Scusa Niko ma a parti inverse fai lo stesso errore manicheo di Anthony. È davvero un meccanismo mentale potente quello di dividere il mondo in bene e male. Gli Stati Uniti hanno prodotto Melville, Steinbek, J. Morrison, gli studi più avanzati di neuro scienze, hanno accolto gli ebrei che un popolo teutonico voleva sterminare. Hanno raffinato il concetto di commercio e di sport per sublimare o cercare di sublimare la violenza fra gli stati. Poi, detto questo, non sono un ente di beneficienza e la guerra fra Russia e Ucraina è da imputare anche agli USA, all'inerzia adottata di fronte agli attacchi ucraini alle minoranze russofone. Bastava una telefonata, come quella che fece Truman a de Gaulle, quando il francese pensò bene, nel 1945 di occupare la val d'Aosta e la provincia di Imperia.
Per quanto riguarda l' equiparazione Russia/Usa mi sembra di aver molte volte chiarito che da parte mia non c'è nessuna equiparazione, ma neppure una visione scissa dell'azione politica. La differenza c'è. A livello filosofico/politico la distinzione è proprio la possibilità di poter condannare questa polarizzazione patologica in Occidente, mentre in Oriente non è possibile alcuna critica poiché le conseguenze sono pesantissime. La libertà è il nostro punto di forza, ma se c'è la libertà di morire di fame, si tratta di una libertà inutile. E l'incapacità di fare autocritica diventa l' anticamera di ogni regime autoritario, che in Occidente assume sempre più spesso i connotati di democratura.
Per quanto riguarda l' equiparazione Russia/Usa mi sembra di aver molte volte chiarito che da parte mia non c'è nessuna equiparazione, ma neppure una visione scissa dell'azione politica. La differenza c'è. A livello filosofico/politico la distinzione è proprio la possibilità di poter condannare questa polarizzazione patologica in Occidente, mentre in Oriente non è possibile alcuna critica poiché le conseguenze sono pesantissime. La libertà è il nostro punto di forza, ma se c'è la libertà di morire di fame, si tratta di una libertà inutile. E l'incapacità di fare autocritica diventa l' anticamera di ogni regime autoritario, che in Occidente assume sempre più spesso i connotati di democratura.