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Messaggi - viator

#3601
Attualità / Re:Italiani cercasi
22 Novembre 2017, 22:28:58 PM
Salve. per CVC: corretta interpretazione: il nostro è un paese in cui molti hanno una poco di potere e NESSUNO ha delle responsabilità, quindi alla inefficienza della polverizzazione del potere si aggiunge la beffa dell'impunità. E,cosa ancor più grave, anzi addirittura cupa, tutto ciò è frutto di una mentalità atavica ed immatura che ha costruito (particolarmente nel secondo dopoguerra) un SISTEMA che non può venir modificato dal suo interno.
Come dico qui altrove nel Forum, personalmente credo che il nostro futuro ci riservi uno dei seguenti destini :

- quello più utopistico e favorevole : qualcuno decide di dichiarare guerra alla Svizzera; in tre settimane la perdiamo e diventiamo una felice e prospera colonia elvetica.
- quello mediocremente probabile e di dubbia vantaggiosità : arriva un altro Uomo della Provvidenza.
- quello più probabile e che azzererebbe i nostri problemi : decomposizione e marcescenza.

Per Jacopus : il terrorismo islamico ci ha finora sempre solo sfiorato per una ragione semplicissima : da sempre il nostro Paese attua un tacito accordo con i terroristi mediterranei (rileggersi la vicenda Achille Lauro - Abu Nidal): rendere disponibile il nostro territorio per ogni genere di attività illegale di costoro a condizione che essi si limitino ad utilizzarlo come porto franco neutrale per operare e lanciarsi contro i loro veri nemici. D'altra parte le ire di un Paese come il nostro non sarebbero comunque prese sul serio neppure dalla più sgangherata combriccola di terroristi della domenica.
#3602
Attualità / Re:antimafia e stato di diritto
21 Novembre 2017, 23:09:39 PM
Salve. Né pietà né rabbia né vendetta né perdono. Le leggi, intese come insieme delle norme che dovrebbero tutelare IMPERSONALMENTE la società, di fronte a reati gravi (anzi, come in questo caso, estremi) devono prevedere ogni genere di provvedimento efficace per scoraggiare la reiterazione da parte di chi li abbia commessi e di chi potrebbe trovarsi a replicarli.

Tale criterio non deve tener conto di nessuno scrupolo o tabù morale, men che meno di pietismi, valutazioni psicologiche, situazione personale del reo etc.
Unica attenuante che può venir valutata sarà il pentimento, che nel caso di Riina è sempre mancato.

Come?? Costui ha vissuto nel culto e nella pratica del più sfrenato egoismo individuale (al massimo allargato alla famiglia ed ai compari), strafottendosene delle evidenti conseguenze, ed il Diritto e la Giustizia dovrebbero far caso alle sue umane esigenze o desideri ??

Isolamento completo dalla società cui ha tanto nuociuto, controllo minuzioso della sua condotta carceraria, contatti con l'esterno (famiglia e difensori) ammessi solo per iscritto e dopo censura bidirezionale, cure e somministrazioni appena sufficienti alla sua sopravvivenza....questi sono i provvedimenti di pura efficacia ASSOLUTAMENTE prioritari.
#3603
Attualità / Italiani cercasi
20 Novembre 2017, 22:44:53 PM
Salve. Al di là dell'ampia modulazione di atteggiamenti mostrati dai vostri interventi sull'argomento "ius soli / ius sanguinis", noto che molti citano frequentemente l'esistenza - in Italia - degli italiani. E mi pare pure che in diversi casi ci si riferisca non solamente a CITTADINI dell'ITALIA, ma proprio ad ITALIANI "ipso facto".
Io vivo in questo paese da molti decenni ma - sarà che socializzo troppo poco - vi assicuro di avervi incontrato lombardi, siciliani, sardi, napoletani, altoatesini (suedtirolern), romanisti, milanisti, juventini, ferraristi.....mai un italiano.
Il fatto è che sul pianeta non esiste un Paese che da un lato sia così immediatamente riconoscibile ed individuabile - nei suoi limiti geografici - quanto l'Italia, mentre dall'altro esso possieda una tal variegatezza di culture, tradizioni, storicità da portare ad escludere una qualche sua omogeneità umana.

Non ci si rende conto della perdurante validità del motto cavouriano di centocinquant'anni fa: "L'Italia è fatta - ora bisogna fare gli italiani".

Come fareste a spiegare ad un americano le differenze tra un altoatesino ed un siciliano dopo tanti anni di unificazione politica di un Paese grande un trentesimo degli USA ?? Come fareste a spiegargli che la "questione meridionale" ha ingoiato almeno un quarto delle risorse del Paese per 150 anni, realizzando solo un aumento della "forbice" tra nord e sud ??. Come fareste a spiegargli che l'Italia non ha mai saputo se - nella sua intierezza geografica - deve considerarsi un paese periferico dell'Europa o un faro della civiltà mediterranea??.

Ma quali sarebbero le manifestazioni, i modi di sentire, il cemento unificante che dovrebbero comprovare l'esistenza di un sentimento nazionale tra i cittadini della Penisola?
Sapete quali sono le uniche circostanze non ludico-intrattenitive che il Italia riescano a riunire folle superiori alle cinquemila persone? I raduni annuali degli Alpini e le proteste a tutela di qualche egoismo di categoria.

Il corpo sociale italiano ha un unico cemento: la trama di decine di migliaia di conventicole trasversali dedite agli interessi delle diverse categorie (nemmeno più delle diverse classi sociali, visto il tramonto delle ideologie per l'appunto "di classe"). Poi ci sono la cucina, il calcio, le maggiorate fisiche, gli "status symbol"...............

Quindi di che dovremmo preoccuparci? Vengano, vengano pure dal sud del mondo.....in mezzo a tanta nostra varietà quasi non ci accorgeremo di loro e poi....tutto sommato l'Italia è l'unico paese d'Europa nel quale ci si può trasferire senza annunciare il proprio arrivo e senza bussare alla porta.
E poi tra le diverse e variegate conventicole nostre sentivamo appunto la mancanza di quelle etniche !
#3604
Salve. Va ovviamente introdotta la distinzione tra causa, responsabilità, colpa, dolo e - in campo giudiziario - la premeditazione.

Se la vettura che sto guidando viene speronata da altra che ha perso il controllo e che sospinge la mia a travolgere un pedone, la vettura che stavo guidando ha causato dei danni al pedone senza mia responsabilità, colpa, dolo o premeditazione.
Se la vettura di mia proprietà viene presa di nascosto da mio figlio che non possiede la patente e che provoca un incidente, io avrò la responsabilità civile dell'incidente e la colpa di non aver sorvegliato i comportamenti di mio figlio.
Il dolo configura una colpa che si è instaurata come immediata conseguenza della volontà di nuocere od infrangere la legge..
Infine la premeditazione presuppone la preparazione mentale e/o materiale svolta dal reo per organizzare il reato.

Quindi la causa è un fattore di ordine fisico e logico-filosofico.
La responsabilità, di ordine etico e social-civilistico
La colpa ed il dolo, di ordine morale, psicologico e penale.
Infine la premeditazione interessa solmente il Codice Penale.

Questa è l'importanza del preciso significato delle parole che si intendano usare. In mancanza di  chiarezza condivisa, tutto ciò che si dice diventa pura divagazioni spannometrica. Cordialità a tutti.
#3605
Salve. Il problema sarebbe la causa prima. Mia moglie stasera mi ha spaccato una sedia in testa. Vediamo perché. Ha preso la sedia perché era arrabbiata. Era arrabbiata perché non la pensava come me. Non la pensava come me perché ha avuto delle esperienze che hanno indotto il lei convinzioni diverse dalle mie. Le sue esperienze sono state diverse dalle mie perchè è nata in luogo diverso, in un momento diverso, ha fatto studi diversi, possiede una sensibilità diversa, è di sesso diverso dal mio, ha frequentato persone diverse................retrocedendo in questo modo attraverso tutte le cause e tutti gli effetti in cui ha inciampato la sua vita (o la mia o quella di ciascuno) dovremmo giungere alla causa prima.


Anzitutto non si capisce perché noi si consideri che le cause vengano prima degli effetti. Dal momento che ogni evento consiste in una causa che, producendosi, genera simultaneamente il proprio effetto, non ha senso concepire una sequenza temporale di tali due elementi. Si tratta di due sinonimi. Infatti la definizione di "causa" è identica a quella di "effetto" e consiste in "la metà di un'evento".

Comunque noi consideriamo le cause come frutti del passato e gli effetti come frutti del futuro. E' per via dell'andamento del tempo, cioè dell'entropia, ma questo è un discorso molto intrigante che però ora farebbe solo divergere dall'argomento.

Ma esiste una causa prima? In caso positivo avremmo risolto ogni problema filosofico relativo al "libero arbitrio" ed alla responsabilità intrinseca dell'essere umano. Se tutto risale ad una causa priva di effetti a lei precedenti......è lei l'origine del bene, del male, del bello, del brutto....!

Per i credenti la causa prima certo esiste poiché uno degli attributi e delle definizioni di Dio è appunto "Causa Prima". Come dire: prima di Dio c'era il nulla. Come faccia poi ad esserci un nulla, che consisterebbe nel non esserci, fa parte dei misteri della Fede.

Per i non credenti invece non rimane che "attaccarsi" al verbo essere la cui definizione consiste in "la condizione per la quale le cause producono degli effetti" (e gli effetti divengono a loro volta cause).

Quindi la dimensione fondamentale ed "originaria" del Mondo sarebbe semplicemente l'essere delle cose. Un'unicità che noi - inestricabilmente legati alla nostra duplicità esistenziale composta da "noi" e "fuori di noi" - non possiamo percepire nella sua intierezza dovendoci limitare ad assaggiarne ogni volta solamente una delle metà [causa-effetto] [materia-energia] [spazio-tempo] [anima-corpo] [bene-male] etc. etc. etc...........................

Poiché, all'interno di una simile monade, risultano inclusi indistinguibilmente anche i concetti di "prima" e di "dopo", in essa non può esistere il concetto di "causa PRIMA", ma solo un infinito rincorrersi di cause ed effetti fuori da ogni tempo.
#3606
Salve. Quesito non originale ma sempre interessante. Prendiamo il caso di una persona che - dal punto di vista clinico e criminologico - risulti CONVENZIONALMENTE in grado di intendere e di volere (cioè sia maggiorenne ed esente da patologie o condizioni riconoscibili che clinicamente ne minorino le facoltà -  l'ASSOLUTA idoneità all'intendere ed al volere d'altra parte non può mai venir certificata poiché è aspetto del tutto metafisico).
Costui commette un delitto. Per sacrosanta convenzione sociale costui è responsabile del proprio agire.

Dal punto di vista etico invece la questione si sdoppia.

Secondo un ragionamento deterministico (di orientamento quindi filosofico-scientifico) si può sostenere che il cosiddetto "libero arbitrio" non esista. Tale ragionamento si limita a percorrere la catena di cause ed effetti che hanno portato al comportamento esaminato e non può che giungere a riconoscere che - per un qualsiasi evento - tale sequenza non poteva che necessariamente condurre all'effetto sul quale ci stiamo soffermando. In altre parole, data una causa od un insieme di cause note, l'effetto che si ottiene è non solo inevitabile, ma al limite addirittura prevedibile (nel caso si possedesse la conoscenza completa di TUTTE le cause che hanno agito). Cìò porterebbe a stabilire la predeterminazione dell'evento e quindi ad escludere che noi si sia in possesso di un libero arbitrio. (le nostre libere scelte - anche le più innocue e casuali - sono in realtà influenzata o determinate da fattori incontrollabili che vanno dalla genetica all'educazione alla competizione, ai sentimenti etc. etc. etc.). In effetti e da questo punto di vista all'uomo è lasciata (spesso ma non sempre) l'ILLUSIONE di poter esercitare un libero arbitrio (avete presente il cavaliere che, avendo scorto il volto della Morte tra la folla di Alma Ata se ne fuggì a spron battuto a Samarcanda, ignorando il fatto che la Morte avesse comunque già in programma il proprio trasferimento ivi per affari urgenti.......??). Notare che questo ragionamento riesce a conciliare due aspetti apparentemente antitetici: il fatalismo (era destino che dovesse succedere) ed il suo opposto - appunto il determinismo - (il caso ed il fato non esistono, agisce solo la meccanica cause-effetti).
Questo tipo di ragionamento permette - giungendo a conoscere il quadro completo delle cause che hanno agito, di CAPIRE, di COMPRENDERE e quindi di GIUSTIFICARE qualsiasi evento e comportamento umano ma, !!! attenzione !!!, il capire ed il giustificare sono una cosa mentre l'ASSOLVERE ed il SOLLEVARE DALLA RESPONSABILITA' sono altro!! E' questa la insensata confusione che viene fatta - spessissimo in modo sconcio perché interessato - a proposito degli aspetti umani, pietistici, emozionali che vengono sollevati in occasione di vicende di cronaca che coinvolgano la responsabilità di certi imputati.

Secondo invece un ragionamento possibilistico (di orientamento moralistico-fideistico) l'uomo possiede la capacità di effettuare delle scelte puramente morali che, applicate con discernimento, gli permettono di scegliere tra bene e male, esercitando un autentico libero arbitrio che secondo i credenti gli è stato attribuito da Dio. Tale visione è assai meno problematica di quella deterministica perché permette di evitare di tormentarsi nell'esame di cause ed effetti ritenuti "bypassabili" dalla volontà umana, e conduce direttamente alla responsabilizzazione del soggetto così come voluto nella pratica dalla società e dal Codice Penale.

Quale dei due atteggiamenti è il migliore ? Occorrono entrambi.

Se si vuole CAPIRE chi si ha davanti si farà bene ad usare il primo approccio al suo caso.
Se invece si vuole o si deve CONDANNARE OD ASSOLVERE.......si dovrà usare il secondo.
#3607
Salve Paul 11 e a tutti gli altri. Ciò che fa porre domande ed esprimere condiserazioni io la chiamo funzione. Una delle funzioni cerebrali, cioè la mente.Tu, penso, la chiamerai coscienza, che io considero essere una diversa funzione posta "a cavallo" tra la funzione psichica e quella mentale. Essa è secondo me il tramite tra l'istinto e la capacità di volere.
#3608
Tematiche Culturali e Sociali / Coerenza vegetariana
18 Novembre 2017, 15:03:41 PM
Salve. Argomento di tendenza.....come diversi altri (sempre più numerosi) che imperversano nel mondo delle futilità che sono concesse alla nostra civiltà che, avendo la pancia sempre piena, è giustamente ossessionata dai modelli di snellezza e, avendo la coscienza sporca, lo è ugualmente da problemi etici inesistenti che quindi dovranno venir inventati di sana pianta.

Mi riferisco alle scelte di chi, onde risparmiare inutili sofferenze al mondo animale, decide di darsi al vegetarianesimo od al veganesimo. (Poi naturalmente c'è chi fa tali scelte per motivi di vera o presunta maggior igienicità di tali regimi alimentari).

Naturalmente qui non si tratta di mettere in discussione quello che io considero un principio (astratto) che rivesto addirittura di sacralità: il rispetto della vita ed il fatto che essa non possa essere oggetto di diritti di proprietà. Purtroppo però la realtà naturale ci costringe a venire a patti con esso.

Dovremmo astenerci dal sopprimere altrui esistenze pur essendo costretti a cibarci di esseri viventi.

Vegetariani e vegani sembra abbiano trovato un compromesso soddisfacente sia per i loro stomaci che per le loro coscienze.

Eliminando dai loro consumi gli alimenti di origine animale essi non contribuiscono alla morte ed alla sofferenza di milioni di esseri innocenti e dotati comunque della dignità che accomuna tutte le forme di vita !!

Che brave persone ! Hanno capito che occhi umidi, sangue, spasmi, stridii e lamenti sono manifestazioni evidenti ed insopportabili di dolore psicofisico.
Solamente mi permetterei di invitare costoro ad un piccolo sforzo supplementare in nome di una maggiore coerenza.

In fondo basta poco. Perchè non eliminano dalla loro dieta anche la verdura, diventando fruttariani? E' indubitabile che i vegetali siano esseri viventi anch'essi (attendo eventuali contestazioni) e non si capisce perchè per essi debba essere eticamente ammissibile il farne scempio strappandoli alla terra per nutrirsene. I frutti, viceversa - una volta separati dei semi che andranno dispersi in adatto terreno - rappresentano solamente una escrescenza specificamente separabile e riproducibile dell'organismo vegetale.

Qualcuno potrebbe obiettare che i vegetali non soffrono..........come???????.......solo perchè i vegetali non strillano e non si agitano essi sarebbero immuni dal dolore???????? Quindi saremmo noi umani a poter decidere "tu soffri, tu invece no" e quindi - in soldoni - a poter fare i nostri comodi con altri esseri viventi???????

Come sempre, andando a scavare nelle motivazioni umane, si arriva al punto in cui emerge contraddizione, incoerenza........naturale egoismo antropocentrico (lo sapete che, se riuscissimo ad intervistare un pidocchio od un carciofo, ne emergerebbe che essi hanno una visione del mondo spiccatamente pidocchiocentrica / carciofocentrica ??).

Se i principi ci porteranno sempre a contraddirci non ci resta quindi che scegliere una prassi decente ed imperfetta (cioè in qualche misura iniqua).
Diciamo che, mancando il diritto di PROPRIETA' sui viventi, occorrerà utilizzare il principio di POTESTA'.
Si deve ammettere quindi che l'uomo possieda (semplicemente perchè se l'è dato da sè!) la potestà di DETENERE altri viventi a condizione che li abbia allevati (contribuendo a generare la loro esistenza), aspetto questo che genererebbe il diritto umano di DISPORRE della loro esistenza (sfruttarli e condurli a morte). Il tutto "impegnandosi" a non provocare sofferenze non maggiori di quelle umanamente inevitabili per fruire dei prodotti animali o vegetali.
In sintesi quindi all'uomo verrebbe riconosciuto il diritto di disporre fisicamente degli essere vinenti che - anche o soprattutto attraverso il proprio lavoro e le prorie cure - egli ha provedduto a far nascere. E ciò escluderebbe quindi l'attività di caccia la quale ha un'essenza squisitamente predatoria. Ma le implicazioni dell'archetipo venatorio richiederebbero approfondimento separato.
#3609
RIPRENDO QUI IL POST 1 di 2 PRECEDENTE SULLO STESSO ARGOMENTO..........................

.......POTERE PROPOSITIVO : il popolo dei cittadini, attraverso le proprie libere Associazioni che abbiano acquisito il Titolo di Propositività, sarà chiamato a produrre Proposte di Legge che il Potere Legislativo dovrà far validare, quindi esaminare e sindacare all'interno di tempi certi. Ciascuna Associazione Propositiva si darà un proprio Statuto fissante struttura, regole e finalità della stessa. Vertice consistente nel Presidente della Consulta Propositiva. Il Potere Propositivo sarà depositario di 2 opzioni censorie.

POTERE RAPPRESENTATIVO : assemblea di 200  membri tratti per scorporo definitivo dal Potere Propositivo attraverso elezione a suffragio universale. Avrà funzione parametrativa nei confronti dell'attività del Potere Legislativo e - congiuntamente a quest'ultimo - ruolo nell'esaminare e sindacare i Decreti governativi. Inoltre, congiuntamente al Potere Propositivo, valuterà e voterà le proposte di modifica costituzionale. Vertice incarnato dal Presidente dell'assemblea nominato dalla stessa a scrutinio segreto. Disporrà di 2 opzioni censorie.

                                                  ==========================

Dove starebbe la democraticità di una simile struttura, che sembra mostrare solo una intollerabile burocraticità mentre, più ancora che l'indipendenza dei Poteri, affaccia inoltre l'impressione di una certa loro autocraticita? Il Popolo che fa??
Il Popolo del Propositivo propone, i tecnocrati del Legislativo approvano o respingono, altri tecnopolitici dell'Esecutivo gestiscono, i mediocrati del Comunicativo lasciano una concreta libertà al mondo della comunicazione, limitandosi a tassarne la produzione diseducativa, speculativa, deformativa, omissiva o tendenziosa, i Custodi del Diritto del Giudiziario vigilano circa l'applicazione delle Leggi, l'Arbitro dirime i conflitti tra i Poteri, i Cittadini del Rappresentativo controllano che i Legislatori – rigorosamente indipendenti nelle loro singole scelte – mostrino – attraverso la parametrazione di queste ultime - orientamenti complessivi che non si discostino eccessivamente da quelli del Rappresentativo e dalla volontà tendenziale del Popolo di cui risulterà depositario ed interprete il Potere Propositivo.

Due Poteri e mezzo nelle mani del Popolo, altri due incarnati da personalità di alto profilo, i restanti due e mezzo affidati a tecnopolitocrati.

L'equilibrio sta nell'uso delle Opzioni di Censura. Se al popolo non piace il comportamento di uno dei Poteri, esso dovrà far ben capire al Vertice del PP che sarebbe il caso di censurarlo. Ci si dovrà attendere che il Vertice del PR, (Potere a suo tempo espresso dal popolo ed incarnato da membri provenienti dal PP) pur nella propria indipendenza mantenga con il popolo ed il PP stessi un comune modo di sentire che lo porti ad esprimere anche la propria censura. Il popolo vedrebbe assicurate 4 delle 5 censure necessarie a produrre la Decadenza del Potere il cui funzionamento non viene più approvato. L'orientamento in proposito del Potere Legislativo – quando non sia esso il destinatario della Censura – il quale sarà composto da una metà di membri estrazione popolare-propositiva, dovrebbe fungere da ago della bilancia per quanto riguarda una eventuale espressione della 5.a e conclusiva Censura. Sul Potere a censurarsi si instaurerebbe una spada di Damocle il cui filo verrebbe spezzato dall'aggiunta di una censura da parte del Legislativo o di uno dei restanti tre Poteri. Situazione che si crede sufficiente ad indurlo a cambiare comportamenti nei confronti dell'umore popolare. Viceversa per ciascuno dei Poteri detentori di una sola Opzione Censoria risulterebbe ben più arduo poter influire, utilizzandola, su uno o su entrambi i Poteri di radice popolare. La democraticità di un simile assetto non sarà quindi rappresentata dal prevalere indiscriminato della aleatoria volontà popolare (aspetto eccessivamente idealizzato all'interno delle Carte Costituzionali attuali poiché si fa presto a proclamare l'esistenza di tale volontà ma è impossibile stabilire quale essa concretamente possa essere di volta in volta) ma dalla preponderanza del dissenso di origine popolare.

Quindi , dato per vero che il popolo non possa sapere precisamente cosa vuole, ad esso deve toccare l'autonomia propositiva democratica lasciando che altri decidano il suo bene, salvo a poter rimuovere costoro se non d'accordo con il loro operato.

Detto in forma molto lapidaria, il popolo non potrà scegliere ciò che gli piace ma potrà opporsi a ciò che non gli piace.

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CENSURA Istituto della- : vedere OPZIONE CENSORIA.

DECADENZA – Istituto che prevede la rimozione dalle cariche dell'intero Vertice di quel Potere nel momento in cui risulti sottoposto a 5 o più censure in atto da parte dei restanti Poteri. I soggetti decaduti non potranno in futuro rientrare in alcun Vertice di Potere.


EMENDAZIONE – Opzione generabile, in alternativa all'approvazione ed al respingimento, dall'esito di uno scrutinio del voto segreto dell'Assemblea Legislativa. Ottenendo tale opzione la maggioranza dei voti, si intende che la Proposta di Legge, pur non approvata, manterrà la propria validità e potrà venir ripresentata dopo che l'Associazione Propositiva titolare della stessa od il Governo l'avranno modificata. I singoli Legislatori e l'Assemblea nel suo insieme non potranno specificare gli aspetti che risultino a loro parere da emendare, e ciò per non interferire nell'autonomia propositiva dei relativi Poteri proponenti. Tale opzione ha la funzione di segnalare al proponente che la Proposta, pur in sé meritevole, va perfezionata per risultare in accordo con la volontà del Legislativo.

EVENTUALE prelievo fiscale -

MODIFICA COSTITUZIONALE – Il Vertice di ciascun Potere potrà presentare al Potere Arbitrale proposte di modifiche alla Costituzione vigente. Il Vertice di quest'ultimo procederà anzitutto a valutarne e votarne l'ammissibilità che, se riconosciuta, permetterà alla proposta di venir trasmessa ai Poteri Propositivo e Rappresentativo che provvederanno a sindacarla attraverso votazione congiunta dei propri Vertici.

OPZIONE CENSORIA - Ciascun Potere risulterà titolare di 1 o 2 opzioni censorie come specificato in precedenza, per un totale di 9 opzioni a disposizione dei 7 Poteri.
Il Responsabile di ciascun Potere, autonomamente o dopo aver ricevuto in proposito invito da parte di membri della Sommità del proprio Potere, potrà indire la votazione (presumibilmente informatica) di una Mozione di Censura a carico di uno qualsiasi degli altri Poteri. La Mozione, a discrezione del Responsabile stesso, potrà contenere o meno le motivazioni che la giustificherebbero. La votazione sarà a scrutinio segreto per i componenti della Sommità ed a scrutinio palese per il solo Responsabile e sarà basata su di un numero di voti pari a quello dei componenti della Sommità maggiorato di un quarto. La scelta di ciascun componente la Sommità (sì o no alla censura piuttosto che astensione) peserà per un voto, mentre la scelta del Responsabile (che si esprimerà solo al termine della votazione della Sommità ma prima che ne venga conosciuto il risultato parziale) peserà per il restante quarto dei voti efficaci disponibili. A titolo di esempio, per una Sommità votante di 100 membri, si avranno 125 voti efficaci ed un risultato ipotetico potrebbe essere il seguente: 37 SI segreti+53 NO segreti+ 10 astensioni segrete + 25 SI palesi (quelli spettanti al Responsabile).
La proposta di emettere censura risulterebbe in tal modo vincente (37+25=62 SI contro 53 NO – astensioni non computabili) per il favore del Responsabile al quale sembra giusto attribuire un peso decisionale ben superiore a quello dei propri collaboratori.

Il risultato di tale votazione viene notificato al Potere Arbitrale il quale comunicherà al Potere censurato l'instaurazione di una Censura proveniente dal Potere che l'ha emessa.
La Censura resta in vigore sino ad una sua eventuale revoca – con la medesima procedura – da parte del Potere che l'ha emessa o sino alla Decadenza del Vertice del Potere che si è trovato censurato.

L'Istituto della Censura si intende valido nei rapporti tra un Potere e qualsiasi singolo altro. Pertanto, nell'ambito del rapporto multiplo tra un Potere e ciascuno degli altri l'Opzione di Censura può venir replicata, ovvero sarà possibile indirizzarla – contestualmente od in momenti diversi -  anche a più Poteri diversi da quello che ne sta facendo uso.
La funzione della Censura è quella di una penalizzazione  e di una notifica di presunta inadeguatezza nell'esercizio del Potere censurato.
Ciascun Potere decide autonomamente circa l'uso della(-e) propria(-e) Opzione(-i) di Censura. Nel caso di disponibilità di doppia opzione (PP e PR), le due distinte Opzioni di Censura potranno venir esercitate sia simultaneamente che ciascuna in tempi diversi.
L'effetto della Censura sarà di tipo cumulativo. Date le 9 Opzioni complessivamente disponibili, una volta che venga raggiunto il numero di 5 Censure in atto nei confronti di uno dei Poteri, Responsabile e Sommità dello stesso incorreranno nella Decadenza.

ORGANICO – Complesso del personale in carico alla struttura di un Potere, includente ogni e qualsiasi ruolo ricoperto da ciascun addetto ad eccezione di quelli di Sommità e del Responsabile.

PARAMETRAZIONE COMUNICATIVA – vedasi in Appendice

PARAMETRAZIONE LEGISLATIVA – vedasi in Appendice.

RESPONSABILE – colui che è investito appunto della responsabilità massima e complessiva di uno dei Poteri ed ha superiore autorità gerarchica sulla Sommita' e sull'Organico di esso.

SCORPORO DEFINITIVO – con tale espressione si intende che colui che, al momento della chiamata (elezione) all'interno della Sommità di uno dei Poteri risulti inserito nell'Organico o nella Sommità di un altro dei restanti Poteri, verrà congedato definitivamente da quest'ultimo (non potrà mai più rientrarvi a nessun titolo e livello).

SINDACARE –  Deliberare circa una Proposta di Legge, approvandola, respingendola o rimandandola al mittente per sua eventuale emendazione.

SOMMITA' – insieme delle figure elette ai ruoli di superiore responsabilità di uno dei Poteri; dipendono dal Responsabile ed hanno superiore autorità gerarchica sull'Organico del Potere di appartenenza.

TITOLO DI PROPOSITIVITA' -

VALIDARE -

VERTICE – L'insieme costituito dal Responsabile e dalla Sommità del Potere.

=======================================================================

...................................................................purtroppo a questo punto il mio sogno si interruppe, o forse (misteri onirici !) continuò ma io non sono riuscito a conservarne il ricordo, oppure ancora il sogno conteneva  una situazione per la quale la connessione al sito si interrompeva .............. chissà, magari il seguito della mia visione notturna potrebbe ripresentarsi................mah, devo dirvi che il mattino successivo a questo sogno mi alzai stordito come mai mi era capitato !

Mi piacerebbe che qualcuno di Voi, dopo aver scusato questo mio bizzarro intervento, mi segnalasse le sue impressioni circa un simile sognare di utopie ridicolmente irrealizzabili.

Saluto rispettosamente tutti, augurando un fecondo lavoro nel'interesse del nostro Paese che merita certamente un futuro diverso da quello che io, cinico contemplatore, prefiguro si possa realizzare solo attraverso una delle tre seguenti soluzioni :

1. Qualcuno decide di dichiarare guerra alla Svizzera. In tre settimane la perdiamo, diventando una felice e prospera colonia elvetica.
2. Arriva il secondo Uomo della Provvidenza.
3. Decomposizione e marcescenza.


#3610
Tematiche Culturali e Sociali / Deliri onirici (R7P)
16 Novembre 2017, 21:20:54 PM
Cari amici del forum..........anzitutto buongiorno.
Quello che vi presento potrebbe, a prima vista, apparire come l'incursione di un sabotatore all'interno di un'arena in cui si specula seriamente su questioni astratte. In realtà le mie intenzioni non sono affatto malefiche.
Voglio solo passare dalla speculazione astratta ad un sogno utopistico (bel guadagno!!) occupandomi di politica.

Voglio però anche avvertire che sconsiglio la prosecuzione della lettura a persone particolarmente indaffarate o troppo seriose.

E' che recentemente ho fatto un sogno. Pensate un po' che erano cinquant'anni che non sognavo ad occhi chiusi! Poi, l'altro giorno (l'altra notte) eccolo : Sorprendente, insistente, lunghissimo, nitidissimo, ordinatissimo. Ma insieme ridicolo e grottesco se confrontato con la realtà. Era appunto un sogno. Surreale e kafkiano. Voglio raccontarvelo perchè  ritengo se non utile almeno consigliabile introdurre un contenuto intrattenitivo in un corpo così autorevole come quello del vostro sito.

                                  ----------------------------------------------------------------

Qualcuno stava cercando di instaurare una cosiddetta Repubblica dei Sette Poteri !

Ero per strada, ai bordi di un grande piazzale pieno di gente che camminava in un'unica direzione verso una tozza gigantesca costruzione là in fondo, probabilmente uno stadio calcistico.
Io ero certamente estraneo al flusso poiché non ho mai seguito le prodezze pedatorie degli eroi dello sport più decoubertiniano che ci sia, per cui procedevo adagio ed apparentemente senza meta.
Arrivai a passare accanto ad un pannello. Un'affissione di tipo pubblicitario priva però di qualsiasi richiamo grafico od icastico cubitale o colorato. Ospitava un semplice manifesto di solo testo. Testo ordinato su sfondo bianco. Chissà perchè mi vennero in mente i proclami delle grida di manzoniana memoria. Mi arrestai a leggere. Testualmente recitava :
_________________

"Cittadini, elettori ! I promotori del Referendum Istitutivo della Repubblica dei Sette Poteri – che si svolgerà il prossimo 15 ottobre – informano che, accanto all'attività di propaganda pubblica già in corso per tale scadenza, risultano da oggi attivi i seguenti canali di informazione circa i contenuti della nuova Carta Costituzionale della quale chiediamo l'approvazione. Essi consistono :

per via telefonica : Numero Verde 800 ... ...
per via cartacea : il materiale informativo verrà inviato ai richiedenti attraverso una relativa opzione presente nel comunicatore automatico del Numero Verde citato sopra.
per via telematica : Nostro sito all'indirizzo Internet: www.resepot.it

         VOTANDO SI' AL REFERENDUM SCEGLIERETE PER IL NOSTRO PAESE LA
                    REPUBBLICA DEL POTERI PRIVI DI TASCHE !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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Tanto mi trovavo a leggere. Ma io non ero affatto al corrente di una simile prospettiva!! Ma quando mai?? Era certo la trovata di qualche spirito balzano, un qualche genere di ossessione manicomiale personale o di nicchia, l'esternazione di deliri social-politici. Magari una goliardata.
L'assurdità della cosa mi apparve comunque chiara ricordando che l'attuale Costituzione non consentiva quesiti referendari aventi quale oggetto modifiche alla Costituzione stessa.

Sette poteri......già con i tre attuali eravamo messi così male, con tutte quelle mangiatoie da mantenere ben colme a suon di tasse!! La mostruosa inefficienza della macchina statale che consumava tutte le risorse senza nemmeno riuscire a mantenere lo status quo del Paese................

Mi guardai intorno. La gente continuava a fluire chiacchierando, sghignazzando, scrutando lo schermo del telefono brillante (smartphone) o della tavoletta elettronica  (tablet).......qualcuno mi passava accanto lanciandomi uno sguardo, poi scivolava oltre senza far caso a ciò che io avevo appena letto.....................no!...nel sogno pensai di stare sognando.

Rientrai a casa, a dire il vero con una certa fretta. Sette Poteri...... www.resepot.......
Accesi l'elaboratore (computer) e aprii una ricerca per "referendum": ......sarebbe bastata la prima pagina di risultati se ci si stesse veramente avviando verso ciò che diceva il manifesto. Invece, nulla in proposito.
Seconda ricerca per "sette poteri": ....... i risultati meno lontani da quanto stavo cercando erano "sette cavalieri dell'Apocalisse" e "sette nani".

Feci quello che mi ripugnava un poco fare: non mi era mai piaciuto farmi portare dove altri mi avrebbero preso per i fondelli : www.resepot.it

Un paio di secondi ed eccoci: c'era! Grafica sobria, logo mediocre, contenuto scarno ma ordinato. Pagina anonima.

Anche se la mia memoria circa il sogno che sto raccontando è sfolgorantemente nitida (anche questo è un particolare stupefacente!), non starò certo a riportare o descrivere l'intera veste (gli americani la chiamano "layout") della pagina.

La parte interattiva era semplicissima : si poteva scegliere tra tre opzioni :

cliccare qui se volete leggere il testo della Costituzione dei Sette Poteri.
.....oppure qui per la presentazione sintetica in linguaggio quotidiano del progetto di Repubblica dei Sette Poteri.
.....oppure ancora qui se desiderate contribuire all'organizzazione del nostro Referendum.

Scelsi la seconda opzione.

A questo punto mi limiterò a riportare ciò che mi trovai a leggere.


Benvenuti. Se pensate che il sistema democratico – in particolare la democrazia parlamentare rappresentativa – non sia migliorabile, abbandonate pure questa pagina.

La parola democrazia (dal greco, gerarchia di potere incarnata dal popolo) come tante altre della nostra cultura (vedasi Amore, Anima, Arte, Dio, Eguaglianza, Giustizia Libertà etc....) ricorre spessissimo nei nostri ragionamenti. Tutte le parole importanti, una volta che vengano pronunciate troppo spesso, creano un problema: si tende ad adattare il loro significato allo scopo per raggiungere il quale si sta parlando o scrivendo.
Si chiama processo di mistificazione poiché in questo modo il significato originario, letterale, filosofico e razionale della parola non viene più garantito all'interno del discorso. Mistificare significa quindi far passare una cosa per un'altra, confondere.

Inoltre tutte le parole ed i concetti importanti, con il tempo, tendono a creare dei miti o dei tabù (non parliamo poi di totem, riti e feticci !!). Quando tutti i per molto tempo dicono la stessa cosa (usano la stessa parola) ecco il mito, cioè la convinzione collettiva che quella cosa non possa che essere vera.
Creato il mito, ecco il tabù. La cosa è vera per (quasi) tutti ed è vietato o penalizzante sostenere il contrario. La maggioranza ci crede e la minoranza – se dubita – è fuori di testa: se ne stia almeno zitta.

Così la democrazia, meraviglioso istituto nato tanto tempo fa in una città greca in cui gli abitanti si incrociavano tutti per strada almeno una volta alla settimana, conoscendo ciascuno i fatti pubblici (e molti di quelli privati) di ciascun altro, maturati i tempi diventò un mito all'interno della cultura occidentale nonostante il popolo elettore nel frattempo avesse perso per strada la possibilità di conoscere indole, abitudini e costumi dei candidati eletti a rappresentare i suoi interessi.

Il fatto è che la democrazia rappresentativa ha funzionato bene sinchè interpreti e meccanismi di essa, ormai operanti in comunità di decine di milioni di individui, sono diventati imperscrutabili per l'elettore medio.

La democrazia parlamentare elettiva odierna presenta un piccolo inconveniente : i presunti rappresentanti del popolo sono chiamati a legiferare anche su proposte nate all'interno della loro Assemblea e che talvolta possono riguardare il loro stesso ruolo e persino il loro stesso trattamento economico e la loro immunità giudiziaria. Inoltre essi, cioè costoro, dovrebbero rispondere contemporaneamente alla propria coscienza, al mandato popolare ed alle indicazioni di chi ha stabilito la loro candidabilità passata e futura all'interno delle liste elettorali. Troppi onori e troppi oneri, a nostro modesto parere.

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Milioni di pagine esistono e possono ancora essere scritte su contraddizioni, carenze, inquità oppure benefici e sacralità del sistema democratico nelle sue numerose varianti. Ora passiamo al futuro.

Il Movimento per la Repubblica dei Sette Poteri è nato per riformare l'attuale istituto democratico eliminando dal suo interno l'aspetto politico e l'aspetto personalistico.

Il fatto che i cittadini sappiano cosa vogliono e siano pronti a reclamarlo non significa affatto che ciò che essi singolarmente vogliono risulti in realtà cio che ad essi collettivamente serve. Questa affermazione rappresenta una ovvia verità e contemporaneamente una suprema bestemmia contro la democrazia nonchè l'infrangimento di uno dei più penosi ma sacri tabù che la riguardano.

Ciò perchè la politica ed il governo degli affari di un Paese non devono consistere nel cercare di accontentare "democraticamente" ciascuno o qualcuno bensì nell'individuare il bene di tutti senza guardare in faccia a nessuno.
Anche se non pochi trovano quest'ultimo aspetto poco democratico : Come?! Io ed il mio gruppo di interessi abbiamo strillato e rimestato e nessuno sembra averci ascoltato??

La politica, intesa come gestione degli interessi individuali, di parte e collettivi, ovviamente non può venir abolita (cosa evidentemente assurda). Essa dovrebbe però venir coltivata al di fuori della fase elettiva del meccanismo democratico, entrando in questo solamente nella veste di istanze che la struttura fondamentalmente ma non integralmente democratica del Paese tratterà in forme che dovranno risultare il meno ideologiche e il meno personalistiche possibile.

Infatti nella Repubblica del Sete Poteri il popolo da solo non potrebbe scegliere né la politica del Paese né coloro che dovranno esprimerla e gestirla!! Pazzesco!! Demenziale!! Delirante!! E allora dove andrebbe a finire la democrazia?? Andrebbe a finire qui sotto.

Va chiarito subito che la apparente moltiplicazione dei poteri non sarebbe, con la nuova Repubblica dei Sette Poteri (di qui in avanti chiamata R7P) per nulla tale. In realtà comparirebbe un unico potere peraltro solo apparentemente nuovo ed ulteriore rispetto agli attuali. Altri tre "nuovi" Poteri nascerebbero dallo scorporo o dalla trasformazione di Istituzioni già ora esistenti. Verrà scoperto tra poco.

La R7P dovrà essere fondata sulla base di criteri di indipendenza, impermeabilità, collaborazione, censurabilità tra i Poteri.

L'indipendenza e l'impermeabilità saranno di tipo sia funzionale che compositivo. A livello funzionale nessun singolo atto lecito di ciascuno dei Poteri sarà impugnabile da altri; solamente il suo comportamento e funzionamento complessivo potrà dar luogo alla censurabilità di quel tale Potere. Inoltre, a livello compositivo i Vertici di ciascun Potere non potranno provenire altri Poteri con l'eccezione di quanto previsto per l'Istituto dello Scorporo.

La collaborazione dovrà venir garantita in modo totale e tempestivo attraverso il reciproco scambio di tutte le risorse immateriali disponibili con l'unica eccezione di quanto coperto dal segreto di Stato.

La censurabilità, concetto affatto nuovo, a prima vista sembrerebbe implicare contraddizione con l'indipendenza. Avanti verrà spiegato l'Istituto della Opzione Censoria o Censura.


Nella storia della letteratura e della sua trasposizione cinematografica esiste un titolo : "I Sette Pilastri della Saggezza". Pur senza alcuna relazione con tali opere, ci si augura che i Sette Poteri possano rappresentare la costruzione che incarni tale concetto.

In ordine alfabetico, siglature, denominazioni ed indicazioni delle origini strutturali da cui sorgerebbero i "nuovi" 7P-Sette Poteri :

PA - Potere Arbitrale (ceneri della Presidenza della Repubblica)
PC - Potere Comunicativo (ceneri della RAI e del Ministero PT)
PE - Potere Esecutivo (reincarnazione di sé stesso)
PG - Potere Giudiziario (reincarnazione di sé stesso)
PL - Potere Legislativo (ceneri di una delle due attuali Assemblee Legislative)
PP - Potere Propositivo (eventuali ceneri dei Partiti Politici)
PR - Potere Rappresentativo (ceneri dell'altra attuale Assemblea Legislativa)

POTERE ARBITRALE : struttura tratta dall'ampliamento dell'attuale Presidenza della Repubblica; Responsabile incarnato da un Arbitro della Repubblica eletto a suffragio universale diretto, funzione di garanzia, coordinamento, distribuzione delle risorse ed arbitrato insindacabile tra i restanti Poteri. Il Potere Arbitrale sarà depositario di 1 opzione censoria.

garantirà tra l'altro l'opera di monitoraggio – effettuata dal Potere Rappresentativo il quale agirà attraverso gli appositi  strumenti di parametrazione - dell'attività del Potere Legislativo.
coordinerà le relazioni tra i diversi Poteri garantendo l'efficace e tempestivo scambio di informazioni funzionali all'attività degli stessi.
arbitrerà ogni genere di conflittualità o di incertezza interpretativa (ad eccezione delle interpretazioni di diritto, che toccheranno al Potere Giudiziario) presente all'interno di ciascun Potere o nei rapporti tra di essi.
stabilirà in autonomia le risorse necessarie al proprio funzionamento e gestirà insindacabilmente le restanti tra i diversi ulteriori Poteri.

POTERE COMUNICATIVO : Organismo istituzionale completamente nuovo. Tutti converranno circa l'importanza sociostrategica della comunicazione ai nostri tempi; La situazione attuale vede semplicemente l'affanno di ciascun centro di potere (non importa se politico, ideologico, economico o spirituale) nel cercare di accaparrarsi la maggior quota possibile di comunicazione. Tutti animati dalla vocazione di fornire alle masse la maggior quantità possibile di disinteressata imparzialità, di speranza o di incantevole intrattenimento.

Bene. Tutte le forme di comunicazione (dalla strizzatina d'occhio alle telefonate intime, dall'editoria cartacea al più ascoltato notiziario televisivo od il più affollato sito di socializzazione) risulteranno inquadrate costituzionalmente in uno dei due seguenti ambiti: La comunicazione di ambito privato piuttosto che quella di ambito pubblico.
La comunicazione di ambito privato verrà definita per difetto come l'insieme delle manifestazioni non incluse in quelle di ambito pubblico.
Quella di ambito pubblico consisterà in tutte la manifestazioni comunicative che si avvalgano di strutture operative e strumenti di registrazione e/o replicazione e/o amplificazione atti alla diffusione indiscriminata dei loro contenuti, aventi cioè lo scopo attuale o tendenziale di venir proposti all'attenzione di chiunque.

Stabilita tale distinzione (anche se in modo particolare non così semplice come qui sopra citato – vedere oltre) la comunicazione di ambito pubblico risulterà soggetta ad eventuale prelievo fiscale in funzione della seguente sua ulteriore classificazione :

comunicazione pubblica di contenuti formativi
idem, di contenuti informativi
idem, di contenuti deformativi
idem, di contenuti intrattenitivi
idem, di contenuti promozionali

Il Potere Comunicativo si occuperà della Parametrazione Comunicativa di tutte le manifestazioni della comunicazione di ambito pubblico eventualmente soggette a regime fiscale, classificandole in funzione dei loro contenuti che verranno attribuiti ad una (od a più d'una) delle cinque tipologie sovrastanti, ciascuna delle quali sarà riguardata da un proprio specifico regime fiscale.
Si occuperà inoltre di gestire od assegnare gli spazi di propria competenza (frequenze radiotelevisive, connettività reti informatiche, editoria scolastica, propaganda formativa od informativa etc.) nonché delle attività di comunicazione istituzionale di tutti i Poteri.

Il suo Responsabile risulterà nella figura di Pubblico Comunicatore, soggetto nominato congiuntamente per elezione a scrutinio segreto dai Vertici dei restanti sei Poteri. Depositario di 1 opzione censoria.

POTERE ESECUTIVO : ovviamente già esistente e mantenente sostanzialmente la sua attuale natura pur con variazioni strutturali. Consistente nell'Amministrazione dello Stato culminante nel Governo ed avente quale Responsabile il Presidente del Consiglio dei Ministri o Pubblico Esecutore, soggetto tratto alla propria funzione attraverso elezioni interne allo stesso Potere, che sarà depositario di 1 opzione censoria.

POTERE GIUDIZIARIO : anch'esso già esistente e come quasi tale sostanzialmente sopravvivente. Accorpante le funzioni relative al Diritto Civile, Penale, Amministrativo e Costituzionale. Responsabile il Pubblico Magistrato, soggetto prescelto tramite elezione all'interno dello stesso Potere Giudiziario, che sarà depositario di 1 opzione censoria.

POTERE LEGISLATIVO : assemblea con funzioni parzialmente riconducibili alle attuali; 200 membri, 120 dei quali nominati dal Vertice del Potere Propositivo, gli altri 80 tratti per scorporo definitivo dall'interno del Potere Esecutivo attraverso elezioni interne allo stesso Potere. Opererà esaminando, approvando, respingendo o rimandando per emendamento le Proposte di Legge elaborate e presentate dal Potere Propositivo o dal Governo. Attività da parametrarsi a cura del Potere Rappresentativo che ne risponderà al Potere Arbitrale (modalità  separatamente precisate). Vertice incarnato dal Presidente dell'assemblea nominato dalla stessa a scrutinio segreto. Sarà depositario di 1 opzione censoria.

SOSPENDO QUI LASCIANDO IL RESTO AL POST SUCCESSIVO ONDE RIENTRARE NEL MASSIMO NUMERO DI BATTURE CONSENTITO......................
#3611
Tematiche Filosofiche / Re:Sari il barbiere
16 Novembre 2017, 18:10:38 PM
Salve. per Sgiombo: in merito alla tua risposta nr.18 soprastante, si conferma che non sono capace di esprimermi.
"Facciamo che...." non è una affermazione, Significa porre una condizione preliminare tutta da verificare per sviluppare un ragionamento che, giunto a termine, permetterà di verificare se il presupposto dal quale siamo partiti in forma completamente ipotetica si è o meno rivelato corretto. Meglio di così non riesco ad esprimermi. Salutoni.
#3612
Salve. Lo sapete, vero, che stiamo tutti parlando di questo argomento perché ci piace, abbiamo il tempo di farlo e - qualcuno - è pure solleticato dalla possibilità di apparire dotato, colto, profondo ed intelligente. Lo sappiamo,,, no??.

La coscienza che si interroga sulla propria natura. Dal tosacani cui mi reco ogni tanto (non possiedo cani né accompagno cani altrui) mi si fa accomodare su una vecchia poltrona davanti ad una parete occupata da un immenso specchio. In cui vedo il riflesso del mio volto.
Anche la parete alle mie spalle ospita uno specchio. Identico e perfettamente perpendicolare al primo.
Quindi, davanti a me, io vedo, in secondo piano, ancora il mio volto un poco più piccolo ed un poco più buio (tutti gli specchi assorbono un poco della luce). E' il riflesso numero 3 proveniente dallo specchio alle mie spalle (quello numero 2  e poi nr. 4, 6, 8,.....stanno nello specchio alle spalle).
Davanti, oltre ancora, il fenomeno si ripete, con i riflessi 5,7,9, 11, 13...................
Immagini del mio volto sempre più piccole, lontane, scure........che affondano infine nel buio.
Come mai davanti a me non vedo anche - magari in alternanza con il volto, anche la mia schiena la cui immagine viene certo riflessa dallo specchio alle mie spalle e dovrebbe venir anch'essa inviata a specchiarsi davanti a me? Semplice, comunque io mi muova, l'immagine della mia schiena risulterà sempre coperta da quella del mio "davanti".

Una metà di me mi sarà sempre ignota (la mia coscienza - so che ci deve essere ma non riesco a vederla), l'altra metà mi si presenterà  eternamente (la mia mente - ciò che io credo di essere ma non sono completamente).

Io vengo dal buio dietro di me e sono destinato a venir ingoiato dal buio davanti a me, ed è inutile chiedere ad uno specchio chi sono.

E non sono tanto sciocco da chiedergli se io sia per caso il vertice della Creazione. dell'Evoluzione, dell'Intelligenza e non possa mai magari anche aspirare all'Immortalità. Come invece molti fanno, rispondendosi positivamente con la più noncurante naturalezza, come appunto qualcun altro ha insegnato loro a rispondersi dopo aver atteso inutilmente la risposta di un muto specchio. Buona serata a tutti.

#3613
Salve. Qualsiasi linguaggio è autoreferenziale. Qualsiasi simbolo e parola risultano riferiti ad altri simboli e parole. Discutere sull'esistenza di Dio è solo attività intrattenitiva o mistificativa, a seconda delle intenzioni di chi sta discutendo e lo stia facendo in modo consapevole. (la maggior parte di chi discute certi argomenti lo fa comunque nella convinzione di poter dimostrare una propria tesi, impresa questa pregiudizialmente impossibile). Infatti quando di parla di Dio occorrerebbe chiarire anzitutto quale debba essere la definizione di Dio della quale discutere (avete idea del fatto che - a domanda specifica - quasi tutti resterebbero interdetti e non saprebbero spiaccicare una chiara seppur personalissima definizione di Dio??). Inoltre "chi o cosa è Dio?" contiene l'insidia del verbo essere. Che significa essere, come voce verbale??)
La stessa matematica (la quale è infatti un linguaggio e non una scienza) ha un senso relativo e circoscritto e solo se se ne accettano le convenzioni preliminari (lo zero indica un'assenza di quantità, l'uno la quantità assoluta, le altre cifre le quantità relative e discrete). Evidente la sua origine filosofica.

Che poi la natura possa esprimersi attraverso in linguaggio matematico rappresenta un tipico esempio di ribaltamento del rapporto causa-effetto cui l'uomo è insieme artefice e vittima da sempre. Sembra che Dio possa esprimersi in linguaggio umano. Possibilissimo, visto che Diò è onnipotente ed onniscente......non credo abbia problemi con le lingue. Siamo noi - scarsamente potenti ed assai ignoranti - che non possiamo esprimerci divinamente ma solo umanamente !!

Così la natura, avendo creato il Mondo poi l'uomo poi linguaggio e matematica rigorosamente umani, sembra l'abba fatto per permettere a noi di parlare il suo linguaggio. Come dire che l'esistenza di Dio potrebbe essere giustificata dal fatto che molti di noi credono in (Lui - ciò) !!!!!!!!!
#3614
Salve. Una considerazione brutalmente cinica e dissacratoria. Restando ai nostri tempi, non si capisce la "scalpore" di fronte agli attentati suicidi o non suicidi degli attuali fanatici religiosi, ad esempio quelli islamici.

Tra le vittime dei fanatici ci sono spesso dei cristiani. Ucciderli rappresenta atto a loro certamente utile, in quanto permette ad essi - se veramente credenti - di guadagnarsi sicuramente il Paradiso (non importa se involontariamente poiché per un credente la morte per causa della fede è destino certamente e massimamente meritorio).

Inoltre anche l'assassino -se mussulmano- andrà a godere dello stesso premio, sia se soccombe anch'egli (Paradiso subito) che se sopravvive (Paradiso a tempo debito).

In ogni caso e per entrambe le figure poi si è trattato - tutto sommato - del semplice adempimento della volontà dei loro rispettivi Dei (Dii). Non è forse vero che "non cade foglia che Dio non voglia" e che "Allah Akbar !!" ????.

Mi scuso con ciò dell'aver eventualmente urtato i sentimenti di qualcuno......la filosofia non può occuparsi delle singole sensibilità anche se rispettabilissime, essendo esercizio puramente mentale e razionale.
#3615
Tematiche Filosofiche / Re:Il valore
11 Novembre 2017, 23:14:57 PM
Buonasera Apeiron.

1) il valore di qualcosa è la capacità di questa di rivelarsi utile alla persistenza del mondo (in ambito fisico e cosmologico) od alla persistenza della vita (in ambito biologico) od alla sopravvivenza individuale (in ambito personale).

2) Esistono ovviamente una infinità di valori e di scale di essi, a seconda sia delle circostanze che degli individui. Il valore supremo per i viventi comunque è la vita e la tutela della vita. Per ciascuno di noi esso è la nostra sopravvivenza, visto che nasciamo privi di valori (la morale ed i suoi valori sono il frutto della maturazione delle psiche individuali le quali - alla nascita - hanno un unico contenuto: l'istinto di sopravvivenza, il quale costituisce la base sulla quale la mente - una volta sviluppatasi - costruirà tutte le nostre scelte pratiche od etiche) Il fatto poi che esistano etiche diverse od 'un'educazione o tradizione etica significa poi solo che noi siamo variamente influenzabili e moduliamo in parte autonomamente (caratterialmente?)in parte culturalmente le modalità con cui crediamo di poter meglio tutelare la (nostra) vita.

3) Il valore supremo è appunto descritto al punto 1), trattandosi dell'impulso originario che permette al mondo ed a tutti i suoi contenuti di esistere.

4) Risposte contenute nei punti 1) e 2) Comunque esiste il valore supremo che è pur sempre definibile come relativo (al punto che ciascuno di noi, suicidandosi, può dimostrare di considerare la propria sopravvivenza un disvalore), ma non può esistere un valore ASSOLUTO. L'Assoluto è un concetto che non può essere applicato ad una singola categoria o ad altri concetti seppur elevati. Esso non può risultare un attributo di qualcosa, essendo semplicemente l'espressione dell'esistenza del TUTTO.

5) Risposta contenuta nella seconda parte del punto 2).

6) Ovvio che il concetto di valore non sia in sé legato alla materialità od alla realtà. Per il feticista ossessionato dai guanti femminili questi hanno un grandissimo valore. Ma non si tratta del valore dell'oggetto, bensì solo di un simbolo usato dalla sua psiche per appagarsi al di fuori della realtà.
Il concetto di valore in sé è il frutto dell'acquisizione evolutiva della CAPACITA' di ASTRAZIONE.
Sia dal punto di vista della filogenesi (lo svolgersi nel tempo dell'evoluzione di una specie) che da quello dell'ontogenesi (idem.....per l'evoluzione di un singolo inviduo) all'inizio abbiamo solo una PSICHE "egoista" che si occupa solo di sopravvivenza....poi l'accumulo di esperienze sensoriali ci fa constatare di non essere soli, quindi si instaura la PERCEZIONE dell'ALTERITA'. Segue la comparsa della COSCIENZA, nata per fare da "ponte" tra la psiche e la MENTE. Segue ancora la comparsa delle facoltà LOGICHE, cioè dei processi che permettono deduzione ed induzione. La proiezione oltre il "qui ed ora" dei meccanismi deduttivi ed induttivi genera la CAPACITA' di ASTRAZIONE, consistente appunto nella capacità di generalizzare proiettando le conoscenze ed i dati mentali al di fuori dell'ambito immediato che ci circonda. Nascono così le CATEGORIE, I VALORI e LA MORALE.

Naturalmente questi sono i miei personali punti di vista, espressi da me come al solito in estrema sinteticità. Buona notte a tutti.