Citazione di: altamarea il 09 Ottobre 2016, 22:09:50 PM
Giona, per virare verso la spiritualità ti consiglio di leggere un libro scritto dal cardinale Robert Sarah: "La forza del silenzio. Contro la dittatura del rumore".
Il cardinale Sarah è africano, nato in Guinea, e dirige la Congregazione per la Sacra Liturgia.
Questo prelato dice che "si può tentare di parlare di Dio cominciando dalla propria esperienza di silenzio, perché Dio è avvolto nel silenzio e si rivela nel silenzio interiore...".
Il silenzio e la solitudine (interiore ed esteriore) sono le vie per accedere all'amicizia con Dio, ma tu preferisci il "rumore" delle discussioni virtuali e ti distrai dalla retta via.
Il silenzio ti permette di entrare nello spirito della preghiera, ti dispone a stabilire continue relazioni con Dio, a metterti all'ascolto del tuo Dio. Preghiera e silenzio sono inseparabili. Ma tu Giona, persona pia, preferisci "peccare", facendoti distrarre dai post altrui che ti contestano. Chi possiede lo spirito di preghiera ama il silenzio, invece tu preferisci la mondanità, anche se virtuale. Sei diventato incapace di fare silenzio attorno a te e dentro di te per ascoltare la voce del Dio in cui credi e che vuole parlarti nel silenzio della tua coscienza.
Molti peccati scaturiscono dalle "chiacchiere" e "molte anime si perderanno nel giudizio finale perché non hanno tenuto a bada la loro lingua", dice il cardinale Sarah, e se lo dice lui ci ci puoi credere.
Ovviamente Giona sto scherzando.![]()
![]()
Parole, parole, parole......, vediamo allora di spiegarci meglio andando alla radice del problema.
Mettiamo che sia vero quello che dice il cardinale, ma se il silenzio interiore non ce l'ho come faccio a conquistarlo per mettermi un contatto con il Signore Dio? Quello esteriore è facile da trovare però non basta.
Per arrivare al silenzio interiore devo scoprire chi è il chiacchierone dentro di me e chi ha fatto questa esperienza sa che è il peccat0/desoderi che dimora/no in me. L'unica via e liberarmene, ma quando ci prova incontro la restinza. Colui che resiste è satana che tramite il peccato mi domina come il pescatore domina il pesce che abbocca. La cosa è più complessa di quanto può sembrare perché la resistenza non si fonda sulla sua forza, ma sulla forza che le do io tramite l'intensità dei mio desiderio. In altre parole trattasi di peccato incarnato che si scioglie solo quando crederò che non sono proprio io a desiderare ma il peccato in me, anzi l'anima lo rifiuta ma prevale la volontà del deideratore. Ti faccio un esempio: Quanti sono quelli che vorrebbero smettere di fumare, bere, drogarsi ecc....? Non ci riescono perché chi domina è il vizio. Basti pensare che sul pacchetto delle sigarette è scritto che il fumo uccide eppure si continua a fumare.
Hai voglia tu a dire che queste persone chedevono cercare il silenzio interiore quando il vizio li pungola in continuazione.
Lo stesso che impedisce il silenzio interiore parla anche sulla bocca impedendo di fare silenzio con la parola, questo è satana/diavolo.
Lo schiavo è colui che non può fare la sua volontà, in questo caso l'uomo costretto a fare quello che vuole il peccato è schiavo del peccato, anche se non lo crede.
L'amore vuole che lo si aiuta a scoprire la sua condizione senza dare comandamenti e regole che lo schiavo non può rispettare.
Ciao