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Messaggi - viator

#3556
Salve.Per Epicurus : Vedi, tra il Dio dei filosofi (cioè dei dubitanti) e quello dei religiosi (cioè dei credenti) non esistono differenze apprezzabili in via essenziale. Gli attributi fondamentali e qualificanti dell'Ente-Entità divina sono la sovrumanità, l'onnipresenza, l'immortalità, l'onniscienza, l'imperscutabilità.......il tutto racchiuso in un solo termine : l'assolutezza.

Conosci qualche religione monoteista che, messa alle strette, neghi a Dio qualcuno degli attributi sopra elencati o gliene attribuisca altri in contraddizione di essi ??.

Per le religioni (definizione : ideologie metafisiche organizzate dotate di una dottrina e di una struttura) il dover ammettere l'assolutezza di Dio è una gran fregatura. Per questa ragione tale assolutezza risulta sempre sottintesa e mai esplicita.

Le religioni possono ammettere solo a denti stretti che Dio sia imperscrutabile ed assoluto poiché esse vivono dell'interpretazione della volontà del proprio Dio, in secca contraddizione con i due attributi divini cui ho appena sora accennato.
#3557
Salve. Per Epicurus. La mia definizione di Dio è : "l'Ente supremo, ciò che include tutto senza far parte di altro più grande di sé".
Su tale base Dio include anche tutta la conoscenza (l'onniscienza) ed è l'unico a poterla includere quindi, poiché è stato postulato che il Genio sia onnisciente, egli (esso) a tale condizione non può che essere Dio.

P:S.: l'efficacia del giochino è limitata dal fatto che si è avuto cura di precisare gli attributi del Genio (onniscienza e sincerità) ma non quelle della massa di caproni che devono porre la domanda. Si sarebbe dovuto precisare che, per tutti i termini presenti nelle domande, si dava per scontato un significato comune per entrambi i coinvolti. Ma, a tal punto la cosa sarebbe risultata assai meno divertente.
#3558
Salve. A dire il vero le condizioni preliminari, cioè gli attributi elencati per il Genio, rendono superflua qualsiasi domanda di carattere religioso, fideistico, metafisico, trascendente. Evidentemente il Genio non può che essere Dio.

E' commovente poi la forma in cui alcuni porrebbero le loro (inutili) domande : Esiste la vita dopo la morte ? (chiedono se la vita, dopo essere finita, continui) - Chiedono se Dio esista dimenticandosi di fornire una soddisfacente definizione di Dio (si attendono forse una risposta personalizzata sulla base della loro personale idea di Dio) - Chiedono se c'è un al di là anche se, per muoversi nell'al di qua senza perdercisi, sono costretti ad accendere il TomTom (quanti mondi ci sono a questo mondo, e la gente non li conosce, e continua a cercare altri mondi fuori di questo ::::!!)...........

Io sono molto rozzo, cinico e materialista. Mi limiterei a chiedere : "Farei bene ad ad investire per tre anni in Bitcoin il mio (minimo) patrimonio ??"
#3559
Salve epicurus. In fondo al tuo intervento di ieri affermi che "il tempo è una dimensione, uno spazio (??) concettuale.....".
Appunto. Tempo e spazio (facciamo attenzione a non confonderli) sono entità concettuali, cioè proprie della nostra capacità e funzioni psichiche e mentali, non della "realtà" fisica a noi esterna. Dormienti od in coma - guarda caso - si perdono le percezioni sensoriali, quindi si perde, tra l'altro, la percezione del tempo.
Il tempo è la dimensione (psichica) con la quale noi percepiamo gli effetti dello svolgersi dell'energia, mentre lo spazio è quella con cui percepiamo gli effetti dell'esistere della materia.
Il fatto che poi tempo e spazio risultino fattori imprescindibili sia all'interno della scienza fisica che all'interno dell'organizzazione quotidiana della nostra vita dipende da un aspetto stupefacentemente semplice. Che sia lo studio della fisica che la vita quotidiana sono eventi oggettivi composti unicamente dallo svolgersi delle relazioni tra le uniche due dimensioni oggettive : la materia e l'energia.
Ma entrambi tali eventi includono elementi soggettivi, cioè lo scienziato e noi profani. Se non esistessero scienziati e profani ti assicuro che la fisica e la vita quotidiana non esisterebbero.
Invece, esistendo, sono proprio questi due soggetti (gli osservatori degli eventi) ad attribuire una dimensione alla materia coinvolta nell'evento ed un tempo allo svolgersi dell'energia richiesta dall'evento.
E' la nostra psiche che "prende la misura" di ciò che accade fuori di sè, attribuendo a tempo e spazio dei riferimenti che, guarda caso, sono quelli proprio del nostro stesso corpo !! La nostra percezione sia del tempo che dello spazio infatti è completamente relativa alle nostre dimensioni corporee.
Pensi che la percezione del tempo e dello spazio da parte di organismi che vivano 4 ore e siano lunghi 0,01mm sia paragonabile alla nostra ?? Salutoni.
#3560
Salve Domingo94. E' da molto tempo che mi sono rassegnato al fatto che l'ironia non venga compresa od apprezzata. Io ho elogiato la tua presa di posizione la quale, benché ovvia ma appunto perché ovvia, elimina la necessità vera di ulteriori discussioni sul funzionamento della democrazia nostrana. Io non ho nessuno da citare perché non ho mai letto di questo argomento. Per quanto riguarda il mio pensiero, diciamo chi io condivido ciò che mi è apparso in sogno e che descrivo sommariamente ed incompletamente nei miei argomenti "Deliri onirici" presenti in questa stessa sezione del Forum. Ancora salutoni.
#3561
Salve. E bravo Domingo 94 !!! Senza tanti giri di parole, senza citare plurisecolari esegesi psico-social-politic-ideologic-filosofiche e senza fare il nome di una ventina di padri del pensiero moderno a supporto delle tue affermazioni, hai colto nel segno !!!
Infatti si tratta di un tipo di uguaglianza veramente soddisfacente e veramente democratica poiché :

- accontenta i capitalisti, i quali avranno al potere dei personaggi che penseranno solo al proprio e vantaggio, e quindi non si occuperanno dello strapotere capitalistico;
- accontenta sia gli idealisti che i veteromarxisti, i quali da sempre sognano di venir governati da un potere egualitario;
- accontenta i giustizialisti, che in questo modo potranno un giorno processare collettivamente tutta una classe di potere senza stare a perdersi in particolarismi e quisquilie (tu colpevole, tu meno colpevole, tu innocente......);
- accontenta l'uomo comune (il popolo) il quale potrà continuare a pensare: "che bello.... se trovassi chi mi vota potrei diventare come loro !!".

La verità è che costoro sono quelli di noi che vorrebbero diventare diversi da noi. E in politica lo diventano.

Tu mi dimostri che non è necessario essere vecchi per dimostrarsi saggi ! Complimenti e salutoni.
#3562
Tematiche Spirituali / Re:greggi e pastori
10 Gennaio 2018, 13:09:15 PM
Salve. Per Angelo: Ti ringrazio della precisazione ma da parte mia sono interessato all'utilizzazione corrente di tali termini da parte della Chiesa "mater et magistra", e non dalla loro origine o presenza storica nei testi dottrinari.
#3563
Tematiche Filosofiche / Re:Anima, Spirito, Mente
09 Gennaio 2018, 23:24:21 PM
Salve. Per Sgiombo: Dal mio punto di vista non ci siamo : cito da Aristotele via Sgiombo: "l'anima la vedo come una particolare determinazione della forma, la forma costituente l'essenza degli esseri viventi, dunque una forma interiore che spinge l'ente a svilupparsi in una certa direzione, ma non tutte le forme sono anime, la pietra ha una forma, ma non ha un'anima".

Prendiamo una stalattite (od una stalagmite) che venga generata ed accresciuta dallo stillicidio. La sua forma è determinata momento per momento e variabile nel tempo. Essa ha una forma interiore (quella degli strati di sedimento calcareo più vecchi che stanno al suo interno) e tale forma interiore viene continuamente rivestita da nuovi strati i quali plasmeranno continuamente ulteriori nuovi strati esterni.

L'ente stalattite tende a svilupparsi in una certa direzione (soprattutto in verticale!). L'anima (cioè, ribadisco, LA SUA FORMA INTERIORE ED ESTERIORE INTESA COME STRUTTURA FISICA INTRINSECA), della stalattite non si sviluppa per una pulsione interna, bensì perché si appropria di contenuti esterni (il calcare disciolto nell'acqua).

Prendiamo ora il corpo di un asceta impegnato nel raggiungimento di una suprema spiritualità. Naturalmente la sua anima - comunque intesa - è qualcosa di immateriale (come l'anima-forma in cui credo io), di indescrivibile, di elevatissimo....è ciò che sta oltre tutti gli altri perfezionamenti raggiunti dalla vita e dal percorso del genere umano....per carità....l'ultima cosa che interessa l'asceta sono i propri bisogni corporali (altrimenti che asceta del cavolo sarebbe ??). Egli è un ispirato spinto da qualcosa a svilupparsi in una certa direzione...la trascendenza.

A questo punto cerchiamo di assecondare la sua noncuranza per i bisogni corporali, e lo priviamo completamente di cibo ed acqua.
Secondo voi per quanto tempo la sua spinta interiore (la cui fonte sarebbe l'anima) lo condurrebbe verso la trascendenza ??
Sono l'acqua, il cibo è l'assolvimento del bisogni fisiologici il solo ingrediente e carburante della nostra FORMA=ANIMA. La sostanza che ci rifornisce di materia e l'energia che ci anima (sic!!).

Ed il genoma di che sarebbe fatto, visto che la saggezza popolare dice che "siamo ciò che mangiamo" ? E forse che tutte le trasformazioni e gli accrescimenti del genoma fino alla costruzione di un corpo non avvengono tramite apporto esterno ? E se non fosse così mi si dica, per favore, a quale esatto punto di sviluppo di un embrione l'anima cade dal cielo e con un gran tonfo si insedia nel corpo ???

Tutto si trasforma ma alcune cose si trasformano così lentamente da sembrarci INANIMATE. Il cambiamento, cioè la diversificazione ed il continuo percorso circolare che transita dalla semplificazione alla complicazione e viceversa, è ciò che fa vivere tutte le cose del mondo, ANIMANDOLE. E ciò che muove tutto questo si chiama entropia, che sarebbe l'anima delle anime del mondo.

Noi stiamo a contemplare il mondo seduti sulla cima di una montagna e crediamo che la posizione elevata e privilegiata su cui poggiamo possa fare a meno delle pietre che ci sostengono. O che quelle pietre stiano lì per permetterci di starci sopra, e non avrebbero un loro proprio senso senza di noi.
E' perché, troppo limitati e troppo vanitosi, non riusciamo a capacitarci dell'inimmaginabile percorso della materia e dell'energia che si sono svolte creando galassie, pianeti, mari, monti, organismi, corpi, sistemi nervosi, sensi, psiche, coscienze, menti, astrazione, sentimenti, trascendenze.
#3564
Tematiche Spirituali / Re:greggi e pastori
09 Gennaio 2018, 22:12:49 PM
Salve. Per Freedom: Formidabile. Il pastore sarebbe quindi un animalista disinteressato ma anche del tutto parziale, preoccupato non di salvare la propria egoistica proprietà che gli procura da vivere ma unicamente di risparmiare i morsi dei lupi alle pecore infliggendo però i morsi (!!) della fame ai lupi !!!
#3565
Tematiche Spirituali / greggi e pastori
09 Gennaio 2018, 13:10:56 PM
Salve. Non sono un credente e quindi in pratica (al di là dell'infanzia) non ho mai frequentato la dottrina (cattolica).

Vorrei chiedere a chi di voi la conosca meglio di me : ma perché si parla dei preti come "pastori" e dei fedeli come delle "pecorelle" ??

Capisco l'allegoria per la quale il pastore è colui che sa dove condurre le pecorelle ma mi sembra che essa possa anche influenzare sarcasticamente che deve decidere se entrare o meno nel gregge oppure restarci se già ne fa parte.

Infatti i pastori non accudiscono affatto il gregge per altruistica missione che lo conduca alla verità, ma assai più prosaicamente ed egoisticamente per privarlo del vello, succhiarne il latte ed infine nutrirsi dei suoi membri.

Non farebbe bene la Chiesa ad usare metafore diverse da questa ??? Grazie delle vostre opinioni e cordiali saluti.
#3566
Tematiche Filosofiche / Re:L'individuo di massa
08 Gennaio 2018, 23:25:38 PM
Salve Jacopus. Mi piace il termine "turbocapitalismo". E' proprio ciò che ha creato l'"individualismo di massa", che sarebbe la modalità con cui gestire appunto gli strati medio-bassi della massa di consumatori, quelli cioè meno maturi e più influenzabili poiché giacciono a livelli di maturità appena post-adolescenziali.
L'individualismo di massa consiste nel far convinto il componente della massa di non far parte della massa.
Cioè nell'invogliarlo all'acquisto in massa di ciò che dovrebbe distinguerlo dalla massa perché viene presentato come esclusivo, elitario, prestigioso.

Nel fare ciò viene sfruttato appunto il dilemma tipico della psicologia adolescenziale.
L'adolescente si affaccia al "nocciolo duro" della vita senza (ovviamente) l'esperienza. D'altra parte il suo surplus di energie lo porta ad immergersi nel monto ed a esplorarne le possibilità.

Il suoi riferimenti sono i comportamenti del mondo intorno a lui, e tra questi egli è ovviamente portato ad imitare quelli più diffusi e più vicini a lui. Ciò, unitamente al bisogno di veder approvata la propria figura, tende a fargli sviluppare un comportamento gregario (io sono giusto se faccio come i miei coetanei........se faccio diverso non verrò capito o verrò escluso).

Il dilemma però consiste nel fatto che per il giovane, accanto alla necessità di omologarsi per venir accettato e non restare da solo, esiste un opposto impulso all'autoaffermazione. Negando la cultura passata (genitori) che va superata od addirittura demolita (il giovane è "il nuovo" per antonomasia) ma anche e soprattutto - nel quotidiano - adottando segnali che dovrebbero sottolineare la sua individuale diversità, naturalmente nel segno dell'innovazione.

E' il discorso delle mode più o meno giovanilistiche le quali nascono per distinguere chi le crea e muoiono quando, ormai massificate, non possono dire più nulla perché sono diventate semplicemente il marchio di un gregge. Intanto però si ingrassa il capitalista.

Spero di essere risultato comprensibile. Salutoni.
#3567
Salve. Per Jacopus : vedo che le nostre rispettive ottiche (e dico ottiche, non opinioni, poiché sono proprio i nostri organi di senso ad essere diversi) circa contenuti e significati della politica sono talmente diverse che il discuterne - secondo me - sarebbe solo una faticosa perdita di tempo. Circa la postideologicità, non conosco lavori su tale tema essendo tipo non di poche letture ma bensì di nessuna lettura, e comunque intendevo il fatto che l'epoca recente fosse praticamente priva di ideologie PLANETARIE. Inoltre io non ha parlato di GESTIONE del potere, ma della sua COSTRUZIONE. In nome di quanto dico qui in esordio, lascio perdere ulteriori precisazioni pur necessarie.
Grazie comunque per il tuo intervento.

Per Anthony : scusami ma non sono addentro al gergo credo giornalistico. I grulli avrebbero a che fare con i grilli?? Ma io non mi attendo nessun sostanziale cambiamento dai Grilli !! Anche loro non riusciranno ad imporsi (cioè a superare il 50%) quindi se vorranno sopravvivere dovranno anch'essi omologarsi al SISTEMA di cui parlavo nel mio intervento. Stammi bene, anzi benissimo.
#3568
Salve. Per Anthonyi e Jacopus : "........costringere il candidato a presentarsi a casa dell'elettore", ".....hanno dato la loro fiducia, che tu EVIDENTEMENTE hai dimostrato di meritare".......... Anthonyi !!!!!!! Ma tu meriti il Premio Nobel per il candore infantile !! Magari ex-aequo con Jacopus il quale propone tre anni di volontariato preventivo per potersi candidare !!. Volontariato del tipo di quello fatto dall'ex Cavaliere S.B. presso l'Ospizio Sacra Famiglia di Cesano Boscone ??????????????

Sembra pensiate che la situazione del nostro Paese possa migliorare con il tempo, con le nespole e con le buone intenzioni !!

In Italia è stato costruito, nel secondo dopoguerra, un SISTEMA di connivenze ed equilibri che nessuno singolo e nessuna parte minoritaria del sistema può modificare. Il meccanismo è il rigetto automatico da parte del sistema stesso di coloro che non vi si adeguano rapidamente (naturalmente in nome dell'"....ismo" di turno (anticomunismo, antifascismo, antiseparatismo, resistenzialismo .....)).

Avete presente con quale prontezza è stata omologata la Lega ex Lombarda poi ex Nord ed ora (grottesco trasformismo) Lega - Salvini Premier ? Avete presente con quale prontezza negli anni '90 il vuoto lasciato da un partito confessionale (DC) sia stato colmato da un "movimento" fondato da un plutocrate, il cui relativo successo è stato affidato alla scelta di un nome-slogan paracalcistico come "Forza Italia" ?? Cosa pensate accadrà se i pentastellati avessero un ottimo successo alle prossime elezioni ? Che la spunteranno contro una coalizione pluto-clerical-mafioseggiante ??

Modifiche concrete potranno aversi solamente con modalità traumatiche se non addirittura violente. Altro che volontariato e visite a domicilio !!!!!!!
#3569
Salve. Per Jacopus : A parte il fatto che viviamo un'epoca postideologica (non sappiamo per quanto tempo ancora), io trovo che il concetto di laicità di una Costituzione e di tutti i comportamenti, le costruzioni e gli atti da essa discendenti consista proprio nell'eliminazione delle loro pregiudiziali dogmatiche.
Il termine politica ha due significati : quello originario di gestione degli affari della "polis" (città) e quello attuale e vigente (generato dall'enorme aumento degli aspetti e delle relazioni che il politico è chiamato a gestire) di strategia non più puramente amministrativa ma di gestione tesa all'acquisizione e mantenimento del potere. I "politici" andrebbero liberati da tale ultima gravosa incombenza. Naturalmente il farlo significhere4bbe eliminare la ragione fondamentale per la quale la gente si candida alla carriera politica. Eliminare ogni appiglio alle ambizioni personali. Le ideologie, le dottrine, le fedi - che vengono concepite da degli idealisti - nella pratica vengono rapidamente trasformate dai materialisti e dagli opportunisti in pretesto e cavallo di battaglia per i propri scopi personali o della nicchia cui si appartiene.
Inoltre ideologie, dottrine, fedi, sono strumenti poco o nulla flessibili (vedere i fanatismi)  nei confronti del volgere dei tempi e delle situazioni e sono quindi nemiche di un sano pragmatismo.
E' per questa ragione che le idologie cadono e le fedi arretrano. Non il capitalismo, poichè esso non è affatto ideologia o fede. Il capitalismo non ha avuto fondatori o profeti. Nessun "manifesto" e nessun "vangelo" ha accompagnato la sua nascita. Esso possiede sì una dottrina ma non è fondato su di essa poichè la (le) dottrine capitalistiche sono una conseguenza del suo esistere, non la causa.
Ciò perchè il capitalismo è un meccanismo naturale, è l'evoluzione darwiniana trasferita in ambito socioeconomico.
Il fatto è che l'uomo sia sempre stato soggetto ai meccanismi naturali e li abbia sempre dovuti subire assai più di quanto abbia potuto modificarli secondo le proprie intenzioni e desideri.....beh, ciò è il fatale andamento delle cose di questo mondo.
Tornando ai politici io quindi vorrei che ad essi venisse tolta la facoltà di costruire il potere, piegandoli alla pura gestione di esso nei limiti stabiliti dalle leggi. L'incentivo offerto per trovare chi sia disposto ad assumere tale ruolo ? Tanto prestigio, qualche (pochi) privilegio, una superba remunerazione economica.
#3570
Salve. Sull'onda della mia implacabile causticità voglio deliziarvi con un breve commento dell' Art.1 della attuale Costituzione della Repubblica Italiana cui segue il testo dell'Art.1 di una ipotetica (onirica !!) nuova Costituzione.

Art.1 - L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro.
 Che significa fondata sul lavoro ? Capisco i tempi e le circostanze in cui si dovette stendere una Carta Costituzionale di alti contenuti e soprattutto di estremo compromesso tra marxisti, laicisti e clericali, ma una simile inespressiva banalità potevano risparmiarcela !
Per chi sia in grado di svolgerne uno,  quale dovrebbe essere l'atteggiamento verso il lavoro, l'attività produttiva ?
Il lavoro, per il cittadino italiano, si intendeva dovesse essere un diritto, un dovere od una facoltà ??
E' incredibile vedere che, dopo settant'anni, ci ritroviamo con il lavoro che non è certo un diritto (se così fosse lo stato sarebbe tenuto a procurare un lavoro a tutti coloro che ne facciano richiesta).
Che il lavoro non sia un dovere non risulta, altrimenti la giustizia dovrebbe mandare ai lavori forzati tutti coloro che, pur potendo lavorare, vìvono di rendita,  da parassiti o da nullafacenti.
Che il lavoro infine sia una facoltà..........mi scapperebbe da ridere ma per riguardo mi trattengo, al pensiero di cosa ne pensano i molti milioni di indigenti disoccupati di questa Repubblica compromissoria fondata sul lavoro di troppo pochi.

Nuovo Art.1 - L'Italia è una Repubblica meritodemocratica fondata sull'impegno di realizzare il benessere individuale attraverso quello collettivo ed al di fuori di qualsiasi ideologia, dottrina o fede collettivamente organizzata.