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Messaggi - viator

#3616
Salve a tutti ed in particolare ad altamarea. Per via assimilativa-deduttiva. Si deve andare a vedere cosa c'è in comune con altro e cosa invece è esclusivo di quella tale manifestazione. Tubercolosi e polmonite hanno sintomi in comune e, in mancanza di analisi più profonda, possono venir definite entrambe come "patologia polmonare". Ma mentre l'essenza della tubercolosi è la presenza del bacillo di Koch, quella della polmonite pneumococcica (ce ne sono di diversi altri generi) è la presenza dello pneumococco.
#3617
Salve, per Sgiombo:
"""""L'essenza di qualcosa sarebbe ciò senza la quale quella cosa non sarebbe quella ma un'altra.
In pratica è l'ingrediente "sine qua non" oppure il contenuto, l'attributo, l'ingrediente appunto che rende quella cosa distinguibile da tutte le altre.
Naturalmemte, nella pratica, le definizioni letterali di cui sopra vengono facilmente e frequentemente stravolte.
Citazione"""""

Tu replichi """""Però mi sembra che le espressioni "ciò senza la quale una certa cosa non sarebbe quella ma un'altra" e "l'ingrediente "sine qua non" oppure il contenuto, l'attributo, l'ingrediente appunto che rende quella cosa distinguibile da tutte le altre" mi sembra una tautologia; come: dire "il fatto che una determinata cosa sia quella determinata cosa e non altro""""".

Non si tratta di tautologia: ad esempio, l'essenza di una religione è la fede. Mancando la fede quella religione non sarebbe più religione ma filosofia od ideologia. Salutoni.
#3618
Salve altamarea. Chiediti perché ho titolato "l'IDEOLOGIA sessuale della Chiesa" e non "la DOTTRINA sessuale (e di altro genere) della Chiesa".
Certo che la fede e la struttura dottrinaria della Chiesa sono affari appunto fideistici ! Credi o non credi, e se credi non devi giustificarea nessuno le tue intime convinzioni !

L'IDEOLOGIA (sistema di idee circa la struttura di qualcosa) è invece l'insieme degli strumenti concettuali che dovrebbero giustificare la visione razionalistica del mondo propostadall'ideologo.

Ovvio quindi che i misteri fideistici(nessuno dei quali mi interessa) vadano presi per quelli che sono e non vadano discussi. Che misteri sarebbero se fosse utile discuterne, con il rischio di vederli svanire ??
#3619
Salve a tutti.

A) il denaro non può dare la felicità. La mancanza di denaro può dare l'infelicità

B) solo chi è in grado di badare (interiormente) a sé stesso può poi risultare in grado di aiutare agli altri
#3620
Salve. Secondo me l'aspetto qui trattato nasce dal fatto che noi e la nostra mente - enti relativi e limitati - esistono, sono contenuti e devono confrontarsi con l'assoluto. Ricordo che - sempre secondo me - il concetto di Assoluto è rigorosamente sinonimo di di quelli di Uno, di Tutto, di Mondo, di Essere (come verbo) e di Dio.

Mentre l'assoluto (che è il completo insieme di tutti i relativi senza tuttavia consistere in alcuno di essi, poiché è il contenitore distinto dai propri contenuti) è totalizzante, unico ed univoco, monistico, singolare e non presenta quindi alcun confine, alcuna categoria ed alcuna individualità, la nostra mente nella propria limitatezza è costretta a ragionare per "blocchi" di argomenti (le categorie) ed a soffermarsi sui singoli ingredienti (le individualità).

Ma questa è la nostra soggettiva percezione del mondo, non la vera forma del mondo.

Ciò che porta a dare un nome ad ogni cosa ed a costruire degli steccati tra le categorie è la funzione cerebrale analitica, cioè la capacità di "soppesare" le analogie tra i messaggi sensoriali che riceviamo ed accumuliamo per formare l'esperienza (tutti i contenuti cerebrali sono frutto dei sensi, i quali sono l'unica porta che collega la nostra mente all'esterno di noi). L'analisi consiste nella ricostruzione della catena di cause ed effetti trascorsi che hanno portato alla condizione attuale. Si tratta di una funzione proiettata interamente nel passato (qualcuno ha mai fatto analisi del futuro? quelle si chiamano infatti previsioni). La funzione analitica serva a raccogliere dati (con tanti bei nomi e tante belle categorie usate come promemoria) per capire il presente onde potersi poi dedicare all'altra e complementare funzione del nostro raziocinio: quella della sintesi.
Mentre l'analisi opera in profondità nel passato, la sintesi deve operare in ampiezza nel presente per poter appunto prevedere il futuro.
Le previsioni del tempo consistono in tutta una serie di vertiginose analisi matematiche delle condizioni meteorologiche trascorse che hanno generato le condizioni attuali. Ma di tutto questo bisognerà ben fare una sintesi credibile per sapere che tempo farà domani !!

Quindi il percorso della  nostra mente sarebbe: osservazione del mondo - delimitazione dell'argomento da esaminare - catalogazione di quanto viene osservato (attraverso i nomi) - ricostruzione cause/effetti di quanto è stato osservato (analisi) - descrizione mentale delle conclusioni in merito - sintesi - previsione (almeno tentata) degli effetti futuri di quanto abbiamo osservato.
Naturalmente ho fatto appunto una estrema SINTESI del percorso interiore delle informazioni. L'argomento andrebbe svolto al minimo in centinaia di pagine (e io non lo farò mai perché sono appunto portato alla SINTESI !).
#3621
Tematiche Filosofiche / Re:Sari il barbiere
07 Novembre 2017, 23:11:17 PM
A sotto il Monte l'unica persona che rade altri è Sari (condizione ammissibile)

Sari è sempre ben sbarbato (sbarbato significa rasato di fresco, quindi è escluso che Sari sia un imberbe). Facciamo che si rada da sé (condizione che non contraddice la precedente)

Sari rade tutti e solo coloro (non è chiaro se di Sotto il Monte o del mondo intero) che non si radono da soli (condizione che non contraddice le due precedenti)

Se invece si facesse radere da altri (potrebbe farlo al di fuori di Sotto il Monte), la seconda condizione risulterebbe comportare che Sari si sia fatto radere da altri e poi debba farlo anche da sé. (Aspetto poco pratico ma logicamente non escludibile). Tale situazione permetterebbe tuttavia di rispondere "Sì, Sari si sbarba ANCHE da sé".

Ma perché non mi date il numero di telefono di Sari ? Lo chiamo e gli chiedo che ne fa solitamente della propria barba.

#3622
Salve a tutti e ciao ad altamarea. Sai cos'è la Trinità per i cattolici ? Cosa significa che Dio sia uno e trino ? Padre, Figlio e Spirito Santo ?

La Trinità è il simbolismo fideistico che rispecchia, in ambito religioso, la natura biologica dell'Uomo. Mente, corpo e psiche sono rispettivamente Dio padre (la mente che dispone del funzionamento del mondo e del destino degli umani), Gesù Cristo (il cui corpo è destinato a soffrire, morire ed infine (forse) a resuscitare), lo Spirito Santo (che -come la psiche - ha un ruolo indefinibile ma pur cruciale nel generare i nostri comportamenti i quali, dal punto di vista fideistico, devono appunto venir "ispirati" dallo Spirito Santo).

Ora, di queste tre figure, indovina quale è stata usata per erigere i modelli comportamentali terreni della religione cattolica: ovviamente quella più "umana", più fisica, più corporale.

Gesù Cristo è il modello, no ?? Celibe e casto come deve essere il prete (sessuofobia come stimmata di purezza e spiritualità, quindi di autorità morale), saggio e sapiente da incantare i sacerdoti del Tempio (a convalida della supremazia della Chiesa nei confronti di ogni altra sapienza), mortale come sono tutti gli umani (memento mori), umile con il Padre suo (oggi incarnato dal Sommo Pontefice di turno), pronto e disposto a soffrire come devono esserlo i suoi seguaci (perché altrimenti potrebbero perdere il "timor di Dio", no ??).

Quindi i cardini della dottrina cattolica sono : 1)paura della morte - 2)cultura della sofferenza, del martirio, della rinuncia - 3)repulsione e rinuncia di qualsiasi piacere terreno - 4)cieca obbedienza dottrinale.

Ora ti invito a notare che il sesso : 1) è ciò che fa dimenticare temporaneamente anche la morte e che comunque rappresenta un'esplosione di vita e la fonte stessa della vita - 2) spesso incarna la pulsione al piacere, all'egoismo e al possesso - 3) è il più terreno dei piaceri - 4)consiste nella privata infrazione dei tabù e delle convenzioni pubbliche.

Ovvio che la Chiesa non possa che essere sessuofobica. Non parliamo poi del suo maschilismo che è poi l'ingrediente che - paradossalmente - le fa conquistare tra le donne un seguito assai maggiore che tra gli uomini !!! Saluti a tutti.
#3623
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Homo homini lupus
05 Novembre 2017, 23:25:10 PM
Salve. La vita sociale dell'uomo è regolata dalle seguenti componenti : I miti, i riti, i tabù, i totem ed i feticci. Guarda caso (il caso si chiamerebbe Freud) sono le stesse che regolano la vita sessuale. Guarda ancora caso, le stesse che regolano la vita religiosa. Guarda ancora ancora caso, le stesse che regolano la vita politica.

La democrazia. Mito originato dal nostalgico culto di un sistema di governo adatto per città di qualche migliaio di elettori che si conoscevano tra loro e tra i quali si potevano quindi scegliere candidati noti dei quali si conoscevano sia i comportamenti pubblici che molti di quelli privati ed ai quali si poteva dare una pacca sulla spalla oppure sputare in un occhio quasi tutti i giorni poiché li si incontrava tutti per strada...........

La democrazia. Conoscete il rito delle elezioni ?

La democrazia: Conoscete il tabù che consiste nel non doversi dimenticare di scrivere tale parola nella Costituzione del più barbaro dei paesi ?

La democrazia. Conoscete quel totem nel quale, in occasione delle cerimonie democratiche, tutti introducono una invocazione sotto forma di voto e preferenza, sperando che gli dei del Parlamento ce la mandino buona ?

La democrazia. Conoscete quel feticcio con quattro gambe di legno adorato e tenuto ben stretto dagli Eletti in Parlamento ?

Il popolo crede di sapere ciò che vuole e di conoscere che glielo procurerà.
Anche se sapesse ciò che vuole, una volta ottenutolo si accorgerebbe che ciò che vuole non è ciò che gli serve.
Anche se volesse ciò che veramente gli serve, quelli che dovrebbero darglielo non ascoltano il popolo ma solamente quelli che dovranno garantire la loro futura rielezione.

Il problema è che non si possono servire contemporaneamente la propria ambizione (in mancanza della quale il popolo non conoscerebbe la tua faccia e quindi non potrebbe votarti) ed il bene del popolo.

Ma dobbiamo tirare avanti così, piegandoci ai meccanismi naturali che premiano il più furbo poiché l'alternativa sarebbero l'anarchia e l'utopia, cioè escogitazioni umane ben più disastrose di quelle naturali. Anche se dei correttivi ci sarebbero ma non se ne può parlare qui ed ora. Buonanotte.
#3624
Scienza e Tecnologia / Re:Ma cos' è la morte?
05 Novembre 2017, 21:23:39 PM
Salve. Dopo la definizione fisica fornita da Il Dubbio, mi permetto di sottoporre la definizione biologica ma anche clinica, medica, fisiologica della morte, che sarebbe "l'irreversibile scompaginamento dell'omeostasi".

L'omeostasi (semplicemente, l'equilibrio complessivo) è appunto quell'insieme di funzioni svolte dall'organismo allo scopo di restare in vita. Quindi l'insieme coordinato di tutte le funzioni vitali.

Gli organi il cui funzionamento è indispensabile alla sopravvivenza sono (dall'alto, e trascurando sia il sangue che le singole ghiandole) il cervelletto, i polmoni, il cuore, il pancreas, i reni, il fegato. Il cessare del funzionamento di uno di questi provoca il crollo delle restanti funzioni

Naturalmente l'omeostasi, che rappresenta un processo la cui complessità ridicolizza qualsiasi realizzazione od ideazione umana, include migliaia di altri aspetti e parametri che devono venir rispettati per permettere agli organi fondamentali sopra elencati di restare in efficienza.

La differenza tra un organismo vivente ed il suo cadavere non consiste, come potrebbe sembrare, in singole variazioni chimiche o morfologiche. Tra me un secondo prima della mia morte ed il mio cadavere un secondo dopo la differenza è quella tra ottanta chili di materiale organico assemblato secondo una certa forma intrinseca(*) (quella che gli permette di svolgere le funzioni vitali, cioè l'insieme delle relazioni biochimiche tra le sue parti) e la stessa quantità di materiale che ha perso la forma intrinseca(*) necessaria alla vita.

Circa poi la questione delle condizioni e delle circostanze esatte in cui si passa dalla vita alla morte, non ci possono essere indagini e discussione poiché, come accade per tutti gli altri fenomeni del mondo, anche per la morte siamo di fronte ad un cambiamento di stato.
Nessun cambiamento di stato può verificarsi istantaneamente e neppure ha senso il cercare di misurarne il tempo impiegato.
Non è possibile ora trattare del "principio di indeterminazione" (quello alla base del paradosso di Achille e la tartaruga), che spiegherebbe la cosa.

C'è un altro modo per capire il beffardo relativismo del concetto di morte. Esistono cellule e protozoi. Essi si riproducono in modo tanto semplice quanto sconcertante. L'orologio biochimico che regola la loro esistenza ad un certo punto "ordina" loro di assottigliarsi al centro del loro corpo, la cui struttura è uniformemente simmetrica. Tale assottigliamento continua fino alla sua estrema e logica conseguenza : l'organismo che si presentava grossolanamente sferico diventa sempre più simile ad un "8" (guarda caso la figura dell'8, posta con l'asse orizzontale, è il simbolo dell'infinito) fino a dividersi in due parti simmetriche.
Bene...secondo voi cos'è successo ?? Il protozoo si è diviso o si è moltiplicato ?? Abbiamo assistito ad una morte od a due nascite ?? L'individuo ha cessato di esistere oppure ha raddoppiato la propria esistenza ??

Se riuscissimo a tacitare la nostra superba, ridicola, ottusa vanità di esseri che si considerano unici e superiori.....solo allora capiremmo che la morte non è altro che il motore della vita.

(*) per forma intrinseca si intende quella non apparente o visibile, ma l'insieme delle relazioni tra i componenti di una cosa.
#3625
Salve. In passato mi è capitato di riflettere sul tema in oggetto. Veramente, ogni volta che mi soffermo o vengo richiamato ad esaminare l'ideologia cattolica non posso che elogiarne l'estensione, l'articolazione, l'efficienza, l'universalismo. Menti fini, superbamente formate, al lavoro da duemila anni.

Numerosi sono gli aspetti assolutamente peculiari dell'istituzione cattolica e lunga la lista dei primati da essa detenuti.
Quando mai si è vista una ideologia spingersi talmente a fondo da creare un corpo dottrinale specifico dedicato ai comportamenti sessuali dei seguaci ??
Al confronto i vari marxismi, nazismi, islamismi, confucianismi, buddismi, scientologismi sembrano solo dei confusi balbettamenti infantili. La chiesa ha invece osato l'inosabile..............ed ha anche realizzato un buon - seppur parziale - successo.

Ma ve lo immaginate (loro se lo sono immaginato già molti secoli fa) ?? Riuscire a controllare la sfera psicosessuale dei propri seguaci, condizionare il loro comportamento riproduttivo, piegarli al rispetto di tutta una serie di tabù........sarebbe il sogno trionfale di qualsiasi sistema di potere !!!

Comunque i pilastri della ideologia (dottrina, per gli intimi) appaiono abbastanza solidi: sono le Sacre Scritture e la Natura (intesa come ordine del mondo voluto da Dio creatore). Il tutto interpretato e mediato dal Sommo Pontefice di turno e dal suo staff.

Vediamo quali sono i fondamentali comportamenti prescritti (o - bontà loro - raccomandati) per un fedele coerente in materia di sessualità e riproduzione :

Anzitutto per il fedele non coniugato la sessualità proprio non deve esistere (non se ne deve proprio parlare) prima di aver frequentato un corso di preparazione (fortemente raccomandato) al matrimonio sacramentale. In caso diverso, egli dovrà giungere al matrimonio da ignorante in proposito.
Ottenuto (secondo comunque la completa discrezionalità dell'Officiante) il sacramento, i coniugi potranno dedicarsi all'attività sessuale a condizione di praticarla a scopo unicamente riproduttivo, con l'impegno di evitare atti e pratiche che riducano le possibilità di fecondazione o nuocciano all'embrione od al feto. In nuovo nato poi dovrà - all'interno di tempi certi e stretti - venir presentato al Funzionario di turno che provvederà alla registrazione battesimale.
Instauratasi la situazione che consente le pratiche sessuali ai coniugi (ovviamente in termine di assoluta fedeltà reciproca) subentra per questi l'obbligo di comunicare a chi di dovere (il Confessore) ogni malaugurata infrazione delle regole sessual-matrimoniali (tradimenti, masturbazioni, tentazioni, fantasie ed eccitazioni improprie, pratiche, proposte o richieste sessuali "strane" benché infraconiugali, visioni porno da internet etc. etc).
Su tali basi o coniugi potranno ora passare al dunque. Facendo però attenzione a qualche particolare supplementare : poiché, ad esempio, essi si accoppieranno per amore (se non si ameranno sarà loro vietato di accoppiarsi, poiché sesso ed amore non sono mai stati imparentati), dovranno farlo in un modo che sia contemporaneamente naturale (il modo più naturale di esistere e di accoppiarsi è quello degli animali) e diverso dagli animali (siamo Figli di Dio dotati di anima e non animali, perbacco!!), il che provocherà loro qualche imbarazzo nella scelta della postura da assumere durante l'atto. Raccomandata comunque la posizione detta "del Missionario" poiché permette di guardarsi in viso per verificare la genuinità della reciproca espressione amorosa.
Tener infine presente che il permesso di fare sesso, una volta concesso, decade automaticamente (per il sopravvivente) in caso di decesso di uno dei coniugi.
Se si vorrà goderne nuovamente, occorrerà rifare la pratica.

Tutto quanto sopra (e molto altro ancora) è previsto venga gestito da Funzionari i quali :
    Hanno fatto voto di castità perché devono risultare a costante disposizione del loro Datore di Lavoro e non possono venir distratti o fuorviati da impegni sessuali o familiari.
      Sono cittadini dello Stato in cui son nati ma hanno prestato giuramento di fedeltà (i voti) anche al Sovrano di una Potenza Straniera.
        Sarebbero gli unici consulenti autorizzati in una materia la cui pratica è stata loro vietata.
          Hanno il diritto di sapere tutto dei fedeli e di non essere tenuti a comunicarlo all'Autorità Giudiziaria.
            Interrogati circa i fatti loro o quelli dell'Istituzione, assai spesso si mostrano piuttosto reticenti.

            Ma, tutto sommato, la Chiesa Cattolica il diritto di "dire la sua" sul sesso se lo è conquistato sul campo : nessuno meglio di essa conosce meglio l'argomento anche se - in pubblico - finge di snobbarlo. E sto parlando di conoscenza non esclusivamente culturale.


#3626
Salve. L'essenza di qualcosa sarebbe ciò senza la quale quella cosa non sarebbe quella ma un'altra.
In pratica è l'ingrediente "sine qua non" oppure il contenuto, l'attributo, l'ingrediente appunto che rende quella cosa distinguibile da tutte le altre.
Naturalmemte, nella pratica, le definizioni letterali di cui sopra vengono facilmente e frequentemente stravolte.
#3627
Bravo Sgiombo. Ecco affrontato il QUID di qualsiasi discussione: essa diventa inutile, anzi nociva quando animata da troppe persone che si prendono troppo sul serio.
#3628
Tematiche Filosofiche / Re:Cos'è il piacere?
29 Ottobre 2017, 23:02:01 PM
Salve altamarea ed anche a tutti voi. Ci sono i principi generali che generano le tendenze generali. Poi ci sono i casi particolari (avrai sentito parlare di eccezione che confermano le regole). In particolare l'uomo, essere sommamente complesso, pur essendo figlio di una natura in sé extraumana, dal momento in cui acquisì la coscienza iniziò anche a praticare il cosiddetto "libero arbitrio", guarda caso utilizzato spessissimo per cercare di opporsi alle leggi di natura che non gli tornassero convenienti. Tutta la storia umana consiste nello sforzo di sostituire la logica particolare umana alla "logica" generale della natura.
Ovvio quindi che ci siano i casi in cui l'uomo, benché sempre costretto nel limiti delle leggi e delle influenze naturali, possa trovarsi a non assecondarle o addirittura - come proprio nel caso del suicidio - a contraddirle clamorosamente.
La "tendenza alla persistenza" è quindi l'indirizzo generale che anima tutti gli effetti del mondo, non è una legge particolare ed inesorabile.

Noto che - a differenza dei miei - quasi tutti gli interventi del forum (e di tutti gli altri forum del mondo!) risultano calibrati su di una visione particolaristica ed esclusivamente antropica, se non precisamente soggettiva, del mondo. A me interessa pochissimo di quanto altri hanno scritto o detto in passato su di un qualsiasi argomento che possa essere argomento di riflessione solitaria ed impersonale. La mia visione di certe tematiche sarà pure sbagliata o delirante, ma certamente tende ad essere la più ampia possibile.

La libido è una pulsione tendenziale. Le circostanze adatte (vicinanza di una donna appetibile od altro richiamo sensoriale o mentale) innescano la sua attivazione che produrrà l'eccitazione. L'esito dell'eccitazione....beh, dipenderà sempre dalle circostanze.

Infine, ti assicuro di risultare un perfetto profano di questo come pure di ogni altro argomento di cui verrei ad occuparmi. Salutoni.

#3629
Buonasera a tutti, in particolare ad altamarea. Cos'è la libido ? Essenzialmente, la pulsione che spinge al piacere. Letteralmente, la pulsione (spinta) che ci porta, una volta che si siano soddisfatti i bisogni, ad esercitare la facoltà di dedicarci a ciò che ci piace.

E' tutto originato dall'unico e fondamentale istinto che, alla nostra nascita, è appunto l'unico ospite e l'unica dotazione della nostra psiche. L'istinto di sopravvivenza. (Tutti gli altri contenuti psichici si generano successivamente per il processo di adattamento di tale istinto nei confronti dell'esterno, cioè attraverso l'accumulo degli stimoli sensoriali che pervengono alla psiche stessa).
L'istinto di sopravvivenza è costituito dall'insieme dei meccanismi, dei comportamenti automatici e delle reazioni che la natura "stampa" in noi (e lo possiedono perfino i vegetali....addirittura il mondo inanimato ha una specie di istinto di sopravvivenza che però sarà più corretto chiamare "tendenza alla persistenza"....ma questi sono discorsi troppo lontani) e che hanno lo scopo di garantire la perpetuazione della vita e della specie. Solo subordinatamente alla tutela della specie, poi, esso servirà a tutelare anche la singolarità dell'individio.

Tutti gli atti, le scelte, le energie di un individuo devono soddisfare obbiettivi che non risultino in contrasto con la sopravvivenza, ma augurabilmente la favoriscano.
L'individuo, costituito prima di tutto da un organismo, deve anzitutto soddisfare i bisogni per antonomasia : quelli fisiologici.
Poi quindi deve essere costantemente pronto ad affrontare l'ambiente esterno ed i nemici.
Tutte le attenzioni e le energie "avanzanti" da queste attività vengono utilizzate dall'istinto di sopravvivenza al servizio della istanza immediatamente successiva e confinante con i bisogni : la necessità della specie. Ciòè, attraverso la trasformazione dell'istinto di sopravvivenza nel cosiddetto istinto sessuale, la riproduzione.

Per il genere umano, la costruzione di società sempre più strutturate, complesse, "evolute" ha fatto in modo che i suoi individui potessero sempre più facilmente soddisfare i bisogni ed allontanare i pericoli. In questo modo il singolo si è trovato a poter dedicare alla sopravvivenza individuale quasi nessuna attenzione ed energia psico-fisica. Quindi l'uomo ha visto aumentare la quantità di "risorse" da poter dedicare a qualcosa di diverso dai bisogni: le facoltà, costituite da tutto ciò che egli vorrebbe liberamente fare, cioè che gli piace.

Che un uomo od una donna fertili, in salute, con la pancia piena, del tempo libero ed in libertà di scelta si trovino a poter pensare al sesso, non sembra ipotesi originale.
Perché penserebbero al sesso ? Perché le risorse ridondanti di cui ho parlato sopra verranno "instradate" dal loro istinto di sopravvivenza in una direzione utile alla specie e prenderanno il nome di "libido". La quale esiste solo nella specie umana. Come mai?
Qui entriamo nel campo delle inenarrabili complicazioni evolutive che hanno riguardato la comparsa - nell'uomo - della coscienza e del mentalismo. A livello umano, esistendo per noi il cosiddetto "libero arbitrio" (concetto che non può esistere in ambito di filosofia deterministica, che esiste illusoriamente in ambito psichico, che esiste sicuramente per ciascuno di noi in ambito mentale) gli scopi dell'istinto di sopravvivenza  sono da noi aggirabili. Possediamo la coscienza delle conseguenze del sesso e potremmo rifiutarci di dover faticosamente allevare una prole magari non desiderata in ossequio alle fumose necessità della specie.
Ma la natura scema non è. Inventò appunto il piacere per poter dare uno scopo alla libido. Il richiamo del piacere è ciò che, nelle adatte circostanze, ci farà dimenticare o sottovalutare gli effetti indesiderati di ciò che ci accingiamo a fare.

Ma naturalmente noi sappiamo benissimo come comportarci se non vogliamo avere figli !! Ma certoooo.....

Alla natura, nel nome della superiore esigenza di perpetuarsi, non frega niente delle nostre conoscenze, morali, malizie, sotterfugi e rimedi. Intanto non le interessa chi fa cosa e come, ma solo che ci sia inesorabilmente qualcuno che faccia quella cosa. E così avviene.
In secondo luogo la nostra furbissima capacità di evitare le conseguenze non gradite del sesso avrà come ovvio risultato quello di farci fare sesso più frequentemente generando la tendenza statistica a riequilibrare il bilancio riproduttivo finale.
#3630
Saluti a tutti: per Sgiombo: non ho certo riso per gli interventi di qualcuno e men che meno per i tuoi, visto che affermo di non aver praticamente letto il corpo degli argomenti. La mia ilarità (peraltro moderata) è stata generata unicamente dal titolo il quale, al di fuori della sua interpretazione filosofica, è privo di senso corrente..

Secondo la mia personale definizione del verbo essere (la condizione per la quale le cause generano i propri effetti) il nulla non può essere poichè è privo sia di cause che di effetti.

Buona serata.