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Messaggi - Jean

#346
Attualità / Re:Il valore della libertà
21 Aprile 2020, 11:11:49 AM
Benvenuta questa discussione aperta dall'amico Andrea, nella quale vorrei chieder lumi ed opinioni in merito a queste due notizie odierne:

CORONAVIRUS: il LOCKDOWN prolungato è INUTILE, NON RIDUCE i MORTI! Ecco il RISULTATO SHOCK di QUESTO STUDIO https://www.ilmeteo.it/notizie/coronavirus-il-lockdown-prolungato-inutile-non-riduce-i-morti-ecco-il-risultato-shock-di-questo-studio

CORONAVIRUS, LETTERA APERTA DI 300 SCIENZIATI: "ATTENZIONE ALLA RACCOLTA DATI DELLE APP ANTI PANDEMIA" https://www.repubblica.it/tecnologia/mobile/2020/04/20/news/coronavirus_lettera_aperta_di_300_ricercatori_attenzione_alla_raccolta_dati_delle_app_anti_pandemia_-254554498/?ref=RHPPTP-BH-I254580170-C12-P4-S5.4-T1



Ritengo che questa non sia una discussione riservata a complottisti o simpatizzanti ma a tutti coloro che hanno sentore della minaccia crescente alle libertà individuali... che dovrebbero, in Italia, esser garantite dalla Costituzione. Certo, esistono i motivi di forza maggiore... ma chi li decide?



J4Y
#347
Buongiorno Altamarea,

necessariamente occorre parlare di Guglielma, il personaggio principale di tutta la storia.

Fortunatamente una scrittrice, Luisa Muraro, ha svolto un'encomiabile indagine su di lei, sulle persone e gli eventi collegati, riportandola nel libro che suggerisco di leggere per la profondità ed accuratezza dell'analisi storico-religiosa: Guglielma e Maifreda - Storia di un'eresia femminista (si trova in rete) cui faccio riferimento.

Nel 1210 Costanza d'Ungheria, seconda moglie del re di Boemia Premislao I, dopo aver già messo al mondo tre figli maschi, Venceslao, Vladislao e Premislao, diede alla luce una figlia che ricevette i nomi di Blažena Vilemína. A questa seguì, l'anno seguente, una seconda figlia, Agnese... che, volendo farsi monaca, trovò aiuto a Roma. Iintervenne papa Gregorio IX a difendere la sua scelta. Nel 1236, il giorno di Pentecoste, Agnese poté entrare nel monastero di San Salvatore a Praga che lei stessa aveva fondato per accogliervi cinque clarisse mandate da santa Chiara. Ne fu la badessa per molti anni e quando morì il popolo la proclamò santa. Nel calendario cristiano è ricordata come sant'Agnese di Boemia.

Blažena è un nome slavo che significa donna felice, donna che rende felici e come detto arrivò a Milano tra il 1260 e 1270, vivendoci per dieci-ventanni, duranti i quali divenne un Maestro Spirituale per moltissime persone, di ogni estrazione sociale.

Dimorò come terziaria nell'Abbazia di Chiaravalle sin quando i monaci Cistercensi le acquistarono una casa in San Pietro all'Orto, dove svolse sino alla fine la sua missione che il libro descrive ed approfondisce. 
A quelli che la conobbero, e di riflesso perfino al tribunale che doveva giudicarla, Guglielma diede l'idea di una grande fede e di una grandezza femminile tra loro unite e rispondenti in una maniera così diretta quale non si era mai vista prima. Tanto che alcuni nella sua persona incontrarono Dio e la considerarono un'incarnazione di Dio.


Guglielma fu una ricercatrice placida di Dio, come può esserlo chi ha già trovato. Per esempio, al pari di ogni persona religiosa, aveva l'abitudine di pregare e perciò le serviva la solitudine. Ma non se l'assicurò con l'isolamento: prese dimora in una città e lasciò aperta la porta di casa. La gente era libera di entrarvi ed entrando non perdeva la libertà di uscirne.
... Qualcosa nella persona, nelle azioni e nelle parole di Guglielma produsse, nei suoi devoti, due associazioni, una con Gesù Cristo e una con lo Spirito santo. Troviamo questi due motivi, cristologico e pneumatologico, sia nel culto della sua santità promosso apertamente dopo che fu morta, sia nella fede segreta nella sua divinità, nata quando lei era ancora in vita. Una donna cristiana ha naturalmente molte somiglianze con Cristo, che è il modello di ogni cristiano e che era un uomo per tanti aspetti profondamente diverso dai suoi simili di sesso maschile. I devoti di Guglielma non solo sentivano fortemente le sue somiglianze con Cristo, ma le sottolineavano e di lei dicevano che faceva miracoli e che aveva le stigmate. Guglielma possedeva una reale potenza miracolosa che si manifestava nella sua capacità di guarire e confortare. Dal processo del 1300 sappiamo che guarì il medico Giacomo da Ferno sofferente agli occhi e un da Novate, di nome Albertone, afflitto da una fistola.  Guglielma non voleva però essere cercata per questo. Una volta, assillata da persone che le chiedevano sollievo dai loro mali, le respinse dicendo: andate, io non sono Dio, (ite ego non sum deus).


Proseguendo la lettura del libro si verrà ricondotti a quei tempi proprio come (hai scritto) un cannocchiale permette la visione di un paesaggio lontano.

Mi sono astenuto dal riportarne man mano degli estratti per non guidar la mano di chi regge il binocolo (il lettore) ed in segno di rispetto per chi l'ha così ben costruito (la scrittrice).

Deciderà ognuno se servirsene o meno per comprendere cosa accadde in quei tempi medievali  (i tempi delle eresie, limitatamente all'ambiente milanese e all'oggetto di questa discussione) che videro così tante persone criticare, rifiutare e combatterne la decadenza ai vari livelli, religioso in particolare.

Molte e significative furono le donne, tra le quali Guglielma che ebbe e visse la visione di una Chiesa che attingesse (per rifondarsi) alle qualità dell'animo femminile (senza sterilizzarle escludendole dal corpo) e la sua discepola suor Maifreda che ne fece missione cui dedicare la propria vita (letteralmente, finendo per questo sul rogo).

Sullo sfondo della vicenda il  "contrasto fra il giudizio dei domenicani (gli interpreti fedeli dell'ortodossia ecclesiastica - ndr) di Sant'Eustorgio e quello dei cistercensi di Chiaravalle... 

... prima di essere giudicata dall'Inquisizione, Guglielma fu giudicata da Chiaravalle, con cui aveva rapporti stretti, e fu trovata santa. Il giudizio di Chiaravalle, dato da religiosi che la conobbero da viva, è superiore al giudizio dato post mortem da inquisitori che aprirono il processo del 1300 avendo già deciso, o quasi, di condannarla."
Nella tristemente famosa Piazza Vetra, a seicento metri da Sant'Eustorgio, nel medesimo rogo assieme a suor Maifreda vennero bruciati i resti esumati di Guglielma (morta vent'anni prima).


Streghe, eretici, inquisizioni, torture... tutto rimane imprigionato nel flusso della memoria... il passato non verrà mai del tutto cancellato e attraverso questo o quell'aggancio – nel caso proposto un affresco – lo vedremo riemergere dall'oblio.

Non fosse bastato lo scempio delle vite e delle persone in questione, dopo due secoli fu commissionata l'opera di cui trattiamo, forse (anche) col proposito di ribadire ulteriormente la giustezza delle sentenze d'allora... s'aveva a che far col demonio e se non l'avete viste prima eccone raffigurate le corna, uno dei conclamati attributi. Chi avrebbe potuto interpretarla diversamente?

Ma miracolosamente gli atti dell'inquisizione riguardanti il processo scamparono la distruzione, come riportato nella prefazione:

Conosciamo la storia di Guglielma e dei suoi seguaci, i Guglielmiti, dagli atti di un processo cui essi furono sottoposti nel 1300 dall'Inquisizione a Milano.  Gli atti in nostro possesso non sono completi. Gli interrogatori e gli altri atti del tribunale furono messi a verbale da due notai, Beltramo Salvagno e Maifredo da Cera. Sono arrivati fino a noi i verbali di Beltramo, i quali si trovano custoditi nella Biblioteca Ambrosiana di Milano. La leggenda vuole che il merito primo della loro conservazione sia della fortuna e di un monaco del Cinquecento, il certosino Matteo Valerio. Si narra che costui, entrato nella bottega di un droghiere, scorgesse dei fogli di pergamena ricoperti da una scrittura antica e destinati, presumibilmente, a servire da cartocci per la merce in vendita.  Il certosino comprò i fogli. L'Inquisizione milanese non aveva l'abitudine di dare via i suoi incartamenti ai droghieri. Al contrario, li conservava gelosamente in archivio. Archivio che poi è andato distrutto in un falò illuministico acceso nel 1788 dal governo milanese con lo scopo di distruggere così una vergogna del passato. Strano ragionamento e disgraziata decisione. I nostri verbali, dunque, si sono salvati anche perché erano fuoriusciti dall'archivio dell'Inquisizione. Forse erano stati trafugati. Forse erano andati perduti in un trasloco dell'Archivio.  Fra i personaggi maggiormente coinvolti nel processo del 1300 c'è una parente dei Visconti, suor Maifreda. Il trafugamento, se trafugamento ci fu, poté essere opera loro. La conservazione, opera di una persona affezionata al ricordo di quei fatti. Tra i molti gruppi e movimenti ereticali che animarono la società cristiana sul finire del Medioevo, i Guglielmiti si distinguono perché nel loro progetto di riforma della Chiesa essi non si richiamano agli ideali evangelici delle origini e in generale a niente del passato. La loro idea vuole essere nuova e operare una rottura nei confronti del passato. La loro idea è che il rinnovamento della società cristiana verrà dal sesso femminile ed è iniziato con Guglielma. Si tratta dunque di un'eresia femminista...

Al prossimo (e conclusivo) post


Cordialement
Jean
#348
Buonasera Altamarea,

son contento del tuo interesse e cercherò d'approfondire la questione... solo che ci vuole un po' di tempo, almeno due post. Questo è il primo, per il seguito a causa di un mio problema dovrai attendere un pò, sorry...


                                                                         Incipit

Tutto rimane imprigionato nel flusso della memoria... chi compì il misfatto, l'accusatore, l'esecutore della pena ed ognuno che vi prese parte o solamente vi assistette.

Non solamente le persone... anche i luoghi e tutto quel che fu, è e sarà collegato a quegli spazi...



................


Come hai riportato, la basilica dedicata ai tre Magi, "basilica trium magorum", successivamente venne titolata ad Eustorgio, vescovo di Milano nella metà del IV secolo.

... Matteo non fornisce il numero esatto dei Magi ma la tradizione più diffusa, basandosi sul fatto che vengono citati tre doni, parla di tre uomini. In realtà, il testo greco non ne indica né il numero né tantomeno i nomi; parla solo di "alcuni Magi dall'Oriente" (μαγοι απο ανατολων, magoi apo anatolōn), quindi l'unica informazione riportata è che erano più di uno.

... I maghi non erano ben visti nella mentalità ebraica a causa della condanna della magia da parte della Bibbia, quindi la tradizione non avrebbe avuto nulla da guadagnare inventando l'episodio. 
https://it.wikipedia.org/wiki/Magi_(Bibbia)


Per risalire ai nomi dei Re Magi bisogna infatti ricorrere al Vangelo dell'Infanzia Armeno, apocrifo e dunque eretico:
"I re magi erano tre fratelli: il primo Melkon, regnava sui persiani, il secondo, Balthasar, regnava sugli indiani, e il terzo, Gaspar, possedeva il paese degli arabi.


Essendosi uniti insieme per ordine di D-o, arrivarono nel momento in cui la vergine diveniva madre".
... I Re Magi  erano sacerdoti, saggi e astrologi. E su questo concorda Papa Ratzinger: "Appartenenti alla casta sacerdotale persiana, forse erano astronomi. Erano sapienti venuti dall'Oriente."


Venivano dunque dalla Persia e si ritiene fossero 'zoroastriani'.


Nel 'Vangelo Arabo dell'Infanzia', sempre apocrifo, quindi eretico, così si legge: "Dei Magi vennero a Gerusalemme, come aveva predetto Zaratustra, portando con se' dei doni".


Fondamento essenziale del dualismo di Zoroastro (630 a.C. – 750 d.C.) era la distinzione fra bene e male che non riguarda solo gli uomini, ma il mondo intero. Zoroastro propugnava la necessità di combattere incessantemente contro il male e di ricercare costantemente la verità.


... E' interessante infine ricordare che Marco Polo nel suo 'Il Milione' afferma di aver visitato le tombe dei Magi nella città di Saba, a sud di Teheran, intorno al 1270:
"In Persia è la città ch'è chiamata Saba, da la quale si partiro li
tre Re ch'andaro adorare D-o quando nacque. In quella città son seppeliti gli tre Magi in una bella sepoltura, e sonvi ancora tutti interi con barba e co' capegli: l'uno ebbe nome Beltasar, l'altro Gaspar, lo terzo Melquior.

Messer Marco dimandò più volte in quella cittade di quegli III re: niuno gliene seppe dire nulla, se non che erano III re seppelliti anticamente".

https://www.ildolomiti.it/blog/riccardo-petroni/oggi-arrivano-i-re-magi-ma-chi-erano-e-da-dove-venivano



Nella basilica riposano le spoglie dell'inquisitore domenicano Pietro da Verona, ucciso da un eretico nel 1252...

Pietro da Verona è venerato come santo dalla Chiesa cattolica. Nel  1232 fu nominato da papa Gregorio IX inquisitore per l'Italia settentrionale ed inviato a combattere il catarismo in Lombardia, dove tale eresia era largamente diffusa.

Nel 1251 papa Innocenzo IV  lo nominò inquisitore per le città di Milano e Como, ed alloggiò nel monastero di Sant'Eustorgio. Nel 1252  durante il ritorno da Como a Milano venne assassinato da alcuni sicari con una roncola nel bosco di Seveso. L'anno seguente  venne canonizzato.   

Quindi eventi precedenti l'arrivo di Guglielma (che) giunse a Milano nel 1260, accompagnata da un figlio, dove fu un'oblata (cioè una laica che alloggiava in un luogo di chiesa) nell'Abbazia di Chiaravalle; la sua fama di guaritrice crebbe fino a dar vita ad un movimento religioso, chiamato dei Guglielmiti, a cui presero parte molte donne e qualche membro dell'aristocrazia milanese.

Mentre l'affresco del Foppa (Falsa Madonna) è di almeno due secoli successivo. Nel predisporre il progetto dell'intero ciclo sugli avvenimenti riguardanti il santo, venne a conoscenza della storia di Guglielma e (non credo sia solo una mia opinione) dette conto attraverso la riproposizione della tradizione dell'avversione scaturita nei riguardi dell'oblata raffigurandola appunto come... che altro era (a quei tempi) un'eretica se non un indemoniata?

Naturalmente nessuno può credere che l'opera del pittore non fosse stata approvata e financo suggerita per ottenersi gli scopi del committente, tra i quali forse "ripulire" la basilica di quell'odor di carne al fuoco correlata alla triste sorte dei seguaci di Guglielma – giustificandolo - uno dei modi per "ripulire" (o indirizzare diversamente il focus sugli eventi) un luogo.
E già che c'era, anche per cercar di sbarazzarsi dell'antico retaggio d'esser basilica dedicata a maghi zoroastrani... infatti il santo nello scacciar (non del tutto...) il demonio ottiene pure la fuga d'un mago eretico, vien detto... ve ne sono di non-eretici?.

(leggenda vuole che lo spirito immortale della neo-eretica viva prigioniero, spalmato nei colori, della "Madonna con le corna" di Vincenzo Foppa https://viaggiatoricheignorano.blogspot.com/2014/12/il-diavolo-probabilmente.html )

Ma come ho scritto nell'incipit del post, tutto rimane nel flusso della memoria e per un (molto) futuro osservatore di una minuscola porzione di tal pellicola i singoli fotogrammi, distanti dal giudizio del tempo, saranno ugualmente degni di considerazione e... pietas...

Alla prossima


Cordialement
Jean
#349
Buongiorno Altamarea,

nel ringraziarti per la dedica possiamo approfondire il tema del male nascosto nel Bene.

Avrai notato che ho usato la minuscola per il primo e la maiuscola per il secondo, analogamente a quanto consigliato dai credenti (diversi frequentano il forum) quando si contrappone satana a Dio.

Come per il profilo diabolico nell'opera del Giotto o la faccia in quella di Antonello da Messina da me proposta, vi sono diverse interpretazioni di cui le più semplici e diffuse (che ho definito "narrazioni in chiaro") son la cortina... la nube... che nascondono il nucleo da cui originano le opere.

Che sovente son alla stregua di bottiglie che racchiudono messaggi... naturalmente destinati a qualcuno che disponga dell'apribottiglie (chiave di lettura) idoneo ad aprirle.

Chi s'accontenta (sostenuto dal noto proverbio...) nel prediligere  l'immediato non si cura del celato...   

«Fama di loro il mondo esser non lassa;
misericordia e giustizia li sdegna:
non ragioniam di lor, ma guarda e passa.»

Detto ciò all'orecchio... ritorniamo al mirabile (per l'inusuale prospettiva verticale) affresco proposto... che il diavolo faccia pentole e dimentichi i coperchi talvolta accade, lasciando così un segno della propria presenza.

Ma appunto, per stare al tema: dov'è il male e dov'è il Bene... o meglio, chi è il diavolo?

C'è una diversa storia... quella che vuole il Foppa documentare l'avversione che all'epoca esisteva in quel luogo per il culto della Vergine.

Perché mai? Forse perché la vergine non era la Vergine?

Beh, leggi qui:  https://it.wikipedia.org/wiki/Guglielma_la_Boema
Come (se) hai letto, qualcuno, a quest'altra storia, ci ha creduto davvero (magari vi è anche appartenuto...) al punto di:

Nella tomba in cui erano state sepolte le spoglie della donna, si fece seppellire il banchiere Raffaele Mattioli, presidente della Banca Commerciale Italiana.

Morì a Roma il 27 luglio 1973 e venne riportato a Milano. I funerali si tennero il 30 luglio nella chiesa di San Fedele. Aveva scelto di essere sepolto nel cimitero dei monaci sul retro dell'Abbazia di Chiaravalle, nella campagna periferica a sud di Milano, chiesa al cui restauro aveva contribuito in modo munifico, si ritiene in ricordo di Guglielma la Boema, oggetto nel Medioevo di un culto disapprovato dalla Chiesa cattolica. In previsione di ciò, aveva fatto pressione sul dirigente Comit Bernardo Crippa, divenuto assessore comunale: il piccolo cimitero, sconsacrato e dismesso da oltre un secolo e mezzo, era stato per delibera comunale riaperto a monaci e benefattori, anche se non sarà mai reso visitabile al pubblico.


La verità di codesta storia, se c'è e vi aderisci, obbliga a tentar la risposta ad un interrogativo: perché sceglier quel luogo (e non altri) qual dimora delle proprie spoglie?


Guarda, passa, tira innanzi,
qui concludo e ti saluto
quel che leggi son romanzi
... o magari l'hai vissuto?



Cordialement
Jean
#350
Percorsi ed Esperienze / Re:La noia
17 Aprile 2020, 08:58:56 AM
... nella cima del Similaun coronata di montagne, nelle profondità viola del mare di fronte alle infocate dune di Arbus...
                        ... come dire... ho visto cose che voi meditanti....

Qualcuno ha detto che ogni attività (lo sono anche le meditazioni e quant'altro disponibile nello "spiritual market") al suo cessare lascia la persona in uno stato diciamo di (relativo) vuoto dove la percezione del solito e dell'insolito procede (più o meno) ostacolata dalle zavorre psicologiche, culturali e di ogni altro tipo che la filtrano (eufemismo).

Parafrasando Bobmax e Altamarea si potrebbe dire che al fondo v'è il vuoto, tutto il resto è noia... (o intrattenimento, in altre parole).
 

Cordialement
Jean
#351
Tematiche Filosofiche / Re:Al di là dell'aldilà
15 Aprile 2020, 21:11:22 PM
Citazione di: altamarea il 15 Aprile 2020, 00:33:26 AM
Uno degli effetti non voluti del coronavirus è stato quello di far  pensare molte persone al possibile incontro  con quella che Francesco d'Assisi denominava "sorella morte". Di fronte ad essa le reazioni sono spesso spontaneamente simili a quella avuta da un granduca di Toscana, ma non so chi.

Si racconta che il confessore di un granduca di Toscana, un frate cappuccino, al suo penitente moribondo avesse ingenuamente suggerito: "Altezza, è bello andare in paradiso!". Ma il granduca con un filo di voce replicò: "Ma io sto così bene anche a Palazzo Pitti!".

Un altro episodio. Una domenica  mattina un  parroco dopo aver  descritto le beatitudini nel Paradiso e le modalità per i credenti di raggiungerlo, chiese ai fedeli in chiesa: " Chi di voi ha voglia di andare in  Paradiso?".

Tutti alzarono la mano, ad eccezione di un vecchietto in prima fila.

Il prete, sorpreso, domandò: "Chi di voi vuole andare all'Inferno?". Nessuno alzò la mano, compreso l'anziano.

Il sacerdote allora gli si avvicinò e gli chiese: "ma lei dove vuole andare? In Paradiso, no; all'Inferno, neppure!...".

E l'uomo gli rispose: "il Paradiso  è bello, ma non ci voglio andare, perché sto bene qui!".

Il granduca e l'uomo anziano pur così diversi per mentalità e condizione sociale erano  concordi nel dire: "meglio la terra che il cielo, meglio vivere bene quaggiù che sperare nell'incerto Paradiso.

Tutte le religioni hanno cercato in forme diverse di varcare con l'immaginazione  la frontiera della mortalità pensando a come può essere l' altro aspetto della "vita" per chi ci crede.

Il desiderio di fantasticare oltre quel limite ha pervaso  per secoli la storia dell' arte, della letteratura e della filosofia.


Ciao Altamarea,

prendo spunto dal tuo post:

https://www.riflessioni.it/logos/riflessioni-sull'arte/assisi-giotto-san-francesco/msg42607/#msg42607

WP scrive a proposito dell'affresco del Giotto (Morte di san Francesco):

A partire da questa scena si registra una rottura nello stile degli affreschi che è stata interpretata con la partenza del capo bottega, magari chiamato a Roma. Secondo Bruno Zanardi e Federico Zeri il modo di trattare gli incarnati dimostrerebbe, in questa come in altre scene, la presenza di una maestro diverso da Giotto, che essi indicano nel romano Pietro Cavallini.

Dunque un'opera anomala, come lo è il profilo del demone ma soprattutto quella nuvola (che lo contiene) posta in primo piano appena sopra gli ecclesiastici, gli intermediari tra il mondo fisico e quello, in alto, dello spirito.

Ora una nuvola è... una nuvola... un evento-fenomeno talmente conosciuto e ricorrente da non richiamare la nostra attenzione... ed infatti (in quella, il demone) è stato individuato solo nel 2011 (coincidenza, di un'altra strana faccia abbiamo discusso con Ipazia dal post 331).

Eppure, quella nuvola e quello che rappresenta è il fulcro dell'opera, talmente in primo piano ed evidente da... passare inosservata, sin quando qualcuno la guardò meglio (per studio o per caso) e la "interpretò":

"Angeli e Demoni siano celati tra le nuvole per prelevare le anime che salgono al cielo, questo recitava l'antico sapere.
Evidentemente l'artista Giotto lo sapeva, come tutti i suoi contemporanei del resto, e non poteva che immaginare che l'ascesa al cielo di San Francesco d'Assisi sarebbe stata ostacolata proprio lì, tra le nuvole, nell'unico momento nella vita del santo, la morte, in cui i demoni, trovandolo debole, potevano attaccarlo!
Ed ecco che, molti anni prima di quanto gli storici ritenessero sino ad oggi, un pittore (e che pittore!) sfuma le nuvole con abile mano e rappresenta quella che nella fattispecie è un "demone delle nuvole".



https://www.bafan.it/il-demone-che-emerse-dalle-nuvole-giotto-e-la-morte-di-san-francesco/



Non condivido questa interpretazione poiché codesta nuvola non è stata fatta per rivelare i misteri che racchiude... piuttosto per nasconderli e tuttavia porli al centro dell'attenzione, come devono essere le caratteristiche di un buon posto dove nascondere qualcosa. E cosa c'è di meglio d'una nuvola?

La bella storia che narra l'opera - quella d'un uomo di fede che in virtù dei suoi meriti ascende ad una condizione superiore, attorniato nel momento finale dalle genti che vi hanno riconosciuto la santità e suffragata dalle credenze di allora attraverso la rappresentazione di un cielo ultraterreno - è quella che si potrebbe dire "la narrazione in chiaro", destinata a chi non abbia tempo da perdere con fenomeni effimeri, impalpabili e mutevoli... quali nuvole dagli incerti confini e contenuti.

Così tra l'al di qua terreno e l'aldilà, in mezzo e al centro, vi è una zona indefinita, un non-luogo che s'interpone tra le due differenti realtà, collegandole.

I vivi non hanno accesso a quella ultraterrena né i morti possono ritornare (salvo qualche fenomeno particolare... un luogo particolare, ad esempio...) a descrivere il viaggio, se mai l'hanno compiuto.

Rimane solo una nuvola da investigare... e già la sua consistenza allontana la maggior parte delle persone che ricercano fatti e prove concrete, stabili e durature, come il granduca di Toscana o il vecchietto nella chiesa... pur in vicinanza dell'ultimo passo ancora s'aggrappano alla materia che è tutto quel che conoscono.

I pochi che vi prestano attenzione riconoscono in quella nuvola i confini del proprio essere, sempre mutevoli pur se presenti, seguendo il contorno di un disegno, un fenomeno evanescente come un dejà vù o la ricorrenza di bizzarre coincidenze... e sogni, di intensità e profondità sconcertanti, come quelli di cui parla Isfrael:

https://www.riflessioni.it/logos/percorsi-ed-esperienze/i-luoghi-particolari-nei-sogni/  e altro ancora.


Su WP potete leggere questo riassunto sulla "resurrezione", tal quale o altrimenti declinata:

https://it.wikipedia.org/wiki/Risurrezione

da cui mi sembra piuttosto riduttivo ricondurre ad immaginazione e desiderio di fantasticare quello che, secondo me, è l'anelito umano più profondo... che al par di  una nuvola solo chi l'attraversi può dirne della sua estensione...


Cordialement
Jean


#352
Ola, Ipa...

bel post che ha tra gli altri meriti quello d'aver suggerito ad Altamarea l'argomento per una delle sue encomiabili ricerche.

Sono contento del tuo navigare nelle varie sezioni del forum scegliendo dove e come, nel caso, rispondere. Così ho trovato qui la graditissima risposta al mio post: https://www.riflessioni.it/logos/presentazione-nuovi-iscritti/varie/msg42172/#msg42172

e non garbandomi (al momento) parlar di desolazioni & depressioni, considerato il livello di saturazione raggiunto (annamo al 3 maggio... certo che Taiwan...) raccolgo piacevolmente il testimone riguardo l'ipotetico luogo della rinascita.

Io sono già rinato qui: https://en.wikipedia.org/wiki/Sault,_Vaucluse 

e questo è l'inizio della mia storia: https://www.lamacchinadiluce.com/2019/07/la-couleur-secrete-de-la-lavande.html

che prima o poi renderò pubblica.




Cordialement
Jean
#353
Varie / Il Numero Uno
05 Aprile 2020, 22:06:30 PM
https://www.riflessioni.it/logos/tematiche-filosofiche-5/metafisica-del-coronavirus/msg41721/#msg41721

volevo dar seguito al post sopra riportato ma mi son reso conto, fortunatamente in anticipo, che il contenuto sarebbe stato sul filo, o al di là, dell'OT, ragion per cui ho scelto questa collocazione... da refugium peccatorum, la sezione ecco-logica per eccellenza, dove tutto (entro i limiti della netiquette) può venir riciclato. 
Lo spunto m'è venuto da codesta notizia:

https://milano.repubblica.it/cronaca/2020/04/05/news/coronavirus_anziani_nel_bosco_partita_a_briscola_castano_primo-253206497/?ref=RHPPLF-BH-I253116632-C8-P3-S7.2-T1

e non ci fosse da piangere per come siam messi al giorno d'oggi... mi verrebbe da sorridere, immaginando i sei pensionati depistare familiari, organizzare tempi e spostamenti e finalmente ritrovarsi attorno ad un tavolo  - accidenti! addirittura senza mascherina e distanziamento! - per detronizzare dal primo posto il forzato ozio e sostituirlo col vizio del gioco.

Purtroppo (per loro) non riuscendo a sopprimere le risorgenti emozioni... al giorno d'oggi ci son orecchie e occhi  dappertutto che giustamente, per il bene comune, controllano.

Certo che una controllata bisognerebbe (forse) darla anche qui:

https://napoli.repubblica.it/cronaca/2020/04/04/foto/napoli_viaggio_nei_bassi_ai_tempi_del_coronavirus-253090690/#1

e imporre distanziamenti, mascherine e quant'altro utile allo scopo... di debellare il virus incoronato (il resto è sempre più secondario, pare).

Codesti vecchietti avranno certo preso spunto per le loro imprese da una pubblicazione alquanto sovversiva della loro gioventù... il mitico Alan Ford.

E altrettanto sicuramente sarà intervenuto un qualche Numero Uno a salvarli dalla sicura punizione...

Ah, avessimo tutti un Numero Uno a consigliar il da farsi... che dite, la coscienza? Ma no, qui è O.T. !!




Cordialement
Jean
#354
Tematiche Filosofiche / Re:Al di là dell'aldilà
03 Aprile 2020, 21:36:09 PM
Ciao paul11,

a pensar male sovente ci si azzecca.

Che a Whuan (il Whuan misterioso evocato da Ipazia) vi sia qualcosa, o molto, d'inquietante è opinione ben diffusa, al pari dei veri numeri degli infetti e dei morti.

Medici che avevano preso troppo sul serio il loro mestiere sono morti (Li Wenliang) o spariti (.. si smorzano i rintocchi di un orologio sul ponte sopra un fiume... necrologio per la dottoressa Ai Fen) https://www.ilgiornale.it/news/mondo/cina-scomparsa-dottoressa-wuhan-che-lanci-lallarme-sul-1848988.html

Blogger indipendenti... https://voxnews.info/2020/02/14/coronavirus-scomparsi-blogger-indipendenti-che-diffondevano-video-da-wuhan/

... chi parla di 40.000, 50.000 vittime e ben oltre, di massicci arrivi di urne cinerarie... di quella inverosimile (?) notizia di un aumento delle emissioni gassose nei giorni della crisi per finire a quella dei 21 milioni di cellulari spenti https://www.money.it/Coronavirus-21-milioni-utenti-spariti-nel-nulla-Cina-mente-sui-morti

Si sparisce facilmente al giorno d'oggi... 


Che l'ecologismo sia funzionale al capitalismo (la miglior mucca oggi da mungere, delle altre ormai si vedono le costole se non gli scheletri) lo si è potuto constatare, ad esempio in ambito locomozione, nel tentativo da parte delle case automobilistiche di imporre (certo, all'inizio "morbidamente") l'auto elettrica, di cui qui non parlo (meglio in scienze e tecnologie) ma che renderebbe ai produttori (rientrati dalle spese iniziali e sostenuti dalla droga dei "bonus") molto di più di quelle termiche... va beh, ci saranno la solite milionate di disoccupati ma è il progresso... in più ecco, logico!

Beh, Wuhan ha un po' rotto le uova... intanto si convertiranno in farmaceutica, medicali e abbigliamento: mise (non il Ministero sviluppo economico... o forse sì?) con top portaguanti (in lattice) e mascherina plurifunzione (si inserirà un microchip e si potrà pagare mentre si rileva la temperatura... mia idea che cedo gratuitamente...).

Coincidenza, la tua citazione "perdere il controllo genera paura" ben si adatta alla mia poesia di marzo (Madonna di marzo 2020) che riporto per l'occasione (... prima o poi non ce ne saranno più...) del saluto ad un amico.



Quando l'aria trasporta il mal sottile
che si infiltra per tutte le fessure
e t'attende fuor  l'uscio, nel cortile,
dal profondo vengon tutte le paure.


Sconosciute sino al giorno innanzi,
come bolle che risalgono dal mare
per aprirsi ora che ti son dinanzi
costringendoti a farsi respirare.


Seppur scorgi ancor la via avanti
s'allarga l'ombra dietro le tue spalle,
i giorni della festa son distanti
come la bianca vetta dalla valle.



.....................................


PS- al resto del tuo intervento sul mirabile pezzo di Dylan ha piacevolmente risposto Ipazia, rivelando una buona disposizione per la prosa, di cui mi compiaccio.
Accidenti, proprio un bel pezzo, lo ripeto e ti ringrazio per averlo postato, anch'io me lo son goduto (più volte)... con quella voce matura, impastata e profonda mi ricorda Leonard Choen (un altro jewish, direbbe Ia nostra amica).



Cordialement
Jean
#355
Tematiche Filosofiche / Re:Al di là dell'aldilà
03 Aprile 2020, 18:38:31 PM
Salve Viator,

tu in quale delle due categorie rientri, quella allarmata o quella angosciata?

Personalmente mi accontento delle dubbie verità, avendo compreso di non poter accedere a quelle certe...

(ironia per ironia, non me ne volere, eh...  ;) :) )

Cordialement
Jean
#356
Tematiche Filosofiche / Al di là del virus
02 Aprile 2020, 18:44:56 PM
Nel mercato di Whuan si vendevano animali selvatici a scopo alimentare che nonostante i divieti sembrano riprendere in altre località della Cina. 

Chi, avulso dai costumi del luogo, si fosse raccapricciato al vedere le foto delle bancarelle con appesi piccoli e grandi pipistrelli morti (cui oggi si imputa d'ospitare il coronavirus, buon per loro senza risentirne gli effetti) forse dovrebbe esserlo anche per tutte le situazioni, ugualmente permesse, nelle quali gli animali si riducono alle proteine della loro carne (le pellicce son sempre meno di moda se non vietate).

C'è modo e modo di catturare, allevare, uccidere e mangiare... come c'è per rispettare, conservare e preservare il mondo da cui tutti dipendiamo.

È fuor di dubbio – anche se non ancora per tutti – che l'uomo abbia profondamente modificato gli equilibri naturali e rimanendo ai pipistrelli si constata come progressivamente vengano sfrattati dai loro habitat, in primis le foreste, col risultato di doversi forzatamente avvicinare ed adattare a quelli nuovi, umani.

Al riguardo anch'io consiglio la visione del film "Contagion" di Steven Soderbergh (2011) che preannuncia, ricalcandole (inquietantemente) le odierne problematiche, pipistrelli e salto di specie compresi. InVerno, se l'ha visionato, potrebbe confermarlo.

Il cinema ha abbondantemente trattato la tematica della "minaccia invisibile" e già con "Andromeda" (1971) ne ha sviscerato quelle riconducibili, per restare in ambito fiction, al lato oscuro della forza: una "traccia" nella coscienza umana ben rappresentato dalle decine di migliaia di bombe termonucleari in attesa che il Doomsday Clock scandisca l'ora dell'apocalisse.

Vi sia o meno la mano dell'uomo nella struttura genomica del covid-19 è indubbio che l'umanità ne ha preparato l'avvento e poi ampliato la diffusione a livello planetario grazie alla globalizzazione.

Vi sono due visioni delle cose, quella che le separa (sino ad approfondirne i minuti aspetti) e quella che le considera un insieme interconnesso; la prima permette alla volontà di potenza di dispiegarsi appieno mentre la seconda, quando non riesce a controllarla, almeno l'attenua.

Detto con altre parole oggi si pone ben in evidenza la questione di fondo, quella dell'avere o essere e chi non sia coinvolto in attività essenziali, forzatamente confinato nel recinto comunale, può meglio saggiare l'aleatoria potenza del mondo moderno attraverso la (quasi) sospensione delle sue maggiori realizzazioni, legate alle mobilità e agli svaghi (auto, navi, aerei e turismo, vita sociale ecc.).

Dicono stiano aumentando i segnali di cedimento (psicologico) e nel caso, nonostante il virus sia lungi dall'aver concluso l'attuale fase, sarà necessario sfiatare l'intasata valvola dell'umana pentola a pressione per non rischiarne l'esplosione (o l'implosione, a causa di un brusco raffreddamento delle aspettative per un ritorno al passato...).

Chi più chi meno siamo cresciuti nella civiltà dell'avere (con i suoi pro e contro... oggi almeno abbiamo internet...); quella dell'essere, se ci sarà e in che misura, dipenderà dalla forza di questo virus.

Se cederà avremo ancora... altrimenti saremo...   


Cordialement
Jean
#357
Quando Asimov prospettò il futuro, oggi divenuto attuale, pur avendo una formazione scientifica dette ascolto a quella facoltà disponibile in ognuno di noi, l'immaginazione.

Che per qualcuno può esser talmente forte, a volte, da desiderarla addirittura al potere, con tutti i rischi connessi relativi alle persone che la gestiranno... vedi Orban.

Per dire che quello che neppur s'immaginava (un dittatore, secondo alcuni o qualcosa di "differente" secondo altri, seduto a pieno titolo nell'Unione Europea) oggi accade, per coincidenza collegato alla pandemia.

Anche il romanzo proposto (di ciò si tratta, di fanta-horror secondo alcuni) si deve a tale facoltà (l'immaginazione) ma  quanto più profondamente ci s'immerge in essa, quelli che parevano i suoi certi confini tanto più si confondono e magari essa (l'immaginazione) non fu che il tramite per far affiorare alla coscienza un'ancor più profonda facoltà, di cui la sezione spirituale potrebbe dar conto, quella profetica.

In quella zona morta (splendido film e altrettanto stupenda interpretazione) che conduce la coscienza (ordinaria) dall'immaginazione a quest'altra profondità (assolutamente non-ordinaria, anzi...) talvolta qualcosa da quest'ultima emerge... a volte come un'anticipazione, una visione di là da venire.

Quelle che noi chiamiamo coincidenze e che come i sogni spesso non son d'immediata decodificazione.
Ma il tempo è galantuomo  e oggi dir che Asimov fu profetico (digitare Asimov profezie chi fosse interessato) è luogo comune.

Lo stesso Bill Gates si è ben cimentato riguardo ai virus... beh, che codesta strana macchina che accompagna le mie giornate abbia a che far con lui un pochino m'inquieta... non sia che l'anima delle cose, anche meccano-cibernetiche, si possa esser parzialmente combinata con quella delle persone che l'immaginarono...

... qual potrebbe esser allora il "salto di specie" se non quanto si va scrivendo ad esempio su: https://www.riflessioni.it/logos/scienza-e-tecnologia/bob-e-alice-che-stanno-dicendo/ ?


Cordialement
Jean
#358
Man mano al venir la notte i coni retinici degli occhi umani perdono la loro capacità e la visione, in bianco e nero, si deve ai bastoncelli.

Un vedere che alla perdita dei colori aggiunge quella della profondità, quasi appiattendosi.

Tanti registi si sono cimentati col bianco e nero ma pochi (tra cui Wenders in questo film) son riusciti a ridare la profondità dell'intera luce (tutte le frequenze) nelle loro riprese.

Per ottenerla occorre si crei una risonanza nell'osservatore, quasi che la narrazione sostituendosi a quelle mirabili cellule (coni) permetta la piena visione delle cose, forse anche della realtà oltre l'apparenza.

Così che nel film le scene in bianco e nero surclassano quelle a colori... opinione personale.


Cordialement
Jean
#359
Citazione di: giopap il 28 Marzo 2020, 12:37:36 PM
Citazione di: Ipazia il 27 Marzo 2020, 19:06:49 PM
Citazione di: and1972rea il 27 Marzo 2020, 18:48:51 PM
Ma quest'idea di un cielo racchiuso dalla volta cranica sarà mica poi davvero racchiusa in una volta cranica?...🤔
Ipotesi diverse ?


In una volta cranica é racchiuso un cervello,  fatto di neuroni, assoni, sinapsi, potenziali d' azione, ecc.
...Cose molto diverse dal cielo azzurro che il possessore della volta cranica vede nell' ambito della propria coscienza (o per lo meno, attraverso il cervello e il resto del corpo umano di cui il cranio fa parte sostiene di vedere; e non vedo perché mai non dovremmo credergli).


Ma la volta cranica, con il cervello che contiene, é racchiusa a sua volta in una o più coscienze (quelle di coloro che la vedono), é un (sotto-) insieme e successione di sensazioni coscienti o fenomeni (dal greco: apparenze; per la cronaca, sensibili) nell' ambito della successione di ciascun inseme che costituisce una coscienza.


Non ci sono coscienze nei cervelli (nessun neurologo, neurochirurgo, fisiologo, anatomopatologo, ecc, ne ha mai trovate malgrado le innumerevoli osservazioni effettuate), ma invece cervelli nelle coscienze.




Buongiorno e bene arrivato, lontano o vicino tu provenga...  ;)


oltre le due: 1- coscienze nei cervelli; 2- cervelli nelle coscienze
altri aggiungono:  3- tutto è coscienza
e ancor altri che sia tutta un'illusione... anche se la situazione attuale pare (dannatamente ) reale e, contrariamente all'assunto della discussione, assai poco metafisica.


La metafisica è nel pensiero o il pensiero è nella metafisica?


Un caro saluto
Jean


#360
Utili riflessioni, Niko.


Se le cose andranno come scrivi rimarrà un solo modo... simile a quello di chi fuggì dai campi di concentramento o dalle Matrix dei nostri tempi:

approfittare della notte, scavare "cunicoli", usare i mezzi di controllo (internet) per non esser controllati e lasciando i telefonini sul letto (come il fantoccio modellato sulla nostra forma) avventurarsi al ritrovo stabilito.
I pochi che vi riusciranno, data la prevedibile caccia all'untore... (che vuol conservare qual tratto distintivo della propria umanità anche i bisogni, leciti o illeciti che siano) saranno i futuri rivoluzionari, quelli che forse un domani potranno rinfacciarci un maggio che fece a meno del nostro coraggio, dei nostri discorsi teorici e metafisici mentre la partita veniva giocata sulla carne delle persone...


Fantasie? Immaginavate possibile quanto sta accadendo oggi?


Cordialement
Jean