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Messaggi - InVerno

#3661
Citazione di: sgiombo il 11 Settembre 2018, 13:41:57 PM
Citazione di: InVerno il 11 Settembre 2018, 12:58:25 PM
Citazione di: sgiombo il 11 Settembre 2018, 07:50:35 AMNon cé condizione peggiore di quella dello schiavo contento di esserlo perché il padrone gli ha raccontato che é libero e benestante e lui ci crede!

N.B.: del "credere di essere libero e benestante" da parte dello schiavo che presta fede alla balle del padrone fa parte il ritenere "produttivi" manager, imprenditori, banchieri, economisti, pubblicitari, ecc.
Sappiamo bene di essere su posizioni differenti al punto che non penso tu sia interessato a dialogare con me, in ogni caso sono (onestamente) curioso di sapere come definisci "schiavo" da un punto di vista veteromarxista (vetero nel senso positivo, di saggezza accumulata tramite l'osservazione dei fatti). Evitando propaggini sociologiche ma proprio contestualmente all'economia, cosa differenzia lo schiavo dal lavoratore dipendente.

CitazionePer esempio il fatto che il primo non ha diritto a riposi festivi...


Sappiamo entrambi che Marx fu profondamente ispirato dalla guerra di secessione americana che almeno sul piano teorico venne combattutta sul tema dello schiavismo, compresa l'identificazione di questo status, ispirazione che terminò nella figura simbolica di Spartaco. Una certa parte del liberismo anglossasone poi continuerà fino alla prima parte del novecento a negare una reale differenziazione tra lavoro dipendente e schiavismo (proseguendo il detto di Lincoln che definiva il lavoro dipendente come : "schiavismo mobile") e terminerà nel populismo nordamericano su base sindacalista. In Eurasia questo tema sarà considerato fondamentalmente anarcoide, e la classe del lavoratore dipendente verrà legittimata attraverso la promessa di un "paradiso del lavoratore" che mai arrivò. Che cosa invece identifica lo schiavo moderno, e quale è il punto pivotale intorno al quale le due figure si differenziano secondo te?

Ma chi mai avrebbe promesso ai lavori dipendenti alcun "paradiso in terra"  ? ! ? ! ? !
Marx ed Engels hanno durissimamente polemizzato col socialismo utopistico (pur riconoscendone dialetticamente i meriti passati)!

Sarebbe lunghissimo delineare le differenze fra schiavo "classico" e proletario odierno.
Un elemento di identità é la mancanza del diritto al riposo festivo (cosa ben diversa dal' eventuale riposo festivo di fatto goduto a discrezione del padrone).
Il rispetto del riposo festivo è il rispetto verso una ritualità, è il rispetto verso la cultura del lavoratore, ma da un punto di vista economico il 25 dicembre vale quanto il 15 di aprile, la domenica quanto il lunedi. Ma se la festività è persa nel tessuto sociale, che cosa si difende quando si difende la festività? Diciamoci la verità, "non tutti" sentono il bisogno di andare a messa la domenica, quello che si difende è una "festività marxista" a cui i liberisti giustamente non sentono alcun obbligo di aderire, tu pensi per ignoranza o per qualsiasi altro motivo, ma parecchie persone si sentono completamente a loro agio a lavorare alla domenica, a lavorare e qualsiasi ora, pur di lavorare.  Ma perchè queste persone cedono a questo ricatto "pur di lavorare", perchè esse cedono un valore metafisico (la festività) in cambio di un valore materiale (la paga) ? Se non per la mentalità materialista? Non ci sarà statà nessuna "volontà utopica" in Marx, ma la pervicacia con cui il marxismo ha sostituito le feste religiose con feste marxiste (in primis il 1 maggio, poi la domenica e altro) è parecchio interessante.
#3662
Citazione di: sgiombo il 11 Settembre 2018, 07:50:35 AMNon cé condizione peggiore di quella dello schiavo contento di esserlo perché il padrone gli ha raccontato che é libero e benestante e lui ci crede!

N.B.: del "credere di essere libero e benestante" da parte dello schiavo che presta fede alla balle del padrone fa parte il ritenere "produttivi" manager, imprenditori, banchieri, economisti, pubblicitari, ecc.
Sappiamo bene di essere su posizioni differenti al punto che non penso tu sia interessato a dialogare con me, in ogni caso sono (onestamente) curioso di sapere come definisci "schiavo" da un punto di vista veteromarxista (vetero nel senso positivo, di saggezza accumulata tramite l'osservazione dei fatti). Evitando propaggini sociologiche ma proprio contestualmente all'economia, cosa differenzia lo schiavo dal lavoratore dipendente. Sappiamo entrambi che Marx fu profondamente ispirato dalla guerra di secessione americana che almeno sul piano teorico venne combattutta sul tema dello schiavismo, compresa l'identificazione di questo status, ispirazione che terminò nella figura simbolica di Spartaco. Una certa parte del liberismo anglossasone poi continuerà fino alla prima parte del novecento a negare una reale differenziazione tra lavoro dipendente e schiavismo (proseguendo il detto di Lincoln che definiva il lavoro dipendente come : "schiavismo mobile") e terminerà nel populismo nordamericano su base sindacalista. In Eurasia questo tema sarà considerato fondamentalmente anarcoide, e la classe del lavoratore dipendente verrà legittimata attraverso la promessa di un "paradiso del lavoratore" che mai arrivò. Che cosa invece identifica lo schiavo moderno, e quale è il punto pivotale intorno al quale le due figure si differenziano secondo te?
#3663
Io non butterei il discorso sul come passa le domeniche la gente perchè allora il discorso di davidintro diventa imperativo. Mi preoccuperei del monte ore dei lavoratori, che essi possano prendersi o meno ferie la domenica o qualsiasi altro giorno gli aggradi. A mio avviso questa fa il paio con le condizioni dei lavoratori dell'ecommerce, nel senso che presenta le stesse caratteristiche. Avere negozi aperti la domenica è un vantaggio assai modesto per il consumatore ma che arreca gravi disagi alla vita di chi poi deve tenere aperto. Allo stesso modo non c'è davvero nessuna ragione per cui quel pacco pieno di plastica debba arrivare in un giorno e non il giorno dopo buttando alla graticola magazzinieri e corrieri per questo. Se sono i desideri del consumatore l'unico metro di valutazione con cui si stabiliscono le regole del lavoro, si darà piena forza a capricciosi consumatori compulsivi che se strafregano delle condizioni di lavoro dei distributori.. E' evidente che un qualche tipo di filtro tra domanda e offerta debba essere posto in atto. Ricordo che nella maggior parte delle metropoli europee molte catene tengono aperto non solo alla domenica ma anche 24\24. Non si capisce perchè uno debba andarsi a comprare cocacola e wurstel a mezzanotte, a meno che i suoi orari non si basino sul fatto che lui possa procurarsi il cibo anche di notte perchè il suo giorno non esiste più, assorbito dal lavoro. E mentre avere negozi aperti 24\24 potrebbe essere visto come un eventuale vantaggio del consumatore, il fatto è che legittima la sua inesistenza nelle strade il giorno.
#3664
La mia esperienza è che i cosidetti "manager-filosofi" più che far contare il cv fanno contare contatti importanti. Ma d'altro canto è nelle cose di un "capitalismo di relazione" come quello italiano. A mio tempo evitai la facoltà di filosofia perchè sentivo il beep delle casse del supermercato risuonare da in fondo ai corridoi, non ci ho sbagliato di tanto rispetto a tutti i conoscenti che la frequentavano e visto che cosa sono finiti a fare. Niente di degradante intendo, ma sicuramente pochissimi sono riusciti a far valere il titolo. Sfumate le possibilità accademiche non so cosa altro possa rimanere realisticamente possibile.. Non mi metto nemmeno a discutere se questo sia giusto o sbagliato, il mondo era più bello prima etc. Di "proletari dello spirito", come li chiamava un esimio prof, è pieno il mondo, hanno riempito le biblioteche ed i musei d'arte, abbiamo bisogno di altri? Professionismo artistico filosofico.. Boh.
[N.B] Questo è un commento di carattere generale rispetto a ciò che si è discusso e che non vuole dire niente a deepice e la sua personale situazione. Anzi, l'unica cosa che mi viene da dirgli è di non considerare certe professioni richieste anche all'estero come fuori dal suo livello. Io stesso nei prossimi mesi sarò ben contento di frequentare un corso da pizzaiolo. Perchè no?
#3665
Quante risposte corrette possono essere date a una domanda il cui oggetto è un ossimoro (natura umana)? Zero e infinite :)
#3666
Citazione di: 0xdeadbeef il 01 Settembre 2018, 14:11:34 PMIn realtà, già da molto tempo si sta preparando il terreno alla "autocrazia" (il potere che si "auto-
nomina", e che è l'opposto speculare della democrazia).
L'altra parte propone come riflesso all'autocrazia una oclocrazia, cioè dalla padella alla brace. Bisorebbe farsi qualche seria domanda sul maggioritario, ancora peggio sul bipolarismo, che cosa ha combinato nella cultura politica dei paesi dove è stato messo in pratica. La polarizzazione sociale, già montante grazie ai nuovi media, è ora pungolata continuamente da un sistema non rappresentativo che ha avuto come conseguenza il ribaltamento tra esecutivo e legislativo, con un parlamento sempre più incosistente e un governo dirigista. E i due estremi si allontanano sempre di più, per effetto della polarizzazione, e per differenziare il prodotto davanti a una selta binaria. Chiamare situazioni del genere "democrazia" mi pare azzardato? Qualcuno dice "non siamo in democrazia!" ma poi viene eletto e ci ripensa, e il vortice continua a spirale verso il basso.. Hai ragione, solo quelli che hanno affrontato con tracotanza la tragedia potevano pensare un po più in la del loro naso, e ora viviamo di rendita.
#3667
Chi mi ha aiutato ci è riuscito per il fatto il fatto che fosse estremamente calmo perchè non aveva avvertito la gravità della situazione (non quanto l'avvertivo io sicuramente, che ero quasi convinto di non poter tornare indietro).  La sua calma ha fatto da baricentro per le mie capriole mentali e piano piano la centrifuga dei significati si è fermata..
Ma quello era il primo giorno, in una situazione più grave come potrebbe essere la stessa protratta per giorni o settimane, penso che la stessa persona sarebbe stata più disorientata di me e inutile nel processo. Sarebbe servita un altro tipo di calma, quella dell'autorità di chi conosce o almeno si illude di potersi districare in queste situazioni. Io stesso dopo qualche ora ho biascicato qualcosa per chiedere di vedere un dottore, ovviamente non stato capito, ma era evidente che necessitavo di un baricentro per riprendermi.
Una persona colta come dici tu può funzionare anche  meglio di un professionista, ma c'è sempre un problema..Una persona che non ti conosce a volte può essere molto più utile di chi mette in campo il suo rapporto con te, e quindi tu non puoi essere onesto con te stesso. Il prete, lo sciamano, lo psicologo.. innanzitutto  rispettano il segreto, e poi non hanno rapporti personali con te. Questo a volte è fondamentale e richiede figure specifiche "professionali".
#3668
L'identificazione e la nomenclatura delle patologie sono aspetti che mi lasciano parecchio perplesso, lo ammetto, sopratutto per il loro proliferare e quando esse sono legate alla logica del profitto. E' probabile che non conosciamo i meccanismi precisi, ma in qualche modo attraverso la prassi siamo giunti a perfezionare queste tecniche e ci avviciniamo a molto lentamente a migliorarle. Non è necessario conoscere i meccanismi della combustione SE il fuoco si accende. Sarebbe meglio conoscerli prima di parlare di "scienza", ma nel frattempo ci possiamo accontentare dei risultati e studiare oltre.Questioni come l'asperger, proprio di quello parlavo, è davvero preoccupante questa visione clinica dell'individuo che assomiglia più a una nuova morale che ad altro...l'ingradimento progressivo del manualetto psichiatrico fa si che praticamente tutti ormai abbiamo una patologia da curare, e questo è molto preoccupante. Ma non sempre è questione di "patologie borderline"..
Mi è capitato di passare un brutto quarto d'oro qualche anno fa, anzi quasi ventiquattro ore. Sono andato in confusione totale (non saprei il termine clinico), le parole non avevo più nesso con il significante...Quindi per dire "devo andare bagno" avrei potuto dire "passami la scala rovesciata". Non riuscivo a ricollegare i significati con i verbi, pensavo una cosa e ne dicevo un altra. La cosa si è risolta grazie a una persona (non professionista) che mi è stata accanto e con autorità mi ha guidato fuori da questo baratro, non sono sicuro che ce l'avrei fatta da solo, era come se la mia testa si fosse ribaltata e nei giorni successivi ho sentito che questo ribaltamento spingeva per accadere di nuovo. In casi come questi, tutto l'aiuto possibile è necessario e di tutte le tecniche sperimentali o meno, perchè l'alternativa è molto più drammatica. Visto che è stato citato Nietzsche, dopo quella esperienza ho letto i suoi biglietti della follia e mi è parso di vedere una cosa molto simile. Quando il nostro costrutto mentale si strappa, si strappano le logiche, i sensi, i significanti. Uscire da soli da quel labirinto infernale è qualcosa non auguro a nessuno, vuoi andare a destra e ti ritrovi a sinistra, e sei sei da solo, scusate il francesimo, sei nella merda.
#3669
Neanche io sono mai andato da uno psicologo, e in passato mi è toccato prendere posizioni dolorose riguardo agli psicofarmaci e persone a me care..
Ma al di la della posizione personale bisogna semplicemente arrendersi al fatto che per alcune persone questo potrebbe essere l'unico modo. Parlo sia di persone che hanno assolutamente bisogno di farmaci, sia di persone che un autonomia non l'hanno mai avuta e non sanno uscire da certe situazioni da sole. Che cosa vogliamo fare, buttarle dalla rupe tarpea? Si è sempre darwinisti con il culo degli altri..
Ritieniti fortunato di non aver bisogno di certe pratiche, meglio ancora se non sei abbagliato dal vezzo del "vado dallo psicologo" (ormai è un vanto). Ma l'idea di deligittimare queste pratiche quando per propensione personale su molte persone funzionano, aiutano e a volte risolvono, non è una buona idea. E non sarebbe nemmeno corretto ricondurre tutto ad un effetto placebo, sicuramente non sui potentissimi farmaci, ma ancor di più sulla onnipotente parola. In fin dei conti non so se l'hai notato, ma anche questo forum per molti è una specie di "sessione di autocoscienza" dove riaffermare se stessi e mettersi ordine dentro. Almeno è gratis! Ma se i nodi si intrecciano troppo, anche il quotidiano lavoro di pulizia personale potrebbe non essere sufficiente, e tutti potremmo avere bisogno di aiuto e rinunciare alla nostra - cara - autonomia.
#3670
La psicologia getta le basi in un sapere antichissimo, gli psicologi dell'ultimo secolo ne hanno cambiato drammaticamente il paradigma, ma è già successo tante di quelle volte. Anche tra il potere dello sciamano e la confessione del prete c'è un cambio di paradigma, ma il senso della pratica è sempre lo stesso, il potere della parola se rivolta in totale apertura ad una figura preposta è lenitivo, riorganizza la mente, in definitiva funziona.  Non penso si possa parlare di scienza perchè si basa sull'accettazione "cieca" di un autorità, e il suo funzionamento dipende penso in gran parte da questo fatto. Se come Sgiombo non  si nutre fiducia nella pratica essa semplicemente non funzionerà mai. Ma penso che questo non cambierà assolutamente nulla nella sua presenza nella società, scienza o non scienza, se la premessa è soddisfatta: funziona. Perciò le persone continueranno a tenersela stretta, sopratutto di questi tempi dove tutti siamo più soli.
La pratica della somministrazione di medicinali.. in teoria quello che dici è vero, in pratica un po meno penso, ho visto alcune persone usare quello stato chimicamente modificato come trampolino di lancio per riprendersi. Qui il problema è esattamente opposto, se si ci fida ciecamente del medicinale non penso funzionerà mai. Ma se non sono chiari i fondamentali della pratica, è una pratica svolta in maniera disonesta, o dal medico o dal paziente. 
Ciò che penso sia più preoccupante di tutto ciò, è la pervicacia con cui la classificazioni psichiatriche sono entrate nel linguaggio comune, hanno ottenuto sostanza. Non ho la più pallida idea come si possa discutere delle abitudini comportamentali "del narcisista", e sono molto preoccupato di come queste etichette che vengono fuori dal manuale possano avere la meglio sull'uomo che ci sta dietro, ma suppongo faccia parte del gioco delle parti di questo rito antichissimo che ha bisogno di una semplificazione dei ruoli.
#3671
Citazione di: Eutidemo il 30 Agosto 2018, 13:12:33 PM
Citazione di: InVerno il 30 Agosto 2018, 11:42:21 AM
Ci tengo a sottolineare che per cameratismo non intendevo nessun rimando fascista, lo potete chiamare tanti altri modi, si può chiamare macchiavellismo, fine che giustifica i mezzi, o meglio ancora "leader che giustica i mezzi", appecoronamento.. ma insomma, anche solo guardando la storia Italiana è chiaro che i conservatori quando sono davanti alla porta sanno fare squadra al di la di qualsiasi logica delle posizioni, degli interessi, senza alcuna soluzione di continuità. I progressisti di solito si dileguano nel loro porticolare. I compagni avevano un fine al quale adeguare i mezzi, i progressisti no, non hanno un "paradiso" da promettere, dicono di fare "real politik" - "politica del cacciavite", sono dentro ai mezzi e non hanno fini. La porta in cui segnare qui è portare un nuovo paradigma sociale, chiamiamolo "sovranismo", che abbisogna di alleati internazionali per essere credibile, per languire la realtà almeno di striscio. Cosa ci fa Steve Bannon in Italia a elogiare Salvini? Non so nemmeno se sa il nome di battesimo di Salvini..Bannon ha un teoria "ciclica" della storia (che tralaltro termina con l'apocalisse) crede di cavalcare un onda lunga e tesse rapporti per rimanere sulla cresta. Non gli interessa granchè se Salvini ha interessi contrari ai suoi o meno, c'è un antropologia dietro, una concezione più ampia che deve verificarsi su scala mondiale, lo dice chiaramente. Non penso che siano il tipo di cose da cui si torna indietro, non prima di essersi scottati, o almeno la storia solitamente è andata cosi.

Purtroppo hai ragione: la situazione politica della "Mitteleuropa" (Germania a parte) assomiglia sempre di più a quella degli anni '30; quando -con l'eccezione della Cecoslovacchia-, Austria, Ungheria e Polonia persero sempre di più il loro profilo democratico, divenendo degli stati "parafascisti", o, comunque, "autoritari".
Ovviamente, la situazione attuale è diversa, intendiamoci; dico solo che, almeno per certi aspetti, ci somiglia un po'.
La storia non si ripete mai "tel quel", ma a volte tende a "ricopiarsi"; e chi la ignora finisce per commettere gli stessi errori del passato. :'(
Sono i cinquestelle a dimostrare dirigismo statalista, non Salvini che infatti si è apertamente opposto a nazionalizzare autostrade.
Salvini è nel campo della destra neoliberista, dove andrà dopo le elezioni se non nel PPE della Merkel e di Orban? Essere contro l'euro (a parole) mica ti rende "antiestabilishment". Orban e Salvini potranno avere diverse idee sulla Russia, ma sulla Flat Tax la pensano uguale guardacaso. Non è che se uno da addosso ai negri diventa antiestabilishment, al massimo è il contrario, gli schiavi sono l'esatto opposto dell'estabilishmet.  Come ogni picchiatello complottista sa "Il vero potere è nelle mani di Bildberg". E allora perchè Salvini gli abbassa le tasse? Quante muraglie ci sono tra Messico e USA? Ancora zero.. Di quanto son state tagliate le tasse ai benestanti americani? 100miliardi. Quanti pericoli comunisti Reagan, o Berlusconi, hanno arginato? Zero.. Di quanto sono diminuite le tasse ai rispettivi ricchi?
Che cos'è la Russia se non il paradiso degli oligarchi? In Russia il "Bildberg" lo "festeggiano" a colazione pranzo e cena...Ma che frega a noi, youtube ci convince.
https://www.youtube.com/watch?v=juFxBhDSK9s
#3672
Ci tengo a sottolineare che per cameratismo non intendevo nessun rimando fascista, lo potete chiamare tanti altri modi, si può chiamare macchiavellismo, fine che giustifica i mezzi, o meglio ancora "leader che giustica i mezzi", appecoronamento.. ma insomma, anche solo guardando la storia Italiana è chiaro che i conservatori quando sono davanti alla porta sanno fare squadra al di la di qualsiasi logica delle posizioni, degli interessi, senza alcuna soluzione di continuità. I progressisti di solito si dileguano nel loro porticolare. I compagni avevano un fine al quale adeguare i mezzi, i progressisti no, non hanno un "paradiso" da promettere, dicono di fare "real politik" - "politica del cacciavite", sono dentro ai mezzi e non hanno fini. La porta in cui segnare qui è portare un nuovo paradigma sociale, chiamiamolo "sovranismo", che abbisogna di alleati internazionali per essere credibile, per languire la realtà almeno di striscio. Cosa ci fa Steve Bannon in Italia a elogiare Salvini? Non so nemmeno se sa il nome di battesimo di Salvini..Bannon ha un teoria "ciclica" della storia (che tralaltro termina con l'apocalisse) crede di cavalcare un onda lunga e tesse rapporti per rimanere sulla cresta. Non gli interessa granchè se Salvini ha interessi contrari ai suoi o meno, c'è un antropologia dietro, una concezione più ampia che deve verificarsi su scala mondiale, lo dice chiaramente. Non penso che siano il tipo di cose da cui si torna indietro, non prima di essersi scottati, o almeno la storia solitamente è andata cosi.
#3673
Se il sovranismo ha un qualche successo è perchè ha superato (a modo suo) la dimensione nazionale (attraverso guardacaso internet). I leader sovranisti sono percepiti chiaramente come facenti parte di una stessa squadra, di un cambiamento che sta montando. I primi a identificarli chiaramente sulla stessa barca sono stati  i progressisti, che continuano a ripetere "populisti\fascisti" e altre amenità aiutandoli a coalizzarsi. Orban & compagni godono il beneficio di essere nella "black list" dell'estabilishment, che per i loro elettori è una sorta di garanzia vita natural durante qualsiasi sia la loro nazionalità o la loro storia o i loro interessi..La polarizzazione fa il resto. Gli apprezzamenti che si scambiano ogni tanto hanno un valore simbolico, quello di creare una cordata. Ma non è che prima fosse diverso, chi si ricorda le foto in camicia bianca della cordata Italo-Ispano-Greco-Francese, o i vari tentativi di "europa meridionale socialdemocratica" in tutte le salse. Hanno fatto schifo, anche e sopratutto perchè purtroppo i progressisti hanno sempre mancato la dote principale dei conservatori: il cameratismo. E se il fine è l'insurrezione sovranista\dirigista cosi anelata da tanti youtubers e non, sono sicuro che la gran parte dei diverbi storici saranno carta straccia. Quanto ci ha messo il partito antirusso per eccellenza (repubblicani) a diventare filorusso? Sei mesi? Si può fare anche più velocemente..
#3674
Un dilemma antico chiede: si può rinunciare a ciò che non si ha? A quanto pare si, visto che Salvini ha annunciato di rinunciare all'immunità parlamentare, dando prova di coraggio, petto villoso, speme di guerriero di celtica stirpe. La mia povera maestra Luisa, quinta elementare, mi disse chiaramente che i ministri non la posseggono. Ah se solo Salvini avesse conosciuto quell'amabile donna..E' tragicomico vedere come due utenti di un forum sperduto su internet, infiorettino le loro argomentazioni con molta pià serietà, di quanto avvenga nel dibattito pubblico, ancora perso in prove muscolari da dodicenni.
#3675
Ti sbagli riguardo a quello che penso dell'europa, cioè che sia fatta e abbisogni ora degli europei. Io dico che servono gli europei per farla, e questi europei vanno "svegliati" se esistono, altrimenti è tempo perso.
"La popolazione europea è una grande famiglia [....]. Non è molto intelligente pensare che in una casa così piccola sia possibile mantenere una comunità di nazioni con differenti sistemi legali, fiscali, e codici morali ".
Chi ha detto questa frase? Un tale Hitler... Purtroppo questo tenore di argomentazione è spesso quella che si sente nel parlamento europeo, dove spesso involontariamente (si spera) il Fuhrer viene citato. Questa è la posizione dell'europeismo su base nazionale, il "vorrei ma non posso" che nel periodo successivo si trasforma in sovranismo per spugna gettata. Ma qui non è lo stato che "si costerna, si indigna e si impegna poi getta la spugna con gran dignità" , ma l'europeo. Le fusioni a freddo non hanno mai funzionato, manca una narrativa, manca un dominio, mancano tante cose che "a freddo" non è mai capitato nella storia siano successe. Perciò già è un impresa titanica, forse il più audace progetto sociale mai intentato, non va trattata come un telefono rotto tempestando l'assistenza di reclami, ma come la più grande sfida che l'umanità abbia mai intrapreso. L' europeo è innanzitutto chi avverte la gravitas di questa sfida, tutti gli altri possono chiamare il callcenter di Salvini per il loro telefono rotto, ne avranno uno nuovo di pacca come dice la pubblicità.
https://www.youtube.com/watch?v=pco_KGdjszE