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Messaggi - Eutidemo

#3511
Al riguardo, occorre innanzitutto precisare che non si tratta affatto del "manifesto" di "oltre 150 Docenti universitari contro il green pass", così come "bufalato" in giro sui "media-(calzetta)"; ed infatti, nell'elenco, ci sono anche numerosi soggetti che non lo sono affatto.
A parte questo, l'appello in questione, è di uno "spessore" culturale e giuridico, da far "tremare le vene e i polsi" a chiunque abbia un "minimo" di competenza in materia.
In questo topic cercherò di spiegare perchè.

L'ELENCO DEI SOTTOSCRITTORI DELL'APPELLO
Innanzitutto, l'unico elenco che io sono riuscito a rintracciare  su INTERNET, e stato evidentemente riportato in modo erroneo, in quanto vengono numerati 888 nominativi, ma ripetendo più volte sempre e soltanto gli stessi 45 cognomi.
https://nogreenpassdocenti.wordpress.com/s/
***
In ogni caso, nei nominativi in questione, trovo anche dei semplici "dottorandi" e "dottorati", nonchè dei "docenti di chitarra", e, più genericamente, anche di "canto"; materia, questa, che non mi sembra affatto costituisca materia universitaria (ed infatti, nell'elenco appaiono molti membri di "conservatori musicali" provinciali, come quello di Monopoli).
Tra le Università, ne appaiono alcune davvero singolari, come, ad esempio, l'"Université de Bretagne Occidentale" (quella "Orientale", invece, non appare nell'elenco), la "Queen's University of Belfast", l'"Università Enna Kore", ed altre ancora mai sentite nominare; sebbene io non dubiti minimamente che si tratti di Università tutte degne del massimo rispetto.
Quanto alle materie universitarie (e non), alcune mi hanno particolarmente colpito; come, ad esempio, la "Fisiologia Vegetale"; ma non dubito minimamente che si tratti di materie tutte degne del massimo rispetto.
Se qualcuno trovasse l'elenco completo, sarebbe interessante effettuare una statistica più accurata dei firmatari; i quali, secondo me, se solo dalla A alla B sono 45, dalla A alla Z saranno senz'altro molti più di 150 (a occhio, direi circa 500).

CONTENUTO DELL'APPELLO
Al riguardo osservo:
1)
Il punto topico dell'appello, è costituito dal seguente:
<<Tutti noi reputiamo ingiusta e illegittima la discriminazione introdotta ai danni di una minoranza, in quanto in contrasto con i dettami della Costituzione: art. 32: "Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana">>
Al riguardo, si può senz'altro ritenere "ingiusta" una determinata "legge" e le presunte "discriminazioni" da essa derivanti (ci mancherebbe altro); però, se non altro sotto il profilo lessicale, oltre che logico e giuridico, è ovvio che una "legge", e le sue prescrizioni, non possono essere certo definite "illegittime" ("per la contradizion che nol consente!").
Sarebbe come dire che una cosa "visibile", è, nello stesso tempo, "invisibile".
Semmai si può sostenere che una legge è "incostituzionale" (ovvero "costituzionalmente illegittima"), come, in effetti, intendeva evidentemente dire il redattore dell'appello.

2)
Al riguardo, però, si fa comunque confusione tra:
- il concetto di "obbligo" vaccinale generalizzato, che per ora non esiste;
- il concetto di "onere" del "green pass", che serve soltanto per accedere in determinate aree o per fruire di determinati servizi.
Si tratta di due cose diverse!

3)
Dire, cioè, che il "green pass", estende, di fatto, l'obbligo di vaccinazione "in forma surrettizia" per accedere anche ai diritti fondamentali allo studio e al lavoro, senza che vi sia la piena assunzione di responsabilità da parte del decisore politico, secondo me, costituisce una affermazione parzialmente vera, ma profondamente "stupida"; e, in un certo senso, anche "tafazzista".
Ed infatti, in questo modo, è come se il redattore avesse scritto:
<<Poichè il "green pass", estende, di fatto, l'obbligo di vaccinazione "in forma surrettizia" per accedere ai diritti fondamentali allo studio, io preferisco rinunciare alla facoltà di rifiutare il vaccino (per quanti inconvenienti tale rinuncia mi possa comportare), e preferisco  essere obbligato a vaccinarmi in ogni caso, senza avere più la benchè minima facoltà di scelta!>>
Fantastica "autorete"!
:D

4)
Tra l'altro, sostenere che il "green pass": <<...viola quei diritti di studio e formazione che sono garantiti dalla Costituzione e rappresenta un pericoloso precedente>>, è assolutamente "falso".
Ed infatti l'"onere" del "green pass" non è affatto necessario per «sostenere gli esami e seguire le lezioni», come erroneamente dice l'appello, ma solo per tali attività "in presenza"; ed infatti, come è ovvio, il "green pass" non è affatto obbligatorio per seguire le lezioni a distanza o per sostenere gli esami da remoto.
Per cui la mancanza di "green pass" non preclude affatto il "diritto allo studio", e, cioè di «sostenere gli esami e seguire le lezioni»; ne modula soltanto la fruizione in modo diverso.

5)
Quanto alla eventuale "piena assunzione di responsabilità da parte del decisore politico", nel trasformare un "onere" in un "obbligo", non c'è alcun dubbio che il legislatore, ai sensi e per gli effetti dell'art.32 della Costituzione, potrebbe senz'altro sancire un "obbligo" di vaccinazione generalizzato, oppure per singole categorie (ad esempio, professori e studenti universitari), sostituendolo all'attuale semplice onere "onere".
Vai a capire perchè mai i firmatari del "manifesto" preferiscano il primo (obbligo) al secondo (onere); cioè, almeno secondo il loro distorto punto di vista, il "male maggiore" al "male minore"!
BOH...contenti loro!

6)
O forse pensano che l'obbligo vaccinale non potrebbe mai essere imposto per legge?
Non è affatto così!
Ed invero, più volte la Corte Costituzionale ha sancito che lo Stato, ai sensi dell'art.32 della Costituzione, può senz'altro sancire un "obbligo" di vaccinazione generalizzato, oppure per singole categorie, così argomentando : "La profilassi per la prevenzione della diffusione delle malattie infettive richiede necessariamente l'adozione di misure omogenee su tutto il territorio nazionale. Secondo i documenti delle istituzioni sanitarie nazionali e internazionali, l'obiettivo da perseguire in questi ambiti è la cosiddetta "immunità di gregge", la quale richiede una copertura vaccinale a tappeto in una determinata comunità, al fine di eliminare la malattia e di proteggere coloro che, per specifiche condizioni di salute, non possono sottoporsi al trattamento preventivo." (Sentenza N. 5 dell'anno e numerose altre).
La Sentenza   n. 307 del 1990, peraltro, ha chiarito (a beneficio degli "imbecilli egoisti"), che una legge che impone un trattamento vaccinale obbligatorio:
- non solo è compatibile con l'art. 32 della Costituzione in quanto il trattamento è diretto a preservare lo stato di salute di chi vi è assoggettato;
- ma anche perchè è diretto a preservare lo stato di "salute degli altri".

7)
Per cui, secondo la più elementare logica:
- se è costituzionalmente lecito imporre un "obbligo diretto" di vaccinazione generalizzato, oppure per singole categorie (cosa assolutamente "indubbia");
- ne deriva che è anche costituzionalmente lecito imporre un "obbligo indiretto" di vaccinazione generalizzato, oppure per singole categorie, per il tramite del mezzo "surrettizio" del "green pass".
Sempre a voler considerare il "green pass" solo sotto tale aspetto; il che è comunque molto discutibile.

8 )
Ed infatti, può ottenere la certificazione verde anche chi:
- è risultato negativo a un tampone molecolare o rapido nelle 48 ore precedenti;
- è guarito dal Covid nei sei mesi precedenti.

9)
Quanto al fatto che l'art.32 della Costituzione sancisce, giustamente, che "la legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana", richiamare tale disposizione con riferimento al "green pass" (o anche all'obbligo vaccinale), dimostra inequivocabilmente che chi ha materialmente redatto il manifesto (e chi l'ha sottoscritto) non solo è completamente digiuno di diritto, ma è anche privo del più elementare "senso delle proporzioni".
Ed infatti, storicamente, almeno a quanto mi risulta, nessun giudice è mai stato così "imbecille" da sollevare una "eccezione di non manifesta incostituzionalità" di qualcuno degli innumerevoli vaccini praticati negli ultimi cento anni, in quanto "lesivi dei limiti imposti dal rispetto della persona umana".

10)
Quanto alla presunta "ingiusta e illegittima discriminazione" tra chi ha il "green pass" e chi non ce l'ha, secondo me, ribaltando il ragionamento dei "professori", ci sarebbe davvero una "discriminazione" nel caso in cui si concedessero le stesse identiche facoltà, a chi si è vaccinato ed ha quindi ottenuto il "green pass", e chi, invece, non si è vaccinato ed non ha quindi ottenuto il "green pass".
Ed infatti, in base all'art.3 della nostra Costituzione:
- non solo è incostituzionale trattare casi uguali in modo diverso;
- ma è anche incostituzionale trattare casi diversi in modo uguale.
Ed infatti sarebbe incostituzionale, ad esempio, consentire di esercitare la professione di avvocato, sia ha chi ha l'abilitazione, sia a chi non ce l'ha.
Fuor di metafora:
a)
Correndo il "terribile rischio" di vedermi spuntare tra dieci anni una coda di somaro o le ali da pipistrello (come sostengono alcuni novax), io mi sono vaccinato facendo le apposite file e trafile; e, quindi, mi sono guadagnato il diritto di esercitare le facoltà concesse "green pass".
b)
Tizio, invece, per ora lecitamente, non ha voluto correre tale  "terribile rischio"; e, quindi non sarebbe nè equo nè giusto che lui volesse avere nel contempo "la botte piena e la moglie ubriaca", pretendendo di poter esercitare le stesse facoltà che il "green pass" concede a me.
Questo sì che sarebbe "discriminatorio"!
Come dicevano i romani antichi: "Ubi commoda ibi incommoda!"

11)
Circa quanto stabilito dal Regolamento UE 953/2021, richiamato nel "Manifesto", il quale chiarisce che "è necessario evitare la discriminazione diretta o indiretta di persone che non sono state vaccinate", faccio notare agli esimi professori (o sedicenti tali), che la Commissione UE non si è mai neanche lontanamente sognata di fare all'Italia un appunto sul "green pass".
Il quale, peraltro, con diverse modalità, esiste in quasi tutti gli altri Paese Europei, senza che la Commissione UE abbia mai avuto nulla da eccepire al riguardo!
A parte questo:
a)
Il sopracitato passo richiamato nel "Manifesto", non proviene affatto da un "articolo" del regolamento europeo, bensì soltanto da un mero "considerando" (il numero 36) che non ha minimamente effetti giuridici vincolanti; per chi non lo sapesse -come, appunto, il redattore del "manifesto"- con la locuzione "considerando" si intende ciascuna delle premesse che precedono la parte dispositiva di una legge, e che, quindi, di per sè, non hanno alcun valore dispositivo.
b)
Inoltre, il regolamento si occupa di libertà di circolazione dei cittadini europei: per cui, un'eventuale non discriminazione dei non vaccinati andrebbe considerata limitatamente a questo ambito, e non certo per quanto concerne l'accesso alle Università dei singoli Stati.
c)
Peraltro, anche nell'ambito della "libertà di circolazione", la "non discriminazione" a cui accenna il "considerando" n. 36,  riguarda il  "green pass europeo", e non quelli "nazionali".
d)
Ed infatti, in presenza di motivi di salute pubblica, secondo il regolamento europeo gli Stati membri dell'Ue possono comunque imporre con norme nazionali ulteriori e più stringenti restrizioni alla libertà di circolazione, anche per chi fosse dotato di "green pass europeo"
***
Ci sarebbero anche altre numerose corbellerie contenute nel manifesto in questione, ma se le enumerassi tutte, questo post non finirebbe più!

***
Non accetterò nessuna replica non attinente in modo specifico e circostanziato agli 11 passi elencati, ovvero che, seppure ad essa attinenti, risultino comunque O.T.
***
Grazie! :)
***
#3512
Scienza e Tecnologia / Cultura Vs Biologia
13 Settembre 2021, 05:03:00 AM
Citazione di: iano il 12 Settembre 2021, 15:59:05 PM
@Eutidemo.
I meccanismi con cui si modifica il codice genetico sono ben lunghi e non possono configurarsi quindi certamente come una risposta immediata i mutamenti ambientali. Per quello esiste la cultura, ma tutto sommato bisogna riconoscere alla cultura , pur nel suo mutare , più agevole a prima vista, parimenti una inerzia che ci sorprende. Resiste tendenzialmente al  cambiamento anche quando tutto sembra remarle ormai contro fino a presentarsi ai nostri occhi del tutto obsoleta ed anacronistica. Quindi si può dire che i due fattori evolutivi presentano comunque un nocciolo duro in comune.
La differenza di fondo è che mentre i tempi evolutivi "naturali" ( diciamo così per intenderci) restano sostanzialmente immutati, quelli culturali mutano .
La scienza stessa , "nel suo piccolo" , procede coi piedi di piombo, così che quando qualcosa diventa di pubblico dominio, apparendo ai più come novità assoluta, è in effetti questione già' digerita e ridigerita dagli addetti ai lavori, per cui attribuire una paternità alle nuove idee diventa questione da bar sport.
Si può dire certamente con orgoglio "io c'ero alle qualificazioni" , come fai tu, e prendere atto che adesso, a distanza siamo arrivati anche noi a farti compagnia e gustarci la finale..😊
Indubbiamente anche la "cultura" non muta da un giorno all'altro, e mai tutta insieme; lo fa "a spezzoni" (divorzio, aborto, gay, eutanasia ecc.).
Però la "cultura"  cambia in modo estremamente più rapido della "natura" (circa cento o duecento volte più rapidamente); influendo sul codice genetico, come nel caso del latte, in casi estremamente rari (circa uno su cento).
L'evoluzione culturale, peraltro, avviene più o meno rapidamente a seconda dei tempi storici; e, spesso, "a sighiozzo".
Non mancano neanche rigurgiti di vecchie culture, che sembravano ormai superate dalla storia, ma che, ogni tanto, rigurgitano fuori; come la melma dalle fogne intasate!
:)
#3513
Scienza e Tecnologia / Cultura Vs Biologia
12 Settembre 2021, 13:47:18 PM
Ciao Jacopus. :)
Pensa un po' che, nel 1974, nella mia tesi di laurea intitolata "SUL FONDAMENTO BIOLOGICO DEL DIRITTO NATURALE", io anticipavo, sostanzialmente, proprio le tesi di Thimoty Waring e Zachary Wood.
https://cdn-thumbs.imagevenue.com/9a/1b/1d/ME13TZ7H_t.jpg
***
Dovrei denunciare i due autori per plagio!
;D
***
Scherzi a parte, e a prescindere che, per ora, ho letto soltanto "abstract" e poco più del loro interessantissimo studio (che mi riservo di meglio approfondire), ho notato che tra la mia tesi e la loro ci sono davvero "notevolissimi" punti di contatto e di convergenza; sebbene, a dire il vero, le nostre tesi non collimino affatto in tutto e per tutto (altrimenti la coincidenza sarebbe davvero "troppo" sorprendente).
***
Ed infatti, anche io sostenevo che, almeno per alcuni aspetti, "la cultura sta guidando l'evoluzione umana" (o, quantomeno, in alcuni casi l'ha effettivamente guidata in passato); e, a tale riguardo, come loro, facevo l'esempio del "latte" (sebbene, all'epoca, la questione fosse ancora molto controversa) .
Ed infatti, prima della rivoluzione neolitica, sembra che il latte di mucca, capra o pecora fosse addirittura "tossico" per la specie umana; ma, da   quando,  8-10mila anni fa, l'uomo cominciò ad allevare bestiame, pian piano le culture che progressivamente riuscirono a sfruttare tale ulteriore preziosa risorsa alimentare, ebbero maggior successo evolutivo delle altre.
Per cui, "selettivamente" vennero favorite; nonostante i "danni collaterali", specie nella fase iniziale.
E in effetti, ancor oggi, l'intolleranza al lattosio vaccino (non certo a quello materno) è  molto diffusa, in quanto sembra che interessi il 50% circa degli italiani; ed infatti, l'incapacità dell'organismo umano di digerire lo zucchero presente nel latte vaccino e nei suoi derivati ed è causata da una presenza insufficiente dell'enzima "lattasi", perchè l'adattamento a tale nuova  caratteristica "filogenetica", innescata dalla "cultura pastorizia", è tutt'ora "in lento divenire".
***
Ed infatti, sebbene "da sempre" "la cultura stia guidando l'evoluzione umana", si tratta di un processo adattativo "estremamente" lento e limitato; costellato sia di successi che di insuccessi.
Chi sostiene che la "cultura" può modificare la "natura" in "quattro e quattr'otto" (cioè nel giro di qualche secolo) si sbaglia di grosso!
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Tuttavia, a parte l'esempio del latte, non sono ben sicuro che la mia tesi (di laurea) e quella Thimoty Waring e Zachary Wood corrispondano fino in fondo; dovrei leggere con attenzione tutto il loro articolo.
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Secondo me, infatti, non solo non c'è contrapposizione tra "natura" e "cultura", ma, addirittura, la "cultura" deve considerarsi un prodotto della "natura"; il che provocò un acceso dibattito durante la discussione pubblica della mia tesi.
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Non posso certo sintetizzare qui le centinaia di pagine della mia tesi (battuta a macchina), ma cercherò di farlo come meglio posso.
***
Ed infatti, come anche tu hai incidentalmente osservato, più una specie animale risulta cerebralmente evoluta, e più prevalgono i comportamenti individualmente appresi -dopo essere nati-, rispetto a quelli filogeneticamente ereditati -di carattere automatico-; in una fase evolutivamente superiore, i comportamenti individualmente appresi dopo essere nati, possono anche essere -limitatamente- trasmessi e diffusi ad altri componenti del proprio gruppo.
Come giustamente hai scritto tu: "Anche i lupi apprendono culturalmente la caccia di gruppo, e gli scimpanzè apprendono l'uso di bastoncini per mangiare le formiche dentro i formicai."
***
Il limite alla realizzazione di una  cultura simile a quella umana, è imposto agli "animali superiori" dalla loro minore capacità "neocorticale" ed alla loro incapacità di utilizzare un "linguaggio sintattico" vero e proprio, che consenta loro di "strutturarla" in modo più efficace e diffuso; come, invece, noi abbiamo fatto, prima verbalmente, e, infine, molto di recente (in termini evoluzionistici) anche per scritto.
Come osservò Bertrand Russel, uno scimpanze potrà anche comunicare a gesti un sacco di parole, persino con senso compiuto, per farci capire quello che vuole; ma non sarà mai in grado di dirci  "I miei genitori erano poveri ma onesti!"
:)
***
Tale spiccata capacità umana di creare cultura, è NATURALE; cioè, l'uomo, è un animale "filogeneticamente predisposto" (cioè in modo "innato") a creare cultura; cioè ad adattare l'ambiente a sè, e non viceversa.
Non potrebbe fare altrimenti, perchè questo "è nella sua natura"!
Intendo dire che le varie culture umane, non sono certo piovute dal cielo; sono il semplice risultato della nostra "naturale" predisposizione genetica a crearle.
Niente di più e niente di meno.
***
Se io vedo un nido, so benissimo che l'ha costruito un uccello, in quanto, "in natura", i nidi non spuntano certo da soli fuori dal terreno come se fossero funghi; però è nella "natura" degli uccelli costruirli, per cui, "omisso medio", sono prodotti della "natura" pure loro!
Allo stesso modo, so benissimo che il PC su cui sto scrivendo l'ha concepito un uomo ed è stato costruito da altri uomini, in quanto, "in natura", i PC non si costruiscono certo da soli (almeno per ora); però è nella "natura" degli uomini costruirli, per cui, "omisso medio", sono prodotti della "natura" pure loro, così come i nidi degli uccelli!
***
"Artificiale" è ciò che non è stato prodotto "direttamente" dalla "natura", bensì è stato prodotto "indirettamente" dalla "natura", per mezzo di un essere "naturalmente" predisposto a costruirlo.
***
Ad un certo, punto, però, una azzeccata "scelta culturale" umana, se protratta per un tempo successivamente lungo, può "retroagire" sulla "natura", favorendo "selettivamente" (a livello di sopravvivenza o sessuale) gli individui e i gruppi che si adeguano a tale "scelta culturale", e sfavorendo "selettivamente" gli altri; così come nel caso del latte, sebbene si tratti di di una modifica "filogenetica" (cioè ereditaria) ancora alquanto incompleta.
***
Tuttavia, almeno all'epoca in cui scrissi la mia tesi, era da escludere che la "cultura" potesse influire "direttamente" sui comportamenti "filogeneticamente" acquisiti dalla "specie" umana; cioè, nel senso che determinati comportamenti culturali, una volta acquisiti dall'individuo (o dal gruppo), possano essere trasmessi ai figli.
I figli devono apprenderli ogni volta "ex novo"!
***
Ed infatti, una "scelta culturale" umana può "retroagire" sulla "natura" soltanto:
- se protratta per un tempo successivamente lungo (si parla di decine  di migliaia  di anni);
- se questo avviene perchè provoca una selezione naturale a favore di chi l'adotta, in quanto sopravvive più facilmente ovvero ha un maggior successo riproduttivo;
- se questo avviene perchè provoca una selezione naturale a sfavore di chi non l'adotta, in quanto sopravvive più difficilmente ovvero ha un minor successo riproduttivo.
***
Questo, in passato, avveniva con regolarità; ma adesso molto meno, o quasi per niente.
C'è il "welfare" e il "reddito di cittadinanza"!
:)
***
Tuttavia, al riguardo, ritengo doveroso ricordare che un recentissimo studio sui topi suggerisce che alcuni ricordi "individuali" potrebbero essere trasmessi non solo da padre a figlio, ma persino da nonno a nipote.
L'ipotesi dei ricercatori americani è che l'esperienza dell'individuo non influenzi direttamente il codice genetico, ma piuttosto l'"espressione" di alcuni geni a vantaggio o detrimento di altri; i ricordi, cioè, stando alla loro ipotesi, non modificano il DNA ( altrimenti vivremmo in un mondo lamarkiano), però modulano il suo funzionamento, dirigendo così il comportamento per il tramite di fattori che non sono presenti nel DNA ma che, però, risultano ugualmente ereditabili ("epigenetici"), sebbene non possano incidere sui caratteri generali della specie.
Tale tesi, però, è molto controversa; e, comunque, non ha alcun riscontro in ambito umano.
***
Ma il discorso è "molto" più complesso di così!
***
Un saluto! :)
***
#3514
Ciao Sapa :)
Ti ringrazio per i complimenti; e sono contento che questo "gialletto" ti sia piaciuto più del precedente.
Quanto a Castore, in effetti era venuto in mente anche a me di nominarlo nel racconto con riferimento al primo tracker, ma poi ho pensato che sarebbe stato un indizio "troppo" eclatante; ed infatti sarebbe stato anche troppo ovvio che i "tracker" erano due (chi non conosce i famosi Dioscuri?).
Non sembra anche a te?
E poi come avrebbero fatto i criminali a conoscere il suo soprannome?
Così ho preferito evitare!
***
Un saluto! :)
***
#3515
FINALE DEL RACCONTO
- Dammi il tuo rilevatore di segnali- disse Sivieri ad Alfredo; e quello ubbidì tirandolo a fatica fuori di tasca con le mani ammanettate.
Non appena il capitano lo accese, e lo passò sulle mazzette, l'apparecchio si mise subito a "trillare", indicando con un puntatore elettronico la direzione da cui proveniva il segnale, e, cioè, una delle altre mazzette "incellofanate".
Dentro di essa, infatti, era nascosto un altro minuscolo "geolocalizzatore", che il capitano prese e mostrò ai quattro criminali...che lo guardarono esterrefatti.
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***
- Questo è Polluce, il fratellino di Castore; che voi avete distrutto- spiegò Sivieri.
A quel punto Angelo sbottò: "Ma come diamine è possibile? Io, per sicurezza, poco dopo, avevo replicato il controllo sulla valigia anche con il mio rilevatore; che è più potente del suo. Ma non ha rilevato niente neanche quello!"
- Tranquilli, i vostri rilevatori funzionavano a perfezione, ma non potevano certo rilevare emissioni che non c'erano!-
***
Così dicendo, Sivieri trasse di tasca un altro minirivelatore, e lo esibì ai quattro a fianco di quello appena estratto dalla mazzetta.
E poi rivelò il mistero:
- Quello a destra è Castore,  il "tracker" primario, che invia costantemente il segnale che la nostra centrale riceve per monitorare la posizione geografica del denaro; quello a destra, invece, è  Polluce, che è sempre in un passivo "stand by", e quindi, non emettendo "segnali" di sorta, non può essere individuato da nessun "rilevatore di segnali".
Finchè riceve passivamente i "segnali" di Castore, rimane "dormiente"; confortato di sapere che suo fratello è vivo, vegeto ed "emittente"!.
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***
- Se, però, Polluce cessa di ricevere passivamente i "segnali" di Castore, dentro di lui viene innescato un "timer"; e, dopo il tempo programmato (non subito, per evitare di essere rilevato anche lui), inizia a sua volta ad emettere i segnali che la nostra centrale riceve per scoprire immediatamente la posizione geografica del denaro.
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***
- Ora che lo so, la prossima volta starò un po' più attento!- commentò con una smorfia Alfredo.
***
:)
#3516
Ciao Iano. :)
A parte che quella di Alfredo era una semplice battuta di risposta ad un'altra battuta, anche se avesse davvero parlato sul serio,  pur conoscendo un agente della CIA, non gli avrebbe certo rivelato come intendeva utilizzare le informazioni da lui ricevute sulle traiettorie satellitari di sorveglianza routinaria del territorio.
A meno che, ovviamente, l'agente della CIA non fosse un complice anche lui!
In ogni caso, come disse Sivieri, era stata soltanto "l'eccessiva fiducia in loro stessi" (e nelle loro pur eccellenti  accortezze tecnologiche) , a fregare i rapinatori; non c'erano stati nè tradimenti nè "soffiate" da parte di altri.
***
Un saluto! :)
***
#3517
Ciao Sapa. :)
Non hai indovinato, ma la tua è stata una osservazione davvero "eccellente".
Complimenti!
;)
***
Ed infatti, il radar è una apparecchiatura che sfrutta la propagazione dell'energia elettromagnetica per rilevarne gli echi "di ritorno" quando incontra un "ostacolo"; pertanto, in genere, i  radar sono suscettibili di rilevamento da parte di determinate apparecchiature, se possedute e attivate da chi si trova dentro detto "ostacolo" (di solito un aereo militare).
I "rivelatori di radar", infatti, sono dei ricevitori destinati alla scoperta di radar avversari, la quale si ottiene esplorando successivamente le varie gamme di frequenza su un apposito commutatore (anche in modo automatico); in tal caso, un segnale acustico ci rivelerà la presenza di un radar nemico attivo che ci ha inquadrato.
***
Però, nel caso in esame, l'ipotesi non era ipotizzabile per varie ragioni:
a)
Alfredo non ha rilevato col radar nessuno che lo seguisse, da terra o dall'aria; per cui nessuno poteva rilevare lui.
b)
Anche se, per ipotesi. lui avesse rilevato sul radar un elicottero o un drone della polizia che lo "tampinavano", questi non se ne sarebbero accorti, perchè non dispongono di "rilevatori radar" (che sono appannaggio esclusivo delle forze armate).
***
Un saluto! :)
***
#3518
Ciao Bobmax :)
Hai perfettamente ragione nel dire che sarebbe stato benissimo possibile risalire alle auto con tracker che erano state in prossimità del luogo, dove era stata rinvenuta la BMW, nei primi minuti del suo abbandono.
Ma questo, ovviamente, lo sapevano pure i rapinatori; non erano mica scemi!
In ogni caso, anche se loro non avessero prudenzialmente disattivato il tracker della Rhino gx, quando la polizia avesse ritrovato la BMW, ormai sarebbe passato troppo tempo dal suo abbandono; per cui il raggio da sondare delle auto circolanti con tracker, sarebbe stato eccessivo (troppe, senza sapere quale fosse quella dei rapinatori).
Un saluto! :)
#3519
Ciao Bobmax. :)
Per prima cosa ti ringrazio per esserti interessato al mio piccolo gialletto estivo.
***
Poichè la Rhino gx era dei furfanti, il tracker -per routinaria prassi criminale- era stato da loro debitamente disattivato; ma solo come mera misura prudenziale (come avevano fatto anche per i cellulari), perchè andare in giro con una vettura che emetteva segnali "geoposizionali", considerate le circostanze, sarebbe stato comunque incauto.
Misura che però, in fondo, nel caso di specie, era pressochè superfua, in quanto i rapinatori hanno cambiato vettura poco dopo aver commesso il furto, e solo pochi minuti dopo che la polizia ha se n'è accorta; per cui era impossibile  che questa potesse essere già al corrente della Rhino gx.
***
A parte questo, sebbene la cosa sia sostanzialmente irrilevante ai fini della soluzione del giallo, tanto per la cronaca, colgo l'occasione per precisare che, quando ho parlato dei soldi della "Centrale Bingo", mi riferivo ad un "codice gergale", che si usa nella malavita quando ci si riferisce genericamente a banconote che provengono direttamente dalle tasche dei privati, e che, quindi, non c'è rischio che possano essere "segnate".
Visto che chi legge non è un delinquente, ho ritenuto che fosse doveroso precisarlo!
***
Grazie per l'intervento, ed un saluto! :)
***
#3520
Il furgoncino portavalori rallentò, e poi parcheggiò nella corsia di emergenza a circa metà del traforo; il quale, essendo lungo circa dieci chilometri, dopo il traforo stradale del Frejus e il tunnel del Monte Bianco, costuituisce il più lungo traforo stradale realizzato interamente su territorio italiano.
https://cdn-thumbs.imagevenue.com/a1/04/a6/ME13TRI7_t.jpg
***
La BMW che lo seguiva ad una certa distanza, parcheggiò subito dietro il furgoncino, e ne scesero due uomini in tuta; appena li videro, i due agenti del furgoncino scesero anche loro, e, aperto il portellone blindato posteriore della loro vettura, ne trassero fuori una grossa "valigia portavalori".
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***
L'agente più anziano l'aperse con la chiave, e, tutti e quattro, si bearono alla vista di parecchi milioni di euro, suddivisi in ordinate "mazzette" "incellofanate" da cento, duecento e cinquecento euro.
***
Uno degli uomini in tuta, di nome Alfredo, trasse fuori di tasca un "Rilevatore di segnali", e lo accostò alla valigia: l'apparecchio si mise subito a "trillare", indicando con un puntatore elettronico la direzione da cui proveniva il segnale, e, cioè, una delle numerose mazzette "incellofanate".
Dentro di essa, infatti, era nascosto un minuscolo "geolocalizzatore"; Alfredo lo prese, lo gettò in terra, e lo schiacciò con il tacco della scarpa.
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-Adesso, alla centrale, non potranno più sapere dove porteremo la valigia!- esclamò soddisfatto Gino, uno dei due agenti.
L'altro agente, però, un po' dubbioso, ribattè : -Ma non si accorgeranno di aver perso il segnale? Si insospettiranno subito, no?-
-Certo, Matteo!- ghignò Gino -Così come si insospettiranno quando vedranno che tarda a tornare anche il segnale GPS del nostro furgoncino; però abbiamo ancora qualche minuto a disposizione prima che comincino a preoccuparsi.
Ed infatti, da quando siamo entrati sotto la montagna, è naturale che nessun segnale possa raggiungerli!-
E fece la mossa di chiudere la valigia per caricarla nel bagagliaio della BMW dei complici.
***
- Aspetta, imbecille!- lo arrestò Alfredo -Potrebbe essercene un altro,no?-
E continuò ad esplorare la valigia con il rilevatore a campo ristretto, senza però rilevare la presenza di nessun altro geolocalizzatore; nel frattempo l'altro uomo in tuta, Angelo, orientò un rivelatore a più lungo raggio e più ampio spettro, oltre che sulla valigia (per replicare il controllo con un rilevatore più potente), anche verso i due agenti.
- Bravi!- esclamò - Vedo che siete "puliti", e pure senza cellulare, come vi avevamo raccomandato; anche noi abbiamo fatto così. I cellulari, anche spenti, possono essere pericolosi!-
***
Ciò detto, trasbordata la valigia nel bagagliaio della BMW, partirono a tutta birra; rallentando un po' soltanto all'uscita del traforo.
- Bene!- fece Alfredo, che era al volante -Al massimo tra dieci minuti usciremo dal primo svincolo, e poi cambieremo vettura; lì abbiamo lasciato parcheggiato il nostro Rhino GX .-
- Ma che motivo c'è di cambiare macchina?- chiese Gino -Come possono sapere che abbiamo trasbordato i soldi proprio su questa?-
- Lo scopriranno quando, vedendo che tardano troppo a "tornare" sia il segnale del furgoncino sia il segnale della valigia, correranno sul posto e troveranno il furgoncino vuoto.-
***
- E con questo?- chiese l'altro agente.
- E con questo, la prima cosa che faranno, sarà quella di  controllare  le "telecamere segna-targa/tempo percorrenza" all'entrata e all'uscita del traforo, che sono collegate ad un computer.-
- E allora?-
- E allora si accorgeranno subito, che, da quando il furgoncino è entrato nel traforo, per poi esservi abbandonato all'interno, tra tutte le automobili che sono entrate nel traforo dopo di lui, la nostra BMW è stata quella che ci ha messo più tempo ad uscire dall'altro lato!-
- Ho capito!- sorrise Gino dandosi una manata sulla fronte - Allora capiranno che il "ritardo" della BMW è dovuta al fatto che, sebbene per pochi minuti, ha dovuto sostare per consentirci il trasbordo!-
- Esatto Gino!- e Alfredo gli dette un buffetto sulla spalla.
***
Intanto, usciti dallo svincolo, trovarono subito dopo lo spazioso SUV Rhino GX parcheggiato nel punto programmato; per cui, scesi dalla BMW, vi salirono sopra trasbordando la valigia con il soldi.
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Alfredo si sedette nel grande vano posteriore accanto ad uno strano apparecchio.
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- Che cosa diamine è quell'affare?- chiese perplesso Gino.
- E' un radar portatile- spiegò Alfredo accendendolo - Ormai si saranno accorti del furto e ci staranno cercando, per cui è meglio controllare di non essere seguiti da elicotteri o droni-
- Vabbè!- borbottò l'altro agente -Ma loro non possono sapere che ormai abbiamo cambiato vettura; per cui come diamine farebbero a individuarci?-
- Non si sa mai!- replicò Alfredo facendo lentamente ruotare l'antenna parabolica per 360 gradi.
***
- E al satellite non hai pensato?- sghignazzò Gino -Se ci individuassero con quello, il tuo radar portatile non ci servirebbe a niente!-
- Ho già controllato che in questo orario nessun satellite controlla l'area che stiamo transitando- rispose Alfredo -Neanche quelli italiani del sistema COSMO-SkyMed-
- E che sei, un agente della CIA?-
- No, ma ne conosco uno!-
***
Usciti dalla statale, imboccarono una stretta stradina, completamente deserta, che si inoltrava per chilometri nell'aperta campagna; lì sarebbe stato davvero impossibile seguirli, senza essere subito scorti.
Infine giunsero alla collinetta dove si trovata l'isolato casolare circondato da alberi.
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Mentre gli altri entravano nel casolare portando dentro la valigia con i soldi, Alfredo spense il radar nella vettura; quindi la nascose sotto una tettoia in mezzo agli alberi
Infine, dopo aver scrutato tutto intorno con un potente binocolo ed essersi assicurato che, per chilometri, non c'era niente di cui doversi preoccupare, entrò in casa anche lui.
***
- Ora ceniamo, ragazzi- esordì entrando - Dopo, con calma, ci divideremo i soldi!-
Sul pavimento, infatti, c'erano già quattro zaini di dimensioni adeguate, affinchè ciascuno potesse metterci dentro la parte che gli spettava.
- Non vedo l'ora!- si fregò le mani Gino -Sono tutti soldi della "Centrale Bingo"; per cui,  trattandosi di banconote che provengono direttamente dalle tasche dei giocatori, non c'è rischio che possano essere "segnate"!-
***
- Già!- concordò Alfredo, cominciando a tirar fuori dagli scaffali il necessario per cucinare -Non dovremo neanche fare la fatica di contarli uno per uno, perchè sono già divisi in comode "mazzette"-
- Sì, però sono tante pure quelle!- commentò scherzando l'altro agente -Dovrebbero essere circa trecento!-
***
Passata circa mezz'ora, dopo aver chiuso e sbarrato tutte le finestre con delle serrande blindate, si misero a tavola e cominciarono a banchettare allegramente per quasi due ore; alla fine, tirato fuori dal frigo lo "champagne", Alfredo si accingeva a stapparlo, quando si bloccò raggelato sentendo bussare discretamente alla porta.
Estratte le armi, le puntarono tutti verso la porta, quando videro che era stato fatto passare un foglio sotto di essa.
Gino andò a prenderlo, e lo lesse a voce alta a beneficio di tutti.
- Siete circondati, arrendetevi!-
***
Per niente intimorito, Alfredo "scarrellò" la sua mitraglietta, pronto a resistere; però, non appena lo fece, venne nuovamente raggelato dalla voce proveniente da un'altoparlante.
- Abbiamo visto che, quello più altro tra di voi, ha appena scarrellato una Mitraglietta Heckler & Koch modello MP7-
- Come cavolo fanno a saperlo?- sbottò costernato Gino.
***
Ma la voce all'altoparlante glielo spiegò subito: - Abbiamo un visore termico che ci permette di vedervi abbastanza bene anche attraverso i muri; per cui, se non mettere subito a terra le vostre armi ed non alzate le mani in modo ben visibile, tra pochi secondi sarete tutti morti senza neanche avere la possibilità di reagire!-
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- Sta bluffando!- ringhiò Alfredo - Anche se riescono in qualche modo a individuare le nostre posizioni, non possono mica colpirci attraverso il muro!-
- Certo che possiamo!- rispose subito l'uomo all'altoparlante, il quale sentiva tutto attraverso un "rivelatore acustico" - Abbiamo a disposizione parecchi  "fucili antimateriale" Barrett M82A1, nella nuova versione potenziata, che sono in grado di bucare quelle mura come se fossero burro!-
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E subito dopo, a titolo dimostrativo, un proiettile blindato "sparato alto" perforò il muro distruggendo il lampadario.
***
Senza neanche scambiare una parola tra di loro, i quattro uomini deposero le armi e alzarono le mani.
Subito dopo la porta venne rapidamente abbattuta con un ariete, e il capitano Marco Sivieri entrò, preceduto da quattro uomini armati, tutti col volto nascosto dalla "balaklava" d'ordinanza.
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***
- Uno di noi quattro ha tradito!- ringhiò Alfredo ai compari mentre lo ammanettavano - Ma farà una brutta fine!-
- Stai calmo- lo tranquillizzò Sivieri - Ti garantisco che nessuno di voi quattro ha tradito; è stata solo la vostra eccessiva fiducia in voi stessi, a tradirvi.
Figuratevi che noi non sapevamo neanche che fosse in programma una rapina!-
- E allora come diavolo avete fatto a trovarci?- chiese costernato Alfredo.
E Sivieri glielo spiegò.
***
La soluzione, sempre che a nessuno di voi venga in mente prima, è rinviata  alla prossima puntata.
***
CONTINUA
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#3521
Citazione di: Ipazia il 06 Settembre 2021, 17:39:52 PM
Alexander ha ragione: una democrazia che mette le mani sul corpo dei cittadini è roba da lager nazisti.
#3522
Percorsi ed Esperienze / Patologia
10 Settembre 2021, 06:31:16 AM
Ciao Mariano. :)
Quanto alla differenza concettuale tra il significato di "patologia" e quello di "fisiologia", occorre previamente tener ben presente che esistono due tipi, completamente diversi, di "normalità".
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a) Normalità statistica.
La "normalità statistica" identifica semplicemente ciò che si verifica nella maggior parte dei casi; ad esempio, è statisticamente "normale" che i destrimani prevalgano sui mancini, ma non c'è niente di "patologico" nell'essere mancini.
b) Normalità funzionale.
La "normalità funzionale", invece, identifica ciò che è naturalmente adeguato al funzionamento di un organismo; ad esempio avere un intestino che funziona, invece di un intestino che non funziona.
***
La differenza concettuale tra il significato di "patologia" e quello di "fisiologia", attiene esclusivamente alla seconda fattispecie, e, cioè, alla "normalità funzionale" (b), e non certo alla prima, e, cioè, alla "normalità statistica" (a).
Ed infatti:
- nel caso di "un intestino che funziona", diciamo che esso si trova in una normale condizione "fisiologica";
- mentre, invece, nel caso  di "un intestino che non funziona", diciamo che esso si trova in una anormale condizione "patologica".
E, questo, a prescindere dal fatto che, quasi sempre, la prima circostanza sia statisticamente prevalente rispetto alla seconda, il che è irrilevante; ed infatti, come, ad esempio, in un contagio di dissenteria, la seconda circostanza può anche prevalere sulla prima  (come storicamente è molto spesso accaduto, specie durante i conflitti bellici).
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Però, benchè sia abbastanza facile stabilire se, "funzionalmente", un "intestino" si trova in una condizione "fisiologica" o "patologica", la faccenda diventa un po' più difficile quando occorra stabilire se è un "cervello" a trovarsi in una condizione "fisiologica" o "patologica".
In molti casi, la cosa è abbastanza agevole, ad esempio quando ci troviamo in presenza di qualcuno che è convinto di essere Napoleone Bonaparte o di saper volare; ma, in altri casi, la cosa non è affatto agevole, perchè entrano in gioco i pregiudizi di chi deve giudicare se gli altri siano malati mentali o meno.
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Ad esempio, fu soltanto il 17 maggio 1990 che l'Oms cancellò l'omosessualità dall'elenco delle "patologie" mentali, definendola per la prima volta "una variante naturale del comportamento umano"; come, appunto, l'essere "mancini".
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Puntualizzato quanto sopra, comunque, la differenza concettuale tra "patologia" e "fisiologia" è chiarissima; a nulla rilevando che, in determinati "casi limite",  possa risultare controverso se ricorra il primo caso ovvero il secondo.
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Un saluto! :)
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#3523
Ciao Alexander. :)
Anche oggi alcune popolazioni orientali usano pettini di dimensioni notevoli, pur avendo meno peli di noi occidentali!
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:D :D :D
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E' invece vero che proprio la presenza della pelliccia è stata la causa della diffusione dell'omosessualità tra i "sapiens" poco sapienti; in quanto, pur con tutta la buona volontà, non riuscivano a distinguere bene il lato A dal lato B.
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:D :D :D
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Scherzi a parte, è senz'altro vero che la circostanza per la quale i resti dei primi ominidi si siano ritrovati soltanto nella più arida Africa orientale, di per sè costituisce soltanto un "indizio", ma non certo una "prova" inconfutabile che primi ominidi si siano evoluti soltanto lì; ed infatti le condizioni ambientali dell'Africa orientale sono molto più favorevoli alla formazione e alla conservazioni dei fossili, di quanto non non lo siano le condizioni delle giungle tropicali dell'Africa occidentale.
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In ogni caso, oltre a quello del ritrovamento dei fossili, ci sono numerosi altri indizi, tutti gravi, precisi e concordanti, che hanno indotto l'unanimità dei paleontologi a concludere che il genere "homo" (suddivisosi in varie "specie"), si sia senz'altro evoluto nell'Africa Orientale; mano a mano che le foreste ivi esistenti prima della frattura del Rift, si andavano progressivamente diradando dopo tale frattura "climatica".
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Comunque, sembra che i primi ominidi (cioè, quelli appartenenti alle prime "specie" preumane ed umane) fossero principalmente vegetariani; e che, quando cominciarono a consumare "anche" carne, all'inizio se la procurassero cercando "carcasse" (come gli sciacalli), e non certo cacciando prede.
Cosa, questa, che avvenne molto più tardi, quando, essendo ormai armati, potevano contrastare -in gruppo- anche le belve più feroci; e infatti, da allora, la belva più feroce e pericolosa divenne l'uomo (quando sentono il nostro odore, i lupi scappano a zampe levate)!
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Quanto alla "melatonina" dei meridionali, hai ragioni; sarebbe interessante vedere una foto a colori di Edith Labue.
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Un saluto! :)
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#3524
Ciao Alexander. :)
Penso che tu, ovviamente, stia per lo più scherzando!
;)
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Purtroppo, infatti, poichè i peli non si fossilizzano, non possiamo verificare direttamente quanto pelosi fossero i nostri antenati; comunque, in base alle più recenti ipotesi "paleontropologiche", la cosiddetta "perdita dei peli" potrebbe essere arrivata con l'Homo erectus, già 1,8 milioni di anni fa (per ragioni che sarebbe troppo lungo spiegare qui).
Per cui è quasi certo che l'"homo sapiens" (e anche il Neanderthal), non siano mai stati pelosi come le scimmie!
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O meglio, non hanno mai avuto peli "grossi" come quelli delle scimmie, in quanto, tutt'oggi, gli esseri umani, hanno lo stesso numero di peli dello scimpanzè; anzi, a volerli proprio contare uno per uno, sembra che un "homo sapiens" attuale, in media, possieda un numero di peli maggiore di quello di un normale scimpanzé.
La differenza sta nel fatto che (Dalla a parte) i peli degli uomini sono più corti, più sottili e più chiari di quelli di un qualsiasi scimpanzé; il che li rende "molto" meno appariscenti.
***
Quanto al fatto che, come tu scrivi: "... nemmeno i neri possono vantarsi di essere puri discendenti di quei sapiens poco sapienti, in quanto l'Africa era ricoperta di fitta vegetazione e non era necessario abbronzarsi per andare a caccia", anche in questo caso penso che tu stia semplicemente "celiando".
Ed infatti il "genere homo" (che ha poi ricompreso numerose "specie" umane, tra le quali la nostra), si è evoluto "ad oriente" della cosiddetta "Frattura del Rift"; per cui, sin dalle forme più arcaiche, è sempre vissuto e si è dovuto adattare ad un territorio africano quasi del tutto privo di "fitta vegetazione".
La "fitta vegetazione" di cui parli tu, invece, si trova nell'Africa occidentale; la quale è rimasta appannaggio delle altre scimmie, ma nella quale non si è mai evoluta alcuna specie umana (che è una tipica "scimmia di savana").
***
Però, come ho detto, sono convinto che tu, per lo più, stessi semplicemente "celiando"; ed anche in un modo molto spiritoso e condivisibile.
;)
Ad esempio, condivido in pieno la tua osservazione per la quale, tutt'oggi, molti "sapiens" si battono il petto emettendo alte grida, del tutto incomprensibili; la qual cosa, in effetti, è più tipica dei "gorilla" attuali, piuttosto che dei nostri antenati preistorici, per quanto arcaici e primitivi essi fossero!
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Un saluto! :)
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#3525
Ciao Viator. :)
In verità, non mi sembra affatto di essere andato O.T.
Ed infatti:
- il giudice d'appello dell'Alabama rilevò che Edith Lobue  poteva avere una ascendenza "africana" (cioè "negra", secondo l'"eloquio d'epoca");
- ed io, ovviamente in modo ironico, ho osservato che il fondo aveva perfettamente ragione, in quanto tutti noi abbiamo una ascendenza "africana", in quanto siamo tutti emigrati da lì.
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Quanto al fatto che, come tu scrivi, "...si dovrebbe parlare di razza nera/negra piuttosto che bianca, meticcia o di altro colore; ma non di origine geografica delle varie etnie e delle loro migrazioni, colorazioni, melanizzazioni, anatomie particolari.", a dire il vero, non sono sicuro di aver correttamente compreso cosa vuoi dire.
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Comunque, almeno da un punto di vista scientifico non esistono distinte "razze" umane; ed infatti, sotto tale punto di vista, esistono (o meglio, sono esistite)  soltanto distinte "specie" umane.
Ciò in quanto, almeno per ora, gli uomini non sono stati isolati geograficamente abbastanza a lungo da creare varietà genetiche veramente distinte, se non per caratteri meramente secondari; come, appunto, il colore della pelle, che è di esclusiva origine geografica delle varie etnie e delle loro migrazioni.
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Un saluto! :)
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