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Messaggi - viator

#3331
Tematiche Filosofiche / Re:Se il presente non esiste
18 Giugno 2018, 21:06:22 PM
Salve Phil. La dimostrazione quel che si afferma è dovuta (da parte di chi afferma) se costui specifica che quanto si è detto rappresenterebbe la verità. Io ho espresso una opinione. Invito comunque a sottopormi un qualsiasi ragionevole elenco di termini spiritualistici dei quali si sostiene la completa indipendenza da presupposti fisicistici.

La percezione (sensoriale) dello spirituale secondo alcuni è possibilissima. Parecchi dicono di aver visto fior di fantasmi. Purtroppo in questi casi si ricade nell'impossibilità di stabilire se sia trattato di fenomeni fisico-sensoriali o allucinazioni autosuggestive a base psichico-neurologica o manifestazioni di un ipotetico "ultranormale" o ESP.
#3332
Tematiche Filosofiche / Re:Se il presente non esiste
18 Giugno 2018, 16:34:07 PM
Salve Eutidemo. Moltissimi pensano che la sfera spirituale sia superiore a quella materiale, e che comunque possa esistere di vita separata dalla materia.
La vita spirituale è semlicemente un ambito ulteriore e posteriore rispetto a quello fisico. Per quanto riguarda IMPORTANZA e SUPERIORITA', è sufficiente riflettere sul fatto che la "bruta" materia e la "sterile" fisicità possono tranquillamente esistere in  mancanza di spiritualità, mentre non esiste ente spirituale che non poggi su di un qualche genere di "supporto" materiale.
#3333
Salve. Per Eutidemo. Non credo proprio che la Germania nel 2015 abbia ACCOLTO 1.5000.000 immigrati. Essere accolti significa entrare in quel certo Paese per la PRIMA VOLTA. Si tratterà degli INGRESSI TOTALI, che includono, oltre agli immigrati ACCOLTI, anche i rientri di chi già stava in Germania e ne è uscito temporaneamente (milioni di lavoratori stagionali !!). L'interpretazione mi sembra congrua anche per i 280.000 dell'Italia (cifra perfettamente congrua, visto che quelli entrati da noi per la prima volta saranno stati intorno al 70-80% degli INGRESSI TOTALI di immigrati, mentre il restante 30-20% saranno rientri di stranieri già prima presenti - TENER PRESENTE CHE IN GERMANIA I LAVORATORI STAGIONALI SONO MILIONI E RIGOROSAMENTE INQUADRATI E SFRUTTATI-TUTELATI, IN ITALIA ABBIAMO POCHE CENTINAIA DI MIGLIAIA DI SUPERPRECARI SUPERSFRUTTATI STAGIONALI AGRICOLI !!).

Comunque la controinformazione - magari involontaria - si fa proprio in questo modo : sai quante anime semplici abboccano a dei dati buttati là senza alcuna interpretazione ?

In questo caso credo sia proprio necessario capovolgere la precedente errata percezione della realtà. Saluti.
#3334
Tematiche Filosofiche / Re:Se il presente non esiste
17 Giugno 2018, 22:29:46 PM
Salve. Per Eutidemo. Qualsiasi sogno ha bisogno di un supporto materiale sul quale posarsi. La realtà può anche esistere senza sogni, ma non certo il reciproco. Ciò vale persino per la spiritualità !!
#3335
Salve Ox. Dimenticavo. Sono d'accordissimo con Nietzche e non mi interessa minimamente la dieta attuale o trascorsa degli ebrei, non avendo tra l'altro afferrato il pensiero di Eco, personaggio coltissimo e superapprezzabile ma del tutto privo di volontà divulgative.
#3336
Salve Ox. REALTA' : "Insieme dell'esistente (più correttamente.....uffa, a questo punto mi toccherà ogni volta precisare: INSIEME DEGLI ENTI) che generano o sono in grado di generare (al superamento di una certa soglia quantitativa) una percezione (sensoriale)
Definizione decisamente inelegante che trovo però abbastanza efficace. Tutti gli enti materiali sono reali. Tutte le radiazioni energetiche sono reali. Il tempo non è reale. Lo spazio non è reale. Pensieri ed emozioni non sono reali in quanto - per intensi che possano essere - non possono generarci percezione sensoriale della loro esistenza (pardon: insistenza). I concetti fanno parte dei pensieri. Le credenze fanno parte della realtà solo se costruite il legno od altri materiali adatti. Gli armadi invece sono sempre reali. Le convenzioni, le fedi etc fanno parte delle credenze. Ora, Dio è una ENTITA' :
    ENTE : ciò che è in modo riconoscibile e specificamente nominabile.
      ENTITA' : ciò che è in modo non precisamente riconoscibile e non specificamente nominabile (vedi Dio piuttosto che Allah, Javeh, etc.; vedi fantasmi, spiriti, apparizioni etc.)
      Le entità, in base alla definizione data sopra per la REALTA', non possono venir considerate reali.
      Per Padre Pio (meglio: a detta di Padre Pio) e per i miracolati di Lourdes, Dio sarà certo ritenuto un ENTE e non una ENTITA'. Per spiritisti. fattucchiere, occultisti le loro evocazioni saranno ENTI e non ENTITA'. Si decida a cosa credere circa la realtà di Dio e del resto.
      FATTO : "Una evidenza od una situazione sensorialmente percepibile il cui prodursi generi effetti anch'essi sensorialmente percepibili". Altra definizione decisamente inelegante. Le conseguenze logiche di un ragionamento non sono fatti, così come le ipotesi, le teorie, le opinioni, le dichiarazioni, le credenze, le fedi, le suggestioni........... Si decida anche qui in cosa credere circa la fattualità di Dio e del resto che resti esclusi dalla definizione preliminare di FATTO.
      Naturalmente le definizioni sono sempre criticabili o respingibili. Invito però chi non fosse d'accordo circa le definizioni qui proposte (e non mi sto rivolgendo a nessuno in particolare, caro Ox), a criticarle o respingerle SOLO PREVIA sottoposizione di ALTRA DEFINIZIONE che venga trovata più adatta. Diversamente sarò impossibilitato a replicare. Pace e bene a tutti.
#3337
Salve Ox. Interessante coincidenza con recenti dichiarazioni circa l'esistenza di certezze. Non esistendo la verità assoluta, ciò che si dice non può che essere la verità relativa di chi sta parlando, ammesso che lo faccia sinceramente. Costui starà quindi parlando di ciò in cui crede e.......si è mai visto qualcuno che trovasse non vero ciò in cui crede ??.
Poi c'è la menzogna, che è cosa diversa dalla falsità. Poi c'è il paradosso del mentitore.
#3338
Salve. Per Oxdeadbeef: Ben trovato. Anzitutto il mio sarcasmo è stato di tipo puramente intellettuale, rivolto ai nonsensi, alle (apparenti) contraddizioni che sono eternamente in agguato quando si affrontano certi argomenti.

Circa l'assoluto......beh, il mio vizio di tendere costantemente alla sintesi genera spesso incomprensioni quando non addirittura lacune. E' il prezzo da pagare quando non si vuole annoiare sé stessi e gli altri.

Qui si ricade nell'uso più o meno appropriato del verbo esistere. Quando affermo o faccio dedurre che l'Assoluto non esista intendo dire (qui è la mia imprecisione) che esso non è, non può essere in noi. (non insiste in noi). Che è intrinsecamente inattingibile non foss'altro perché noi ne facciamo parte e per la parte risulta impossibile capacitarsi del tutto. Quindi l'Assoluto non può essere oggetto di percezione ma solo di concezione. Ovvio che la concezione dell'Assoluto non possa consistere nell'Assoluto stesso.

D'altra parte dovrebbe essere ovvio che l'Assoluto - se si accetta la definizione che ne ho dato - esiste in sé in maniera veramente assoluta !

Altro discorso potrebbe essere la realtà dell'Assoluto: se per reale vogliamo intendere "ciò che è producendo degli effetti" [Non posso andare oltre, trattando di cause, effetti ed essere, altrimenti ci ritroviamo in Australia] allora potremmo affermare che esso non è reale poiché pur contenendo, attraverso tutti i relativi in cui consiste, tutte le cause e tutti gli effetti.....non è causato da nulla di ciò che contiene e non genera alcun effetto su di esso. Come vedi, c'è da uscire matti. Amichevoli saluti.
#3339
Salve. Per Phil: Ma per carità! Con il termine "estorto" intendevo il fatto che dall'interno del tuo ragionare mi sembrava emergere una intenzione estorsiva di taglio ed intenzione puramente INTELLETTUALE !!. Comunque ti assicuro di essere un tipo per nulla permaloso. Salutoni.
#3340
Salve. Per Sgiombo (risposta nr.49):" I concetti non consistono in energia neuronale etc.".
Sacrosanto. I concetti sono incorporei, astratti, immateriali, formali. Infatti essi consistono nella FORMA, cioè nella STRUTTURA assunta dalle relazioni energetiche (elettrochimiche) neuronali la quale FORMA permette lo svolgimento della loro FUNZIONE.

Gli edifici consistono in murature e le murature in mattoni. I mattoni possono esistere buonini buonini senza alcun concetto che si occupi di loro.

La realtà fisica di un edificio invece necessita, per determinarsi, che  mattoni e murature vengano disposti in una certa specifica relazione spaziale e funzionale. Esistono quindi i progetti mentali dei progettisti (CONCETTI), i fogli che descrivono in modo FORMALE tali progetti-concetti, la STRUTTURA materiale che permette di realizzare la FUNZIONE dell'edificio, IL CORPO dell'edificio che permettà di insediarvisi.
#3341
Salve. Esiste una maturazione spontanea ed un maturazione indotta degli individui e quindi delle società che ne risultano.
Nelle democrazie funge la prima, nei totalitarismi la seconda.
La democrazia in Italia, per come è stata intesa e vissuta negli ultimi settant'anni, è consistita nella gestione del potere basata sul consenso demagogico.
Da bravi individualisti mediterranei abbiamo quindi costruito una società che tipicamente prevede la seguente gerarchia :

  • io
  • io, mia moglie ed i miei figli
  • io, mia moglie, i miei figli, i miei parenti
  • io, mia moglie, i miei figli, i miei parenti, i miei compari
  • io, mia moglie, i miei figli, i miei parenti, i miei compari, i miei paesani

Fine della struttura sociale italiana.

Lo Stato viene concepito solo come entità concreta che deve erogare dei benefici ed entità astratta che non deve imporre alcunchè.
#3342
Salve. Per Don Quixote: Cito: "Vendete tutto ciò che avete e datelo ai poveri": come si concilia questa affermazione con il preteso bisogno di un surplus di ricchezza per aiutare i poveri dato che se uno vende tutto e lo dà via diventa egli stesso povero?"

Infatti un dettato del genere, se realizzato, sarebbe la rovina di qualsiasi società.
Un tempo tutte le risorse (energetiche) del mondo stavano concentrate in un unico punto privo di dimensioni. Arrivò Gesù Cristo e disse : "perchè tutta questa energia qui ed intorno il deserto?".
Fu quindi il Big Bang, che consistette nella diffusione dell'energia da dove ce n'era troppa a dove non ce n'era. La cosa andò avanti per moltissimo tempo, perchè l'energia era veramente tanta e lo spazio anche.
Quegli stupidi degli scienziati, una volta riconosciuto un simile andamento  vollero dargli un nome e lo chiamarono "entropia". Gli uomini di fede, più saggi, lo chiamarono invece "volontà divina". I sociologi, "egualitarismo". Gli ideologi, "marxismo". I politici, "comunismo". Gli economisti, "pauperismo". L'uomo della strada, "andazzo delle cose".
Trascorse, dicevo, un lunghissimo periodo durante il quale l'egualitarismo provvide a rendere via via più ordinato ed uniforme il mondo, che diventò quindi popolato da  astri dalle identiche dimensioni, clima rigorosamente uniforme, esseri, risorse, mentalità identici. Alla fine lo scopo egualitaristico venne infine raggiunto.
Nel Mondo ora era finalmente tutto in ordine (la situazione originaria si chiamava "caos") perchè ovunque adesso c'era una democratica uniformità di energia e di temperatura.
Purtroppo a quel punto si scoprì una cosa, ma era ormai troppo tardi. Si scoprì  che, all'interno di una simile uniformità, non poteva più accadere nulla. Basta rimescolamento dell'energia, basta eventi e basta vita del mondo.

Infatti scopo e senso del mondo consistono nella sua continua diversificazione, non nel raggiungimento di un immobile equilibrio tra i suoi ingredienti !
Solo il "surplus" locale e particolare delle risorse (ovvero quel tipo di diversificazione che contiene anche quella che gli uomini chiamano disparità ed ingiustizia) permette al mondo di vivere. E' proprio ciò che Marx non capì e che tantissimi (praticamente tutti ?) sembrano tuttora non capire.

Con pazienza ed umiltà possiamo cambiare il mondo solo se consapevoli dei principi che lo fanno esistere. Salutoni.
#3343
Salve. Per Phil : Ragazzi!...quanto mi fate lavorare! Ma in fondo devo solo ringraziarvi.
Dunque Phil, il problema non è quello della maggiore o minore comprensibilità di una definizione o della sua spigazione. Per alcuni la parola "amore" dice tutto, mentre l'analisi del suo concetto risulterebbe incomprensibile. E' impossibile stabilire se la abbia maggior potere esplicativo una definizione od una spiegazione. Comunque voglio cercare di accontentarti :

  • L'essere è la base del divenire - diventa : la condizione per la quale le cause producono degli effetti consiste nell'insieme dell'esistere, dell'insistere e del consistere e rappresenta la base del divenire.
  • L'esistenza è priva di senso umano - diventa : la conseguenza dell'essere, cioè la catena delle cause e degli effetti che ci coinvolgono, è priva di senso umano.
  • I sogni sono spesso privi di consistenza - diventa : I sogni spesso presentano situazioni che sono prive sia di senso che di contenuti reali.

  • La realtà delle cose è solo il frutto di un sogno vigile - diventa : l'esistenza e la consistenza delle cose  sono solo il frutto di un sogno vigile.
Bene. Immagino i tuoi eventuali commenti. Ovviamente facile  il demolire e più difficile il costruire. Comunque considero il presente esercizio logico-dialettico come estortomi. Infatti non accetterò alcuna critica, diversamente da quanto riguarderà invece il testo del mio intervento originario. Salutoni.
#3344
Salve. Per Oxdeadbeef :

  • Certo che conosco la verità assoluta ! Il suo enunciato in positivo è il seguente ; "Ciascuna cosa è relativa e l'insieme di tutti i relativi è l'Assoluto", mentre la sua versione in negativo è :"Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza". A questo punto ti chiedo : la versione positiva della verità è invalidata da quella negativa - e viceversa ??.
  • Circa poi il rapporto filosofia/scienza, considero la scienza figlia della filosofia. Come in tutti i rapporti genitoriali, i figli non comprendono, contestano, sfruttano il genitore nonostante siano stati allevati e mantenuti da lui. I figli sono il nuovo che non sa, i genitori il vecchio che non può.
  • Considero il principio di indeterminazione come il più importante esprimibile dalla filosofia. Friggo di ammirazione per Heisemberg che saputo dargli veste matematica, costruendo secondo me il ponte tra filosofia e matematica (riconciliazione tra madre e figlia). In filosofia l'indeterminazione ha sempre regnato così superbamente ! (quasi non c'è questione che non la implichi).
Io non trovo alcuna contraddizione tra determinismo ed indeterminazione. Il determinismo implica che esistano relazioni ferree tra cause ed effetti, non il fatto che noi le si conosca tutte ! .L'indeterminazione dimostra solamente appunto ciò. L'indeterminazione  filosofica in via intuitiva, quella matematica in via logico-formale.
La scienza, contemporanea o meno, non sfugge alla verità assoluta che ho citato in inizio. La scienza è la struttura che ha il compito di tradurre in effetti pratici CONVENZIONALMENTE PREVEDIBILI le elucubrazioni filosofiche dopo che queste ultime siano state formalizzate, canonizzate dal linguaggio matematico. Un passaggio intermedio di tale processo sono appunto le ipotesi, le teorie. Per quel che mi risulta relatività, quantica, evoluzionismo, psicanalisi, sono tuttora quasi completamente solo ancora teorie.
#3345
Salve Paul11 (tuo intervento nr.41) :

  • Da dove nasce l'energia ? Ma che domanda ! Tutto nasce da una origine ma l'origine dell'origine non è mai nata. Materia ed energia sono  le due dimensioni fondamentali che hanno poi generato tempo e spazio. (dei quali non parlo, l'ho già fatto in diversi precedenti interventi). Quindi esse sono sempre esistite al di fuori del tempo e dello spazio. Chiedere dove nasca l'energia è appunto come chiedere dove nasca l'essere !
  • "ma tu che fai nel mondo.....?" : Vedi il fatto è che io non sono affatto angosciato dal senso della mia esistenza. Lasciamo perdere il concetto di "senso" anch'esso già da me commentato. Io mi considero un animale dotato di coscienza e di altre facoltà ulteriori (non superiori) rispetto alle altre forme di vita. Il senso biologico dell'esistenza degli animali (uomo incluso) è la riproduzione. Il senso soggettivo ed individuale della esistenza umana....beh, ognuno cerca di darselo e molti, non trovandolo, muoiono disperati. In realtà io sono piuttosto umile di fronte a simili quesiti (oppure fingo umiltà per celare invece superbia e narcisimo senza limiti ?) poichè io vivo cercando di rispettare (magari ipocritamente ?) le seguenti due massime ; 1) "Nessuno distrugga o sottragga ciò che, una volta che sia chiamato a farlo, non sarà in grado di rigenerare o restituire". 2) "il mondo mi ha fatto ed è giusto che esso faccia di me ciò che più gli piacerà".
  • "Hai una mente per suppellettile ?". Beh, qui direi che ci hai preso proprio.
  • "A cosa mai servirebbe avere una mente ?". Beh, il mio parere intanto è che la mente non sia apparsa per servire a qualcosa (cioè che esistesse da qualche parte l'intenzione di qualcuno o qualcosa di dotarci di una mente per conseguire un qualche scopo prefissato). Penso che, una volta che ce la siamo ritrovata, abbiamo cominciato ad ingegnarci nell'usarla per il seguente scopo : rendere più semplici gli aspetti complessi dell'esistenza al costo della complicazione di quelli più semplici. Rendere più comoda e sicura la nostra sopravvivenza al prezzo di dover riempire la nostra esistenza di incertezze, problemi (in larga parte inesistenti) e responsabilità. Vedi io penso che la generazione della mente da parte dell'evoluzione rappresenti un tentativo di costruire una copia in scala del mondo esterno. Esattamente come penso che l'avventura informatica non sia altro che il tentativo, da parte della nostra mente, di costruire una copia in scala del nostro cervello. Io sono convinto che l'evoluzione del mondo (quella fisica ancor molto prima di quella biologica) consista nella continua, implacabile, tendenza alla diversificazione attraverso la complicazione. Si tratta dell'arma con la quale l'esistente deve opporsi alla morte del mondo, la quale sarebbe l'uniformità sterile una volta che l'entropia riuscisse nel suo scopo, cioè lo spalmare ovunque la stessa quantità di energia. Ma questi sono discorsi troppo ampi per questa sede.
Comunque voglio farti i miei complimenti per l'interesse dei quesiti che mi hai sottoposto. Purtroppo i pensieri sono tanti ma il tempo e lo spazio da dedicar lo sono sempre limitati. Stammi bene.