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Messaggi - InVerno

#3436
Tematiche Spirituali / Re:Esoterismo religioso
21 Febbraio 2019, 15:00:46 PM
Citazione di: Kobayashi il 21 Febbraio 2019, 10:54:11 AM
Se però ad essere mantenuto segreto non è una verità metafisica più o meno strampalata ma un metodo che non ha a che fare con la conoscenza ma piuttosto con un certo modo di vivere? E di interpretare in un modo specifico il fatto che il mondo è dominato dal male e l'uomo è la creatura che è chiamata ad estirparlo?
In questa ottica la domanda del perché tale dottrina debba rimanere segreta ai più e rivelata a pochi non è affatto scontata. L'"effetto esoterismo" potrebbe anche essere un artificio necessario a non disperdere la forza che viene dal sentirsi iniziato al mistero del compito dell'uomo (dal punto di vista di queste dottrine, naturalmente).
Beh da un certo punto di vista hai ragione, è chiaro che ragionare in lune anzichè settimane per esempio sottintende una comprensione ciclica del tempo anzichè lineare.  Allo stesso modo, è confermato che il mese di nascita per esempio, influisce (molto debolmente, ma influisce) su alcune tendenze caratteriali dell'individuo. Il problema è che nelle tradizioni esoteriche, i simboli acquisiscono  una forza smisurata rispetto al loro significante proprio perchè ne è stata conservata (e io direi ampliata a dismisura) la forza. Lo si può vedere come un vantaggio, oppure come un gigantesco ostacolo capace solo di ingannare. E così succede che nascere in un determinato mese consente all'esoterico di predire l'intera tua vita (anzichè indicare magari una vaghissima propensione). Oppure di non mangiare l'insalata, perchè dato il riscaldamento globale, i tempi di semina sono anticipati di intere settimane rispetto a quello che indicherebbe il simbolo tradizionale conservato con così tanta forza...ma con cosi poca relazione con la realtà.
#3437
Tematiche Spirituali / Re:Esoterismo religioso
21 Febbraio 2019, 09:44:01 AM
Se vai a comprare una piantina di insalata, quasi tutti i venditori (anche professionisti) ti diranno di piantarla a luna crescente del mese di X. La prima domanda dell'iniziato insalatiere è quindi "ma che caspio centra la luna?" in realtà nessuno se la pone, e per timore  segue l'indicazione. Ma se te la poni scopri che non c'entra assolutamente nulla, visto peraltro che l'attrazione gravitazionale data dal tuo corpo passante vicino alla piantina è superiore a quella della luna, e che le maree sono "comandate" dal sole, non dalla luna (e altri cento motivi). Ma se chiedi al venditore (o ad un anziano) sicuramente verrà fuori con qualche motivazione strampalata che si è dato lui stesso e che in  un certo senso è "segreta" nel senso che nessuno ne sa niente a parte lui che se l'è inventata. C'è un problema diacronico.
Finchè i calendari erano lunari, la luna non era una specie di entità metafisica dalle proprietà magiche, era un periodo di tempo ben preciso, antesignana della "settimana". Perciò effettivamente, se pianti l'insalata la settimana X del mese X, hai un insalata bella. Ma non perchè c'è la luna "crescente", ma perchè hai individuato un periodo con buona facilità di radicazione per via della temperatura e altri fattori (ma non la luna che è solo l'unità di misura). Ora, se domani cambiassimo calendario, e al posto delle settimane cominciassimo a indicare il tempo con un altra misura, e se gli agricoltori rimanessero mentalmente al calendario precedente diviso in settimane, ti direbbero "piantala la seconda settimana di maggio".
E tu non capendo più che la settimana è un unità di misura del tempo (perchè ora ne usi un altra) saresti portato a pensare che queste "settimane" abbiano una qualche influenza magica sulla crescita della tua insalata, perchè in effetti seguendo il consiglio la tua insalata cresce meglio. La stessa cosa è accaduta con lo zodiaco, la gente ha smesso di utilizzare quella misura del tempo, ne sono rimasti i simboli, e gli "esoterici" sono coloro i quali che devono razionalizzare la diacronia di un simbolo che ha perso il suo significato originale ed è rimasto orfano. Si l'esoterismo consiste nell'ignoranza degli altri, ma anche e sopratutto degli esoterici!
#3438
Citazione di: anthonyi il 19 Febbraio 2019, 12:21:09 PM
Ciao Inverno, è vero che gli 80 Euro erano un vento di populismo, ma ridurre i mille giorni di Renzi agli 80 Euro non è una rappresentazione della sua azione politica. Certamente Renzi non ha coltivato lo scontro con le istituzioni europee, e anche per questo non è populista come i nostri dioscuri.
Comunque la questione del mantenimento delle promesse non ha merito, a mio parere, nella definizione di populismo, il populismo è caratterizzato dalla tipicità delle promesse che sono immediatamente percepibili.
Un populista non proporrà mai una riforma del processo penale, concetto complicato ed ambiguo, ma prometterà che se qualcuno ti entra in casa senza permesso puoi sforacchiarlo senza temere complicazioni successive.
Ma tu credi che i "populisti" vengano da marte oppure pensi che siano l'espressione di questa cultura? Te lo chiedo onestamente perchè io di solito tendo a concentrarmi meno sui personalismi politici, e più a capire la cultura che li ha prodotti. A me stamattina è arriva una mail dove mi si offrono 2 televisioni al prezzo di una...Perchè dovrei rifiutare la proposta di un "populista" di raddoppiarmi lo stipendio? Quando parlavamo di obsolescenza programmata tutto andava bene, era uno strumento lecito della crescita del capitale. Quando i politici fanno proposte a "obsolescenza programmata" non va più bene? Il consumatore e l'elettore non sono due persone diverse, è la stessa persona. Non ti dice niente che Berlusconi e Trump vengano dal mondo delle televendite, del consumo, dell'ottimismo finanziario? Come mai i venditori di cessi riescono a fare così successo in questa società? Forse perchè non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca? Il consumatore gonzo e l'elettore intelligente? Chissà
#3439
Citazione di: Ipazia il 19 Febbraio 2019, 13:57:59 PM

A noi resta da fare;

4) Denuncia del neocolonialismo che interessa molti "cugini" europei (Di Maio non l'ha mandata a dire ai francesi) che non hanno nemmeno la decenza di prendersi i loro neocoloni, ma preferiscono scaricarli sui più stupidi della famiglia europea che fino ad un paio d'anni fa, grazie agli infami al governo all'epoca, eravamo noi italiani;

5) Trovare il modo più rapido per rimpatriare i clandestini e creare condizioni per cui siano essi stessi a richiederlo;

6) Reprimere ogni forma di criminalità compiuta dai clandestini e da chi li sfrutta.

7) La ripartizione è una fesseria. Visegrad ha ragione: bisogna rispedirli a casa e fare un blocco insuperabile nel Mediterraneo. Speriamo che il prossimo parlamento e commissione europei, grazie ai sovranisti, entri finalmente in questo ordine politico di idee.
Mi aspettavo di trovare al punto 8 la pace nel mondo, ma vedo che ti sei fermata prima.. Non so perchè ma ho l'impressione che la tua prospettiva sulla questione sia un po datata oltre che naif, me lo dimostra il fatto che non citi nemmeno di striscio la desertificazione che negli studi più recenti è sempre citata tra principali motivi di emigrazione dall'africa (e del previsto aumento della pressione migratoria) e che ti preoccupi del colonialismo francese anzichè cinese.Ma al di la di questo io direi che abbiamo da fare qualcosa di più, queste migrazioni sapevamo sarebbero avvenute (ovviamente escluse quelle dovute alle guerre) già da parecchio tempo. Oggi infatti già sappiamo che il prossimo focolaio migratorio proverrà dall'area del sud-est pacifico (dal bangladesh alle figi) sappiamo le cause, sappiamo quando, sappiamo come, sappiamo dove, sappiamo quanti (quasi 1 miliardo di persone). Sappiamo tutto, ma non facciamo niente. Ora siccome queste migrazioni ci dovrebbero aver insegnato perlomeno che è meglio prevenire che curare, direi che al punto 8 scriverei "prepararci alle prossime, perchè saranno molto più imponenti di queste".
#3440
Citazione di: anthonyi il 18 Febbraio 2019, 13:32:02 PM
Inverno, io non credo che Renzi possa essere definito populista. E' chiaro che qualsiasi politico deve saper fare propaganda ma, in troppi casi, le politiche di Renzi sono state indirizzate ad un disegno tecnico-politico. Pensiamo alla riforma dell'art.18, una scelta coraggiosa dal punto di vista politico che gli avrebbe logicamente scaricato contro tutti i residui ideologici di sinistra presenti nel popolo. Non è un caso poi che quella riforma è stata l'argomento elettorale più propagandato negli ultimi anni come strumento populista (Naturalmente da quelli che non erano di destra), salvo poi dimenticarsene completamente una volta passate le elezioni. Un leader populista quell'errore non l'avrebbe mai fatto.
Anche Obama non è populista perché non bastano gli slogan a fare il populismo, anche in questo caso abbiamo una scelta politica innovativa e coraggiosa che lo dimostra, cioè il salvataggio della Chrysler con intervento dello stato, negli Stati Uniti, infatti, la forte ideologia diffusa contraria a qualsiasi ipotesi di intervento pubblico nelle imprese rendeva quell'intervento politicamente pericoloso.
Un saluto
Renzi ha avuto vita facile nelle promesse elettorali, non ha mai fatto una campagna elettorale! Anzi si una l'ha fatta, per le europee, promettendo 80€ (meglio il populismo o il voto di scambio?) e di andare a sbattere i pugni sul tavolo in Eu. Poi preso da una ventata di realismo, ha portata una maglietta della fiorentina ed è finita a tarallucci e vino. Obama non hai mai promesso nulla riguardo agli interventi statali.. in compenso aveva promesso che le truppe in Iraq sarebbero ritornate indietro durante i primi cento giorni! Un vero e proprio miracolo promesso ai milioni di parenti e di soldati al fronte..Ma le truppe dopo 10 anni sono ancora li, forse anche lui è stato preso da una ventata di realismo? Aveva persino convinto la commissione dei Nobel con questa promessa, poi però ha decuplicato i bombardamenti coi droni e aperto un nuovo fronte in Yemen. Potremmo andare avanti per ore a discutere di chi è il più ipocrita. Se l'europeismo naif di Macron per esempio sia una linea politica fattuale, oppure una sventagliata di sciocchezze anima e core, che l'ha lasciato in mutande nel giro di un anno. O se sia più populista Corbyn o i Brexiter, si accusano uno l'altro di esserlo.. chi avrà ragione?
#3441
E ti sei dimenticato Renzi? Sono d'accordo, un tipo concreto incapace di riassumere politiche internazioni in slides colorate.. Non sono d'accordo comunque sul fatto che Trump sia ideologico, in quanto ha dimostrato più e più volte di conoscere l'effetto delle proprie sparate e di dirle con cognizione di causa. Famosa la sua "confessione" su come ha inventato uno dei suoi slogan elettorali "drain the swamp", detta una volta per sbaglio ad un comizio, vide il pubblico andare in visibilio, da che decise che l'avrebbe ripetuto ad libitum. Invero una volta al potere ha fatto tutto il contrario di "dragare la palude", perciò parrebbe avesse perfetta cognizione di causa, anche se la famosa domanda "ci è o ci fa?" può certamente rimanere aperta. Peraltro Obama, che nella retorica nostrana non compare tra i populisti, ha afferamato a più riprese che il vero populista è lui, non Trump, che può essere considerato uno xenofobo, un cinico, o un cialtrone, ma non un populista quale è lui (Obama) e quale è anche Sanders. Questo prima che populista diventasse un insulto conclamato, i cosidetti "non populisti" avevano provato a salire sul carro populista, salvo perdere le elezioni, e quindi rivoltare il termine in un insulto, tipico comportamento di chi cadendo da cavallo, esclama "intanto volevo scendere!" Forse i politologi dovrebbero perdere meno tempo su un termine cosi inflazionato e volatile, medaglia d'onore un giorno e scherno il giorno successivo, rischiano di essere considerati "politicizzati"!
#3442
Citazione di: anthonyi il 17 Febbraio 2019, 07:54:54 AM
Ipazia, nel mondo reale il signor Smith non comprerà più nulla dai Mishkin, e farà in modo che tanti altri capitalisti (Perché i capitalisti comunicano molto tra di loro) non comprino più nulla. E' vero che conta il valore di scambio, ma il valore di scambio esiste finchè ci sono utilizzatori finali disposti a comprare. L'obsolescenza programmata è parte di questa condizione, è un meccanismo che si impone sul mercato perché il mercato lo preferisce, nessuno impedisce alle imprese di stampanti di produrre stampanti che durano tanto ma che per questo costano di più, ma il mercato non le vuole, preferisce comprare a poco qualcosa che funziona subito ma che durerà per poco, anche perché dopo pochi anni il progresso tecnologico renderà comunque quella stampante priva di valore in quanto non dotata di quelle innovazioni che sono state introdotte dopo la sua produzione.
Un saluto
Spiegazione da libro di testo,purtroppo l'obsolescenza non si appplica certo ai soli settori in rapido progresso tecnologico (anche se le stampanti, usano circa la stessa tecnologia da dieci anni) ma anche su prodotti che non hanno niente a che fare con l'innovazione, tipo che ne so un martello (tecnologia neolitica). Inoltre se il mercato volesse questo tipo di prodotto, perchè non lo scrivono chiaro e tondo sulla scatola "durata 2 anni"? Invece GUARDACASO, investono milioni in pubblicità che racconta un prodotto duraturo e solido, altro che obsoleto. Mi spiace ma il fatto che ci siamo abituati, o che è la normalità, non toglie che sia una truffa.
#3443
Citazione di: sgiombo il 16 Febbraio 2019, 21:11:30 PM
X InVerno

Dissento che la necessaria ma improbabile e certo non imminente rivoluzione la possano fare i consumatori in quanto tali, ma casomai in quanto proletari (esclusi dalla proprietà dei mezzi di produzione).

Ancor più radicalmente dissento da qualsiasi valutazione anche assai limitatamente positiva dell' UE.
A qualsiasi riguardo, in generale anche in particolare per la lotta contro il consumismo.
A vantaggio dei popoli al massimo sa fare false e controproducenti chiacchiere (controproducenti per i popoli, non per i capitalisti monopolisti -anche, fra l' altro- usurai di cui é sempre stata ed é e non potrà che essere sempre, fino a quando i popoli se ne libereranno, uno dei più micidiali strumenti di potere e di repressione).
Non intedevo regalare meriti all'EU (infatti ho parlato di chiacchere) tuttavia pare che perlomeno si sentano le spalle sufficientemente larghe per affrontare il problema, mentre a livello nazionale questi argomenti non sono nemmeno chiaccherati (per realismo tralatro). Poi, come ricorda sovente Eutidemo, la plastica monouso (che è il non plus ultra dell'obsolescenza programmata) è stata effettivamente proibita, vedremo ora come riceveranno la direttiva gli stati singoli (ho paura non positivamente) per decidere se c'è una effettiva differenza tra chi almeno ci prova, e chi ha le (s)palle così piccole da andare addirittura nel verso contrario (come un "certo" sovranista Italico). Riguardo ai mezzi di produzione invece non so che dire, nel senso che la robotizzazione imminente a mio avviso sconvolgerà parecchi rapporti di forza a riguardo ed è difficile prevedere chi e cosa avrà a che fare con i mezzi di produzione nel prossimo secolo. La grandezza di Marx (a mio avviso) sta nel aver intuito determinati rapporti quando gli operai rappresentavano meno del 5% della popolazione. Se oggi vogliamo pensare a una "rivoluzione" dobbiamo capire in anticipo il futuro, e non sarà sicuramente fatto come l'ottocento.
#3444
Citazione di: sgiombo il 16 Febbraio 2019, 19:28:16 PM
Hai ragione (a parte il fatto che esistevano anche prodotti sovietici buoni, a buon mercato e duraturi; per esempio la macchine fotografiche; per non parlare degli aerei, militari ma anche civili, tuttora -trent' anni dopo la fine dell' URSS!- in molti casi e almeno per importanti aspetti insuperati).

Ma io non propongo di pretendere ridicolmente di fare la rivoluzione oggi o domani, ma solo di rendersi conto che per sperare di superare il consumismo umanicida una rivoluzione ci vuole (la speranza é che la si possa realizzare tempestivamente; ovviamente realisticamente, nelle condizioni e nei modi in cui sia possibile).
E a questo scopo penso che il rendersi conto dell' estrema difficoltà, pericolosità, non certezza di riuscita e necessità di essere disposti a sporcarsi le manie la coscienza, per quanto certamente ben lungi dal bastare, sia comunque necessario.

Ovviamente per parte mia cerco di non indulgere troppo al consumismo (per esempio ho un telefonino che può ben dirsi un "pezzo da museo"; e fatti un po' di conti, dopo averne gettate tre o quattro per la rottura della solita introvabile mollettina nella sede della cartuccia, ho deciso di comprarmi una stampante "semiprofessionale" tipo "Brother" o non mi ricordo più che altra marca avevo cercato, che stampa solo in bianco e nero in perfetto accordo con le mie esigenze; fra l' altro le ricariche -ovviamente con riutilizzo del "pezzo di plastica e circuiti al silicio"- sono molto meno frequenti).
Ma mi rendo conto che così facendo (per dovere etico: sì per sentirmi la mia coscienza individuale a posto; un po' come quando faccio l' elemosina ai poveri diavoli, come mi ha insegnato in tempi ormai lontani la mia cara mamma) non contribuisco minimamente alla soluzione del problema...
Mi rendo conto che serve un cambio radicale, che la si chiami rivoluzione o meno, mi rendo altrettanto conto che quel che manca è la necessità (ci metterei quasi una N maiuscola). La cosa divertente è che ho scoperto che la prima class action contro l'obsolescenza programmata fu proprio per un cartello di produttori di lampadine, le stesse che mi bruciano sopra la testa (https://it.wikipedia.org/wiki/Cartello_Phoebus) la cosa tragica è che oggi non serve nemmeno un cartello formale, il cartello è il sistema, e quindi hai ragione TU riguardo alla "rivoluzione". Onestamente penso che la classe operaia, per via della meccanizzazione, non può essere il futuro di queste "rivoluzioni", ma la "classe dei consumatori" si! Continuo a sentirmi dire che boiccottare non serve a niente, ma le motivazioni che mi sono state portate fino ad oggi mi hanno convinto meno di zero. Perciò rimango dell'idea, che se tutti non comprassero la stampante, qualcosa succederebbe eccome.
E questo argomento tralaltro ha molto a che fare con il sovranismo, e se una nazione è seriamente in grado di contrastare queste pratiche commerciali. Ad oggi, l'unico istituto capace anche solo di affrontare il problema a chiacchere, è stata l'EU. A livello nazionale (di qualsiasi nazione) questi argomenti passano molto lontani dalle bocche dei politici. L'obsolescenza programmata è innanzitutto una truffa verso il consumatore, e un crimine contro l'umanità, finchè non si avrà chiaro questo concetto, continueremo a comprare paccottiglia, e onestamente non me ne faccio una ragione, perchè questo era il campo su cui potevamo sfidare i cinesi, non i salari, invece qualcuno ha deciso altrimenti.
#3445
Citazione di: sgiombo il 16 Febbraio 2019, 15:03:19 PM
Il fatto é che in generale i problemi difficili non hanno soluzioni semplici e indolori, ma per sperare (non per avere la certezza) di risolverli bisogna affrontare rischi (di essere danneggiati in varia misura, non escluso nel senso più o meno letterale di "massacrati", e di combinare anche qualche guaio e perfino qualche ingiustizia).

E in particolare per superare il consumismo umanicida bisogna superare alla lettera "con una rivoluzione" i vigenti rapporti di produzione capitalistici.

E' dura, richiede tonnellate di spirito di abnegazione e di sacrificio, di capacità di sopportare persecuzioni, di disponibilità a sporcarsi le mani e la coscienza (e senza alcuna garanzia che lo scopo verrà raggiunto).

Ma é l' unico modo realistico: se non si é disposti a tutto questo, é perfettamente inutile (e io lo trovo perfino perfino un po' tragicomico) lamentarsi.
Un compagno mi pare dicesse "le rivoluzioni non si fanno, al massimo si guidano" ..e io sono del suo parere, e onestamente non trovo meno tragicomico del mio lamentarmi, l'idea di "poter fare" una rivoluzione. Peraltro, per stare a posto con la coscienza anzichè sporcarsela per sogni di gloria, si può fare molto prima della rivoluzione! Per esempio non comprare un altra dannata stampante ! E qualcuno dirà "si ma non puoi mica fare così con tutto", beh con tutto no ma ci si può arrivare vicini (a proposito di sacrifici e abnegazione). Ma siccome so che molti di "voi compagni" già lo fanno, non sto qui certo a rinfacciartelo! Mi chiedo invece che caspio fanno gli altri e come possono sopportare di essere trattati cosi! Eppure non è passato tanto tempo da quando ancora si trovava in giro qualche prodotto valido (e NO, non sto parlando delle auto sovietiche ;D  ;D  ;D )
#3446
Guardo la mia stampante, so che le manca un mese alla fine della garanzia, so che fra un mese comincerà a stampare male, a non riconoscere la rete, a rompersi quel gingillo di plastica che tiene insieme tutto.. è già successo cinque volte negli ultimi dieci anni, come un orologio svizzero al termine della garanzia la stampante si accartoccia. So già che se chiamerò l'assistenza il personale è addestrato non a risolvere i problemi ma a vendermi nuovi oggetti, ma proviamo lo stesso:

"sostituzione impossibile signore, il modello è fuori produzione e non abbiamo ricambi, non le conviene signore, ormai utilizziamo nuove cartucce e le conviene cambiare modello". 
"Cartucce già, quelle che come costo di produzione vanno dai 50cents all'euro e mezzo, ma vengono vendute alla modifica cifra di 40-60€, come se contenessero veleno di cobra reale?"
"signore non è il costo dell'inchiostro, è il design, il costo della ricerca ! la nostra azienda investi milioni per ottenere cartucce più performanti" ..
"quali? queste? queste uguali a quelle di prima ma che hanno un angolo diverso?"
"si signore, quell'angolo contiene il microchip che le rileva il livello dell'inchiostro e le dice quando sta finendo"
"veramente l'ho disattivato e ho scoperto che volevate farmi buttare via una cartuccia mezza piena"
"oh signore sarà stato sicuramente un errore! che vantaggio avremmo a cercare di venderle più cartucce?"
"non so? Forse perchè utilizzate il modello commerciale rasoio-lametta? mi vendete il rasoio a prezzo irrisorio e mi rifilate le lamette a cento volte il costo?"
" figurarsi signore, è solo una coincidenza che le cartucce costino più della stampante con le cartucce dentro!"
"coincidenza è anche che le discariche sono zeppe dei vostri prodotti?"
"provi un altro produttore, si troverà sulla stessa barca signore"
"è proprio quello il problema.. siete tutti scemi"

Serge Latouche ha individuato nell'obsolescenza programmata uno dei tre capisaldi del consumismo, insieme alla pubblicità e il credito (e aggiungerei io: la faccia da culo). Io ho provato a correre ai ripari, ormai quando compro qualcosa che so riparare lo compro DUE volte, così ho i pezzi di ricambio per la schifezza che mi hanno venduto. Non ha importanza se è un prodotto "professionale" o un prodotto "casual" , si rompono sempre quando vogliono vendermene un altro e non sono più obbligati a riparlarlo. Purtroppo non so riparare le stampanti e tante altre cose, e perciò mi ritrovo nella situazione di tutti, a dover comprare merda d'autore (perchè, nonostante la qualità del prodotto, la vergogna di metterci una firma, non balena mai in testa a nessuno). E così le discariche si riempono, la Co2 aumenta, le risorse finite del pianeta concentrate nelle discariche diventano tossiche, e sopratutto IL PIL AUMENTA! Perchè il PIL è tutto nella vita, se il PIL scende il governo cade, i posti di lavoro diminuiscono, i debiti crescono, e noi non sappiamo uscire da questo circolo vizioso.
Chissà quanti produttori cinesi rimarrebbero sul mercato se dovessero offrire un prodotto con dieci anni di garanzia? Forse uno o due li conosco, gli altri sarebbero spazzati via dal mercato meglio di qualsiasi dazio!

Nel frattempo che scrivo si è bruciata una lampadina, l'avevo comprata insieme ad altre 4 (stesso pacco) e le altre tre si sono bruciate la settimana scorsa. C'è ancora da lavorare sul modello industriale del futuro, perchè se non si bruciano tutte nello stesso secondo, corro il rischio di comprarle separatamente e perciò di comprarne una buona in mezzo a quattro schifose.. se invece compro un pacco da quattro perchè sono andato nel negozio lo stesso giorno, ricomicia la litania del PIL! Ma se questo è il futuro io torno al passato, affilo l'ascia di mio nonno, che compie ormai i suoi 70 anni (l'ascia) e se sperano di venderme una nuova, fatta di plastica, gli tiro in testa prima quella di plastica, e poi quella buona, cosi si fanno un idea di che differenza c'è tra un prodotto di qualità e una schifezza.

Buon consumismo a tutti!
#3447
Citazione di: Eutidemo il 15 Febbraio 2019, 06:12:28 AM
Ciao Inverno.
Guarda che io avevo scritto che, se il TAV comportasse GENERICAMENTE più "costi" (economici e NON economici) che "benefici" (economici e NON economici) , sarebbe NATURALE dire di NO da parte di chiunque; e lo ribadisco qui, in quanto non mi sono mai sognato di limitare il concetto di "costo" o di "beneficio" al solo aspetto economico, bensì al rapporto "generale "costi/benefici, di qualunque natura essi fossero (economici, ambientali, di sicurezza ecc.).
Ed infatti, è OVVIO che lo Stato non solo "può", ma, anzi -almeno secondo me- "DEVE" lavorare "in perdita" economica, se ne scaturiscono benefici superiori di altra più importante natura; ad esempio una rilevante riduzione dei decessi per incidente automobilistico.
E l'esempio del villaggio, che fai tu, è parimenti valido, sebbene, a mio avviso non troppo pertinente al tema.
Ad onor del vero, infatti, nella relazione tecnica che ho commentato, e di cui ho riprodotto le tabelle che ritenevo più significative, non si sono assolutamente limitati al mero rapporto di "costi" e di "beneficii" sotto il solo aspetto economico, bensì hanno esaminato il rapporto generale svantaggi/svantaggi, di qualunque natura esso fosse (economico, ambientale, di sicurezza ecc.).
Quello che invece non condivido della relazione, è il tentativo di "monetarizzare" tutti gli elementi dell'equazione, per poterne trarre un risultato matematico.
Ed invece, secondo me, il problema è che:
a) i benefici e i costi economici, sia pure con una certa approssimazione, possono anche essere quantificati monetariamente;
b) i benefici e i costi "ambientali" e di "sicurezza NON possono essere quantificati monetariamente se non con "estrema" approssimaziome, come nella relazione si è tentato di fare, per rendere comparabili i costi ed i benefici; ed infatti come come sarebbe mai possibile calcolare monetariamente il valore del minori morti per incidente automobilistico derivanti dall'utilizzabilità del TAV? :)
Eutidemo, purtroppo fra ventanni non so se saremo ancora in contatto, ma essendo che ho visto relazioni di questo tipo sbarrellare completamente i numeri persino su periodi annuali, vorrei che ci rivedessimo tra ventanni a farci una bella risata su questa relazione, magari davanti a un bicchiere di vino! Non è cinismo gratuito, è che abbiamo davanti sfide epocali che vanno affrontate in maniera sistemica, non sui tratti di strada (per quanto larga o stretta). Mica scherzavo quando dicevo che fra ventanni saremo sull'orlo dell'estinzione, sono 2 gradi centigradi di questo passo, e in gran parte derivano proprio dai brum brum sulle strade! Peraltro, in 20 anni, le proiezioni demografiche ci danno in discesa sui 40 milioni di abitanti, suppongo che questo abbia un impatto sul numero di merci che viaggiano su strada, ma nessuno al mondo in grado di calcolarne l'incidenza. Tutte queste proiezioni non tengono conto del semplice fatto che esiste l'effetto farfalla e reazioni a catena incalcolabili, si chiama incertezza radicale, quella che gli economisti non vogliono considerare nei loro bellissimi abstract\profezie . Ora siccome i 5s si erano presi in carico la questione ambientale (completamente dimenticata nel paese di ignoranti che siamo) anzichè monetarizzarla su una relazione, mi aspettavo qualcosa di più, in fin dei conti è proprio quel parametro di "bene comune" che un privato o un flusso di cassa non possono tenere conto, perchè guardacaso l'aria è di tutti (anche degli australiani che non c'entrano niente con la tav e non sono calcolati). Invece mi tocca assistere a questo teatrino patetico di una parte che deve accontentare le promesse elettorali fatte in val di Susa, e l'altra che siccome deve portare avanti quest'idea dell'uomo "industrioso e forte" si mette di contro per questioni di carisma del leader.. L'estinzione ce la meritiamo eh! mica arriva a sproposito!
#3448
Le motivazioni sono tante e di vario tipo, da quelle di tipo culturale ad altre basate su teorie pseudoscientifiche di inizio novecento..in generale mi piace riassumerla così: la cannabis è una droga "democratica", basta un vaso e un po di terriccio e chiunque può produrla da solo. Mentre per la maggior parte delle altre serve un vero e proprio laboratorio di produzione, il che richiede materiali, conoscenze, soldi.. e questo riduce notevolmente la platea di possibili produttori, il che rende possibile controllarli (e metterci un bel francobollo di stato) e allo stesso tempo mantiene alto il prezzo generale della droga (di tutte, non solo della cannabis), inoltre da un ottima scusa per sbattere in prigione i poveracci (o i neri negli stati uniti, cosi che non possano votare, come succede nel texas dove più della metà non può presentarsi alle urne, o i migranti in italia, cosi che Salvini possa fare campagna elettorale)
La cannabis comunque ha effetti negativi sui consumatori abituali, gli endocannabinoidi sono particolari sostanze che segnalano l'importanza delle trasmissioni neurali, per questo sotto l'effetto di cannabis tutto sembra "più sgargiante e importante". Ovviamente se per mesi un individuo "falsifica" l'importanza delle proprie esperienze, il giorno che smette tutto gli sembrerà scialbo e poco importante, inducendo apatia e disinteresse generale, che non sono problemi gravi quanto il cancro, ma comunque vanno segnalati onde evitare di credere che l'assunzione non abbia alcun risvolto negativo.
#3449
Percorsi ed Esperienze / Re:Osteria Abisso
14 Febbraio 2019, 20:13:08 PM
Citazione di: sgiombo il 14 Febbraio 2019, 07:43:51 AMLa parte vecchia, vicino all' aquario, é decisamente affascinante, anzi magica.
Sembra di vedere da un momento all' altro spuntare da un vicolo (anzi da "una calata dei vecchi moli, in quell' aria spessa, carica di sale, gonfia di odori") Fabrizio de André o don Gallo (giustamente ricordato da una lapide), o magari la "graziosa" dagli "occhi grandi color di foglia" che "vende a tutti la stessa rosa"
E' interessante vedere come alcune persone (peraltro morte) cambino l'idea che si ha di una città.. in un certo senso le si vede ancora passeggiare nei vicoli come ben descrivi, lasciano un aura intorno a quelli che poi sono semplicemente muri di cemento. E' più interessante rispetto al parco dei Savoia (o altre monumentalità) che sono state progettate con l'intento preciso di mantenere un idea, queste sensazioni invece hanno un carattere spontaneo e intimo, sono davvero spiriti che vagano (concedimelo, visto che hai recentemente "rivalutato" paradiso e inferno) e sbucano dagli angoli. Io onestamente non sono mai rimasto molto colpito da Genova, ma fa parte del mio carattere frugale, non sopporto le città in generale, anche se li ho passato una buona parte della mia adolescenza (partecipando attivamente a tanti movimenti variamente comunisti!) però devo riconoscere che Genova ha un carattere tutto suo, e un fascino particolare. Cosa che ad esempio manca totalmente a La Spezia, città che mi lascia sempre perplesso per la sua "piena vuotezza", sarà perchè non ci vedo camminare gli spiriti, ma sconsiglierei vivamente a Conrad di visitarla!
#3450
Caro Anthony, le analisi della situazione generale del nostro paradigma di sviluppo dicono che fra ventanni (quando la TAV sarà funzionante) probabilmente saremo sull'orlo dell'estinzione, ma suppongo che questo dato non sia stato considerato nei costi delle talpe di montagna.. Vogliamo prendere seriamente una analisi costi-benefici quarantennale, invece che considerarla la supercazzola che evidentemente è (chiunque la faccia), facciamolo pure.. ma sul ruolo del pubblico io proverei a fare argine. Se il pubblico non è capace di andare oltre ad un analisi del flusso di cassa, possiamo tranquillamente chiudere lo stato e appaltare tutto alla cocacola, che ha sicuramente commercialisti migliori di DiMaio (a suon di governare così, prima o poi qualcuno lo proporrà davvero). Stando ad un calcolo di bottega potremmo anche privatizzare il SSN no? che ci frega di curarci se è in perdita? Non curiamoci, o curiamo solo i ricchi, non saremo certo dei pionieri a riguardo! Io mi aspetto da chi è al governo che al di la della cassa, sappia anche dare un progetto complessivo di paese, che tenga in conto un panorama ben più ampio del miliardo qui miliardo la su periodi secolari. I 5s sembravano voler aprire un dibattito più ampio, ma poi si sono incartati sulle stampanti 3d e siamo fermi al palo. Malissimo. Saluti.