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Messaggi - Ipazia

#3511
La definizione trovata in rete attribuita ad Hegel è esattamente quella che sinteticamente ho postato io e penso sia quella più gettonata in ambito accademico. Che non sia solo una questione formale da dizionario lo hanno affermato tutti e la discussione si è sviluppata così, senza ipse dixit da dizionario. Del quale condivido il fatto che nel campo ontologico di esistenza di quella cosa lì siano termini coincidenti.

Se Alberto vuole andare oltre le forche caudine di Paperino pare si debba aprire una nuova discussione sull'importanza dell'etica/morale nel senso della vita e se siano due concetti sovrapponibili o diversi (non perchè lo dice il dizionario, ma perchè hanno funzionalità diverse. Lasciando pure spazio al parere degli specialisti nel corso dei secoli)
#3512
Citazione di: viator il 21 Maggio 2022, 17:31:36 PML'individualità della scelta etica è quella che si manifesta quando una persona sceglie secondo coscienza (cioè le sue convinzioni intime al momento in cui compie quella data scelta) invece che secondo educazione, formazione, costrizione, emulazione.

Si sceglie secondo coscienza per educazione e formazione. Crederai mica alla coscienza infusa come i kantiani  e i teisti ?!

Costrizione ed emulazione c'entrano poco con le scelta etica secondo coscienza. La prima è faccenda da schiavi, la seconda da robot.
#3513
Il fascino della filosofia classica consiste nella sua capacità di porsi domande sul senso della vita e di avere dato un ventaglio di risposte insuperate nel corso dei secoli e sempre riprese nelle fasi rivoluzionarie di maggior fermento storico, ideologico e filosofico.

Aldilà delle contraddizioni sociali in cui essa è maturata, la filosofia classica pone anthropos al centro della sua riflessione e all'apice della sua scala di valori. Pharmakon supremo in un'epoca con una spaventosa capacità  di disumanizzazione come l'attuale.
#3514
La distinzione posta da viator tra etica e morale è ontologica, non formale. Pertanto è necessario entrare nel merito della semantica di entrambe per stabilire se sono la stessa cosa o no.

Il metodo da me scelto è dimostrare la debolezza del concetto di "etica individuale" inteso in totale autonomia dal contesto sociologico. Smontata l'ontologia, si passa al formalismo che trovo decisamente meno interessante e mi sta bene quello di Hegel. Etica come teoresi e morale come pratica: in entrambi i casi tanto individuale che collettiva.
#3515
Il regno incontrastratato della filosofia è l'etica/morale, che di ragni dal buco ne ha cavati tanti e ancora ci fornisce gli unici strumenti efficaci per cavare dal buco quei ragni che il turboprogresso genera a velocità ultraluminale.

Umanesimo, questo sconosciuto.
#3516
Attualità / Re: Guerra in Ucraina II
21 Maggio 2022, 10:08:28 AM
I grandi agglomerati umani sono pieni di contraddizioni. In occidente siamo già ai robot transumanati a guida filantropica e ai labsrat umani coatti.

Difficile dire chi è  Sparta e chi è Atene. Consoliamoci che si piange ovunque e non si ride più.
#3517
La Vernunft kantiana è il tentativo di rifondare su basi metafisiche la (dea) Raison dell'illuminismo francese che troppo sbrigativamente con Laplace aveva affermato che l'ipotesi Dio non era necessaria per spiegare l'universo.

Comprensibile lo sforzo kantiano di riempire la voragine di orientamento e senso spalancatasi con la prima morte di Dio di dimensioni epocali. La morale interiore, l'imperativo categorico, è la risposta kantiana alla giungla etica che il "libera tutti" illuministico aveva determinato.

Una soluzione provvisoria con pretese universalistiche, che non ha retto all'usura del tempo e alla più approfondita conoscenza della psiche e dell'etologia umana, ma che ha avuto il merito di stimolare studi che portarono al suo superamento già con la dialettica hegeliana. A sua volta demetafisicizzata dalla concezione materialistica della realtà che ha ricondotto a causalità contingenti il comportamento e l'assetto valoriale (etica), umani.

Solo alla luce di tali risultanze epistemiche è possibile rifondare l'etica/morale, evitando liturgie metafisiche museali di scarsa efficacia.
#3518
Citazione di: Donalduck il 20 Maggio 2022, 01:51:40 AME perché mai? L'etica (o morale) è un insieme di regole e criteri che definiscono quel che viene considerato un "giusto" comportamento ed è fondato su un sistema di valori e intimamente legato alle concezioni di "bene", "male" e "giustizia".
Il termine "etica", in un'altra accezione, indica anche la branca della filosofia che elabora e studia tali sistemi di regole e valori fondanti, a differenza dell'etologia che semplicemente studia il comportamento per come si manifesta (anche se qualcuno attribuisce - generando confusione - questo compito anche all'etica).

Riferendoci alla prima accezione, dal momento che i sistemi di valori e le concezioni di bene, male e giustizia variano individualmente (non sono mai identiche in individui diversi, e non coincidono mai totalmente con quelle collettive del gruppo di appartenenza, che peraltro non sono mai del tutto univocamente definite) è chiaro che parlare di etica o morale individuale e collettiva ha senso eccome, così come ha senso parlare in generale di pensiero individuale e collettivo (riferito a quello dominante in un certo gruppo di individui).

Possiamo anche affrontare la questione a valle, nel risicato margine di libertà individuale di pensiero e azione, ma ci troviamo sulla superficie di un ammasso di comportamenti e visioni del mondo imprintati dal contesto naturalistico e storico di un consorzio umano che ha già consolidato il suo ethos in nomos, da cui l'etica/morale individuale non può prescindere.

La verifica empirica di ciò è che assassini, ladri, mentitori, violenti,.. non  approvano di essere assassinati, derubati, ingannati, violentati,...

Il rapporto etico tra individuo e società è di tipo dialettico, fondato sulle contraddizioni della vita sociale e sullo sviluppo della conoscenza. Perché una nuova prospettiva etica si affermi è necessaria una significativa condivisione plurale di quei principi tale da rendere il processo molto meno arbitrario di quanto l'individualismo etico pretenderebbe.

È auspicabile una società che conceda il massimo di libertà di pensare ed agire, ma su uno sfondo et(olog)ico consolidato tale da consentire alla libertà di agire senza prevaricazione alcuna. Se il tutto funziona significa che si è raggiunta una sintesi sociale ottimale sulla base di un ethos condiviso.

In conclusione, l'etica individuale occupa solo i margini di un contesto etico collettivamente consolidato il quale, fin dalla notte dei tempi, gravita intorno ai principi dell'etica naturale dei bisogni fondamentali, la cui ottemperanza è necessaria per definire un contesto di civiltà. Il decalogo giudaico-cristiano, al netto dei numi, risponde efficacemente a tale requisito.
#3519
Attualità / Re: Guerra in Ucraina II
20 Maggio 2022, 15:20:03 PM
Citazione di: InVerno il 20 Maggio 2022, 12:04:58 PME' perchè fai largo uso di memoria selettiva, altrimenti ricorderesti per esempio che quasi un milione e mezzo di inglesi marciarono per dimostrare la propria vergogna riguardo la guerra in Iraq, la più grande marcia della pace nella storia inglese: https://www.theguardian.com/uk/2003/feb/15/politics.politicalnews

La mia memoria non selettiva ricorda che nessun inglese o usa ha mai pensato di bruciare il proprio passaporto e chiedere la cittadinanza di paesi meno guerrafondai. Solita ipocrisia dell'impero del Bene, protestatario, ma talmente inconcludente da sposare perfino i neonazisti quando i burattinai lo ordinano.
#3520
Attualità / Re: Guerra in Ucraina II
20 Maggio 2022, 08:46:31 AM
@inverno

È opera dal mainstr(e)am globale. Non mi risulta che nelle infinite guerre dell'impero del Bene, i cittadini dell'impero, Usa in testa, si siano mai vergognati di nulla. La sindrome dei tuoi ospiti è più analoga a quella degli ebrei nell'Europa nazifascista. E non è una bella notizia.
#3521
Il sonno della ragione ha partorito mostri da sempre, fin dai primi sacrifici umani agli dei. Poi divenuti famiglie, patrie, capitale, mercato.

Col sonno della ragione conviviamo fin dalla nascita e non sarà l'illusione di un nucleo salvifico all'interno della psiche umana a salvarci, piuttosto che darci il colpo di grazia finale, quando fin troppi, Kant incluso, hanno confuso un imprinting per Verità.  Con cui, obtorto collo, catechizzare il mondo.

Sul resto, condivido la risposta di Jacopus. Qui e soprattutto il finale del post della discussione su etica&morale, laddove il dio vero, la natura, incombe sovrana. Là bisogna rifondare, com'è sempre avvento disvelandola, il nostrio patrimonio etico/morale.
#3522
Noto la superficialità di non capire la differenza tra legge del più forte e sopravvivenza del più idoneo (Natura sive Deus).

La finezza retorica "tali principi della ragione devono essere universali ma non possono essere necessari", rimane sulla carta di fronte alla pressione naturale e sociale che uniforma il comportamento umano fin dai primi vagiti, lasciando modiche dosi di diversivo etico/morale individuale. Come pure sul livello gnoseologico, estetico e antropologico in generale, altrettanto sottomessi alla Bildung.

Di coscienza umana ne capivano, più di Kant, Ignazio di Loyola e i gesuiti col loro motto: "datemi un fanciullo nei primi x anni di vita e vi mostrerò  l'uomo". Imprinting della ragion pura e pratica.
#3523
Confermo quanto sostenuto da anthonyi. È la "fonte" del comportamento e teoresi etico/morale a non poter essere individuale. Mentre lo possono essere i rigagnoli che da tale origine si dipartono, ma sempre condizionati dalla "forza di gravità" sociale nella loro corsa verso il mare.
#3524
Attualità / Re: Guerra in Ucraina II
20 Maggio 2022, 06:11:00 AM
Ennesima esternazione totalitaria dell'impero del Bene, stavolta ai danni di una giovane violinista, rea confessa di essere russa.

Nella serva Italia, di dolore ostello, che da oltre tre quarti di secolo lecca gli stivali ai cosacchi di Wall Street.
#3525
Purtroppo la mela è bacata fin dall'inizio da un pregiudizio rivelatosi infondato, su basi meramente fideistiche:

"...la legge morale dentro di me..."

Al massimo si può concedere un'attitudine morale convergente verso un rapporto armonizzato con le leggi naturali, mediato dalla conoscenza di esse attraverso una costante ricerca.

Il sapere ha una elevata connotazione etica, ma non è un know-how bello e pronto fin dalla nascita, un marchio trascendente. Semmai un duro ascendere trascendentale, irto di insidie ed errori.

Diciamo che Kant e i kantiani vendono la pelle dell'orso metafisico prima di averlo preso. E questo non rende un grande servizio alla Verità, e odora di disonestà  intellettuale.