Citazione di: Socrate78 il 18 Ottobre 2018, 13:31:00 PMBeh, lasciamo perdere il generico "stato civile" e andiamo a vedere la nostra costituzione, che è stata scritta col sangue affinchè i contabili potessero vaneggiare oggi. E' un tema interessante perchè qualcuno ci ha pure fatto un (fallimentare) partito intitolato "art.1". Che cosa diceva Calamandrei dell'art.1? Che era intimamente legato ad altri articoli, in particolare il 3 che ne è prerequisito fondamentale. E allora leggiamo:
Il reddito di cittadinanza sembra una misura "civile" (come detto nel post di apertura....) ma a mio avviso uno stato veramente e pienamente democratico e civile dovrebbe assicurare a tutti il posto di lavoro o creare le condizioni affinché ci si avvicini a questo, non dare semplicemente un reddito che sembra essere un "obolo" elargito paternalisticamente dal governo. Siccome è più facile dare il reddito invece del lavoro, ecco che si agisce in questo modo, intanto la persona che veramente è senza lavoro (al di là dei furbi) non matura le competenze e l'esperienza necessarie per lavorare, anche se dovesse emigrare all'estero è svantaggiata rispetto a chi ha già lavorato. Il reddito è quindi un provvedimento palliativo ma soprattutto demagogico, serve per nascondere le gravi storture sociali prime tra tutte la disoccupazione giovanile, che in Italia è a livelli più alti della media europea. Ma mi stupisco che non sappiate vedere al di là della cortina fumogena della demagogia.
"E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese."
Eh già perchè l'eguaglianza finchè rimane nel diritto è un cosidetto "pistolotto". L'eguaglianza deve arrivare alla realtà, attraverso ciò che è stabilito nell'art.3 . Ora, in generale, tra il RDI del PD e il RDC del M5s le differenze di tipo economico saranno quelle che sono, ma dal punto di visto puramente retorico, di come l'M5S ha provato a portare un tema culturale nel paese una differenza la si può notare molto facilmente. Essi hanno dato precedenza alla dignità davanti al lavoro, ovvero hanno interpretato l'articolo 3 come prerequisito dell'1. Penso involontariamente, dubito che il bibitaro sia un cultore di Calamandrei, ma capita di azzercarne una anche per sbaglio.
Il vero punto politico che si dovrebbe stimare del RDC non sono gli 800 euro, ma è la promessa (e certo è solo una promessa) di mettere mano ai centri di collocamento, perchè quelli sono i luoghi fisici dove l'art.3 può trovare compimento, e cioè è dove la repubblica e la democrazia possono compiersi.