Citazione di: davintro il 05 Gennaio 2021, 00:28:41 AMCome dice, secondo me giustamente, più avanti InVerno, l'altruismo ed il piacere personale, molto più spesso di quanto non sembri, coincidono.
Non si può far nulla di buono per gli altri (altruismo) se prima di tutto le forme del nostro contributo non siano percepite come piacevoli per se stessi (egoismo, ma preferirei parlare di "individualismo"), determinanti la felicità del soggetto, nel senso in cui Aristotele vedeva la felicità come tutto ciò che esprime la natura interna dell'ente a cui la felicità è riferita, il fine naturale di questo ente. Quindi, pensare a un'idea di altruismo per cui l'amore per gli altri viene intensificato a scapito di quello di per sé,
Citerò un paio di esempi di vita vissuta per sostenere questo punto di vista. Da bimbo piccolo (cinque, sei anni?) al mare, passarono due zampognari, malmessi, vestiti inappropriatamente (con pesanti palandrane nonostante il caldo) che chiedevano l'elemosina. Con insistenza chiesi ai miei genitori un soldino da dare a loro. Me lo diedero ed io lo feci. Fu bellissimo ed ancora mi si dilata il cuore al pensiero. Ricordo perfettamente anche la loro reazione (rozza sorpresa o qualcosa del genere) che un briciolo mi deluse ma non inficiò la mia contentezza.
Sempre da bimbo piccolo mio fratello più grande aveva preso il brutto vizio di lanciare le sue ciabatte (non di spugna bensì un po' durette) a mò di calciatore cercando di beccarmi. Io schivavo alla grande ma qualche volta mi colpiva. I miei genitori, naturalmente, lo sgridavano. Una volta mi prese al labbro facendomi sanguinare copiosamente. Anche in questo caso ricordo con straordinaria chiarezza la scena: mio fratello seduto alla sua scrivania mogio per la marachella combinata. Mio padre che interviene andando verso di lui alzando la mano e preparandosi a dargli un sonoro schiaffone. Non so se fu l'espressione del viso di mio fratello o la solidarietà per un evento nel quale, tutto sommato, anche se da "vittima predestinata" io partecipavo attivamente; sta di fatto che senza pensare, d'istinto, mi frapposi tra mio padre e mio fratello per ripararlo dal peraltro meritatissimo schiaffone. Ricordo perfettamente l'espressione di mio padre che mi consentì di leggere il suo pensiero e cioè di rispettare la mia volontà di impedire la punizione. In questo caso non provai la gioia di quando feci l'elemosina ma qualcosa di diverso, forse un senso di pace.
Forse varrebbe la pena di fare un thread nel quale inserire tutti i casi di altruismo nei quali l'autore è più felice o ugualmente felice del beneficiato. Sarebbe un bell'esercizio.

) introdotti da questo sistema economico. Credo dunque che il tuo ragionamento fili e sia del tutto condivisibile.
), il cristianesimo (anche) con l'aiuto di Dio.
) ai gesti di altruismo, eroismo, alle stesse scoperte scientifiche, non riesco a sottrarmi al pensiero che dentro l'animo umano ci sia di più. Molto di più. Che geme per esprimersi. Io, in qualche modo, lo avverto. E avverto una realtà molto più vasta, molto più profonda.