Citazione di: Ipazia il 22 Aprile 2024, 20:26:32 PMSiamo gli unici animali che hanno formalizzato e codificato il linguaggio, con le note varietà linguistiche "nazionali", per cui penso che la comunicazione delle altre specie sia in parte istintiva ed in parte appresa nel branco per "convenzione orale", integrata da una consistente dose di linguaggio corporeo, molto specista.
Nella prima parte del tuo discorso sarebbe proprio come dici; sembra cioè che siamo gli unici ad avere prodotto un'analisi formale della lingua umana, ma anche in molte altre cose sembra che siamo gli unici, nel bene e nel male. Non abbiamo però prodotto una teoria della conoscenza, o, riferendoci alla lingua, una teoria del significato. Per me allora, da convinto eretico, l'analisi formale della lingua (Chomsky) corrisponderebbe al giocare a scacchi di cui al mio intervento precedente, mentre produrre una teoria del significato e/o conoscenza corrisponderebbe ancora sì ad un gioco umano all'interno del suo "speciale" e naturale campo di gioco squisitamente linguistico, ma almeno potrebbe prendere le dovute distanze dall'universo antropocentrato che grava da millenni sulle nostre spalle e che per certo non può non influenzare il nostro giudizio, il nostro porsi. Come dire: ci siamo liberati da Dio, ma non dalla nostra elezione. Chiaro sarebbe, che la mia critica all'elezione ingiustificata sorge soprattutto riscontrando le malefatte che tale tipo di forma mentis produsse e produce sulla condotta etico/morale umana. A parte questo comunque, mi sembra che l'inferenza che trai per distinguere il linguaggio degli "altri" dal nostro attribuendo al loro comunicare un carattere istintivo non poggerebbe per conto mio su grandi fondamenta, tanto che potrei ribaltarti la frittata e suggerirti di non essere troppo certa che le nostre comunicazioni non conservino un carattere istintivo nonostante che i contenuti di queste siano formulati attraverso messaggi razionali. Basta infatti guardarsi attorno nel nostro ambiente quotidiano e valutare la "logorroicità" di certe persone rispetto ad altre per rendersi conto di come la lingua si manifesti anche attraverso usi palesemente "istintivi", non propriamente mediati dalla ragione; e questo carattere di "istintività" all'uso della lingua si manifesta inoltre quando si alza la voce per sostenere una propria ragione a prescindere che questa sia buona o zoppa. Oppure nei tolc-sció quando parlano in due o tre assieme .... Insomma, ci sarebbe senz'altro materia per chiedersi almeno qualcosa sulla natura emotiva della lingua.
Da ultimo, sulla varietà delle lingue: è stato acclarato sul campo, tramite forniture abituali di cibo, che scimmie della stessa specie, viventi in zone geografiche separate, producessero un fonema diverso per ciascuna zona all'atto della fornitura di cibo; se questa varietà nel significante non desta motivo di grosso scandalo potrebbe invece dare da pensare il fatto che gruppi separati apostrofino con un suono specifico la fornitura di cibo. Una domanda infine: sinceramente mi ha fatto un po' sorridere la tua espressione "convenzione orale" in uso specifico agli animali. Di cosa si tratterebbe?