La psicologia getta le basi in un sapere antichissimo, gli psicologi dell'ultimo secolo ne hanno cambiato drammaticamente il paradigma, ma è già successo tante di quelle volte. Anche tra il potere dello sciamano e la confessione del prete c'è un cambio di paradigma, ma il senso della pratica è sempre lo stesso, il potere della parola se rivolta in totale apertura ad una figura preposta è lenitivo, riorganizza la mente, in definitiva funziona. Non penso si possa parlare di scienza perchè si basa sull'accettazione "cieca" di un autorità, e il suo funzionamento dipende penso in gran parte da questo fatto. Se come Sgiombo non si nutre fiducia nella pratica essa semplicemente non funzionerà mai. Ma penso che questo non cambierà assolutamente nulla nella sua presenza nella società, scienza o non scienza, se la premessa è soddisfatta: funziona. Perciò le persone continueranno a tenersela stretta, sopratutto di questi tempi dove tutti siamo più soli.
La pratica della somministrazione di medicinali.. in teoria quello che dici è vero, in pratica un po meno penso, ho visto alcune persone usare quello stato chimicamente modificato come trampolino di lancio per riprendersi. Qui il problema è esattamente opposto, se si ci fida ciecamente del medicinale non penso funzionerà mai. Ma se non sono chiari i fondamentali della pratica, è una pratica svolta in maniera disonesta, o dal medico o dal paziente.
Ciò che penso sia più preoccupante di tutto ciò, è la pervicacia con cui la classificazioni psichiatriche sono entrate nel linguaggio comune, hanno ottenuto sostanza. Non ho la più pallida idea come si possa discutere delle abitudini comportamentali "del narcisista", e sono molto preoccupato di come queste etichette che vengono fuori dal manuale possano avere la meglio sull'uomo che ci sta dietro, ma suppongo faccia parte del gioco delle parti di questo rito antichissimo che ha bisogno di una semplificazione dei ruoli.
La pratica della somministrazione di medicinali.. in teoria quello che dici è vero, in pratica un po meno penso, ho visto alcune persone usare quello stato chimicamente modificato come trampolino di lancio per riprendersi. Qui il problema è esattamente opposto, se si ci fida ciecamente del medicinale non penso funzionerà mai. Ma se non sono chiari i fondamentali della pratica, è una pratica svolta in maniera disonesta, o dal medico o dal paziente.
Ciò che penso sia più preoccupante di tutto ciò, è la pervicacia con cui la classificazioni psichiatriche sono entrate nel linguaggio comune, hanno ottenuto sostanza. Non ho la più pallida idea come si possa discutere delle abitudini comportamentali "del narcisista", e sono molto preoccupato di come queste etichette che vengono fuori dal manuale possano avere la meglio sull'uomo che ci sta dietro, ma suppongo faccia parte del gioco delle parti di questo rito antichissimo che ha bisogno di una semplificazione dei ruoli.