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Messaggi - Eutidemo

#3646
Ciao Phil. :)
Le tue osservazioni sono tutte corrette e condivisibili.
***
Però, se si trattasse di un quaderno di appunti o di studio:
- ammesso che  possa aver avuto un senso non numerare affatto le pagine (sebbene io non capisca bene quale mai sarebbe stato);
- sicuramente, però, non avrebbe avuto alcun senso numerarle  con dei "salti", anche di 6-7 numeri, rispetto alle precedenti (come giustamente hai rilevato tu).
***
Secondo me, quindi, la tua giusta osservazione potrebbe confermare la mia ipotesi, in quanto, secondo me, sono state numerate soltanto le pagine sulle quali, di volta in volta, il destinatario avrebbe dovuto applicare la "Griglia di Cardano"; le pagine saltate, invece, non sono state numerate perchè la cosa era inutile.
***
Tale circostanza, oltre a quella che, almeno secondo me, le pagine le ha numerate di suo pugno John Dee nel sedicesimo secolo,  suffragherebbe l'ipotesi  che ciò sia avvenuto in un secondo momento, allo specifico scopo di sfruttare un testo già preesistente come un "codice cifrante" (allo stesso modo in cui l'ho sfruttato anch'io); se così fosse, se ne dovrebbe inferire che il testo originario non aveva nessuna pagina numerata, e che il suo scopo non era affatto quello di costituire un "codice cifrante".
O, almeno, esso costituiva un codice di diverso tipo rispetto a quello utilizzabile con la "Griglia di Cardano"; che, infatti, è stata scoperta dopo.
***
D'altronde, non vedo per quale ragione colui che ha scritto il testo originario in caratteri corsivi sconosciuti, avrebbe poi dovuto numerare (alcune) pagine in caratteri arabi noti, e non pure quelle in caratteri numerici sconosciuti.
Come dicono gli inglesi: "It does not make any sense!"
E' molto più probabile, quindi, che il testo e il numero delle pagine siano da imputare a persone diverse; le quali li hanno apposti in secoli diversi e per scopi diversi.
***
Ma, ovviamente, le mie sono solo mere congetture!
***
Un saluto! :)
***
#3647

SEGUE DA SOPRA

E)
IPOTESI DEL TESTO "CIFRANTE"
Secondo me, è l'ipotesi più probabile, anche perchè, come si vedrà più avanti, l'ho applicata personalmente; e funziona a perfezione.
Però, per comprendere bene la mia ipotesi (rectius "tesi"), è necessaria una premessa, sotto forma di aneddoto.
***
ANEDDOTO DI ERODOTO
Erodoto racconta che i "servizi segreti" di Sparta sfruttavano due fondamentali aspetti dello "spionaggio" e del "controspionaggio":
La STEGANOGRAFIA, che viene da "στεγανός" (coperto) e "γραφία" (scrittura).
La CRITTOGRAFIA, che viene da "κρυπτóς" (nascosto), e γραφία (scrittura).
Si tratta di due concetti affini, ma profondamente diversi.
***
Ed infatti, ad esempio, Demarato di Sparta, per avvisare i compatrioti dell'imminente invasione persiana, scrisse su una tavoletta di cera un "messaggio in cifra", che però occultò facendoci colare sopra della cera fresca; poi, sulla cera rassodata, scrisse un altro "messaggio in chiaro" del tutto insignificante, che "nascondeva" il primo.
Così, ottenne un duplice livello di protezione del messaggio:
- con la "steganografia" nascose il messaggio vero sotto un "messaggio civetta" (ad es. "State tutti bene?");
- se qualcuno si fosse accorto che sotto il "messaggio civetta" c'era il vero messaggio, con la "crittografia" avrebbe comunque cercato di proteggerne al meglio il "contenuto" (ad es., tanto per capirci "Arrivano i persiani" anagrammato "Vanoarri i sianiper").
***
In altre parole, la "steganografia" consiste nell'arte di nascondere messaggi segreti in modo che chi li intercetta non si renda nemmeno conto che vi sia un messaggio nascosto da qualche parte; il che  la distingue dalla "crittografia", dove il messaggio segreto si vede, sebbene cifrato, ed è quindi immediatamente riconoscibile come messaggio segreto.
Non so se ho reso l'idea!
***
Si tenga bene a mente l'aneddoto di Demarato, raccontato da Erodoto, perchè risulterà molto utile per comprendere meglio la mia ipotesi circa il "Manoscritto di Voynich".
***
Per comprenderla meglio, sebbene, ovviamente, con un testo differente, credo risulterà utile riportare anche il seguente ulteriore aneddoto personale.
***
ANEDDOTO PERSONALE
Moltissimi anni fa, io, tra le altre cose, mi occupavo anche di "steganografia"; per cui, in un'altra occasione "conviviale", sottoposi ai miei colleghi "crittografi", il seguente testo, sfidandoli a "decifrarlo":
L ZFOVLTFVVF  TQBSBSBAAL B FMFVVSPELOBNLTP EBOOFHHJBUL MBODL
Poichè loro erano addestrati precipuamente per l'attività di "decodifica", decifrarono immediatamente il mio testo; ed infatti, io  avevo usato il cifrario di Giulio Cesare, che è uno dei più antichi (e semplici) algoritmi crittografici di cui si abbia traccia storica.
***
Si tratta di un semplicissimo cifrario a "sostituzione monoalfabetica", in cui ogni lettera del testo in chiaro è sostituita, nel testo cifrato, dalla lettera che si trova subito dopo.
Per cui, in meno di cinque minuti, loro decrittarono il mio messaggio, sostituendone tutte le lettere, con quelle che alfabeticamente le precedevano: I al posto di L,  V al posto di Z, F al posto di E e così via.
I VENTISETTE SPARARAZZI A ELETTRODINAMISMO DANNEGGIATI LANCI
***
Però, in questo modo, era come se loro avessero decifrato il messaggio che Demarato aveva scritto "sopra" la cera, al di sotto della quale, invece, si nascondeva il  mio vero messaggio : ed infatti il messaggio "sopra",  io lo avevo "cifrato" apposta in modo abbastanza semplice (sebbene, in realtà un po' di più di come l'ho riportato qui) ,  affinchè fosse decifrato facilmente, e li depistasse.
Ma il mio vero messaggio non era affatto quello!
***
In realtà, il mio "vero" messaggio (quello "nascosto sotto la cera)":
- non era contenuto nel "testo scritto" e cifrato riportato sopra;
- bensì era "nascosto" nel "numero delle lettere" di cui era composta ogni "singola parola" (cifrata e non).
Cioè ad ogni numero, corrispondeva la lettera dell'alfabeto nel ben noto ordine numerico, che tutti ben conosciamo.
Pertanto, il messaggio "steganografato", cioè "nascosto" sotto quello "civetta", era il seguente:
1         10               10            1
I VENTISETTE SPARARAZZI A
                16 
ELETTRODINAMISMO
            11              5
DANNEGGIATI LANCI
Cioè:
1  10 10 1 16 11 5
A   L   L  A  R   M E
Il messaggio era: allarme!
***
Ovviamente, il mio esempio, l'ho semplificato al massimo (livello di difficoltà 1 di 10), per rendere più comprensibile quello che voglio cercare di dire; è, cioè, che, se nel "Manoscritto di Voynich" è stato "steganografato" -cioè nascosto- un altro manoscritto, che noi non vediamo, è una pura perdita di tempo cercare di decrittare solo il testo che possiamo vedere.
Non ci porterà mai a niente" (come, di fatto, si qui è avvenuto)!
***
Dopo aver faticosamente cercato  di chiarire i concetti di cui sopra (spero con successo), è giunto il momento di venire al "punto topico", riguardante il "Manoscritto di Voynich".
***
IL VERO AGENTE 007
Come avevo già scritto, il "Manoscritto di Voynich", sebbene la sua pergamena risalga senz'altro al 1404/1438 d.C., tuttavia venne alla ribalta della storia soltanto nel XVI secolo, quando, intorno al 1580, fu venduto a peso d'oro a Rodolfo II D'Asburgo; e, tra i venditori, sembra che ci fosse addirittura l'agente segreto 007, esperto "crittografo" e "steganografo", al servizio di sua Maestà Britannica.
Ed infatti, l'originale agente 007, a differenza di quanto tutti credono, non si chiamava affatto "James Bond", bensì "John Dee"; il quale, nei "messaggi cifrati" riservati, che inviava alla regina Elisabetta, apponeva sempre la sigla "007", in cui gli zeri rappresentavano i suoi due occhi vigili da spia, e il "7" rappresentava il suo numero portafortuna ("Al servizio del potere", in Focus storia, maggio 2020, n. 163, pag. 36-37).
Oltre ad essere un "agente segreto", esperto "crittografo" e "steganografo", al servizio di sua Maestà Britannica, Dee, con Edward Kelley, si occupò anche di astrologia; ma questo a noi non interessa.
***
Di John Dee, invece, ci interessano sopratutto due cose:
- l'ha scritto lui il "Manoscritto di Voynich?
- qual'era l'uso a cui intendeva destinarlo?
***
Al riguardo;
a)
Dopo una laboriosa e defatigante ricerca di qualche suo scritto autografo, alla fine ho trovato la sua firma (per esteso) e la data da lui apposte su un libro di sua proprietà, riguardante la "planetologia".
https://cdn-thumbs.imagevenue.com/4d/8e/1a/ME13P3IH_t.jpg
Dal momento che i caratteri del "Manoscritto di Voynich" non sono "latini", non si può fare il confronto tra le due scritture; però i numeri delle pagine sono stati scritti in chiarissimi caratteri "arabi".
E, secondo me, almeno "a occhio e croce", quelli li ha apposti proprio John Dee.
Ed infatti:
A pagina 3, il "3" è scritto esattamente come nella data apposta sul suo libro di "planetologia"; cioè con la "testa piatta" e una piccola tacca verticale in alto a sinistra.
https://cdn-thumbs.imagevenue.com/c8/c9/0e/ME13P3IO_t.jpg
A pagina 17, il "7" è scritto esattamente come nella data apposta sul suo libro di "planetologia"; cioè con una piccola tacca verticale in alto a sinistra, e senza taglietto orizzontale sulla zampa.
https://cdn-thumbs.imagevenue.com/bf/47/00/ME13P3IS_t.jpg
In tutti i casi in cui appare l'"1", il taglietto discendente in alto a sinistra, o è appena accennato, oppure neanche si vede.
***
Tuttavia ritengo doveroso precisare che, benchè ai miei tempi io feci un apposito corso di "grafologia", tuttavia non sono affatto un "perito calligrafo", per cui le mie osservazioni vanno prese con "cautissimo" beneficio d'inventario; anche considerando che non si può certo fare una seria comparazione grafologica solo in base a due o tre numeri.
D'altronde, almeno finchè non si effettua l'esame degli inchiostri, non si può affermare con sicurezza che chi ha numerato le pagine sia la stessa persona che ha scritto il testo!
b)
Quanto all'uso a cui intendeva destinarlo, prima di parlarne, occorre fare una indispensabile "digressione" riguardante la famosa "Griglia di Cardano"; che sicuramente John Dee conosceva ed utilizzava frequentemente nella sua attività "spionistica".
***
LA GRIGLIA DI CARDANO
la cosiddetta "Griglia di Cardano", o "griglia cardanica", è un metodo "steganografico" inventato dal matematico italiano Girolamo Cardano nel 1550; sebbene, secondo me, si tratta di un sistema così semplice e facile da usare, che ho il sospetto che venisse usato già da molto tempo prima (ed infatti mi sembra davvero strano che fino al 1550 non sia mai venuto in mente a nessuno).
Tale metodo si basa sull'utilizzo di un foglio di carta in cui sono opportunamente ritagliate delle aperture attraverso le quali si possono leggere solo le lettere e/o le sillabe di una qualsiasi pagina di un qualunque libro; le quali compongono il messaggio che si vuole trasmettere nascostamente (cioè, "steganografare").
Si prenda, ad esempio, una pagina a caso del "Giordano Bruno" di Schelling, come la seguente, nella quale io evidenzio soltanto le lettere e/o le sillabe che compongono il seguente messaggio "Ho capito il trucco".
https://cdn-thumbs.imagevenue.com/34/d2/a1/ME13P3J0_t.jpg
Fatto questo, prendo poi una carta carbone nera (o un qualsiasi altro foglio, bianco, nero o colorato) e ci ritaglio con le forbici  delle finestrelle in esatta corrispondenza alle lettere e/o le sillabe che compongono il messaggio che voglio tramettere:
https://cdn-thumbs.imagevenue.com/de/9b/39/ME13P3JH_t.jpg
Infine, spedisco il foglio bucherellato al destinatario del mio messaggio, il quale, stendendolo sulla stessa pagina del libro (che anche lui possiede e su cui siamo d'accordo), può agevolmente leggerlo.
***
Qual è il "punto debole" di tale metodo?
Il "punto debole" di usare un "testo cifrante" come il "Giordano Bruno" di Schelling,  è che abbiamo una "porta fissa" (il libro), una "chiave variabile" (la griglia, ogni volta diversa) ma una "serratura rigida", cioè l'alfabeto latino; peraltro, se si trattasse di un altro alfabeto conosciuto  (greco, cirillico ecc.), le cose non cambierebbero poi di molto, perchè il numero degli alfabeti esistenti è limitato.
***
Diversamente, invece, John Dee non può non aver compreso il vantaggio di un "libro cifrante" come il "Manoscritto di Voynich"; il quale è stato scritto in un alfabeto perfettamente sconosciuto; per cui, utilizzandolo come una "porta fissa" di comunicazione,  non solo può essere letto con una "chiave variabile" (la griglia, ogni volta diversa), ma, nel contempo, fornendo al mittente ogni volta una "serratura variabile" (cioè una "traslitterazione" sempre diversa del suo bizzarro alfabeto).
Per cui è molto più sicuro.
***
Ad esempio, se io voglio inviare al destinatario il messaggio "Ho capito il trucco" utilizzando un testo in chiaro, come il "Giordano Bruno" di Schelling, se viene intercettata la griglia ed il libro, il messaggio può essere letto da chiunque.
Ma se, invece, se io invio al destinatario il messaggio "Ho capito il trucco" utilizzando il "Manoscritto di Voynich", anche se viene intercettata la griglia ed il libro, il messaggio non può essere letto da nessuno; perchè nessuno conosce la "traslitterazione alfabetica" usata (scelta, a caso, di volta in volta, oppure una volta per tutte).
***
Ad esempio:
- io scelgo i seguenti caratteri di un foglio del manoscritto:
https://cdn-thumbs.imagevenue.com/2e/b5/48/ME13P3KP_t.jpg
- invio al destinatario la "Griglia di Cardano" necessaria per leggerli:
https://cdn-thumbs.imagevenue.com/df/06/21/ME13P3KQ_t.png
Lui li legge:
https://cdn-thumbs.imagevenue.com/8c/63/e7/ME13P3KR_t.jpg
Però, a differenza dell'esempio del "Giordano Bruno" di Schelling, <<solo lui>> può riuscire a capire ciò che essi significano ("Ho capito il trucco"), perchè solo lui è a conoscenza della traslitterazione alfabetica che abbiamo convenzionalmente stabilito tra di noi (scelta, a caso, di volta in volta, oppure una volta per tutte).
https://cdn-thumbs.imagevenue.com/7f/e7/a2/ME13P3KS_t.jpg
***
CONCLUSIONE
Come avevo premesso, ignoro se il "Manoscritto di Voynich" sia stato effettivamente concepito (ovvero soltanto utilizzato, in un secondo tempo) allo scopo sopra illustrato; però, secondo me, non c'è dubbio alcuno che esso risulti perfettamente idoneo a tale scopo.
***
Tuttavia ritengo molto probabile che la sua funzione sia stata proprio quella da me descritta, precipuamente  per i seguenti motivi:
a)
Lo inferisco "per esclusione", in assenza di altre spiegazioni convincenti (almeno per me).
b)
La regolarità e l'assenza di correzioni del testo, mi fa pensare che esso sia stato ricopiato in due distinte "belle" il più possibile uniformi tra di loro, al fine di consentire un utilizzo ottimale della "Griglia di Cardano" tra due soggetti che comunicavano a distanza tra di loro  (una delle quali è andata smarrita).
c)
Infine, la mia ipotesi spiegherebbe come mai, mentre il testo corsivo è scritto in caratteri incomprensibili, i numeri di pagina sono invece scritti in comprensibilissimi caratteri arabi; il che, in effetti, "di primo acchito", può sembare una circostanza alquanto singolare!
Tanto più che la sezione finale non ha illustrazioni, bensì soltanto delle "stelline" che corrono sul margine sinistro del testo, per cui molti  ritengono che sia, molto probabilmente, un indice; ma che senso ha numerare le pagine, senza riportare tali numeri di pagina nell'indice?
In effetti non ha alcun senso si parte dal presupposto  che il manoscritto sia un testo:
- di lettura;
- di consultazione.
Ha invece senso se si prende per buona la mia ipotesi;    ed infatti, spedendo al destinatario la "Griglia di Cardano", era ovviamente necessario comunicargli il numero della pagina sulla quale "applicarla".
***

#3648
Non posso in alcun modo dimostrare che, all'epoca, il testo in questione venne effettivamente concepito e/o utilizzato per lo scopo che penso di potergli attribuire io;  però, ragionando "per esclusione" (ed anche per altre specifiche ragioni), forse, quello che ipotizzo io, è l'unico uso possibile per un testo del genere.
Il quale, secondo  me, non è affatto un "testo cifrato", bensì è un "testo cifrante"; cioè una "porta fissa" a "serratura e chiavi variabili".
L'ho usato personalmente in tal modo, e, come dimostrerò più avanti, la cosa funziona perfettamente.
Ma andiamo per ordine!
***
Il "Manoscritto di Voynich"  è costituito da 204 pagine su 102 fogli di pergamena di vitello risalente, in base all'esame con il carbonio 14, al 1404/1438 d.C..
Tuttavia, sebbene il "supporto pergamenaceo"  risalga senza dubbio a tale epoca, il testo, secondo alcuni studiosi,  "potrebbe" essere stato scritto successivamente.
Ed infatti:
- sembra che non sia stato possibile analizzare l'inchiostro, per determinarne l'antichità;
- nella sezione botanica è raffigurato il "girasole comune", pianta che prima della scoperta dell'America era sconosciuta in Europa, per cui questo sposterebbe la datazione del "testo scritto"  a dopo il 1492.
° mi sembra che i numeri di pagina negli angoli alti del manoscritto, come spiegherò (e documenterò) meglio più avanti,  siano stati scritti nel 1600 avanzato.
Verso il 1680 il manoscritto venne venduto all'Imperatore Rodolfo II d'Asburgo; e poi, dopo varie vicissitudini selle quali sorvolo, il manoscritto finì nelle mani di Wilfrid Voynich, un mercante di libri rari di origini polacche, che lo acquistò dal collegio gesuita di Villa Mondragone, nei pressi di Frascati, nel 1912.
Ma non è qui mia intenzione fare la "storia cronachistica del manoscritto", nè diffondermi sulle varie ipotesi riguardanti il suo autore (da Bacone a Leonardo da Vinci); la cosa non mi interessa!
***
Quello che è certo, è che, senza dubbio, il "Manoscritto di Voynich" è il libro più misterioso che sia mai stato scritto da mano umana.
Ed infatti, al riguardo, sono state fatte vari tipi di ipotesi; che cercherò di riportare in estrema sintesi.

A)
IPOTESI DELLA "LINGUA NATURALE" SCONOSCIUTA
Se, come alcuni sostengono, il "Manoscritto di Voynich" fosse stato scritto in una "lingua naturale", per quanto antica e poco nota, secondo me sarebbe davvero sorprendente che nessun linguista e/o archeologo sia mai riuscito a capire quale sia tale lingua;  ed infatti, sebbene al riguardo si siano fatte numerosissime "supposizioni", in base a varie "coincidenze" linguistiche, nessuna di essa è risultata condivisa dalla comunità degli studiosi del manoscritto.
***
Delle numerose teorie al riguardo, a mero titolo di cronaca, accennerò soltanto, molto sinteticamente, alle quattro teorie più recenti.
a)
Nel 2017, lo storico Nicholas Gibbs pubblicò un articolo sulla rivista "Times Literary Supplement", sostenendo che il manoscritto fosse una sorta di manuale per la salute delle donne, con un elenco di abbreviazioni di "parole latine" che identificavano piante officinali e ricette per preparare medicamenti; ma gli  altri studiosi del manoscritto conclusero che Gibbs aveva semplicemente messo insieme le scarse informazioni già note sul manoscritto Voynich, aggiungendo elementi nuovi non sostenuti da prove di sorta.
b)
Nel 2018, è stato invece un ingegnere turco, Ahmet Ardiç, a sostenere di avere capito il sistema di scrittura del manoscritto, che, secondo lui, sarebbe stato una versione fonetica del "turco antico";  la sua teoria, però, sebbene molto ben argomentata,  rimane un'ipotesi indimostrata come tutte le altre.
c)
Nel 2019 fu  Gerard Cheshire a sostenere di avere capito tutto; secondo lui, infatti, il manoscritto di Voynich venne scritto in una "lingua protoromanza", e messo insieme da una suora domenicana, per conto di Maria di Castiglia, regina consorte di Aragona.
Però Lisa Fagin Davis, direttrice della "Medieval Academy of America", la più grande organizzazione statunitense che si occupa di promuovere gli studi sul Medioevo, che era già stata molto critica un con il lavoro di Gibbs, su quello di Cheshire è stata ancora più severa.
d)
Nel 2020, infine, due scienziati canadesi -di cui purtroppo non rammento il nome- hanno appositamente creato un'I.A. (intelligenza artificiale) in grado di decifrare scritture alfabetiche sconosciute, e l'hanno testata proprio sul "Manoscritto di Voynich":  l'I.A., in effetti, ha ottenuto risultati interessanti, ma, di sicuro, non  è certo riuscita a "decodificare" il documento.
I due ricercatori dell'Università di Alberta, infatti, hanno usato un campione di vocaboli tratti da 400 lingue diverse per ipotizzare, attraverso gli algoritmi, la lingua usata per il codice; inizialmente si pensava all'arabo, ma per l'I.A. si tratta più probabilmente dell'ebraico antico.
Però la traduzione effettuata dall'l'I.A. non ha alcun senso; ed infatti, sempre che veramente le parole siano state correttamente tradotte, la prima riga del codice suonerebbe più o meno così: "Ella fece raccomandazioni al prete, l'uomo della casa e me e il popolo."
E il resto anche peggio!
***
D'altronde, pur non essendo io affatto un "glottologo":
1) Ho fatto caso che basta aprire a caso su INTERNET alcuni testi scritti nelle lingue "naturali" più disparate, e si nota subito, a occhio, un particolare molto significativo: cioè che nel "Manoscritto di Voynich" i "lessemi" composti di uno o due "grafemi" sono rarissimi, anche a confronto di lingue prive di articoli (come il Latino).
https://cdn-thumbs.imagevenue.com/9a/62/0c/ME13P06E_t.jpg
Il che, secondo me, è molto"innaturale", perchè i "lessemi" di uno o due "grafemi" abbondano in tutte le lingue; antiche o moderne che esse siano!
2) Ho fatto caso inoltre caso che, in alcuni punti del libro, come ad esempio nel foglio 107V, vengono incomprensibilmente ripetute di seguito le stesse iniziali di parola, e a volte, per più volte di seguito, addirittura la stessa parola; il che, in una "lingua naturale", non accade praticamente mai (salvo nei casi dei "mantra", ma non mi pare certo questo il caso).
https://cdn-thumbs.imagevenue.com/7e/9c/e1/ME13OYXD_t.jpg
***
Pertanto, sia pure con cauto beneficio d'inventario, io sarei portato ad escludere che quella del "Manoscritto di Voynich" sia una "lingua naturale", appartenente ad una determinata popolazione; sebbene sia indubbio che, qua e là, come nel caso della "glottolalia", possano apparire parole ed espressioni riconducibili alla lingue più disparate (dal turco, all'ebraico al latino ecc).


B)
IPOTESI DELLA "LINGUA ARTIFICIALE" SCONOSCIUTA
Poichè, come sopra da me osservato, le parole contenute nel "Manoscritto di Voynich" presentano frequenti ripetizioni di sillabe (e a volte anche di parole), William Friedman e John Tiltman hanno ipotizzato che il testo sia stato scritto in una "lingua artificiale", in cui ogni parola è composta da un insieme di lettere o sillabe che rimandano ad una divisione dei vari enti in categorie.
Un po' come l'idioma analitico di John Wilkins (vedi il saggio di Jorge Luis Borges "L'idioma analitico di John Wilkins" contenuto nella raccolta "Altre inquisizioni", originariamente pubblicata nel 1952).
***
In questa lingua, cioè, tutti gli enti sono catalogati in 40 categorie, suddivise in "sotto categorie", e ad ognuna delle quali è associata una sillaba o una lettera: in questo modo, ad esempio, se la classe generale dei colori è indicata con 'robo-', allora il rosso si chiamerà 'roboc', il giallo 'robof', il verde 'robog', e così via.
Come, in effetti, alcuni passi del "Manoscritto di Voynich" potrebbero far  supporre:
https://cdn-thumbs.imagevenue.com/7e/9c/e1/ME13OYXD_t.jpg
Tale ipotesi, in effetti, spiegherebbe l'ossessiva ripetizione di sillabe, che, come argomentavo sopra, è assolutamente estranea ad un "linguaggio naturale", di una qualsiasi popolazione mai vissuta sulla terra; peccato, però, che, fino ad oggi nessuno è riuscito a dare un senso razionale ai prefissi ed ai suffissi usati nel Voynich.
***
C'è peraltro da considerare che le prime "lingue artificiali, di tipo filosofico" risalgono a epoche successive alla probabile compilazione del "Manoscritto di Voynich"; per cui, semmai, secondo alcuni, sarebbe stata proprio la visione del manoscritto a suggerire la possibilità di una "lingua artificiale di tipo filosofico".
***
Ad ogni modo, almeno secondo me, l'ipotesi della "lingua artificiale sconosciuta", pur essendo molto più plausibile dell'ipotesi della "lingua naturale sconosciuta", non risulta del tutto soddisfacente; anche perchè si è dimostrata del tutto inidonea a comprendere il contenuto del testo, il suo utilizzo, ed il suo scopo.

C)
IPOTESI DEL TESTO "CIFRATO"
Se, invece, come altri sostengono, il "Manoscritto di Voynich" è un testo scritto in una lingua naturale conosciuta, però  "crittografata", secondo me sarebbe davvero sorprendente che nessun esperto "crittografo" sia mai riuscito a "decifrarlo";  ed infatti, sebbene al riguardo si siano fatte numerosissime ipotesi (più o meno forzate), nessuna di essa è mai stata confermata.
Il manoscritto fu studiato persino dal grande Alan Turing, il matematico che decrittò il famosissimo codice Enigma tedesco; e se non è riuscito a decifrarlo lui, dubito davvero che potrà mai riuscirci chiunque altro.
D'altronde, nemmeno i computer più tecnologici, compresi quelli dei servizi segreti americani -che per diversi anni si sono impegnati a renderlo chiaro- sono riusciti a cavare un ragno dal buco; come, ad esempio, il "Report" della NSA del 1978.
https://www.nsa.gov/Portals/70/documents/news-features/declassified-documents/voynich/an-application-of-cluster-analysis.pdf
***
E poichè "tutti" i cifrari antichi sono stati inesorabilmente "decifrati" dai moderni crittografi, se nessuno è mai riuscito a decifrare il "Manoscritto di Voynich", questo può voler dire una cosa sola: e, cioè, che quello è un testo assolutamente "non decifrabile".
Per cui mi sentirei di escludere abbastanza recisamente tale ipotesi; senza stare tanto a "girarci intorno".

D)
IPOTESI DEL TESTO "BURLA"
Tantissimi anni fa, per burla, io scrissi il seguente testo, e sfidai i miei colleghi "crittografi "a decifrarlo:
https://cdn-thumbs.imagevenue.com/35/c8/b6/ME13ORK5_t.jpg
"Are siletaro vassa oberitamolati cromatsari cioppa alsani".
Alcuni di loro, dopo defatiganti quanto vani tentativi, diedero "forfait", mentre altri, invece, alla fine decrittarono il testo a modo loro; ogni interpretazione, però, risultò  differente dall'altra (come nel caso del "Manoscritto di Voynich").
Devo ammettere che due di tali "decrittazioni" (ed in particolar modo una), erano sorprendentemente convincenti; tanto che quasi quasi stavo per convincermene  perfino io!
Peccato, però, che la frase che io li avevo sfidati a decrittare, non significava assolutamente "NIENTE"; erano solo parole prive di senso, che avevo buttato giù "a casaccio" sul momento!
***
Ora, ovviamente, con questo non voglio certo dire che io penso l'autore del Manoscritto abbia fatto qualcosa del genere; cioè di inventarsi di sana pianta parole senza senso, e di corredarle di disegni, in parte veri e in parte fasulli, senza alcuna connessione tra di loro (e magari, tanto per complicare un po' le cose, fornendo pure qualche spunto interpretativo a "cul de sac").
***
Tuttavia, effettivamente, all'epoca, scrivere testi misteriosi e incomprensibili, costuiva un vero e proprio ""atout" per suscitare l'interesse delle corti, e per carpire la buona fede di potenti e danarosi  allocchi (come, appunto, l'Imperatore Rodolfo II).
***
Nonostante questo, però, sebbene io non la scarterei categoricamente come le tre precedenti ipotesi, anche la "teoria della burla" non mi convince del tutto.
Ed infatti, come chiunque può notare scorrendo il testo, che è scritto in corsivo, in esso non appare neanche "una sola" correzione.
Il che può essere spiegato soltanto in due modi:
a)
Potrebbe trattarsi di un testo diligentemente ricopiato, in bella grafia, da un testo scritto da un'altra persona; magari anche secoli prima.
b)
Potrebbe trattarsi di un testo diligentemente ricopiato, in bella grafia, dallo stesso soggetto che lo ha personalmente concepito; insomma, un po' come la "bella" del compito in classe.
***
Entrambe le cose sono possibili, però, nel caso sub a), di solito, all'epoca, quando si ricopiava in bella grafia un testo scritto da un'altra persona, lo si faceva quasi sempre ornandolo ed abbellendolo con decorazioni grafiche di vario tipo; il che, invece, nel caso del manoscritto di Voynich non si verifica.
Per cui, semmai, io propenderei per il caso sub b); il che, in effetti, in base a quanto dirò più avanti, potrebbe avere anche un maggior senso.
***
SEGUE SOTTO
#3649
E' ancora troppo presto per sapere qualcosa di certo circa l'attacco informatico subito dalla Regione Lazio; però, secondo me, al riguardo, qualche generica considerazione si può fare già adesso.

CHI?
La domanda è molto difficile, anche perchè:
- se è già complicato  capire chi ha materialmente effettuato l'"hackeraggio";
- è ancora più arduo capire se l'"hacker" ha operato in proprio, oppure per conto di qualcun altro.
Ed infatti, quando c'è un cadavere, non sempre il sicario corrisponde al mandante.
Per complicare ulteriormente le cose, in certi casi, non sempre le autorità competenti forniscono al pubblico le vere notizie; le quali, a volte, suonano anche un po' contraddittorie tra di loro.
***
Ma cerchiamo di fare qualche ipotesi (sebbene sarebbe meglio parlare di congetture).

1) Ipotesi "criminale".
A quanto è stato comunicato, non ci sarebbe stato un travaso di dati sanitari, nè sarebbe stata toccata l'infrastruttura informatica che riguarda il bilancio e la protezione civile; però, secondo l'AGI,   gli autori dell'attacco avrebbero già avanzato la scorsa notte una richiesta di riscatto in bitcoin.
Come dire che non è stato sequestrato nessuno, però è stato chiesto lo stesso un riscatto!
In ogni caso, anche se fosse stato davvero richiesto un riscatto, potrebbe trattarsi di  un semplice "specchietto per le allodole"; come è già accaduto in casi analoghi per nascondere motivazioni più oscure!

2) Ipotesi "terroristica".
Di solito i terroristi compiono i loro attentati per acquisire visibilità, e, quindi, ovviamente, li rivendicano; ma, in questo caso, pare che ancora non ci sia stata nessuna rivendicazione.

3) Ipotesi "(geo)politica".
L'attacco, sia direttamente sia indirettamente (per il tramite di "hacker" prezzolati), potrebbe anche provenire da una "potenza straniera"; la quale abbia interesse:
- a "destabilizzare" il nostro Paese;
- a "provocarlo";
- ovvero semplicemente a lanciare un "ballon d'essay" per sondare la nostra "resilienza" ad un attacco informatico di carattere più generale.
Il che è senz'altro possibile, ma, come dice una ben nota  regola della "logica modale": "Ab esse ad posse valet, sed a posse ad esse non valet consequentia" (cioè, tradotto molto liberamente: "Se una cosa viene accertata come reale, deve per forza essere possibile; ma se si accerta che una cosa è soltanto possibile, non ne consegue che essa debba necessariamente essere anche reale").
***
Ciò premesso, però, come indicato nel "Rapporto sulla Sicurezza" di Monaco del 2018, gli ultimi anni sono stati caratterizzati dall'emergere di un gruppo di Paesi con capacità informatiche molto avanzate ed aggressive; e tra questi la Federazione Russa (o meglio, il suo "governo") è uno dei "primi in classifica".
***
A subire per primi l'esponenziale aggressività della potenza russa nel campo cibernetico sono stati i Paesi limitrofi che avevano precedentemente fatto parte dell'impero sovietico; soprattutto l'Estonia e la Georgia.
a) L'attacco informatico all'Estonia
L'esperimento della guerra informatica russa è iniziato nell'aprile 2007 con un attacco di tipo DDOS (Distributed Denial Of Service) contro l'Estonia; l'attacco, ovviamente mai rivendicato in via ufficiale, ha causato il collasso del sistema sanitario, bancario, e di numerosi altri servizi governativi.
Il Paese baltico si è trovato di fronte alla prima "cyber aggressione" organizzata verso un'intera nazione (sebbene con un numero di abitanti cinque volte inferiore a quelli del Lazio), poi ribattezzata WWO (Web War One).
Sebbene gli attacchi all'Estonia legalmente non possano essere attribuiti agli "attori statali" russi, a causa dell'impiego di falsi indirizzi di "Protocollo Internet" (IP), il loro tempismo e gli effetti da essi generati hanno fatto chiaramente capire -almeno a chi non aveva gli occhi foderati di prosciutto-, che facevano parte di una più ampia e coordinata campagna di attacchi informatici condotti dal Cremlino.
Per tali ragioni, comprensibilmente, le relazioni dell'Estonia con la Russia rimangono tutt'ora molto tese e compromesse.
b) L'attacco informatico alla Georgia.
A differenza di quello contro l'Estonia, l'attacco cibernetico contro la Georgia è stato effettuato in concomitanza con un conflitto armato: per cui l'aggressione nel caso georgiano venne diretta soprattutto contro i sistemi di comando, di controllo e di armamento dell'esercito, ma non mancò anche un attacco di tipo DDOS (Distributed Denial Of Service) come nel caso dell'Estonia.
Secondo il Computer Emergency Response Team (CERT) georgiano, gli indirizzi IP e i DNS utilizzati per lanciare gli attacchi appartenevano a un gruppo della criminalità organizzata russa noto come "Russian Business Network" (RBN); la quale era (ed è tutt'ora) molto probabilmente -per non dire "certamente"- affiliata ai servizi segreti russi (GRU,  SVR , FSB -ex KGB-)
***
Fino ad oggi, sebbene la la Federazione Russa (o meglio, il suo "regime"), per il tramite di organizzazioni criminali al suo servizio, abbia "pesantemente" interferito nelle campagne di voto di alcuni Paesi occidentali, tuttavia, almeno fino ad oggi, non aveva mai condotto contro nessuno di essi un attacco di tipo DDOS (Distributed Denial Of Service), quantomeno del "livello" dell'attacco contro l'Estonia e la Georgia.
Fanno eccezione alcuni gravissimi attacchi informatici russi sia alla rete di distribuzione elettrica sia al sistema sanitario USA ; sebbene, in tal caso, questi ultimi abbiano reagito aggredendo informaticamente la  rete di distribuzione elettrica della Russia.
***
Quello condotto contro il sistema informatico della Regione Lazio, è un attacco di tipo DDOS (Distributed Denial Of Service) "molto" simile a quello condotto contro l'Estonia; sebbene, non del tutto identico, e ovviamente, "molto" più evoluto, perchè da allora sono passati ben 14 anni.
***

PERCHE'?
Ma perchè mai Putin dovrebbe avercela proprio con noi?
Be' forse non tutti si ricordano che, circa due mesi fa (il 24 maggio 2021), Draghi, in una In conferenza stampa a Bruxelles, aveva apertamente accusato Putin di aggressioni informatiche al nostro Paese; e poi aveva profeticamente aggiunto: "Bisogna rafforzarsi molto, soprattutto dal lato della sicurezza cibernetica, perchè il  livello di interferenza, sia delle le spie russe  che abbiamo visto in azione di recente nel nostro Paese (vedi caso Biot), sia sul web, è veramente diventato allarmante!"
Non mi sorprenderebbe affatto che l'attacco informatico alla Regione Lazio, sia stata la "risposta" di Putin a Draghi; ovviamente, "lanciando il sasso e poi nascondendo la mano", come nella nota classica tradizione del KGB (di cui Putin è stato agente e dirigente).
***

COME?
Circa le modalità dell'attacco, si possono fare le ipotesi più disparate; però, nel caso di specie, io escluderei il "phishing" (*), perchè la rete della Regione Lazio dovrebbe essere sufficientemente protetta da tale tipo di "intrusione".
Tuttavia, forse, sarebbe meglio se le nostre strutture pubbliche facessero ricorso alla 2FA (autenticazione a due fattori); la quale consiste in un metodo di autenticazione sicura per sistemi e piattaforme informatiche, che consiste nell'utilizzo di due metodi di identificazione invece che uno solo, come attualmente quasi sempre avviene.
Personalmente, io opterei addirittura per il sistema "Zero Trust" (cioè, "non fidatevi neanche della vostra mamma"), il quale è un modello strategico  basato sulla convinzione che "niente", sia interno che esterno al perimetro di rete di un'organizzazione, debba essere ritenuto automaticamente affidabile; per cui  i protocolli ZT (Zero Trust) richiedono che chiunque, e qualsiasi cosa, stia cercando di collegarsi al sistema di un'organizzazione debba essere verificato prima di poter accedere.
Comunque, nel caso specifico dell'aggressione alla Regione Lazio, io propenderei, vista la portata del fenomeno, per una "intrusione" di tipo "fisico"; come quella effettuata dalla CIA per mandare in "tilt" il sistema informatico "ultrablindato" iraniano per la ricerca atomica.
***
"Ma", voi mi direte, "come diavolo si fa ad infilare una "chiavetta USB" nella presa di  computer supersorvegliati?"
In realtà, non c'è alcun bisogno, come si vede nei film:
-  nè di corrompere un impiegato;
- nè di introdursi nottetempo, in calzamaglia nera, nell'ufficio.
Basta un po' di astuzia e di psicologia!
***
Ci munisce di un "portachiavi con pendaglio pendrive", come nell'immagine sotto, e poi lo si lascia (o lo si lancia, se è recintato) nel parcheggio dell'"edificio obbiettivo".
https://cdn-thumbs.imagevenue.com/af/b3/b0/ME13OV61_t.jpg
Il primo impiegato che, parcheggiando lì la sua auto lo vede per terra, ovviamente lo raccoglie e se lo mette in tasca; poi, mentre si dirige verso la sua postazione, non può fare a meno di rimuginare: "Chissà di chi è! Magari per cercare di capire a chi appartiene, do un'occhiata a quello che c'è dentro, senza aprire nessun file, e poi glielo restituisco! Sennò come fa quel poveraccio a rientrare a casa?"
In tal modo, autogiustificando la propria curiosità con una motivazione di carattere altruistico, una volta giunto alla sua postazione, l'impiegato infila la "pendrive" nella presa USB...e "voilà", il gioco è fatto; la "pendrive" è "autoattivante", per cui, una volta inserita nella presa, fa il suo lavoro, e l'INTRANET è compromessa!
Gli Achei sono ormai dentro la città addormentata!
Ci sono anche altri metodi, un po' più sofisticati; ma questo, pur essendo estremamente semplice, è tuttavia parimenti efficace.

                            CONCLUSIONE
Per concludere, come avevo premesso, io ignoro:
- sia chi;
- sia perchè;
- sia come;
ha condotto l'attacco "hacker".
Le mie sono solo illazioni di mero carattere congetturale!
Voi fatevi pure l'idea che preferite!
***
;)

(*)
Come è noto, il termine "phishing" ("pescare" i polli su INTERNET)  è una variante di "fishing" ("pescare" i pesci nel mare);  mi ero sempre chiesto il perchè di quel "ph" al posto della "f", anche se si pronunciano pressochè nello stesso modo.
Poi finalmente credo di aver scoperto che "phishing" deriva dalla fusione di "fishing" ("pescare" i pesci nel mare) e di phreaking (sintesi di phone hacking, cioè di manipolazione attraverso il telefono).
"The term phreak is a sensational spelling of the word freak with the ph- from phone, and may also refer to the use of various audio frequencies to manipulate a phone system. Phreak, phreaker, or phone phreak are names used for and by individuals who participate in phreaking."


#3650
E' sotto gli occhi di tutti (salvo che uno non se li voglia ideologicamente foderare con un triplo strato di prosciutto), che lo straordinario contenimento della pandemia avvenuto quest'anno,  è primariamente dipeso dalle campagne vaccinali; le quali, come i numeri inconfutabilmente  dimostrano, hanno egregiamente "funzionato", sia come freno alla diffusione del virus, sia, soprattutto come mezzo per la  riduzione del rischio gravità della malattia, diminuendo in modo drastico le ospedalizzazioni, le terapie intensive e i decessi.
Non c'è dubbio alcuno, peraltro, che al  contenimento della pandemia abbiano contribuito anche alcune misure accessorie, quali l'implementazione delle proprie difese immunitarie, il miglioramento delle cautele igieniche le mascherine ecc.; ma si è palesemente trattato soltanto  di mere  precauzioni aggiuntive, ausiliarie, e sussidiarie, le quali, da sole, non sarebbero mai state nè idonee nè sufficienti a conseguire lo straordinario contenimento della pandemia avvenuto quest'anno,  il quale è  palesemente dipeso dalle campagne vaccinali.
Chi nega tale eclatante realtà dei fatti, o è disinformato, o è stupido, o è in malafede; per cui non nutro alcun interesse a dibattere con lui, per cercare di convincerlo che la terra non è piatta ma rotonda!
:)

#3651
Ciao Ipazia.
Senza voler polemizzare, penso però  sia lecito farti notare che:
- con la prevenzione e con le cure sicure ottenute da sperimentazioni etiche, fino a che non abbiamo cominciato a vaccinarci, morivamo a migliaia come le mosche (la realtà è la realtà);
- se, invece di vaccinarci in massa, avessimo atteso altri anni per fare altra prevenzione e altre sperimentazioni etiche, molto probabilmente tra due o tre anni avremmo ottenuto un vaccino molto più efficace e sicuro, ma, nel frattempo, avremmo continuato a morire a migliaia come le mosche (la realtà è la realtà).
***
O no?
***
Per quanto tu possa criticare la frettolosità (dovuta all'urgenza di salvare vite umane) con la quale sono stati realizzati gli attuali vaccini, non penso, però, che tu possa negare che, il loro utilizzo massivo sulla popolazione del nostro e di altri Paesi, abbia drasticamente ridotto:
- il numero di infezioni;
- il numero di ospedalizzazioni;
- il numero di terapie intensive;
- il numero di decessi.
***
O no?
***
Ti faccio due domande, a cui vorrei che tu rispondessi intelligentemente e onestamente:
1)
"Tu ritieni veramente, in buona fede, che se a tutt'oggi, 31 Luglio 2021:
- non fosse stato praticato nessuno degli attuali vaccini;
- a nessuna persona sulla faccia della terra;
i contagi, le ospedalizzazioni, le terapie intensive e i decessi per causa di covid sarebbero davvero stati minori o uguali a come sono ora, a campagna vaccinale avanzata?"
2)
"Volendo evitare oziose diatribe sulle varie cause di morte, visto che da quando sono iniziate le campagne vaccinali, è diminuito il "numero complessivo" dei decessi, tu pensi davvero che si tratti di una mera coincidenza "casuale", e non invece soprattutto "causale", e, cioè, dovuta anche alle campagne vaccinali?".
***
Poichè, da come scrivi, capisco che sei una persona:
- intelligente;
- onesta;
ti prego di rispondere in modo intelligente e onesto.
***
Mi scuso per l'"esempio dei topi" che avevo fatto l'altra volta, il quale  non intendeva affatto essere offensivo :
-nè in generale;
- nè in particolare (cioè, riferito a te).
Io lo avevo fatto solo per paragonare il comportamento di coloro che, temendo a torto o a ragione  che gli attuali vaccini non siano del tutto sicuri:
- così come i topi giovani mandano avanti i topi vecchi ad assaggiare il formaggio (per vedere se è o meno avvelenato), e soltanto dopo, quando sono sicuri, lo mangiano pure loro;
- allo stesso modo alcuni mandano avanti gli altri a farsi gli attuali vaccini (per vedere se sono o meno pericolosi), e soltanto dopo, quando sono sicuri, si vaccinano pure loro.
***
Qualcuno potrebbe sostenere che tale comportamento sia da vigliacchi, in quanto, visto che la pandemia ci aggredisce tutti collettivamente, i rischi per sconfiggerla dobbiamo correrli tutti insieme, e non mandare avanti gli altri "per vedere l'effetto che fa (il vaccino)".
Io, pur non approvando tale comportamento, mi guardo bene dal definirlo addirittura "vile"; il quale aggettivo, secondo me è un un tantino esagerato.
***
Però, poichè, da come scrivi, capisco che sei una persona:
- intelligente;
- onesta;t
i prego cortesemente di rispondere in modo intelligente e onesto alle due domande che ti ho fatto sopra.
Grazie!
***
Un saluto :) 
***
#3652
A distanza di pochi giorni dal caso di Voghera, dove l'assessore della Lega Massimo Adriatici ha sparato un colpo di pistola al cittadino marocchino Youns El Bossettaoui facendolo secco, il consigliere comunale della Lega di Licata, Gaetano Aronica, ha sparato quattro colpi di pistola contro Pino Caico, suo socio in un'impresa di pompe funebri; forse lo aveva fatto allo scopo di implementare un po' la scarsa clientela della ditta, ma non ci è riuscito, perchè dei quattro colpi di pistola uno solo ha raggiunto il bersaglio, ferendolo non gravemente.
***
Informato dei fatti, Salvini si è vivamente complimentato con Adriatici per la sua eccellente mira con la pistola; compiaciuto di essergli stato di buon esempio.
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***
Sembra, che, invece, abbia severamente "cazziato" Aronica, per la brutta figura che gli ha fatto fare.
"Se proprio non riusci ad accoppare uno con la pistola neanche con quattro pallottole, usa il fucile, scemo!"
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***
"E se poi non ci riesci a centrarlo nemmeno con quello, usa una mitraglietta, che diamine!"
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***
"Alla fine, se sei completamente imbranato, ti suggerisco di ricorrere a una mitragliatrice pesante!"
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***
"E che diamine, ragazzi, ma vi devo insegnare proprio  tutto io?"
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***
In effetti, in questo caso, devo ammettere che Salvini ha proprio ragione.
Ed infatti:
a)
Con la Legge n. 36 del 26 aprile 2019 Salvini (o meglio, il governo di cui faceva parte, su suo impulso) ha notevolmente ampiato l'ambito della legittima difesa.
b)
Con il Decreto Leg. 10 agosto 2018 n. 104, Salvini (o meglio, il governo di cui faceva parte, su suo impulso) ha raddoppiato il numero delle armi "per uso sportivo" detenibili, da sei a dodici; cioè, un tipo di armi, che, in genere, è molto più performante e preciso di quelle "per uso comune".
Come, ad esempio, la Ruger Super Redhawk calibro 44 Magnum (e molte altre di tale tipo), in grado di centrare un passero a 300 metri, e di abbattere un elicottero a 200.
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***
Se aronica avesse usato tale arma, Pino Caico, da suo socio nell'impresa di pompe funebri, ne sarebbe subito diventato cliente!
***
Ovviamente, non c'è nulla di male a portare il numero delle armi sportive detenibili da 6 a 12; ma non si può far finta di non sapere che la Direttiva Europea (a cui Salvini ha detto di volersi attenere), e tutte la nazioni del resto dell'Europa, non conoscono affatto la categoria delle cosiddette "armi sportive", le quali non esistono come tipologia tecnica; si tratta solo di un'invenzione burocratica italiana, per "addolcire" con la qualifica di "sportive" armi molto più micidiali di molte di quelle comuni (e, in qualche caso, anche di quella "da guerra").
La legge italiana, cioè, molto furbescamente,  stabilisce che certe armi dichiarate proibite dalla Direttiva non lo sono perché noi abbiamo deciso che sono sportive; dopodichè raddoppia il numero detenibile di tali armi.
Chapeau!
:D
***
Per cui, state tranquilli ragazzi, il Far West continuerà senz'altro; alla prossima puntata!
***
#3653
L'infarto, l'ictus, il cancro, e, soprattutto, la  vecchiaia, sono tutti malanni molto più terribili e letali del covid 19; però, almeno, non sono contagiosi!
La differenza è tutta qui!
;)
#3654
Nel Paese di Citrullonia, molti sono in allarme perchè il numero di vaccinati che, nonostante il vaccino, hanno contratto lo stesso il COVID19, sta aumentando in modo esponenziale; e, tra non molto, se prosegue questo andamento statistico, ci saranno molti più malati di COVID19 tra i vaccinati che tra i non vaccinati!
:'(
A differenza di costoro, invece, io non sono affatto in allarme; anzi, spero vivamente che, il prima possibile, ci siano più contagiati tra i vaccinati che tra i non vaccinati!
;)
E adesso vi spiego perchè!
***
I vaccini anti-covid, come tutti i vaccini, non proteggono al 100%; però, considerando i casi gravi e i decessi, ci vanno molto vicini.
Ed infatti, al riguardo, sul sito ufficiale dell'Istituto Superiore di Sanità, troviamo che, "statisticamente" la vaccinazione anti-COVID-19, se si effettua il ciclo vaccinale completo, protegge:
-  all'88% dall'infezione (anche lieve);
- al 94% dal ricovero in ospedale;
- al 97% dal ricovero in terapia intensiva;
- al 96% dalla morte (perchè alcuni muoiono prima di arrivare in terapia intensiva).
***
Ne consegue che un certo numero di casi di malattia  (di varia entità), è prevedibile anche tra i vaccinati ; anzi, è statisticamente inevitabile che tale numero aumenti in proporzione diretta all'incremento del numero dei vaccinati!
Al contrario, è statisticamente inevitabile che il numero dei contagiati tra chi non ha fatto il vaccino,  diminuisca in proporzione inversa all'incremento del numero dei vaccinati!
Sherlock Holmes avrebbe detto al suo assistente "novax": <<E' elementare, Watson!>>
***
Ed infatti, essendo ancora in pochi ad essere vaccinati, è ovvio che, in numeri assoluti, si è anche in pochi (o nessuno) ad essere contagiati; mentre, invece, nella gran massa dei non vaccinati, di contagiati ce ne sono ancora parecchi.
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***
Quando, invece, si comincia ad essere sempre di più  ad essere vaccinati, è ovvio che in numeri assoluti, il numero dei contagiati aumenta; diminuisce, invece, nella massa dei non vaccinati che si riduce sempre di più.
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***
Se, come augurabile, un giorno saremo tutti i vaccinati, il contagio sarà riscontrabile solo tra i vaccinati; tra in non vaccinati, invece, non ci sarà più neanche un solo contagiato.
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***
Questo, per il semplice fatto che la percentuale di ZERO è sempre ZERO!.
;D
***
Si tratta, in effetti, di uno "pseudo- paradosso", ben noto da anni agli epidemiologi: ed infatti, quando le vaccinazioni nella popolazione raggiungono alti livelli, il "numero assoluto" di infezioni, ospedalizzazioni e decessi può essere simile tra i vaccinati e non vaccinati (o anche superiore).
Ma questo risulta solo se si ragiona in termini di "numeri assoluti", e non - come invece sarebbe corretto fare - di "incidenza percentuale"; cioè tenendo conto del rapporto tra numero di casi e totale della popolazione.
Ed infatti, se consideriamo la percentuale dei casi di contagio tra vaccinati e tra i non vaccinati, si nota subito lo "straordinario" effetto protettivo dei vaccini da contagi, ricoveri e decessi; solo un novax può essere così babbeo da non vederlo!
***
In parole povere, quella proclamata a gran voce dai "novax", è soltanto una mera "illusione numerica"; cioè, è un "gioco di prestigio" aritmetico, in numeri assoluti, buono solo per abbindolare i babbei!
In realtà, invece, mano a mano che l'effetto dei vaccini diventa più visibile, i contagi nella popolazione generale diminuiscono; ed è questo che può far sembrare i pochi casi di contagi tra i vaccinati apparentemente più numerosi.
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***
Non vi fate prendere per il naso, e vaccinatevi!
***

#3655
Attualità / Cacciari e il "green pass"!
30 Luglio 2021, 13:53:20 PM
Ciao Sapa. :)
Non essendo io un epidemiologo, sinceramente, non me la sento di fare affermazioni troppo categoriche e perentorie in materia; per cui, in effetti, potrebbe benissimo essere vero quello che dici tu.
***
Tuttavia, io credevo di aver capito che, a parità di carica virale (ammesso e non concesso che sia davvero uguale), nel caso di soggetti vaccinati il rischio di trasmettere una "malattia  grave" fosse inferiore al rischio di trasmettere una "malattia grave" da parte di soggetti non vaccinati (ma forse mi sbaglio)!
***
Comunque, dubito molto che la possibilità di contrarre un'infezione sia la stessa:
- sia che io mi trovi in un cinema in cui sono tutti vaccinati;
- sia che io mi trovi in un cinema in cui sono vaccinati solo alcuni;
- sia che io mi trovi in un cinema in nessuno è vaccinato.
Non mi pare che nessun epidemiologo al mondo abbia mai sostenuto una cosa del genere; in quanto, ragionevolmente, la probabilità del rischio dovrebbe essere proporzionalmente "scalare".
***
La qual cosa, oltre che sotto il profilo "medico", dovrebbe risultare vera anche sotto il profilo meramente  "logico".
Ed infatti:
- la "durata di morbilità" di chi ha contratto il virus essendo vaccinato, ed essendo quindi l'"affezione" più "lieve", è anche più "breve";
- la "durata di morbilità" di chi ha contratto il virus NON essendo vaccinato, invece, essendo l'"affezione" più "grave", è anche più "lunga".
Per cui, anche solo sotto il profilo meramente "aritmetico-temporale", è più probabile che si contragga il virus da chi non ha fatto il vaccino, piuttosto che da chi lo ha fatto; ed infatti  è più facile che io "lo vada a beccare" proprio in un periodo in cui è ancora contagioso.
***
In ogni caso, come tu giustamente scrivi, è ovvio che più gente si vaccina è meglio è; per questo è utile il "green pass"!
***
Un saluto! :)
***
#3656
Attualità / Cacciari e il "green pass"!
30 Luglio 2021, 10:56:13 AM
Ciao Alexander. :)
Non ne sono del tutto certo, ma ho la decisa impressione che noi si sia fondamentalmente d'accordo!
;)
***
Ed infatti le mie argomentazioni si basano proprio partendo dal tuo stesso presupposto iniziale; ed infatti, se i vaccinati fossero tutti immuni al 100% (passivamente e attivamente), buona parte di ciò che scritto  non avrebbe alcun senso.
***
Peraltro, le conclusioni del mio ragionamento, si basano anche sulle seguenti dichiarazioni di FAUCI, che ti ringrazio di aver testualmente riportato, in quanto io non ero riuscito a rintracciarle:
"I dati sulla mutazione che abbiamo a disposizione oggi mostrano che il livello di infezione nelle mucose in una persona vaccinata è lo stesso di quello in una persona non vaccinata; però è estremamente raro che una persona vaccinata, se pur contagiata, finisca in ospedale".
***
Il che, tradotto in soldoni, significa che, in tal caso, la vaccinazione "depotenzia" notevolmente  l'"aggressione virale";
- sia per il vaccinato che la subisce;
- sia, ovviamente, per chi, a sua volta viene contagiato da lui.
Pertanto, come lo stesso Fauci (ed altri virologhi) hanno spiegato, e come le statistiche confermano,  essendo estremamente raro che una persona vaccinata, se pur contagiata, finisca in ospedale, è ancora più raro che ci finisca una persona contagiata da lui.
***
Pertanto, come tu giustamente hai scritto, se io vado al cinema, anche se sono tutti vaccinati, posso infettarmi (e infettare) lo stesso con la variante delta, che è perfettamente trasmissibile, sia pure in forma lieve,  anche "ai" e "dai" vaccinati.
***
Fino a qui siamo perfettamente d'accordo!
***
Anzi, siamo perfettamente  d'accordo anche sulla tua seguente affermazione, che, in altra forma, io stesso avevo posto a base del mio ragionamento iniziale, e, cioè, che: "il  "green pass" sicuramente  non "ferma" la diffusione della mutazione delta, che viaggia sia nei vaccinati (in percentuale minore) che nei non vaccinati (in percentuale maggiore)".
***
Però, a questo punto, il tuo post si interrompe anacoluticamente, per cui non sono sicuro che, partendo da tali premesse (da me perfettamente condivise), tu, poi, giunga alla mie stesse conclusioni; come però, a fil di logica, presumo che sia.
***
Ed infatti il mio originario ragionamento, si basava proprio sul fatto che:
- sebbene, ovviamente, "il  "green pass" non possa assolutamente FERMARE la diffusione della mutazione delta;
- altrettanto ovviamente, però, "il  "green pass" può invece sicuramente RALLENTARE la diffusione di tale mutazione;
Il che discende logicamente dalla circostanza, da te puntualmente rilevata, che la mutazione delta:
-  nei vaccinati viaggia  in percentuale minore (e, soprattutto, meno grave)
- nei non vaccinati viaggia  in percentuale maggiore (e, soprattutto, più grave).
***
Per cui, come avevo scritto all'inizio, è indubbio che, come come qualunque altro vaccino (e, in verità, come qualsiasi altro farmaco), anche quello anticovid, nelle sue varie versioni, ha ovviamente un coefficiente di protezione "limitato" (come ricordato anche da Fauci); per cui non dovrebbe essere difficile da capire che "più persone si vaccinano, e più il coefficiente di protezione limitato  acquisito da ciascuna di esse si cumula con quello degli altri, diminuendo così il rischio collettivo di diffusione del morbo."
***
Tanto per fare un esempio molto semplice, poniamo che le seguenti lettere dell'alfabeto a), b) e c) individuino tre persone, seguite da:
- 0% di percentuale protettiva se la persona non si è vaccinata;
- 90% di percentuale protettiva se la persona si è vaccinata;
PRIMA SITUAZIONE
a) 0%,
b) 90%
c) 90%
SECONDA SITUAZIONE
a) 90%
b) 90%
c) 90%
Nel primo caso, il "coefficiente medio collettivo di protezione" sarà pari al 60% (0+90+90:3=60), mentre, nel secondo caso, sarà pari al 90%  (90+90+90:3=90).
Cioè, ci si può contagiare in entrambi i casi, ma con percentuali di rischio molto diverse, quantomeno per quanto concerne le percentuali di rischio di ospedalizzizazione!
***
Naturalmente si tratta di una semplificazione estrema, ma credo che sia sufficiente per rispondere alla sciocca domanda di Cacciari:
"E, dunque, non bastano i vaccini? Si teme che non funzionino?"
La risposta è "I vaccini funzionano, come salvaguardia collettiva, ma in funzione diretta del numero di persone che si vaccinano!"
***
Detto ancora più semplicemente, visto che:
- la protezione dei vaccini è limitata;
- però, senza vaccini, è del tutto assente;
è ovvio che, se io sono in un cinema con persone tutte vaccinate corro sì, lo stesso, il rischio di infettarmi e di infettare, però in misura molto inferiore, ed in modo meno grave, che se in quel locale ci fossero anche persone non vaccinate (in proporzione diretta al loro numero).
***
Basterebbe già questa sola semplice considerazione, per comprendere l'esigenza del "green pass"; sulla quale, visto che condividi in pieno i presupposti del mio ragionamento, presumo che tua sia perfettamente d'accordo!
***
Un saluto! :)
***
#3657
Attualità / Cacciari e il "green pass"!
29 Luglio 2021, 15:09:35 PM

AVVISO
Domani parto per le vacanze, per cui non so se avrò il tempo e l'occasione per replicare ai vostri eventuali interventi sia a questo THREAD che agli altri.
Della qual cosa vi chiedo anticipatamente scusa!
:)
#3658
Attualità / Cacciari e il "green pass"!
29 Luglio 2021, 14:43:16 PM
ll famoso "filosofo" Cacciari ha recentemente firmato con Agamben un testo contro la "Certificazione Verde Covid-19"; e poi ha firmato su "La Stampa" un editoriale per spiegare le sue "ragioni".
Il testo, per esteso, si trova qui; e merita senz'altro di essere letto.
https://www.open.online/2021/07/28/covid-19-green-pass-massimo-cacciari/
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Al riguardo, in primo luogo, occorre precisare che, diversamente da come si vanta di essere, e da come generalmente lo chiamano, Cacciari non è affatto un "filosofo";  neanche lontanamente!
La cosa risulta evidente dalla sua totale mancanza di controllo sia dell'"ira", sia, soprattutto, della "presunzione"; difetti che, però, purtroppo, abbiamo in comune.
Anzi, ad essere onesto, io, forse  sono peggio di lui!
:-[
Tanto è vero che, moltissimo tempo fa, in un pubblico dibattito, persi le staffe per una scemenza che aveva detto, e dissi che il suo cognome si sarebbe dovuto scrivere con due "z", e senza la "i"; in quel caso, però, stranamente non si arrabbiò, ma la prese a ridere!
:D
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Ad essere precisi, lui non è un "filosofo, bensì soltanto un "professore di storia della filosofia"; il che è una cosa ben diversa!
Sebbene, talvolta, qualche "granchio" lo ha preso anche nell'esercizio della sua professione (vedi NOTA 1)
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Ma torniamo al suo articolo, considerandone i punti, per così dire, "topici".


1)
Sorvolando sulla generica "fuffa qualunquistica" circa la presunta progressiva "perdita di libertà" a cui saremmo sempre più soggetti, ad un certo punto, finalmente, Cacciari entra in tema, chiedendosi quale mai sarebbe la ragione dell'urgenza del "certificato verde",  se è vero che "...la campagna di vaccinazione procede ai ritmi che lo stesso Draghi racconta?"
Per cui si chiede: "E, dunque, non bastano i vaccini? Si teme che non funzionino?"
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Forse qualcuno dovrebbe spiegare all'illustre "professore di filosofia", che, come come qualunque altro vaccino (e, in verità, come qualsiasi altro farmaco), anche quello anticovid, nelle sue varie versioni, ha ovviamente un coefficiente di protezione limitato; per cui non dovrebbe essere difficile da capire che più persone si vaccinano, e più il coefficiente di protezione limitato  acquisito da ciascuna di esse si cumula con quello degli altri, diminuendo così il rischio collettivo di diffusione del morbo.
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Tanto per fare un esempio alla portata dei bambini, poniamo che le seguenti lettere dell'alfabeto a), b) e c) individuino tre persone, seguite da:
- 0% di percentuale protettiva se la persona non si è vaccinata;
- 90% di percentuale protettiva se la persona si è vaccinata;
PRIMA SITUAZIONE
a) 0%,
b) 90%
c) 90%
SECONDA SITUAZIONE
a) 90%
b) 90%
c) 90%
Nel primo caso, il "coefficiente medio collettivo di protezione sarà pari al 60% (0+90+90:3=60), mentre, nel secondo caso, sarà pari al 90%  (90+90+90:3=90).
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Naturalmente si tratta di una semplificazione estrema, ma credo che sia sufficiente per rispondere alla sciocca domanda di Cacciari:
"E, dunque, non bastano i vaccini? Si teme che non funzionino?"
La risposta è "I vaccini funzionano, come salvaguardia collettiva, in funzione diretta del numero di persone che si vaccinano!"
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Detto ancora più semplicemente, visto che:
- la protezione dei vaccini è limitata;
- però, senza vaccini, è del tutto assente;
è ovvio che, se io sono in un locale con persone tutte vaccinate corro sì, lo stesso, il rischio di infettarmi e di infettare, però in misura molto inferiore che se in quel locale ci sono anche persone non vaccinate (in proporzione diretta al loro numero).
Basterebbe già questa sola semplice considerazione, per comprendere l'esigenza del "green pass".

2)
Poi Cacciari scrive: "Il green-pass diventerebbe, allora, null'altro che un mezzo surrettizio per prolungare all'infinito - magari con vaccinazioni ripetute - una sorta di micro lockdown".
Il che, suona assolutamente contraddittorio, perchè, se fossimo "tutti" vaccinati, non ci sarebbe più necessità di nessun  "lockdown" o "micro lockdown".
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Peraltro,  in attesa che ciò avvenga:
- chiunque è libero di non vaccinarsi;
- però, chiunque si è vaccinato, è parimenti libero di pretendere che nei luoghi chiusi in cui accede, sia proibito l'accesso a chi ha scelto di non vaccinarsi.
Questa è la "ratio" del "green-pass"!

3)
Poi Cacciari scrive: "Ogni provvedimento che discrimina tra cittadini ne lede i principi; soprattutto quando suoni immotivato o non sufficientemente motivato."
In questo ha perfettamente ragione, soltanto, che, nel caso di specie, il "green-pass" è assolutamente motivato per le ragioni di "salute pubblica" che  ho appena spiegato sopra!
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Peraltro, per quanto concerne la presunta "discriminazione":
a)
Correndo il terribile rischio di vedermi spuntare tra dieci anni una coda di somaro, io mi sono vaccinato; e, quindi, mi sono guadagnato il diritto di entrare nel cinema esibendo il "green pass".
b)
Tu, invece, legittimamente, non hai voluto correre tale  terribile rischio; quindi non sarebbe nè equo nè giusto che tu volessi avere "la botte piena e la moglie ubriaca", pretendo di potere entrare egualmente nel mio stesso cinema.
Questo sì che sarebbe "discriminatorio"!
Come dicevano i romani antichi: "Ubi commoda (niente vaccino), ibi incommoda (niente cinema)!

4)
Poi Cacciari scrive: "Non dovrebbe un cittadino leggere e sottoscrivere prima della vaccinazione l'informativa dello stesso ministero della Salute?"
Certo che sì!
Ed infatti, a me hanno fatto debitamente sottoscrivere una apposita "dichiarazione liberatoria", con la mia conseguente "accettazione del rischio"; e c'era chiaramente scritto che, lasciandomi vaccinare, correvo il rischio, sia pur remoto, di subire un eventuale grave danno alla salute, o sul momento, ovvero in tempi futuri.
Ma la stessa dichiarazione liberatoria, l'ho firmata in vita mia innumerevoli volte, anche per semplici visite di controllo.
Ad esempio, nel caso della TAC con mezzi di contrasto (MdC), sulla "dichiarazione liberatoria" c'era scritto che correvo il rischio, sia pur remoto, di subire un arresto cardio-respiratorio con effetti letali (sorbole!)!
Ed in innumerevoli altri casi!
Niente di nuovo sotto il sole!

5)
Poi Cacciari scrive: "L'idea di democrazia comporta un'opinione pubblica bene informata che partecipa consapevolmente, e cioè criticamente, alle decisioni dei suoi rappresentanti."
Perchè, lui non sta appunto esprimendo le sue opinioni critiche su un giornale a rilevanza nazionale?
Chi glielo impedisce?

6)
Poi Cacciari scrive: "Che cosa ne pensa la Scienza del documento integrale Pfizer in cui si dice apertamente che non è possibile prevedere gli effetti del vaccino a lunga distanza, poiché non si sono potute rispettare le procedure previste (solo 12 mesi di sperimentazione a fronte degli anni che sono serviti per quello delle normali influenze)?"
E io rispondo, domandandomi: "E che cosa ne pensa  Cacciari del fatto che, se non avessimo corso tale rischio meramente "ipotetico", adesso staremmo ancora "concretamente" morendo come le mosche?"
Sono sicuro anche io che, se invece di limitarci a soli 12 mesi di sperimentazione, ce la fossimo presa più comoda, tra 12 anni avremmo avuto un vaccino che "avrebbe fatto faville"; ed infatti, probabilmente, il rischio di esiti letali, invece che dello 0,00013% come per i vaccini attuali, sarebbe stato addirittura dello 0,00000000013%.
Peccato, però, che i 4,19 milioni di morti di COVID che abbiamo avuto finora in meno di due anni (ora in frenata solo grazie ai "frettolosi" vaccini), nel frattempo si sarebbero moltiplicati per 6 : cioè, più di 25 milioni di morti!
***
Quanto al fatto che non è possibile prevedere gli effetti del vaccino a distanza di tempo, occorre sempre tenere presente che "nei tempi lunghi siamo tutti morti!"
In ogni caso, quei baldanzosi giovanotti i quali preferiscono rischiare una "blanda influenza covid", piuttosto che sottoporsi al (presunto) rischio di un vaccino, farebbero meglio a riflettere sul fatto che:
- così come non è possibile prevedere gli effetti del vaccino a distanza di tempo (breve, medio o lungo);
- allo stesso modo non è possibile prevedere gli effetti di una blanda "influenzola covid" a distanza di tempo (breve, medio o lungo).
In molti casi, in effetti, anche questi possono essere imprevedibili e deleteri.
Basta digitare su GOOGLE "effetti del covid a distanza di tempo", per rendersi conto che, questi, non sono certo augurabili!

7)
Poi Cacciari scrive: "Vero o falso che sono aumentati in modo estremamente significativo i casi di miocarditi precoci in giovani che hanno ricevuto il vaccino?"
Falso!
Ed infatti, mentre è vero che il covid può indurre gravi danni cardiaci anche in persone giovani le miocarditi da vaccino in persone giovani sono in generale di tipo modesto e reversibile.

8 )
Poi Cacciari scrive: "Vero o falso che in Israele e in Gran Bretagna molti dei decessi nell'ultimo periodo sono di persone che avevano già ricevuto la doppia dose è una fake news?"
Si, è una fake news!

9)

Poi Cacciari, basandosi su tali premesse, quasi tutte "a pera", conclude:
"Che significa tutto questo? Che il vaccino è inutile, che non dobbiamo vaccinarci? Assolutamente no; significa che deve essere una scelta libera, e una scelta è libera solo quando è consapevole. Siamo liberi solo quando decidiamo in base a dati precisi e calcolando razionalmente costi e benefici per noi e per gli altri."
Eh no, ciccio, manco per niente!
Tu puoi scegliere i costi e benefici per te, ma non certo per gli altri!
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Chiunque è libero di non vaccinarsi, e, quindi di ammalarsi, e/o, semplicemente, di divenire un portatore di virus asintomatico; però, come si dice dalle mie parti, è libero di farlo: "a un palmo dal mio culo!".
Pertanto, quando io entro in un cinema, essendo vaccinato, pretendo che lo siano anche gli altri, e che lo dimostrino esibendo il "certificato verde"; altrimenti, io, in quel cinema, non ci entro più, e lo sconsiglio a tutti i miei conoscenti.
La libertà è a doppio senso, non a senso unico!

10)
Infine, passando da considerazioni filosofiche da "bar dello sport", a considerazioni di carattere giuridico, Cacciari si chiede:
"È legittima l'imposizione, poiché di imposizione si tratta senza dubbio, di un trattamento sanitario, e nella fattispecie di un trattamento sanitario che presenta le zone d'ombra, i dubbi, i problemi che ho succintamente ricordato?"
Al riguardo la risposta è duplice:
A)
L'art.32 della Costituzione, sancisce che la  Repubblica tutela la salute come fondamentale "diritto dell'individuo" e come "interesse della collettività"; e che, di conseguenza, tenendo conto di tale interesse, è senz'altro costituzionalmente lecito obbligare i cittadini a vaccinarsi (purchè con espressa disposizione di legge).
Ed infatti:
- se un cittadino rifiuta una terapia preventiva,  per evitare il rischio di contrarre una malattia "non contagiosa", nessuno può certo costringervelo, perchè, se si ammala, non può contagiare nessuno (sebbene causi comunque un aggravio del sistema sanitario);
- se, invece, un cittadino rifiuta una terapia preventiva, quale il vaccino,  per evitare il rischio di contrarre una malattia "contagiosa", è perfettamente lecito costringervelo, perchè, se si ammala, può esporre al rischio di contagio anche gli altri cittadini (oltre a causare comunque un aggravio del sistema sanitario).
Mi sembra facile da capire!
B)
In ogni caso, a differenza di quanto sostiene Cacciari, sia sotto il profilo "giuridico", sia sotto il profilo meramente "logico", quello di vaccinarsi per ottenere il "green pass" costituisce un mero "onere", e non certo un "obbligo" o un "dovere" (se non a livello morale).
Ed infatti, il soggetto sul quale grava l'"onere" è libero di tenere o meno il comportamento previsto dalla legge; ed in ciò l'"onere" si distingue dall'"obbligo" e dal "dovere", la cui inosservanza comporta, invece, l'applicazione di una sanzione.
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Ad esempio, in base al terzo comma dell'art.16 della Costituzione, ogni cittadino è libero di uscire dal territorio della Repubblica: però, ad esempio, per recarsi in Russia, gli serve il passaporto (chi ce l'ha ci può andare, chi non ce l'ha no).
Avere il "passaporto", quindi, costituisce un "onere" per poter andare in Russia; ma a nessuno verrebbe mai in mente di sostenere che il passaporto costituisce un "documento discriminatorio", e che il fatto di non poter andare in Russia costituisce una "sanzione indiretta" a carico di chi non è munito di passaporto.
Allo stesso modo, quindi, per analogia, avere il "green pass" costituisce un "onere" per poter andare al cinema; ma a nessuno dovrebbe mai venire in mente di sostenere che il "green pass" costituisce un "documento discriminatorio", e che il fatto di non poter andare al cinema costuisce una "sanzione indiretta" a carico di chi non è munito di "green pass".

11)
Poi Cacciari ricomincia con le domande sceme:  "Esistono molte altre malattie infettive - si prevede il green-pass anche per morbillo, scarlattina, tosse cattiva?"
Caro Ciccio, si tratta di malattie infettive ormai endemiche, la cui pericolosità è irrisoria; come possono venirti in mente paragoni così idioti?
Ma ti sei accorto della catastrofe sanitaria che ha investito il nostro pianeta l'anno scorso?
E tu mi vieni a parlar di "green-pass" anche per morbillo!
https://www.youtube.com/watch?v=fa3a50pLmu8

12)
Altra domanda cretina: "E, conseguentemente, la norma che impedisce di salire su un treno con la febbre varrà da qui all'eternità? Dichiareremo fuori legge l'aver febbre, non importa se per aver contratto la peste o per una indigestione? Metteremo nella carta d'identità le nostre condizioni di salute? Che ne pensa la Scienza del Diritto? Quando subiremo qualsiasi provvedimento o norma senza chiederne la ragione e senza considerarne le possibili conseguenze, la democrazia si ridurrà alla più vuota delle forme, a un fantasma ideale."
Ciccio, ma non ti sei accorto che c'è tutt'ora in corso una spaventosa pandemia, che ha fatto milioni di morti in tutto il mondo?
Quando finirà, grazie ai vaccini, cesseranno, ovviamente, anche le misure di emergenza; come, a suo tempo, cessarono quelle in vigore ai tempi della famosa Spagnola (la quale, peraltro, endemicamente esiste ancora).
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NOTA 1

Ad esempio, in una sua interessantissima LECTIO MAGISTRALIS sulla Guerra di Troia riportata su YOUTUBE, dal minuto 25 al minuto 27, Cacciari prospetta una tesi filosofico-linguistica assolutamente scorretta.
https://www.youtube.com/watch?v=3aVqsjgyl58&t=377s
Ed infatti, in quel punto della sua pur pregevolissima esposizione, Cacciari  confonde:
- il termine γέρας, con la EPSILON, che significa PREMIO,
- il termine γηρας, con la ETA, che significa VECCHIAIA.
Cioè, non tenendo conto della "brevità" dell'una vocale e la "lunghezza" dell'altra, prende "fischi per fiaschi", scambiando le mele con le pere!
O, per meglio dire, non tenendo conto della "polisemia eterofonica" dei due vocaboli, è come se scambiasse la "pèsca" che si mangia al termine del pranzo, con la "pésca" ai pesci sulla riva del fiume!
#3659
Sulla stampa, e sui "mass media" in generale, non si fa altro che parlare della "pericolosità" dell'andare in giro avendo al fianco pistole con il "colpo già in canna"; e, ogni volta che lo sento dire,  la mia fiducia nei giornalisti scema sempre di più.
Ed infatti, semmai, bisognerebbe parlare della "pericolosità" dell'andare in giro armati senza reale necessità, come accade negli Stati Uniti; questo sì che è veramente rischioso, come, purtroppo, le cronache ogni giorno ci confermano.
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Peraltro, anche avendo il porto d'armi, se si va a sparare al poligono, la pistola non solo non va trasportata con "il colpo in canna", ma va addirittura privata del caricatore; poi va messa in una apposita valigetta, e, possibilmente, la munizioni devono essere trasportate separatamente (in un altro contenitore).
Io, almeno, faccio così!
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Diversamente, se, invece, si va in giro armati per una reale necessità di difesa (forze dell'ordine, guardie giurate, portavalori e chiunque abbia un PDA per difesa personale), avere al fianco pistole con il "colpo già in canna" è una pure e semplice "ovvietà tattica"!
Ed infatti, se si viene aggrediti, è necessario essere in condizioni di poter rispondere subito al fuoco, senza dover perdere tempo a scarrellare l'arma impegnando entrambe le mani; questo, ovviamente, nel caso in cui si sia armati con una "pistola semiautomatica" (a caricatore), perchè se, invece, si è armati di un "revolver" (a tamburo), il problema neanche si pone, perchè non è necessario "scarrellare" un bel niente...si spara e basta!
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In effetti, quello che certe teste di rapa non riescono a capire, è che una "pistola semiautomatica" con il colpo in canna è pericolosa quanto un qualsiasi "revolver"; il quale, il "colpo in canna" (rectius, nella "camera di scoppio") ce l'ha già "per natura".
Per cui, se si ritiene opportuno vietare di portare in fondina una "pistola semiautomatica" con il colpo in canna,  allora bisognerebbe proibire anche l'uso dei "revolver"; ed infatti, in entrambi i casi (a differenza che nel Far West), il primo colpo è "in doppia azione".
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L'importante, appunto,  è che il primo colpo sia "in doppia azione"; perchè, in tal caso, anche con il colpo in canna, uno sparo accidentale è quasi impossibile!
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Nel Far West, se si estraeva la pistola e poi si premeva il grilletto, a differenza di quello che si vede in alcuni film, non succedeva assolutamente "niente"!
:D
Ed infatti, all'epoca, per poter sparare, innanzittutto bisognava "alzare il cane" con il pollice; e soltanto dopo, premendo il grilletto, partiva il proiettile.
Questa si chiamava (e si chiama) "azione semplice"!
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Pertanto, quando in alcuni film sul Far West si vedono i pistoleri sparare un colpo dopo l'altro, sappiate che si tratta di una mera finzione scenica; ed infatti, all'epoca, era una cosa assolutamente impossibile.
O meglio, come talvolta si vede nei film di miglior fattura, era possibile solo "battendo il cane" a ripetizione con il palmo della mano sinistra; io l'ho visto fare anche dal vivo, in alcune "competizioni di tiro vecchio west" (ma, personalmente, è una cosa che non mi è mai riuscita).
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Ed infatti, sebbene nel tiro di precisione io usi esclusivamente l'"azione semplice" (un colpo alla volta), tuttavia sono abituato alla ben più moderna "azione doppia".
Un'arma da fuoco si definisce ad "azione doppia" se la pressione sul grilletto comporta anche l'armamento del cane quando si trova in posizione di riposo; il che significa che, per sparare, non è necessario armare a mano il cane come  invece nelle vecchie armi ad azione singola, ma la sola pressione del grilletto esegue entrambe le azioni, armare il cane e poi abbatterlo per colpire l'innesco della cartuccia provocando lo sparo.
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Tutto questo preambolo era necessario per venire al dunque; e, cioè, per spiegare come un'"arma semiautomatica" possa essere assolutamente sicura anche avendo il colpo in canna.
Facciamo un esempio con la Beretta 98 9x21.
a)
Una guardia giurata, prima di uscire di casa, inserisce il caricatore nella pistola; la quale, finchè non inserirà il colpo in canna, scarrellandola a due mani, risulterà assolutamente innocua (salvo che usandola come una clava).
Allora la guardia giurata inserisce il colpo in canna, scarrellandola a due mani; ma non la mette certo in fondina così!
Ed infatti, finchè il cane è sollevato, trovandosi in modalità di "azione semplice", il grilletto è estremamente sensibile; per cui sarebbe pericolosissimo tenere l'arma in questo stato
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b)
Allora, senza la necessità di inserire alcuna "sicurezza di blocco", utilizzando l'apposita levetta, la guardia giurata "abbatte il cane". mettendolo "fuori tensione".
In tal modo:
- il colpo è in canna;
- se si preme il grilletto, il colpo parte, sì, ma in modalità di "azione doppia".
Il che vuol dire che, a differenza del caso a), il grilletto è estremamente duro, per cui è pressochè impossibile che, dalla pistola in tale stato, parta un colpo accidentale.
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Le pistole ad "azione mista" (semplice e doppia) come la Beretta nelle sue principali versioni, la Ruger P95, la Sig Sauer serie P220 e derivate, ecc., sono tutte armi che hanno in comune un congegno definito "leva abbatticane"; cioè quella che si vede nelle due immagini precedenti, in corrispondenza del pallino rosso.
Questa categoria di pistole sono nate appositamente per essere utilizzate con la "cartuccia camerata" (cioè, detto volgarmente, con la "pallottola in canna"), sfruttando lo scatto in doppia azione; per cui, i giornalisti che deprecano un tale utilizzo, non sanno assolutamente di cosa stiano parlando.
***
Tutti hanno il diritto di esprimere la loro opinione; ma hanno anche il dovere di avercela informata!
***
P.S.
Altre tipologie di armi (soprattutto le GLOCK), invece, hanno sistemi di sicurezza completamente diversi; ma non è mia intenzione fare qui un trattato sull'uso delle armi!
***
#3660
Attualità / Il quesito da un milione di dollari!
27 Luglio 2021, 07:36:50 AM
Se lo sventurato cittadino che avrà avuto la avventatezza di recarsi nella "cabina referendaria" riuscirà sopravvivere alla lettura degli altri illegibili "quesiti", sono sicuro che questo gli darà sicuramente il colpo di grazia.
Ed infatti, ad un certo punto, gli verrà brutalmente chiesto di rispondere, con un secco SI' o NO, alla seguente perentoria domanda:
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«Volete voi che siano abrogati: l'"Ordinamento giudiziario" approvato con Regio Decreto 30 gennaio 1941, n. 12, risultante dalle modificazioni e integrazioni ad esso successivamente apportate, limitatamente alla seguente parte: art. 192, comma 6, limitatamente alle parole: ", salvo che per tale passaggio esista il parere favorevole del consiglio superiore della magistratura"; la Legge 4 gennaio 1963, n. 1 (Disposizioni per l'aumento degli organici della Magistratura e per le promozioni), nel testo risultante dalle modificazioni e integrazioni ad essa successivamente apportate, limitatamente alla seguente parte: art. 18, comma 3: "La Commissione di scrutinio dichiara, per ciascun magistrato scrutinato, se è idoneo a funzioni direttive, se è idoneo alle funzioni giudicanti o alle requirenti o ad entrambe, ovvero alle une a preferenza delle altre"; il Decreto Legislativo 30 gennaio 2006, n. 26 (Istituzione della Scuola superiore della magistratura, nonché disposizioni in tema di  tirocinio  e  formazione  degli  uditori  giudiziari, aggiornamento professionale e formazione dei magistrati, a norma dell'articolo 1, comma 1, lettera b), della legge 25 luglio 2005, n. 150), nel testo risultante dalle modificazioni e integrazioni ad esso successivamente apportate, limitatamente alla seguente parte: art. 23, comma 1, limitatamente alle parole: "nonché per il passaggio dalla funzione giudicante a quella requirente e viceversa"; il Decreto Legislativo 5 aprile 2006, n. 160  (Nuova  disciplina dell'accesso in magistratura, nonché in materia di progressione economica e di funzioni dei magistrati, a norma dell'articolo 1, comma 1, lettera a), della legge 25 luglio 2005, n. 150), nel testo risultante dalle modificazioni e integrazioni ad esso successivamente apportate, limitatamente alle seguenti parti: art. 11, comma 2, limitatamente alle parole: "riferita a periodi in cui il magistrato ha svolto funzioni giudicanti o requirenti"; art. 13, riguardo alla rubrica del medesimo, limitatamente alle parole: "e passaggio dalle funzioni giudicanti a quelle requirenti e viceversa"; art. 13, comma 1, limitatamente alle parole: "il passaggio dalle funzioni giudicanti a quelle requirenti,"; art. 13, comma 3: "3. Il passaggio da funzioni giudicanti a funzioni requirenti, e viceversa, non è consentito all'interno dello stesso distretto, né all'interno di altri distretti della stessa regione, né con riferimento al capoluogo del distretto di corte di appello determinato ai sensi dell'articolo 11 del codice di procedura penale in relazione al distretto nel quale il magistrato presta servizio all'atto del mutamento di funzioni. Il passaggio di cui al  presente comma può essere richiesto dall'interessato, per non più di quattro volte nell'arco dell'intera carriera, dopo aver svolto almeno  cinque  anni  di  servizio continuativo nella funzione esercitata ed è disposto a seguito di procedura concorsuale, previa partecipazione ad  un  corso  di qualificazione professionale, e subordinatamente ad un giudizio di idoneità allo svolgimento delle diverse funzioni, espresso dal Consiglio superiore della magistratura previo parere del consiglio giudiziario. Per tale giudizio di idoneità il consiglio giudiziario deve acquisire le osservazioni del presidente della corte di appello o del procuratore generale presso la medesima corte a seconda che il magistrato eserciti funzioni giudicanti o requirenti. Il presidente della corte di appello o il procuratore generale presso la stessa corte, oltre agli elementi forniti dal capo dell'ufficio, possono acquisire anche le osservazioni del presidente del consiglio dell'ordine degli avvocati e devono indicare gli elementi di fatto sulla base dei quali hanno espresso la valutazione di idoneità. Per il passaggio dalle funzioni giudicanti di legittimità alle funzioni requirenti di legittimità, e viceversa, le disposizioni del secondo e terzo periodo si applicano sostituendo al consiglio giudiziario il Consiglio direttivo della Corte di cassazione, nonché sostituendo al presidente della corte d'appello e al procuratore generale presso la medesima, rispettivamente, il primo presidente della Corte di cassazione e il procuratore generale presso la medesima."; art. 13, comma 4: "4. Ferme restando tutte le procedure previste dal comma 3, il solo divieto di passaggio da funzioni giudicanti a funzioni requirenti, e viceversa, all'interno  dello  stesso  distretto, all'interno di altri distretti della stessa regione e con riferimento al capoluogo del distretto di corte d'appello determinato ai sensi dell'articolo 11 del codice di procedura penale in relazione al distretto nel quale il magistrato presta servizio all'atto del mutamento di funzioni, non si applica nel caso in cui il magistrato che chiede il passaggio a funzioni requirenti abbia svolto negli ultimi cinque anni funzioni esclusivamente civili o del lavoro ovvero nel caso in cui il magistrato chieda il passaggio da funzioni requirenti a funzioni giudicanti civili o del lavoro in un ufficio giudiziario diviso in sezioni, ove vi siano posti vacanti, in una sezione che tratti esclusivamente affari civili o del lavoro. Nel primo caso il magistrato non può essere destinato, neppure in qualità di sostituto, a funzioni di natura civile o miste prima del successivo trasferimento o mutamento di funzioni. Nel secondo caso il magistrato non può essere destinato, neppure in qualità di sostituto, a funzioni di natura penale o miste prima del successivo trasferimento o mutamento di funzioni. In tutti i predetti casi il tramutamento di funzioni può realizzarsi soltanto in un diverso circondario ed in una diversa provincia rispetto a quelli di provenienza. Il tramutamento di secondo grado può avvenire soltanto in un diverso distretto rispetto a quello di provenienza. La destinazione alle funzioni giudicanti civili o del lavoro del magistrato che abbia esercitato funzioni requirenti deve essere espressamente indicata nella vacanza pubblicata dal Consiglio superiore della magistratura e nel relativo provvedimento di trasferimento."; art. 13, comma 5: "5. Per il passaggio da funzioni giudicanti a funzioni requirenti, e viceversa, l'anzianità di servizio è valutata unitamente alle attitudini specifiche desunte dalle valutazioni di professionalità periodiche."; art. 13, comma 6: "6. Le limitazioni di cui al comma 3 non operano per il conferimento delle funzioni di legittimità di cui all'articolo 10, commi 15 e 16, nonché, limitatamente a quelle relative alla sede di destinazione, anche per le funzioni di legittimità di cui ai commi 6 e 14 dello stesso articolo 10, che comportino il mutamento da giudicante a requirente e viceversa."; il Decreto-Legge 29 dicembre 2009 n. 193, convertito con modificazioni nella legge 22 febbraio 2010, n. 24 (Interventi urgenti in materia di  funzionalità  del  sistema giudiziario), nel testo risultante dalle modificazioni e integrazioni ad essa successivamente apportate, limitatamente alla seguente parte: art. 3, comma 1, limitatamente alle parole: "Il trasferimento d'ufficio dei magistrati di cui al primo periodo del presente comma può essere disposto anche in deroga al divieto di passaggio da funzioni giudicanti a funzioni requirenti e viceversa, previsto dall'articolo 13, commi 3 e 4, del Decreto Legislativo 5 aprile 2006, n. 160."?».
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Avete capito la domanda, o volete che ve la ripeta?
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Personalmente, mi rifiuto categoricamente di entrare nel merito giuridico di un simile "mostruoso" quesito referendario; che soltanto degli assoluti deficienti possono aver pensato di sottoporre, in questa forma, al "voto popolare".
O meglio, più che "deficienti", forse sarebbe meglio parlare "paraculi"; in quanto, contando sulla pratica impossibilità di comprendere la domanda da parte del 98,97% dei cittadini, coloro che hanno proposto il referendum mirano semplicemente a riscuotere i "voti bovini" delle povere vittime della loro propaganda di parte.
"Votate a scatola chiusa, fidatevi soltanto di quello che c'è scritto sull'etichetta con il nostro brand!"
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Di fronte a tale spregevole tentativo di abuso della "buaggine" popolare, ci sarebbe davvero da rivolgere ai sostenitori del referendum il famosissimo e ingiurioso invito di Grillo; ma io preferisco quello, molto meno triviale, ma non meno efficace, di Totò:
https://www.youtube.com/watch?v=fa3a50pLmu8
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