Menu principale
Menu

Mostra messaggi

Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i messaggi inviati da questo utente. Nota: puoi vedere solo i messaggi inviati nelle aree dove hai l'accesso.

Mostra messaggi Menu

Messaggi - Socrate78

#346
Mi chiedo a volte come mai l'omosessualità, presso molte culture antiche (non solo quella giudaico-cristiana) sia stata considerata con sospetto e vista come un male etico.
E' soltanto a causa della sterilità dell'amore omosessuale oppure vi sono altri motivi nascosti? Nella cultura greca antica, ad esempio, io so che l'omosessualità tra adulti non era vista in maniera positiva, ma semmai era accettata e favorita la pederastia (cosa diversa), cioè l'amore tra due soggetti con notevole differenza di età, in genere un adolescente e un adulto. Ma l'omosessualità tra adulti era riprovata sia nell'antica Grecia sia ancora di più nella civiltà romana, addirittura nella società ebrea era vista come un "abominio" agli occhi di Dio in base alla legge mosaica. Il tabù dell'omosessualità si è poi trasferito al Cristianesimo e alla Chiesa cattolica e solo ultimamente questo tabù inizia ad essere messo in discussione, si stanno facendo delle leggi che permettono le unioni civili e il matrimonio gay in alcuni paesi europei, sono nati i movimenti in difesa dei diritti omosessuali, ma questo tipo di aperture sono piuttosto recenti, solo trent'anni fa le cose erano ben diverse e per la psichiatria (sino agli anni '80) per molto tempo l'omosessualità è stata considerata un disturbo mentale.
Il tabù nei confronti dell'omosessualità non sembra essere solo diffuso presso le persone religiose, ma anche alcuni atei/agnostici la considerano come qualcosa di deviante, ad esempio il criminologo Francesco Bruno continua ancora adesso a ritenerla come un comportamento deviante, ai limiti dell'accettabilità sociale.
Quindi qual è la ragione profonda per cui l'omosessualità nel tempo è spesso stata vista come qualcosa di eticamente sbagliato?
#347
Io so che, dopo la morte di Nietzsche avvenuto nel 1900, vi fu un'insidiosa opera di falsificazione delle idee e dell'opera del filosofo ad opera della sorella Elisabeth, che manipolò alcuni frammenti dell'opera postuma "Volontà di potenza", oltre all'"Ecce Homo". La manipolazione intendeva fare di Nietzsche un filosofo reazionario legato all'estrema destra, un antidemocratico sostenitore di teorie razziste ed antisemite e della prevaricazione dei più forti sui più deboli ed umili. Il superuomo in quest'ottica diventa quindi un uomo che esercita la sua volontà di potenza con arbitrio assoluto, senza tener conto dei comuni valori etici e anzi prevaricando in ogni modo sui più deboli: la prevaricazione viene giustificata con l'idea secondo cui nella natura stessa il più forte prevaricherebbe sui più deboli e su questo principio si baserebbe la selezione naturale, da applicare anche nella società secondo il darwinismo sociale. La democrazia verrebbe condannata come espressione della volontà dei più deboli, che ostacolerebbero la legittima affermazione di chi avrebbe tutti i mezzi per imporre il proprio potere. Tutte queste idee confluiranno poi nel nazismo, che interpretò il superuomo di Nietzsche come l'esemplare puro della razza ariana, destinata a dominare sulle presunte etnie inferiori.
La manipolazione sembra essere storicamente accertata, al punto che a volte è difficile discernere il "vero" Nietzsche da tutte le stratificazioni ideologiche apportate.

Tuttavia mi chiedo: sino a che punto la filosofia di Nietzsche è stata manipolata e le idee legate all'esaltazione della prevaricazione del più forte non sono autentiche? La volontà di potenza di Nietzsche è volontà di prevaricazione senza scrupoli etici oppure è qualcos'altro che non è nemmeno ben chiaro? Secondo voi Nietzsche sosteneva veramente una società antidemocratica basata sull'arbitrio di alcuni potenti che, senza remore, potevano esercitare un potere assoluto?

#348
Il filosofo Jacques Derrida ha basato la sua speculazione sul paradigma della decostruzione, secondo la sua visione è necessario decostruire ogni testo per rivelare la sostanziale assenza di significato delle parole stesse e il loro non essere costruite su un significato univoco e solido. Almeno, è quello che mi sembra di comprendere.
Derrida afferma inoltre che la civiltà occidentale si è sempre basata sul logocentrismo, cioè sul primato della comunicazione orale su quella scritta, per cui la parola sarebbe sempre meglio della scrittura per la trasmissione dei contenuti. Invece per Derrida è il contrario, la scrittura sarebbe superiore alla parola stessa. Tuttavia mi sfugge questo concetto, cioè non riesco a comprendere come mai il filosofo dia preminenza alla scrittura, quale sarebbe il ragionamento che vi è dietro?
#349
Tematiche Filosofiche / Credete nel libero arbitrio?
25 Dicembre 2020, 17:21:25 PM
Personalmente credete che l'uomo è in qualche misura libero (al netto dei vari condizionamenti) oppure pensate che tutto è fatalisticamente determinato? Nella prospettiva deterministica ogni azione è il risultato di ciò che è accaduto nel passato in un meccanismo inesorabile di causa e di effetto: io stesso non sarei quindi libero di scrivere nemmeno in questo post, ma la mia decisione di scrivere sarebbe il risultato di forze che determinerebbero il mio agire, su cui non potrei esercitare nessun controllo.
Laplace infatti (teorico del determinismo) scriveva che se noi conoscessimo perfettamente tutte le forze che operano nella natura e le loro interazioni potremmo prevedere ogni movimento di tutti gli atomi, che sarebbero quindi prevedibili in quanto determinati: nella natura in una visione simile non c'è spazio per nulla di indeterminato, ed Einstein condivideva la stessa teoria perché usò l'espressione "Dio non gioca a dadi", ad intendere che ogni azione è il risultato di forze deterministiche.
Tuttavia la fisica quantistica sembra lasciare spazio anche al libero arbitrio. Infatti nel mondo quantistico la posizione di una particella quantica viene determinata dall'osservatore, prima dell'osservazione essa si trova in una condizione di indeterminazione, può trovarsi ad esempio sia nel punto A che in quello B: nel momento in cui noi la osserviamo essa assume una posizione ben precisa. Di conseguenza siamo NOI a decidere dove la particella deve trovarsi, e quindi ciò indica che siamo noi a controllare la natura stessa e non siamo semplicemente burattini!
Ora esaminiamo quali sono le conseguenze della negazione del libero arbitrio. Dal punto di vista etico, le conseguenze a mio avviso sono disastrose, poiché verrebbe negata qualsiasi responsabilità per le mie azioni, che sarebbero solo il frutto di condizionamenti e di forze che agiscono su di me e su cui non ho nessun potere: se ad esempio io sono destinato a diventare un assassino, non avrei nessuna responsabilità per i miei crimini, poiché sarei stato semplicemente programmato ad agire in una certa direzione.
Non avrebbe quindi senso parlare di colpa, di punizione, e la nozione stessa di diritto, basata sulla responsabilità individuale, perirebbe completamente.
Quindi è preferibile credere che ci sia lasciata una certa libertà di scelta, nonostante gli innegabili pregiudizi e condizionamenti culturali, sociali e mentali.
Voi tendete a negare il libero arbitrio oppure preferite crederci?

#350
Varie / Auguri di buon Natale al forum.
24 Dicembre 2020, 10:28:32 AM
Buongiorno, scrivo per esprimere i miei migliori auguri di buon Natale e di un felice 2021 all'intero forum e all'intera redazione. Auguri a tutti di buon Natale, tranne che........al COVID, che tutti speriamo sia finalmente sconfitto!

#351
Tematiche Filosofiche / Re:Ordine e Disordine
19 Dicembre 2020, 16:17:55 PM
Io credo che l'intero mondo sia stato creato dall'Amore supremo di Dio, che è l'origine di tutto ed è presente in ogni cosa. Prima del Big Bang che cosa c'era? Prima del Big Bang c'era Dio, e il primo suo atto fu quello di creare il mondo attraverso un'esplosione di Luce-Energia, e da quest'energia primordiale (manifestazione di Dio) è nata la materia con le sue leggi, che le sono state date da Dio per far funzionare quella meravigliosa macchina che è il mondo. Se si va a fondo e si esamina di che cosa è costituita la materia, si nota che oltre ai protoni e agli elettroni vi sono i quark, ma i quark non sono in fondo altro che Luce, nella nostra intima essenza siamo fatti di energia luminosa che è una manifestazione di Dio che pervade il mondo. L'evoluzionismo? Non è altro se non il mezzo con cui Dio stesso nella sua saggezza fa progredire la materia e non c'è alcun disordine in questo, solo saggezza che a noi può sfuggire, ma esiste. Le catastrofi che hanno distrutto periodicamente la vita? Ebbene, anche queste catastrofi hanno uno scopo che a noi sfugge, ma questo fine sia pure occulto alle nostre menti io credo che esista e che ogni cosa in realtà sia apparsa precisamente quando DOVEVA apparire!
A questa visione si può obiettare che Dio non può esistere perché nel mondo esiste il male e il disordine. In realtà io credo che il MALE PURO non esista e che tutto concorra al bene e all'amore nell'economia del mondo, anche il male fisico e morale.
Infatti ora esaminiamo quali sono gli aspetti positivi della sofferenza, delle difficoltà e in genere del male, sia derivante dagli altri sia quello fisico. Il dolore e i problemi in tutte le loro forme hanno essenzialmente questi aspetti positivi:
A) La sofferenza migliora l'empatia e la capacità di sopportazione. Migliora l'empatia, poiché una persona che ha sofferto molto (per gli altri o per malattie, lutti, ecc.) è più disposta a comprendere empaticamente la sofferenza degli altri e questo è un aspetto positivo del male, se io non so per nulla che cos'è davvero il dolore non posso infatti avere la capacità di comprendere quello degli altri. Se inoltre la sofferenza è vissuta con stoica sopportazione rende l'anima più forte, poiché sopportando ci si fortifica e si cresce.
B) Le difficoltà di qualsiasi genere e i problemi che ci capitano nella vita sono uno stimolo allo sviluppo dell'intelligenza, poiché stimolano la mente a trovare soluzioni alle difficoltà: se va tutto per il meglio, senza mai alcun problema, io non ho stimoli per esercitare la mia intelligenza a risolvere le situazioni, e più esercito il mio intelletto più esso migliora.
C) Il dolore e la sofferenza di alcuni sono un'occasione per le persone migliori per esercitare atti di altruismo, azioni di aiuto, e questo è positivo sia per chi riceve l'aiuto sia per chi lo dona. Il male in questo senso diventa un catalizzatore del bene e dà l'occasione affinché il bene si eserciti.
Inoltre io, pur essendo fondamentalmente cristiano, credo anche nella teoria della reincarnazione e sono aperte alle filosofie orientali, ritengo che l'anima di ogni persona viva più vite il cui compito è fondamentalmente quello di purificarsi da colpe e da errori: le sofferenze che si hanno in questa vita a mio avviso sono stabilite per la purificazione da un Karma negativo e vengono liberamente SCELTE dall'anima prima di incarnarsi nel corpo: ad esempio se una persona in una vita precedente è stata malvagia e ha oppresso i suoi simili, l'anima sceglierà per purificarsi di vivere un'altra vita in cui sarà lei stessa vittima di abusi, in modo da purificarsi e sviluppare la capacità di comprensione del male.
Il "cattivo" in questa visione non è quindi veramente malvagio, ma è anch'esso parte di un piano che serve per l'evoluzione spirituale delle anime: niente avviene per caso, tutto è già stabilito da un programma preciso, in cui tutto il male (commesso e subito) in un'ultima analisi concorre al bene. Dio  in realtà non punisce nessuno, ma fa comprendere alle anime i propri errori in modo che esse scelgano liberamente il loro percorso di crescita.
Siamo qui sulla Terra per imparare, per apprendere, per migliorarci e soprattutto per amare, in maniera tale che di vita in vita ci avvicineremo sempre di più a Dio che è Amore supremo. Il caso e la necessità sono concetti che lascio a chi a mio avviso si ferma all'apparenza fenomenica (per dirla con Kant) del mondo e non è in grado di vedere il NOUMENO.


#352
Apro questo thread per esaminare criticamente la credenza della religione cristiana secondo cui le anime dei peccatori impenitenti dovrebbero finire in un luogo e in una condizione di perdizione eterna, definita come "Inferno". So benissimo che molti nel forum non sono affatto credenti, quindi il post per loro non avrebbe molto senso, ma prendetelo allora come una mera speculazione astratta.
A mio avviso, comunque, e nonostante io sia credente, ritengo che l'inferno eterno non possa esistere e che presupponga una grave contraddizione logica. Infatti, se Dio è nello stesso tempo onnipotente e infinitamente buono (com'è descritto dalle religioni), ne consegue che in virtù di queste qualità finirà prima o poi per salvare tutte le anime, anche le peggiori, poiché altrimenti i casi sarebbero due: A) Dio è onnipotente ma non è così buono, quindi abbandona l'anima alla perdizione eterna; B) Dio è certamente buono, ma non è onnipotente, quindi non PUO' far niente per salvare alcune anime, che sarebbero irrimediabilmente perse. Ammettere l'Inferno come perdizione eterna significa quindi andare contro le premesse logiche della religione cristiana.
Al limite potrebbero semmai esistere (e credo umilmente sia così) dei diversi LIVELLI di purificazione nell'al di là, e alcuni di questi livelli potrebbero essere paragonati ad una sorta di Inferno a causa della sofferenza, ma sarebbero situazioni temporanee e successivamente l'anima avrebbe un percorso di evoluzione e di crescita, che l'avvicinerebbe a Dio. Anche per l'anima più nera ci sarebbe quindi speranza di salvezza.
Ragionando in astratto, secondo voi le mie riflessioni sono valide oppure no?
#353
Tematiche Spirituali / Re:Natività
17 Dicembre 2020, 20:52:01 PM
Anche tu, non capisco che cosa intendi con "CIFRE", mah...........Usi sempre questo termine, "cifre" per qualcos'altro, e non sei mai chiaro quando parli, con tutto il rispetto........
#354
Tematiche Spirituali / Re:Natività
17 Dicembre 2020, 19:25:59 PM
Ma è importante poi il fatto che Gesù sia effettivamente nato da concepimento verginale? Io direi di NO.  Gesù potrebbe benissimo essere un'emanazione di Dio ed essere stato concepito esattamente come tutti noi, anzi se fosse così lo renderebbe ancora di più un vero uomo.
Inoltre non comprendo lo scopo del tuo post, secondo me lo scopo vero non è smontare il solo fatto che Gesù sia nato da concepimento verginale, ma smontare il Cristianesimo tout court.
#355
Essenzialmente mi ritrovo con le osservazioni fatte sopra da Viator.
#356
Secondo voi è normale non essere mai stati innamorati nella vita? Io personalmente (ora ho 42 anni) non ho in pratica mai sperimentato quel meccanismo fatto di attrazione fisica unito ad affetto intenso che si chiama "innamoramento" e che ti porta poi a dire "Ecco, amo quella persona, ne ho bisogno per la mia felicità, senza di lei mi manca qualcosa e sono vuoto, perso....", anche quando ho incontrato donne che mi piacevano la mia mente tendeva a distrarsi con altre cose, e quindi il pensiero non si focalizzava su quella che poteva essere la compagna della mia vita, era come se una forza interna mi distogliesse dall'approfondire il rapporto, dal sentire la volontà di farlo.
Anche gli impulsi propriamente sessuali sono sempre stati in me scarsi, in pratica ho provato vera e forte eccitazione solo nella pornografia e nel vedere immagini di donne dal fisico molto sexy ma nella realtà vera anche di fronte alla bellezza di una donna era come se una parte di me restasse piuttosto fredda e distaccata. Quindi mi chiedo: è normale tutto questo? Oppure vi sono sostanzialmente dei forti tratti di anaffettività nel mio carattere? Se ci rifletto avrei voluto essere diverso, ma non credo però che in questo ambito la nostra personalità si possa più di tanto scegliere, perché i sentimenti di per sé non possono essere imposti dalla volontà. Inserisco il post nelle tematiche spirituali visto che è una tematica spirituale in senso lato, anche se è più di tipo psicologico.
#357
Secondo voi esiste un'evoluzione spirituale e morale dell'umanità, un progresso nella natura umana nel corso della storia? Oppure l'uomo è rimasto più o meno simile con i suoi difetti e le sue potenzialità? In effetti se si guarda alla storia del passato, anche recente, si nota come un tempo la guerra era vista come un normale (o quasi) mezzo di risoluzione delle controversie tra le nazioni, e ci sono stati innumerevoli conflitti per svariati motivi, sia economici e geopolitici sia ideologici: ora invece esistono organismi internazionali che si sforzano di evitare le guerre e si è diffusa dall'ultimo conflitto mondiale la coscienza secondo cui la guerra è sempre un male a prescindere dalle motivazioni.  Un tempo la pena di morte e la tortura erano viste come una normali punizioni per i criminali, la tortura era ritenuta un valido mezzo per estorcere confessioni, poi pian piano si è fatta strada l'idea che lo Stato non abbia il diritto di sopprimere la vita e che esistano diritti umani da cui non si può prescindere, e quindi c'è stato un progresso nella tutela della vita, lo stesso dicasi per il moltiplicarsi di associazioni che tutelano i diritti umani e denunciano le violazioni che molti Paesi purtroppo ancora mettono in atto. In passato l'infanzia non era tutelata ed era considerato normale lo sfruttamento del lavoro minorile, adesso invece non è più così.
Tuttavia vi sono però segnali secondo cui l'uomo continua ancora ad essere incline al male e all'egoismo, ad esempio ne è testimonianza lo sfruttamento del lavoro minorile e dell'uomo effettuato dalle multinazionali, e in un mondo capitalista è spesso il profitto ad essere la molla che spinge l'uomo ad agire, spesso a scapito della dignità dei suoi simili. Si direbbe quindi che i segnali di progresso sono smentiti da altri che indicano invece che i gravi difetti della natura umana sono ancora molto lontani dall'essere sanati.
Personalmente ritenete che ci sia stato un progresso morale e spirituale dell'uomo? Per "spirituale" non intendo qui una maggiore religiosità, ma una maggiore consapevolezza della dignità dell'altro e una maggiore disposizione dell'uomo a sentimenti di amore e compassione verso il prossimo.
#358
Secondo la filosofia fenomenologica di Husserl, è necessario sospendere il giudizio sull'esistenza di tutti gli enti che presumiamo esistenti: una volta sospeso questo giudizio l'unico fondamento certo che rimane è il fatto che noi percepiamo le cose, indipendentemente dalla loro esistenza.
La coscienza, che è sempre coscienza di qualcosa, è quindi chiamata residuo fenomenologico. Sin qui i concetti mi sono chiari. Tuttavia le cose si complicano quando Husserl afferma che la coscienza si può ulteriormente scremare e ridurre, sino ad arrivare all'Io puro che supererebbe le coscienze empiriche dei soggetti e da cui deriverebbero le essenze di tutti gli enti. Ma allora con che cosa sarebbe identificabile questo Io puro?
Io, in quanto soggetto pensante, posso infatti fare esperienza solo della MIA coscienza, ma non posso superare questa percezione per accedere ad un'ipotetica coscienza pura, perché dovrei superare me stesso. Di conseguenza qual è il procedimento per superare la mia coscienza particolare e vedere gli enti in questa maniera pura?
#359
Tematiche Spirituali / Re:Spiritualità atea
07 Dicembre 2020, 21:06:38 PM
Solo apparentemente si tratta di un obiettivo e di un piacere egoistico, in realtà l'aspirare alla visione beatifica di Dio è un obiettivo nobile e santo, poiché sulla Terra gli uomini per quanto possano avvicinarsi non possono mai esprimere un amore perfetto, totalmente disinteressato e assoluto come quello di Dio, che va al di là della nostra limitata comprensione e portata. Quindi nella visione beatifica si raggiunge il pieno sviluppo dello spirito, che deriva da Dio e ha in Dio il suo culmine. E in una prospettiva atea? In una visione atea l'uomo è solo un organismo particolarmente evoluto frutto del caso, ma è di fatto una MACCHINA, pensieri, sentimenti, valori, empatia, tutto ciò che costituirebbe lo spirito, non sarebbero altro che epifenomeni della materia e di fatto non esisterebbero veramente, sarebbero solo formule chimiche e scariche elettriche. Quindi di quale spiritualità si parla?  Qualsiasi azione in una prospettiva atea sarebbe permessa, anche la più abietta, perché non esistendo una parte spirituale la coscienza morale diventa solo il prodotto di condizionamenti culturali, che possono essere benissimo modificati, annullati e cambiati per infiniti motivi, giustificando anche un genocidio se si accampano determinate motivazioni! Infatti il socialismo reale, ateo per definizione, ne ha commessi di crimini giustificati in nome della "causa" del comunismo, tutto il male derivava proprio dall'ateismo che negava all'uomo la dignità spirituale e nello stesso tempo con superbia riteneva che si potesse stabilire senza Dio che cos'era giusto e che cosa invece sbagliato.
L'ateo quindi se è onesto con se stesso deve ammettere che il suo stesso ateismo conduce al nichilismo etico ed è per definizione la negazione della spiritualità.
#360
Personalmente che cosa pensate della teoria della reincarnazione? Io da cristiano tendo a rigettarla , tuttavia essa in un certo senso mi affascina e non me la sento di escluderla del tutto, anche perché nessuno di noi può sapere che cosa ci aspetta dopo questo percorso terreno.
In effetti secondo le religioni orientali la reincarnazione sarebbe un progredire dell'anima, che attraverso più cicli di vita terrena giungerebbe ad una coscienza superiore (nirvana): le esistenze terrene servirebbero sia per progredire sia per purificare dalle colpe commesse nelle vite precedenti, per espiare il karma negativo ed accumularne di positivo.
Il problema del male verrebbe, in questa cornice, spiegato forse più facilmente rispetto alla teodicea tradizionale, poiché la presenza maggiore di dolore in alcune vite potrebbe essere vista come un'espiazione di colpe commesse nelle precedenti reincarnazioni e quindi acquisterebbe un significato che altrimenti resterebbe celato.
Tuttavia l'aspetto negativo di tale teoria è che di fatto nessuno ricorderebbe quello che è accaduto nelle vite precedenti e quindi non può nemmeno migliorarsi, non sapendo in che cosa abbia errato in precedenza.
Voi che cosa ne pensate? Ritenete che ci sia del vero in tale teoria?