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Messaggi - InVerno

#3571
Mi fa piacere che tu abbia opinioni di buon senso (non sono sarcastico), il problema qui è lo stesso che trovo spesso parlando di cristianesimo, cioè l'inconsistenza del modello euristico del "leader" con quello del credente. E'normale che problemi complessi come quello della teologia, o dell'ineguaglianza, vengano convogliati attraverso immagini semplici e comunicative, e accetterei anche come lo fanno le femministe, se non che gli adepti e i leader non solo parlano due lingue diverse, ma esprimono concetti davvero diversi. Quello che hai appena descrito non è femminismo, anzi molte la considererebbero una posizione "subordinata" al patriarcato. Perciò non è quello che critico. Io critico i fondamentali logici e storici dell'attuale movimento femminista, che ha un predicato completamente diverso, che ti invito a prendere in considerazione prima di etichettarti come "femminista", perchè se lo farai darai adesione a teorie che non sono queste e di cui mi sembra Ipazia possa essere una buona rappresentante per quel poco che ho capito.

Cosa posso dirti invece delle donne single? Se si adotta il modello materialista maschile, la "carriera", intesa come accrescimento materialistico del proprio benessere otterà aspetti prevalenti. E credimi io sono molto felice, è da quando ho relazioni con le donne che premetto "se porti a casa lo stipendio sufficiente i piatti li lavo io", purtroppo uno stipendio non basta mai. La maternità ormai è subordinata alla carriera, in paesi come il giappone lo è ancora di più e si arriva vergini a 30 anni, se piace quella strada mica è preclusa. Certo se tutto quello che non si aveva era causa di un entità malevola e demoniaca, ogni "liberazione" è aprioristicamente "buona". Per molto tempo fumare per le donne era tabù, oggi si sono "liberate" e possono ottenere lo stesso cancro degli uomini, le malattie cardiovascolari sono aumentate nelle donne, etcetcetcetc. E l'idea del patriarcato, che dimentica la differenza tra una tragedia e il male pur di ottenere un nemico da combattere, che è un vulnus valoriale distruttivo. Le donne sono state schiave degli uomini, e gli uomini erano schiavi degli uomini, lo schiavismo è esistito per ambo i sessi e ce ne siamo liberati in buona parte, ma quando finiremo di liberarcene? Quando tutti avranno le stesse opportunità, o gli stessi risultati? Perchè le "quote rosa" servono alla seconda, e i "guerrieri della giustizia sociale" ormai li vorrebbero anche ai caselli autostradali.
#3572
Ciao Phil,
La mia opinione a largo raggio sulla questione è che l'obbiettivo vero della ricerca sulle IA non è quella di creare IA intelligenti... per quanto mi riguarda già una calcolatrice è più "intelligente" di me, riesce a fare calcoli che io nemmeno posso immaginare. Certo, questa è riduzionismo tragico del termine "intelligenza", ma sono quelli che progettano le IA a determinarlo in questo modo, perchè se volessero fare IA "umane" dovrebbero farle più "stupide", non più intelligenti. Se vuoi che un IA possa provare "amore" devi far si che non riesca a risolvere i propri problemi, e debba cercare un altra entità .. Ciò che ci rende umani è essere stupidi, avere contraddizioni, avere problemi, non capire, e quindi soffrire.. questi progettisti invece vanno nella direzione opposta, quindi direi che per quanto riguardo un ipotetico "risveglio" delle IA, siamo in una botte di ferro. Quello che però ci serve è esternalizzare il problema della coscienza, perchè non possiamo studiarla su noi stessi essendo soggetto ed oggetto allo stesso tempo, e continuare questo filone di ricerca ci aiuta a comprendere come siamo fatti noi, qual'è il quid che ci differenzia. E il problema che ho sopraesposto ne è un esempio chiaro..
#3573
Non voglio mettervi l'accento più di tanto perchè è solo un esempio, in ogni caso la Mondragon è una holding, e all'interno ci sono matrioske molto piccole anche meno di un kibbutz - i baschi negli anni 60 erano al di sotto dell'economia di sussistenza, un economia anche compassionevole, infatti nella Mondragon centra anche la chiesa. Io nel frattempo che aspetto un idea migliore del comunismo ci metterei la firma sul modello Mondragon, perchè il paradosso principale di questo sistema socioeconomico che viviamo è che l'unico posto immune alla democrazia è il posto di lavoro, cioè dove passi 8 ore al giorno. Democratizzare il lavoro è la priorità fondamentale, ed esperimenti come la Mondragon ci insegnano che può essere efficiente - che è il punto più importante, perchè la prima cosa che viene in mente è che l'elezione di un manager sia molto inefficiente, invece se ben gestita non è cosi. Democratizzare vuol dire anche creare cultura, in Italia il modello Olivetti è finito in mano agli sciacalli, ma era destino? Dobbiamo ancora sentirci dire che un manager con un tetto allo stipendio non è invogliato a fare bene? Queste idee pur semplici sono completamente fuori dallo spettro del socialismo, che o attende l'armageddon del capitalismo, o lavora per esso e sopratutto per gli shareholders.
#3574
Personalmente non sono molto interessato all'argomento e potrei dire scemenze, ma ho sentito esperti del settore fare un punto molto interessante. Le cosidette IA sono migliorate in campo digitale, perchè li è necessaria solamente una maggiore potenza di calcolo per renderle efficienti, quello dove però sono rimaste al palo è nell'interazione con il mondo fisico. Pare che sia molto più difficile insegnare ad un IA cosa è una matita e come riconoscerla, rispetto che farle gestire milioni di contatti telefonici. Evidentemente la potenza di calcolo non è tutto quando si tratta di definire, comprendere, percepire. Ma se è difficile far scegliere una IA attraverso delle discriminanti preimpostate, quanto passerà ancora prima che immaginerà le proprie discriminanti? Se è vero, questo penso ci insegni molto della parola a cui è intitolato il forum: logos.
#3575
Citazione di: Ipazia il 08 Novembre 2018, 15:26:15 PM
Il contesto è quello dato: la società patriarcale, aggressiva, guerrafondaia, sociodarwinista e misogina. Fatta dall'uomo (maschio: perchè anche il significante, oltre al significato, della specie è sussunto al suo genere) a sua immagine e somiglianza, femmina compresa. Per cui non mi stupisco nemmeno della eterodiretta ferocia femminile. Ci vorranno tempi lunghi anche per le donne per liberarsi dall'imprinting patriarcale. Ora come ora è impossibile vedere un Ewige Weiblich (eterno feminino) PURO.
Cioè da una parte vorresti l'eguaglianza dei risultati, dall'altra credi che esista un "eterno femminino" biologico e puro che distingua le donne dagli uomini, cioè vorresti una parità di risultati da una disparità di fattori. Io cosa devo aggiungere per dire che è esattamente quel sessismo che le donne denunciano a parti inverse? Mi chiedo solamente che cosa capiate del patriarcato quando andate a vedere la Venere del Botticelli, che cosa sappiate della prima fondatrice dei centri antiviolenza (Erin Pizzey) e di altre femministe "eretiche", quanto poco valore abbiano le tesi della Gimbutas riguardo al "matriarcato della pace e dell'amore" etcetc.. Se preferisci una teoria "a bassa risoluzione", con colpevoli facili e risposte a portata di mano, penso che stai andando sulla strada giusta, quindi mi congratulo e ti saluto. :)
#3576
Citazione di: paul11 il 08 Novembre 2018, 15:04:27 PMNon penso proprio sia fattibile.
Sei proprio sicuro? Conosci ad esempio la Mondragon? Sono partiti in cinque, ora sono circa centomila, hanno uno dei fatturati più alti in spagna e collaborazioni di alto livello con Microsoft e altro.. hanno alcune particolarità.. per esempio i lavoratori si "eleggono" i manager  il cui stipedio è direttamente proporzionale a quello degli operai e tante altre idee socialiste. Funzionano molto bene direi, e sono perfettamente integrati in un economia di mercato. Quando io intedevo che i consumatori dovessero votare ragionevolemente, non intedevo organizzare estemporanei boicattaggi di qualche settimana, intendevo di soppiantare radicalmente la cultura del consumismo alla base, il resto vien da solo e non mi risulta sperimentato, a differenza del comunismo. La radicale idea della cosidetta "decrescita felice" in fondo non è altro che una mutazione della domanda su base culturale.
#3577
Citazione di: Ipazia il 08 Novembre 2018, 14:08:32 PM
Massimo rispetto per i morti sul lavoro, ma bilanciare stupri e femminicidi con i morti sul lavoro mi sembra nient'altro che una mascalzonata. Guerre e condizioni di lavoro sono perle della società patriarcale  e recano in sè lo stesso disprezzo della vita umana che si riscontra nel disprezzo per la donna.
Anche bilanciare gli stupri è una mascalzonata, non so come la intendi tu, ma stuprare un uomo è "tecnicamente" molto complesso. Ora tutti questi problemi non si porrebbero se si accettasse serenamente che tra uomo e donna esistono delle differenze imprescindibili, a partire dal fatto che costringere un erezione e poi effettuare uno stupro è assai arduo. Purtroppo anche queste nozioni base sono diseredate, e si pretende che le donne subiscano tanti stupri quanti gli uomini, e voglio proprio vedere come accadrà. Uomini e donne per la maggior parte sono MOLTO simili, identici quasi, sia nei test di temperamento che comportamentali e altri, risulta una bassissima differenza. Il problema è quello che succede agli estremi dei grafici, perchè quella piccola percentuale di uomini che è estremamente più criminosa delle donne, fa si che la maggior parte della popolazione carceraria sia maschile. Ora o mettiamo le quota rosa nelle prigioni, oppure ci rendiamo conto del famoso problema del pollo nella statistica, e cominciamo a leggere le statistiche come andrebbero lette: contestualizzate. Anzichè farne bandiere ideologiche d'accatto.
#3578
Citazione di: paul11 il 08 Novembre 2018, 10:17:17 AMEntrambi però esaltano culturalmente la soggettività, proponendo la prima la possibilità di diventare privilegiati nelle èlite, basta accettarne la sottocultura, la seconda esaltando il futuro stato di liberazione dal vincolo storicamente momentaneo dello stato dittatore.
Come può un economia pianificata esaltare la soggettività degli individui? La forza del libero mercato è che oltre ad essere un metodo di scambio merci, sotto intende un libero mercato delle idee. Che è esattamente ciò che manca ai regimi totalitari. Non è un caso una delle cause più citate tra le possibili del crollo dell'USSR vi sia l'inefficienza con cui domanda ed offerta si incontravano, tanto che alcuni marxisti moderni accettato il fatto, sostengono che ai tempi non vi fossero gli strumenti statistici necessari per sostenere un economia pianificata (mentre ora invece si? Perchè pensano di averli loro). Notoriamente non sono un sostenitore della deriva ontologica del "mercatismo", ma è anche vero che questo sistema è utilizzato terribilmente male. Se è vero che si vota più efficamente da consumatori che nelle urne, e che i mercati "insegnano a votare", è anche vero che nessuno degli "oppressi" si è mai degnato di "votare" (comprare) in maniera ponderata. Il consumismo si pone come obbietto imprescindibile quello di rendere il consumatore irrazionale e compulsivo, cioè di metterlo alla mercè delle elite, attraverso la sistematica menzogna (accettata per motivi a me insondabili) dei meccanismi pubblicitari. Se il consumatore ponderasse le proprie scelte e si coalizzasse, avrebbe molto più potere di quanto immagina, ma non lo ha mai esercitato, e che sorpresa che il potere economico si accumuli! Terminare il capitalismo, se proprio si pensa sia la scelta migliore, è la cosa più facile del mondo e richiede una sola e semplice azione: presentarsi agli sportelli domani mattina, basterebbe che un decimo della popolazione lo facesse. Il problema è cosa fare dopo, e la risposta "economia pianificata" non solo non è marxista, ma si è pure dimostrata tragicamente errata.
#3579
Citazione di: Ipazia il 08 Novembre 2018, 13:35:20 PM
Semplicissimo basta uccidere, picchiare, violentare MENO. Se i maschi sono più delinquenti, uccidendosi anche tra loro alla grande, non c'è santo in cielo che possa portare le statistiche al 50/50. Anzi sarebbe come dire che le donne devono diventare più delinquenti. NO GRAZIE. Mischiare morti sul lavoro con morti in guerre di mafia è demenzialità statistica.
Demenzialità statistica è immaginare un mondo meraviglioso, dove gli uomini fanno lavori che portano al 90% di mortalità sul totale, e vengono pagati la stessa media che le donne, come se il rischio di mortalità fosse una baggianata del patriarcato. Eggià perchè quando si parla di "donne che guadagnano meno" non si parla mica dello stesso lavoro pagato meno, quello è illegale in tutti gli stati del mondo occidentale, si parla di lavori diversi che come media hanno una paga più alta per gli uomini. Che grave ingiustizia il fatto che gli uomini si sobbarchino il 90% del rischio di mortalità sul lavoro, e in media vengano pagati dal 2 al 18% in più sul totale! Per inciso, riguardo alla violenza sui minori, lo scettro è delle donne e delle madri, ed è la violenza più detestabile che esista ma non mi sogno nemmeno di sfuggita di farne un cavallo di battaglia delle mie personali convizioni sull'altro sesso.
#3580
Citazione di: everlost il 06 Novembre 2018, 20:58:37 PMSecondo l'autore, nel mondo occidentale esisterebbero solo giovani donne sfaticate e libertine che vivono senza lavorare ( facendo debiti) e passano da un'avventura all'altra con maschi possibilmente Alpha in attesa del maschio Beta ideale da incastrare per farsi mantenere a vita e continuare impunite a divertirsi con l'Alpha Fux, ma non è questa l'immagine che vedo io nel mondo intorno.
L'anno scorso una femminista ha fatto  documentario sul MRM, un movimento maschilista americano, chiamasi "The red pill". Per chi vuole vederlo scoprirà che almeno questo circolo non è popolato da demoni con le corna..sono andato a vedere di che si lamentano, e la lista è circa questa:
- gli uomini commettono l'80% dei suicidi (le donne hanno più "tentativi" ma meno successo)
- il 90% delle morti sul lavoro
- il 99% delle morti in guerra
- il 76% delle morti in faccende di crimine
- sono il 71% dei senzatetto
- soccombono in tribunale davanti ad una donna nel 60% dei casi
- subiscono abusi tra le mura di casa nel 40% dei casi rispetto al 60% delle donne
- Hanno un aspettativa di vita media ridotta di 6 anni
e ne aggiungono altri riguardo a chi lascia prima la scuola, chi ha più problemi psichiatrici, sulle frodi in affidamento, le false denunce di stupro, che nessuno nemmeno considera le pedofilia femminile (ma esiste eccome) etcetcetc.

Loro sostengono che questi dati vadano portati al 50\50, cosi come le femministe sostengono che altri dati vadano portati al 50\50. Perfetto. Dov'è il problema? Che avere parità di diritti non significa avere una parità di risultati. E se ne sono accorti in scandinavia, la regione che più si è data da fare nel cercare di eliminare la sovrastruttura "colpevole" del patriarcato. Se negli anni ottanta 1 ingegnere su 15 era donna, ora in scandinavia 1 ingegnere su 20 è donna. Se negli anni ottanta 1 infermiere su 15 era uomo, ora in scandinavia 1 infermiere su 20 è uomo. E bisogna tenere conto che al momento ci sono incentivi alle donne per iscriversi a ingegneria, che cosa succederebbe addirittura senza? La maggior parte delle professioni si è polarizzata in senso inverso a quello che i teorici del "patriarcato" avevano sostenuto. Ora una femminista capace (ma anche un maschilista), si deve mettere di impegno, prendere i dati scandinavi, e uscire fuori con una soluzione logica a questa che per lei è una contraddizione logica, ma è empirica e sui cui esistono ormai decine di studi.  Evidentemente la risposta (e anche la domanda) non sono cosi semplici come alcuni "semplificatori" vorrebbero far credere.
#3581
Citazione di: Ipazia il 08 Novembre 2018, 08:04:52 AM
Citazione di: anthonyi il 08 Novembre 2018, 06:08:25 AM
Socrate, non sapevo ci fosse anche un negazionismo comunista, ero fermo a quello nazista. Sulla propaganda anticomunista hai ragione, ma inventare milioni di morti? Anche perché su questo ci sono le ricerche storiche.
Fonti ? Numeri ?
C'è per esempio "Il libro nero del comunismo" di Cortouis, ben lungi dall'essere un opera d'autore, in quanto raccoglie dati da decine di diversi studi e ne presenta un sunto. La stima di 100milioni in tutto il mondo è conservativa perchè presume che un morto di fame in Russia nel '90 non sia un "morto di comunismo" nonostante magari le cause della sua morte siano probabilmente da ricercarsi negli anni che ha vissuto prima. Vi sono iscritte a buon diritto le carestie e le pestilenze, che sono niente altro che il colmo per un sistema che vorrebbe migliorare le cose e crea invece pandemie e carestie attribuili facilmente a politiche senza senso, tutte rimandabili al concetto di "economia pianificata" che non mi risulta presente in Marx e che è uno dei distinguo del comunismo. Se poi l'USSR ha deciso di non divulgare dati statistici sull'alcolismo, la mortalità infantile, l'aspettativa di vita etc a partire dagli anni 70, non è perchè le cose andassero a meraviglia. Capirei anche se si dicesse "ma non conosciamo i morti del liberismo" - è vero probabilmente nessuno li ha mai contati, ma negare i morti del comunismo è negazionismo bello e buono. Se il socialismo ha un futuro, non è in un sistema che ha come premessa ai dati statistici "più o meno 10 milioni di morti, difficile contarli" checchè sia la cifra precisa precisa.
#3582
Citazione di: Socrate78 il 07 Novembre 2018, 17:22:33 PM
@Inverno: Sei sicuro che le cifre di milioni di morti scritti in Arcipelago Gulag corrispondono a realtà? Ovviamente non puoi esserlo, visto che non l'hai visto con i tuoi occhi, può benissimo essere propaganda. Tutto può essere, almeno in parte, frutto di propaganda, perché chi scrive non è un computer, ma una persona con una propria ideologia.
Le cifre a cui faccio riferimento sono di nozione comune, anche tra chi non legge il NYT, seppur altamente imprecise per ovvie ragioni. Nemmeno i nostalgici sovietici Russi le disputano ed è un fatto acclarato anche per loro, che al massimo si limitano a dire che "Stalin non sapesse". Quello che stai facendo in maniera capziosa non è diverso da chi nega le camere a gas, solo che Stalin era seduto a Yalta e Hitler no. L'opera a cui faccio riferimento peraltro porta con se ben poco di statistico e numerico, quando una descrizione dei rapporti di forza e delle diaboliche dinamiche all'interno dell'USSR. Certo magari Solženicyn ha raccontato un sacco di balle. Il punto è diverso, credi che queste cose abbiano un principio sano e che possano degenerare, ma che tu (o qualcuno bravo che conosci) sappia il segreto per farle rimanere pure e illibate. Un tantino infantile davanti alle evidenze empiriche. Perchè non capisci che questo tipo di rivoluzione nasce con l'intento del genocidio, non è un semplice "errore di percorso". Se Hitler avesse voluto avrebbe messo gli ebrei a produrre munizioni e carri e avrebbe probabilmente vinto la guerra, ma l'obbiettivo del genocidio era più forte del suo stesso spirito di autoconservazione. Lo stesso quando Stalin massacrò i kulaki per essersi impadroniti di qualche fattoria e avere la grave colpa di essere usciti dalla schiavitù, causando sette milioni di morte di fame. Chiamale se vuoi "cause esterne". Il risentimento che sta alla base di certe teorie può essere nutrito solo con il sangue e solo nel sangue finire.
#3583
Citazione di: Socrate78 il 06 Novembre 2018, 19:56:05 PM
In realtà adesso, con la globalizzazione e la crisi conclamata del Welfare, il capitalismo sta dimostrando sempre più il suo aspetto più ferino, predatorio e selvaggio, ma proprio per questo è anche più vulnerabile. La crisi del 2009, figlia del capitalismo stesso, ha avuto il merito di evidenziarne i mali e le contraddizioni, e credo che il sistema ad un certo punto si troverà con le spalle al muro, perché non si potrà continuare a consumare con la popolazione che continua a crescere. Inoltre secondo me il socialismo non significa necessariamente dittatura, tralasciando il fatto che questa è un'accusa che i capitalisti fanno in continuazione a chi contesta il loro sistema, dicono sempre: "Eh ma, solo il capitalismo è libertà, il socialismo è dittatura....". Si potrebbe rispondere che il capitalismo è la dittatura del capitale, del denaro, che condanna inevitabilmente una parte consistente della popolazione mondiale alla fame e condiziona fortemente il potere politico delle nazioni. Se ci pensi, al giorno d'oggi fortunatamente la coscienza comune non accetta più un sacco di cose che in passato erano normali, non accetta più lo schiavismo (almeno la maggior parte delle persone....), non è più accettata la monarchia assoluta nel mondo occidentale, quindi non potrebbe essere che un giorno anche il capitalismo verrà ricordato come qualcosa di incivile e condannabile al pari di schiavismo e monarchia assoluta?....
Dove il socialismo non si è dato da fare per una dittatura, generalmente si è dato da fare per il capitale. Si presuppone che i socialisti siano automaticamente molto empatici verso i lavoratori e i poveri, in realtà le cose si sono mostrate un po più complesse. Visto che le copie di "Arcipelago Gulag" sono facilmente reperibili in libreria, ed escludere esperimenti comunisti è relativamente facile (basta arrivare in fondo alle 1440 pagine e tenere a mente i 100-150 milioni di morti). Il socialismo è ancora "in giro" perchè il nostro cervello è in bilico tra caos e ordine, e il socialismo rappresenta l'ordine, patologico nel caso del comunismo, e il liberismo il caos, patologico nel caso attuale. La polarizzazione tra questi due estremi, che politicamente sta accadendo all'unisono in tutto il mondo, non può dare buone speranze. Non c'è nessuno che predichi equilibrio, si cerca sempre di più lo scontro frontale.
#3584
Attualità / Re:Evviva l'abuso edilizio!
07 Novembre 2018, 16:29:10 PM
Spero si sia capito che la mia era una provocazione. Una provocazione contro la semplicità con cui vengono affrontate le vicende urbanistiche dove la concessione edilizia rappresenta il totem della giustizia. Non è questione di costo dei pannelli solari, è questione che per esempio a pochi chilometri da casa mia è stato costruito un intero centro commerciale (tutto in regola) in un territorio che anni fa aveva visto 4 metri di esondazione. Ho anche recentemente visto una scuola venir costruita sotto una scarpata di 30metri quasi verticale "grazie" ad un muro di sostegno che i bambini devono pregare non crolli. A volte le sciagure si possono evitare a volte no, pensare che "tutto in regola" è una sorta di panacea contro la demenza umana, un peccato cosi grave che non consente ammenda, è particolarmente ironico. Gran parte del patrimonio edilizio che dovrebbe essere restaurato in maniera massiccia è fermo per preservare dettagli architettonici\storici, poi arrivano i terremoti a trasformare "patrimoni storici" in "patrimoni archeologici". Latita completamente una discussione urbanistica che non vada oltre al "tutto in regola", e la discriminante è spesso in mano a amministratori illuminati dalle proprie clientele più che dalle proprie idee.
#3585
Andare avanti è un imperativo per una creature mobile,  fisicamente per raggiungere il cibo e mentalmente per creare valore. Quando ci facciamo avanti creiamo valore, chiuderci in noi stessi aspettando che la realtà si faccia avanti, non crea valore. Rifiutare la verità non può essere portato all'estremo assurdo di essere incapaci di generare valore. Il fatto che ogni preposizione è dibattibile non significa che ogni gerarchia di valori sia equivalente, posizione che invece mi sembra largamente raggiunta dalla cultura postmodernista, dove ognuno è titolato ad avere un proprio mondo-sogno. Se i rapporti interpersonali sono solo rapporti di forza, rapporti per il potere, nel mondo ci sono solo oppressi ed oppressori. Tutto questo ha molto a che fare con questioni di attualità lampanti come gli antivaccinisti, o le politiche identitarie. Il sistema presumerebbe che anche i "filosofi" facciano gruppo e perseguano logiche di gruppo, in modo tale da avere la meglio nei rapporti di potere. Il forum dovrebbe trasformarsi in una sorta di sindacato dei filosofi, o un centro antiviolenza contro i danni dell'ignoranza, per avere un impatto sulla società. Una prospettiva divertente :)