Salve. Tipico dell'uomo desiderare ciò che non conosce. Infatti la felicità è desiderata dagli infelici, dagli insoddisfatti, dai curiosi che ancora non la conoscono. In questo modo tutti costoro desiderano appunto ciò che non hanno conosciuto mai.
Naturalmente costoro sanno perfettamente ciò che vogliono, anche se non lo conoscono. Ma non sanno come ottenerlo e - ironia delle cose umane - non sanno neppure se ciò che vogliono, una volta ottenutolo troveranno sia veramente ciò che a loro serviva.
Avete presente quanti uomini e donne sapevano benissimo quale compagno sarebbe servito loro e, una volta sposatolo, si accorsero che non era precisamente così ??.
Io invece cerco di stare il più possibile alla larga della felicità ed il più vicino possibile alla serenità.
La serenità è una condizione di soddisfacente equilibrio all'interno di una vita normalmente condotta.
La felicità invece consiste nello stato in cui risultino soddisfatti tutti i bisogni e tutti i desideri.
Nessuno la raggiunge da vivo poiché i bisogni (che solo semplicemente l'insieme di quelli detti "fisiologici") si rinnovano automaticamente mentre i desideri (che sono l'insieme delle facoltà, cioè di tutto cio che vorremmo fare una volta liberi dalla costrizione dei bisogni, e che consistono quindi semplicemente nella ricerca del piacere) ci perseguiteranno per tutta la vita a causa del nostro invincibile amore per le novità ed appunto i piaceri.
L'unica possibilità di raggiungere una felicità definitiva consiste quindi nell'eliminare in via definitiva sia i bisogni che i desideri.
A questo punto..........tranquilli !! Ci penserà la morte la quale, a questo punto, si rivelerà essere la porta d'ingresso alla felicità tanto stoltamente agognata da moltissimi. Salutoni.
Naturalmente costoro sanno perfettamente ciò che vogliono, anche se non lo conoscono. Ma non sanno come ottenerlo e - ironia delle cose umane - non sanno neppure se ciò che vogliono, una volta ottenutolo troveranno sia veramente ciò che a loro serviva.
Avete presente quanti uomini e donne sapevano benissimo quale compagno sarebbe servito loro e, una volta sposatolo, si accorsero che non era precisamente così ??.
Io invece cerco di stare il più possibile alla larga della felicità ed il più vicino possibile alla serenità.
La serenità è una condizione di soddisfacente equilibrio all'interno di una vita normalmente condotta.
La felicità invece consiste nello stato in cui risultino soddisfatti tutti i bisogni e tutti i desideri.
Nessuno la raggiunge da vivo poiché i bisogni (che solo semplicemente l'insieme di quelli detti "fisiologici") si rinnovano automaticamente mentre i desideri (che sono l'insieme delle facoltà, cioè di tutto cio che vorremmo fare una volta liberi dalla costrizione dei bisogni, e che consistono quindi semplicemente nella ricerca del piacere) ci perseguiteranno per tutta la vita a causa del nostro invincibile amore per le novità ed appunto i piaceri.
L'unica possibilità di raggiungere una felicità definitiva consiste quindi nell'eliminare in via definitiva sia i bisogni che i desideri.
A questo punto..........tranquilli !! Ci penserà la morte la quale, a questo punto, si rivelerà essere la porta d'ingresso alla felicità tanto stoltamente agognata da moltissimi. Salutoni.