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Messaggi - iano

#3436
Storia / Re: Gesù era un fungo?
07 Ottobre 2022, 00:30:03 AM
Ma a favore dell'alchimia possiamo dire che Newton non sarebbe stato quel gran genio che fù se non avesse vissuto il più della sua vita dentro ad alchemiche distorsioni mentali, allo stesso modo che chi non pratica da giovane una prosa distorta, qual'è la poesia, non sarà mai un gran prosatore.
Allora, provando a immergermi a mia volta nelle distorsioni spazio temporali del pensiero alchemico, mi chiedo, ... se sono le droghe maldestramente assunte a provocare allucinazioni visive, sono le droghe normalmente prodotte dal corpo a provocare le normali visioni?
#3437
Storia / Re: Gesù era un fungo?
06 Ottobre 2022, 23:51:43 PM
Ciao Hystoricum.
Come ti faceva notare Green Demetr, basta capovolgere la consecutio temporum per imbastire una storia distorta dall'indubbio fascino.
E' parimenti una distorsione credere che le droghe siano cattive.
Cattivo può essere l'uso che se ne fà, e il nostro corpo sà bene che uso farne, mentre noi molto meno, ma credo che hai ragione quando dici che abbiano a che fare con la nascita della spiritualità.
Comunque, che tu creda o no a quello che scrivi, complimenti per la  prosa.
Ma se ci credi, il fatto che sia sopravvissuto attraverso te lo spirito alchemico, è cosa sorprendente quanto notevole.
Così leggendo te capisco perche' molti si facciano ancora affascinare dai testi alchemici.
E a questo punto però mi chiedo  se la lettura di questi testi non possa avere proprio l'effetto di una droga maldestramente usata.
Cervantes ci spiega bene come l'abuso di certe letture possa provocare allucinazioni in un uomo fino a portarlo alla rovina.
#3438
Ritengo alta la probabilità di vita aliena ad ogni stato ''evolutivo'' immaginabile e non.
Per quanto riguarda la difesa preventiva ho notato che nessun animale terrestre la applica, ameno che non si tratti di mimetismo e simili strategie, e se non lo fà ci sarà un buon motivo. Una gazzella non scappa dal leone solo perchè lo vede o lo fiuta, ma solo quando è certa delle sue intenzioni predatorie.
Immagino ciò sia dovuto al fatto che la sopravvivenza di una specie è legata a una ragione economica,  per cui le energie vanno consumate solo quando vi è comprovata necessità.
Noi in questo facciamo effettivamente eccezione in effetti, ma infatti è uno dei motivi per cui stiamo mettendo in forse la nostra specie, e non solo.
Andrei quindi cauto nello sprecare in difese preventive delle quali inoltre non sia possibile fare un preventivo certo e oculato.
Ci difendiamo da alieni a quale stadio ''evolutivo'' precisamente ?

Non sto dicendo che la difesa preventiva che gli uomini sono in grado di applicare sia un errore in assoluto, ma bisogna saperla dosare e rivolgerla a pericoli ben noti, come ad esempio l'attuale programma per deviare gli asteroidi.
Il nostro budget per la difesa preventiva non è illimitato, ma la probabilità che un asteroide prima o poi colpisca la terra coincide con la certezza, per cui non appena ne abbiamo acquisito le capacità tecniche abbiamo iniziato a metterla in atto, ma sopratutto sappiamo esattamente da cosa ci stiamo difendendo.
A che serve difenderci da alieni né visti né fiutati se poi non ci rimangono i fondi per difenderci da  asteroidi certi?
#3439
Citazione di: Ipazia il 05 Ottobre 2022, 08:34:48 AMIl valore d'uso originario del denaro è funzionare come equivalente generale delle merci. In ciò non vi è più accanimento ideologico che nella convenzione del metro di Sévres.

L'accanimento marxista si riferisce al fatto che questo "metro" si allunga e si accorcia secondo criteri che hanno più a che fare con violenza, sopraffazione e guerra che con pacifici commerci inter pares.

Nella conversione da strumento tecnico a strumento politico-economico di dominio il denaro si feticizza divenendo Denaro che, insieme ai feticizzati Capitale e Mercato, costitisce la santissima Trinità del dominio di produzione capitalistico.

Su questa transustanziazione ideologica, dai perversi effetti materiali, si accanisce doverosamente la critica marxista, sul valore d'uso ideologico e politico-militare del Denaro, non sul suo valore d'uso tecnico, peraltro perfezionabile e rottamabile al subentro di strumenti meno feticizzabili.
I tuoi interventi in questa discussione sono, per me che non bazzico la materia, i più leggibili e chiari.
Ma le mutazioni genetiche del valore del denaro non generano allora  virus da cui immunizzarsi?
Non è nel creare questa immunizzazione che dovremmo impegnare le nostre intelligenze?
Nel prendere in generale coscienza dei nostri punti deboli attraverso i quali possiamo essere condizionati?
Mi pare manchi nell'uomo, con la sua tendenza a glorificarsi fra le specie viventi, la consapevolezza di essere in buona parte un automa che risponde senza pensare a precisi stimoli. Un meccanismo virtuoso nella giungla dove siamo nati, ma del tutto inadeguato nella attuale giungla di reti di comunicazione.
La strada quindi è di esplicitare questi meccanismi , portandoli e gestendoli attraverso la coscienza.
Si tratta quindi di spuntare le armi di quei soggetti impersonali che vanno sotto il nome di capitalismo e altro.
La loro personalizzazione appunto, come soggetti cui poter muovere guerra a viso aperto, mi sembra atteggiamento ingenuo, come una battaglia contro mulini a vento.
E' un lavoro che ognuno deve fare dentro di sé e che si può fare insieme.
Osservare gli automatismi cui gli altri sono soggetti in modo inconsapevole è già un buon modo di conoscersi, dato che a quei meccanismi siamo tutti soggetti, come quando vedo le casalinghe e i casalinghi (new entry) dissanguarsi al supermercato per la raccolta punti.

Aggiungo per precisione che non è il riflesso condizionato l'incriminato, perchè è impossibile gestire la nostra vita pensando sempre bene a quel che si fà, ma occorre avere la consapevolezza che possiamo ricondizionarci.
Facciamo quindi in modo di ricondizionarci di modo  che quando la cassiera ci chiede se facciamo la raccolta punti  ci venga un incontrollabile  conato di vomito.
La cassiera non solo non si arrabbierà, ma approverà, perchè probabilmente è stufa di dover campare gabbando tanta brava gente che fà la figura dei polli, con tutto il rispetto  per i polli veri.
#3440
Citazione di: jeangene il 04 Ottobre 2022, 12:59:27 PMNon credo sia possibile trovare una risposta soddisfacente per queste domande, non nel nostro contesto perlomeno: ad oggi la forza lavoro non è guidata da un unico sapiente ragionare che abbia come fine il benessere, la felicità dell'uomo.
Il punto è capire dove sta la felicità, perchè a tutti capita di provarla, ma difficile e individuare la causa per provocarla a comando, e poi magari provocarla negli altri.
Non mi risulta che ci sia qualcuno che sia felice per la posizione che occupa, qualunque essa sia.
La felicità quindi non sembra una questione statica, ma dinamica e non sembra possa fare a meno della speranza.
Quindi quando riusciamo a provocare speranza negli altri abbiamo già fatto molto, ma questo non sembra legato propriamente al lavoro che facciamo , ma più genericamente al nostro agire.
#3441
Ma  viaggiare nello spazio profondo è un mezzo o un fine?
Perchè se è un fine allora chi in ciò eccelle è certamente più evoluto.
Ma se invece è un mezzo allora no.
Se sarà necessario per noi viaggiare nello spazio profondo, escludendo lo scopo di pavoneggiarci per quanto siamo bravi ed evoluti, allora lo faremo, non dimenticando che ogni tanto dovremo metter comunque i piedi "per terra" su qualche pianeta dotato di un atmosfera dentro la quale astronavi con forma di fantasia si incenerirebbero all'istante.
#3442
In queste discussioni di solito non entro ma la mia impressione è che il denaro sia una tecnologia che come tutte le tecnologie viene accettata solo dopo lunga opposizione, che per il denaro sembra però più pervicace e durevole che per altre, ma nonostante ciò di tecnologia si tratta e di tecnologie che abbiano perso la loro battaglia non ne conosco a meno che non vengano abortite ad una velocità tale che nessuno si accorge neanche della esistenza.
Se invece durano c'è un perchè e arriva il momento di accettarle e provare cavalcarle.
Direi allora forse che sia arrivato il momento di affrontare la questione assumendo un punto di vista diverso da quello di Marx, magari da un punto di vista (la butto lì) antropologico.
Ho sempre considerato ridicolo che gli uomini si trucchino e si impiumino, però così sono fatti da sempre molti animali, uomini compresi.
Ma ancor più mi sembrano irrimediabilmente ridicoli quegli uomini che hanno trovato nel denaro un succedaneo a trucchi e piume.
In generale nessuna tecnologia al pari del denaro sembra deviare dal suo valore d'uso, dalla sua ragione di essere, al punto che se lo si potesse abolire io sarei il primo a metterci la firma. ma il motivo per cui il denaro persiste è per il suo vero valore d'uso, che non può essere negato.

Ma se è vero che nessuna tecnologia promettente ha mai perso la sua battaglia, quello che vedo, anche su questo forum, sono tante belle menti impegnate a combattere mulini a vento.
Ora, parlando in generale di tecnologie, denaro compreso, non v'è alcun dubbio che esse disumanizzino, ma ciò in effetti avrebbe senso solo se vi fosse una definizione condivisa e immutabile di umanità, come vi fosse un nocciolo di umanità che non muta e che definisce l'umanità stessa.
Questa mi sembra una bella pretesa.
Così, se l'umanità non sembra combaciare con quella che ognuno profetizza, è facile trovare la tecnologia di turno che rema contro, e certamente il denaro, per quanto sopra detto, risulta la più gettonata allo scopo.
Però alla fine, ripeto, tanto accanimento contro mi sembra solo uno spreco di intelligenze.
Un accumulo di parole che si parlano sopra, e di scritti che si accumulano uno sull'altro come se non fossero bastati quelli di Marx.
Se il  punto di partenza di tutto questo accumulo è quello del nobile pensiero anarchico, io mi inchino con rispetto e ammirazione, ma la storia della natura umana che sotto sotto è buona purtroppo è solo una bella favola, e non perchè non sia buona, ma perchè è quello che è, né buona né cattiva, e soprattutto mai uguale a se stessa perchè la mai doma e mai statica tecnologia ne è parte integrante attiva.
Se di piume dobbiamo adornarci, sia, ma ognuno scelga le sue, e le mie non sono di carta moneta.
Il potere, da quando ci sono i soldi in giro, è in mano a gente ridicola, lo avete notato?
#3443
Citazione di: Eutidemo il 02 Ottobre 2022, 07:09:12 AM
Quanto al fatto, come dice Niko, che "la somma di tutti i numeri non è un numero", io capisco perfettamente che cosa intende; però, l'affermazione che "la somma di numeri (pochi o tanti che essi siano) non dia come risultato un numero" mi suona comunque intrinsecamente contraddittoria.
Ed infatti, a prescindere dalla questione specifica, la sommatoria di numeri deve dare per forza un altro numero, e non certo una torta alla panna; così come l'insieme (cioè la somma) di tutti i colori composti, non può che essere a sua volta un colore composto.
***
Un saluto! ;)
***

Non hai del tutto torto.
Le tue elucubrazioni sono interessanti perchè ripercorrono problematiche che i matematici hanno affrontato nel tempo, risolvendole a modo loro.
Così sono riusciti a trovare un senso per la "somma" di infiniti numeri, ma per distinguerla dalla somma classica che si riferisce a un numero finito di addendi hanno usato altri termini.
Parlano, se la memoria non mi inganna, di serie infinite di numeri che convergono a un numero, oppure divergono a infinito, oppure non convergono e non divergono, per dire che non hanno un comportamento ben definibile, come ad esempio la serie
1-1+1-1+1-1+1..... le cui successive somme parziali sono
1-1=0
1-1+1=1
1-1+1-1=0

Nel caso della tua serie
1+2+3+4+...+n+(n+1)...
essa diverge ad infinito.

Ma la riflessione cui mi hanno portato le tue elucubrazioni, insieme ad una osservazione di Niko, è che gli uomini nella loro storia hanno avuto a che fare con numeri effettivamente sempre più grandi, difficili da scrivere nella notazione in uso al tempo, per cui si sono dovuti inventare notazioni nuove una delle quali è proprio il segno X di moltiplicazione, sebbene usabile solo in caso di addizioni molto particolari, quelle in cui si addiziona più volte lo stesso numero.
Così nel tempo ci siamo inventati sempre nuove notazioni, come quella di potenza, m elevato ad n etc....
Siamo in grado con queste notazioni di scrivere in un breve spazio di foglio la stima di quante stelle e perfino di quanti atomi esistono nell'universo.
Quindi possiamo ben dire che per, quanto il conteggio verso l'infinito non abbia fine, non per questo esso si è arrestato, e siamo così giunti a numeri che hanno poco da invidiare all'infinito in quanto a inconcepibilità; eppure con questi numeri siamo in grado di fare calcoli.
Siamo riusciti  a governare grazie ai nostri simboli ciò che per noi era e rimane inconcepibile.
Siamo partiti da 2,3,4,mollti, dove il molti è ciò che non riusciamo a concepire e a cui quindi non diamo un nome e quindi non associamo un simbolo.
Si tratta di uno schema generale da cui non siamo in effetti usciti e mai usciremo, ma dove la soglia del molti si è spostata sempre più in là, verso sempre nuovi orizzonti a bordo della nostra Enterprise mentale.
Oggi riusciamo a concepire, grazie anche all'aiuto dei simboli, ciò che ieri non eravamo in grado di concepire, ma resterà sempre una soglia oltre la quale sta l'inconcepibile e questo vuol dire che il viaggio della nostra astronave continua.
Secondo Hystoricum ci sono troppe cose che non riescono a spiegarsi se non tirando in ballo gli alieni, e certamente, se i nostri antenati potessero vederci, gli darebbero ragione.

 

#3444
Citazione di: Eutidemo il 01 Ottobre 2022, 11:33:17 AM
Ciao a tutti!
Non dovete prendere troppo sul serio le mie riflessioni, come se fossero la postulazione di un "teorema", nè, tantomeno, come se fossero l'affermazione di una "verità assoluta" ("matematica" o "filosofica"); ed infatti, si tratta solo di mie "divagazioni intellettuali" in libera uscita, basate sul concetto di "somma" e su quello di "addendi".
Dai quali concetti, secondo me, si può ipoteticamente ed astrattamente estrapolare "il numero più grande di tutti", quale risulta dalla sommatoria di tutti i singoli diversi ed infiniti numeri esistenti; ed infatti la somma è sempre necessariamente maggiore dei singoli addendi che la compongono, anche se essi sono infiniti.
Ma, come avevo già premesso nel mio "topic" iniziale: "ovviamente, si tratta solo di mie elucubrazioni, che lasciano il tempo che trovano! ;D"
***
Peraltro, un "loico" molto sottile, mi potrebbe eccepire: "Ti sbagli, Eutidemo! Ed infatti, anche seguendo il tuo modo di ragionare, esiste un numero ancora più grande della "somma di tutti i numeri" (1+2+3+4+5 ecc.); e, cioè, quello che risulta dalla "moltiplicazione di tutti i numeri!"(1 x 2 x 3 x 4 x 5 ecc.)
 :D :D :D
Ed io non saprei proprio cosa replicare! :(
***
Un saluto a tutti!  ;)
***

Dovresti replicare , anche se era meglio esplicitarlo subito e non lasciarlo sottinteso, che, intendendo tu la somma di tutti i numeri dove ogni numero figura come addendo una e una sola volta, le moltiplicazioni sono da escludere, dato che appunto una moltiplicazione è la ripetizione come addendo di uno stesso numero in genere più volte, a meno che non si moltiplichi per uno.
Infatti la moltiplicazione non è altro che un tipo particolare di somma, dove come addendo appare sempre lo stesso numero più volte.
Il problema è semmai che, anche usando la giusta dizione, la somma di tutti i numeri dove ogni numero appare come addendo  almeno una volta, e non più di una volta, non è il "numero" più grande in assoluto, tralasciando anche il fatto che, come fà notare Niko, non si tratta di un numero.
Noi le tue elucubrazioni comunque le prendiamo sul serio perchè sono molto stimolanti.
Avresti comunque dovuto specificare il numero più grande che si ottiene da addizioni non generali, ma riguardanti un sottoinsieme di tutte le possibili addizioni.
#3445
Citazione di: Eutidemo il 30 Settembre 2022, 06:12:42 AM
Ciao Viator. :)
Pur avendo un po' più di cinque anni, lo so anch'io che l'infinito non è un "ente matematico", bensì un "concetto filosofico"; ma non vedo cosa ci sia di male nel considerarlo anche "filosoficamente", invece che solo "matematicamente".
D'altronde anche Dio non è "ente matematico", poichè è "infinito"; ma questo non dimostra che "non esista", o, quantomeno, non significa che "non possa essere almeno concepito"!
Un saluto :)

La matematica non nasce "imparata" ma si arricchisce nel corso della sua storia pescando nella filosofia e altrove, per cui stando ai matematici OGGI l'infinito è un concetto matematizzato in modo soddisfacente , per quanto rimane sempre una dialettica aperta fra i matematici su qualunque argomento, infinito compreso, ciò che garantisce l'evoluzione della loro materia.
All'inizio neanche l'uno era considerato un numero, e raramente si contava oltre il cinque, perchè dopo il cinque c'era "molti", cioè una quantità indefinita che somiglia ad un infinito agli inizi della sua carriera matematica.
2,3,4,molti e la matematica era tutta lì.

Tutte le tue stimolanti considerazioni nascono da una posizione, questa si prettamente filosofica sulla matematica, che la matematica sia fuori di noi, tutta da scoprire, e per niente da inventare.
Qualcosa che si può solo scoprire, ma che una volta scoperta appaia indiscutibile.
Non è così secondo me, e, seppure la matematica non è filosofia, essa fà parte a pieno titolo della storia dell'evoluzione del pensiero umano.
#3446
Citazione di: Eutidemo il 29 Settembre 2022, 11:28:25 AM
Alla "somma di tutti i numeri", non si può aggiungere "+1"; altrimenti non sarebbe più "la somma di tutti i numeri", bensì sarebbe "la somma di tutti i numeri meno un numero" (cioè quello che si aggiunge alla somma di tutti i numeri); per questo, secondo me, almeno in teoria, la "somma di tutti i numeri" è il numero più grande di tutti, perchè la somma è sempre più grande degli addendi, e, qualora se ne aggiungesse un altro, si cadrebbe in contraddizione!

Ma tu intendi la somma di tutti i numeri dove ogni numero compare nell'addizione una sola volta, oppure ogni numero vi appare un numero indefinito di volte?
#3447
Citazione di: hystoricum il 25 Settembre 2022, 10:00:20 AMSi ma,essendo lo spazio vuoto e stirandosi esso stesso,dilata le distanze tra le galassie.
La luce non cambia la velocità quindi perde terreno man mano che lo spazio si espande.
A meno che non si espanda anche il tempo...
Non voglio far finta di conoscere la relatività, ma mi pare che in essa spazio e tempo non siano costanti al pari della velocità della luce.
Ma direi che entro le more della nostra ignoranza possiamo fidarci degli scienziati, specie quando le loro teorie sono corroborate dal tempo che passa, quello dei nostri anni, che purtroppo invece non si spande in modo significativo, per quanto pure lo faccia.

Ma come è possibile che esista qualcosa la cui velocità in uno spazio e in un tempo capricciosi non si scompone mai?
Semplicemente la costanza della velocità della luce ci dice che i concetti di spazio e tempo, al di fuori della nostra limitata esperienza umana, non sono fondamentali, come lo erano per Newton,  se considerati in modo disgiunto.
Ma essi non sono disgiunti perchè è proprio la costanza della velocità della luce ad unirli, così che non si parla più di uno spazio e di un tempo, ma di uno spazio-tempo.
La velocità della luce rimane costante, succeda quel che succeda, ma la cosa apparirà paradossale solo se succede che continuiamo a mantenere le nostre vecchie idee di spazio e di tempo. quindi se lo spazio si espande si espanderà anche il tempo, o succederà qualcosa di simile.

Però da un punto di vista filosofico la costanza della luce non è qualcosa di diverso dalla assolutezza di spazio e tempo.
Entrambi infatti sono alla base di costrutti teorici che funzionano a cui domani altre potrebbero aggiungersi, laddove non sarebbe più considerata costante la velocità della luce.
Ma quello che a noi dovrebbe interessarci è soltanto che quei costrutti teorici abbiano funzionato e continuino a funzionare, e non se le loro basi sono vere o false.
L'effetto Doppler esiste prima di tutto teoricamente, nel senso che lo si deduce dalla teoria matematica delle onde, e poi perchè lo si rivela immancabilmente in tutti quei fenomeni fisici che possano descriversi attraverso la teoria matematica delle onde.
in altri termini, se un fenomeno fisico possiamo descriverlo attraverso la teoria delle onde, che si tratti dell'incresparsi della superficie di un lago, o di fenomeni luminosi, per essi varrà certamente l'effetto Doppler.
Se non valesse allora l'intera descrizione del fenomeno luminoso attraverso la teoria matematica delle onde risulterebbe inappropriata e non potremmo quindi più affermare che la luce sia un onda.

Occhio però, che in quello che ho scritto ho colmato le mie lacune con l'invenzione, per quanto abbia usato ragione. Quindi ben vengano le critiche.
#3448
Citazione di: hystoricum il 26 Settembre 2022, 07:57:42 AMForse sarebbe stato meglio limitarsi alla base 10 e all'aritmetica e geometria di base,per non parlare del resto.

 
Ogni base ha i suoi pro e contro in base a quale problema devi affrontare e a chi lo deve risolvere.
limitarsi a una base quindi vuol dire limitare l'effettiva possibilità di risolvere problemi.
Perchè da un punto di vista teorico ogni base, a partire da 2, vale l'altra, ma da un punto di vista pratico no.
Adesso ci saranno anche i computer quantistici, ma fino a ieri i computer non andavano oltre la base 2.
Se i babilonesi avessero usato la base 2 non sarebbero stati i grandi astronomi che furono usando la base 60.
Ma se contassimo i nostri anni in base due vivremmo un maggior numero di cifre.
Ai compleanni augureremmo 1100100 di questi anni, invece di 100, ma perderemmo buona parte di quegli anni a pronunciare e scrivere cifre, non essendo veloci come computer.

Se il problema che devi risolvere è pagare il conto del tuo bar a Locarno  base 10 va bene.
#3449
Citazione di: niko il 24 Settembre 2022, 13:45:47 PMSebbene ad ogni numero si possa sempre aggiungere +1, esiste però sempre un limite oggettivo in grandezza ai numeri che figurano (o non figurano) in teoremi e pensieri matematici sensati finora mai formulati dagli umani, e quindi, per chi si diletta con queste finezze, esiste anche il "record" del numero più alto finora mai formulato non in generale, ma in un'espressione matematica utile e di senso compiuto, del numero finora più "grosso" che, relazionandosi in qualche modo con altri concetti e altri numeri, abbia aggiunto qualcosa all'umana conoscenza, e non sia stato solo un frutto balzano del gioco bambinesco a dire il numero più grande rispetto al numero che dice un altro.

Come prevedibile è un numero collegato alla geometria, cioè è utile e sensato perché aiuta a conoscere alcuni rapporti tra figure. E' un numero le cui cifre in base dieci, quelle che ci vorrebbero anche solo per scriverlo, sono molte di più di tutti gli atomi dell'universo, e le cui unità espresse da ognuna di queste cifre ve le lascio immaginare. Molto più del google e del googleplex.

https://it.wikipedia.org/wiki/Numero_di_Graham


Quindi, se per i numeri naturali consideriamo la notazione classica Arabo-Indiana,  in un problema di matematica realmente affrontato si è trovato un numero che non può essere scritto neanche se l'universo fosse un quaderno con quadretti stretti, che più stretti non si può se si li si vuole ancora teoricamente distinguere.
Lo si può scrivere invece cambiando notazione, a quanto pare, e così a prima vista direi che non c'è un limite alle nuove notazioni da inventarsi.
O no?

Gli uomini nella loro storia hanno avuto a che fare in effetti con numeri sempre più grandi, ai quali le notazioni sono dovute adeguarsi.
#3450
Bello tangenziare, ma che significa?

E' vero, potremmo essere inconsapevolmente sogetti ad alieni, i quali a loro volta sarebbero soggetti ad iperalieni, ma cosa cambia?
Davvero questo potrebbe aiutarci a capire, o è solo un modo di rimandare la spiegazione?
Inoltre gli stessi alieni che ci tengono in soggezione potrebbero non essere consapevoli di farlo.
A un certo punto abbiamo conosciuto alcuni di questi alieni, i microbi, che però continuano a non sapere nulla di noi.
Semplicemente siamo soggetti gli uni agli altri con diversa e mutevole consapevolezza.

Noi diamo una spiegazione ai fatti, ma i fatti in sé non hanno una spiegazione. e una barca in un bosco è un fatto.
Perchè allora ci sembra strana una barca in un bosco?
Per il motivo che sulle barche e sui boschi abbiamo i nostri pregiudizi.
 Perchè dovrebbe essere la barca fuori posto e non il bosco, ad esempio?
Quando qualcosa ci sembra strano è perchè mettiamo a confronto fatti nuovi con fatti vecchi,  vecchi fatti che a loro volta ci erano apparsi strani.
Per capire perchè certe cose ci appaiano strane è sufficiente capire perchè altre così non ci appaiano.
In effetti, a pensarci, è davvero strano che ci siano cose che non ci appaiano strane.