'interno del nostro cranio non generano affatto la funzione coscienziale, cioè la nostra consapevolezza di essere distinti ed interagenti con il resto del mondo (l'alterità); ma invece queste cose che tu pretenderesti di identificare con la coscienza sono quelle ben altre, diverse cose diverse dalla coscienza che sono altri potenziali d' azione interni al SNC o che ne fuoriescono attraverso i nervi motori determinando il nostro comportamento.




Viator:

Negare che la coscienza sia prodotta dalla fisiologia cerebrale sia generata da un cervello è veramente il più assurdo degli azzardi (tranne ovviamente per coloro che nutrono una visione spitirualistica o fideistica del mondo), poichè chiamerebbe la reagione a rendere conto della sua latenza o scomparsa nei casi di morte, sonno, amnesia,alterazioni variegatissime eccetera eccetera. Saluti

giopap:

Al contrario: affermare che la coscienza sia prodotta dalla fisiologia cerebrale sia generata da un cervello è veramente il più assurdo degli azzardi (per coloro che nutrono una visione razionalistica non affatto spiritualistica né fideistica del mondo; non invece ovviamente per coloro che nutrono una visione fideisticamente monistica materialistica),
E il negarlo spiega benissimo la latenza o scomparsa della coscienza nei casi di, sonno, amnesia, alterazioni variegatissime eccetera eccetera, . Saluti.
#341
Tematiche Filosofiche / Re:Viaggio su Platone.
06 Aprile 2020, 09:37:29 AM
Citazione di: Ipazia il 05 Aprile 2020, 23:09:29 PM
La chiusura causale é possibile solo in un sistema reale o logico di cui siano note tutte le componenti: oggetti, processi e regole o paradigmi.

In un sistema come il psicosomatico non abbiamo questo controllo totale sulla  realtà per cui rimane un sistema aperto, in progress, non circoscrivibile nella sua causalità che non può essere, senza fingere ipotesi, chiusa.

Tutti gli indizi di cui disponiamo portano, per la parte autocosciente, eziologicamente al snc.

La filosofia men che meno può consentire la chiusura causale del sistema psicosomatico. Essa ci può peró aiutare a mettere in ordine e dare un senso alle funzioni superiori del pensiero, indirizzandone la volontà e il comportamento.


Tu confondi (la realtà costituita da-) La chiusura causale del mondo fisico materiale con la (ben diversa! Eventuale realtà de-) la conoscenza della (realtà costituita da-) La chiusura causale del mondo fisico materiale.
Quindi di aperto in progress, non circoscrivibile nella (inesistente o quantomeno gravemente incompleta) conoscenza della sua causalità che non può essere, senza fingere ipotesi, chiusa c' é la nostra conoscenza dello "psicosomatico", e non affatto lo "psicosomatico" stesso; del quale non avrebbe senso, non sarebbe possibile cercare una conoscenza scientifica (per lo meno in senso stretto: scienze naturali) se (come premessa filosofica, epistemologica) non se ne postulasse, o a là Newton "fingesse", l' ipotesi della chiusura causale (o meglio: della chiusura causale della realtà fisica in generale di cui li "psicosomatico" va inevitabilmente considerato parte integrante se si professa un' ontologia monistica materialistica; non così se si é dualisti).

Tutti gli indizi di cui disponiamo portano al snc, per la parte (auto-) cosciente, non affatto eziologicamente (cioè dal greco causalmente; cosa impossibile per la suddetta ipotesi fingenda), ma casomai vi ci portano contestualmente.
La filosofia e in particolare l' epistemologia, come appena rilevato, impone alla scienza (perché quest' ultima possa darsi) la chiusura causale complessiva del mondo fisico; ergo l' esclusione da esso delle cosiddette "funzioni superiori" come pensiero e volontà; non del comportamento che, essendo intersoggettivo al contrario di pensiero e volontà, al mondo fisico materiale stesso appartiene senza alcun problema di causalità (reale, che ben diversa cosa dall' eventuale conoscenza della causalità).

Per Viator:
Lo vedi come la (ricerca de-) la scienza, se pretendendo di fare a meno della filosofia, é come il proporsi uno scopo avendo le fette di salame sugli occhi?
#342
Tematiche Filosofiche / Re:Viaggio su Platone.
05 Aprile 2020, 22:20:24 PM
Risposta ad Altamarea (intervento #33)

Come avevo precisato (e qui ribadisco) ogni cosa materiale esperita, compresi i cervelli, é costituita da sensazioni, fenomeni i quali sono reali nell' ambito della (o delle) coscienze di chi la esperisce.

Dunque pretendere che un cervello contenga o che da un cervello emerga una coscienza (ulteriore, diversa da quella che lo contiene) significa (anzi, pretenderebbe di significare) che all' interno di un' esperienza cosciente, e precisamente di quella sua parte che é costituita dalle sensazioni di cui é fatto un cervello in essa presente, esista (non una parte della stessa esperienza cosciente ma) un' altra, diversa esperienza cosciente; o in alternativa che ne emerga (inizialmente come sua parte, che poi si individualizza, viene partorita).
Nelle suddette (pretese) locuzioni non mi sembra si possa trovare nulla di sensato.


Mentre non é possibile trovare cause che facciano emergere coscienze da cervelli, la filosofia può risolvere il problema dei rapporti fra le une e gli altri rilevando che non sono le coscienze a poter essere indovate nei cervelli (e dunque nemmeno a poterne uscire o "emergere"), ma invece i cervelli ad essere indovati nelle coscienze. Una sorta di rivoluzione copernicana senza la quale i neuroscienziati continueranno a brancolare nel buio un po' come facevano i biologi evoluzionisti prima della teoria darwiniana della selezione naturale o i chimici prima della distinzione di Avogadro fra le molecole e gli atomi degli elementi, essendo l molecole dei composti costituite da atomi diversi e le molecole degli elementi costituite da atomi identici ma non identificabili con, ma ben diverse da gli atomi stessi.


Le parti del cervello solo e unicamente cose come lobi, circonvoluzioni corticali, fasci di fibre nervose, nuclei di sostanza grigia profonda, vasi sanguigni, ecc.

Infatti ti chiedo: dove sarebbe mai, in aggiunta a ste cose, la coscienza in un cervello?
Pensiamo al caso del mio cervello mentre la mia coscienza contiene la visone di una montagna o la dimostrazione di un teorema.
Sfido chiunque a trovare nel mio cervello, preferibilmente per me con osservazioni indirette non cruente, (la coscienza di; i fatti di coscienza costituenti) quella montagna o quel ragionamento: come si potrebbe credere che vi si trovino, in alternativa a (i fatti di coscienza di chi osservasse il mio cervello costituenti) neuroni, assoni, potenziali d' azione, ecc.

Se (i miei fatti di coscienza costituenti) la montagna o il ragionamento da parte mia si identificassero (anziché coesistervi essendo tutt' altro) col mio cervello (facente parte della coscienza di chi lo osservasse) ciò vorrebbe dire (anzi, pretenderebbe di significare) che nella coscienza degli osservatori, come sua parte, si troverebbe la coscienza dell' osservato (la mia). Il che é palesemente assurdo.


Non si deve confondere coesistenza necessaria con identità: anche un polo magnetico positivo necessariamente coesiste con un polo negativo e viceversa (per lo meno allo stato dell' arte della fisica); ma non gli si identifica di certo.
#343
Tematiche Filosofiche / Re:Viaggio su Platone.
05 Aprile 2020, 21:46:49 PM
Citazione di: Jacopus il 05 Aprile 2020, 21:31:05 PM
Spesso Giopap si confonde la libertà d'espressione con la competenza. Ovvio che se si censura in modo autoritario è il censore ad aver torto, ma non mi sembra questo il problema attuale. Il problema attuale è che viviamo in una società complessa che ha bisogno di risposte complesse e quindi di persone in grado di gestire la complessità e di una opinione pubblica che almeno comprenda le ragioni di certe scelte.
È ovvio che in una dinamica del genere gli esperti possono fare i propri porci comodi, ed è per questo che un sistema gestibile ha bisogno sempre più di persone in grado di gestire e comprendere complessità, anche e soprattutto nell'opinione pubblica e questo presuppone un nuovo e massiccio investimento nella pubblica istruzione, tanto per dirne una. Ma anche i fautori delle regole semplici della nonna, oppure di chi corre dietro a modelli irreali e surreali da uomo comune della strada può usare quel modello per i suoi comodi. Gli esempi non mancano. Chi professa la semplicità come rimedio sociale universale non sa si cosa parla o fa demagogia.
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CitazioneNon mi pare proprio (in particolare non certo da parte mia; ma anche in generale) che "spesso si confonda la libertà di espressione con la competenza".
Casomai al contrario si vorrebbe da parte del potere e dei suoi sacerdoti far confondere indebitamente, falsamente con la competenza la negazione censoria della libertà di espressione. Magari con la scusa che viviamo in una società complessa che ha bisogno di risposte complesse e quindi di persone in grado di gestire la complessità e di una opinione pubblica che almeno comprenda le ragioni di certe scelte o che chi professa la semplicità come rimedio sociale universale non sa di cosa parla o fa demagogia. Il che é innegabile, ma proprio per questo la censura (anche ammesso e non concesso che oggi venga perseguita in buona fede) non serve ed anzi é controproducente al fine di far comprendere al popolo le ragioni di scelte alternative (che in democrazia devono esistere ed essere liberamente discusse direi per definizione, affinché possa decidere a ragion veduta la maggioranza della popolazione stessa).

Mi piacerebbe sapere in cosa potrebbe consistere (di sensato, di non autocontraddittorio) il "censurare in modo non autoritario".
#344
Tematiche Filosofiche / Re:Viaggio su Platone.
05 Aprile 2020, 21:26:59 PM
Citazione di: viator il 05 Aprile 2020, 19:23:30 PM
Salve. Citando da Iano : "..........................., se mai la filosofia amasse la semplicità................."Oh poveri noi ! Senza offesa per i filosofi di professione, essendo la filosofia la perfetta emblematica pratica della masturbazione mentale (cioè di uno dei più elevati sforzi intellettuali che si possano compiere) è ovvio che essa tende alla naturale ovvietà dell'orgasmo, la cui "semplicità" gli è però impedita dal fatto che il filosofo è in sè costretto a non usare lo strumento (pene) e la dimensione (psiche) orgasmica naturali.........bensi dovrà usare la MENTE, fonte di ogni COMPLICAZIONE di ciò che in sè sarebbe semplice e quindi "estintore" di ogni eccitazione.
Quindi il filosofo, tendente ed amante (come tutti gli umani e come sto per dire qui sotto) la semplicità (delle origini, del noumeno, della causa prima e di ogni vero essenziale) crede di poterla attingere utilizzando il suo perfetto contrario.-----------------------------------------------------------------------------------------
"................., come , pur senza una ragione ovvia , fa' la scienza. La scienza ogni tanto fa' spazio in cantina.La filosofia compra una nuova cantina".La scienza invece mi sembra proprio abbia un'ottima ragione per amare la semplicità. Pur usando lo strumento della complicazione (la mente), essa non lo applica alla masturbazione bensì alla ricerca della utilità pratica.La scienza sa benissimo che - tra diverse soluzioni - la più utile e logica risulta sempre la più semplice, quindi non perde occasione per sfrondare il mondo mentale ed umano dal superfluo. La scienza ha a disposizione la "realtà" per testare il funzionamento delle sue escogitazioni secondo il principio naturale del "massimo risultato con il minimo sforzo". Saluti.


Affermazioni (denigratorie della filosofia) non minimamente argomentate.


Dunque eviterò di argomentare anch' io per obiettare restando fedele alla fine ed elegantissima metafora sessuale:


la scienza senza la filosofia rischia di fare la fine di un eterosessuale (cui facciano schifo rapporti omosessuali) arrapatissimo ma cieco o meglio (anche per giustamente non offendere chi ha problemi di vista) con spesse fette di salame sugli occhi che infilasse un orifizio di uno dello stesso sesso (o viceversa di un omosessuale di stretta osservanza cui facessero schifo i rapporti con persone dell' altro sesso, pure arrapatissimo e con spesse fette di salame sugli occhi, che rischierebbe di congiungersi carnalmente proprio con una sessualmente aborritissima persona dell' altro sesso).
#345
Tematiche Filosofiche / Re:Viaggio su Platone.
05 Aprile 2020, 21:18:00 PM
Citazione di: Jacopus il 05 Aprile 2020, 19:16:41 PM
A me francamente questa sembra l'età dell'inesperto che si crede esperto. In realtà una democrazia funzionante avrebbe bisogno di esperti e di una società civile in grado di discernere e di confrontarsi con la sapienza dell'esperto senza doverla subire supinamente. Invece attualmente sempre più spesso siamo in balia di inesperti che fondano la loro autorità sulla spettacolarizzazione.


E censurare le bufale, come si pretenderebbe di fare in Internet da parte dei giornalisti "ufficiali" al servizio dei potenti, a mio parere in perfetta malafede per poter censurare in realtà le poche verità circa questioni politiche importanti che, contrariamente a stampa e TV, ogni tanto vi trapelano, non serve a dissipare le tenebre del falso e diffondere la luce del vero.
Ma anzi a tale scopo (anche ammesso, e da parte mia non affatto concesso, che lo scopo degli aspiranti censori di Internet fosse questo) si tratterebbe di un mezzo controproducente: soprattutto per chi abbia intelligenza e spirito critico una tesi censurata tende per ciò stesso ad acquistare "autorevolezza" e attendibilità, ad essere più convincente per il semplice fatto che l' impedimento forzoso della libertà di espressione induce a pensare che probabilmente i censuratori non hanno argomenti validi contro i censurati, dal momento che se ne avessero potrebbero ricorrere efficacemente a questi anziché alla censura.