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Messaggi - Ipazia

#3496
Quale sia la libertà del servo nel paradiso liberal-liberista questo articolo lo spiega bene. È solo uno degli infiniti esempi, nemmeno dei piu truci, di come la "libertà" di sfruttare abbia come corrispettivo la perdità di libertà,  anche minimamente sindacale, dello schiavo salariato.

Libertà di sfruttare che come una garrota di S.Antonio non risparmia (quasi) nessuno, essendo tutti schiavi del Mercato, divinità antropofaga, cui solo pochi eletti, come per la salvezza evangelica, sono chiamati.

Basterebbe questo per capire che solo l'uguaglianza garantisce la libertà e viceversa. Anche laddove si sono instaurati regimi solidaristici (mica solo il comunismo, anche cristianesimo e islam) è proprio il venir meno dell'uguaglianza e l'affermarsi di gerarchie ad aver annullato la libertà di chi non è stato cooptato.

La solidarietà sociale è possibile solo tra uguali che si rinoscono tali nella dignità sociale e nell'accesso e amministrazione delle risorse comuni, laddove si può realizzare il massimo di libertà individuale possibile, contrattando tra pari, i suoi limiti.
#3497
Il divenire è una costante dell'essere di ogni vivente. Farsene una ragione e farsene carico ha un carattere sacrale onnicomprensivo che Nietzsche chiamò amor fati.

Fato in cui ciascuno gioca la sua libertà marginale valorizzando la propria vita nel contesto naturale e sociale che gli è dato e che trasforma.

Disvelando i misteri e superando gli ostacoli con l'arte ermenautica, ermeneusi sempre in movimento, rattoppando la sua nave di Teseo e restando al contempo sempre Teseo. Nell'opera al bianco che è la sua vita. Scolpendola al meglio che gli  è possibile nello spirito del mandala. Sapendo la sua caducità e la sua fine. Che nulla toglie al suo qui ed ora di bellezza.
#3498
Il medium è il messaggio dice McLuhan. La vita umana è il medium più potente per quanto ci riguarda. E' essa stessa il messaggio. Non penso sia necessario cercare un messaggio dietro il messaggio. Pratica riconosciuta già foriera di disgrazie epocali. Il massimo concesso è tarare la nostra etica/morale su quel messaggio. Attendo curiosa le 4 tarature.
#3499
Citazione di: niko il 24 Maggio 2022, 21:06:57 PMNon c'e' una significazione ulteriore o una separazione da qualcosa della vita.

Quindi se sacro significa: "significazione ulteriore del dato", o "radicale separazione", sacro e vita non vanno d'accordo.

La vita e' un tutto, e non riesce a significare oltre se stessa.

La significazione del sacro è il prodotto di un sacri-ficio. Un sacrificio vero, non rituale o magico, come quelli che ho citato sopra. Il cui destinatario è la vita reale, non il suo fantasma metafisico.

CitazioneA meno di non credere ciecamente a una qualche religione rivelata che ci dica che la vita e'  sacra, in quanto dono di Dio. Ma allora a mancare sarebbero le prove empiriche,  e il fondamento razionale, di tale, secondo me mera, tradizione e credenza.

La prova empirica è il sacri-ficio. Sulla cui fenomenologia etica, non priva di contraddizioni nelle sue infinite varianti, si può discutere a lungo.

CitazioneNoi parliamo da dentro la vita, giudichiamo e separiamo da dentro la vita, e la vita ha il suo sacro, e il suo profano.

Vero

CitazioneParliamo di sacro, applicato alla vita, nel senso di profondo rispetto, per la vita.

Ma quello di cui parliamo, secondo me, o e' solo la parte della vita che ci piace, la felicita' e il suo desiderio, o l'intera vita come mezzo per la parte della vita che ci piace, l'essere disposti a soffrire pur di essere felici, il che e', giustamente "sacro" , e sacrificio-sacro.

Ma c'e' sempre qualcosa che non e' sacro, nel "sacro" della vita.

Indubbiamente ci si sacrifica per qualcosa che merita rispetto e dà gratificazione. Escluderei le funzioni fisiologiche, per quanto anche loro siano parte del "tutto" umano, meritevoli di attenzione di rango non sacrale, bensì razionale.

CitazionePerche' non si puo' avere una posizione definita e ritualizzata intorno a cio' che sempre cambia.
Neanche una di assoluto rispetto.

E la vita' e', cio' che sempre cambia.

Ci sono costanti sacrificali che non cambiano e non necessitano di alcuna ritualizzazione, pur non negandone l'eventuale valore estetico e sentimentale: la procreazione, la cura, il sudore e la morte.
#3500
Citazione di: anthonyi il 24 Maggio 2022, 11:18:38 AMIo sapevo che spartaco era un combattente per la libertà. Se qualcuno avesse voluto imporre l'eguaglianza a tutti, che logicamente avrebbe limitato la libertà di essere diseguali, dubito sarebbe stato dalla sua parte.
Nelle società schiavistiche (inclusa la capitalistica, fondata sul potere economico e le forme di semi o integrale schiavitù connesse), libertà e uguaglianza sono indissolubili nella lotta di liberazione. Lo sapevano anche i giacobini che vi aggiunsero pure la solidarietà sociale, la fratellanza.
#3501
La sacralità della vita umana non è negata, ma affermata dal suo sacrificio nelle situazioni in cui esso è giustificabile in forma estrema.

Che, proprio in quanto tale, deve essere rigorosamente sub judice, e luogo elettivo di confronto nei "gruppi di autocoscienza" evocati e invocati da ricercatore.

Il giudizio ha da essere rigoroso e approfondito per evitare i "falsi positivi" dei capri espiatori, vittime designate, e dissimulata, uccisa dalla retorica ancor più che dal cinismo del boia, carne da cannone, sfruttamento o sperimentazione. Tenendo sempre presente il monito di B.B. sulla beatitudine dei popoli che non hanno bisogno di eroi.

(Non sono scrittrice professionista, e di ciò mi ritengo fortunata in questi tempi infami per gli intellettuali di mestiere. Apprezzo comunque il complimento.)
#3502
Citazione di: ricercatore il 23 Maggio 2022, 21:23:01 PMDa una lettura più laica, "dai a Dio quel che è di Dio e a Cesare quel che è di Cesare" sta a significare un po' il contrario: non mischiare il Potere con il materiale dello Spirito umano.

Questa è l'interpretazione canonica, ma resta aperta la questione di che cosa sia dovuto a Dio e soprattutto a Cesare. La storia reale racconta una storia diversa, di reciproca consacrazione di Trono e Altare, sulla pelle e il sudore di schiavi e catechizzati.

Un più meritorio recupero del senso del sacro dovrebbe premiare chi il sacro realmente lo fa attraverso il sacri-ficio della produzione e riproduzione della vita umana, nelle doglie del parto e con il sudore della cura e del lavoro.

Quanto alle parrocchie laiche, InVerno ha perfettamente ragione. Sono ottime pessime e abbondanti nel mainstr(e)am e social. Ma vocate più allo sballo, consumo, alienazione mentale e ideologica che alla "sacralità" della vita umana, o almeno alla sua valorizzazione.

Restano, come in ogni epoca, le catacombe, i sotterranei, dove le talpe scavano la verità dalle radici stesse di poteri  inumani. Restano le nicchie d'aria, faticosamente preservate dal fetore dominante, con cui ossigenare lo spirito e intravedere almeno l'ombra del sacro.
#3503
Fu colpa degli umani che non seppero replicare Spartaco in un numero sufficiente di copie da estinguere definitivamente la razza dei "vili affaristi ".
#3504
Dubito che jack lo squartatore riterrebbe etico essere squartato. La differenza tra etico e patologico, etico e non etico, è elementare, Watson. Basta verificare la biunivocità di ciò  che viene spacciato semplicisticamente per etica/morale personale. È un metodo sicuro per non confondere con l'etica ogni ghiribizzo personale, inclusa la sociopatia.
#3505
Per sopraffazione, violenza, appropriazione indebita, esclusione, privilegio, classismo...ereditati e accresciti da una generazione all'altra, salvo benefici reset rivoluzionari e assai più frequenti restaurazioni reazionarie. Di qui l'impossibilità o grande difficoltà di una rivoluzione egualitaria in un paese solo o in contesti geopolitici minoritari.
#3506
Se i blocchi di partenza non sono allineati l'ineguaglianza va a braccetto con l'ingiustizia. Questo accade da qualche migliaio di anni. Oggi si sono ulteriormente aggravate l'ineguaglianza generatrice di ingiustizia e l'ingiustizia generatrice di ineguaglianza.
#3507
Citazione di: Alberto Knox il 23 Maggio 2022, 12:39:31 PMdobbiamo ridare nuovo valore al significato del sacro , riportandolo innanzitutto alla sacralità della vita. La vita di ognuno di noi è Sacra o profana?
Certamente. E' l'unica alternativa sensata al sacro come instrumentum regni. Concordo che la cosa più "sacra" di cui disponiamo è la vita: nostra e generata. Da questo punto di vista la sacralità, totalmente immanente e ideologicamente profana, ha il suo sancta sanctorum nell'utero femminile che si offre, per via naturale, al doloroso sacrificio della generazione riproduttiva della vita umana. Seguono il sacri-ficio del lavoro e della cura, che rendono sacri lavoro e cura.
#3508
Il sacro si accompagna all'idolatrico nella costituzione delle peculiari forme di dominio dell'uomo sull'uomo. Trono e altare sono le forme materiali dell'area del sacro, che ne è l'ideologia animante.

Dai a Dio quel che è di Dio e a Cesare quel che è di Cesare. Ma che cos'è di Dio e cos'è di Cesare ? Solo una cosa: potere. Sulle anime e sui corpi. Potere eretto su basi ideologiche e militari. Senza le quali Dio e Cesare tornano nella nullità di cui sono realmente costituiti.
#3509
La correlazione tra emotività e funzioni razionali quali memoria, induzione e deduzione è così forte da condizionare pesantemente la capacità e facilità di apprendimento e il buon flusso del ragionamento. La pedagogia c'è arrivata da un bel po' a questa conoscenza. E la retorica da millenni lo sa. La gratificazione emotiva è un lubrificante eccezionale per l'attività intellettuale.

Mai avuto i neuroni così ben funzionanti come da innamorata.
#3510
In conclusione: etica e morale "pari sono". 

L'interpretazione di viator non ha il suffragio universale e volendo spaccare un capello in quattro la differenza tra le due semantiche è il contrario di quanto sostenuto da (a)viator: etica se voli alto (filosofia morale più o meno condivisa; non è che ce ne siano milioni) e morale se voli basso (pratica quotidiana altrettanto più o meno condivisa, basata sui presupposti etici, più o meno consapevoli, di cui sopra).