Citazione di: Sariputra il 25 Febbraio 2018, 12:20:46 PMScarse probabilità di successo...certezza di morte...cosa stiamo aspettando?...(Gimli ne "Il Signore degli Anelli" )![]()
Bella domanda !!!






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Mostra messaggi MenuCitazione di: Sariputra il 25 Febbraio 2018, 12:20:46 PMScarse probabilità di successo...certezza di morte...cosa stiamo aspettando?...(Gimli ne "Il Signore degli Anelli" )![]()
Citazione di: stefano il 24 Febbraio 2018, 19:14:16 PMPer m si intende massa? m ha una misura inferiore a c2 ? c2 corrisponde alla quantità di energia a riposo relativistica?
Citazione di: stefano il 24 Febbraio 2018, 19:14:16 PM
"Questo per certi versi ha senso, se pensi che per velocità piccole rispetto alla velocità della luce, l'energia totale dell'oggetto sarà l'energia a riposo più un contributo piccolo dell'energia cinetica, ovvero data dalla sua piccola velocità." Ma l'oggetto non doveva essere fermo nello spazio? Perche parli di piccolo contributo di energia cinetica?
Citazione di: Sariputra il 24 Febbraio 2018, 23:17:24 PMcit.@Apeiron: Ehm, diciamo che hai colto nel segnola medicina è davvero aspra, comunque
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ma in fin dei conti considerando che nelle stesse "suttas" c'è scritto che samsara non ha inizio, che non ha fine se non attraverso una pratica molto rigorosa che si basa sull'unica possibile "retta visione", si capisce anche il motivo per cui lo è
devo dire che è veramente deprimente il messaggio! se si prende la medicina a "grandi dosi" si finisce per avere il sovradosaggio, forse
Beh...diciamo che , tra la scelta di vivere nudo e in perenne meditazione dentro una caverna, in compagnia magari di un orso, e quella di vivere nudo, dentro un morbido letto, e perennemente "abbracciato"
a una bella donna, scommetto che il 99,9% periodico degli uomini sceglierebbe la seconda opzione... Tutto questo però perché non sono mai stati effettivamente abbracciati ad una bella donna per più di qualche decina di minuti
...altrimenti il sorriso dell'orso apparirebbe abbagliante al confronto!...
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Citazione di: Sariputra il 24 Febbraio 2018, 01:06:57 AMcit.Bluemax: Dipendesse da me metterei la regola che solo chi ha raggiunto la piena gratificazione nel mondo della materia puo' dedicarsi, poi, alla ricerca spirituale. Solo un ego maturo e sano, che è stato capace di raggiungere obbiettivi concreti in campo lavorativo, artistico, sportivo piuttosto che politico o economico... insomma, solo un ego realizzato, contento di sé è davvero pronto per MORIRE. Gli altri stanno fingendo... recitano una parte... proprio per non morire mai. Si tratta secondo me di "ego spirituale". Sarebbe come voler curare l'eccesso di colesterolo mediante grandi abbuffate di cotechino...![]()
Se l'ego non è che un fantasma costruito dall'attaccamento, come si può parlare di "ego realizzato" ? E gli "obiettivi concreti" in campo lavorativo, artistico, sportivo piuttosto che politico o economico sono forse altro rispetto a metodi ingegnosi che il fantasma ha ideato per sfuggire allo specchio tanto temuto? Quello in cui nulla si riflette? Di fronte al quale non vede alcun volto? Non esiste qualcosa come un "fantasma spirituale"...può esistere, ed esiste, un fantasma che si serve della spiritualità per alimentarsi. Se la spiritualità è qualcosa che ci dà soddisfazione possiamo esser sicuri che non è altro che l'ennesima abbuffata del fantasma. Una spiritualità seria fa male...non è una cosa piacevole. Infatti lo si nota nella bulimia di esperienze "spirituali" di cui l'ego di moltissime persone fa collezione. Si assaggia un pò di Cristo, ma quando parla di cambiare...ce ne andiamo...si gusta un pochino di Buddha, ma quando parla di lasciare...ce ne andiamo...teniamo per un pò il bastone di Osho...ma quando si avvicina un povero cane...lo usiamo per bastonarlo! Ecco all'opera un fantasma che vuol "realizzarsi". Saltella di qua...e saltella di là. Pensa di esistere e non è che un sankhara , un condizionamento a cercare piacere e , subdolamente, trarre dalla sensazione piacevole provata la conferma del proprio esistere. Siccome poi la sensazione sfuma, sparisce più o meno velocemente ( a volte il fantasma si stufa in pochi giorni, altre volte ci vogliono anni...) occorre andare in cerca di un'altra, di un altro condizionamento, a cui aggrapparsi per sentirci "realizzati"...non sia mai che percepiamo per un attimo quel senso di vuoto tra un piacere e l'altro...dobbiamo riempirlo il più in fretta possibile!...Questo è il problema delle condizioni, dei fattori condizionanti. Le cose che ci determinano, che determinano le nostre menti, sono insoddisfacenti e impermanenti. Per insoddisfacenti s'intende la loro impossibilità di darci una soddisfazione duratura. Se usiamo la spiritualità per non provare quel vuoto non facciamo che mettere all'opera un altro condizionamento. E poco importa se lo riteniamo più "nobile", o elevato, di un altro...sempre di cotechini si sta parlando!
CitazioneEpicurus
Aperion, qualche post fa io scrissi: "Secondo me tali buddisti hanno colto una verità, ma hanno tratto conseguenze sbagliate da essa. E' vero che è tramite il nostro linguaggio e i nostri schemi concettuali che decidiamo di "ritagliare" il mondo come vogliamo, ma non è che questi modi diversi di ritagliarlo generino immagini false del mondo, sono tutte immagini legittime prodotte per scopi diversi."
Dopo quanto hai scritto (e quello che ho letto online, per ora) confermo questa mia osservazione. Se io posseggo una collezione di fumetti, posso decidere di ordinarli secondo vari criteri. Potrei per esempio ordinarli prima di tutto in modo cronologico, oppure per testate, per casa editrice, per genere, ecc... Ci sono vari modi per descrivere la mia collezione ipotetica di fumetti, i criteri scelti sono arbitrari ovviamente, ma se non commetto errori in ogni caso ho prodotto una descrizione vera e oggettiva della mai collezione. Se si dovesse chiamare tale descrizione "convenzionale" io lo troverei molto forviante. Dirò di più: posso scegliere criteri di ordinamento diversi a seconda dello scopo che mi sono prefissato, anzi, posso avere più descrizioni diverse e vere in contemporanea della mia collezione fatte con diversi criteri, e servirmi della descrizione più appropriata per un determinato scopo a seconda delle esigenze.
A volte ci fa comodo parlare della fiamma e del combustibile, altre volte ci fa comodo parlare di molecole e reazioni chimiche, altre volte di atomi e leggi fisiche fondamentali, altre volte vogliamo parlare dell'incendio nella sua interezza. Non stiamo dicendo il falso, non stiamo parlando di convenzioni, stiamo scegliendo il livello di analisi da adottare che riteniamo più adatto per lo scopo particolare del momento.
E' ovvio che il linguaggio è un sistema convenzionale di comunicazione, ma questo significa che tutte le proposizioni siano convenzionali. Se io dico "Mario ha paura dei serpenti", ciò non è una verità convenzionale, sarebbe altamente forviante dirlo.
Hai scritto che il linguaggio non funziona perché necessiterebbe di oggetti "fissi"... Ma sappiamo tutti che il linguaggio funziona, quindi devo considerare questo come una riduzione all'assurdo di ciò che stai scrivendo? Certo, ci possono essere errori di comprensione per la vaghezza del linguaggio, siamo sempre in qualche modo imprecisi... Ma non è nulla che trascende le nostre capacità di spiegazione e specificazione. E, soprattutto, il linguaggio funziona, funziona perché è l'ossatura della nostra società, della nostra intelligenza e della nostra personalità.
Inoltre il linguaggio non necessità di oggetti "fissi"; perché dici questo? E' grazie al linguaggio che l'uomo ha potuto approfondire la realtà e capire ad esempio concetti legati alla fisica delle particelle. Ma anche prima della fisica moderna, già si sapeva che il linguaggio ha dei limiti, come ogni cosa umana (paradosso del sorite e affini). Ma, ripeto, malgrado i suoi limiti, il linguaggio funziona: le persone sanno cos'è un tavolo e si capiscono in generale quando parlano di tavoli. Non è vero che, come dici tu, puoi definire il tavolo come vuoi e nessun modo è migliore di un altro. Se guardi cosa dicono i dizionari e le enciclopedie ma soprattutto come usano quella parola i parlandi italiani, allora lì hai un modo per riferirti ai tavoli, ma se io dico "i tavoli sono democrazie che libellulano" allora il mio modo di definire tale termine è sbagliato, o almeno deviante e quindi non fruibile con lo scopo di comunicare.
Quest'idea bizzarra di dire che tutto è convenzionale perché interagisce, come dicevo, è davvero forviante. Tant'è che tu spingi al discorso agli atomi quando parli della vaghezza del termine "tavolo"... ma ovviamente anche il discorso su atomi, quark e affini non è che un discorso convenzionale secondo te. E allora com'è il vero mondo di ritagliare il mondo? Non c'è un vero mondo di ritagliare il mondo, o meglio un modo di presentare il mondo senza ritagliarlo... perché tale concetto non ha senso. E non ha nemmeno motivo di essere: io ritaglio il mondo come voglio, basta che sia un ritaglio fedele al mondo, ed efficace per gli scopi che abbiamo.
CitazioneMa se una verità concettuale è comunque una verità (cioè non è una falsità) allora dire che la distinzione tra convenzionale e ultimo è una verità convenzionale, non significa, come tu dici, che è falso che la realtà possa essere compresa tra concetti (perché così facendo riduci la verità convenzionale al falso, cosa che non vuoi tu e neppure la maggior parte della filosofia buddista). Inoltre, ciò a me pare una palese contraddizione, quindi una confutazione della questione.
CitazioneQui vale il discorso fatto più sopra. Inoltre, aggiungo, perché tu ipotizzi che "ente" e "ente fisso" siano sinonimi? Io posso tranquillamente parlare di enti composti da parti che cambiano nel tempo e che sono riferibili in modo fuzzy. E possiamo quindi ritornare a parlare di ontologia interattiva.
Ipotizza che si scopra il livello ultimo di semplicità fisica a cui tutti i discorsi su tavoli, alberi e pianeti si possono ridurre... in questo modo avremmo i tuoi "enti" atomici con cui costruire un (assurdo e inutilizzabile, aggiungo io) linguaggio perfetto, dove gli enti sono perfettamente definiti (in realtà ci sarebbero altri problemi, ma è poco rilevante per questa discussione). Ma, ovviamente, tale entità atomiche interagirebbero tra loro, quindi neppure questi potranno far parte dei discorsi sulle verità ultime. Si ritorna a quanto da me detto più volte: la verità ultima è un abbaglio linguistico. Come dicono anche alcune tradizioni buddiste, è proprio la vacuità (cioè il fatto che gli oggetti mutano e interagiscano tra loro) che rende reali, veri, gli oggetti. Parlare di oggetti immutabili, atomici e assolutamente indipendenti è parlare di "non-oggetti", di verità massimamente concettuali e convenzionali.
CitazioneRilancio. Io sostengo che il concetto stesso di "oggetto perfettamente semplice che non interagisce con nulla" non sia tanto una chimera metafisica, ma un nonsenso.
CitazioneCerto, ma non sarà questo a fermare la mia investigazione filosofica.![]()
Citazione di: epicurus il 19 Febbraio 2018, 11:40:25 AMCitazione di: Apeiron il 16 Febbraio 2018, 18:01:22 PM1) la "migliore" descrizione convenzionale del mondo è quella della Coproduzione Condizionata ("Dependent Origination") 2) a livello ultimo le distinzioni sono solo apparenti 3) a rigore la "verità ultima" è oltre ogni concettualizzazione, quindi l'unica cosa da fare è stare nel "Silenzio" ("su ciò di cui non si può parlare si deve tacere" diceva Wittgesntein).Il punto (1) è, come osservi tu, una versione di ciò che io ho chiamato "ontologia interattiva". Dico "una versione" perché c'è quel riferimento alla descrizione convenzionale che già fa assunzioni che io non faccio. Cioè, che vi sia una distinzione tra verità convenzionali e verità ultime.
Citazione di: epicurus il 19 Febbraio 2018, 11:40:25 AM
Ho letto che alcune scuole intendono questa distinzione come ontologica (ci sono fatti convenzionali e fatti ultimi), mentre altre la intendono come gnoseologica (il mondo è fatto in un unico modo, e ci sono descrizioni convenzionali di questo o descrizioni ultime). Ancora, magari ho capito male, ma per alcuni la distinzione tra convenzionale e ultimo è solo ed esclusivamente la distinzione tra fatti composti/dipendenti e fatti atomici/indipendenti, ma per altri sembra riguardare altre questioni più profonde. Ad esempio "ogni distinzione è una verità convenzionale" non avrebbe senso interpretata come "ogni distinzione è un fatto interdipendente" perché qui si sta parlando di un concetto. Capisco dire che quel oggetto concreto o quel fatto tangibile è interconnesso a molti altri oggetti e fatti, ma dire "La negazione logica è interdipendente con altri fatti o oggetti" lo trovo insensato.