Mi chiedo a volte come mai l'omosessualità, presso molte culture antiche (non solo quella giudaico-cristiana) sia stata considerata con sospetto e vista come un male etico.
E' soltanto a causa della sterilità dell'amore omosessuale oppure vi sono altri motivi nascosti? Nella cultura greca antica, ad esempio, io so che l'omosessualità tra adulti non era vista in maniera positiva, ma semmai era accettata e favorita la pederastia (cosa diversa), cioè l'amore tra due soggetti con notevole differenza di età, in genere un adolescente e un adulto. Ma l'omosessualità tra adulti era riprovata sia nell'antica Grecia sia ancora di più nella civiltà romana, addirittura nella società ebrea era vista come un "abominio" agli occhi di Dio in base alla legge mosaica. Il tabù dell'omosessualità si è poi trasferito al Cristianesimo e alla Chiesa cattolica e solo ultimamente questo tabù inizia ad essere messo in discussione, si stanno facendo delle leggi che permettono le unioni civili e il matrimonio gay in alcuni paesi europei, sono nati i movimenti in difesa dei diritti omosessuali, ma questo tipo di aperture sono piuttosto recenti, solo trent'anni fa le cose erano ben diverse e per la psichiatria (sino agli anni '80) per molto tempo l'omosessualità è stata considerata un disturbo mentale.
Il tabù nei confronti dell'omosessualità non sembra essere solo diffuso presso le persone religiose, ma anche alcuni atei/agnostici la considerano come qualcosa di deviante, ad esempio il criminologo Francesco Bruno continua ancora adesso a ritenerla come un comportamento deviante, ai limiti dell'accettabilità sociale.
Quindi qual è la ragione profonda per cui l'omosessualità nel tempo è spesso stata vista come qualcosa di eticamente sbagliato?
E' soltanto a causa della sterilità dell'amore omosessuale oppure vi sono altri motivi nascosti? Nella cultura greca antica, ad esempio, io so che l'omosessualità tra adulti non era vista in maniera positiva, ma semmai era accettata e favorita la pederastia (cosa diversa), cioè l'amore tra due soggetti con notevole differenza di età, in genere un adolescente e un adulto. Ma l'omosessualità tra adulti era riprovata sia nell'antica Grecia sia ancora di più nella civiltà romana, addirittura nella società ebrea era vista come un "abominio" agli occhi di Dio in base alla legge mosaica. Il tabù dell'omosessualità si è poi trasferito al Cristianesimo e alla Chiesa cattolica e solo ultimamente questo tabù inizia ad essere messo in discussione, si stanno facendo delle leggi che permettono le unioni civili e il matrimonio gay in alcuni paesi europei, sono nati i movimenti in difesa dei diritti omosessuali, ma questo tipo di aperture sono piuttosto recenti, solo trent'anni fa le cose erano ben diverse e per la psichiatria (sino agli anni '80) per molto tempo l'omosessualità è stata considerata un disturbo mentale.
Il tabù nei confronti dell'omosessualità non sembra essere solo diffuso presso le persone religiose, ma anche alcuni atei/agnostici la considerano come qualcosa di deviante, ad esempio il criminologo Francesco Bruno continua ancora adesso a ritenerla come un comportamento deviante, ai limiti dell'accettabilità sociale.
Quindi qual è la ragione profonda per cui l'omosessualità nel tempo è spesso stata vista come qualcosa di eticamente sbagliato?