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Messaggi - InVerno

#3481
Citazione di: Ipazia il 23 Gennaio 2019, 18:48:05 PMI nazisti portavano nella fibia della cintura la dicitura Got mit uns, diretta erede di un'altro slogan di grande successo teologico: Dio lo vuole. Lo strapotere teocratico ha generato perle come quella da me citata dell'abate che ordinò il massacro di Bezieres. La storia delle religioni è così piena di "compagni che sbagliano" da dubitare che a sbagliare non siano gli altri. I tagliagole di Allah ci credono di andare al martirio in nome del loro dio: Allahu Akbar.

In definitiva direi che l'esistenza della religione prevenga il male è una bufala storica falsificata alla grande. La citazione di Weinberg da me postata non è stata sufficientemente meditata dai presenti: l'idea di un imprimatur divino ha reso la mano degli assassini, e continua a renderla, più salda, non più incerta.

Che l'etica sia un campo minato lo sappiamo. La religione non ha alcuna competenza in più per sminarlo. Talvolta aggrava la situazione.
Dai su, mettiamo da parte l'anticlericalismo da principianti e il gott mit uns, il nazismo (ma non solo, prendo il nemico "facile" per evitare lungaggini) non aveva niente a che fare con l'avere un Dio sopra la testa. Poi il mio è un rilievo prettamente utilitaristico a cui dovrebbero convenire anche gli atei, l'idea di Dio è utile nello stemperare l'hybris umana, è il feromone linguistico che tiene insieme l'alverare, e la morte di Dio fu indicata da chi la vide coi propri occhi (tipo FN) come l'arrivo di una gigantesca tempesta (lui stesso infatti "profetizzò" che ci sarebbe costata milioni di morti). Il fatto che un Dio sia utile non ha nulla a che fare con il fatto che sia vero, è un rilievo di tipo sociologico non spiritualistico, e mi sembra pacifico. Non è pacifico solamente per chi crede che sia una vittoria dell'uomo che non porta con se delle responsabilità enormi. Io invece mi limito ad osservare che se si vuole abbandonare questo strumento sociale,culturale, tradizionale (e altre infinite responsabilità) bisogna prendersi carico del vuoto che esso comporta. Morta una regina se ne deve fare un altra, e l'idea di metterci un fuco, non è stata geniale..E' estramamente capzioso dire che quello fu "il risultato dell'ateismo", tuttavia si deve e si può dire che quello è l'estremo a cui può arrivare un ateismo irresponsabile, che non si cura del vuoto che ha creato, e che anzichè liberarsi della catene divine, le ricrea sotto forma antropocentrica. Altrimenti è solamente un altra religione, un altra teoria della salvezza, che serve solamente a deresponsabilizzare gli individui e non a liberarli, che è una cosa diversa, e comporta responsabilità.
#3482
Citazione di: Sariputra il 23 Gennaio 2019, 10:11:06 AMDirei di no. Caso mai  rende evidente l'incoerenza di molti teisti e la correlazione di questa incoerenza con l'egoismo/Male. Se , per esempio, anche un solo scalatore fosse giunto sulla vetta della più alta montagna, diremmo che è falso che si possa raggiungere la vetta perché una moltitudine di scalatori non sono riusciti a raggiungerla?  Questo semmai dimostrerebbe che esistono pochi buoni scalatori e molti "scarpari"...

Questa specie di 'conta' se è più nocivo l'ateismo o più il teismo la trovo assai superficiale.  Le motivazioni che hanno spinto all'odio e alla violenza nella storia non sono imputabili al credere o al non credere ma quasi sempre (se non nel caso dei fanatismi patologici di ambo le parti...) alle robuste radici nocive mentali che determinano l'agire:  ossia l'avidità, l'avversione e l'illusione, che si servono di una "forma esteriore" per dispiegarsi e soddisfarsi...
Direi che è importante lavorare su queste, in noi stessi. Tutti: teisti, ateisti e agnostici. Perché nessuna fede in se stessa ha la forza di sradicare questi profondi viluppi e grovigli interiori malsani. Un giorno questo pus interiore si è servito della spada , poi della bomba, poi dell'atomica e forse in futuro si servirà probabilmente del 'soma' tecnologico, chissà...ma è sempre il putridume che abbiamo dentro al lavoro... :( 
Sono d'accordo che con le "conte dei morti" non si va da nessuna parte, in ogni caso seppur non mi definisca un credente mi pare pacifico che un uomo, e ancor di più un "potente", sia potenzialmente più pericoloso se pensa di essere libero da qualsiasi Dio e giudizio divino. Gli imperatori romani stessi furono fortemente indeboliti e ridimensionati una volta che il cristianesimo diventò religione ufficiale, cosa che contribuì al crollo di un impero incredibilmente feroce e sanguigno proprio per lo strapotere dell'uomo sotto forma di stato. La ferocia dei "superominidi" attori delle guerre mondiali non possono passare inosservati, e non può passare inosservato che l'unico Dio in cui si può dire credessero erano loro stessi, e con quali risultati. Eppure penso sia stata un inebriatura dovuta ad un eccesso di volontà di potenza, un tragico ritorno a Divinità-Re che non si vedeva dai tempi antichi di Cesare e Ciro,  con l'evidente risultato di un imbarbarimento civile rapidissimo e violento. La lezione penso sia stata chiara a tutti, se Dio non c'è un uomo non può sostituirsi a lui, ma bisogna comportarsi come quando il padrone di casa è uscito (qualcuno dice che "tornerà"). Un ateo\agnostico deve secondo me non dimenticarsi della responsabilità che comporta la libertà da Dio, innanzitutto perchè se vuole forgiare i propri ideali deve tenere conto che parte dalla condizione di non conoscere se stesso, cioè in un campo minato e non all'inizio di una prateria di margherite.
#3483
Ciao Eutidemo. Non lo so, smettiamo di dare le pensioni di invalidità perchè ci sono i finti invalidi? smettiamo di dare gli incentivi alle ristrutturazioni perchè ci sono gli abusi edilizi? Smettiamo di dare "bonus giovani" perchè ci sono i tossici? Uno stato che si arrende alla sua inefficienza, che stato è? Quello che dici è puntuale e interessante, ma è l'idea di fondo che mi pare un po fine a se stessa. Io fin ora non ho ancora visto NESSUNO discutere se sia positivo o meno adottare questo sistema chiaramante scoppiazzato dalla germania, ma di cui i tedeschi stessi sono convinti fino ad un certo punto. Ipotizzando funzioni come nelle intenzioni dei 5s (cosa su cui sono altrettanto scettico quanto te) qualcuno (sopratutto le opposizioni) si è ancora chiesto se è quello che davvero vogliamo per la nostra società? Il messaggio che passa invece è che è una misura buona, semplicemente difficile da attuare, cioè sposta il problema sulla fiducia al governo, anzichè su una valutazione squisitamente politica della misura in se. C'è un modo di fare politica in questo paese, che non sia dividersi tra "speranzosi" e "bastian-contrari"  a fasi alterne, discutere DI politica non SULLA politica? Chissà..
#3484
Citazione di: sgiombo il 22 Gennaio 2019, 08:45:50 AM
Splendido esempio di POLITICAMENTE CORRETTO, E NON DI POPULISMO (casomai l' esatto contrario).

Devo convincere mia moglie (insegnate) a mandarlo a TUTTE le colleghe che può contattare!

Grazie mille, più altre mille (== ventiduemila)!

La lotta d classe comprende come sua importantissima componente le sovrastrutture ideologiche.
Nel frattempo gli "eredi" della lotta di classe (quella che oserei chiamare "vera" e non l'invidia sociale) mettevano su un po di sano egualitarismo nella classe accanto :)
https://www.youtube.com/watch?v=iKcWu0tsiZM
Quanto linkato da Jacopus invece è sul punto, forse le addizioni sono ancora salve (per quanto?) ma la direzione è propria quella. Mi sorprendo solo che Jacopus abbia appena aperto un elogio all'individualismo, quando esso è proprio il motivo per cui ognuno può chiedere il proprio risultato personalizzato alle addizioni!!
#3485
Tematiche Filosofiche / Re:Elogio dell'individualismo
21 Gennaio 2019, 08:19:19 AM
Citazione di: Jacopus il 19 Gennaio 2019, 17:50:36 PMPer questo faccio l'elogio all'individualismo, che ci dice che contro ogni idea totale e collettiva esiste la dignità del singolo, dell'individuo. Nessun uomo grasso può essere sacrificato per delle idee, neppure di morte lenta.
Non è l'individualismo a dircelo, è la comunità fondata su valori individualistici a permetterlo, perchè per strano che appaia un individualista non può essere tale senza che una comunità gli consenta questo ruolo. Perchè senza la comunità l'individualista non è nemmeno un individuo, non ha nemmeno un nome, si confonde con il paesaggio. è solo rumore. E perciò che al di del fatto che in effetti l'individualismo ha funzionato bene come protezione contro i genocidi, mi pare storicamente il momento più sbagliato per questo elogio. Proprio ora che l'individualismo ha toccato la sua vetta, proprio ora che più assomiglia al parassitismo, a individui che rinnegano valori e identitità comuni ma di cui suggono il senso in ogni sua forma ogni giorno.
#3486
Citazione di: 0xdeadbeef il 20 Gennaio 2019, 13:17:49 PM
A Inverno e Sariputra
Mi sembra di rilevare che la classe media, la borghesia, sia scomparsa o perlomeno che vada scomparendo.
Quindi non mi sembrerebbe molto vero che essa non ha nessun reale reclamo di natura economica...
Poi è chiaro che le motivazioni del populismo non sono soltanto economiche, come già dicevo in apertura.
C'è un forte bisogno di identità culturale, di etica comune, di sicurezza cui la sinistra storica, con la
sua visione eccessivamente spostata sull'economicismo, non sa dare risposte.
Ma il reclamo di natura economica c'è eccome, e sarebbe grave miopia non vederlo. Come hanno votato le
periferie degradate? E' forse curioso che partiti (cosiddetti...) "di sinistra" abbiano preso quei pochi
voti cha hanno preso nei centri cittadini dove abitano i più benestanti?
E' forse inspiegabile il perchè C.Calenda stia di fatto proponendo un fronte di tutti i partiti europeisti
e liberali contro la "minaccia" populista?
saluti
La classe media sparisce perchè sono spariti i corpi intermedi che la rappresentavano, ma questo non è un problema della sinistra storica (sempre che non intendi per storica, quella post-89) ma è un problema di valore dell'intermediazione, che nella società postmoderna non ha appunto valore. Il silenzio delle anime che vedo nella società, che poi presa dal panico (perchè il silenzio è assordante e terribile) si lancia su chi urla più forte - a patto che sappia porre termine al silenzio -, è lo stesso che vedo nelle facoltà di "scienze umanistiche" dove il fatto si è consumato già da tanto tempo (derrida,foucalt,etc). Mio dio, ho partecipato ad alcune lezioni pubbliche di critica letteraria, e il professore si chiedeva perchè nessuno avesse domande al di la delle date degli esami, una riga di zombie dove "uno vale uno" senza alcuna voglia di prevalere e di cercare la verità. Di quanti soldi avranno bisogno per essere felici? Milioni di milardi non basteranno.. A che servono i corpi intermedi se ognuno intermedia se stesso? Questo, è il frutto finale e maturo del materialismo, di cui liberisti e socialisti sono solo due mele cadute dallo stesso albero, rotolate poco più in la in direzioni opposte. Il populismo riporta in auge il non-materiale, fregnacce e balle per la maggior parte (anche per colpa di pessimi interpreti) ma la richiesta è chiara:  dalla politica vogliamo speranze, sogni, progetti .. in barba ai trattati, al debito\PIL, e a tutta quella "realtà" che "le elite" pensano possa frenare il nostro irrazionale. Le elite se la ridacchiano, sanno che la realtà li frenerà ancora (insegnerà a votare) ma non si rendono conto che ad ogni sconfitta i "populisti" alzano la posta in gioco, e presto la loro domanda di irrazionale sarà più forte di quei "vincoli" che di materiale non hanno assolutamente nulla, e che scompaiono nel momento che cessano di essere creduti.
#3487
Citazione di: sgiombo il 19 Gennaio 2019, 11:15:32 AMCostanza e mutamento sono aspetti complementari, entrambi sempre presenti, almeno in una qualche minima misura, nella storia umana come nella storia naturale.

L' importante (e quasi sempre assai difficile) é saper discernere, onde comprendere e negli stretti limiti del possibile "dominare" consapevolmente, intenzionalmente i fatti reali.
Il punto è che vi ostinate a vederci motivazioni economiche, e anche se è vero che una discretta fetta degli elettori "populisti" vivono condizioni economiche precarie e di sfuttamento (il cosidetto "popolo degli abissi" come giustamente li chiama Sapelli), soprattutto al populismo più destrorso (che in Italia non esiste, essendo Salvini un semplice nazionalsocialista) partecipa in realtà una vasta fetta di popolazione "borghese" che non ha nessun reale reclamo di natura economica, quanto un bisogno di identità politica e direi anche personale e filosofica, nel mare magnum della confusione postmodernista (di cui "uno vale uno" è la sintesi più pacchiana ma anche efficace). Il populismo è il risultato della quarta grande rivoluzione dell'informazione, a cui la sperequazione sociale aggiunge gravose richieste di riequilibrio, ma non è a mio avviso l'origine prima di un movimento tellurico che sta investendo l'intero globo al di la di condizioni sociali, ma invece la riedizione del vecchio mito della torre di Babele, la reazione uguale e contraria al relativismo, il ritorno scassato alla mal parata della "verità" di cui con tanta audacia - ma anche infantilismo - pensavamo di non aver più bisogno.
#3488
Si potrebbe cominciare a dire cosa non è il populismo .. non è un movimento anticapitalista/antiliberalista , non è un revanscismo fascista/marxista , non è un nuovo modo di intendere il rapporto cittadino/eletto (soprattutto nuovo) , non è una rivisitazione del populismo sudamericano (spiace per Moretti?), non è giacobismo rrivoluzionario e in ogni caso  non è né la resurrezione  delle proprie idee storicamente fallite o i propri mostri che si pensavano curati. Beppe Grillo , genio istrionico la cui capacità di lettura sociale verrà capita solo post mortem , l ha inteso meglio di tutti (o forse il suo deceduto compare) e noi italiani per questo partiamo avvantaggiati nel capirlo. E ha a che fare intrinsecamente con internet ( altro elemento vastamente sottovalutato nonostante i profluvi di analisi non ancora minimamente sufficienti ) e con il post modernismo. L idea che ogni analisi della realtà abbia valore unita alla possibilità tecnica di esprimerla urbi et orbi. Spiace per chi ci vede la rivincita di qualche mostro del passato, ma è quanto di più moderno e futuribile a nostra disposizione.
#3489
Guarda che era una premessa alle mie incombenti generalizzazioni (reiterata poco sotto) non un commento alle tue.. ;)
#3490
Citazione di: Sariputra il 10 Gennaio 2019, 10:20:21 AM
Uno dei grossi problemi dell'Italia è il giro impressionante di "nero". Chiunque di noi ha bisogno e fatto esperienza dell'intervento di un elettricista, di un idraulico o di un falegname sa perfettamente di cosa stiamo parlando. Anche i coltivatori diretti pagano pochissime tasse e si lamentano sempre ( il contadino si lamenta dall'inizio della storia umana probabilmente...molte volte con ragione) mentre acquistano terreni e casali per la discendenza ( questo era più vero fino a 30-40 anni fa nel Nord, ora è più in voga nel Sud che usa manovalanza di disperati  ipersfruttati...). Ci ricordano spesso che ogni bimbo che nasce nel Belpaese ha sul groppone un debito di circa 38.000 eurozzi e però dovrebbero anche dire allora di quanti mattoni del Colosseo è proprietario...Fino agli anni '80 il nostro era uno dei paesi più ricchi al mondo e mediamente un lavoratore era in grado di risparmiare circa il 40% del proprio stipendio.Ora , mediamente, non si arriva al 2%...
Si rischia sempre di fare generalizzazioni patetiche, tuttavia bisogna anche dire che prima di comparare lo stile di vita di oggi con quello "glorioso" degli anni del boom bisorebbe anche tener conto che il povero si percepisce povero in maniera diversa. Durante il boom, avere una lavatrice e una tv era sinonimo di benessere quasi sfrontato, oggi se non hai una cucina completamente robotizzata con il robot che ti pulisce per terra sei un fallito. E sono solo simboli di una generazione parsimoniosa che usciva dalla guerra, non di ragazzi cresciuti a cornflakes e pubblicità (tra cui mi ascrivo). A rischio appunto di scrivere cose profondamente ingiuste verso una fascia di popolazione che davvero soffre oggettivamente situazioni insostenibili e di paraschiavitù e\o disoccupazione degradante, più che i contadini lamentosi io vedo tanti "cittadini" con l'iphone ultimo modello e che imprecano tutte le divinità per la loro sciagurata situazione economica. Perchè ammettere a se stessi che la vita "da pubblicità" è fuori dalle proprie possibilità è una sconfitta personale cosi grave che ti può mandare dritto dritto dallo psichiatra. E nel frattempo che tanti si preoccupano di farci spendere gli ultimi spiccioli da parte ("il capitale fermo") possiamo tranquillamente ammirare il degrado continuo del nostro pianeta che si sforza di farci vivere tra tutti i lussi, ma che evidentemente non ha risorse per dare una "vita dignitosa" (e un robot) a tutti. Chisenefrega dell'economia delle banche, è l'economia del pianeta a dirci che stiamo vivendo grandemente al di sopra delle nostre possibilità. Inventiamoci pure di essere in debito con Paolo Rossi direttore di CreditoBlablabla, il nostro vero creditore ce la farà presto pagare cara e con gli interessi.
#3491
Citazione di: everlost il 08 Gennaio 2019, 00:34:04 AMAvevo letto che le condizioni ambientali estreme rendono le persone più collaborative e socievoli, e viceversa.
Nei climi miti e in ambienti favorevoli dove il cibo abbonda, secondo questa interpretazione gli uomini sarebbero meno altruisti e meno disposti alla condivisione.
La relazione tra uomo e ambiente è fatta penso di tanti strati diversi con diverse letture, per esempio io potrei notare che il culto della "privacy" (che è una forma di antisocialità regolata) è tutto di origine nordica, cosi come le idee riguardanti la responsabilità individuale e la sua "salvezza". Chi vive nelle zone temperate (che sono in assoluto l'ambiente più favorevole alla vita umana) invece vive una socialità spesso più aperta, "finestra contro finestra" , e dove resistono forme di collettivismo e l'idea di benessere è ancora più importante del prodotto dell'individuo. L'origine della socialità organizzata (società) è intorno ai quattro grandi gruppi fluviali, zone di estrema ricchezza biologica, non vicino al circolo polare artico... Questi sono pochi esempi che si possono fare della tesi opposta, proprio perchè come dice oxdeadbeef vedere questo aspetto attraverso un binomio non le fa giustizia.
#3492
Non penso siano le "gravi condizioni dell'ambiente" a rendere strumentale la socialità, anche in condizioni idilliache se si lavora a contatto con la natura e con pochi o pochissimi artifici tecnici, si ci rende conto all'istante di come quattro mani riescano a svolgere molto meglio anche la più semplice delle mansioni, a tal punto che l'idea di fare la stessa mansione da soli è "controintuitiva". Sono più convinto come dice Ipazia che le gravi condizioni a cui la socialità fa fronte siano altre (per esempio la gestazione), ovvero elementi della vita umana in se, più di quanto lo sia l'interazione con un ambiente favorevole o meno. In fondo la socialità organizzata si è sviluppata prima proprio dove le condizioni dell'ambiente erano più favorevoli e allo stesso tempo ha avuto un drastico mutamento negativo quando le condizioni sono gravemente peggiorate (esempio glaciazione).
#3493
Tematiche Culturali e Sociali / Re:L'istinto paterno.
05 Gennaio 2019, 16:05:18 PM
Ho come l'impressione che non riconosci l'istinto paterno perchè cerchi di riconoscerlo in una versione mascolina dell'istinto materno (i cosidetti "padri chioccia" come li chiama anche Ipazia). Queste definizioni sono sfuggevoli e sdrucciolevoli ovviamente, chissà cosa si intende per istinto e per paterno, ma in generale direi che ci sono una serie di comportamenti, molto distanti dai comportamenti materni, che non hanno alcun senso tolta la loro utilità per la prole, anche se essa è assente. Tu chiameresti "istinto paterno" la tendenza alla poligamia degli uomini? Io direi proprio di si per esempio. Ovviamente è un comportamento che non è ammantato di quell'aura di vergineo candore come la maternità, anzi è spesso condannato (come ultimamente tutto ciò che è mascolino), ma direi proprio che ha a che fare con l'istinto (avere 20 volte il testosterone di una donna non è un optional) e con il desiderio di paternità (anche se è "inibito" da contraccettivi vari).  Certo che se si va a cercare l'istinto paterno in una versione "muscolosa" della maternità, allora si cercherà a vuoto..
#3494
Citazione di: Ipazia il 01 Gennaio 2019, 17:57:30 PMBasta cambiare relativisticamente i numeri e considerare più realisticamente che i marchesi del Grillo sono l'1 e non il 10 % degli umani e tutta la prospettiva politica, economica ed etica cambia.
Io non voglio negare i fatti, è ovvio e comprovato che i ricchi si sono arricchiti ancora di più, ma nella maggior parte dei casi questi "ricchi" includono anche me e te, a scapito del 90% della popolazione. La domanda quindi è, perchè tu non fai niente e l'1% dovrebbe mobilitarsi per lanciare soldi dall'aereo? D'altro canto chi decide qual'è la percentuale che identifica solamente i marchesi del grillo? Scommetto che è sempre un punto più bassa di quella dove ricade chi la decide, quindi io che sono nel 7% direi che i marchesi sono nel 6%. Tralaltro giusto guardando i primi 20 vedo tutti innovatori del loro campo etc nessuno che io definirei precisamente come un marchese del grillo, oppure Bill Gates è un marchese del grillo? Simpaticamente, è quello che ti ha dato la possibilità di scrivere qui , oltre a decine di altre che hanno rivoluzionato la civiltà in una maniera cosi drastica da cominciare una nuova era industriale e civile. Queste generalizzazioni che negano il merito degli individui trasformandoli in saltimbanchi arraffoni solamente perchè ricchi, sono un po infantili.. e te lo dice uno che non ha mai avuto rispetto per la ricchezza ne per i ricchi, e che ha sempre creduto che la proprietà debba coincidere il più possibile con il possesso (cioè con ciò che un individuo può "usare"). La diseguaglianza economica inizia innanzitutto da qui, da quel intricata giungla di idee che permettono ad un individuo di avere in proprietà più sedie di quante può "sedere". Inizia con i riti dell'abbondanza, con la deificazione dei migliori, con l'idea del sacrificio e del tributo..e purtroppo non siamo mai riusciti a trovare niente di meglio.
#3495
Citazione di: Sariputra il 30 Dicembre 2018, 18:35:52 PMVoglio di nuovo gioia nel mio cuore...
Penso di capire come ti sei sentita...
Se tutti potessero godere di questa gioia è un desiderio "troppo assolutistico" ?... :(
Ieri , andando a passeggio sulle colline ghiacciate, mi sono imbattuto in una casa, piuttosto vecchia, la quale sul cancello aveva affisso un cartello: "Vietato lamentarsi" - e sotto- "Hai un tetto sopra la testa, del cibo per stasera e qualche spicciolo nel portafogli? Allora fai parte del 25% dell'umanità fortunata. Non lamentarti!"...
Pensare che, tra il rimanente 75% ci potrebbero essere i "migliori" di noi (ops!Scusa Phil, ho usato l'aggettivo migliori... ;D ) ma che mai avranno la possibilità di dimostrarlo, coprendoci occhi ed orecchi perché "tanto è tutto relativo"... e se lo è ben posso godermi i miei spiccioli...è terribile!...E che sia tutto relativo, escludendo ovviamente il proprio portafogli  ;) , purtroppo lo pensano coloro che governano 'sto mondo...

C'è un sito fatto a posta per le tue esigenze! si chiama  - http://www.globalrichlist.com/ - inserisci il tuo reddito e la tua nazionalità e saprai di che fetta di popolazione fai parte. Io essendo un piccolo agricoltore non posso più vantare un reddito "da impiegato", nonostante questo riesco tranquillamente ad essere nel 7% più ricco del mondo, parte di quel 10% che detiene tutta la ricchezza dell'altro 90%! Finalmente spiegato chi sono i turboapolidicapitalmassonici di Fusaro, siamo io e te! Buon anno a tutti i ricconi del forum, caviale e champagne (altro che zampone e lenticchie) e tanti auguri di una felice e lauta diseguaglianza!