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Messaggi - bobmax

#346
La distanza, sul lato corto del foglio, dal punto B dovrebbe essere il minimo della funzione:

2X3  / (2X - 21)

Cioè circa 15,75 cm

Perciò a 3/4 della larghezza del foglio.
#347
Non esiste una "ragione scientifica".
Vi è invece semplicemente l'inoltrarsi nel mondo.
E per inoltrarsi, occorre cercare di comprendere come il mondo funziona.

L'interesse che anima la scienza è semplicemente questo.
Perciò la fisica di Newton descrive meglio il funzionamento della realtà.
Così come la teoria della relatività lo descrive ancor meglio.
Tutto qui.

Non vi è alcun interesse, nella scienza, che il riuscire a comprendere come il mondo funziona.

Keplero era più "vero" di Tolomeo, e Einstein più vero ancora.
Tutto qui.

La scienza non ha alcun interesse a diventare metafisica.
Per la semplice ragione che la scienza si fonda sulla rinuncia alla Verità assoluta!
È stata proprio la rinuncia a possedere la Verità a permettere lo straordinario progresso scientifico.

E il progresso è avvenuto... proprio per la fede nella Verità!

Rinuncia alla Verità, fede nella Verità.
Questi sono i cardini della scienza.

Un autentico scienziato, è tale solo in quanto non pretende di conoscere il Vero e, allo stesso tempo, ha fede nella Verità!

Se non si ha presente questo, non si ha idea di cosa la scienza sia.

Pseudo scienziati che vagheggiano su una ipotetica teoria del tutto, non sono affatto scienziati. Perché inconsapevoli di cosa la scienza sia.
#348
Se si ha a che fare con qualcuno, che candidamente e ripetutamente nega la Verità, si può pure provare a farlo ragionare.
Magari mostrandogli l'assurdità intrinseca nel suo stesso dire.

Se però insiste e soprattutto mostra, con discorsi sconclusionati, slogan, arrampicate sui vetri e quant'altro, l'effettiva mancanza di fede nella Verità, allora non rimane che ignorarlo.
#349
Varie / Re: L'enigma del ferro di cavallo
25 Febbraio 2024, 05:59:12 AM
Si taglia orizzontalmente a metà il foglio, lasciando tre fori sopra e quattro sotto.
Poi si sovrappongono le due metà e si taglia di nuovo orizzontalmente.
#350
Varie / Re: L'enigma del ferro di cavallo
24 Febbraio 2024, 14:07:50 PM
Il foglio può essere arrotolato?
#351
Un'altra considerazione importante, sugli effetti della negazione della Verità, è che rende impossibile qualunque autentica comunicazione.

Chi nega la Verità, recide ogni canale comunicativo. Magari può sembrare che stia comunicando, ma in realtà sta producendo solo rumore.

Perché l'autentica comunicazione è la stessa esistenza, che va alla ricerca della propria Trascendenza.
Ciò che la anima è la fede nella Verità.

Rifiutando la Verità non vi può essere alcuna comunicazione.
In quanto la comunicazione non consiste nel trasferimento di "verità" da un polo ad un altro. Ma è invece un'azione di risveglio.
La Verità è infatti già ovunque.

Occorre soltanto aprire il nostro cuore.
#352
La negazione della Verità si ripercuote direttamente sulla giustizia.
Perché la giustizia ha necessariamente come faro la Giustizia.
Cioè fa riferimento a ciò che è assolutamente Giusto.
E il Giusto è Vero.

Giustizia = Verità

La considerazione che non si conosca la Verità, e quindi neppure la Giustizia, è sacrosanta e doverosa, ma non deve però diventare motivo per negare Verità e Giustizia!

Non le si conosce. Punto.

Epperò sono. Su questo non ci deve essere alcun tentennamento!

Anche solo metterne in dubbio la realtà, ci fa sprofondare nel vuoto mentale. Dove il vero e il falso, il giusto e l'ingiusto, in fin dei conti... pari sono.

Sonno della ragione, nichilismo, ormai i mostri già si intravedono.
#353
Varie / Re: Rastislav e la quadratura della stella
23 Febbraio 2024, 19:21:08 PM
Eutidemo sei tremendo...

Ho trovato la soluzione.
Ma browsando...
Per conto mio non vi sarei riuscito mai! ???

Ma questi, che pensano 'ste cose, che testa c'hanno...?
#354
Citazione di: Pio il 23 Febbraio 2024, 17:43:37 PMTrovo anch'io che il disincanto nasconda il cinismo. È un pericolo reale. Almeno lo considero tale, ma so che molti nel mondo attuale si fanno un vanto di essere "disincantati". Buon pro gli faccia. Forse è anche la reazione al fallimento di molti ideali politici o religiosi. Cioè delusione. Serpeggia in tutti. Quindi mettiamoci la corazza del disincanto. Magari non si soffre più.(ma non ci credo molto). In realtà sono anch'io disincantato verso le cose del mondo, mentre mi incanto ancora per qualcosa che non so dire.

Sì, un malessere che si esprime anche nella negazione della Verità.

Senza renderci conto che la disillusione è necessaria, ma solo per andare più avanti.

Invece, ah... Babbo Natale non esiste!
Mi hanno ingannato!
Non vi è alcuna Verità!!! :'(

Ci si ferma laddove bisognerebbe invece ripartire con ancor più determinazione.

Manca la fede in se stessi.

Che poi è fede nella Verità, essendo la Verità lo stesso Essere.

E noi siamo Essere...
#355
Citazione di: Pio il 23 Febbraio 2024, 15:19:07 PMMa siccome siamo costruiti dalle illusioni, temo che anche il sopravvalutato "disincanto" non ne sia che l'ennesimo prodotto. Ancora più insidioso delle altre perché culla nell'illusione di "aver scovato le radici" dell'illusione. Così mi creo un sistema di pensiero che sveli l'incanto, e me ne incanto 😘 scusate il gioco di parole. In realtà magari nego a me stesso che decostruisco perché provo odio o avversione verso quel concetto. Naturalmente non ammettero' facilmente che è un'altra illusione che mi muove:magari è l'idea che sbarazzandomi di quel particolare concetto vivrò in un mondo migliore, più giusto, più libero ecc. Un' altra illusione, più nascosta, appare e mi muove.


Infatti non è il disincanto la soluzione.
Che è soltanto un malcelato cinismo.

Occorre invece proprio l'incanto!

Cioè ricercare il puro incanto.
Senza mai accontentarsi di ciò che non soddisfa del tutto, che non è ancora proprio il vero incanto.
E avanzare, incantati per la meraviglia.

Seguendo il nostro amore per il Vero.
#356
Citazione di: green demetr il 22 Febbraio 2024, 16:04:54 PMVerità quale? Verità dove? verità chi? verità che cosa?
tutto inutile, fammi vedere la ferragni mezza-nuda, e io sono a posto.
il sofisma si è sbranato il mondo.
altro che ricercatori spirituali.

Ma il ricercatore spirituale sei tu.
Chi altro mai?

E ti ritrovi di fronte l'orrore dell'insensato appoggio ai terroristi, della implicita approvazione di crimini efferati. È l'orrore del rovesciamento dove la vittima diventa colpevole.
Non è neppure male davvero voluto... è peggio, è male nella sua totale insensatezza.

Ma non è proprio qui, di fronte al male che sembra proprio assoluto, che tu sei chiamato a essere?

Perché tu sei quel tuo stesso NO!
È proprio questo NO a stabilire, per l'eternità, chi sei.
#357
Citazione di: Koba II il 23 Febbraio 2024, 10:26:46 AMLa verità non è uguale all'essere, ma è accordo tra pensiero ed essere.
Nessuno, tranne il sofista, nega che il pensiero sia sempre teso a raggiungere questo accordo, anche quando di fatto è impegnato a raccogliere argomentazioni che ne dimostrano l'impossibilità (come nello scettico).
Detto questo, non si capisce perché la verità dovrebbe essere qualificata ulteriormente come "assoluta". Se è tale, dice l'essere. E allora in che senso dovrebbe essere "assoluta"?
Di solito maiuscole e termini come "assoluto" vengono usati per coprire un deficit di reale sensatezza, come in Hegel per esempio.
"Tutto ciò che può essere detto si può dire chiaramente; e su ciò, di cui non si può parlare, si deve tacere" (L. Wittgenstein, da Prefazione al Tractatus)

Sì, la maiuscola è necessaria. Proprio per indicare l'assoluto che, infatti, non può avere una sensatezza.
Cioè non può essere pensato.

Quindi Verità, che non è possibile ridurre ad accordo con il reale.
Reale inteso come esistente.
Questo accordo è la verità (minuscolo).

Perché se per noi esistere equivale a essere, bene, è improprio scrivere Verità.
E lasciamo perdere qualsiasi metafisica.

Ma se si trascura la metafisica, allora non si fa filosofia.

Riguardo al rapporto Verità e Realtà è stata aperta una discussione mesi fa, che ritengo abbia approfondito la questione:

Citazione di: bobmax il 24 Gennaio 2023, 14:22:22 PMMi pare sia diffuso il convincimento di una sostanziale differenza tra realtà e verità.
....

Se viceversa per noi l'essere è qualcosa "in più" dell'esistere, allora si tratta dell'Essere.

E l'Essere è esser Vero.
Essere = Verità

Che non c'entra niente con l'accordo con il pensiero.

Che l'Essere sia Verità viene infatti prima di qualsiasi pensiero.

Perciò non ha nulla a che vedere con i sofisti.

La frase di Wittgenstein è la dichiarazione della morte della filosofia.
Non perché sia possibile parlare dell'Assoluto, ma perché pur non essendo possibile si deve comunque parlarne.
La Verità richiede di affrontare l'impossibile.

Per sua fortuna, W si è forse poi un po' ravveduto...
Tra l'altro una morte delle filosofia fraudolenta, perché il termine "ciò" indica proprio quello su cui si può parlare. Una contraddizione in termini.
Difatti, la filosofia che si fondi sul linguaggio non può che cadere in autocontraddizioni.
Diciamo pure che non è filosofia.

E va pure bene... se però si soffre la contraddizione, si vuol cioè comunque provare a fare filosofia e si va avanti nonostante tutto.
#358
Il tratto forse più emblematico, della involuzione in atto, è riscontrabile nella negazione della Verità.

Delirio della ragione.

La Verità non può essere negata.
Questa dovrebbe essere l'evidenza suprema. Che fonda ogni possibile ragionamento.

E invece... è diffuso il convincimento che la Verità non sia.
Pure qui, non sono rare le posizioni che negano la Verità assoluta.

Si tratta di un mero non pensiero.
Cioè sembra di pensare, ma in effetti non si pensa.
Basterebbe infatti riflettere un attimo su cosa si sta dicendo... per ammutolirsi.

Ma perché siamo giunti a questo punto?
Donde scaturisce questo sonno della ragione?
Come mai avviene quello che, a tutti gli effetti, è un corto circuito cerebrale?

Secondo me le cause sono da ricercarsi nello stesso pensiero logico-razionale che ha perduto consapevolezza di se stesso.
Cioè ha perduto ciò che permette  la sua stessa esistenza: la Verità.

La Verità viene prima di ogni possibile pensiero.
Essendo Verità = Essere

Tutto è incluso nella Verità.
Anche la negazione della Verità, è nella Verità.

Ma come mai siamo arrivati a questo punto?

Secondo me per lo stesso splendore dell'Essere, della Verità.
Che per merito dello sviluppo scientifico è diventato sempre più accecante.
Infatti il nostro inoltrarci nel mondo ha comportato, da un lato lo svanire di ogni rimedio all'angoscia esistenziale, e dall'altro è ormai ineludibile il nostro diretto coinvolgimento.

Un coinvolgimento che richiede un grande sforzo razionale. Perché si tratta di giungere al limite del comprensibile. E lì resistere!

Occorre cioè un pensiero coerente e fermo nella sua logica, costi quello che costi.

Impresa non facile.
Non per niente tra i negatori della Verità non è infrequente la presenza di una capacità logica non eccelsa...
#359
Citazione di: Koba II il 19 Febbraio 2024, 11:46:35 AMPer rispondere anche a bobmax: si è capito da quello che ho scritto sopra che sono almeno in parte d'accordo con te. Il tuo discorso si addice anche alla conversione religiosa. La metamorfosi, preparata dal lavoro della rinuncia e della disillusione, potrebbe essere l'accoglimento dell'assurdo, cioè della possibilità di Dio, del Dio cristiano, non di un dio che se ne sta lontano al riparo dai paradossi che la sua presenza provoca nel credente. Ma noi siamo come Abramo, senza però l'udito per sentire chiaramente ciò che ci comanda. Con il sospetto che ci rode dentro che il comando che crediamo di avere sentito era solo l'eco del discorso di un prete, l'eco delle parole di un clown.

Non penso, Koba, che Abramo sentisse chiaramente ciò che ci comanda.
Perché nessuno può davvero udire.

Si può magari "percepire" qualcosa, può succedere di vivere esperienze che ci toccano profondamente, facendoci persino cambiare direzione, ma poi resta sempre un che indistinto, che necessita di essere investigato.
Insomma, sta sempre solo a noi decidere come deve essere interpretato ciò che pur abbiamo vissuto.

Perché è impossibile udire chiaramente?

Che sia impossibile lo richiede l'etica.

Proviamo a immaginare se invece fosse possibile...
Mi giunge una voce, chiara e inequivocabile, che mi dice cosa devo fare.
Non vi è più alcun dubbio su cosa sia giusto e cosa no.

Attenzione!

Sono di fronte all'assoluto.
Epperò io ci sono ancora... cioè continuo a esistere in quanto "io".

Ci sono io... e vi è l'assoluto.

Cioè da una parte ci sono io e dall'altra Dio.
Dio c'è e sta di fronte a me.


Essendoci, esistendo, io posso obbedire oppure rifiutare.
È proprio questa stessa separazione tra me e Dio a rendere possibile l'accettazione o il rifiuto.

In gioco è l'Assoluto!

Questa "possibilità" determina una scissione tra il Bene e il Male.

Il Male assoluto è possibile!
Lo è perché io posso rifiutare il Bene.

Quindi è l'etica che richiede che nessuna voce sia mai chiara, inequivocabile.
Se lo fosse io non potrei esserci.

Perciò, nella esistenza, il Giusto non può che scaturire da me stesso

Dio, ha bisogno di me.
#360
Varie / Re: L'enigma della formichina
19 Febbraio 2024, 11:49:29 AM
Come facevi a sapere che era mezzo lato e non, che so, un terzo?
Solo una volta trovata la soluzione si può stabilire che C è in mezzo, non prima.
Qui mettiamo il carro davanti ai buoi...  ;)