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Messaggi - viator

#3346
Salve Eutidemo. Ho aperto il collegamento al sito Eurostat. Vi si parla di "immigrants 2015" attribuendo all'Italia un 4,5 permille ed - esempio - alla Svizzera un 18,5 permille. Che sono 'sti dati ? Gli arrivi annui ? Gli ingressi annui ? (numero di passaggi alla frontiera - un immigrato potrebbe entrare ed uscire anche 200 volte l'anno da un paese !). Le presenze in quel dato anno ? Nessuno dei tre dati è a parer mio congruo con la realtà.
Me lo immagino le condizioni alle quali un immigrante può entrare in Svizzera : chi sei? quanto intendi fermarti? hai parenti in Svizzera? La tua famiglia dov'è? intendi far venir qui la tua famiglia?  sei stato chiamato da chi ? dove sarà il tuo datore di lavoro ed il tuo luogo di lavoro in Svizzera? Se non hai intenzione di lavorare, di quale reddito-rendita disponi ? Sei già iscritto alla nostra Previdenza Sociale ? Hai precedenti penali ? Hai superato le prescritte visite mediche ?. Forse (relatività delle statistiche) l'idea della realtà (sempre statistica, per carità) viene meglio resa da :
http://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php?title=File:Share_of_non-nationals_in_the_resident_population,_1_January_2016_(%25).png, tenendo magari conto del fatto che in Italia un paio di milioncini di presenze sfuggiranno ad ogni statistica.
#3347
Salve. Per Green Demetr: Per quanto esistano immagini, riprese dal microscopia elettronico, che mostrano - a dire il vero confusamente - un reticolo che viene spiegato essere quello di una struttura atomica cristallina ed alle cui intersezioni appaiono delle palline...., No, dal vivo non l'ho mai visto. Quindi secondo te è solo la percezione sensoriale che può giustificare l'esistente ?

Guarda che comunque io non mi sono mai riferito ad un supposto atomo MATERIALE, ma al supposto movimento interiore che anima i suoi supposti componenti. Cioè alla supposta energia del supposto atomo. Tutte queste supposizioni le faccio poiché la struttura fisica del mondo atomico so benissimo essere solo un MODELLO e non certo una realtà-verità. Infatti suppongo che l'essere consista nel comportamento dell'energia.

Credo che anche tutte le tue idee, convinzioni, fedi e visione del mondo siano delle supposizioni.

Avendo già detto che la realtà-verità resta comunque inattingibile, la dialettica e la riflessione filosofiche devono secondo me servire a costruire una visione CIRCOLARE e LOGICAMENTE NON CONTRADDITORIA (la contraddizione filosofica è invece ammessa per ragioni che qui trovo troppo lungo spiegare) del mondo.

Tale visione inoltre, e sempre secondo me, deve includere e giustificare le (sempre solo apparenti !) contrapposizioni tra gli aspetti fisici, quelli esperienziali, quelli metafisici e quelli fideistici. Cordiali saluti.
#3348
Salve Oxdeadbeef. Ho letto il tuo ultimo intervento. Alla fine, ancora una volta, ho sperimentato la conferma della mia convinzione interiore di essere un privilegiato. Il mio privilegio consiste nel non aver mai letto di filosofia canonica e quindi dall'aver potuto mantenere una certa qual "verginità" intellettuale che si può anche chiamare ignoranza. Due o tre testi canonici di filosofia moderna mi caddero invero tra le mani (in realtà li cercai deliberatamente), ma li richiusi dopo un paio di pagine, completamente sconvolto dalla loro incomprensibile pallosità autoreferenziale che trovavo aggiungesse solo nebbia all'essenziale.

Cosa per me siano i concetti, le idee, l'essere, l'essenza, l'ente, l'entità, l'esistere, l'insistere, il consistere, il sussistere, il persistere, l'Assoluto, il relativo, il Tutto, la totalità e qualche altra cosa ancora mi è successo di accennarlo qua e la all'interno dei miei ormai non pochi interventi. Ovvio che si tratti della mia personale e limitata visione delle cose. Ovvio che la Verità non solo non sappiamo dove stia ma addirittura non possiamo sapere se sia. L'importante non è conoscere la Verità. L'importante è riuscire a costruire una visione del mondo che ci permetta di vivere in pace con esso.

Circa i numerosi interrogativi da te proposti (ai quali magari tu hai già dato tue risposte, ma che riproponi per indurre alla riflessione chi non vi abbia risposto), prendiamone uno a caso : "essere".

Definizione : "condizione per la quale le cause producono i loro effetti (e viceversa)". Obiezioni ?

Causa. Definizione : la metà di un evento (l'altra metà è l'effetto)". Obiezioni ?

Effetto. Definizione : vedi sopra. Obiezioni ?

Evento. Definizione: "dimensione dinamica dell'essere". Obiezioni ?

Dimensione dinamica. Definizione : "L'equivalente energetico (E=Mc^2) richiesto dallo svolgersi dell'evento". Obiezioni ?

L'essere (totalizzante) non sarebbe quindi che l'insieme di tutti gli equivalenti energetici richiesti dallo svolgersi di tutti gli eventi, mentre l'essere (particolare e locale) sarà l'equivalente energetico richiesto dallo specifico evento.

Se poi qualcuno obietterà che l'essere non è entità e concetto esclusivamente energetico, lo invito a citarmi un qualsiasi fenomeno o condizione che può "essere" anche in assenza di energia. (le sedie son fatte di atomi animati da forsennata energia interna....i concetti non si generano senza energia elettrochimica neuronale né si trasmettono senza energie di altro genere).

A questo punto non chiedo se vi sono obiezioni, ma vi invito a manifestarle tutte.

Visto come è facile delirare per i poveri ignoranti come me ? Salutoni a tutti.
#3349
Salve. Certamente la maggiore "visibilità pubblica" dovuta alla mobilità dei nostri "ospiti" ha il suo peso. Il peso maggiore però è quello dell' "orgia comunicativa" che contraddistingue i tempi attuali. Ogni fatto, da quelli quotidiani a quelli epocali, viene "megafonato" da radio, televisione, web, "comunicatori personali" (telefonini).

Ciò favorisce la diffusione di sensazioni "umorali" che saranno pure democratiche, ma fanno di fatto aumentare il peso dell'umore popolare rispetto alla logica ed alle capacità di analisi da parte degli interpreti autorevoli di certe cose.

In nome dell'"audience", del consenso a tutti costi, della comunicazione fine a sè stessa si trasferisce una parte di potere agli "interpreti non autorizzati" cioè le masse composte da "uomini della strada".

Ciò fa sì che gli "interpreti autorizzati" (cioè intellettuali e  classe politica) prendano decisioni sempre più demagogiche le quali, tra l'altro, finiscono per alleggerire le loro responsabilità (abbiamo deciso questo perchè ce lo chiedeva il popolo).
#3350
Salve Paul11. Amare la filosofia non significa certo essere obbligati a sostenerne l'utilità pratica o la supremazia. A questo mondo si amano cose utili, inutili, superflue, divertenti, nocive, inesistenti........Figurati che tanto tempo fa io mi trovai ad amare una donna che non mi era affatto utile e nella quale non trovavo tracce di supremazia. Si trattava di puro sollazzo. Sempre però nel rispetto della sua persona.

Secondo me non esistono termini più squisitamente filosofici dei tre che formano la titolazione di questo argomento. Certo, io sono privo di qualsiasi formazione canonica e qualcuno potrebbe magari dimostrarmi che la filosofia non c'entra nulla né col philos né col sophos ma riguarda solo il masturbos.
Non comprendo il tuo riferimento alla sezione "Scienza e Tecnologia". Saluti sinceri.
#3351
Salve Paul11. Ma per vivere e "progredire" a livello collettivo e pratico non occorre essere consapevoli di Assoluto e Totalità.

La superfluità di questi concetti discende dalla loro immodificabilità, dalla certezza che essi esisteranno sempre qualsiasi cosa avvenga. Se uno ha la granitica certezza che godrà sempre di tre pasti sicuri al giorno, anche se il nutrirsi è bisogno essenziale, egli se ne sbatterà di ciò fino a dimenticarsene o perfino a giungere a negare l'indispensabilità del cibo, visto che non ha mai conosciuto la fame.

Se un altro crede graniticamente in Dio, perché mai dovrebbe mettersi a meditare su ciò che per lui è un dato di fatto indiscutibile ?

Questi ora descritti sono gli l'aspetti opposti dell'effetto che genera la lamentata indifferenza dei tecnici per la speculazione filosofica.

Nella realtà poi sarà proprio invece chi non ha problemi di sopravvivenza a potersi dedicare - a livello però individuale ed esistenziale - a riflessioni così improduttive come quelle su Assoluto e Totalità.

La riflessione filosofica è solo una specie di ginnastica che serve a mantenere ben toniche le funzioni mentali una volta che queste non risultino "spremute" da circostanze esteriori troppo avverse. Serve a mantenere ben oliata la capacità di astrazione, la quale è la madre delle utopie, 999.999 delle quali non serviranno ad un fico secco mentre la milionesima cambierà il mondo.
#3352
Salve. Ciao Kobayashi. Lusingato dalla tua considerazione. Buone cose.
#3353
Buonasera Giogio. Perdona se non sono in grado di argomentare sul tuo stesso piano (Bibbia, Vangeli, antichi testi ispirati da Dio etc.) Vorrei solo chiederti : ma secondo te tra gli attributi di Dio è presente l'assolutezza (la quale implica a sua volta altri attributi che non sto ad elencare, ma tra i quali è inclusa l'onnipotenza) ? Intanto sii il benvenuto. Saluti.
#3354
Salve Kobayashi. Sviscerare il pun to di vista e la condizione esistenziale delle api non serve a risolvere i nostri problemi. Secondo me il problema, all'interno di queste questioni, è la direzione in cui si procede nell'esaminarle. Quasi tutti cominciano dal prendere atto di qualche problema e di cercare di chiarirne la cause, cioè analizzando ed ipotizzando cosa sia successo nell'immediato che abbia generato i problemi attuali. Si parte dall'attualità (l'uomo ed i suoi problemi) e si procede verso l'origine - appunto le cause - di tutto ciò. Data la sterminata mole di dati che dobbiamo analizzare e di ipotesi che possiamo fare, ovviamente sarà molto difficile individuare il percorso corretto che ci permetta di capire il perchè originario (ma anche quasi tutti i perchè intermedi) della condizione attuale del mondo, dell'uomo e dei suoi problemi.
Tale procedura è la più consueta poichè presenta l'ovvio vantaggio di poter terminare in qualsiasi momento, accontentandosi in tal modo dei perchè e delle ipotesi a noi più vicine, le quali ci daranno una risposta almeno parziale, provvisoria (cioè la risposta che accontenterà la stragrande maggioranza delle persone).
La direzione opposta - apparentemente irragionevole - sarebbe quella che parte da una ipotesi originaria qualsiasi (Creazione? Big Bang? Eterna ciclicità dell'esistenza?.......) per esaminare quali possano essere le conseguenze riconoscibilmente logiche (alla luce del poco che conosciamo) di tale ipotesi originaria.
Tale direzione viene presa da pochi (in genere da coloro che nella loro vita non sono pressati da problemi, angosce, dilemmi incombenti) e porta a riflessioni molto laboriose. Inoltre - se non si riesce a costruire un percorso completo dall'ipotesi originaria sino all'attuale stato del mondo e di noi stessi - ha il grande svantaggio di risultare perfettamente inutile dovendosi arrestare su temi e cause intermedie.
Quindi la prima direzione sarà quella dagli effetti alle cause, la seconda quella dalle cause agli effetti. Noterai che, quando si compie una passeggiata in una certa direzione, si vedranno e si ricorderanno le cose da una prospettiva diversa da quella che si può avere quandosi ritorna indietro, no ?

Ora, io sono tra i pochetti che han viaggiato dalle cause (ipotetiche) originarie sino all'oggi. Magari la mia vista (si chiama visione del mondo) sarà stata difettosa o diversa da quelli della maggioranza. Oppure sono un "fuori di testa". Ma sono transitato anche dai problemi esistenziali delle api.

Tornando alla osservazione inziale di questo nostro minimo scambio di opinioni ("il mondo è ingiusto ed insensato") voglio dirti (con frase non mia) che questo non è nè il migliore nè il peggiore dei mondi possibili : è solo l'unico mondo possibile.
Che noi possiamo-vogliamo-dobbiamo cambiare secondo i nostri punti di vista. Ma dobbiamo farlo in estrema pazienza ed estrema umiltà. Salutoni.
#3355
Salve. Scusate, ma mi sembra di notare una seria confusione tra antropocentrismo, individualismo ed egoismo.
#3356
Salve Kobayashi: Il mondo è ingiusto ed insensato dall'egoistico punto di vista di una sua trascurabile componente che vorrebbe dilatarsi fino a sostituirne tutti gli altri contenuti : l'uomo.
Non c'è proprio nulla da fare: Il mondo deve esistere solo per i nostri porci comodi !!
#3357
Salve. Alla base del rapporto tra primo e terzo mondo sta un dilemma surreale.

Dunque...un bel di qualcuno del primo mondo decise, per curiosità, per trovare sbocchi demografici, per sfruttare nuove risorse, per ampliare il proprio potere, per esportare le proprie convinzioni.....decise, dicevo, di salpare verso altri continenti.
Arrivato, si installò nei nuovi territori senza chiedere il permesso ai loro occupanti, che vennero rapidamente sterminati o marginalizzati.
Cominciò quindi, senza chiedere il parere di nessuno, a sfruttare le risorse locali, incluse quelle umane.

Naturalmente fece tutto ciò senza curarsi dei valori culturali locali.

Ora, dal punto di vista etico e morale, questa storiella è condannabile, no?

Passarono molti anni. Senza volerlo, i colonizzatori, mentre sfruttavano, esportarono anche la propria cultura, il proprio diritto, la propria morale. Facendo ciò produssero la "maturazione" delle popolazioni locali in senso occidentalistico.
Naturalmente i colonizzatori fecero, magari in modi strumentalmente interessati, anche qualcosa di buono se non proprio di altruistico. Portarono tecnologie utili, strade, ferrovie, istituzioni sanitarie ed amministrative.

Un bel dì le popolazioni locali, che avevano appreso dai colonizzatori cosa fosse la democrazia e come fossero importanti le risorse che non sapevano di possedere, decisero di chiedere l'indipendenza.
In pratica, accusarono i colonizzatori di aver imposto la propria presenza, della quale i colonizzati avrebbero preferito fare a meno continuando a vivere nei loro modi tradizionali.

A quel punto i colonizzatori nicchiarono, sostenendo che i locali non erano abbastanza maturi (scherno ed offesa inauditi !!), che avevano bisogno delle novità occidentali (e quando mai ??), che una parte delle risorse locali veniva comunque utilizzata per i locali i quali - prima - non sapevano neppure di possederle, etc, etc,

Ma non ci furono santi. Dopo alcuni decenni turbolenti i colonizzatori furono costretti oppure decisero di andarsene.
Ma l'epoca coloniale fu un bene od una tragedia per chi la subì ?

Se fu un bene, male fecero i Paesi che lottarono per l'indipendenza. Chiedano di venir messi nuovamente sotto tutela.
Se fu un male, vedano ora di arrangiarsi tornando magari alle loro tradizioni precoloniali.

Aiutarli a casa loro ? Ma con quale diritto gli ex colonialisti, dopo aver sfruttato e sterminato, ora vorrebbero impicciarsi nuovamente degli affari di certi Paesi ormai indipendenti ? Ma che senso ha quest'ultima parola ?.

Ve lo spiego io che senso ha : Siamo indipendenti perciò questo non lo vogliamo perchè è un'ingerenza, mentre quest'altro lo vogliamo perché ci fa comodo, poi quest'altro ancora ci è dovuto quale risarcimento per il vostro sfruttamento passato.
L'unico comportamento "etico" delle ex colonie puo' risultare quello del "contrappasso": siete venuti da noi senza essere stati invitati ? Bene, ora tocca a noi venire da voi alle stesse condizioni.

Naturalmente ci va di mezzo l'Italia, cioè un Paese che si diede tardivamente ed in misura contenuta al colonialismo, oltretutto spendendo in Libia, Eritrea, Abissinia, Albania, molto più di quello che ci ricavò !!

I costruttori di imperi coloniali colossali (Portogallo, Spagna, Francia, Belgio, Olanda, Inghilterra) naturalmente se la ridono poiché ora per loro il problema immigrazione selvaggia non è un problema europeo, ma solo MEDITERRANEO !.
#3358
Salve. Per Jacopus. Non sarei affatto disposto a bere la cicuta. Mi opporrei disperatamente, ma ciò non significa che me la prenderei con la legge. Saluti.
#3359
Salve Eurialo e benvenuto. A titolo personale voglio dirti che certamente nel Forum e nella sezione Esperienze potrai proporre gli argomenti che ti interessano ed i quesiti dei quali vorresti conoscere altrui risposte. Come potrai notare dal numero degli interventi, LOGOS è però animato da utenti assai più interessati a problematiche generali che a esperienze individuali. Ti auguro comunque una soddisfacente frequentazione.
#3360
Salve Jacopus. Da sempre la gente è stata abituata a far confusione tra le leggi (diritti legali, doveri legali, etc.), la loro interpretazione politica (scelte di diritto e di prassi) e le varie etiche, morali correnti, sensibilità personali etc.
Il problema è che le leggi e la politica NON DEVONO AVERE NULLA A CHE FARE con i sentimenti. Per la semplice ragione che leggi e politiche, una volta interpretate in chiave sentimentale, non potrebbero che fare danno. Forse è questa la logica che ti sfugge e forse per via del fatto che la prassi della politica, quella del diritto, i sentimenti e le convinzioni etiche personali sono per te un minestrone unico.

Facciamo un esempio : una legge che vieti lo sfruttamento dell'ignoranza altrui a fini di lucro. Sarebbe questa una legge etica e/o moralistica, creata in ossequio alla sensibilità dei molti cui ripugna in modo "naturale" un simile fenomeno, il quale suscita un "sentimento" di partecipazione alla sfortuna di essere un ignorante ?

Questo è ciò che interpreta la massa. Ma il senso di una simile legge non deve essere quello fin qui descritto. Una tale legge deve esistere per ragioni biecamente materiali e di pura "insensibile" prassi.

Se fosse lecito sfruttare a man salva l'ignoranza altrui, la società assisterebbe all'utile di una minoranza di sfruttatori accompagnato dal danno per una maggioranza di sfruttati, cioè ad una situazione antidemocratica che comunque genererebbe un complessivo (puramente statistico !) danno sociale.

Se invece la legge permettesse (attraverso norme apposite o attraverso LA MANCANZA di norme contrarie) a chiunque di entrare in casa d'altri senza essere stati invitati, senza preannunciare il proprio arrivo, senza bussare prima alla porta........e tutto ciò in nome dell'accoglienza umanitaria o dei proclami del Santo Padre (noto Monarca di uno Stato estero extracomunitario)......... succederebbe semplicemente che la vita di quel certo paese sarebbe data in balia di chi (100.000....100.000.000 di persone ?) un bel dì decide (magari per necessità, per carità, e non certo per speculazione o piacere) di arrivare in certo Paese che si affaccia sul Mediterraneo.

Le Leggi esistono per dare un ordine ad una società (poi l'ordine sarà sempre discutibilissimo) e non a sistemare le situazioni esistenziali dei singoli, anche perché si debbono occupare soprattutto di cittadini e non cittadini, non di persone.

Le leggi devono pensare all'utilità di tutti senza guardare in faccia a nessuno. Figuriamoci poi se devono guardare nei cuori e nelle convinzioni extrapolitiche di qualcuno, anche se meravigliosamente caritatevole !! Naturalmente questo è solo un auspicio poiché la realtà è ben diversa. Saluti sinceri.