Citazione di: Ipazia il 03 Aprile 2019, 09:10:27 AMIo sarei anche più duro di te, il lavoro subordinato è palestra del fascismo. Son tutti a cercare somiglianze tra il fascismo di ieri e quello di domani, abbiamo in ogni caso accuratamente nascosto il fatto che Hitler avesse una gigantografia di HenryFord nel suo studio e leggesse anche il suo giornale antisemita. Eppure Ford, per gli standard odierni, sarebbe un imprenditore illuminato, con lauti compensi per i propri lavoratori e investimenti pubblici degni di un mecenate. Tuttavia non dimentico la lezione di Boetie, ovvero della servitù volontaria. Siamo sempre servi di un sistema, e questo di lacci e lacciuoli è nato in antitesi al fascismo, al diritto romano, in fuga dal continente e dall'assolutismo, per mano di unitariani universalisti, anarchici e individualisti. E continuo a pensare che sia un vaccino, amaro, ma pur sempre vaccino se non viene trasfigurato come purtroppo è forse accaduto.
Non c'è nessuna contraddizione, nè teorica nè pratica: si chiama divisione del lavoro. Quello pulito e quello sporco. Noto già al nostro grande politologo Machiavelli. Finchè il capitale domina col consenso va bene una addomesticata e ben lubrificata "democrazia" liberale con tutte i lacci e lacciuoli economico-finanziari del caso. Quando non basta più si ricorre la fascismo, nelle sue fenomenologie da me sopra descritte in costante evoluzione.
Non lo dice ipazia, lo dice la storia.
