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Messaggi - Claudia K

#346
Citazione di: Jacopus il 29 Marzo 2023, 10:47:55 AMgli scompensi ormonali che provocano le malattie mentali sono un mix di cause ambientali e organiche
Ma nessuno nega questo. 
Come si potrebbe negare che (es.) un disturbo post traumatico da stress derivi dall'incidenza dell'ambiente sulla personalità data ? 
Ma non è regola universalizzabile, tant'è che è ormai acquisita l'ereditarietà genetica diretta dei più gravi disturbi mentali. 

Lungi da ogni schieramento aprioristico (che mi è proprio incompatibile con ogni ricerca di verità) , il declino della psicoanalisi è stato conquistato sul campo: a partire dalle esperienze di conoscenze personali, e poi spaziando attraverso le esperienze riferite da personalità pubbliche (dall'attore teatrale di fama all'intellettuale di rango in ogni settore)...mai sentito nessuno che abbia detto "sono andato in analisi ed è stata la svolta!". 
Mai. 
I più generosi (o conformisti, visto che andare in analisi era diventato uno status symbol irrinunciabile) hanno glissato dicendo che..."indubbiamente può essere servita a conoscersi meglio, ma non di più". 
E peraltro : "conoscersi meglio" , ari-consentimi, sempre alla luce-guida della tale o talaltra scuola di pensiero. 
Laddove, senza alcuno scientismo, molti di loro sono stati decisamente meglio solo dal momento in cui hanno assunto mirata terapia farmacologica tesa a compensare scompensazioni organiche. 
#347
Citazione di: anthonyi il 29 Marzo 2023, 10:03:37 AMda persona che vive con problemi di sofferenza psicologica posso dirti che questi hanno comunque un rapporto con il pensiero vissuto, e con le sollecitazioni che determinate letture possono produrre. Non voglio entrare nel merito, filosofia o altro, ma secondo me l'idea che vi possano essere testi da sconsigliare, è magari altri da consigliare, può avere una sua utilità.
Ma d'altra parte : non è il comunissimo criterio che ognuno di noi applica con amore e per amore nel proprio ruolo di genitore? 
Chi consiglierebbe letture gotiche al bambino già turbato dalla suggestione del sovrannaturale? 
Oppure: chi assegnerebbe un'espressione aritmetica al bambino che non ha capito la divisione? 
#348
Citazione di: Jacopus il 29 Marzo 2023, 08:33:19 AMla mente/cervello non è un organo come gli altri, per i quali può essere applicato (parzialmente) il modello della cura tradizionale, diagnosi-prognosi-terapia farmacologica o altro.
Questa, però, è la visione classico-romantica, figlia dei tempi in cui era impossibile studiare il cervello vivente, nonchè indagare sulle dinamiche di interdipendenza funzionale tra l'organo cervello e tutti gli altri organi.
Aspetti, questi, sui quali la scienza ha permesso acquisizioni epocali e progressive soltanto da un secolo ad oggi, individuando precisi nessi tra disfunzioni fisico-chimiche dell'organismo e patologie psichiatriche (di qualunque severità).
Tant'è che si sono via via eclissate, restando archiviate nella storia della psichiatria, le varie ricerche dei fattori esperienziali che potessero accomunare e spiegare persino psicosi gravi, soppiantate con successo dall'evidenza che ad accomunarle siano, invece, fattori e disfunzioni organiche (farmacologicamente compensabili).

Citazione di: Jacopus il 29 Marzo 2023, 08:33:19 AMormai è dimostrato che i maggiori successi di guarigione avvengono in caso di terapia integrata farmaco/psicoterapia.
Interazioni empatiche non possono che far bene a qualunque causa. Però consentimi : non è mica vero che la psicoterapia assicuri maggiori successi di guarigione! E moltissimi sono i casi (di notevole severità) in cui la psicoterapia non ha alcun ruolo, nè in effetti  potrebbe averne, se non nella misura di evetuale riferimento "affettivo", in mancanza di altri.
Pensa al caso del bipolare : nel suo cervello sono presentissime tanto la visione del nero più deprimente quanto quella del bianco più euforizzante. E' la sua biochimica a scaraventarlo dall'uno all'altro dei due poli estremi, e non la si corregge con l'empatica persuasione a centrare, proprio come non si convince il pancreas del diabetico a regolare la produzione di insulina.
#349
Citazione di: anthonyi il 29 Marzo 2023, 00:15:48 AMSe una persona ha problemi con il suo pensiero, qualcosa che genera pensiero come la filosofia può interferire in un itinerario di cura di quel pensiero.
E non solo: visioni di particolare vis suggestiva (tanto se potenzialmente deprimenti quanto se potenzialmente euforizzanti) rischiano di essere recepite senza l'ausilio di quella centratura e logica che ne consentono una visione (anche critica) d'insieme, col risultato di selezionare dall'oggetto di studio solo i frammenti che risuonano complanari al sentire non centrato e così traducendosi  in rafforzativi "autorevoli" di uno squilibrio che in realtà è dello "studioso" e non necessariamente della teoria a cui egli  si applica.
E di questo iter ho prova provata per infelicissima esperienza a me abbastanza prossima : lo strano caso di persona (uomo, in questo caso) che da ragazzo brillante e prestante più della media...forse chissà...aveva solo paura della vita adulta. Studi classici e nessun problema di rendimento neanche all'Uni in facoltà umanistica. Al primo impatto con il post laurea preferisce affrontare l'immenso impegno di dichiararsi "diverso" (non in accezione sessuale) piuttosto che affrontare le usuali ambasce di chiunque desideri conseguire la propria autonomia. La famiglia può permetterselo e porta pazienza, cercando di non forzarlo in alcun modo e di cercare di capirlo, mantenendolo. Lui si tuffa in letture e studi di filosofia e letteratura sempre di molto spessore (sia classici che d'avanguardia). Questo dura ANNI, tanti anni. Ragionare OGGI con quest'uomo è...del tutto inutile, sia per lui che per l'interlocutore. Perchè il suo studio "matto e disperatissimo", CVD, ha comportato soltanto un'accurata sua selezione ed assolutizzazione dei soli  FRAMMENTI di altrui visione autorevolissima che gli risultavano assonanti alla propria visione malata e che gli suonavano legittimanti di questa. E ormai è graniticizzata una trincea, composta di frammenti di visioni tutte e solo funzionali alla legittimazione o finanche nobilitazione del suo bug di partenza, ormai ipertrofico e assolutizzante; frammenti  da lui ammontichiati nel muretto a secco che crede trincea e che lo separa dalla vita.

E qui mi balza all'occhio un altro limite e pericolo dello studio solitario della Filosofia in mancanza di centratura.
Detto facile : nessun Filosofo che studi potrà venirti a dire che non stai capendo niente o che stai stuprando il suo pensiero in mente tua.
Laddove l'interazione con lo Psichiatra consente di quei tranquilli e salvifici "hai istituito il nesso tra A e B. E che c'entra A con B? ti rendi conto che non c'è nesso? se non lo vedi...vediamolo insieme"
#350
Citazione di: Jacopus il 28 Marzo 2023, 21:33:20 PMUno psicoterapeuta che vieta ad un paziente di leggere testi filosofici mi sembra surreale. Non escludo che possa capitare, visto che molti psicologi non sono sufficientemente preparati.
Il caso da cui ho preso spunto è di qualche anno fa, era postato su un Forum, e francamente non so neanche se il suo terapeuta fosse uno Psicologo o uno Psichiatra (che per me fa sempre e comunque una differenza abissale a tutto favore dello Psichiatra).
Ricordo piuttosto  vagamente che si trattava di una giovane adulta (prossima ai 40) che aveva iniziato mille percorsi formativi abbandonandoli tutti e che cercava la propria "vocazione" tra i settori più disparati e distanti, per tradurla anche in attività remunerativa; e che si diceva tampinata dalla famiglia che l'avrebbe voluta in azienda (cosa che naturalmente non era gradita a lei) ma che comunque la sosteneva agiatamente in questa "ricerca" del non si sa cosa.
Lei non riferì che lo studio della filosofia le fosse stato <vietato>, ma soltanto che le fosse stato sconsigliato. Non ricordo neanche se avesse fatto medie superiori che le avessero dato almeno una infarinatura, o se mancasse anche quello.

Tutto per dire : magari le è stato sconsigliato solo perchè era già abilissima nel confusionarsi da sola e ci mancava solo un pass per incrementare le tangenti in surplus. Questo proprio non lo so.

Ma gli interventi (qui) che propendono per una prudenziale sconsigliabilità, più li rifletto e più mi persuadono.
#351
Citazione di: Socrate78 il 28 Marzo 2023, 19:48:12 PMIn realtà gli psicologi e tutti gli psichiatri sono i peggiori manipolatori, io li odio ed avverso tutti, a cominciare dal suo capostipite di nome Sigmund Freud: ritengo che siano ciarlatani, venditori di fumo e di fuffa, che vogliono fare in modo che la gente sia dipendente emotivamente da loro in modo da poter instillare le loro idee di giusto e di sbagliato, la loro ricetta per vivere bene: è per questo che proibiscono la filosofia, perché non vogliono che le persone sviluppino un senso critico e riescono autonomamente a trovare la strada per uscire dai loro problemi senza di loro, non vogliono che esse sviluppino una propria idea di ciò che è giusto e sbagliato, non devono farsi domande perché tutte le risposte devono essere date dal terapeuta-santone.
Pur condividendo una profonda avversione per Freud (e una non spiccatissima simpatia per la psicologia con velleità "terapeutiche"), anche su questo aspetto non riesco a generalizzare. 
Che ci piaccia o meno...le patologie mentali esistono (anche molto pesanti e invalidanti) , e - lasciando da parte le melanconìe salottiere - a darne la misura è molto spesso la pericolosità/distruttività  che il sofferente scatena contro se stesso e/o contro il prossimo. 
Il tutto mentre le Neuroscienze, ogni giorno, erodono territorio alla Psicologia (non certo alla Psichiatrìa e Neurologia, chesono specilità Mediche) nell'inquadrare nessi specifici tra gravi patologie e degenerazioni o deficit bio-chimico-fisici del nostro corpo (= organismo nella sua interezza). Da cui i farmaci (e non solo psicofarmaci) che sopperendo in qualche misura a quei deficit organici...in altrettanta misura vi portano sollievo, senza "chiacchiere e distintivi". 
E se riescono, come ogni giorno riescono, a far tornare a godere della propria vita chi non riusciva a trovare alcuno stimolo per alzarsi dal letto all'infuori di quello di gettarsi dal quinto piano...probabilmente il loro corposo senso ce l'hanno, senza che nessuno si arroghi il diritto di imporre una propria visione della vita all'altro. Anzi, per quel che mi consta, il primo impegno di qualunque Psichiatra serio è proprio quello di riconciliare il paziente con la propria vita vera (magari con l'input a migliorarla per quanto concretamente migliorabile e valorizzarla in quanto ha di valorizzabile secondo il metro del paziente), e per nulla affatto quello di catechizzarlo alla propria (del Medico)  "visione della vita".  

Ora, tornando al punto: la Filosofia insegna a pensare, e porsi domande, e cercare risposte. 
Detta così sembra la cura per tutti i mali. (Anche a me)
Poi però è anche verissimo che quando una mente è già confusa e dà risposte patologiche anche ai "problemi" più elementari che la vita le pone...molto probabilmente hanno stra-ragione quanti hanno osservato che...in effetti...su una base già confusionata... potrebbe essere solo dannoso il tornado di ulteriori eccitazioni confusionanti e più o meno suggestive. 
Senza contare che, come diceva Baylham, esistono visioni della vita anche contemporanee e fascinosissime, ma che, se non le affronti da "centrato",  diventano istigazioni al suicidio (Emil Cioran, per dirne uno) 



#352
Citazione di: iano il 28 Marzo 2023, 19:29:09 PMMa cosa può dare allora in più uno psicologo di una intelligenza artificiale programmata ad hoc, se l'empatia è da evitare?
Chiedo: perchè ritieni che l'empatia sia evitata, in quel tipo di rapporto professionale? 

O forse più chiaramente : l'empatia è nel sentire i  bisogni del paziente e nell'adoperarsi per aiutarlo a realizzarli in scienza e coscienza, non nel farsi prendere per mano e condurre dal paziente verso qualunque deriva che dalla soddisfazione di quei bisogni lo allontani. 

Criterio che vale anche per relazioni infinitamente più semplici : che fiducia avresti in (per dire) una guida alpina che anzichè guidarti si facesse guidare da te ? 
#353
Citazione di: iano il 28 Marzo 2023, 17:14:42 PMIl filosofo stesso è lo psicanalista, che quando proibisce al paziente la filosofia, di fatto si impone come unico ''filosofo'' autorizzato.
Questo può sembrare se dello psicoterapeuta sottostimi funzione-ruolo e anche obblighi deontologici, a mio parere. 

Se Tizio si rivolge allo Psic (e lo paga e ci investe il suo tempo) per essere ricondotto ad un godibile equilibrio esistenziale, a me sembra ovvio che egli abbia l'obbligo di sgomberare il campo del paziente da tutto ciò che può ulteriormente interferire con un equolibrio già precario. Esattamente come il diabetologo ha l'obbligo di indicare quei cibi che peggiorerebbero il diabete del paziente, anche se oggettivamente ottimi. 
#354
Citazione di: iano il 28 Marzo 2023, 17:14:42 PMCredo che folli ed equilibrati siano accomunati da una incapacità di delocalizzazione, che può però accidentalmente può mettersi in atto, mentre il filosofo, che questa capacità possiede, si guarda bene dal metterla in atto fattivamente, potendone osservare le conseguenze poco attrattive.
Phil osservava (secondo me giustamente) che è già insidioso parlare genericamente di <filosofia> (e in effetti...molte sono le Filosofie orientali con effetti pressochè soltanto "benefico-armonizzanti").
Se passiamo dallo studio allo studioso, però, forse rischiamo di aggiungere altre categorizzazioni generiche e potenzialmente fuorvianti.
Se ho inteso correttamente il tuo uso di <delocalizzazione>, ad esempio, non mi verrebbe mai da da affermare che il folle ne sia incapace. Anzi : se pensiamo ai più pericolosi casi di follìa (dal serial killer, all'Una Bomber, allo stragista da college o supermercato o parco o cinema USA) trovi sempre la pura follìa che riesce perfettamente a mostrarsi <localizzata> in una vita apparentemente normalissima, e che poi si <delocalizza> nel crimine efferato e minuziosamente studiato e premeditato.
Che è come dire che nel folle esiste, piuttosto, una strepitosa tendenza alla delocalizzazione.
#355
Propongo l'interrogativo esattamente come me lo posi leggendo, anni fa e in altro Forum, che il proposito molto sentito di coltivare la passione per la Filosofia, vissuta da persona in terapia per qualche disagio psichico,  fosse stata drasticamente stroncata dal suo psicoterapeuta. 
Sulle prime ne rimasi molto perplessa, perchè personalmente trovo che la Filosofia (e già anche la sola Storia della Filosofia) sia per la mente una palestra non meno essenziale rispetto a quella che per il corpo è la palestra fisica, e ho sempre considerato ingiusto e classista il nostro ordinamento scolastico che ne priva d'ufficio intere categorie di studenti. Ne avessi il potere...ne introdurrei lo studio già dalle elementari. 
Successivamente, però, ritenni di intuire le ragioni di questa prescritta preclusione (almeno in corso di psicoterapia), che immaginai fondata sul fatto che tale studio possa creare suggestioni tali da istituire tangenti pindariche le quali, anzichè favorire il recupero di un equilibrio basico, ne completano lo sfaldamento anche vanificando  la terapia. 

Pareri? Grazie
#356
Varie / Re: Il test dello Jedi
28 Marzo 2023, 03:43:39 AM
Citazione di: iano il 28 Marzo 2023, 00:51:59 AMMa noi come facciamo scegliere un numero fra 5 e 12?
In effetti non lo sappiamo.
Però, come già detto, il 7 è proprio il numero che manca per andare da 5 a 12, e quindi che il cervello vada da solo a quel numero, dopo aver fatto pre-riscaldamento in somme elementari...ok ci sta.

Citazione di: iano il 28 Marzo 2023, 01:14:38 AMio non mi sono limitato a dire carota, ma dopo ho pensato sedano e stavo ancora per pensarne un terzo prima di realizzare che stavo andando oltre il compito richiestomi.
Ma col senno di poi l'ordine sarebbe:
1. Il più appariscente
2: Il più grande
Io invece ho detto proprio carota, senza tentennamenti, con tutto che la carota non è certo tra i miei ortaggi preferiti (per la verità posso tranquillamente non averne in frigo, e quando le ho per il solo zelo di realizzare un soffritto a regola d'arte...ma mentre le pulisco penso che è tutto tempo perso perchè non trovo che diano alcun sapore degno di nota). 
Anche seguendo i criteri di appariscenza e grandezza...ma quanti ortaggi surclassano la carota su entrambi i fronti? Basterebbe già un lucida e freschissima melanzana, ma che dire poi dei peperoni rossi o gialli, o addirittura della magica zucca? 

E comunque: perchè arrivarci dopo una mini-ossessivizzazione sul numero 6 ?  :o 

Ho un'idea! Forse perchè la serie di operazioni "preparatorie" era talmente banale ...da evocare  la insignificanza della carota?  :)) (può essere?) 

#357
Varie / Re: Il test dello Jedi
28 Marzo 2023, 00:44:51 AM
Citazione di: iano il 28 Marzo 2023, 00:37:15 AMLibertà di scelta o reti di sinapsi?
E infatti...viene proprio da propendere per la seconda ipotesi. 
#358
Varie / Re: Il test dello Jedi
28 Marzo 2023, 00:43:01 AM
Interessante!
Quindi sarebbe solo su base di incidenza statistica.
Però: l'incidenza dell'arrivare al 7 nel primo caso è anche facilmente spiegabile, nel senso che dopo una breve serie di addizioni sei istintivamente proiettato al 7 come numero che sommato al 5 dà 12 (io non avevo fatto nessun tentativo di calcolo, eppure pare che il cervello ne abbia fatto uno a mia insaputa).
Per la storia della carota, invece, brancolo nel buio: per quale logica (anche incosapevolmente vissuta) il 98% delle persone dovrebbe pensare ad una carota dopo essersi variamente concentrata sul numero 6 ?  :-[
#359
Varie / Re: Il test dello Jedi
28 Marzo 2023, 00:24:54 AM
Citazione di: iano il 27 Marzo 2023, 23:02:07 PMStai pensando ad una carota, no?
Ehm...sì.  :-X


Ma poi si avrà una spiegazione, vero?
#360
Varie / Re: Il test dello Jedi
28 Marzo 2023, 00:23:26 AM
Citazione di: Phil il 27 Marzo 2023, 22:00:53 PMEbbene si; eppure giurerei che non ho pensato 12 meno 5, ma al primo numero "casuale" maggiore di 5.
Anch'io non ho fatto nessun calcolo e ho pensato 7...