Per cercare di risolvere la questione della realtà "là fuori" e la realtà "che sta dentro al nostro cabezón" definii una cosa ricorrendo alla parola cosa. Forse ho compiuto un illecito amministrativo, ma io me ne frego delle regole quando secondo me sia giusto farlo. La definizione che ne uscì fu quindi: una cosa è qualsiasi cosa che la nostra mente possa imbrigliare tanto da poterne parlare, anche a vanvera. Pertanto, giusto pure per regolare i conti tra oggetto ed evento, sarebbero cose ed evento tanto la mela quanto la rivoluzione francese, l'ippogrifo e pure Dio.
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@Alberto Knox
Non so per quali vie tu ti sia preso licenza di mettermi in bocca cose che non ho detto, e nemmeno mi interessa saperlo. Un ateo può infischiarsene di Dio e può pure fare finta che Dio non esista, ma resta il fatto che Dio esiste, giacché tu lo nomini e pure io lo nomino. Allora, l'ateo può dire ciò che vuole, ma quando si accinge a fare filosofia no. Infatti il filosofo, nella sua disamina della realtà, non può cancellare una parola fintanto che essa circoli all'interno di essa, e le parole cessano di esistere, o meglio, si assopiscono, solo quando cadono nell'oblio. Certuni, non i filosofi intendo, hanno provato a farlo con le bastonate, ma con scarsi risultati date le evidenze che la storia ci insegna.
PQM, ¿cosa dovrei mai pensare di tali filosofi, ma pure di semplici atei che la pensano come te? Beh, a dire la verità io non ho ancora capito se tu sei un ateo o un credente, ma, come già detto, tali atei sarebbero i già citati sacerdoti occulti dell'ateismo, ovvero quelli che si sono tenuti per buona la libertà di agire, quelli che dicono che la neuroplasticità non ci garantisce di automoderarci nel forum deputando a tal fine le istituzioni, e, probabilmente, giusto per metterci un po' di malizia, quelli che vorrebbero pontificare su ciò che è bene e su ciò che è male a loro "libero arbitrio", magari con la legge del cinquantuno per cento ... Fragorosa risata isolata nella platea e qualcuno chiede ¿ma chi è costui?
"Dai ragazzi!, forza!", dice il regista, "Ripetiamo la scena