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Messaggi - Eutidemo

#3451
Ciao Inverno. :)
Sono perfettamente d'accordo con te, quando scrivi che "l'intolleranza per gli intolleranti, è l'unica paradossale soluzione al fascismo"
Ed infatti, come scriveva Karl Popper, nel suo famoso libro intitolato "La società aperta e i suoi nemici": ""Se estendiamo l'illimitata tolleranza anche a coloro che sono intolleranti e se non siamo disposti a difendere una società tollerante contro l'attacco degli intolleranti, allora i tolleranti saranno distrutti e la tolleranza con essi. Noi dovremmo quindi proclamare, in nome della tolleranza, il diritto di non tollerare gli intolleranti."
***
Ho trattato tale tema nel seguente topic:
https://www.riflessioni.it/logos/tematiche-culturali-e-sociali/karl-popper-e-il-paradosso-della-'tolleranza/
***
Un saluto! :)
***
#3452
Ciao Viator. :)
Quanto a Kobayashi, come gli ho spiegato nella mia risposta, non solo non ha colto nel segno, ma ha senz'altro preso "fischi per fiaschi"; ed infatti ha completamente frainteso quello che io  avevo scritto.
***
Quanto alla nostra "vittoria", a parte il fatto che tu hai confuso l'8 settembre del 1943 con il 25 aprile 1945, devo ammettere che non hai affatto tutti i torti; ed infatti, visto che combattevamo in entrambi gli schieramenti avversari, era ovvio che, almeno da una parte, alla fine non potevamo non vincere!
Se la vicenda non fosse stata "tragica", si sarebbe anche potuta definire tristemente "comica"!
::)
***
Quanto a Mussolini, non c'è alcun dubbio che qualcosa di "lodevole" l'abbia indubbiamente fatto; ed invero, come disse Bruto sul cadavere di Cesare: "Il male che gli uomini fanno, sopravvive loro; il bene, invece, viene spesso sepolto con le loro ossa!"
Però attenzione, perchè molte delle vantate "cose buone" del fascismo, sono delle "mezze bufale"!
***
Ad esempio:
a)
Il diritto dei lavoratori alla "pensione", venne introdotto in Italia già nel 1919, ben prima del governo Mussolini; ed alcune forme di garanzie previdenziali erano riconducibili già al Governo Crispi del 1895.
Il fascismo si limitò semplicemente a migliorare un pochino il già esistente!
b)
Quanto alle "bonifiche",  Mussolini aveva promesso di restituire all'agricoltura 8 milioni di ettari di terreni riqualificati, ma, dopo dieci anni di lavori si dovette ammettere che ne erano stati recuperati solo la metà, cioè 4 milioni di ettari; e non era neanche vero, perchè in realtà, erano stati recuperati solo 2 milioni di ettari, dei quali un 1,5 milioni erano bonifiche già concluse dai governi precedenti al 1922.
Però, sia pure in misura di gran lunga inferiore a quella propagandata (allora e adesso), fu senz'altro una lodevole realizzazione del fascismo.
c)
Invece, per quanto riguarda le "colonie estive", sia pur con tutti i loro limiti, occorre riconoscere che fu effettivamente una innovazione tipicamente fascista; la quale, nel suo complesso, fu certamente positiva (nonostante le ingenerose critiche degli storici di parte avversa).
***
Quanto alle "cose cattive" (e agli "orrori") del fascismo, l'elenco sarebbe troppo lungo.
Ma il confronto con l'attuale Repubblica, è improponibile, perchè non consiste tanto nelle "cose buone" e nelle "cose cattive" fatte nell'uno e nell'altro caso, quanto, soprattutto, nel fatto che:
- il fascismo era una "dittatura";
- l'attuale Repubblica è una "democrazia".
Chi non riesce a vedere tale differenza è un totale "ignorantiota", che dovrebbe storicamente informarsi meglio, prima di fare certe assurde equiparazioni.
::)
***
Quanto al fatto che si sarebbe dovuto cercare di inculcare nel "popolo bue" - a proposito dello stalinismo e del maoismo - lo stesso orrore che si è cercato di infondere a proposito di fascismo e nazismo, a mio parere lo stalinismo il maoismo e il nazismo furono tutti è tre regimi "molto" peggiori, sotto tutti gli aspetti, del fascismo italiano.
Però:
a)
Vista che la nostra è una democrazia, a me pare che, che i vari diversi raggruppamenti politici, negli ultimi settanta anni, abbiano abbondantemente inculcato, nei propri seguaci:
- l'orrore per il fascismo e nazismo, se si trattava di raggruppamenti politici di sinistra;
- l'orrore per lo stalinismo il maoismo,  se si trattava di raggruppamenti politici di destra.
Non c'è mai stato, per fortuna, un "inculcamento unilaterale" come ai tempi della dittatura fascista.
b)
Vista che la nostra è una democrazia, essa ha ovviamente e giustamente emanato delle leggi volte ad evitare che venisse restaurata una dittatura fascista; ed infatti, mentre la democrazia ammette diversi raggruppamenti politici, ciascuno con il suo libero diritto di propaganda (vedi a), il fascismo, invece, non li ammetteva, nè li ammetterebbe se tornasse di nuovo al potere.
c)
Infine, visto che la nostra è una democrazia, essa ha ovviamente e giustamente emanato delle leggi volte ad evitare che venisse restaurata una dittatura fascista, e non una dittatura comunista; e, questo, per il semplice fatto che non si può cercare di restaurare un regime che in Italia non c'è mai stato.
***
Un saluto! :)
***
#3453
Ciao Kobayashi. :)
A dire il vero, io non ho "MAI" scritto che la Meloni dovrebbe "licenziare" Mino Mancini (anche perchè non è il suo cameriere), bensì ho semplicemente detto che la leader di Fratelli d'Italia si trova di fronte ad una semplice e "libera" alternativa:
- se è vero, come va proclamando in TV, che il suo non è un partito "fascista", bensì è un partito di "destra non fascista", assolutamente "non nostalgico" del ventennio, allora, se vuole davvero essere coerente con le sue stesse affermazioni, dovrebbe immediatamente cancellare dalle liste di Fratelli d'Italia un tipo che si fa tatuare addosso l'immagine del duce e il fascio littorio, perchè non c'è niente di più "nostalgico" del ventennio di una cosa del genere;
- se, invece, nonostante  il fatto che un individuo si fa tatuare addosso l'immagine del duce e il fascio littorio lei decide di tenerselo lo stesso nelle liste di Fratelli d'Italia, allora, però, non vada raccontando "balle", ed ammetta onestamente che il suo è un partito i cui candidati, almeno in parte, sono senza alcun dubbio  "neofascisti" e/o nostalgici di Mussolini.
***
Come anche si evince da altri suoi cartelli elettorali, ancora più espliciti, come questo:

Laddove è ben chiarito che il nome MUSSOLINI, è "La storia, il futuro, l'Italia!":

Più chiaro di così si muore!!!
::)
***
Per cui tu sei caduto in un manifesto errore di comprensione del mio testo, laddove hai scritto: "Aberrante che si possa impunemente licenziare una persona per le sue idee politiche!", perchè io non ho mai sostenuto una cosa del genere!
Semmai l'ha detto e l'ha fatto Michelle Hunziker, perchè non se la sentiva di lavorare con un "neonazista" con intolleranti idee "razziste" (e la posso anche capire ed apprezzare per questo); ma il mio discorso riguardava precipuamente le persone messe nelle liste elettorali da Giorgia Meloni.
Si tratta di un discorso completamente diverso, perchè riguarda soltanto la "coerenza sostanziale" di certe linee politiche:
- quelle proclamate;
- quelle reali!
***
Quanto alla tua bizzarra e stravagante considerazione per la quale Mino Mancini le sue farneticazioni non le aveva "...espresse a parole ma <<solo>> tatuate...", ti rammento l'antico detto di Caio Tito per il quale "verba volant, scripta manent"!
Soprattutto se tatuate sulla pelle!
Comunque, se la cosa ti può tranquillizzare, a suo tempo Mino Mancini le sue "simpatie" squisitamente "fasciste" le  aveva espresse anche a parole!
***
Quanto al fatto che "la nostra società di alienati prevede libertà di opinioni purché non difformi da quelle "corrette" e "appropriate"", ti contraddici da solo.
Ed infatti, a quanto pare :
- ci sono delle persone che proclamano liberamente ogni giorno opinioni di tutti i generi sui "social network", la maggior parte delle quali totalmente difformi da quelle che tu definisci "corrette" e "appropriate" ;
- ci sono persino dei partiti politici, i quali proclamano apertamente e pubblicamente opinioni  difformi da quelle "corrette" e "appropriate" (i quali, purtroppo, probabilmente vinceranno anche le prossime elezioni politiche).
***
O non è forse vero?
***
Un saluto (non fascista, però)! :)
***
#3454

Cosa hanno in comune Michelle Hunziker e Giorgia Meloni, oltre al fatto di essere entrambe bionde e molto belle?

***
Entrambe hanno il grave difetto di non controllare con la dovuta attenzione quello che gli uomini nascondono sotto i vestiti!
Ed infatti:

1) Michelle Hunziker
Michelle Hunziker ci ha messo due anni ad accorgersi che il suo bodyguard nonchè personal trainer, di nome Federico (il cui cognome non è noto), portava tatuati addosso dei simboli neonazisti e razzisti.

Quando se n'è accorta, lo ha immediatamente licenziato, dichiarando quanto segue:
"Io e la mia famiglia siamo sotto choc. Federico non si era mai mostrato a torso nudo, ma sempre coperto con pantaloni lunghi e camicie. Non sapevo che avesse quei tatuaggi e quando li ho visti, se proprio devo essere sincera, non ci ho fatto nemmeno tanto caso. Ma, stando così le cose non posso e non voglio più lavorare con lui".
Chapeau!

2) Giorgia Meloni
Giorgia Meloni, invece, ha appena candidato nelle liste di Fratelli d'Italia al  Comune di Roma per le prossime elezioni di ottobre, un certo Milo Mancini:

Sicuramente Giorgia Meloni era convinta che si trattasse di un rispettabile rappresentante della destra "non-fascista"; però, se gli avesse dato una sbirciatina "sotto panni", si sarebbe accorta che il soggetto in questione reca tatuato sul braccio sinistro il profilo di Mussolini, e, sul petto, un'aquila fascista che impugna il fascio littorio (se non erro, era lo stemma della RSI).


***
A questo punto, i casi sono due:
a)
O Giorgia Meloni lo cancella subito dalle liste di Fratelli d'Italia, dichiarando, analogamente alla Hunziker:
"Io e il mio partito siamo sotto choc. Mino non si era mai mostrato a torso nudo, ma sempre coperto con pantaloni lunghi e camicie. Non sapevo che avesse quei tatuaggi e quando li ho visti, se proprio devo essere sincera, non ci ho fatto nemmeno tanto caso. Ma, stando così le cose non posso e non voglio più lavorare con lui".
b)
Oppure fa "outing", e, apertamente, dichiara che Fratelli d'Italia è un partito (cripto)fascista, che candida alle elezioni dei politici "apertamente" nostalgici del fascimo storico.
"Tertium non datur!"
***
P.S.
Da non dimenticare che, nel 2016, Giorgia Meloni candidò nelle liste di Fratelli d'Italia al  Comune di Roma, una certa Irina Osipova; la quale si faceva fotografare abbracciata ad un criminale neofascista di nome Palmeri ricercato dall'INTERPOL (anche lui supertatuato), indossando la maglietta di moda della estrema destra romana, con sopra stampato un fucile mitragliatore.

***
DIMMI CON CHI VAI, E TI DIRO' CHI SEI!
***

#3455
Attualità / Le opinioni dei virologi
24 Settembre 2021, 14:30:57 PM
Ciao Inverno. :)
Sono perfettamente d'accordo con te sul fatto che un medico non dovrebbe spingersi a fare affermazioni non ancora ben recepite da unanimi studi scientifici (a meno che non siano loro stessi a precisare che la questione è ancora controversa);  oppure a fare considerazioni di natura politica e giuridica, come sul "green pass".
Anzi, io aggiungerei che, sia pur restando in ambito medico, i "virologi" non dovrebbero spingersi a discutere di questioni che sono di precipua pertinenza degli "epidemiologi", come, invece, ho notato che spesso fanno molti di loro (e viceversa).
Soprattutto, non dovrebbero continuare a ribadire ossessivamente nozioni che dovrebbero essere oramai pacifiche, come il fatto che le FP2 proteggano dall'inalazione del virus più di quelle chirurgiche, e così via; mentre, invece, sono sempre benvenuti da parte loro aggiornamenti e considerazioni sulle nuove varianti del virus in arrivo, sull'ulteriore evoluzione dei vaccini e così via.
E, poichè, purtroppo, la pandemia è ancora in corso, e quasi ogni giorno spunta una novità al riguardo, personalmente trovo perfettamente naturale che vengono invitati a pronunciarsi in merito gli esperti del settore; purchè, però, non cadano nei difetti da te così bene evidenziati, e che anch'io mi associo a deprecare.
"Abusus non tollit usum!"
***
Un saluto! :)
***
#3456
Citazione di: anthonyi il 24 Settembre 2021, 11:33:38 AM
Invece di ringraziare la sindaca raggi, la quale appositamente fa in modo che i rifiuti ricchi di cibo avanzato dei romani non vengano raccolti per permettere alla fauna locale (che non è fatta solo di cinghiali), di crescere e prosperare nutrendosi di essi, i romani si lamentano. Sono proprio incontentabili.
Io non mi lamento mica!
Ed infatti, proprio oggi, ho mangiato un ottimo arrosto di cinghiale; l'ho fatto fuori col mio "fucile a pompa" mentre razzolava nel mio giardino.
Spero proprio che ne vengano molti altri a farmi visita!
P.S.
Ovviamente scherzo, anche perchè il fucile ce l'ho, ma solo per il tiro a segno; detesto la caccia!

#3457
Innanzitutto, occorre dire che i cinghiali non hanno nessuna colpa, ma, anzi, sono estremamente rispettosi delle regole della disciplina stradale; ed infatti attraversano sempre sulle strisce pedonali, come qui, in via Trionfale:
https://cdn-thumbs.imagevenue.com/85/52/21/ME13VL7C_t.jpg
***
Come, d'altronde, fanno anche le galline all'EUR.
https://cdn-thumbs.imagevenue.com/b7/9d/93/ME13VL7J_t.jpg
***
Semmai, ad essere poco rispettosi delle regole della disciplina stradale sono soprattutto i "polli sapiens"; come in questa foto, dove solo 2 su 6 attraversano sulle strisce pedonali.
https://cdn-thumbs.imagevenue.com/c1/e4/11/ME13VL7K_t.jpg
***
Quanto alle responsabilità di chi lascia circolare in città la "fauna selvatica", occorre rilevare quanto segue:

1) REGIONE LAZIO
Ai sensi e per gli effetti dell'art. 19 della legge  n.157 dell'11 febbraio 1992, è la Regione a dover provvedere  al controllo della fauna selvatica:
- sia nelle zone di caccia;
- sia nelle zone non riservate alla caccia.
Ai fini di tale controllo, la Regione può avvalersi:
- delle "guardie venatorie" dipendenti dalle Provincie;
- delle "guardie forestali", che dipendono  gerarchicamente dal Comandante generale dell'Arma dei Carabinieri e funzionalmente dal Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali per le materie riguardanti la sicurezza e tutela agroalimentare e forestale;
- delle "guardie comunali", se munite di licenza per l'esercizio venatorio.
***
Pertanto, la presenza incontrollata dei cinghiali a Roma è senz'altro diretta conseguenza della mancata previsione e attuazione, da parte della Regione Lazio, di efficaci piani di gestione della fauna selvatica laziale.
Peraltro, la Regione Lazio risulta inadempiente anche con riguardo al Protocollo d'Intesa sottoscritto con la Città Metropolitana di Roma e con Roma Capitale, che prevede che sia appunto la stessa Regione a dover predisporre piani di gestione nelle aree ricadenti nel territorio di Roma Capitale e a dover individuare strutture regionali in grado di ricevere gli animali vivi, catturati nell'ambito delle attività di controllo.

2) COMUNE DI ROMA
La citata legge n.157 dell'11 febbraio 1992, contenente norme per la protezione "della" e "dalla" fauna selvatica non mi pare che faccia alcun cenno a specifici obblighi gravanti sui comuni.
Secondo le norme vigenti, infatti, i Comuni devono soltanto mantenere in esercizio un servizio pubblico di cattura dei "cani vaganti" (cioè randagi).
Tale servizio può essere svolto :
- direttamente;
- in convenzione a cooperative sociali di tipo B;
- in convenzione a ditte specializzate;
- in affidamento ad associazioni animaliste.
***
Secondo me, però, è escluso che tale servizio possa essere analogicamente esteso anche alla cattura o all'abbattimento di "animali selvatici" (dai cinghiali, ai lupi e agli orsi); ed infatti, almeno a quanto mi sembra di aver capito, il Comune può intervenire soltanto su richiesta della Regione, mettendo a sua disposizione delle "guardie comunali", se munite di licenza per l'esercizio venatorio (cioè licenza di caccia), ovviamente, ammesso che ce ne siano a disposizione e che siano appositamente addestrate alla bisogna.
***
Ed infatti la cattura o l'abbattimento di animali selvatici, può e deve essere effettuato soltanto da personale specializzato; il quale si trova in servizio nei parchi naturali, e non certo nei centri urbani.
***
Peraltro, mi risulta che più volte i metropolitani abbiano fischiato ai cinghiali per far loro contravvenzione; ma quelli se la sono svignata a zampe levate, e, purtroppo, essendo privi di targa, il Comune non ha più potuto rintracciarli.
:D :D :D
Hanno anche provato a prenderli "al lazo", ma con scarsi risultati!
:D :D :D

CONCLUSIONE
Secondo me, quindi, le maggiori responsabilità ricadono sulla Regione, il che, però, non significa affatto:
- che gli amministratori comunali non debbano preoccuparsi di contenere la presenza degli animali selvatici sulle strade e sul territorio cittadino al fine di salvaguardare la sicurezza dei cittadini, eventualmente avvisando in modo tempestivo gli organi competenti ad intervenire materialmente;
- che gli amministratori comunali non debbano preoccuparsi di contenere la presenza di rifiuti nell'area urbana, i quali, specie a Roma, costituiscono certamente un fattore che ha favorito l'afflusso di animali selvatici di tutti i tipi (soprattutto uccelli) alla ricerca di risorse alimentari.
***
"Cuique suum!"
***
#3458
Attualità / Le opinioni dei virologi
24 Settembre 2021, 05:58:54 AM
Ritengo semplicemente assurdo;
- imbavagliare i pochi che ne capiscono qualcosa dell'argomento di cui si sta parlando;
- consentire di parlare a ruota libera, sparando corbellerie di tutti i generi, ai molti che dell'argomento di cui si sta parlando non ne capiscono una sega.
In questo modo non si fa altro che ulteriormente implementare la già disastrosa ignoranza del pubblico.
:'(
***
Secondo me, invece, quando si parla di argomenti tecnici (di qualsiasi genere essi siano), dovrebbe "sempre" essere presente "almeno" un esperto della materia; e, qualora si tratti di una questione tecnicamente controversa, due esperti di parere opposto.
Parlo in generale, in tutti i casi nei quali si parli di una materia di carattere particolarmente "tecnico", e non solo nel caso dei "virologi"; nonchè degli "infettivologi", degli "igienisti" degli "epidemiologi" ecc., che la maggior parte degli "ignorantioti" assimilano tutti "tout court" ai "virologi", mentre invece si tratta di soggetti con competenze diverse!
Parlo, ovviamente, anche di materie non "mediche", bensì "giuridiche", "psicologiche", "militari" ecc.ecc.
***
Ad esempio, quando si tratta di discutere se sia costituzionalmente lecito sancire per legge l'obbligo di un vaccino, dovrebbero essere presenti quantomeno due "giuristi" di differenti opinioni (i quali, però, dovrebbero essere vivamente pregati di parlare in modo comprensibile a tutti); ovviamente, alla discussione, dovrebbero poter partecipare anche coloro che di diritto non ne capiscono una mazza, perchè siamo in un Paese libero e tutti sono quindi liberi di manifestare pubblicamente la loro "nescienza".
***
In questo modo:
- se chi ascolta è una persona dotata di un minimo di cultura generale, di assennatezza, e, soprattutto, di "discernimento", potrà dare il giusto "peso" alle parole del giurista rispetto a quelle del bibitaro, o, magari, anche del professore di filosofia (che, come Cacciari, di diritto non ne capisce una sega);
- se, invece, chi ascolta è una persona priva di cultura generale, di assennatezza, e, soprattutto, di "discernimento", probabilmente darà lo stesso "peso" sia alle parole del giurista,  sia a quelle del bibitaro e del professore di filosofia.
***
I primi soggetti potranno fruire molto più proficuamente di quanto ascoltano dibattere, mentre i secondi soggetti molto meno ; però non subiranno alcun danno, in quanto, nella peggiore delle ipotesi, resteranno "ignorantioti" come lo erano prima.
Per cui, complessivamente parlando, quando si tratta di argomenti tecnici (di qualsiasi genere essi siano), secondo me, la presenza di "almeno" un esperto della materia potrebbe comunque risultare un elemento molto utile nella discussione!
;)
***
P.S.
Quanto alla fatto che, adesso, in TV, ci siano soprattutto "medici", mi stupisco dello stupore di certi imbecilli; ed infatti, visto che c'è una "pandemia" in corso, a me la cosa sembra perfettamente naturale.
Come mi sembrerebbe perfettamente naturale che, se ci fosse in corso una "guerra", probabilmente in TV, ci sarebbero  soprattutto "generali".
Trovo strano che si trovi la cosa strana!
::)
#3459
Tematiche Filosofiche / Il tempo "percepito"
24 Settembre 2021, 04:56:34 AM
Citazione di: iano il 23 Settembre 2021, 23:20:40 PM
Citazione di: Eutidemo il 23 Settembre 2021, 06:06:16 AM
Ciao Iano. :)
A dire il vero, io, con riguardo alla questione del tempo, io non ho mai parlato dello "zero", il quale, "matematicamente", è senz'altro un "numero" (quasi) come gli altri; non ho mai messo in dubbio una cosa del genere.
Vedi, al riguardo, il mio topic <<Lo "zero matematico", lo "zero fisico", lo "zero metafisico" e l'"Uno">>.
https://www.riflessioni.it/logos/tematiche-filosofiche-5/lo-'zero-matematico'-lo-'zero-fisico'-lo-'zero-metafisico'-e-l''uno'/msg51930/#msg51930
***
Per quanto, però, riguarda il "tempo percepito", "zero secondi" è un tempo assolutamente "non percepibile"; e, quindi, ai fini del presente topic denominato <<il tempo "percepito">>, è esattamente "tamquam non esset"!
***
Per questo dicevo che cercare di "cogliere l'attimo fuggente", in realtà, è come cercare di "abbracciare un fantasma"!
***
Un saluto! :)
***
È quel quasi che mi preoccupa, infatti.😅
Lo spunto che ci dai è comunque non banale e molto stimolante.
Non si può non considerare infatti che l'essere è dato nel presente, e che se questo non esiste allora l'essere non è. Non vi è alcun oggetto.
Si può ancora notare che proprietà attribuite agli oggetti, come ad esempio una velocità, non sarebbero proprie dell'oggetto, come cosa esistente nel presente.
Infatti a rigore , per la fisica, esiste solo ciò che si misura, e ciò che si misura è una velocità media, non riferita quindi ad un oggetto propriamente detto, come esistente nel presemte, ma dentro ad un intervallo temporale non nullo, e quindi non esistente nel presente , e quindi come non esistente.
Per poter attribuire all'oggetto una velocità istantanea occorre eseguire un calcolo infinitesimale, come processo al limite, riferito quindi ad un oggetto che però esiste in un tempo che non è limitato al presente.
Se possiamo, seppure indirettamente, attribuire una velocità istantanea, ad un oggetto, ciò prova che l'oggetto esiste, perché ne abbiamo prova indiretta, pur non avendone percezione istantanea.
Ciò dimostra che la nostra percezione, che sia quella sensibile o quella scientifica, prevede stratificazioni alla cui superficie sta ciò che appare.
Se occorreva una prova che il nostro rapporto con la realtà è indiretto ne abbiamo appena adesso illustrata una.
Percezione sensibile o scienza non fa' sostanziale differenza.
Sono modi diversi di fare  la stessa cosa per tramiti stratificati.
In conclusione, o non esitono gli oggetti come li definiamo, come esistenti nel presente, o, se esistono, non hanno una velocità, e magari chissà' quanti altri attributi che gli riconosciamo chiudendo tre occhi.
Quando definiamo un oggetto lo facciamo con precisione e rigore, ma quando il gioco fuori dalle definizioni si fa' reale gli oggetti mostrano insospettabile flessibilità, fino a perdere la loro fisionomia.
Eppure è come se avessero un loro "io" che c'è lì fa' individuare , come quando incontriamo un amico dopo tanti anni, trasformato, eppure è proprio lui, senza dubbio.
Il tuo è un ragionamento molto appropriato; e, almeno secondo me, pienamente condivisibile.
In particolare mi è piaciuta la tua formulazione "Ci sono modi diversi di fare  la stessa cosa per tramiti stratificati."
;)
#3460

Chi conosce questo dipinto di un nostro famoso pittore rinascimentale, ovviamente già sa il nome della donna in esso raffigurata; altrimenti può indovinarlo guardando con la massima attenzione tutti i dettagli del quadro in questione.


#3461
Tematiche Filosofiche / Il tempo "percepito"
23 Settembre 2021, 06:06:16 AM
Ciao Iano. :)
A dire il vero, io, con riguardo alla questione del tempo, io non ho mai parlato dello "zero", il quale, "matematicamente", è senz'altro un "numero" (quasi) come gli altri; non ho mai messo in dubbio una cosa del genere.
Vedi, al riguardo, il mio topic <<Lo "zero matematico", lo "zero fisico", lo "zero metafisico" e l'"Uno">>.
https://www.riflessioni.it/logos/tematiche-filosofiche-5/lo-'zero-matematico'-lo-'zero-fisico'-lo-'zero-metafisico'-e-l''uno'/msg51930/#msg51930
***
Per quanto, però, riguarda il "tempo percepito", "zero secondi" è un tempo assolutamente "non percepibile"; e, quindi, ai fini del presente topic denominato <<il tempo "percepito">>, è esattamente "tamquam non esset"!
***
Per questo dicevo che cercare di "cogliere l'attimo fuggente", in realtà, è come cercare di "abbracciare un fantasma"!
***
Un saluto! :)
***
#3462
Tematiche Filosofiche / Il tempo "percepito"
22 Settembre 2021, 06:10:17 AM
Ciao Iano. :)
Come io stesso avevo scritto, la mia problematica è molto simile a quella "zenoniana"; però il mio approccio è alquanto diverso.
***
Ed infatti, come tu hai correttamente compreso, secondo il mio esempio abbiamo un "segmento temporale" composto da due secondi diviso in due, dove il primo è il passato e il secondo è il futuro; però a me non interessa affatto stabilire quale sia il "punto" che divide in due il "segmento temporale"!
Quello che io intendevo rimarcare, invece, è che, se ciascuno dei due secondi (uno passato e uno futuro) durano ciascuno un un tempo limitato ed esattamente "misurabile", a noi non avanza più alcun tempo "misurabile" da metterci in mezzo per separarli; altrimenti non sarebbero più "due secondi", bensi "due secondi più qualcosa", il che va contro la nostra premessa.
***
In altre parole, secondo me, non c'è nessuno "iato" tra passato e futuro, in quanto il primo fluisce nel secondo senza la benchè minima "soluzione di continuità" (ammesso che scorra realmente, e non si tratti di una mera illusione); per cui l'"istante presente" che li separa, secondo me è solo una illusoria convenzione della nostra mente e del nostro linguaggio.
Il "presente", cioè, almeno tecnicamente, "non esiste"!
***
Quello che noi classifichiamo come  "presente", in realtà, è solo un "mix" mentale tra il "passato recente" e il "futuro prossimo"; che noi "fondiamo" concettualmente insieme per dare un senso al nostro discorso e alle nostre azioni.
Però, tecnicamente, neanche il "passato recente" e il "futuro prossimo" esistono, in quanto:
- il primo, per quanto recente, "non c'è più" (quindi, al netto dell'avverbio, in realtà "non c'è");
- il secondo, per quanto prossimo, "non c'è ancora" (quindi, al netto dell'avverbio, in realtà "non c'è").
***
Per cui, non esistendo nè il passato, nè il presente nè il futuro, tutto, per me, si potrebbe ridurre ad una illusione soggettiva per dare un senso alla "successione fenomenica degli eventi", la quale può essere vista:
- sia come un "liquido" fiume che scorre realmente in avanti;
- sia come un fiume "ghiacciato", sopra il quale la nostra "coscienza percettiva" scivola in avanti, dandoci l'illusione del "movimento" e del "tempo".
***
Tutto dipende dalla nostra scelta tra Eraclito e Parmenide!
***
Un saluto! :)
***
#3463
Tematiche Filosofiche / Re:Il tempo "percepito"
21 Settembre 2021, 13:18:41 PM
Citazione di: viator il 21 Settembre 2021, 13:13:17 PM
Salve Eutidemo. Il tempo altro non è che il fluire degli eventi, cioè dell' ESSERE, inteso come concatenazione indistinguibile delle cause e dei loro effetti.



L'uomo può percepire tempo (e spazio) solo in via relativa (ovviamente soggettiva).


Il tempo si misura come numero di eventi che si verificano all'interno di un certo spazio. Quindi come "densità" degli eventi, dei fenomeni, delle "cause/effetti".


Il riferimento relativo degli eventi, quindi della "densità" del tempo e della VELOCITA' con la quale esso "scorre" è semplicemente il nostro metabolismo organico, biologico. Quella è la quantità di vita che ci tocca, e la velocità con la quale essa transita dipende dal metabolismo dell'osservatore, combinato ed interagente con la minore o maggiore quantità di effetti a noi esterni......che i nostri sensi riusciranno (o meno) a percepire.



Per lo spazio vale un ragionamento complementare (che in questo momento non sto ad illustrare), dal momento che la nostra percezione di esso risulta invece correlata alle nostre dimensioni corporee. (Vorrete mica che un batterio ed un elefante percepiscano in modo identico lo spazio che li circonda.........vero ?). Saluti.

Sono d'accordo con te sul fatto che il  tempo altro non è che il fluire degli eventi, cioè dell' ESSERE, inteso come concatenazione indistinguibile delle cause e dei loro effetti.
Però noi non percepiamo in modo "attuale" nè il passato nè il futuro; ce li rappresentiamo solo a livello mentale.
Il presente è il solo che percepiamo in modo "attuale", ma è così sfuggente, che è come cercare di abbracciare un fantasma!
#3464
Tematiche Filosofiche / Re:Il tempo "percepito"
21 Settembre 2021, 13:13:39 PM
Citazione di: bobmax il 21 Settembre 2021, 13:01:58 PM
Constatare che il passato e il futuro non ci sono, non è una mia percezione soggettiva, ma il risultato di un mio ragionamento.

Perché ciò che percepisco soggettivamente... è proprio il passato e il futuro!

Se non ho in mente alcun passato e nessuna aspettativa di futuro, sono io a non esserci. La situazione in cui mi trovo non ha alcun significato.

Solo quando un barlume di passato appare alla mia coscienza, allora inizio a esserci.

Essendoci, osservando questo mio passato e aspettando un futuro, allora, e solo allora, posso incominciare a osservare che in effetti questo passato e questo futuro in realtà non ci sono...
Ma è un'osservazione successiva, non originaria.

Originariamente, quando ancora non compare il passato e il futuro, io sono nulla.
Il fuoco passato e il fuoco futuro non mi bruciano, quindi si tratta solo di una mia idea senza alcun riscontro reale ;)
#3465
Tematiche Filosofiche / Re:Il tempo "percepito"
21 Settembre 2021, 13:09:09 PM
Citazione di: atomista non pentito il 21 Settembre 2021, 12:58:46 PM
La seconda che hai detto .....
Scherzo ovviamente.
A mio parere , poiché tutta la "realta" individuale e' una "rappresentazione dell'esistente in cui siamo nostro malgrado calati" non si dovrebbe definire tale , tuttavia se mi rappresento qualcosa e' perché qualcosa di simile esiste ( l'unicorno , il drago ecc) Pertanto qualcosa di simile al tempo esiste anche se viviamo esclusivamente nel presente . Nel passato non posso ferirmi , nel futuro non posso ferirmi , mi ferisco nel presente. Tra l'altro il "passato" e' ricordo , ma il futuro e' ipotesi e non solo per l'individuo (non e piu' elemento soggettivo ma e' comune)  Del resto dal momento presente in cui non avro' piu' aspettativa di futuro ne' ricordo del passato soggettivamente per me il tempo non sara' piu' del tutto , ma chi avra' l'onere di soddisfare le mie ultime volonta' continuera' ad essere in un presente anche se a me ( forse) estraneo.
Il problema è che l'"istante presente" non è tecnicamente determinabile, anche se a noi "sembra" di percepirlo; in realtà come cerchi di afferrarlo, è già precipitato dal futuro nel passato.
Cercare di afferrare l'istante presente, è come cercare di abbracciare un fantasma! :(