Menu principale
Menu

Mostra messaggi

Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i messaggi inviati da questo utente. Nota: puoi vedere solo i messaggi inviati nelle aree dove hai l'accesso.

Mostra messaggi Menu

Messaggi - Eutidemo

#3571
Citazione di: Ipazia il 27 Agosto 2021, 09:43:50 AM
Cov-sars2 è indubbiamente un virus ostico su cui la supponente scienza è andata in crisi nelle sue tradizionali soluzioni di tipo sanitario. Non ovunque: solo per la plebe abbandonata a se stessa. Gli oligarchi, con cure a loro dedicate, l'hanno sfangata tutti.

È un virus che colpisce comportamenti scorretti sul piano salutistico e sociale evidenziando l'irrazionalità dei nostri modelli produttivi, di vita, di prolificazione e di cura.

Su questo c'è molto da riflettere e riformare, ma probabilmente non se ne farà nulla e la plebe dovrà sfangarsela da sola contando sui sui buoni geni naturali, non massacrati dalla chimica farmaceutica. Medice cura te ipsum vale per ciascuno di noi.

In questa grande confusione sotto il cielo, il taroccamento statistico ha aiutato chi detiene il potere a gestire la situazione. Com'è noto fin dai tempi di Trilussa, secondo la "scienza" statistica vi sono polli in abbondanza per tutti. Anche e soprattutto di razza umana. La statistica covidemica, chiunque lavori in ospedale, ha potuto costatare che non sfugge alla regola del taroccamento.

Taroccato risulta ogni giorno di più anche il "vaccino" che ha vinto la partita del profitto, ma non quella sanitaria, con minacciose ombre sull'efficacia e sull'abbondanza di casi avversi in cui la statistica covidemica ha riconfermato il suo carattere taroccante. E nichilista (termine che non amo, ma qui ci sta a pennello) nella sua riduzione di vite umane a numeri.

A conti fatti, trovo più efficace ed etica, secondo scienza e coscienza, la soluzione individuale, in attesa di una sanità meno ammanicata, falsa e inumana.

Sanità che, nelle catacombe dove si sussurra ancora il nome di Ippocrate, non è morta, e confido risorgerà dalle ceneri del regime covidemico. Spes ultima dea.
"Parole, parole, parole" (Shakespeare, Amleto, atto II): tutte "a effetto", ma efficaci "nient'affatto".
Non ce n'è neanche una spesa  per cercare di confutare quello che ho scritto io; grazie, quindi, per l'indiretta conferma delle mie argomentazioni.
La cosa mi conforta molto!
:)


#3572
Ciao Ipazia. :)
Fare affermazioni "a vanvera" è facile, se poi ci si ritiene allegramente "esonerati" dal dimostrare che è vero ciò che si afferma!
E' "troppo" facile!
::)
***
Allo stesso modo io potrei affermare che le  statistiche dell'ISTAT sono tutte "bufale", in quanto, giudicando "a naso" dagli affollamenti nella metropolitana (di una volta) gli Italiani sono 600.000.000 e non soltanto 60.000.000; e la cosa è così "ovvia", che è inutile che io la dimostri!
;D
***
Per cui, finchè tu non mi dimostri "oggettivamente", e non "a chiacchiere" che le statistiche del regime covidemico sono tutte completamente "fasulle", per me restano tutte complessivamente "abbastanza" "vere".
***
Ovviamente, non metto minimamente in dubbio che buona parte di esse siano "imprecise" (anche di molto); e, a volte, anche "taroccate" al ribasso dalle Regioni che vorrebbero riaprire tutto e subito per la pressione del mondo imprenditoriale.
Ed infatti, come giustamente scrivi tu, in una certa limitata misura, le   statistiche si taroccano di più laddove vi sono più forti interessi in gioco; soprattutto a livello locale, ma non solo.
Tuttavia, da qui a dire che, nel complesso, esse siano tutte "fasulle", perchè la pandemia è soltanto un grosso "bluff", ce ne corre!
Sarebbe come dire che, poichè qualche volta vengono diagnosticati come carcinomi dei tumori benigni, allora le statistiche sul cancro sono tutte fasulle; e che il cancro è solo un grosso bluff!
***
D'altronde se già è "ridicolo" supporre che la "strage pandemica" sia una "truffa nazionale", diventa davvero "demenziale" congetturare che ci sia una "megatruffa" concordata da tutti i governi del mondo; ce li vedi Biden, Putin, Xi Jinping, la Merkel, fino a Matteo Ciacci (Capitano Reggente di San Marino), riunirsi tutti insieme in una cantina, per programmare una "megatruffa" del genere?
:D :D :D
***
Quanto al "vaccino farlocco, pericoloso, ma subito", per smontare tale COLOSSALE "bufala", sono sufficienti tre elementari considerazioni:
a)
E' assolutamente "ovvio" che le case farmaceutiche siano state spinte a produrlo, il più in fretta possibile, anche e soprattutto per "fini di lucro", essendo quello il loro fine istituzionale.
Bella scoperta!
;D
b)
E' anche assolutamente "ovvio", però,  che, poichè il numero dei malati e di morti di covid19 stava crescendo in tutto il mondo in modo davvero allarmante, non si potevano certo aspettare anni per produrre il "vaccino perfetto", da inoculare ai superstiti; per cui c'è solo da ringraziare il fatto che, a causa dello "stimolo economico", le case farmaceutiche siano state spinte a produrre un "vaccino imperfetto", il più in fretta possibile.
Come diceva Voltaire, infatti, a volte: "Il meglio è nemico del bene!"
;)
c)
E' sotto gli occhi di tutti (purchè non foderati da tre strati di prosciutto di montagna) che:
- laddove il "vaccino imperfetto" è stato praticato in modo massivo sulla popolazione, sono immediatamente crollati i contagi, i ricoveri e i morti di covid19, e i suoi effetti dannosi collaterali si sono manifestati in modo assolutamente irrilevante;
- laddove, invece, il "vaccino imperfetto" non è stato praticato o è stato praticato in misura minima , i contagi, i ricoveri e i morti di covid19 hanno continuato a crescere in modo esponenziale, provocando in alcuni casi delle vere e proprie "ecatombi" (come, ad esempio, in India).
;)
***
Ciò premesso:
- chi nega l'oggettiva corrispondenza al vero di a), b) e c), o è completamente "disinformato", oppure è completamente "in mala fede";
- chi, invece, prende inevitabilmente atto della corrispondenza al vero di a), b) e c), ma non ne trae le logiche conseguenze circa l'opportunità di vaccinarsi il prima possibile, o è completamente stupido, oppure è obnubilato da irrazionali pregiudizi ideologici.
***
Il sonno della ragione genera mostri!
https://cdn-thumbs.imagevenue.com/e8/01/93/ME13RHID_t.jpg
***
Un saluto! :)
***
#3573
Ciao Anthony. :)
Io ho solo detto di essere  completamente d'accordo con la Bibbia, laddove sta scritto che "è meglio la morte che una vita amara"; e che, comunque, in ogni caso, "il giorno della morte, è molto meglio del giorno della nascita!"
Ma, ovviamente, è perfettamente legittimo che tu abbia un'opinione diversa; ci mancherebbe altro!
:)
***
In questi casi, secondo me, più che dire che è "difficile" discutere, io direi che è una cosa assolutamente "inutile"; sarebbe come se a te piacesse la "pajata" cruda e a me no, nel qual caso non avrebbe alcun senso mettersi a discutere se sia una cosa "buona" o "cattiva".
;D
***
Vedo, però, che siamo andati completamente "fuori tema"; così come, purtroppo, vedo che sono andati anche tutti gli altri.
Vabbè, pazienza!
::)
***
Un saluto! :)
***
#3574
Ciao Anthony. :)
A dire il vero, sono stato io che ho "falsificato" le tue tesi sulla "prostituzione" e sulla "droga"; alla quale "falsificazione" tu non hai avuto nulla da replicare.
***
Ed infatti, come già ti avevo scritto:
a)
Il reato di favoreggiamento della prostituzione implica che se ne tragga, direttamente o indirettamente, un utile; altrimenti commetterebbe tale reato anche il cliente della prostituta, il quale la "aiuta" nella sua attività, facendo sesso con lei e,  poi, pagandone le prestazioni.
b)
Per quanto invece riguarda la droga, se è vero che anche soltanto regalare una "canna" ad un amico configura comunque il reato di "spaccio di droga", è però anche vero che, se la "canna" è di proprietà dell'amico, e ci si limita ad "aiutarlo" a "consumarla",  prestandogli i fiammiferi per accenderla, questo non configura nessun tipo di reato.
***
In ogni caso, in generale, non costituisce mai reato la "collaborazione" a commettere una "specifica azione", la quale, in sè e per sè, non costituisce un reato; come copulare con un prostituta o prestare a qualcuno i fiammiferi per accendersi una "canna".
***
Quindi, trovo davvero "buffo"  che tu, ora, accusi me di aver "glissato" su tali temi, sui quali ti avevo risposto chiaramente,  mentre, invece, sei proprio tu ad aver "glissato" sulla mia risposta.
Che hai completamente ignorato!
::)
***
Per il resto, tutto il tuo restante discorso si si riduce ad una mera "petizione di principio", in quanto tu dai per implicitamente scontata la stessa tesi che vorresti dimostrare; e, cioè, che il suicidio costituisce sempre e comunque un "disvalore etico", così come la "prostituzione" e la "droga".
***
Le forme legislative intervengano a tutela delle visioni morali prevalenti in un determinato periodo storico; ma, con l'evoluzione delle concezioni etiche e morali della società, le  forme legislative mutano di conseguenza.
Altrimenti l'omosessualità sarebbe ancora un reato punibile con il carcere; e, in periodi ancora più remoti, con la morte.
***
Stai molto attento a non identificare la "valutazione sociale" di un determinato fenomeno, con quella che "tu" ritieni dovrebbe essere la "valutazione sociale" di quel fenomeno; non c'è dubbio che in molti casi, almeno per ora, esse possano prevalentemente coincidere, ma è altrettanto in dubbio che, col tempo, esse possano anche mutare.
Pensa ai referendum sul "divorzio" e sull'"aborto"!
***
Quanto al fatto che le persone che si suicidano facciano del "male" a se stesse, (come, secondo te, lo fa chi si prostituisce  e chi si droga), questo sarebbe vero se la vita  dovesse sempre considerarsi un "bene" e la morte sempre un "male"; il che, invece, è molto opinabile.
***
Ed infatti, come scriveva il Metastasio:
"Non è ver che sia la morte Il peggior di tutti i mali; è un sollievo pei mortali che son stanchi di soffrir!"
***
Peraltro, persino nella stessa Bibbia, sta chiaramente scritto che:
- "Il giorno della morte, è meglio del giorno della nascita." (Ecclesiaste 7:1);
- "E' meglio la morte che una vita amara!" (Siracide 30:17").
***
Sono completamente d'accordo!
Tu?
***
Un saluto! :)
***
#3575
Ciao Anthony. :)
E' senz'altro lecito e legittimo che, nell'ambito delle "polemiche" tra me e Niko, siano le mie "argomentazioni" a sembrarti "inconcludenti"; però dovresti spiegare perchè le ritieni tali; altrimenti, ad essere "inconcludenti", risulteranno soltanto le tue gratuite "affermazioni".
***
In ogni caso, vedo che, purtroppo, tu hai letto con scarsissima attenzione quello che abbiamo scritto entrambi; ed infatti,  nè io nè Niko abbiamo mai pensato di ridurre la tematica del suicidio a una questione di igiene dentale.
Quello del dentista era solo un "esempio";  il quale, per sua natura, era ovviamente "riduttivo" (come tutti gli esempi)!
***
La polemica tra di noi era nata per il fatto che, partendo da tale esempio, Niko era ricorso ad un "paragone asimmetrico" (cioè tra termini non omogenei), facendo un confronto tra chi, avendo definitivamente deciso di togliersi un dente, preferisce minimizzare il dolore dell'operazione ricorrendo a un dentista e alle sue tecniche "analgesiche",  e chi, invece, è in dubbio se suicidarsi o meno.
***
Al che, io avevo eccepito che, per formulare, correttamente, un "paragone simmetrico" (cioè logico e ragionevole), Niko avrebbe dovuto fare un confronto "omogeneo":
- tra chi è in dubbio se andare dal dentista o meno per farsi togliere un dente / e chi è in dubbio se suicidarsi o meno;
ovvero:
- tra chi, avendo definitivamente deciso di togliersi un dente, preferisce minimizzare il dolore dell'operazione ricorrendo a un dentista e alle sue tecniche "analgesiche" /  e chi, avendo definitivamente deciso di togliersi la vita, preferisce minimizzare il dolore dell'operazione ricorrendo a un medico e alle sue tecniche "analgesiche".
***
E concludevo che, <<se proprio vogliamo paragonare chi ha il "mal di denti" a chi ha il "mal di vita">> (ai fini esclusivi dell'esempio), è evidente che:
- così come è del tutto lecito e logico che chi, avendo definitivamente deciso di togliersi un dente, preferisce minimizzare il dolore dell'operazione ricorrendo a un dentista e alle sue tecniche "analgesiche";
- allo stesso modo è del tutto lecito e logico che chi, avendo definitivamente deciso di togliersi la vita, preferisce minimizzare il dolore dell'operazione ricorrendo a un medico e alle sue tecniche "analgesiche".
La logica è logica, e, nel suo ambito, è sempre consentito "parva componere magnis!"
***
Al riguardo puoi essere d'accordo con me o con lui, però, se avessi letto con più attenzione, avresti compreso benissimo che nè io nè Niko abbiamo mai pensato di "ridurre la tematica del suicidio a una questione di igiene dentale"; ci siamo semplicemente limitati, anche nei successivi interventi, a dibattere circa l'aspetto "logico" (e, semmai, "giuridico") dell'esempio.
***
Ed invero, nè io nè lui abbiamo mai neanche lontanamente pensato che togliersi un dente o togliersi la vita siano atti equivalenti, da considerare alla stessa stregua.
Come diamine è potuta venirti in mente una simile bizzarra idea?
:D
***
Ciò premesso, comunque, l'aspetto "etico", come da me premesso nel mio topic iniziale, esulava completamente dall'oggetto del presente "thread".
***
In ogni caso, se tu pensi che per me le argomentazioni articolate, su una tematica eticamente sensibile come quella del suicidio, si riducano all'esempio del dentista, ti sbagli di grosso;  ed infatti io ho già esaminato il tema "a tutto spettro", in svariati altri topic, che potrai agevolmente rintracciare sotto il mio nome.
Quello in cui, sinteticamente, affronto un po' tutti gli aspetti della scabrosa tematica:
- religioso
- giuridico
- etico
- eudaimonistico
si trova qui:
https://www.riflessioni.it/logos/tematiche-filosofiche-5/del-suicidio/
***
Un saluto! :)
***
#3576
Attualità / Salvini, salvi solo donne e bambini!
26 Agosto 2021, 10:46:56 AM
Salvini, per quanto riguarda la crisi umanitaria che si sta verificando in Afghanistan, ha dichiarato: "Corridoi umanitari per donne e bambini, ma no(n) all'ingresso di migliaia di uomini!".
https://cdn-thumbs.imagevenue.com/7e/f4/d1/ME13RDHU_t.jpg
***
Al riguardo, in questa sede, non intendo minimamente affrontare il tema generale dei profughi provenienti dall'Afghanistan (il cui accoglimento è prescritto dal comma 2 dell'art.10 della Costituzione), nè, ancor meno, quello più generale dell'immigrazione; ed infatti, intendo focalizzare l'attenzione esclusivamente sull'"accoglimento selettivo" di tali profughi, proposto da Salvini.
Che potrebbe ben essere propugnato con lo slogan: "Salvini, salvi solo donne e bambini!"
:)
***
Secondo il cosiddetto "Protocollo Navale Birkenhead", sebbene non recepito da nessun "codice della navigazione", in caso di naufragio il capitano della nave deve far salire sulle scialuppe "prima le donne e i bambini".
Tale drammatico ordine venne lanciato anche dal capitano Smith, durante il naufragio del Titanic; alcuni ufficiali, però, fraintesero il suo comando come un divieto a far salire i mariti sulle scialuppe di salvataggio in cui già si trovavano le loro mogli ed i loro figli, sebbene ci fosse spazio a sufficienza.
In questo modo, vennero salvati il 74% delle donne a bordo e il 52% dei bambini, ma solo il 20% degli uomini; e molte famiglie vennero distrutte per sempre!
***
Ciò premesso, a parte il fatto che la situazione dell'Afghanistan si può paragonare al naufragio di un transatlantico solo in senso metaforico, in quanto, ovviamente, si tratta di realtà completamente diverse, secondo me il messaggio di Salvini è del tutto "sbagliato"; e, questo, anche dallo stesso punto di vista della sua stessa ideologia e del suo stesso orientamento politico!
Anzi, sotto tale profilo, mi sembra un atteggiamento addirittura "contraddittorio"!
***
Secondo il suo orientamento politico, se Salvini fosse un politico coerente, avrebbe dovuto dire "Corridoi umanitari per le famiglie con bambini, ma non all'ingresso di migliaia di uomini "single"!".
***
Ed infatti:
a)
Visto che Salvini è un accanito sostenitore della "famiglia", a me sembra assurdo (e disumano) che lui pretenda di far venire in Italia soltanto le "madri" con i "figli" minori, lasciando indietro in Afghanistan i "padri"; e condannando così alla dissoluzione migliaia di famiglie afghane.
b)
Inoltre, mentre facendo venire in Italia famiglie intere, uno dei due genitori potrebbe mantenerla lavorando, facendo venire in Italia soltanto donne con i loro bambini, molto probabilmente il loro mantenimento ricadrà quasi integralmente sullo Stato italiano.
***
Concludendo, il mio "topic" è limitato "esclusivamente" a tale "topica" salviniana; o, almeno, a quella che a me "sembra" essere tale.
Per cui considererò "off topic(a)". qualsiasi replica che non risulti pertinente a tale "specifico" aspetto.
Grazie!
:)
***
#3577
Citazione di: niko il 25 Agosto 2021, 18:04:10 PM

Ma soprattutto, che cosa esistono a fare gli artificieri professionisti e che si preparano a fare per anni, se tanto il filo giusto da tagliare per disattivare una bomba (qualsiasi bomba, anche biologica o atomica) e' sempre quello blu, e quello sbagliato sempre quello rosso?!
E' vero, lo avevo notato anche io ma me ne ero completamente dimenticato!
Grazie per il tuo intervento, e per averci ricordato tale ricorrente "bizzaria" cinematografica; la quale, forse scaturisce dal fatto che il colore "rosso" è psicologicamente associato all'idea di pericolo.
;)
#3578
Il maggior problema culturale della nostra epoca è che ci si è pigramente avvezzati a leggere soltanto "slogan" politici di 4 parole, "spot" pubblicitari di  8, o, al massimo, "post" da 12 a 24 parole (su FB, Twitter o Whatsapp).
Per cui, quando ci si trova di fronte ad un testo più ampio, che non si limita a mere affermazioni "anapodittiche", ma cerca di sviluppare delle argomentazioni maggiormente articolate, e dei ragionamenti un po' più complessi (condivisibili o meno che essi siano), la maggior parte delle persone preferisce dare "forfait"; oppure, si limita a leggere il testo in questione soltanto "a volo d'uccello",  non comprendendone o fraintendendone così il contenuto e il significato.
Credo che su questo varrebbe la pena aprire un altro "topic"; ma temo che risulterebbe troppo prolisso, perchè qualcuno abbia voglia di leggerlo!
:'(
#3579
Ciao Ipazia. :)
Sei tu che continui a cascare dal Melo.
***
Ed infatti, in primo luogo, continui cocciutamente a non voler prendere atto che, così come è documentalmente accertabile, su 128.914 morti di  covid19:
- 1 era stato vaccinato;
- 128.913 non erano stati vaccinati.
Anche un bambino sarebbe in grado di comprendere il significato di una tale differenza numerica.
***
In secondo luogo, quanto al fatto che non sia possibile sapere "con certezza" se il morto di covid19 sia stato contagiato da un vaccinato o da un non vaccinato, questo è ovvio, nè io non ho mai sostenuto il contrario; ed infatti si è sempre saputo che nessun vaccino ha un'efficacia immunizzante del 100%, per cui, anche chi si è vaccinato, non solo può beccarsi il virus, ma può benissimo trasmetterlo ad altri.
Bella scoperta!
::)
***
Io, invece, avevo scritto una cosa completamente diversa, e, cioè, che, molto "probabilmente", l'unico "vaccinato" morto di covid19 (per ora), era stato contagiato da un "non vaccinato", e non da un altro "vaccinato"; il che dovrebbe apparire "ovvio" a chiunque non abbia la mente obnubilata da idee "antivacciniste".
***
Ma, benchè la cosa sia ovvia, ti voglio anche spiegare perchè:
- secondo la "maggioranza" degli "epidemiologi" chi si è vaccinato, anche se becca il virus, è meno contagioso di chi non si è vaccinato (sebbene qualcuno sostenga il contrario);
- secondo l'"unanimità" dei "matematici", poichè statisticamente il virus circola prevalentemente tra i "non vaccinati", ne deriva logicamente e aritmeticamente che, se un "vaccinato" si è beccato il virus, "probabilmente" è stato contagiato da un "non vaccinato" (sebbene sia possibilissimo che se lo sia preso da un altro "vaccinato") .
Non mi sembra che ci voglia molto a capire la differenza tra "possibile" e "probabile".
***
Un saluto! :)
***
#3580
Ciao Niko. :)
Veramente non mi avevi "domandato" assolutamente niente, circa il "superamento della la paura del dolore e in generale il conflitto dell'ego con l'istinto di sopravvivenza"; per cui, non avendomi  tu "domandato" proprio nulla al riguardo, non vedo proprio come io avrei potuto eludere "furbescamente" una qualsiasi "risposta".
Non è possibile rispondere, se manca una domanda a cui poter rispondere!
::)
***
Il che, in effetti, vale anche per il resto del tuo intervento, per cui, ancora adesso, non riesco assolutamente a capire a che cosa tu vorresti che io ti rispondessi!
Spiegati meglio, perchè non vorrei che tu mi accusassi di non risponderti anche la prossima volta; precisa bene qual'è la tua domanda, quando desideri che ti si risponda!
***
Comunque, più che di un "conflitto dell'ego con l'istinto di sopravvivenza", io parlerei più specificamente di un  "conflitto della neocorteccia frontale con   l'amigdala", in quanto, almeno nel caso di un "suicidio razionale":
- la "neocorteccia frontale" può benissimo rendersi conto che, in determinate circostanze, il suicidio sarebbe senz'altro la soluzione migliore e meno dolorosa (ad esempio, come nel caso che sia in dirittura di arrivo una dolorosissima malattia, dagli esiti terminali comunque inevitabili e inesorabili);
- l'"amigdala", però, oppone resistenza a tale decisione razionale, perchè il nostro arcaico "cervello rettile" si rifiuta comunque di morire (anche se sappiamo di dover morire comunque, a breve termine, ed in un modo orribile).
***
Per il resto, vedo che non hai minimamente compreso il senso del mio precedente intervento, che ti invito a rileggere con maggiore attenzione.
***
In ogni caso il tuo discorso mi sembra molto oscuro, contorto, involuto, laddove tu scrivi che "superare la paura del dolore e in generale il conflitto dell'ego con l'istinto di sopravvivenza integra e definisce la decisione di suicidarsi come tale"; che cosa diamine significa questo vuoto giro di parole?
::)
***
il tuo discorso, però, diventa ancora più oscuro, contorto, involuto, e, soprattutto, molto poco "consequenziale", quando, dal rebus precedente, deduci: "...<<per cui>> possibilita' di compiere l'atto in modo indolore fornite dallo stato sono indirettamente istigazione, e anche l'"istigazione alla vita" che tali centri secondo te dovrebbero compiere e' una cosa  migragnosa e indegna perche'non diretta al benessere dell'individuo ma alla sua semplice sussistenza."
***
Facendo un faticoso sforzo interpretativo per cavare un senso da tale confusa perifrasi, "mi sembra" di aver capito, che, "forse", tu intendevi dire qualcosa del genere:
"Ognuno dovrebbe poter decidere autonomamente se suicidarsi o meno, e, quindi, la possibilita' di poter compiere l'atto in modo indolore offerta dallo Stato (scritto maiuscolo) e/o da enti privati,  costituisce indirettamente una sorta di "istigazione al suicidio"; ed infatti, anche chi, pur volendo morire, è però titubante a causa delle difficoltà e dei rischi di sofferenza che inevitabilmente si incontrano togliendosi la vita da soli, potrebbe decidersi a compiere il passo supremo grazie alla possibilità di morte indolore offerta dallo Stato e/o da enti privati."
***
E' questo quello che volevi dire?
Spero di no, perchè, se così fosse, avresti detto una castroneria da "Guiness dei primati"!
***
Ed infatti, sarebbe come dire che uno che soffre per il mal di denti, viene "istigato" ad andare dal dentista, perchè solo lui è in grado di asportargli il dente senza dolore!
:D :D :D
Ma che razza di modo di ragionare sarebbe questo?
***
Fuor di metafora, dichiararsi contrari all'esistenza di centri, pubblici o privati, che assistano coloro che hanno deciso di morire in modo indolore, solo perchè così si spera che la paura del dolore li induca a desistere dalla loro decisione di morire, è roba da Marchese De Sade; un modo di ragionare assolutamente "disumano" e "ributtante", per spero vivamente che tu non intendevi dire una "carognata" del genere.
Ma se non intendevi sostenere una scemenza del genere, cosa diamine volevi dire?
***
Poi tu, sempre in modo molto oscuro, contorto e involuto, scrivi: "... e anche l'"istigazione alla vita" che tali centri secondo te dovrebbero compiere e' una cosa  migragnosa e indegna perche'non diretta al benessere dell'individuo ma alla sua semplice sussistenza."
Al riguardo, a parte il fatto che si scrive "micragnosa" e non  "migragnosa", non capisco proprio che  cosa diamine c'entri la "micragna" con la doverosa "cautela" con la quale i centri, pubblici o privati, che dovrebbero assistere coloro che hanno deciso di morire in modo indolore, prima di procedere si dovrebbero assicurare molto accuratamente, anche per mezzo di psicologi, che chi viene da loro sappia bene quello che faccia; ovviamente, non si può mica mandare all'altro mondo il primo che passa, non appena suona il campanello del centro di assistenza.
E' una cosa che andrebbe disciplinata giuridicamente molto bene, in analogia a quanto già previsto dall'art.1 della legge 219/17, da me precedentemente riportato.
***
Quanto alla tua successiva sibillina perifrasi,  per la quale sarebbe una cosa: "...migragnosa e indegna perche'non diretta al benessere dell'individuo ma alla sua semplice sussistenza", questo va molto al di là delle mie capacità interpretative (già messe a dura prova da quanto avevi precedentemente scritto).
Che cavolo significa?
Boh!
::)
***
Infine, chiudi in bellezza con una serie di corbellerie da medaglia d'oro olimpionica!
Ad esempio: "Ci si suicida contro la vita, non contro la volontà di vivere!"
Ma che caspita significa?
::)
***
Poi tu scrivi: "Il  conflitto interiore degli aspiranti suicidi va quindi rispettato in modo assoluto!"; per cui, secondo te, una volta che, alla fine, hanno finalmente superato tale conflitto, decidendo di suicidarsi...che si fottano pure per conto loro!
Cioè, che si impicchino pure al lampadario o facciano saltare in aria il condominio col gas, ma che nessuno si azzardi a dar loro una mano, per farli morire:
- in modo decoroso;
- in modo indolore;
- in modo non pericoloso per il prossimo.
***
Comunque, complimenti...mi hai davvero fatto venir voglia di spararmi una revolverata in testa!
Chapeau!
:'(
Per cui, se riuscirò a superare tale crisi esistenziale, penso proprio che mi asterrò dal leggere altre tue eventuali repliche (visto che ci tengo alla mia salute mentale e, soprattutto, al mio fegato); non avertene a male, forse sono io che non riesco a capirti, oppure proveniamo da due pianeti di diverse galassie.
***
Un saluto! :)
***
#3581
Ciao Phil. :)
Sul "revolver silenzioso" di Gurevich aveva un senso montare un silenziatore sulla "canna", perchè il suo inventore aveva escogitato un elaboratissimo sistema per evitare che il rumore dello sparo "trafilasse" anche dal "tamburo" (oltre che dalla bocca della "canna"); come, invece, accade in tutti gli altri revolver (sui quali, pur essendo teoricamente possibile montare un un silenziatore sulla "canna", la cosa servirebbe a poco o niente).
***
Però, la "silenziosità di un revolver", dipende anche dalla cartuccia;  e, quindi, dalla  "silenziosità del proiettile".
Ad esempio, per quanto riguarda le cartucce calibro .22 LR CCI QUIET, i periti balistici della casa affermano che usandole si ha una riduzione del 75% del rumore percepito, rispetto alla velocità standard del calibro.22 LR; e pertanto, trattandosi di un rumore di circa 68 decibel (equivalente a quello di una scorreggia) affermano anche che NON è richiesta alcuna protezione per l'udito.
Per cui, usando tali cartucce, si otterrebbe una riduzione del rumore superiore a quella del "revolver silenzioso" di Gurevich, anche usando un normalissimo revolver.
***
Il che, però, non è del tutto esatto; almeno giudicando ad orecchio (visto che io non possiedo un misuratore di decibel)!
Ed infatti, se si spara il calibro .22 LR CCI QUIET con una pistola di piccole dimensioni, il rumore, sebbene contenuto, non è affatto indifferente; bisogna sicuramente indossare le cuffie.
Se, invece, si spara il calibro .22 LR CCI QUIET con una pistola di grosse dimensioni, come il revolver SMITH & WESSON 617 22LR, in effetti, almeno "ad orecchio", il rumore è inferiore a quello di un "silenziatore"; non si sente da una stanza all'altra, se c'è di mezzo un muro portante.
https://cdn-thumbs.imagevenue.com/fe/6f/f4/ME13RAW6_t.jpg
***
Però tieni presente che io non ho mai sparato con il "revolver silenzioso" di Gurevich, e che, comunque, non possiedo un misuratore di decibel; per cui le mie sono solo impressioni "a naso" (o  meglio, ad orecchio!.
***
Comunque grazie per il tuo link, che è fatto benissimo ed è molto interessante; io sapevo del "revolver silenzioso" di Gurevich, però ignoravo che su di esso si potesse montare anche un silenziatore.
***
Un saluto! :)
***
#3582
Ciao Inverno.
Quanto al tiro con l'arco non sono in grado di dire granchè; ed infatti, pur avendolo posseduto da giovane, non solo non sono mai stato molto bravo nel suo uso, ma, in tutta franchezza, devo ammettere che ero davvero una schiappa!
:-[
Però, in effetti, anche a me risulta che le frecce incendiarie non venivano usate contro esseri umani, bensì:
- negli assedi, per incendiare con tiri "a palombella" i tetti delle case della città assediata;
- nei combattimenti navali, per incendiare con tiri "tesi" le vele delle navi avversarie.
***
Quanto alla cavalleria, invece, non solo sapevo andare abbastanza bene a cavallo, ma, per giunta, nel 1985 partecipai alla ricostruzione storica di una carica di "cavalleria leggera" nei pressi di Orvieto; durante la quale, poichè non indossavo stivali con il tacco adeguato, rischiai per un pelo di restare "staffato".
***
Ad ogni modo molte popolazioni antiche, pur facendo uso in combattimento della cavalleria , non conoscevano affatto l'uso della staffa; come ad esempio, gli antichi Romani (la cui cavalleria, sebbene anche per altre ragioni, non valeva poi molto).
Tuttavia, combattere a cavallo, senza avere i piedi nelle staffe, doveva senz'altro risultare molto più difficoltoso.
***
Ed infatti:
a)
Un fendente "a vuoto" con la sciabola (cioè, mancando il bersaglio), rischia di far perdere l'equilibrio al cavaliere, se si trova su un cavallo privo di staffe.
b)
Usare una lancia su un cavallo privo di staffe, richiede che il colpo debba essere vibrato con la sola forza dei muscoli della spalla e del bicipite; mentre, invece, potendo "piantare i piedi" in un paio di staffe, il cavaliere può tenere la lancia fortemente stretta sotto l'ascella, ed attaccare il nemico colpendolo non più con il solo vigore dei muscoli, bensì con il proprio peso unito a quello del destriero lanciato alla carica.
Tale effetto, veniva potenziato dalla "resta", cioè un uncino metallico su cui andava appoggiato il "calcio" della lancia,  per evitare che scivolasse all'indietro quando colpiva il bersaglio; tale ulteriore "supporto", oltre alla staffa, venne in uso dal XV secolo in poi,  anche se prevalentemente nei tornei (in combattimento non ne sono molto sicuro).
***
Quanto alle "briglie",  esse vennero in uso all'incirca nel 4000 a.C. nell'Asia sud-occidentale; e, sebbene le prime briglie, probabilmente. non fossero altro che  delle rozze "cavezze" passate sul naso (come l'"hackamore"), oppure attraverso la bocca (all'uso "apache"), dubito che si sia mai fatto alcun uso del cavallo prima che venissero inventate le redini.
Io non ci ho mai provato, ma, andare a cavallo aggrappati soltanto alla sua criniera, mi sembra una cosa possibile, ma molto difficoltosa; e, comunque, impensabile in battaglia.
Personalmente non l'ho mai visto fare, neanche nei film!
***
Quanto al contrasto "spada/lancia", storicamente, la lancia (specie la "sarissa" dei macedoni, la "picca", e, soprattutto l'"alabarda" degli svizzeri) era un arma tipicamente "anticavalleria"; era abbastanza buona anche contro la fanteria, ma molto di meno, perchè gli uomini appiedati possono infilarsi meglio in mezzo al "muro di lance", e, magari, afferrare una lancia e tirare il lanciere fuori dal suo schieramento.
***
Un'arma veramente micidiale era (e rimane) la "baionetta" innescata; però, a differenza di quanto si vede nei film, di fatto veniva utilizzata molto raramente nel corpo a corpo, perchè il suo uso faceva troppa paura a ad entrambi gli schieramenti.
Ed infatti, dalle liste dei caduti in battaglia a partire dal XVIII secolo, risulta che,  nella maggior parte delle battaglie meno del 2% delle ferite erano state provocate da baionette (mio nonno, quindi, è stato davvero sfortunato).
***
Un saluto! :)
***
#3583
Ho notato  che, molto spesso, sia nei film e sia nelle serie TV, si vedono delle assurdità riguardanti le armi, siano esse antiche o moderne; in alcuni casi si tratta di errori di minor conto, mentre, altre volte, invece, siamo in presenza di veri e propri strafalcioni!
1)
Per quanto riguarda gli antichi Romani, ad esempio, salvo qualche rara e meritoria eccezione, i legionari, a prescindere dallo specifico periodo storico in cui si svolge il film, vengono quasi sempre rappresentati con l'armatura tipica del primo secolo.
Il che è semplicemente "ridicolo", in quanto, considerando che la storia di Roma antica è durata per circa  un millennio, è come se i soldati francesi di Carlo Magno, quelli di Francesco 1°, e quelli dell'epoca di Napoleone, nei film venissero sempre raffigurati tutti vestiti ed  armati nello stesso modo.
Ed invece, ovviamente, la "divisa" e le le "armi" degli antichi romani si sono costantemente evoluti; anche e soprattutto "mutuando" armi tipiche di altri popoli (come, ad esempio, l'elmo di Montefortino, il gladio, ed altro ancora).
2)
Nei duelli con la spada, a prescindere dal periodo storico e dal luogo nel quale si svolge il film, si vedono spesso gli attori effettuare delle "guardie", degli "affondi", dei "fendenti" e delle "parate" tipiche del combattimento con la "katana" giapponese; cosa che, invece, i nostri antenati europei non si sarebbero mai sognati di fare, perchè si tratta di una tecnica completamente diversa da quella della "scherma" occidentale.
Capisco che alcune figure della "scherma" nipponica siano più scenografiche di quelle occidentali; però vedere in un film un crociato che effettua un "kiritsuke", secondo me, è alquanto ridicolo.
3)
Per quanto riguarda l'arco, a parte alcuni centri "impossibili", che farebbero morire di invidia Guglielmo Tell, in genere, di grossi "strafalcioni" non mi è mai capitato di vederne.
4)
In alcuni fim "western", invece, spesso si vedono i "cowboys" estrarre e sparare direttamente in "doppia azione", senza alzare il cane con il pollice; il che, ovviamente, all'epoca era impossibile, perchè il revolver erano tutti ad "azione singola".
E' vero che si può supporre che il cane fosse già alzato in fondina; però, soprattutto con quell'antiquato tipo di pistole, non penso proprio che i veri "cowboys" corressero un rischio simile (almeno di norma).
5)
Inoltre si vedono spesso dei pistoleri sparare "a ripetizione", come se avessero in mano una pistola "semiautomatica" (o, addirittura, "automatica"); il che, per lo stesso motivo, era egualmente impossibile!
Solo in qualche film di miglior fattura si vedono sparare "a ripetizione", però abbattendo continuativamente il cane con il palmo della mano sinistra; il che, invece, è sicuramente possibile, anche se è un po' difficile (io, per esempio, non ci sono mai riuscito).
6)
Sempre nei film western, ma anche in film ambientati in tempi moderni, quando uno dei protagonisti alza il cane del revolver, si sente un rumorosissimo "click";  il quale, invece, nella realtà, o non si sente per niente o si sente appena.
A meno che, ovviamente, siano almeno vent'anni che uno non ha "oliato" la sua rivoltella!
7)
Soprattutto nei film western, ma anche in alcuni film ambientati in tempi moderni, quando uno dei protagonisti spara "a pallini" o "a pallettoni" con un fucile ad "anima liscia", tutti i presenti nella stanza vengono investiti da una pioggia di piombo; il che non è vero, perchè, per una certa distanza, sia i pallini che i pallettoni viaggiano "agglomerati" come se costituissero un singolo proiettile.
Ed infatti (anche se questo varia a seconda del tipo di arma e di munizioni), fino ai 12 metri dalla bocca della canna lo sciame dei pallini viaggia all'incirca unito; oltre i 12 metri e fino ai 35-40 metri i pallini iniziano una dispersione rispetto alla linea del tiro.
8 )
In quasi tutti i film, più potente è l'arma, e maggiore è l'arretramento del bersaglio, anzi, a volte, il poveraccio vola addirittura per aria; il che fa molta scena, ma è assolutamente grottesco!
Ed infatti, a prescindere dalla circostanza che ben difficilmente qualcuno vola per aria per la "spinta" di un proiettile (a meno che, oltre che "potente", sia anche molto "grosso"), in genere l'arretramento del bersaglio è maggiore se viene soltanto "penetrato" da un proiettile di media potenza, mentre è minore, se, invece, ne viene "perforato" da un proiettile più potente; ed infatti, nel primo caso, l'"energia cinetica" del proiettile viene scaricata al suo "interno", mentre, nel secondo caso, viene scaricata "oltre".
Se dai un cazzotto a qualcuno, quello vola a gambe all'aria all'indietro e cade supino; ma se lo buchi da parte a parte con un proiettile, quasi sempre si accascia in avanti cadendo bocconi.
9)
In alcuni fim si vedono gli attori sparare a distanza ravvicinata a serrature, catenacci e lucchetti, per farli saltare via alla "bruttiddio";  il che mi sembra un'operazione un tantino rischiosa, sia per il rischio di un rimbalzo del proiettile, sia per il pericolo di schegge.
Inoltre, specie con certi tipi di serrature, c'è il rischio che il proiettile si limiti soltanto a deformarle, rendendo così ancora più difficile l'apertura della porta.
10)
In certi film si vede che l'attore, per dimostrare che non ha intenzioni offensive, estrae il caricatore dalla pistola e lo getta via;  però, poi,  continua a tenerla in mano.
Nella realtà, finchè non scarrellasse l'arma, io  non mi fiderei per niente; ed infatti chi mi dice che non sia rimasto un colpo in canna?
11)
Purtroppo non ricordo il titolo del film, ma mi è anche capitato di veder montare un silenziatore su un revolver; sarei davvero curioso di conoscerne la marca!
Ed infatti, ovviamente, è impossibile montare un silenziatore su un revolver!
12)
In quasi tutti i film, quando qualcuno spara con un silenziatore, si sente un rumore lievissimo; il che è assolutamente "irrealistico"!
Ed infatti, la riduzione effettiva del picco della rumorosità ottenibile con un silenziatore "standard", è di 20-35 decibel, e, cioè, un valore che porta a circa 110 decibel  un piccolo calibro e a circa 130 decibel  i calibri più prestanti; per cui si tratta comunque di un bel "botto"!
13)
In quasi tutti i film si vedono i "cecchini" professionisti chiudere un occhio per prendere la mira; cosa che, sebbene ciascuno faccia un po' come gli pare, in pratica i "cecchini" professionisti non fanno mai.
Ed infatti, se chiudiamo un occhio, questo  automaticamente si porterà alla messa a fuoco infinita, per cui l'altro occhio dovrà fare un notevole sforzo per traguardare gli organi di mira; ed infatti è il mirino che deve essere a fuoco, e non il bersaglio.
14)
Per concludere, anche se ci sarebbero anche altri errori cinematografici molto interessanti da ricordare, l'assurdità più frequente che si vede nei film, consiste nel "disarmamento" a mani nude di un avversario armato; cioè, il cattivo punta la sua pistola all'eroe, e quest'ultimo, con un abile e rapidissima mossa riesce a disarmarlo.
Il che è tecnicamente impossibile, in quanto:
- nessun uomo è più veloce di un proiettile;
- nessuno, che abbia un minimo di sale in zucca, terrebbe mai sotto il tiro della sua pistola qualcuno, se non tenendosi ad una cauta distanza di sicurezza (che varia a seconda delle circostanze).
Ovviamente, se chi ha la pistola in mano è un bambino di cinque anni, un imbecille, o un cieco, non escludo che, anche nel mondo reale, sia possibile disarmarlo a mani nude; ma io non ci proverei lo stesso, salvo che non fossi sicuro che stia per spararmi comunque!
***
Voi quali altri strafalcioni avete notato?
***
#3584
Citazione di: Ipazia il 24 Agosto 2021, 15:27:16 PM
Citazione di: Eutidemo il 24 Agosto 2021, 10:50:15 AM
Citazione di: Ipazia il 24 Agosto 2021, 08:34:45 AM
Anche l'ultima bufala sul pseudovaccino, ovvero che previene la malattia grave, si sta frantumando. Si conferma invece il livello da quarto mondo della cura della malattia virale. Attendendo le miracolose e costosissime monoclonali brevettate bigpharma, sinonimo universale di salvezza dal baratro. Fortuna che l'antichissima pratica, dagli all'untore, mediaticamente riformata e potenziata, salverà la Covidemia dal crollo anche ideologico e garantirà ancora a lungo il totalitarismo emergenziale.
Guarda che nel tuo stesso LINK c'è scritto chiaramente: "Un caso sfortunato, dunque, probabilmente uno dei pochissimi in cui lo scudo vaccinale viene bucato".
Per cui hai postato un LINK che sostiene esattamente il contrario di quello che scrivi tu!
:D
Maddai Eutidemo, non cascarmi dal pero. Penserai mica che si potesse nascondere il morto sotto il tappeto. Ma bisognava chiosarne la morte con un solenne atto di fede nella verità rivelata del dogma assoluto covidemico. Sono giornalisti e tengono famigghia, mica kamikaze.
Maddai Ipazia, non cascarmi dal melo!
:)
***
Quanti sono i "vaccinati con doppia dose" morti di covid19, variante DELTA?
UNO! (anche se,  probabilmente, per colpa di quei coglioni irresponsabili che ancora non si vaccinano, ce ne sarà presto anche qualcun altro).
***
Quanti sono i "non vaccinati" morti di covid19, variante DELTA?
CENTINAIA!
***
Sai contare, oppure il tuo solenne atto di fede nella verità rivelata del dogma assoluto antivaccinista ha obnubilato le tue capacità aritmetiche?
::)
***








       
#3585
Ciao Niko. :)
Vedo che tu cerchi di "confondere un po' le acque" ricorrendo ad un ben noto ed abusato "paralogismo"; quello, cioè, del cosiddetto "paragone asimmetrico"
;)
***
Ed infatti,  per formulare, correttamente, un "paragone simmetrico" (cioè logico e ragionevole), tu avresti dovuto fare un confronto:
- tra chi è in dubbio se andare dal dentista o meno per farsi togliere un dente / e chi è in dubbio se suicidarsi o meno;
ovvero:
- tra chi, avendo definitivamente deciso di togliersi un dente, preferisce minimizzare il dolore dell'operazione ricorrendo a un dentista e alle sue tecniche "analgesiche" /  e chi, avendo definitivamente deciso di togliersi la vita, preferisce minimizzare il dolore dell'operazione ricorrendo a un medico e alle sue tecniche "analgesiche".
***
Tu, invece, molto "furbescamente", ma  "scorrettamente", proponi un "paragone asimmetrico" (cioè illogico e irragionevole), facendo  un indebito confronto:
- tra chi, avendo definitivamente deciso di togliersi un dente, preferisce minimizzare il dolore dell'operazione ricorrendo a un dentista e alle sue tecniche "analgesiche" /  e chi è in dubbio se suicidarsi o meno.
Come è facile notare, i due termini del confronto non sono "omogenei", per cui le conclusioni che intendi trarne sono fallaci!
;)
***
Anzi, paradossalmente, riformulando il tuo confronto in modo corretto, con esso tu, involontariamente, non fai altro che "portare acqua al mio mulino"!
:)
***
Ed infatti, se proprio vogliamo paragonare chi ha il "mal di denti" a chi ha il "mal di vita", è evidente che:
- così come è del tutto lecito e logico che chi, avendo definitivamente deciso di togliersi un dente, preferisce minimizzare il dolore dell'operazione ricorrendo a un dentista e alle sue tecniche "analgesiche"; 
- allo stesso modo è del tutto lecito e logico che chi, avendo definitivamente deciso di togliersi la vita, preferisce minimizzare il dolore dell'operazione ricorrendo a un medico e alle sue tecniche "analgesiche".
***
Ciò premesso, nessuno mette minimamente in dubbio che, come tu scrivi, "...se uno è genericamente stanco di vivere o disperato ma attualmente l'istinto di sopravvivenza gli impedisce di suicidarsi, è doveroso da parte di chiunque altro supporre che la sua decisione in merito non sia definitiva, e non interferire in nessun modo con essa."
Su questo sono d'accordo con te al 100%, e non mi sono mai sognato di sostenere niente di diverso!
***
Ed infatti io non sostengo minimamente che sia lecita l'"istigazione" al suicidio, bensì, soltanto, che, se qualcuno, per conto suo, decide in modo consapevole e definitivo di suicidarsi, dovrebbe essere del tutto lecito aiutarlo a compiere l'atto:
- nel modo meno doloroso possibile per lui (senza dover soffocare appeso a una corda, o annegato in un fiume);
- nel modo meno pericoloso possibile per il prossimo (senza cadere in testa a nessuno saltando dalla finestra, e senza far saltare in aria col gas il suo condominio).
***
Anzi, qualora venisse consentita l'esistenza di istituzioni, pubbliche e/o private autorizzate al "suicidio assistitito",  dovrebbe essere obbligatoria, da parte loro, l'"istigazione" alla vita; cioè, prima di aiutarlo nel suo intento, gli "psicologi" del centro dovrebbero cercare in tutti i modi di dissuaderlo, e procedere solo dopo un certo tempo e dopo ripetuti tentativi di dissuasione.
***
Il che, in effetti, avviene già "adesso", laddove, finalmente, al paziente è consentito di scegliere di "morire" anzichè di continuare a "vivere" in modo indegno.
Ed infatti, l'art.1 della Legge 22 dicembre 2017, n. 219, sancisce che:
"Qualora il paziente esprima la rinuncia o il rifiuto  di  trattamenti sanitari necessari alla propria sopravvivenza, il medico prospetta al paziente e, se questi acconsente, ai suoi familiari,  le  conseguenze di tale decisione e le possibili alternative e promuove  ogni  azione di sostegno al paziente medesimo, anche avvalendosi  dei  servizi  di assistenza  psicologica. Il medico, però, e'  tenuto  a  rispettare  la ribadita volonta'  espressa  dal paziente di rifiutare il trattamento sanitario  che lo tiene in vita, e, in conseguenza di  cio',  il medico è esente  da  responsabilita' civile o penale."
***
Sono anche d'accordo con te che la  "medicalizzazione" e la "burocratizzazione" del suicidio di una persona sana e razionale che per motivi intimi suoi non voglia più vivere, costituisca una soluzione assolutamente deprecabile; però, se, per legge, fosse "consentito" al suicida di ricorrere ad enti pubblici e/o privati per porre termine in modo "indolore" alla propria vita (cosa che ritengo assolutamente ragionevole), mi sembra naturale che una qualche "cautela", in analogia ai citato art.1, andrebbe pur presa.
***
Tuttavia, fermo restando che, secondo me, in un Paese civile dovrebbe essere "consentito" al suicida di ricorrere ad enti pubblici e/o privati per porre termine in modo "indolore" alla propria vita, questo non significa certo che il suicida, se lo desidera, non possa comunque togliersi la vita da solo, senza minimamente ricorrere ad enti pubblici e/o privati.
Chi mai potrebbe impedirglielo?
Si tratta solo di dargli la possibilità di scegliere!
***
Un saluto! :)
***