Il linguaggio è convenzionale e cerca un compromesso fra classificazione e descrizione del mondo. A ció non fa eccezione il linguaggio scientifico. La classificazione ordina il nostro pensiero e ci aiuta a semplificare per comprendere un mondo che è sempre vario, contraddittorio e complesso. Almeno questo è quanto credo di aver capito nell'ambito della biologia (ma forse è la stessa cosa anche in chimica o in fisica). Ad ogni modo, senza classificazione non avremmo avuto neppure la teoria evoluzionistica, e neppure la genetica. Classificare è molto utile a livello pratico. La sola scienza perfetta, perché fa combaciare in modo preciso segno e ciò che il segno esprime, è la matematica (forse oppure anche questo è una specie di stereotipo della matematica). Possiamo quindi addentrarci più nel discorso fine degli individui ma perderemo il senso generale dei fatti del mondo, oppure restare nel mondo ordinatorio, perdendo la singolarità. Un buon studioso dovrebbe cercare di non perdere di vista nessuno dei due campi (specialmente in biologia).