Mi fa piacere che tu abbia opinioni di buon senso (non sono sarcastico), il problema qui è lo stesso che trovo spesso parlando di cristianesimo, cioè l'inconsistenza del modello euristico del "leader" con quello del credente. E'normale che problemi complessi come quello della teologia, o dell'ineguaglianza, vengano convogliati attraverso immagini semplici e comunicative, e accetterei anche come lo fanno le femministe, se non che gli adepti e i leader non solo parlano due lingue diverse, ma esprimono concetti davvero diversi. Quello che hai appena descrito non è femminismo, anzi molte la considererebbero una posizione "subordinata" al patriarcato. Perciò non è quello che critico. Io critico i fondamentali logici e storici dell'attuale movimento femminista, che ha un predicato completamente diverso, che ti invito a prendere in considerazione prima di etichettarti come "femminista", perchè se lo farai darai adesione a teorie che non sono queste e di cui mi sembra Ipazia possa essere una buona rappresentante per quel poco che ho capito.
Cosa posso dirti invece delle donne single? Se si adotta il modello materialista maschile, la "carriera", intesa come accrescimento materialistico del proprio benessere otterà aspetti prevalenti. E credimi io sono molto felice, è da quando ho relazioni con le donne che premetto "se porti a casa lo stipendio sufficiente i piatti li lavo io", purtroppo uno stipendio non basta mai. La maternità ormai è subordinata alla carriera, in paesi come il giappone lo è ancora di più e si arriva vergini a 30 anni, se piace quella strada mica è preclusa. Certo se tutto quello che non si aveva era causa di un entità malevola e demoniaca, ogni "liberazione" è aprioristicamente "buona". Per molto tempo fumare per le donne era tabù, oggi si sono "liberate" e possono ottenere lo stesso cancro degli uomini, le malattie cardiovascolari sono aumentate nelle donne, etcetcetcetc. E l'idea del patriarcato, che dimentica la differenza tra una tragedia e il male pur di ottenere un nemico da combattere, che è un vulnus valoriale distruttivo. Le donne sono state schiave degli uomini, e gli uomini erano schiavi degli uomini, lo schiavismo è esistito per ambo i sessi e ce ne siamo liberati in buona parte, ma quando finiremo di liberarcene? Quando tutti avranno le stesse opportunità, o gli stessi risultati? Perchè le "quote rosa" servono alla seconda, e i "guerrieri della giustizia sociale" ormai li vorrebbero anche ai caselli autostradali.
Cosa posso dirti invece delle donne single? Se si adotta il modello materialista maschile, la "carriera", intesa come accrescimento materialistico del proprio benessere otterà aspetti prevalenti. E credimi io sono molto felice, è da quando ho relazioni con le donne che premetto "se porti a casa lo stipendio sufficiente i piatti li lavo io", purtroppo uno stipendio non basta mai. La maternità ormai è subordinata alla carriera, in paesi come il giappone lo è ancora di più e si arriva vergini a 30 anni, se piace quella strada mica è preclusa. Certo se tutto quello che non si aveva era causa di un entità malevola e demoniaca, ogni "liberazione" è aprioristicamente "buona". Per molto tempo fumare per le donne era tabù, oggi si sono "liberate" e possono ottenere lo stesso cancro degli uomini, le malattie cardiovascolari sono aumentate nelle donne, etcetcetcetc. E l'idea del patriarcato, che dimentica la differenza tra una tragedia e il male pur di ottenere un nemico da combattere, che è un vulnus valoriale distruttivo. Le donne sono state schiave degli uomini, e gli uomini erano schiavi degli uomini, lo schiavismo è esistito per ambo i sessi e ce ne siamo liberati in buona parte, ma quando finiremo di liberarcene? Quando tutti avranno le stesse opportunità, o gli stessi risultati? Perchè le "quote rosa" servono alla seconda, e i "guerrieri della giustizia sociale" ormai li vorrebbero anche ai caselli autostradali.
