Della verità come adequatio ne abbiamo parlato fin troppo.
Vediamo ora la nozione di verità di Heidegger come aletheia.
Per H. la verità è dis-velamento dell'ente, è l'uscire fuori dell'ente dall'oscurità.
Già la fenomenologia di Husserl insisteva sull'imparare a vedere, sulla necessità di mettere tra parentesi i propri interessi, la propria soggettività particolare, storica, in modo da potersi porre di fronte alla cosa senza pregiudizi.
Per H. bisogna lasciare all'ente la libertà di manifestarsi per quello che è.
Sembra ci sia una doppia libertà: la scelta del soggetto di rinunciare a dominare la cosa che si ha davanti; la libertà originaria dell'apertura che rende possibile il disvelamento dell'ente.
Ma nel disvelamento dell'ente particolare c'è sempre un velamento della totalità dell'ente.
Questo fatto, che la manifestazione dell'ente presuppone anche l'indietreggiare dell'essere, H. lo definisce proprio "il mistero".
Il mistero è insomma questo velamento dell'essere che tuttavia è ciò che rende possibile il disvelamento dell'ente singolo.
Per questi motivi la vicenda della conoscenza umana è un errare necessario, è la vicenda storica della sua attenzione sull'ente singolo senza poter mai coglierne la totalità.
Vediamo ora la nozione di verità di Heidegger come aletheia.
Per H. la verità è dis-velamento dell'ente, è l'uscire fuori dell'ente dall'oscurità.
Già la fenomenologia di Husserl insisteva sull'imparare a vedere, sulla necessità di mettere tra parentesi i propri interessi, la propria soggettività particolare, storica, in modo da potersi porre di fronte alla cosa senza pregiudizi.
Per H. bisogna lasciare all'ente la libertà di manifestarsi per quello che è.
Sembra ci sia una doppia libertà: la scelta del soggetto di rinunciare a dominare la cosa che si ha davanti; la libertà originaria dell'apertura che rende possibile il disvelamento dell'ente.
Ma nel disvelamento dell'ente particolare c'è sempre un velamento della totalità dell'ente.
Questo fatto, che la manifestazione dell'ente presuppone anche l'indietreggiare dell'essere, H. lo definisce proprio "il mistero".
Il mistero è insomma questo velamento dell'essere che tuttavia è ciò che rende possibile il disvelamento dell'ente singolo.
Per questi motivi la vicenda della conoscenza umana è un errare necessario, è la vicenda storica della sua attenzione sull'ente singolo senza poter mai coglierne la totalità.

, che avrebbero privilegiato il lato politico della questione.