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Messaggi - InVerno

#3631
Attualità / Re:Il gioco di Salvini
22 Settembre 2018, 08:44:51 AM
L'unica cosa buona di questo governo fino ad ora, è il fatto che è frutto di un allenza e in parte crasi di due diverse istanze politiche. In generale la situazione tripolare Italiana è l'unica cosa che mi da speranza, perchè mette all'angolo quella truffa politica e democratica chiamata maggioritario. I 5s e lega faranno quel che faranno alle prossime politiche ma non potranno negare di aver governato insieme e firmato insieme molti provvedimenti, limitando considerevolmente la polarizzazione del paese, quella stessa polarizzazione che nel ventennio PD-PDL ci ha portato ad avere oggi contenuti omogeneizzati e due parti di paese inconciliabili fomentate dallo squadrismo calcistico.
#3632
E' complesso raffrontare il proprio sentire e sentito odierno, con proiezioni intime o storiche del passato, quando si stava meglio? Quindicimila anni fa bastavano 2 ore al giorno per procacciarsi l'indispensabile alla sopravvivenza, oggi un lavoratore medio ha 2 ore  libere alla sera se non si addormenta prima. Chi sta oggettivamente meglio? E' una domanda soggettiva per eccellenza, ma rivela quanto la nostra ricerca della felicità sia stata esteriorizzata progressivamente nel tempo fino ad oggi, che è quasi completamente fuori dalle nostre menti. E' un paradosso, un endogeno che viene cercato all'esterno di se stessi, ma ci ha portato fin qua, è lo spirito.
#3633
Ciao e benvenuta!
Non sei la sola che ci ha "confessato" questa "timidezza" presentandosi. Non mi fa molto sentire a mio agio, perchè mi sento ignorante come una scarpa ma nonostante questo scrivo pure in maniera perentoria, e quando qualcuno si presenta dicendo che non si sentiva sicuro la prima cosa che mi viene in mente è che forse anche io dovrei tacere.. ma in fin dei conti siamo tutti consci di possedere una parte del totale, cerchiamo di esprimerla e di arricchirci, finchè educazione e rispetto non vengono a mancare, non c'è bisogno di altro!
#3634
Ma sono d'accordo te, il problema è il metodo con cui raggiungere il risultato. Se una persona è educata in una certa cultura, chiudergli delle possibilità non farà altro che divergere il suo interesse su un surrogato, chiudi il surrogato e andrà a cercare il surrogato del surrogato etc etc.. a un certo punto si chiude tutto. Oppure si comincia a lavorare seriamente sulla cultura e l'educazione in maniera propositiva.. E' una diversa antropologia dell'uomo, l'antrologia negativa (tipica italica) vede uno stato-padre-pedagogo che corregge i vizi "intrinsechi" di noi poveri cittadini attraverso montagne di burocrazia.. Guardati in giro e guarda a che cosa ha portato, solo un rapporto di assoluta sfiducia tra cittadino-stato. A mio avviso bisogna partire da un antropologia positiva, propositiva, e partire dall'idea che nel "giusto" ambiente le persone faranno la cosa "giusta" senza che vi sia bisogno di organizzargli i weekend. Certo è molto più complesso raggiungere questo obbiettivo, è per questo che personaggi inetti come i politici degli ultimi trentanni non hanno nemmeno sfiorato l'argomento e si limitano a fare leggine qui e la. E' una politica sui sintomi e non sulle cause, e funziona allo stesso modo della medicina che usa questo principio: non funziona.
#3635
Citazione di: Sariputra il 19 Settembre 2018, 15:00:54 PMMi sembra vagamente sarcastico... ;D
Però si potrebbe ammettere che alcune cose del passato erano migliori e alcune peggiori? O tutto era peggiore (come qualità del vivere...)? O tutto migliore?  Per es. le "lunghe discussione edificanti nel prato " le trovo veramente interessanti, in una società come quella attuale che non trova più il tempo per parlarsi. Le "lezioni di scherma e portamento"  decisamente meno... ;)
In risposta ad entrambi...
Si ero vagamente sarcastico.. ma neanche più di tanto. Voglio dire nutro sincera ammirazione per alcune cose del passato, compresi alcuni usi e costumi del 700 cosi come di altri secoli, non ci vedo niente di strano. Attenzione che però io ho fatto esempi per la vita di un aristocratico del 700, non di un poveraccio o di uno schiavo che probabilmente permetteva questo stile di vita con il suo lavoro.. Questo perchè ovviamente si tende a tenere a mente sempre il buono del passato e difficilmente invece dei problemi.. E' una cosa perfettamente "naturale" per un uomo, non a caso uno dei primi documenti scritti a nostra disposizione racconta di uno scriba egizio che si lamenta degli studenti, a suo dire, "non più quelli di una volta". Insomma, a me pare che ci sia una tendenza intrinseca all'essere umani a fare queste "operazioni nostalgia" (o "miti del paradiso perduto" etc), e secondo me bisorebbe stare attenti quando si ragiona e tenerne conto, che comunque vada la nostra mente tenderà a indorare la pillola delle memorie, e se si vuole essere onesti con se stessi bisorebbe riconoscerlo e cercare di mitigarlo ove lo si ritiene necessario. Mi sembra comunque un ottimo modo per segnare l' "anno zero" della propria concezione culturale, non uno strumento inutile anzi molto interessante, ma da utilizzarsi essendo coscienti che si tratta di uno strumento non della realtà.
#3636
A me piacerebbe tornare al 1700, quando alla sera nelle famiglie "per bene" si ci riuniva dopo cena per offrire letture, performance musicali e poesie agli altri della famiglia. Le botteghe non erano abitate da commercianti arraffoni che raddoppiano i prezzi prima di fare gli sconti, che ti cercano di rifilare l'invenduto e ti confermano che "stai molto bene" con fare amichevole, anche se ti sei appena messo un casco di banane in testa. Erano sarti veri che prendevano le misure, costruivano il vestito con combinazioni colori e tessuti unici e pregiati, e si occupavano anche della manutenzione. Ricordo ancora quando da bambino alla domenica si cominciava con un po di equitazione, per disciplina e portamento, poi un po di scherma, per autodifesa e orgoglio, e infine dopo pranzo un lunga discussione edificante nel prato di famiglia, decantazione di versetti e baciamani. Poi sono arrivati gli anni 60, il gelato al pistacchio nel viottolo in centro, le telesponsorizzazioni, le gare di rutti, i musei gratis alla domenica.. era gà chiaro che saremmo finiti in questo turbinio di volgarità e nefandezze.
#3637
Tematiche Filosofiche / Re:Dove va l'umanità? Boh!
18 Settembre 2018, 10:57:01 AM
Citazione di: sgiombo il 17 Settembre 2018, 21:56:25 PM
Come ho meglio argomentato in quella discussione, credo che con lo sviluppo conseguito dalle forze produttive (in primis la scienza), oggi l' umanità sia a un bivio: o per tempo abolisce la proprietà privata dei mezzi di produzione e instaura una programmazione di produzioni e consumi oculata e prudente, oppure la proprietà privata capitalistica continuerà a imporre la crescita illimitata di produzioni e consumi in presenza di risorse naturlai (realisticamente disponibili) limitata fino all' inevitabile estinzione "prematura e di sua propria mano" della specie umana (oltre che di tante altre, già in atto).
E in questo caso la storia naturale proseguirà "imperterrita, del tutto indifferente" alla fine della storia umana.
Ti soprenderà ma sono d'accordo con te. Il punto è che cosa ne fai del capitale in un sistema del genere, perchè toglierlo ai mercati e darlo a una commissione ritretta di "saggi" non ha mai portato da nessuna parte. Quindi il bivio secondo me consiste nel scegliere se riformare come si raccoglie e interpreta il consenso politico inventando forme nuove (riforma della democrazia) o nella riforma del capitale (banche e denaro).
Per riforma intendo una radicale rivoluzione concettuale che parta dalla semplice ammissione che mercatismo e democrazia non sono compatibili se non per brevi periodi. Un capitalismo temperato da una nuova forma di democrazia, o una democrazia con un concetto riformato di capitale, queste secondo me sono due ipotesi di largo respiro e sono avvocate da sempre una maggior numero di esperti in diverse gradazioni e sfumature. Avevo per esempio "sponsorizzato" un libro a proposito nella apposita sezione.
#3638
Attualità / Re:Riforma della"LEGITTIMA DIFESA"
17 Settembre 2018, 13:54:57 PM
Il punto è che mentre prima i giudici dibattevano se fosse o meno eccesso di difesa (assolvendo nella stramaggioranza dei casi) oggi discuteranno se davvero la condotta era diretta alla salvaguardia (assolvendo nella maggioranza dei casi?). Spot elettorali senza senso pratico, ma che danno un messaggio molto chiaro alle persone. O permetti di sparare incondizionamentante, o la condizione necessaria sarà sempre da investigare. Anche permettendo di sparare incondizionatamente una volta oltrepassato il confine, il tribunale dovrà verificare se il cadavere è stato trascinato...Ovviamente di rifinanziare le forze dell'ordine nelle periferie non si parla, quello impiegherebbe risorse e capacità organizzativa.
#3639
Tematiche Filosofiche / Re:Homo faber
17 Settembre 2018, 00:28:35 AM
Citazione di: sgiombo il 16 Settembre 2018, 08:08:47 AM
Citazione di: InVerno il 15 Settembre 2018, 22:47:31 PM
Citazione
Sulla prudenza a proposito della nascita del linguaggio concordo, data la scarsezza e incertezza dei dati disponibili.

Però l' "universalità della grammatica" mi sembra un' ovvia conseguenza dell' universalità del modo di pensare pre-linguistico che nelle lingue é stato "tradotto" (simboleggiato) dopo l' invenzione del linguaggio.

E la correlazione fra la diversità linguistica e la biodiversità naturale mi sembra ovvia e non implicante affatto necessariamente alcun nesso causale: popolazioni relativamente separate hanno sviluppato "parallelamente" diversità genetiche e diversità linguistiche (e altre diversità culturali).
Hai ragione, modalità cognitiva e modi simbolici vanno di pari passo, ma questo ci avvicina alla tesi biologica non della technè. La biologia è comune alla specie, i prodotti della technè sono ciò che differisce nella specie, se il linguaggio fosse un prodotto tecnico avremmo cosi tanta varietà da non trovare un canone.

La tua preposizione sotto a me sembra un non sequitur, non ho capito. Ma il nesso causale è chiaro, perchè si ripete molto accuratamente su tutto il globo (fonti: Pievani\Sforza). Non sta a me spiegare la natura di questo nesso, ma in qualche modo entrano in relazione, e in un qualche modo agiscono con una logica che può entrare in relazione. Il binomio meme\gene potrebbe essere una soluzione.
#3640
Attualità / Re:Riforma della"LEGITTIMA DIFESA"
16 Settembre 2018, 18:10:51 PM
Penso che quella della legittima difesa sia la seconda emergenza completamente inventata da Salvini, discutere del testo vorrebbe dire dare per assodato che esista un problema da risolvere in qualche modo, invece non c'è stando alle cifre (non a studio aperto). Comunque provocatoriamente suggerisco di seguire il modello statunitense pienamente, avere dei cittadini armati non contro i ladri ma contro lo stato in caso prendesse "cattive pieghe". Cosi ci tuteliamo da lui, ma sopratutto dai suoi successori, che potrebbero avere carisma, intelligenza, leadership, strategie.. tutte quelle cose che lui fortunatamente non ha, ma qualcuno in futuro potrebbe avere, mentre si trova in mano uno stato di diritto dirottato in uno stato di polizia..
#3641
Tematiche Filosofiche / Re:Homo faber
15 Settembre 2018, 22:47:31 PM
Citazione di: sgiombo il 15 Settembre 2018, 09:33:39 AM (a mio anticonformistico avviso una delle prime e di gran lunga la più importante, decisiva invenzione o espressione di "techne" e non una delle ultime facoltà naturali geneticamente condizionate, naturalmente comparsa in seguito all' evoluzione biologica) e conseguentemente la possibilità (e volontà) di produrre (cambiare l' ambiente) più di quanto necessario alla sua sopravvivenza.
Un recente studio ha messo in mostra come si possa isolare un canone di 32 simboli (poco più di un attuale alfabeto) tra le litografie paleolitiche di tutta europa e di altri continenti. E' improbabile che questi abbiano imparato la stessa simbologia tramite il commercio, ne che fossero riusciti a fondare un unione europea ante litteram, ciò che avevano però in comune era il cervello. Se il linguaggio fosse una fabbricazione, è molto probabile che avremmo una diversità simbolica molto più elevata, cosi come da quando la technè ha invaso anche il linguaggio. Penso che sulla materia sia necessaria prudenza e agnosticismo. Un altro studio recente ha messo in correlazione la diversità linguistica con la biodiversità naturale, il nesso causale esiste certamente visto che ad aree a bassa biodiversità corrispondono quasi sistematicamente aree a bassa diversità linguistica. La spiegazione di questo nesso potrebbe essere dirimente sul problema.
#3642
Ciao Paul.
Onestamente credo di non essere in grado dibattere informatamente la gran parte delle tue posizioni,  ma su alcune avrei dei criticismi abbastanza seri. Se ti interessa apro un topic a parte.. Specifico solo sul demiurgo per ora. Il motivo per cui ho specificato che non credo il Gesù canonico fosse uno gnostico (seppur stesse anche lui aspettando un apocalisse) è esattamente il fatto che non credo egli abbia mai fatto menzione del demiurgo, ne in forma esplicita o implicita. A me non risulta, il padre è sempre il padre, ed è anche il creatore. Nel vangelo di Giuda Gesù ammonisce i discepoli che pregano a tavola per pregare il demiurgo. Ma un passaggio di questo tipo non mi risulta nei non-gnostici.
#3643
Presentazione nuovi iscritti / Re:Buongiorno a tutti
14 Settembre 2018, 16:35:23 PM
Quanto tempo! Benvenuto!
#3644
Non è esattamente cosi, te lo racconto ma non per fare lezioni a cui non sono titolato, ma per curiosità dei lettori e perchè è una cosmologia ingegnosa a dir poco e vedo che su Wikipedia si capisce davvero poco. Gli gnostici credevano in molteplici manifestazioni del divino, che erano riconosciute in quelle che oggi chiameremmo "virtù". Erano politeisti se si considerano le manifestazioni come divinità ma avevano escogitato una logica unitaria, solo che invece che una logica di relazione tra le manifestazioni, non dovendo giustificare "padri e figli", avevano una logica "a luogo" nel senso che tutte le virtù "abitavano" la parusia che nella sua interezza era assolutamente inconcepibile per l'uomo, ed era "Dio".
Una di queste virtù, Sofia la saggezza, fu intrappolata da una divinità minore (demiurgo), la stessa che aveva  creato il mondo che abitiamo. Anzi il mondo che abitiamo era stato creato al solo scopo di intrappolare Sofia. Qui avevano la spiegazione del male, il mondo che abitiamo è una trappola di dolori e sofferenze che va trascesa risalendo attraverso la Sofia verso la Parusia. L'apocalisse era quindi la distruzione di questo-mondo trappola e l'ascesa verso la Parusia, attraverso l'unico "canale" disponibile: Sofia.
Preciso, se qualcuno avesse capito male, che non ho mai sostenuto che Gesù fosse uno gnostico. E' tuttavia vero che gli apocalittici provenivano in gran parte da quel bacino culturale, esistevano vari culti gnostici, ma tutti concordavano che questo fosse un "mondo trappola" opera non di Dio ma del demiurgo.  Alcuni lo predatavano a Caino ed Abele e leggevano la Bibbia al contrario, i buoni erano i cattivi e i cattivi i buoni in tutta la narrazione dopo Caino ed Abele, non a caso poi comporranno il vangelo di Giuda dipingendo gli apostoli come degli stupratori e Giuda come colui che aveva ricevuto la Sofia da Gesù.
E la parusia di Gesù in fondo profetizza un ribaltamento possibile solo in una mentalità gnostica: "il primo diventerà ultimo" come se anche lui credesse che questo fosse un mondo ribaltato in attesa di una giustizia diametrale..
Dal punto di vista dei valori, rappresentavano l'esatto opposto: Mangiavano maiale al sabato facendo sesso.. Dal punto di vista dello schema cosmologico, avevano una visione molto simile, ma molto più dettagliata di figure e relazioni se paragonata al cristianesimo delle origini (un difetto dei "dotti").. se paragonata al cristianesimo attuale le cose mi paiono molto più simili. E' il gemello "diverso" che non ce l'ha fatta.. Ma il gemello che ce l'ha fatta è cresciuto in una maniera che ricorda molto quello che erano un tempo gli gnostici, suppongo intorno al baricentro dell'apocalisse e anche della Sofia, anche se per un cristiano non è una manifestazione del divino in senso stretto.
#3645
Citazione di: paul11 il 14 Settembre 2018, 01:24:36 AM
vedo che qualcosa lei  hai intuito/capite.
la prima è che il testo nella tradizione cristiana non è così sacra come per gli induisti ed ebrei
In queste ultime tradizioni il testo sacro è improfanabile viene come regola propri dalla tradizione orale dove bisognava conoscere a memoria interi brani per trasmetterli da generazione in generazione da parte dei sacerdoti.

Il cristianesimo rispetto anche solo all'ebraismo che è matrice in quanto condivide il vecchio testamento,si distacca perchè è sulla trascendentalità che fa perno, l'ebreo è più terra-terra, è più "materiale". la parusia e l escatologia è un pò diversa rispetto al cristianesimo.

La mia chiave di lettura è che le religioni si istituiscono dopo.il testo sacro che in realtà è scienza antica, è tramandazione di conoscenze di un popolo che costituisce il fondamento identificativo.
Non so se ho capito qualcosa, stendo un ragionamento non preconcetto, si costruisce post per post anche perchè non mi ero imbatutto in questa possibilità. Nell'incipit del topic ho detto che si ragiona spesso tra razionale e fideistico ma l'aspetto dottrinale è almeno nella cristologia ufficiale consolidato. Voglio dire: si può essere credenti, atei o agnostici. Ma è molto raro ai giorni d'oggi prendere in considerazione un ipotesi che sciolga il nodo gordiano trinitario e guardi al testo senza questo dispositivo. Non sto sostenendo che sia il miglior modo per approcciarsi al testo, ne che sia quello giusto, dico che anche solo presentarla come chiave di lettura è "nuovo" per un pensatore moderno. Personalmente ho sempre pensato alla trinità come IL concetto più raffinato del cristianesimo, diciamo che ora lo vedo "raffinato" in tutte e due le accezioni, sia come "nobile", sia come "lavorato"; ma lo specifico perchè non vorrei che qualcuno pensasse che avessi un antipatia personale verso questo dogma, quando in realtà è l'esatto contrario.
Quello che pare a me è che se il dogma trinitario viene accantonato per ipotesi, il testo rivela una grande affinità con lo gnosticismo, rimangono delle differenze fondamentali - in primis il fatto che gli gnostici avevano risolto la teodicea - ma nella costruzione cosmologica c'è un parallelismo in divenire. In divenire perchè gli gnostici "sapevano di sapere" e avevano un pantheon cosmologico già estremamente ricco ai tempi immediatamente successivi l'evento cristiano, ma che con il tempo anche i cristiani hanno colmato. Ovviamente senza dogma trinitario staremmo parlando di un politeismo, ma non in senso classico, non nel senso del politeismo ellenico ne egizio che avevano divinità naturali, causali, oltretombali etc. Ma un politeismo morale, vocato al bene, dove la maggior parte delle figure divine è schierata dalla parte del bene. Questo non ha molti altri similari se non appunto negli gnostici, che avevano però una visione piramidale della divinità con diverse gradazioni di divino. Questo non è presente nel NT, si possono individuare tre figure divine, forse quattro se si conta il diavolo che sarebbe infatti la prima figura divina esterna alla "trinità" e di grado inferiore. Quello che però questa cosmologia darà vita nei secoli successivi sarà una concezione piramidale, arriveranno i santi, le devonozioni,  Maria in qualche modo verrà spinta sempre più in su nella piramide etc etc etc Oggi il cristiano moderno ha un pantheon molto più grande di quello che avevano gli gnostici, anche se la struttura cosmologica non è definita a parte il dogma trinitario. Don stesso dice che bisogna cercare gli interpreti che possiedono diciamo "una scintilla del divino", e questo era assolutamente definito nel pantheon gnostico, era l'ultimo grado prima dell'uomo semplice ma era concepito. Se ci aggiungiamo il fatto che gli gnostici erano apocalittici per definizione (credevano di vivere un mondo che non fosse stato creato dal vero Dio, e che l'apocalissi avrebbe ristabilito "il vero mondo") e che Gesù predicasse in continuazione l'avvento di questa apocalisse troviamo altri punti di contatto e spunti sul possibile pensiero DI Gesù. Perchè ciò che in fin dei conti penso si possa serenamente affermare è che il cristianesimo non era la religione DI Gesù, ma è la religione SU Gesù, il che fa un immensa differenza.