Salve. Per Socrate78. Vedi, il fatto è che di perfezioni e di assoluti non ne possono esistere più di uno. La perfezione non è modificabile in meglio, e se poi invece essa decadesse, si deteriorasse, non sarebbe più tale e la chiameremmo con altro nome assai meno roboante.
Infatti la perfezione non è altro che il modo di esistere dell'assoluto. L'assoluto poi, appunto.......pensa se esistessero quattro o cinque assoluti diversi: come dovremmo chiamare il loro insieme ? superassoluto ?
Dio quindi incarna, per chi vi crede, sia la perfezione che l'assoluto e non può certo cedere tali suoi attributi a ciò che avrebbe creato. (perfezione ed assoluto non si possono tagliare a fettine).
D'altra parte il fatto che il mondo sia parziale ed imperfetto non solo non contrasta, ma addirittura confermerebbe quanto ho appena detto. L'esistenza del cosiddetto male (il quale non esiste) non rappresenta altro che l'incompletezza, l'imperfezione, la relativa mancanza del bene (analogamente per quanto accade con il buio, il vuoto, il nulla, etc., ovvero con tutti i concetti la cui realtà può venir negata dal loro contrario), quindi un ulteriore conferma della relatività di tutto ciò che Dio avrebbe voluto nel creare il mondo.
Le giustificazioni addotte dal credente sono intrinsecamente irrazionali e tutto sommato infantili. Se il credente ha veramente fede sarà ovviamente inutile cercare di condurre i suoi ragionamenti nell'alveo del razionale, al quale lui crede la fede sia superiore e - soprattutto - ben più consolatoria.
L'infantilità è invece rivelata dal suo arroccarsi in argomentazione del tipo "tutto il bene che ci circonda è opera di Dio, tutto il male è opera o colpa dell'uomo oppure appartiene ad intenzioni divine per noi impersctutabili".
E' come se un medico si attribuisse tutti i meriti delle guarigioni dei propri pazienti ed imputasse tutti i loro decessi alla inesorabilità di mali da lui non trattabili.
Ma......scusa ! Si è mai sentito un credente che incolpi Dio di eventi imprevedibili ed inspiegabili di carattere luttuoso ? Se invece l'evento sarà imprevedibile, inspiegabile e di carattere gaudioso..... sai che folle ad urlare al miracolo divino !!!
Perciò lasciamo il credente in balia di ciò in cui crede (per lui conta solo la speranza di vivere in eterno od il sollievo dalle sofferenze che sta eventualmente patendo) facendogli tanti auguri e non cerchiamo di piegarlo ad evidenze che i suoi occhi si rifiutano di vedere.
Infatti la perfezione non è altro che il modo di esistere dell'assoluto. L'assoluto poi, appunto.......pensa se esistessero quattro o cinque assoluti diversi: come dovremmo chiamare il loro insieme ? superassoluto ?
Dio quindi incarna, per chi vi crede, sia la perfezione che l'assoluto e non può certo cedere tali suoi attributi a ciò che avrebbe creato. (perfezione ed assoluto non si possono tagliare a fettine).
D'altra parte il fatto che il mondo sia parziale ed imperfetto non solo non contrasta, ma addirittura confermerebbe quanto ho appena detto. L'esistenza del cosiddetto male (il quale non esiste) non rappresenta altro che l'incompletezza, l'imperfezione, la relativa mancanza del bene (analogamente per quanto accade con il buio, il vuoto, il nulla, etc., ovvero con tutti i concetti la cui realtà può venir negata dal loro contrario), quindi un ulteriore conferma della relatività di tutto ciò che Dio avrebbe voluto nel creare il mondo.
Le giustificazioni addotte dal credente sono intrinsecamente irrazionali e tutto sommato infantili. Se il credente ha veramente fede sarà ovviamente inutile cercare di condurre i suoi ragionamenti nell'alveo del razionale, al quale lui crede la fede sia superiore e - soprattutto - ben più consolatoria.
L'infantilità è invece rivelata dal suo arroccarsi in argomentazione del tipo "tutto il bene che ci circonda è opera di Dio, tutto il male è opera o colpa dell'uomo oppure appartiene ad intenzioni divine per noi impersctutabili".
E' come se un medico si attribuisse tutti i meriti delle guarigioni dei propri pazienti ed imputasse tutti i loro decessi alla inesorabilità di mali da lui non trattabili.
Ma......scusa ! Si è mai sentito un credente che incolpi Dio di eventi imprevedibili ed inspiegabili di carattere luttuoso ? Se invece l'evento sarà imprevedibile, inspiegabile e di carattere gaudioso..... sai che folle ad urlare al miracolo divino !!!
Perciò lasciamo il credente in balia di ciò in cui crede (per lui conta solo la speranza di vivere in eterno od il sollievo dalle sofferenze che sta eventualmente patendo) facendogli tanti auguri e non cerchiamo di piegarlo ad evidenze che i suoi occhi si rifiutano di vedere.