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Messaggi - Alberto Knox

#361
Citazione di: iano il 06 Giugno 2024, 22:55:25 PMIn mancanza dell'osservatore vi sarà pure un onda elettromagnetica, ma nessun colore, senza così aver privato la realtà di alcun suo componente.
il colore è l'onda elettromagnetica Iano,  siamo noi a rilevarla e la chiamiamo colore. Gli abbiamo dato noi il nome colore.
L'esistenza di un essere senziente su un pianeta nell universo  in grado di rilevare tale onda vedendola e chiamandola colore è senz altro un aspetto significativo. è tale essere a dare significato alle cose e a riconosce un cane come un cane, un albero come un albero e così via. lungi da me presentare l'osservatore come un inutile accidente casuale cosmico. la scienza, la vera scienza , (non quella di parte) suggerisce che l'esistenza di organismi coscienti è un aspetto fondamentale dell universo. Sono convinto che nelle leggi naturali che han permesso l'esistenza siamo iscritti in maniera significativa. Un evento fisico di per sè non significa niente fino a quando da tale evento scaturisce una mente cosciente in grado di dare significato ai fenomeni fisici dalle iterazioni microscopiche dell infinitamente piccole a quelle dell infinitamente grande o più semplicemente ai fenomeni luminosi , ai temporali ecc. l'universo ha generato , attraverso degli esseri coscienti, la consapevolezza di sè. è questo è sicuramente un fatto di importanza fondamentale.  Non può essere in alcun modo un dettaglio banale.
#362
Citazione di: Ipazia il 06 Giugno 2024, 21:21:13 PMLa  vista è strutturata evolutivamente per vedere colori, e li vede anche se non sa nulla di ottica.

Attenzione Ipazia, questa non è una buona risposta in base alla discussione che stavamo avendo . il tutto equivale alla somma delle sue parti? un riduzionista convinto forte della filosofia atomistica direbbe di sì. Io ti ho mostrato come questo assunto non può essere vero. perchè il colore come  lo stato liquido dell acqua e come il pensiero non sono propietà che si trovano nelle parti costitutive di questi sistemi. Essi affiorano, appunto emergono, dall interazione globale di tali costituenti nel sistema e con le relazioni che tale sistema ha con altri sistemi. Sto dicendo delle cose ben risapute fra l'altro. Un  motore endotemirco nel suo insieme rappresenta un sistema di meccanismi ma esso al contrario di un sistema biologico non è un sistema complesso, è un sistema complicato e   con un aprroccio analitico lo si può smontare e rimontare all infinito ed esso funzionerà sempre nel medesimo modo. Risulta evidente che questo non si può fare con un essere vivente. l 'analisi si è forse fermata per questo? certo che no, ha sezionato e sperimentato sull embrione , si è letteralmente amputato l'embrione andando in contro a problematiche dello sviluppo embrionale, sono loro stessi che trovano questi problemi e cercano di rispondere non sono io che le faccio. è evidente che il "progetto" per il prodotto finito è di natura molecolare , il problema è allora di capire in che modo la configurazione spaziale di qualcosa che ha le dimensioni di parecchi centimetri possa essere organizzata a livello molecolare. Considera il fenomeno della differenzazione cellulare. Come fanno alcune cellule a sapere che devono diventare cellule ematiche o le cellule del becco di un pulcino o delle sue zampette mentre altre devono diventare parte dell intestino o della spina dorsale? Vi è poi il problema del posizionamento nello spazio. In che modo una determinata cellula sa qual'è la sua posizione in relazione alle altri parti dell organismo di modo che essa possa "trasformarsi" nel giusto tipo di cellula per il prodotto finito diciamo del becco?  e per estensione dell intero organismo? legato a queste difficoltà è il fatto che benchè parti diverse dell organismo si sviluppano differentemente , tutte contengono lo stesso DNA. Se ogni molecala di Dna è in possesso dello stesso progetto globale per l'intero organismo com'è che cellule differenti eseguono parti differenti del progetto? vi è forse un metaprogetto che dice a ciascuna cellula quali parti del progetto complessivo essa deve eseguire? se è così dove si trova questo metaprogetto? nel DNA? ma in questo modo si va avanti all infinito. Attualmente i biologi stanno affrontando questi problemi con la teoria dell attivazione genica, benchè si siano fatte scoperte eccitanti in tal senso esse riguardano solamente il "meccanismo" della morfogenesi , ma non riescono a svelare il mistero più profondo di come tale meccanismo sia costretto ad obbedire ad un progetto globale. La vera sfida è quella di dimostrare in che modo interazioni locali possono esergitare un controllo globale. Ed ecco perchè mi interessano gli studi dei sistemi complessi che ho cercato di condividere con voi.
#363
Citazione di: iano il 06 Giugno 2024, 16:46:05 PMe l'esistenza perde il suo significato,  come di ciò che è evidente che sia.
l'esistenza precede l'essenza, in termini antropologici,  l'esistenza viene prima di ogni suo significato. Ebbene che significato ha il colore, il suono, la luce, il vento, la rugiada , un albero , un cane? nello stesso momento che io le pronuncio è implicita la loro definizione. Infatti c'è una relazione stretta fra la parola "cane" e un cane. Non sembra esserci nulla di tutto questo nel mondo naturale, un evento fisico di per sè non significa niente! 
Pensandoci sembra il compito che Dio diede ad Adamo ed Eva nel giardino dell Eden, "darete il nome agli animali, ai diversi tipi di frutta, agli alberi e ad ogni altra cosa presente nel mondo" in un certo senso il lavoro naturalistico che fece Aristotele. Siamo noi con la nostra interazione nel mondo e coscienza  di quel che accade o non accade a dare significato a quegli oggetti e a quei  fenomeni che si manifestano ai nostri sensi e non solo ai nostri sensi.
#364
Citazione di: iano il 06 Giugno 2024, 16:46:05 PMPerò finché i diversi approcci, riduzionista od olistico, non fanno i conti con l'osservatore, rimane sempre qualcosa che non quadra.
Facendo questi conti è possibile che nulla esista indipendentemente dall'interazione dell'osservatore con l'osservabile realtà, che perciò non è fatta dai prodotti di questa interazione, e l'esistenza perde il suo significato,  come di ciò che è evidente che sia.
Questo mi ricorda molto la provocazione filosofica "che rumore fa un albero che cade in una foresta se nessuno l ascolta"
Quello che noi chiamiamo "colore" è un onda elettromagnetica di una certa frequenza. Non c'è alcun motivo plausibile di dubitare che essa non si propaghi in assenza di un osservatore allo stesso modo di quello che noi chiamiamo "rumore" è un onda longitudinale che si propaga nell aria misurabile in Hz. Non c'è motivo di credere che essa non si propaghi in assenza di osservatore. Noi queste onde le abbiamo rilevate, con dispositivi , con la vista, con l'udito , non li abbiamo in alcun modo create e tanto meno dipendono da noi.
#365
Citazione di: Ipazia il 06 Giugno 2024, 07:50:43 AML'approccio analitico si è rivelato oltrmodo fecondo nel risolvere enigmi "locali" a partire dai fenomeni piuttosto che da pregiudizi metafisici. Ovvero,  come replica il dubbioso a iano: la natura funziona in un certo modo e tocca al nostro intelletto adeguarsi alle cose e non viceversa.
Sono d'accordissimo su questo, più calcoli ci sono e più analisi ci sono e meglio è per tutti. Non possiamo fare a meno di quella grande conoscenza derivante dall'approccio analitico. Sto dicendo se mai che così come ci sono problemi che possono e devono essere affrontati con l approccio riduzionista , esistono problemi che o verranno compresi con un approccio olistico o non verranno compresi affatto. Analisi e riduzione avranno sempre un ruolo centrale nella scienza ma non condivido il pensiero che questo ruolo debba essere esclusivo.
Citazione di: Ipazia il 06 Giugno 2024, 07:50:43 AML'acqua è fatta di H e O, ma è un "essente" diverso. Non c'è altro da capire a livello metafisico
ma questi esempi non sono esempi metafisici, sono fisici. Ne vuoi un altro? guarda i colori attorno a te. Il colore non è una propietà delle particelle elementari ma una volta che si trovano a comporre l'atomo la loro intereazione  comporta assorbimento della luce esterna a rimanda (riflessione ) la radiazione elettromagnetica che non viene assorbita. Il colore che vediamo emerge da un interazione, esso non esiste indipendentemente dall interazione.

Citazione di: Ipazia il 06 Giugno 2024, 07:50:43 AMCosì come non trovo contraddizioni epistemologiche nell'intenzionalità della biologia rispetto alla realtà minerale. Una volta che la materia ha imparato a generarsi e riprodursi, a muoversi e doversi procacciare il sostentamento, segue naturalmente che affinerà ciò di cui è dotata per mantenersi in vita. Il teleologismo biologico è implicito nel suo stato, non riducibile alla condizione minerale e ancor meno subatomica.
Non è riconducibile alle parti costitutive perchè il funzionamento organizzato dei sistemi biologici non può essere spiegato da una teoria secondo la quale ogni atomo è semplicemente attratto o respinto alla cieca dai suoi vicini senza riferimento alcuno a una struttura globale (approccio olistico). Qual'è dunque la contraddizione epistemologica a cui si riferiva Monod? gli elementi  di cui siamo composti sono tali e quali a quelli della tavola di Mendelev le quali presentano le medesime caratteristiche chimiche e fisiche e soggetti alle medesime forze fisiche , per un biologo riduzionista esclusivo ( ricordo che Monod era un biologo riduzionista) questo basta e avanza per affermare che l'insorgere della vita può essere interamente spiegato come ad un normale processo fisico. Bene, ma è propio grazie ai meraviglisi progressi della biologia moderna che possiamo ora comprendere nel dettaglio lo scontro fra due idee  antiche che risalgono all atomismo di Democrito e la teleologia olistica di Aristotele. Come possono i singoli atomi , muovendosi obbedendo rigorosamente alle leggi causali della fisica e rispondendo solo a forze locali prodotte dagli atomi vicini , agire tuttavia collettivamente in maniera intenzionale, organizzata e cooperativa su scale di grandezza enormemente più grandi rispetto alle distanze intermolecolari?
Questa è la profonda contraddizione epistemologica di Monod citata in precedenza.
A dispetto della decisa propensione meccanicistica dei biologi moderni , una tale contraddizione prima o poi si manifesta inevitabilmente se si tenta di ridurre tutti i fenomeni biologici alla fisica molecolare.
#366
Citazione di: Ipazia il 04 Giugno 2024, 23:46:33 PMRagionare per sistemi non implica ridurre i sistemi complessi a sistemi semplici, ma isolare quei sistemi che possono essere gestiti in maniera semplice all'interno di un sistema complesso. L'utilità di tale operazione è evidente se pensiamo alla trasfusione di sangue correlata alla conoscenza del sistema circolatorio. Con tale operazione non si riduce un sistema complesso come quello umano alla circolazione del sangue.
è  quello che fa la fisica analitica , scomporre, sezionare, ricomporre il tutto...qual'è il problema di questa prospettiva Cartesiana? ma ancora più importante , che cos'è la complessità? tenterò di rispondere prima a quest'ultima domanda dopo di che dovrebbe essere più semplice rispondere alla prima.
L'interazioni tra le parti di un sistema genera delle propietà che non appartengono alle parti
Es. l'acqua,  H2o (idrogeno e ossigeno) a temperatura ambiente si presenta liquida ma a temperatura ambiente dei suoi componenti costitutivi ovvero idrogeno e ossigeno sono gassosi. La propietà liquida non è una propietà degli elementi che compongono l acqua ma la propietà liquida emerge dalla loro interazione.
altro es. Un neurone non pensa , il pensiero non è una propietà del singolo neurone ma della loro interazione con le sinapsi e tra neuroni. .
Ritornando alla prima domanda allora che cosa bisogna fare? dovrebbe essere evidente che il caro vecchio metodo Cartesiano , nel gergo odierno chiamato Riduzionismo (perchè si riduce in parti il problema) si capisce che non è più sufficiente . Allora bisogna considerare non solo le parti ma anche l'interazione tra le parti e quindi non basta analizzare e dividere in parti semplici  ma bisogna avere un approccio di tipo sistemico (termine caro a pensaperbene) .
La vecchia fisica cercava nell infinitamente piccolo le ragioni dell infinitamente grande in una logica di causa/effetto . Poi la fisica ha scoperto "il passaggio di scala" e l'emergere della complessità. Per fare un analogia è come una casa a più piani dove hai livelli inferiori ci sono le parti elementari ma quando si sale di piano si trovano delle propietà che sotto non ci sono!. Questo è il fenomeno dell emergenza, ovvero le particelle interagendo fanno emergere delle propietà che  altrementi non si trovano. Si capisce quindi che non è più possibile fare come ci indicava Cartesio di prendere un fenomeno, scomporlo in parti , trovare la soluzione nelle parti, ricomporre il tutto e quindi risolvere il problema.

Citazione di: Ipazia il 04 Giugno 2024, 23:46:33 PMCosa si intende e come opera il "finalismo biologico ?
anche qui la domanda necessita di argomentazione. Come ho detto l'esempio più evidente di sistema complesso è la vita biologica. Gli organismi viventi rappresentano l'esempio supremo di materia attiva.Essi rappresentano la forma più sviluppata che conosciamo di materia ed energia organizzata. Essi incarnano tutte le caratteristiche ;crescita, adattamento, complessità , dispiegamento di forme, varietà, impredicibilità che si possano trovare nei manuali di fisica classica e quantistica. Chiediamoci ora se la vita può essere ricondotta alla fisica. I biologi riduzionisti sostengono che una volta che i meccanismi fisici di base che operano in un organismo biologico sono stati identificati , la vita si spiega come nient'altro che un normale processo fisico ordinario. Sostengono che , poichè ciascuna componente di un organismo vivente non rileva alcuna indicazione dell esistenza di forze speciali , la vita è stata di fatto già ridotta alla fisica e alla chimica ordinaria. Ammetiamo pure che questo biologo abbia ragione su questo punto. è ancora ben lungi , in realtà, dall avere spiegato la vita con la fisica. Piuttosto viene semplicemente ridefinita. Perchè se la materia inanimata e quella animata sono indistinguibili per quanto riguarda il loro comportamento secondo le leggi fisiche , in che cosa consiste la distinzione cruciale fra sistemi viventi e non viventi? il mistero della vita non sta  tanto nella natura delle forze agenti sulle singole molecole che costituiscono un organismo , ma nel modo in cui l'intera struttura si comporta collettivamente in maniera coerente e cooperativa , sono propietà emergenti che non eisistono nei singoli costituenti dell organismo. La biologia non si riconcilierà mai con la fisica finchè non si riconoscerà che ciascun nuovo livello di organizzazione gerarchica della materia porta alla luce nuove qualità che sono semplicemente irrilevanti a livello atomistico.
Benchè la casualità finale  venga respinta con forza dagli scienziati il sapore teleologico posseduto dai sistemi biologici è innegabile . Monod lo esprime così "l'obbiettività ci obbliga tuttavia a riconoscere il carattere teleonomico degli organismi viventi , ad ammettere che nella loro struttura e nei loro atti essi decidono secondo uno scopo e lo perseguono. Qui perciò, almeno in apparenza , si trova una profonda contraddizione epistemolgica" . Qual'è la contraddizione epistemolgica riguardo la struttura e agli atti dei sistemi fisici viventi che alludeva Monod? perora mi fermo qui.
#367
Citazione di: Ipazia il 04 Giugno 2024, 15:15:07 PMUn piano inclinato, una pallina, e un orologio  sono quanto serve al fisico Galileo per studiare un sistema (gravitazionale) in senso fisico, elaborando le dovute formule matematiche che permettono di definire le "grandezze" in gioco (forza, velocità,  accelerazione, costanti) e correlarle tra loro.
questo è un esempio di fisica classica. Sono moltissimi gli esempi di sistemi per i quali il comportamento del tutto è effettivamente la somma delle sue parti. Lo studio dei sistemi complessi  a mostrato che questo assunto non è più valido. Anche quando si possegga una mappa dettagliata dei componenti costitutivi non è possibile ricavare il comportamento futuro del sistema. La speranza che la fisica riduzionista possa raggiungere la comprensione completa grazie a una conoscenza sempre più particolare e esatta delle forze fisiche e dei costituenti fondamentali è infondata.
l'intereazione delle componenti a una data scala può provocare su scala più vasta un comportamento globale complesso che in generale non può essere ricavato dalla conoscenza delle singole componenti. Questa particolarità viene definita "comportamento emergente" nello studio dei sistemi complessi. Questo fatto è particolarmente evidente negli organismi biologici ; anche quando si possegga una mappa completa del sistema nervoso di un organismo semplice non è possibile ricavarne il comportamento dell organismo. Il fallimento del riduzionismo in biologia è stato: 1) di non comprendere che ad ogni livello di integrazione che si verifica nei sistemi biologici si manifestano nuove qualità che hanno bisogno di nuovi principi esplicativi che sono sconosciuti ed estranei  (e non necessari) in fisica.
2) l'ineguatezza delle leggi fisiche a spiegare il finalismo biologico
3) vale la pena, altresì, sottolineare che l'assunto secondo cui sia la materia animata che quella inanimata sono soggette alle medesime forze fisiche è ben lungi dall essere stata verificata in pratica.
#368
Dovrebbe essere comunque chiaro, da quello che si è fin qui detto, che il rigido determinismo non ha più un posto nella scienza. é bene spendere qualche parola sull uso del termine legge. In generale una legge è un affermazione relativa a qualuque tipo di regolarità scoperta in natura. Il fisico, tuttavia, terrà in gran conto quelle leggi che si applicano con precisione matematica. Un riduzionista veramente rigido negherebbe l'esistenza di qualunque altro tipo di legge , affermando che tutte le regolarità presenti in natura derivano da un insieme fondamentali di tali leggi matematiche. Con questo uso restrittivo si può verificare una legge solo applicandola a un certo numero di sistemi identici . Considerando sistemi di complessità sempre maggiori, il concetto di classe di sistemi identici diviene  sempre meno pertinente perchè la caratteristica importante di un sistema molto complesso è la sua unicità . è quindi dubbio che si possa fare una qualunque affermazione matematicamente esatta relativamente a classi di sistemi molto complessi. Non può esistere nessuna biologia teorica fondata su affermazioni matematiche esatte   allo stesso modo della fisica teorica.
#369
Tematiche Filosofiche / Re: Quantum Popper
01 Giugno 2024, 18:16:58 PM
Citazione di: iano il 01 Giugno 2024, 15:01:46 PMC'è un bella differenza se un mistero ti interroga parandosi davanti a te, o se te lo sei andato a cercare, perchè sei in astinenza di stupore. :)
sono quesiti su cui mi interrogo e studio da anni Iano. i miei studi principali sono l'origine della vita, l'origine ultima dell universo, morfogenesi , ovvero il mistero della formazione di strutture biologiche, autoadattamento, principi organizzatori della materia e filosofia della natura umana. è opportuno chiarire subito che l'origine della vita rimane un profondo mistero. Le teorie non mancano naturalmente ma la divergenza di opinioni fra gli scienziati riguardo a tale argomento è probabilmente maggiore che su qualunque altro punto in biologia. Un analisi approfondita delle opinioni attuali da me effettuata riguardo tali argomenti ha rilevato un quadro alquanto insoddisfacente. è credulità esagerata supporre che il sistema acido nucleico-proteina complesso e specifico si sia formato spontaneamente per caso , questo è tuttavia il solo principio organizzatore generalmente accettato in biologia. La selezione naturale non può agire finchè un qualche tipo di forma di vita non  si manifesta. Questo significa che o si scopre un qualche tipo di sistema chimico primitivo che possa sottostare ad un evoluzione progressiva per mezzo della selezione naturale. o ammettere l'esistenza di principi organizzatori non casuali (l'indirizzo della mia ricerca) nello sviluppo chimico. 
Come vedi non è che i misteri me li vado a cercare, essi sono lì , basta vederli.
Citazione di: iano il 01 Giugno 2024, 15:01:46 PMCome si fa a conciliare due teorie antitetiche, perchè una continua e l'altra discreta, che funzionano ognuna a meraviglia, posto che riuscire a riportarle sotto allo stesso tetto rimane cosa desiderabile?
è già in stato di sviluppo, si chiama teoria quantistica della gravità.
Citazione di: iano il 01 Giugno 2024, 15:01:46 PMMa a parte l'utilità pratica dell'operazione, e la sua difficoltà, da cosa nascerebbe l'idea che ciò debba necessariamente potersi fare?
unificazione delle due terie in un unica teoria che contempla entrambe e le connette.
#370
Tematiche Filosofiche / Re: Quantum Popper
01 Giugno 2024, 14:19:17 PM
il problema è sempre il solito , da una parte si guarda al mondo dal punto di vista discreto della teoria quantistica, dall altra si guarda al mondo come allo spazio tempo continuo e non discreto. Secondo la m.q. anche il tempo e lo spazio dovrebbero essere costituiti da pacchetti discreti infinitamente piccoli. Eistein con la relatività generale dice che lo spazio e il tempo sono continui e non discreti. in più gli oggetti macroscopici non si comportano come gli elemeti costitutivi , i quanti di materia. in più, qual'è la sorgente dell ordine? ovvero, qual'è il principio ordinatore? sappiamo che la gravità è la sorgente dell ordine cosmico , c'è una ragione per cui le stelle sono sferiche e non cubiche. Ma cosa si può dire invece della formazione degli anelli di Saturno? o della stessa conformazione ben ordinata  dei pianeti nel sistema solare. Sappiamo infatti che i pianeti si sono formati da una nebulosa di gas e polveri che circondava il sole poco dopo la sua formazione circa 5 miliardi di anni fa ma gli scienziati hanno tuttora  solo una vaga idea dei processi fisici che vi furono coinvolti . in aggiunta alla gravitazione devono esserci stati complessi effetti idrodinamici ed elettromagentici. O l ordinata configurazione planetaria è una coincidenza , oppure il sistema solare è stato organizzato da un qualche meccanismo fisico ancora sconosciuto. La legge di Bode riuscì a predire correttamente l'esistenza di Urano , e predice anche l'esistenza di un pianeta "mancante" nella regione della fascia degli asteroidi. Ma  a dispetto di questi successi , non esiste nessun fondamento teorico che sia accettato da tutti. Come vedete c'è sempre una buona ragione per avere stupore e ricerca.
#371
Se il mondo
Citazione di: iano il 31 Maggio 2024, 13:11:47 PMFatto ciò, non dovremo più preoccuparci se la natura dell'ex realtà continui ad apparirci sempre più astratta, ne ci faremo scrupolo di azzardare ipotesi che appaiono troppo irrealistiche, se ciò dovesse servire.
io penso che si ti occupi della realtà dal punto di vista quantistico allora la realtà risulterà astratta. La M.Q. è una teoria statistica . Ma a differenza di altre teorie statistiche ; come ad esempio il comportamento statistico del mercato finanziario o di una roulette, la sua natura probabilistica non è semplicemente dovuta a una nostra scarsa conoscenza dei particolari, ma è intrinseca. Non bisogna pensare che  la m.q sia inadeguata a predire l'esatta posizione, stato, moto delle particelle. Il fatto è che una particella quantistica semplicemente non possiede un insieme completo di attributi fisici con valori ben precisi. Non ha nemmeno senso pensare a un elettrone come a un oggetto che, in un dato istante di tempo, occupa una ben precisa posizione e uno stato di moto ben determinato. Il principio di indeterminazione non dipende dal modo in cui si cerca di rilevare tali grandezze ma è una propietà intriseca della natura stessa della particella.  I fisici hanno inventato la filosofia meccanicistica-riduzionista , l hanno insegnata ai biologi e l'hanno poi abbandonata. Non si puònegare che la fisica moderna ha un sapore fortemente olistico, persino teologico, e che ciò è in larga misura dovuto all influenza della teoria quantistica.
#372
aggiungerei quindi un terzo principio;

PRINCIPIO NON LOCALE
in linea di principio tutte le particelle che abbiano interagito appartengono ad una singola funzione d'onda , sì una singola funzione d'onda globale contenente un formidabile numero di correlazioni.
La stessa realtà di una particella (che comunque non è il costituente fondamentale) si intreccia con quella dell intero resto dell universo.
#373
Citazione di: iano il 29 Maggio 2024, 14:54:56 PM1. PRINCIPIO DI REALTÀ: la realtà è costituita da cose situate nello spazio e che si evolvono nel tempo, la cui esistenza è indipendente da chi le osserva
Fintanto che l'osservatore si limita ad osservare . Basta una diga per modificare un intero ecosistema. Sappiamo fin troppo bene come la mano dell uomo alteri la realtà , tanto che oggi si parla di era "antropocene" e non più "olocene" , antropocene , il periodo attuale della storia della Terra in cui le attività umane hanno profondamente condizionato l'ambiente, il clima e i cicli naturali del pianeta. Il principio secondo cui "il mondo è indipendente dalla mia volontà " necessita di una riconsiderazione.
Citazione di: iano il 29 Maggio 2024, 14:54:56 PM2. PRINCIPIO DI LOCALITÀ: il comportamento di una cosa non è influenzato da azioni fatte su altre cose sufficientemente distanti nello spazio, in particolare non è influenzato istantaneamente, in quanto nulla può viaggiare a velocità superiore a quella della luce nel vuoto.
Citazione di: iano il 29 Maggio 2024, 14:54:56 PMCon un esperimento i fisici hanno dimostrato che almeno uno di questi due principi non è valido, ma non sanno dire quale.
l'esperimento da te citato dovrebbe essere , a quanto ho capito, il famoso esperimento EPR dalle iniziali di Einstein, Podolski e Rosen. La risposta convenzionale alla sfida EPR fu articolata da Neils Bohr. Egli sostenne che in fin dei conti non vi è realmente conflitto con la teoria della relatività se si accetta che le due particelle , anche se separate dallo spazio, facciano ancora parte di una singola funzione d'onda. Se le cose sono davvero così allora è semplicemente impossibile separare fisicamente le due particelle e considerarle come entità reali indipendenti, a dispetto del fatto che tutte le forze agenti direttamente fra di esse sono trascurabili su grande distanza. La realtà indipendente delle particelle si manifestano solo quando si eseguono delle misure su di esse. Il mistero sul come le particelle stabiliscono la loro intesa permane solo se si insiste a pensare che ciascuna di essa possieda una posizione e uno stato di moto ben definiti prima dell osservazione. La lezione impartita dagli esperimenti EPR è che i sistemi quantistici sono fondamentalmente non locali.
#374
Tematiche Filosofiche / Re: Fisica e matematica.
26 Maggio 2024, 23:58:25 PM
Citazione di: Pensarbene il 26 Maggio 2024, 17:22:14 PMQuindi,la scienza è  l'evidenziazione razionalizzata e sistematizzata di queste corrispondenze e non solo per i frattali.
Ma queste corrispondenze non significano affatto che la natura pensi e agisca matematicamente,geometricamente und so weiter.
 Noi  razionalizziamo le corrispondenze in base alla nostra esperienza umana e ci basterebbe ma poi ci costruiamo sovrastrutture di ogni genere.
Citazione di: Pensarbene il 26 Maggio 2024, 21:19:35 PMTi faccio un esempio pratico: i computer quantistici usano i qbit orientandone il lavoro tramite informazioni che portano al risultato desiderato.
Proprio come accade in natura dove la materia energia usa e elabora Informazioni nella direzione di una differenziazione e evoluzione.
in questo modo l'universo sarebbe simile a un computer. Lancio un programma cosmico , le infomazioni vengono elaborate e portano a risultato finale preordinato dal programma cosmico . Ma come hai detto tu stesso non è anche questo costruire una sovrastruttura ad hoc compatibile con la nostra razionalità?
#375
Citazione di: daniele22 il 22 Maggio 2024, 18:38:26 PMPer cercare di risolvere la questione della realtà "là fuori" e la realtà "che sta dentro al nostro cabezón" definii una cosa ricorrendo alla parola cosa. Forse ho compiuto un illecito amministrativo, ma io me ne frego delle regole quando secondo me sia giusto farlo. La definizione che ne uscì fu quindi: una cosa è qualsiasi cosa che la nostra mente possa imbrigliare tanto da poterne parlare, anche a vanvera. Pertanto, giusto pure per regolare i conti tra oggetto ed evento, sarebbero cose ed evento tanto la mela quanto la rivoluzione francese, l'ippogrifo e pure Dio.
interessante questa tua interpretazione della parola "cosa". Etimologicamente cosa deriva dalla parola "causa". Ciò che è causa della percezione, il mondo con le sue cose potremmo dire . se non ci fossero cose, non percepiremmo niente in effetti. Tutta la conoscenza deriva dall esperienza, tutte le facoltà umane come la memoria e l'intelligenza nascono e si sviluppano esclusivamente sulla base delle sensazioni , non vi è nulla nella mente umana oltre alla percezione che in ogni momento essa riceve dall esterno . Ciò che chiamiamo memoria è solo il confronto fra queste sensazioni e altre precedenti ; fantasia , la loro libera composizione . Gusto e giudizio sono la constatzione del loro effetto benefico o dannoso. Intelligenza la loro ristrutturazione in nuove e creative rappresentazioni. Creative. sottolineo creative.