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Messaggi - Ipazia

#3661
Citazione di: Jacopus il 14 Marzo 2022, 19:47:39 PMPer Mariano: "tutto dovrebbe essere reso il più semplice possibile ma non semplice". Questa frase (deliziosa) di Einstein può aiutarci ad inquadrare il problema.

Dalla "tua" discussione su "logos" ...
#3662
Quindi vale la citazione di Einstein postata da Jacopus. L'etica è materia complessa e le soluzioni semplici sono solitamente semplicistiche.
#3663
Citazione di: Alberto Knox il 15 Marzo 2022, 17:48:05 PM...ha detto la soluzione c'è, ma non la possiamo conoscere fin tanto che siamo nello spazio e nel tempo. Bhè allora che cosa c'è al di la del tempo e dello spazio? non lo sappiamo, non lo sapeva neanche lui. E come è arrivato allora a questa conclusione? intuizione ? quale è l'intuizione? sarà mica quella che ci fa sentire che siamo esclusi dalla conoscenza ultima e dalla spiegazione ultima del senso della vita per opera di quelle stesse regole del ragionamento che ci predispongono a cercare una simile spiegazione? Capì, secondo me, questo è un mio pensiero, che se vogliamo andare più in là dobbiamo adottare un concetto di "comprensione" diverso da quello della spiegazione razionale , e forse, la via mistica, porta a una spiegazione di questo genere. Personalmente , riguardo al valore di queste esperienze ho un atteggiamento aperto.  Forse ci aprono l'unica via che vada oltre i limiti ai quali ci possono portare la scienza e la filosofia.

La soluzione dell'enigma della vita è viverla. Le categorie dell'intelletto immanente e trascendente, coi loro differenti spazi e tempi, coi loro determinismi causali, sono incapaci di rispondere all'enigma, pure se fossimo immortali. Il senso della vita e viverla al meglio ( altra citazione di LW, nell'articolo). Ovvero la soluzione sta nell'ethos. Il migliore possibile.

#3664
Tematiche Filosofiche / Re: La malafede
15 Marzo 2022, 17:04:29 PM
La malafede esiste ma, socialmente declinata, è una condizione peculiare della politica. La covidemia è stata, ed è,  una mostruosa montatura politico sanitaria di malafede al pari delle montature dei regimi totalitari che ricorrono sovente nei paragoni.

Anche l'attività finanziaria è costruita sulla malafede che converte in ricchezza reale processi meramente speculativi, a danno di chi produce beni reali.

Demonizzare la malafede ci sta, ma la coorte dei malfidi è così ampia, che non si vivrebbe più. 

Quanti, prostrati di fronte alle divinità negli svariati templi, sono in buonafede ? Fino a che punto e lecito considerarli tali ? E distinguere tra buonafede e demenza ? E malafede e opportunismo ?
#3665
E se l'unica possibilità per non essere come loro è non essere tout court ?
#3666
L'enigma della vita si trova al di là dello spazio e del tempo perche non è determinabile secondo una storia nè naturale immanente, nè religiosa trascendente.

La soluzione dell'enigma è etica, senza scomodare l'aldilà.  Il "mistico" è una scala, alquanto primitiva, che si può abbandonare (come consiglia lo stesso LW), dopo esserci saliti sopra. Oppure conservare con affetto non feticistico. Secondo il gusto etico che si ha per le cose che sono: ta panta. Molteplici pure nelle psicologie umane.
#3667
E se il prossimo, come spesso accade, non ha letto Kant ?
#3668
A me pare che la questione venga posta da LW più in termini etici, esistenziali, che metafisici o trascendenti. Più che uno "scardinamento della ragione" è uno scardinamento del dogmatismo scientista o religioso; la necessità di una ragione "altra".

Un approfondimento con la citazione completa che chiarisce l'intenzione di LW.

Peraltro mi pare una risposta totalmente negativa al "senso umano della vita secondo la logica", che riporta alla formulazione scientista.
#3669
Percorsi ed Esperienze / Re: La Grotta
14 Marzo 2022, 14:27:15 PM
Più plausibile che siano più interessati alla conquista di terra che di cielo, tipico dei giochi di guerra di chi, della popolazione che sta sotto, non gliene può fregare di meno. Come abbiamo visto da Belgrado a Bagdad.
#3670
Tematiche Filosofiche / Re: Cosa vuol dire Logos?
14 Marzo 2022, 14:12:39 PM
Ben vengano l'invito al panteismo di bobmax e la componente sinistra evocata da Jacopus riguardo al logos, direi di Giovanni piuttosto che di Eraclito, su cui il post di green fa chiarezza.

Il logos di Giovanni risente di neoplatonismo greco e teologia ebraica, che intermediano dalla divinità la supremazia dell'uomo sul resto del creato. Antropocentrismo deleterio, di una mitologia che si sta rivolgendo contro se stessa nella nemesi robotizzante.

Magari Dio non giocherà a dadi, ma ha uno spiccato senso dell'humor nero.
#3671
Citazione di: Alberto Knox il 13 Marzo 2022, 21:30:27 PMe comunque sto benedetto senso della vita secondo la logica ancora non lo vedo, se c'è deve essere condiviso anche da altri pensatori.

Il senso della vita non ha "sostanza" propria, essendo un accessorio della psiche individuale. Il quale può essere messo in comune teoricamente ed empaticamente, ma non praticamente. La logica non può andare oltre questa presa d'atto.
#3672
Tematiche Filosofiche / Re: Cosa vuol dire Logos?
14 Marzo 2022, 08:27:11 AM
La filosofia è costituita su metafisiche che a lungo andare si rivelano essere mitologie. L'Uno, la cosa in sé,  l'iperuranio, il mondo dietro il mondo,...e pure il logos e la sua archè. 

Tornando al logos-linguaggio, mi convince poco la riduzione del sapere all'analitica alfabetica, e altrettanto alla sintetica numerologica (l'Uno relazionale). Sono più propensa a credere che la diffusione del pensiero greco sia dovuta a fattori quali le falangi dell'allievo di Aristotele e, successivamente, alle legioni di un impero  che, pur avendo una scrittura alfabetica, non ha certo brillato in produzione filosofica originale.

La Cina lo ha fatto, pur avendo una scrittura ideografica. Insomma la tesi di iano è altamente controversa. Il pensiero umano si nutre di analisi e sintesi e i due tipi di scrittura esemplificano il duplice approccio al logos.

Relazionandosi tra loro e rendendosi traducibili in una supersintesi logica che è sapere libero, indeterminabile secondo una archè fissa e immutabile, ma piuttosto evolventesi nel suo tempo, per nulla nichilistico, ma creativo. Come si conviene alle creature del logos, qualunque cosa lo abbia generato ed esso sia.
#3673
Tematiche Filosofiche / Re: Cosa vuol dire Logos?
13 Marzo 2022, 20:35:10 PM
Gli antichi davano senz'altro un significato metafisico e mitico all'archè e al logos. Ma perché chiamarlo "logos" e non "xyz" ?
#3674
Tematiche Filosofiche / Re: Cosa vuol dire Logos?
13 Marzo 2022, 19:41:09 PM
Quelle nobili istituzioni culturali che sono i dizionari si occupano di dare ad ogni parola il significato corrente e, i più accurati, pure il passato nell'uso.

I referenti materiali sono più condivisibili di quelli concettuali e questo non è un mistero, ma significa la funzione esatta della parola (logos). Se dico "gatto", tutti gli italofoni con un livello culturale basico capiscono di cosa si tratta e questa evidenza dimostra il successo della comunicazione. E pure della rappresentazione semantica, al netto di ogni nebbia metafisica.

Se dico "anima" la faccenda si complica, perché si passa dal materico al concettuale, laddove la meta-fisica imperversa, e i significati variano secondo gli orizzonti ideologici di riferimento. I quali vanno esplicitati al fine di evitare l'insuccesso della comunicazione.

Arkè è l'origine di un processo, naturale o storico. Che gli antichi sapienti abbiano posto il linguaggio all'origine dell'avventura evolutiva della nostra specie mi trova concorde. Certo, anche la tecnica. Ma una tecnica incomunicabile nasce già morta, non ha futuro. Ovvero non ha il suo necessario tempo evolutivo.








#3675
Tematiche Filosofiche / Re: Cosa vuol dire Logos?
13 Marzo 2022, 17:13:15 PM
Citazione di: niko il 13 Marzo 2022, 12:31:46 PMQuello che supera l'analitica delle lettere e dei simboli e' l'espressivita' stessa delle lettere e dei simboli: la scrittura non rappresenta la parola, non e' riducibile al mero compito di rappresentare la parola, ma vive di vita propria. Quantomeno come epi-grafia e calli-grafia, come traccia, come possibilita' di modificare il mondo che abbia valenza nel pre-nascita e nel post-morte.

Certamente, ma rimanendo all'interno della triade semantica referente-significato-significante. Non esiste un significante grafico in assenza di un referente reale o concettuale. Nella letteratura e, soprattutto poesia, si intrecciano significati inediti veicolati dal segno ortografico, ma rimangono confinati nella sfera del simbolico, mentre la realtà mantiene la barra semantica.

CitazioneDel resto, pur essendo storicamente falsi e falsificati tutti i nessi general-generici tra passaggio di una (qualsiasi) comunita' umana alla  "fase della scrittura" in generale e filosofia occidentale, non e' ancora falsificato ne' falsificabile il nesso, (pesante come un macigno, se non lo si affronta) tra passaggio di una specifica comunita' umana a una forma di scrittura pienamente  alfabetica e filosofia occidentale

La raffinatezza di una lingua e dei suoi simboli indubbiamente stimola lo sviluppo intellettale e la speculazione filosofica. Il "verba volant, scripta manent" non può essere sottovalutato, ma nemmeno sopravvalutato oltre la sua natura di espediente tecnico di registrazione.

CitazioneIl discorso unitario non è possibile in un mondo infinitamente diveniente, e ogni discorso si riduce alla combinatoria di due o piu' elementi semplici ricorrenti con cui noi stessi parlanti cerchiamo di agire la riduzione della complessita', quantomeno perche' quello che abita l'uno e' il molteplice, e la non esaustivita' di un discorso rimanda direttamente alla sua non unitarieta'.

L'unità del logos implica pure la temporizzazione sintattica.

CitazioneIn altre parole, tu ci stai dentro, nel grande libro della natura, e per di piu' in una posizione non privilegiata, come se fossi una parola di quel libro, non lo leggi da fuori, la tua posizione ti condiziona, sia nel rapporto possibile che potrai eventualmente instaurare con le altre parole, della cui prossimita' e lontananza sostanzialmente  non decidi tu, sia nel rapporto con lo sfondo del libro.
Quindi, o assumi un linguaggio che partecipi IMMEDIATAMENTE della complessita' posizionale ed epigrafica del linguaggio stesso, come quello della scrittura, e in particolare della scrittura alfabetica, o non progredisci, quantomeno non in senso filosofico, nella comprensione, perche' la vita non e' una parola, non inizia e non finisce col silenzio...

Indubbiamente il Logos necessita di espedienti tecnici per operare.

CitazioneTanto che la prima funzione della parola parlata, e' quella espressiva, (insomma il dire della vita, e non dell'essenza o dell'esistenza) che sopravanza il compito di imitare  le cose, proprio come anche  la parola scritta, se guardata senza pregiudizi, sopravanza il compito di imitare le parole.

Originariamente non c'e'niente da imitare, perche' quello che si vuole cogliere con la parola e' l'iniziare continuo del tempo, un iniziare di fatto, la cui risposta, riflessiva e  "riflessa", puo' essere solo convenzionale e fondativa.

Più che di espressione e imitazione mi pare che il Logos abbia a che fare con la comunicazione.

CitazioneNon e' il mondo antropologico, che inizia col logos; ma il "patire" (come traduzione impropria di pathos) la vita e l'esserne effetto, la continua novita' per cui anche parole semanticamente identiche si relazionato alla loro posizione e si distinguono tra di loro per spazio e per il tempo, un qualcosa che potrebbe valere anche per la vita di tutti gli animali, se gli animali parlassero.

Originariamente non c'e' mimesi della parola o della cosa, c'e' il pathos della vita, perche' il tempo INIZIA sempre, o quantomeno sembra, iniziare sempre.

Il pathos della vita non mi pare una specificità antropologica assoluta. Anche gli animali a noi più prossimi mostrano di avere un loro pathos della vita.

Hai ragione ad evidenziare che il Logos, così come emerge naturalmente nel verso animale, non è ancora completamente fondamento specifico della condizione antropologica e necessita di una trascrizione grafica che lo fissi nel tempo, ma questa nasce fin da subito correlata biunivocamente al linguaggio.